View Full Version : [FILM] Babycall (Pal Sleataune - 2011)
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"Babycall" (titolo originale "The Monitor") è un thriller diretto dal regista norvegese Pal Sleataune con protagonista l'attrice svedese Noomi Rapace, già famosa per titoli come "Uomini che odiano le donne", "Sherlock Holmes, Gioco di Ombre" e "Prometheus".
Il film, nonostante non abbia mai un ritmo veloce, è un lavoro drammatico, psicologico, che porta a riflettere su determinati argomenti che non voglio svelare.
Non ci sono serial killer, ne mostri, ne fantasmi, solo dolore e solitudine...
Trama:
Anna è una giovane donna a cui il Tribunale di Oslo affida suo figlio Sanders poiché quest'ultimo è stato oggetto di dure e ripetute violenze da parte del padre.
Ecco che madre e figlio vanno a vivere in un luogo ignoto al marito e Sanders (che ha 8 anni) inizia a frequentare la scuola.
Anna è morbosamente attaccata a suo figlio, al punto tale da decidersi a comprare una specie di walkie-tookie per neonati in modo tale da sentirlo quando dorme.
Una notte, dal ricevitore di Anna, si sentono urla e pianti e subito la madre si sveglia e corre dal figlio ma questi sta beatamente dormendo.
Da dove provengono queste urla?
Da vedere.
Trailer (https://youtu.be/qGBbYclR7lA)
ChristinaAemiliana
10-05-2016, 01:48
Ecco, in questo caso devo dire che il film mi ha lasciata un po' perplessa. :stordita:
Il tema principale è chiaro (sofferenza, solitudine...) e francamente anche il finale si intuiva con un certo anticipo, considerato che...
...ci sono scene come quella del commesso che vede la protagonista da sola quando dovrebbe essere seduta al bar col figlio, o quella in cui il figlio opportunamente dorme quando il commesso è invitato a cena.
Però ci sono anche tante cose lasciate in sospeso, non spiegate oppure introdotte e mollate lì apparentemente senza ragione! In ordine sparso, come mi sovvengono:
- Il tema delle interferenze del babycall. Sembravano dover essere il centro della trama invece alla fine nemmeno si capisce se sono reali interferenze del tipo che ha ucciso il bambino, voci paranormali, parti della mente della protagonista...
- Il figlio è morto, ok. Ma l'interazione con il preside nella scena dei maltrattamenti allora? (Fino a quel momento non c'era contraddizione, il preside avrebbe potuto aver seguito la protagonista fin fuori dall'edificio in quanto tipa sospetta che si aggirava nei paraggi...)
- L'amichetto del figlio dunque è un fantasma, ma allora perché il commesso lo vede, in casa durante l'invito a cena?
- Il tizio che si lamenta delle interferenze del suo babycall. Sembra che sia l'assassino e che si riprometta di scovare chiunque lo abbia ascoltato, ma poi la faccenda viene troncata lì. Ma soprattutto, perché aveva un babycall acceso?
- I vestiti bagnati della protagonista quando la ritrovano in un parcheggio. Che è successo?
- L'assassino che porta via un corpo che nel sacco pare quello di un adulto ma poi si scopre che dovrebbe essere il secondo bambino.
- Il continuo riferimento alla madre iper apprensiva del commesso. Fino alla fine mi sono tenuta in parallelo una spiegazione alternativa secondo cui sarebbe stato lui ad interagire tramite allucinazioni con una versione giovane di sua madre accompagnata da se stesso bambino. Però il suicidio l'hanno visto altre persone, quindi diventa impossibile. Quindi, la funzione di tutto ciò?
Insomma, boh...o non ho capito quasi niente o ci sono un po' di punti che non quadrano molto bene. :D
Cara Christina, scusami per il ritardo nel risponderti ma per adesso sono decisamente molto impegnato sia nel lavoro che in famiglia.
Dunque, per quanto riguarda la storia mi sa che qualche punto non ti è molto chiaro:
- Il tema delle interferenze del babycall. Sembravano dover essere il centro della trama invece alla fine nemmeno si capisce se sono reali interferenze del tipo che ha ucciso il bambino, voci paranormali, parti della mente della protagonista...
Le interferenze trasmesse dal babycall sono reali, reali più che mai; provengono da un appartamento che si trova nello stesso stabile di Anna ed esattamente da quello del signore (che in seguito si recherà nel negozio di Helge per protestare sul fatto che il suo babycall ha delle interferenze) che poi ucciderà suo figlio andandolo a seppellire nel bosco.
- Il figlio è morto, ok. Ma l'interazione con il preside nella scena dei maltrattamenti allora? (Fino a quel momento non c'era contraddizione, il preside avrebbe potuto aver seguito la protagonista fin fuori dall'edificio in quanto tipa sospetta che si aggirava nei paraggi...)
Non c'è alcun colloquio con Sanders; il preside parla solo con Anna la quale, arrabbiatesi, scende giù nell'aula di musica per riprendersi Sanders, guarda caso nessuno si oppone (sarebbe stato impossibile per lei mettere in pratica questa azione dato che era sotto osservazione dai servizi sociali), "The Sixth Sense" docet :) .
- L'amichetto del figlio dunque è un fantasma, ma allora perché il commesso lo vede, in casa durante l'invito a cena?
Ti risponderò in seguito...
- Il tizio che si lamenta delle interferenze del suo babycall. Sembra che sia l'assassino e che si riprometta di scovare chiunque lo abbia ascoltato, ma poi la faccenda viene troncata lì. Ma soprattutto, perché aveva un babycall acceso?
Ti ho risposto precedentemente
- I vestiti bagnati della protagonista quando la ritrovano in un parcheggio. Che è successo?
Probabilmente, avendo rivissuto la morte di suo figlio (annegato dal padre in un lago), avrà avuto i vestiti inzuppati di sudore
- L'assassino che porta via un corpo che nel sacco pare quello di un adulto ma poi si scopre che dovrebbe essere il secondo bambino.
Di bambini morti ce ne sono due, uno è Sanders morto due anni prima e chissà in quale città è seppellito e l'altro è il bambino che urlava al babycall che viene ucciso giorni prima e seppellito, frettolosamente, nel bosco dal padre che si lamentava, al negozio con Helge, dei difetti della trasmittente.
- Il continuo riferimento alla madre iper apprensiva del commesso. Fino alla fine mi sono tenuta in parallelo una spiegazione alternativa secondo cui sarebbe stato lui ad interagire tramite allucinazioni con una versione giovane di sua madre accompagnata da se stesso bambino. Però il suicidio l'hanno visto altre persone, quindi diventa impossibile. Quindi, la funzione di tutto ciò?
Helge è un uomo particolare, decisamente timido per la sua età e cresciuto, più o meno, succube della madre la quale, appare evidente, era una malata di mente.
Helge è attratto da Anna perché quest'ultima gli ricorda la madre che è ormai in punto di morte.
Non escludo che lo stesso Helge potesse essere alquanto suggestionabile e che Anna, con le sue versioni credibili, lo abbia influenzato al punto tale che anch'egli vedesse il bambino maltrattato (mentre non riesce mai a vedere Anders).
ChristinaAemiliana
11-05-2016, 20:25
:) Figurati...anche io in questo periodo sono presissima e riprendo discorsi a distanza di giorni. In alcuni casi mi è anche successo di essere sicura di aver già risposto. :stordita:
Tornando al film, uhm...
...dunque mi stai dicendo che nel corso della scena all'interno della scuola il preside non parla mai di Anders o del fatto che il bambino si trovi a scuola ma si limita a discorsi generici, ad esempio sul fatto che la madre non dovrebbe aggirarsi nell'edificio? Eppure mi ricordo che parlavano del fatto che fosse nell'aula di musica e infatti poi lei va a prenderlo proprio lì...:mbe: OK, se è così il discorso dovrebbe avere senso. Dovrei cercare di rivedere il punto. :fagiano:
Per quanto riguarda il sacco, semplicemente quando si vede il tizio (quello che poi riporta il babycall) caricarlo in macchina, mi pareva che contenesse una persona di altezza non compatibile con quella di un bambino, infatti avevo pensato alla moglie. Ma potrei benissimo sbagliare. :)
I vestiti bagnati, invece, mi lasciano ancora perplessa. Va bene essere "zuppi" di sudore, ma non credo che il sudore possa letteralmente inzuppare tutti i vestiti indossati da una persona, tanto da doversi cambiare interamente da capo a piedi come se ci si fosse tuffati in acqua. :mbe:
Infine, Helge vede il bambino ucciso nel condominio ma crede che sia Anders. Si può pensare che riesca a vedere lui (e non Anders) perché il fatto è recente ed è successo proprio nell'edificio, e che la sua sensibilità ed empatia nei confronti di Anna lo predispongano affinché ciò accada, ma...il punto è che nel film non c'è nemmeno un accenno di spiegazione, bisogna immaginarsela da soli e questo a mio avviso in un film non va bene. OK il film difficile, OK dover fare i salti mortali per capire e unire tutti i puntini, ma introdurre fatti che devi spiegare con la fantasia senza nemmeno mezzo indizio mi pare troppo. :stordita:
Cara Christina, le tue considerazioni sono assolutamente pertinenti e lungi da me difendere il film o nasconderne i difetti.:)
Non è un film perfetto, c'è qualche buco logico che non viene sufficientemente spiegato (anch'io ho dovuto affidarmi all'immaginazione piuttosto che all'evidenza dei fatti) ma alla fine il film riesce a trasmettere quel senso di solitudine e di angoscia che la Rapace interpreta in modo convincente.
Per me va visto anche se non ci si può attendere un capolavoro. :stordita:
ChristinaAemiliana
12-05-2016, 20:22
Cara Christina, le tue considerazioni sono assolutamente pertinenti e lungi da me difendere il film o nasconderne i difetti.:)
Non è un film perfetto, c'è qualche buco logico che non viene sufficientemente spiegato (anch'io ho dovuto affidarmi all'immaginazione piuttosto che all'evidenza dei fatti) ma alla fine il film riesce a trasmettere quel senso di solitudine e di angoscia che la Rapace interpreta in modo convincente.
Per me va visto anche se non ci si può attendere un capolavoro. :stordita:
Allora siamo perfettamente d'accordo. :)
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