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View Full Version : Intel si ristruttura partendo dai dipendenti: -11% entro metà 2017


Redazione di Hardware Upg
20-04-2016, 06:11
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/portatili/intel-si-ristruttura-partendo-dai-dipendenti-11-entro-meta-2017_62207.html

L'azienda americana comunica un nuovo piano di riorganizzazione per andare oltre il tradizionale business legato al mondo dei PC: la prima azione concreta è una riduzione di 12.000 unità nel numero di dipendenti a livello globale

Click sul link per visualizzare la notizia.

Phantom II
20-04-2016, 08:21
Stranamente si parte SEMPRE dai dipendenti.

La chiosa finale in chiusura d'articolo - "La volontà di continuare a investire è in ogni caso ben delineata e lascia spazio per una crescita futura, che riteniamo non potrà prescindere da una ripresa nel numero dei dipendenti su base globale." ha più il sapore della propaganda che altro.

cignox1
20-04-2016, 08:26
Visto che Intel é una delle compagnie piú ricche del pianeta, spero proprio che questi dipendenti abbiano ricevuto un cospicuo buono uscita...

Pare che per risanare una azienda si possa rinunciare a tutto, tranne ai compensi ai dirigenti e imprenditori. Questo, in un certo senso, muove parte del rischio di impresa dagli imprenditori ai dipendenti. Per equitá, bisognerebbe allora anche spostare i guadagni.

Marok
20-04-2016, 08:29
Stranamente si parte SEMPRE dai dipendenti.

La chiosa finale in chiusura d'articolo - "La volontà di continuare a investire è in ogni caso ben delineata e lascia spazio per una crescita futura, che riteniamo non potrà prescindere da una ripresa nel numero dei dipendenti su base globale." ha più il sapore della propaganda che altro.

Come giusto che sia in un mercato SANO.
L'azienda va bene e si espande, ovvio che devo assumere; l'azienda non va più così bene e ha bisogno di una restrutturata, ovvio che licenzio quanti non mi servono più (da noi, sei costretto a tenerti tutti e a FALLIRE come azienda!!!).
È solo in Italia che i licenziamenti di massa sono visti come una tragedia, non solo per via della "tradizione" popolare, ma perchè il tessuto sociale lavorativo fa pena. Quindi se perdi il lavoro da noi c'è veramente da disperarsi, nel resto del mondo è la normalità e un'opportunita nuova (ovvio non credo che si salti gioia comunque, ma nemmeno è una tragedia).

Visto che Intel é una delle compagnie piú ricche del pianeta, spero proprio che questi dipendenti abbiano ricevuto un cospicuo buono uscita...

Pare che per risanare una azienda si possa rinunciare a tutto, tranne ai compensi ai dirigenti e imprenditori. Questo, in un certo senso, muove parte del rischio di impresa dagli imprenditori ai dipendenti. Per equitá, bisognerebbe allora anche spostare i guadagni.

Nella maggior parte delle restrutturazioni, vengono tagliati via i manager e le figure doppie e triple che un'aziende del genere si porta dietro dopo un'espansione. Solitamente l'impiegato, il ricercatore, l'operaio sono le figure che si cercano di mantenere.

Phantom II
20-04-2016, 08:39
Come giusto che sia in un mercato SANO.
Talmente sano che a quasi 9 anni dal crack lehman brothers ancora non trova la strada per uscire dalla crisi.

L'azienda va bene e si espande, ovvio che devo assumere; l'azienda non va più così bene e ha bisogno di una restrutturata, ovvio che licenzio quanti non mi servono più.
Peccato che Intel licenzi col fatturato in crescita...

È solo in Italia che i licenziamenti di massa sono visti come una tragedia, non solo per via della "tradizione" popolare, ma perchè il tessuto sociale lavorativo fa pena. Quindi se perdi il lavoro da noi c'è veramente da disperarsi, nel resto del mondo è la normalità e un'opportunita nuova (ovvio non credo che si salti gioia comunque, ma nemmeno è una tragedia).
Solite solfe sull'Italia a parte, i licenziamenti di massa non sono ben visti da nessuna parte perché nel 90% dei casi il "salvifico mercato" non riassorbe per intero la quota di lavoro espulsa dai processi produttivi (in caso contrario la disoccupazione non sarebbe il problema endemico che invece è in tutti i paesi a capitalismo avanzato) e quel che riassorbe lo fa quasi sempre a condizioni salariali per il lavoratore peggiori, perché rispetto alla domanda, l'offerta di lavoro è in eccesso.
Quindi no, il licenziamento è una iattura altro che opportunità nuova.

regixx
20-04-2016, 08:45
Tratto da un altro simile articolo: "cambiando il focus delle attività da un business dei PC agonizzante a più promettenti e futuribili campi". Forse il mercato dei pc OEM è in crisi, soprattutto perchè oggi, a meno che non ti serva un portatile, la maggior parte se lo fà da solo comprando i singoli pezzi. Gli OEM sono da parecchio in crisi, sono da almeno 15 anni che non compro più un pc OEM, nel frattempo ingegnerizzazione e automazione sono cresciuti, a mio parere Intel aveva degli esuberi a prescindere, ed è una favola quella del calo dei pc, basta leggere questo forum e miriadi di altri in lingua inglese per rendersene conto.

Mory
20-04-2016, 09:11
un sacco di aziende che licenziano perché il mercato non tira, e pensano che licenziando il mercato si riprenda? :mbe:
se tutte le aziende licenziano ci saranno sempre meno persone disposte a spendere soldi per comprare le loro cazzate tecnologiche e sarà sempre peggio!

Sandro kensan
20-04-2016, 09:18
Mi piace ribadire che il PC è morto: viva il PC!

A parte il mercato degli appassionati e il mercato business non c'è altro. Tutti gli altri si sono da tempo trasferiti negli smartphone. Siamo rimasti in pochi per cui Intel abbandona la nave.

Lo dico da fan del PC, utente Linux e non non estimatore degli smartphone. Quindi sono triste ma la realtà va guardata e mi da fastidio chi mette la testa sotto la sabbia.

Marok
20-04-2016, 09:27
Peccato che Intel licenzi col fatturato in crescita...



Un'azienda deve innovarsi di continuo, se si aspetta la crisi per cambiare è già troppo tardi. So che non ti piace (e nemmeno a me) tirare in ballo sempre il nostro paese, ma sai quante aziende ho visto morire perchè immutabili nel tempo, da padre a figlio (sciagurato), e campare con la cassaintegrazione per poi fallire miseramente (con operai che lavoravano a gratis una volta finita la disoccupazione)? Non è mai bello il licenziamento ci mancherebbe, ma un'azienda deve avere il sacrosanto diritto di ritrutturarsi come crede per far fronte al sempre più mutevole mercato.

regixx
20-04-2016, 10:06
A parte il mercato degli appassionati e il mercato business non c'è altro. Tutti gli altri si sono da tempo trasferiti negli smartphone.

Cioè scusa, ma prima cosa c'era oltre gli appassionati e il buisness? Forse sono diminuiti gli appassionati, eppure io vedo un gran pullulare di gente su internet che si creano mai sognate attività in ambito pc, un incremento di software, soprattutto nei giochi, che poi su uno smartphone sono improponibili. E poi non puoi paragonare uno smartphone ad un pc sia per tipologia di software fruibile che per quantità di software disponibile, le app degli smartphone -so programmare in android, so quel che dico- sono ridicole, sia per quanto riguarda i giochi sia per quel che concerne il lavoro, il massimo è costituito da app social, tipo twitter facebook etc e qualcos'altro di non molta importanza, ma uno smartphone è, e rimarrà, poco più di un cellulare, salvo qualche altra futuribile novità ancora non meglio specificata.
Che il mercato dei pc sia in lieve calo potrebbe anche darsi, così come lo è in lieve calo qualunque altra attività al giorno d'oggi.

RaZoR93
20-04-2016, 10:19
Talmente sano che a quasi 9 anni dal crack lehman brothers ancora non trova la strada per uscire dalla crisi.Gli Stati Uniti non sono in nessuna crisi. Ovviamente il mercato PC è in declino, ma è una questione fisiologica e completamente slegata da considerazioni economiche.

Sandro kensan
20-04-2016, 11:48
Che il mercato dei pc sia in lieve calo potrebbe anche darsi, così come lo è in lieve calo qualunque altra attività al giorno d'oggi.

Allora non ci siamo, la gente che ha fatto il mercato del PC non c'è più. Tutti si sono trasferiti nei cellulari intelligenti. Negli anni 80 c'erano gli utilizzatori del PC: le segretarie (lavori d'ufficio) e gli smanettoni ovvero gli appassionati che includono i gamers PC. Allora il mercato era limitatissimo e si è gonfiato con persone che adesso stanno migrando altrove. Rimarremo in 4 gatti come negli anni 80 con la sola differenza che adesso il mercato business è molto più ampio di allora.

Mory
20-04-2016, 11:57
Gli Stati Uniti non sono in nessuna crisi.

nono, nessuna crisi, infatti han fatto QE per anni e abbassato i tassi sottozero solo per divertirsi un po'

Mory
20-04-2016, 12:14
la disoccupazione negli USA e' al 5%.

comunque fa sempre sorridere il commento degli utenti italiani sulle dinamiche del lavoro USA... quando capirete che funziona in modo diverso, nel bene e nel male, sara' sempre troppo tardi.

se guardi la disoccupazione negli usa stai a posto. ogni mese esce la statistica dei posti di lavoro creati e non si capisce com'è che è sempre positiva, non dicono mai quanti sono stati licenziati :rolleyes:
in ogni caso se ci fosse lavoro per tutti e i numeri fossero veri stai tranquillo che Bernanke prima e adesso la Yellen non avrebbero mai fatto quello che han fatto

RaZoR93
20-04-2016, 12:19
nono, nessuna crisi, infatti han fatto QE per anni e abbassato i tassi sottozero solo per divertirsi un po'Il che mi pare sia roba passata, anche se il rialzo dei tassi sarà graduale ovviamente.
Guardando oltre alla politica monetaria, il PIL USA cresce a ~2.4% annuo e la disoccupazione è ai minimi dal 2007/2008 al 4.9% in media e al 2.6% per i laureati.

http://si.wsj.net/public/resources/images/BN-NI950_jobsco_M_20160401084505.jpg


Sconsiglio di andare a vedere i dati italiani.

se guardi la disoccupazione negli usa stai a posto. ogni mese esce la statistica dei posti di lavoro creati e non si capisce com'è che è sempre positiva, non dicono mai quanti sono stati licenziati :rolleyes:
in ogni caso se ci fosse lavoro per tutti e i numeri fossero veri stai tranquillo che Bernanke prima e adesso la Yellen non avrebbero mai fatto quello che han fattoVeramente il Jobs report è una differenza. Ci sono settori dell'economia che perdono posti di lavoro e sottraggono al numero totale mensile, basta leggere il report. Per esempio : Mining employment continued to decline in March with 12,000-job decline. Since reaching a peak in September 2014, employment in mining has decreased by 185,000. Siccome tutti gli altri settori sono in netto positivo, il conto totale per Marzo è stato +215.000.

http://blogs.wsj.com/moneybeat/2016/04/01/march-jobs-report-everything-you-need-to-know-2/

Mory
20-04-2016, 12:47
ma dopo anni di QE è il minimo che un po' l'economia sia migliorata, ma molti lavorano con contratti part-time e a tempo determinato, è un mercato malato. Tra l'altro vogliamo parlare del debito pubblico? Facile sistemare l'economia senza avere limiti su debito pubblico e deficit come da noi dipendenti dall'euro che buttiamo miliardi per salvare la grecia

RaZoR93
20-04-2016, 13:27
ma dopo anni di QE è il minimo che un po' l'economia sia migliorata, ma molti lavorano con contratti part-time e a tempo determinato, è un mercato malato. Tra l'altro vogliamo parlare del debito pubblico? Facile sistemare l'economia senza avere limiti su debito pubblico e deficit come da noi dipendenti dall'euro che buttiamo miliardi per salvare la greciaQuasi tutti i lavori sono full time :

http://si.wsj.net/public/resources/images/BN-NI964_MARCHJ_M_20160401090537.jpg

E il deficit attuale è al 2.5% (http://www.wsj.com/articles/u-s-budget-deficit-expands-in-first-half-of-fiscal-year-1460484001), inferiore alla media storica degli ultimi 50 anni degli US del 2.8%. Il debito è senza dubbio elevato, ma questo vale per ogni economia occidentale.

Mory
20-04-2016, 13:41
dai dati sembra l'economia migliore di sempre quasi come l'iphone :D
vedremo in futuro, l'unica cosa certa è che va meglio che in europa per ovvi motivi, ma che sia tutto rose e fiori come appare dai grafici ci andrei con i piedi di piombo, alcuni ancora parlano di possibile nuova botta in arrivo :rolleyes:

regixx
20-04-2016, 13:49
Allora non ci siamo, la gente che ha fatto il mercato del PC non c'è più. Tutti si sono trasferiti nei cellulari intelligenti. Negli anni 80 c'erano gli utilizzatori del PC: le segretarie (lavori d'ufficio) e gli smanettoni ovvero gli appassionati che includono i gamers PC. Allora il mercato era limitatissimo e si è gonfiato con persone che adesso stanno migrando altrove. Rimarremo in 4 gatti come negli anni 80 con la sola differenza che adesso il mercato business è molto più ampio di allora.

Conosco un po' di storia dei calcolatori elettronici dagli albori fino a quasi i giorni nostri, e quelli di cui parli tu li chiamano settore domestico, ma in questi testi non si riferivano propriamente alla casalinga annoiata, ma piuttosto agli appassionati smanettoni, poi c'è il settore buisness, quello che, veramente, ha fatto la fortuna del PC. Quelli di cui parli tu non hanno mai occupato una larga fetta di mercato, e se c'è un calo delle vendite non è perchè oggi questi usano gli smartphone per chattare e ieri lo facevano su un pc. Comunque è pur vero che un calo delle vendite c'è, ma io credo più ad un calo fisiologico come diceva Razor93 ed a un escamotage per licenziare o più verosibilmente ad una ristrutturazione(i motivi di cui sono largamente ignoti) che ad un effettivo crollo delle vendite, tale da giustificare migliaia di licenziamenti. Ciao

CrapaDiLegno
20-04-2016, 14:36
Non c'è un crollo delle vendite. C'è da diversi trimestri una contrazione continua del numero di PC venduto. -5% all'anno x 5 anni fanno un calo totale del 20% circa. Se la media fosse del 8%, avresti una contrazione superiore a 35%. Che non mi sembra poco.

Siccome le economie delle aziende sono tutte basate sulla crescita per pagare i debiti contratti nel passato per aumentare le produzioni, se il mercato scende (e per lungo tempo) significa che non è più remunerativo investire ulteriori capitali nella speranza che un domani si riesca a ripagarli.

IBM è stata una delle prime a disinvestire in questo mercato vendendo a Lenovo. Poi è toccato a HP ristrutturarsi. Così come Dell (e sto parlando dei mega big nella vendita dei PC). Acer ha avuto una contrazione pazzesca negli ultimi anni.
Insomma, non si può negare l'evidenza: il mercato dei PC è in continua contrazione e non c'è alcun segnale che mostri che si riprenderà nell'immediato futuro.

Il fatturato di Intel cresce perché essendo una azienda gestita da gente che è sufficientemente istruita (diversamente dalle aziende italiane gestite da arricchiti di seconda o terza generazione che a malapena sanno le tabelline) sa che deve cominciare a girare il timone PRIMA di andare a sbattere contro lo scoglio, e negli anni precedenti ha diversificato gli investimenti in altro che non fosse il mercato PC. I 16 miliardi in Altera mica li ha messi per costruirvi il PC da gioco definitivo.
Questo, diversamente che nel nostro paese, non significa che debba tenere in piedi dei rami che invece che fare soldi li mangiano se la prospettiva è che lo faranno per il resto della loro vita futura.
Si taglia il ramo morto (con tutto quello che ne consegue, compreso lasciare a casa gente ora diventata inutile per l'azienda)e si investe in qualcosa d'altro che rende di più.
E' la logica delle aziende SANE. La logica italiana del "ma tengo famiglia" è quella "ma hanno tanti soldi, perché non fanno la carità all'infinito a quelli che non servono più". E infatti le aziende italiane non si ristrutturano, ma falliscono.
Perché l'idea della sovvenzione tramite debito continuo per "i tengo famiglia" non è sostenibile. O l'azienda è in grado di procurarsi i soldi che le servono per mantenere le persone che ci lavorano, oppure è giusto che chiuda, perché vuol dire che il suo lavoro è un costo e non una risorsa.
Siccome non stiamo parlando dell'Italia ma di un paese dove la capacità di impresa è mediamente superiore e non esiste il soccorso continuo dello Stato (con i soldi di tutti, vorrei ricordare) per mantenere situazioni assurde, la giusta strategia è rinnovarsi per continuare a dare un posto di lavoro continuo e che genera ricchezza (non che la mangia) a quanti più possibile. Se sono meno di prima, non fa niente. Verrà il giorno in cui questi investimenti porteranno l'azienda a crescere nuovamente e a riassumere. L'alternativa è il fallimento. Ma "i tengo famiglia" non lo capiscono, e fanno morire tutti, anche quelli che in verità il lavoro che genera risorse lo potrebbero mantenere.

regixx
20-04-2016, 15:04
ok

Sandro kensan
20-04-2016, 17:43
Non c'è un crollo delle vendite. C'è da diversi trimestri una contrazione continua del numero di PC venduto. -5% all'anno x 5 anni fanno un calo totale del 20% circa. Se la media fosse del 8%, avresti una contrazione superiore a 35%. Che non mi sembra poco.

Non è poco ed è di più se leggi la notizia di oggi pubblicata da HwUp di una contrazione del 10% rispetto al trimestre dello scorso anno.

Leggo adesso un -9.8 del 2013 (rispetto al 2012) e un -4.0% del 2012 (rispetto al 2011) (dati IDC). -10.4 nel 2015 (rispetto al 2014) secondo IDC. Nel 1° quadrimestre un altro -9.6% (Gartner).

Insomma dal 2012 ad oggi mi pare ci siano stati cali del 10% annuali, ditemi se sbaglio. Se fosse e se anche quest'anno andassimo sul -10% sarebbero un calo composto del 35%.

cdimauro
20-04-2016, 18:57
Com'è stato già detto, pur avendo ancora un solido fatturato (basti leggere l'altra notizia in merito), non si può ignorare il decrescente trend e l'azienda giustamente sta cercando di mettere atto delle politiche per affrontare eventuali crisi PRIMA che arrechino ben altri danni. Bisogna farla fallire prima di intervenire? Ovviamente è una cosa del tutto priva di senso, per cui si muove prima.

Ed è in quest'ottica che si possono leggere tutti gli investimenti e acquisizioni già fatti. Intel sta diventando sempre più un'azienda di semiconduttori, con una notevole diversificazione.

Sì, i licenziamenti sono molto dolorosi (e ancora non sappiamo come e quanto incideranno), ma fanno parte del piano di ristrutturazione. Parliamo in ogni caso di professionisti che o andranno in pensione, oppure troveranno facilmente lavoro, visto sono estremamente qualificati e avranno un curriculum di tutto rispetto.

Purtroppo da tanti commenti emerge, invece, la tipica mentalità italiana del posto fisso, e un licenziamento viene visto come una disgrazia assoluta dalla quale è impossibile uscire. Capita, per l'appunto, a chi vive in un paese che già offre ben poco, specialmente a queste figure (che sono trattate come operai, e spesso schiavizzati), ma soprattutto non possiede un adeguato sistema di ammortizzatori sociali.

La cosa peggiore, in ogni caso, è che rimane la mentalità del "voglio il posto fisso e nessuno me lo deve poi togliere". Cosa che è difficile da estirpare rimanendo nel "Bel"paese...