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View Full Version : C'è del lavoro minorile dietro la produzione di batterie: lo afferma Amnesty International


Redazione di Hardware Upg
19-01-2016, 13:14
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/telefonia/c-e-del-lavoro-minorile-dietro-la-produzione-di-batterie-lo-afferma-amnesty-international_60386.html

Un nuovo report di Amnesty International sfrutta la popolarità di marchi noti come Apple, Samsung e Sony per sensibilizzare la gente sull'argomento

Click sul link per visualizzare la notizia.

Sputafuoco Bill
19-01-2016, 13:59
Amnesty International (nome orribile) lancia secchi di fango su Apple, Samsung e Sony per prendersi le prime pagine dei giornali, ma queste aziende non hanno responsabilità. Loro comprano batterie in Cina, come possiamo fare noi quando le compriamo su qualsiasi sito internet o in negozio. Non hanno neanche fatto il nome delle aziende cinesi che le producono o delle aziende che estraggono i materiali, l'importante è gettare fango sulle aziende occidentali.

alexdal
19-01-2016, 14:03
Spesso pero' si dimentica che in certi posti lavorare è l'unico modo per vivere a meno che diventare a 10 anni guerriglieri e morire per conto dei gruppi terroristici.

gd350turbo
19-01-2016, 14:04
come nel caso di Paul, quattordicenne costretto dal padre a turni massacranti in miniera per guadagnare qualcosa da portare in famiglia.
Io a 14 anni andavo a raccogliere la frutta per prendere i soldi per il motorino...

E come me, tantissimi altri, e siamo nella civilissima pianura padana, nessuno si scandalizzava.

maxnaldo
19-01-2016, 14:11
Io a 14 anni andavo a raccogliere la frutta per prendere i soldi per il motorino...

E come me, tantissimi altri, e siamo nella civilissima pianura padana, nessuno si scandalizzava.

ok, ma a 7 anni essere costretti a spalare terra tutto il giorno per le estrazioni minerarie del terzo mondo, dove fanno ancora oggi tutto a mano sfruttando la povertà dilagante, mi pare un po' diverso.

è vero che le società come Apple o Samsung o tante altre, comprano i prodotti da aziende cinesi che non sfruttano direttamente lavoratori minorenni, ma queste aziende la materia prima da dove la prendono ?

è tutta la filiera che dovrebbe essere controllata, non solo l'ultimo step. Facile dire "le aziende che ci forniscono non sfruttano il lavoro minorile", ma in cima alla filiera c'è qualcuno che sfrutta e lo fa perchè c'è una grossa richiesta in quanto in fondo alla catena ci sono grandi aziende che richiedono grandi quantità di quei prodotti.

+Benito+
19-01-2016, 14:56
metà delle cose che abbiamo a basso prezzo esistono solo grazie al terzo mondo ed al suo sfruttamento. Non rinunciare e puntare il dito è solo ipocrita.

Notturnia
19-01-2016, 15:02
ho iniziato a 13 anni in estate.. era legale in italia.. non so adesso.. ma non mi sentivo sfruttato.. anzi.. beccavo finalmente soldi per le mie cose..

maxnaldo
19-01-2016, 15:59
metà delle cose che abbiamo a basso prezzo esistono solo grazie al terzo mondo ed al suo sfruttamento. Non rinunciare e puntare il dito è solo ipocrita.

ok, ma se l'azienda in questione è "orgogliosa di poter affermare di non avere a che fare con aziende che sfruttano...", e poi si scopre che non è vero nulla, puntare il dito mi pare un obbligo.

se tutti i nostri prodotti sono più o meno figli dello sfruttamento del terzo mondo, non ti ergere moralmente al di sopra degli altri se non ne sei proprio sicuro, altrimenti passi ancora di più dalla parte del torto.

Piedone1113
19-01-2016, 18:08
Io a 14 anni andavo a raccogliere la frutta per prendere i soldi per il motorino...

E come me, tantissimi altri, e siamo nella civilissima pianura padana, nessuno si scandalizzava.

Anch'io sono andato a raccogliere frutta a 15 anni (30 anni fa era illegale, ne dovevi avere almeno 16, invece apprendista ne bastavano 14), sotto il "caporale", sai cosa sono, a 25.000 lit al gg (le donne 30.000, gli adulti maschi 35.000), ed onestamente lo considero sfruttamento.
Ok lavorare a 15 anni stagionale (ma assunto ed assicurato, anche se con tariffe basse per i datori), tempra e forma il ragazzo molto più che a non far nulla tutto il giorno (parliamo di lavoro per studenti, o professori come ci chiamavano i caporali).
A dire il vero non potevamo spostare le scale da soli (i ragazzi dal fisico di minuto non dovevano, altrimenti partivano le urla) ed i caporali controllavano più la qualità che raccoglievi, piuttosto che la quantità.
In fondo non mi sentivo sfruttato, e quando arrivava l'acqua fresca (almeno 1 volta l'ora) i ragazzi erano i primi ad averla.
Purtroppo in zone diverse dalle mie non era così idilliaco per i ragazzi.

globi
20-01-2016, 00:50
Amnesty International é una organizzazione che accusa spesso e ingiustamente a destra e a manca senza comprovare e fornire dati affidabili.

Nei paesi poveri con economia di autoapprovvigionamento é implicito che i bambini debbano contribuire all`economia della famiglia e non significa che per questo tutti quei bambini vengano automaticamente sfruttati.

Per esempio anche la mia amica sudamericana da bambina doveva aiutare nei lavori agricoli e di casa, ma naturalmente non le veniva pretesa grande produttività data l`età e anche perché lavorava nella proprietà della famiglia, inoltre in quei paesi sia per il clima che per l`indole della gente non si lavora così tanto come qui in Europa, quindi bisogna tutto relativare.

fracama87
20-01-2016, 02:22
Ragà stiamo parlando di miniere! non di lavoro nei campi...:muro: :muro: :muro: :muro: :muro:

Per quelli realmente interessati a qualcosa di diverso potreste considerare questo al posto del prossimo telefonino https://www.fairphone.com/phone/ :)

+Benito+
20-01-2016, 08:13
ok, ma se l'azienda in questione è "orgogliosa di poter affermare di non avere a che fare con aziende che sfruttano...", e poi si scopre che non è vero nulla, puntare il dito mi pare un obbligo.

se tutti i nostri prodotti sono più o meno figli dello sfruttamento del terzo mondo, non ti ergere moralmente al di sopra degli altri se non ne sei proprio sicuro, altrimenti passi ancora di più dalla parte del torto.

secondo me nascondersi dietro a un dito non serve a niente

maxnaldo
20-01-2016, 09:20
secondo me nascondersi dietro a un dito non serve a niente

per come stanno al momento le cose nella società attuale, o te ne vai a vivere in mezzo ad un bosco e vivi mangiando castagne, oppure sarai sempre partecipe, volente o nolente.

però ciò non toglie che se ne possa discutere no ? Magari non risolviamo tutti i problemi di questo mondo ma rendere consapevoli persone e governi potrebbe anche portare a qualche miglioramento.