View Full Version : Il fondatore di Pirate Bay ha costruito la 'macchina copiatrice definitiva'
Redazione di Hardware Upg
23-12-2015, 10:51
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/multimedia/il-fondatore-di-pirate-bay-ha-costruito-la-macchina-copiatrice-definitiva_60042.html
Peter Sunde ha costruito artigianalmente questa macchina a scopo dimostrativo per evidenziare l'irrazionalità di mettere un prezzo ai prodotti digitali.
Click sul link per visualizzare la notizia.
ah ma che cavolo...
io con "macchina copiatrice definitiva" pensavo avesse creato un sistema di copia 1:1 di cd/dvd/bluray, esattamente e realmente 1:1 con le relative protezioni.
va bè.. ho perso qualche minuto per l'articolo :muro:
ziozetti
23-12-2015, 11:19
va bè.. ho perso qualche minuto per l'articolo :muro:
E' una trollata^2! :asd:
Le copie che vengono scaricate dai circuiti pirata non possono essere considerate come mancate copie vendute, sostiene ancora Sunde, quindi secondo lui non si tratta di perdite reali per l'industria.
E' una visione assurda che però ha preso piede, come se dietro all'industria non ci fossero persone e costi reali. Ridicolo.
E' una trollata^2! :asd:
E' una visione assurda che però ha preso piede, come se dietro all'industria non ci fossero persone e costi reali. Ridicolo.
ora nn mi voglio mettere a fare il difensore d'ufficio di questo tizio, ma quella affermazione riguardo le copie scaricate non è comunque del tutto assurda.
e in fondo mancherebbe la controprova.
esempio, su 10 canzoni scaricate di Jovanotti, 8 sono regolari le altre 2 sono scaricate illegalmente.
nessuno ha la certezza o la possibilità di dimostrare che senza l'alternativa "illegale" anche le altre 2 sarebbero state acquistate, invece che non essere scaricate del tutto, e quindi rimanere comunque a quota 8 regolari.
come dire, se posso avere una ferrari gratis la prendo, altrimenti non la compro.
Muppolo1
23-12-2015, 11:29
Grasso che cola
ziozetti
23-12-2015, 11:33
ora nn mi voglio mettere a fare il difensore d'ufficio di questo tizio, ma quella affermazione riguardo le copie scaricate non è comunque del tutto assurda.
e in fondo mancherebbe la controprova.
esempio, su 10 canzoni scaricate di Jovanotti, 8 sono regolari le altre 2 sono scaricate illegalmente.
nessuno ha la certezza o la possibilità di dimostrare che senza l'alternativa "illegale" anche le altre 2 sarebbero state acquistate, invece che non essere scaricate del tutto, e quindi rimanere comunque a quota 8 regolari.
come dire, se posso avere una ferrari gratis la prendo, altrimenti non la compro.
Sarebbe la stessa cosa di rubare una bottiglia di latte con scadenza l'indomani al supermercato: chi può dire se quella bottiglia sarebbe stata comprata o buttata perché scaduta?
O di rubare una bicicletta che sembra abbandonata e che magari non serve più al proprietario.
E' proprio il concetto di base ad essere fallace: tu stai rubando.
Sarebbe la stessa cosa di rubare una bottiglia di latte con scadenza l'indomani al supermercato: chi può dire se quella bottiglia sarebbe stata comprata o buttata perché scaduta?
O di rubare una bicicletta che sembra abbandonata e che magari non serve più al proprietario.
E' proprio il concetto di base ad essere fallace: tu stai rubando.
aspetta, tu hai perfettamente ragione.
io mi riferivo alla sua affermazione riguardo al "mancato guadagno"
come dici anche te, la bottiglia di latte che scadrebbe domani chi può dire se sarà o meno mancato guadagno?
spero di aver spiegato bene il mio concetto.
Microfrost
23-12-2015, 11:41
credo non abbiate colto il concetto che voleva esprimere
2 concetti principali
1 - download pirata NON VUOL DIRE mancato guadagno
2 - qui sto supponendo ma credo che tutto questo progettino sia per evidenziare l'assurdità del modello attuale di vendere in maniera infinita un prodotto "finito"
ovvero....
una volta costruivi una sedia e la vendevi,fine. 1 - 1
ora hai una canzone che puoi vendere infinite volte. 1 - n
la soluzione sarebbe una cosa del tipo la universal annuncia il prossimo single della mulattaculofinto del momento e dice "dobbiamo incassare TOT"
un volta arrivati al TOT la canzone è liberamente distribuibile
credo non abbiate colto il concetto che voleva esprimere
2 concetti principali
1 - download pirata NON VUOL DIRE mancato guadagno
2 - qui sto supponendo ma credo che tutto questo progettino sia per evidenziare l'assurdità del modello attuale di vendere in maniera infinita un prodotto "finito"
ovvero....
una volta costruivi una sedia e la vendevi,fine. 1 - 1
ora hai una canzone che puoi vendere infinite volte. 1 - n
la soluzione sarebbe una cosa del tipo la universal annuncia il prossimo single della mulattaculofinto del momento e dice "dobbiamo incassare TOT"
un volta arrivati al TOT la canzone è liberamente distribuibile
io ho colto benissimo il concetto.
ed è proprio quello che ho scritto poco prima.
madnesshank
23-12-2015, 11:51
la pirateria praticamente non fa danni economici, o ne fa di talmente minimi da poter essere considerati trascurabili. Quasi nessuno, tra quelli che scaricano, sarebbe disposto ad acquistare l'originale, men che mai a prezzo pieno. Questi suini mangiasoldi dell'industria dell'intrattenimento non fanno altro che millantare perdite enormi, tutto per fare pressioni sui governi in modo da ottenere leggi restrittive sulla libertà di condivisione. Il conteggio di denaro fittizio immaginato da questo gadget è esattamente ciò che avviene nella realtà. Solidarietà a Sunde, evviva Bittorrent, evviva l'upload e il download. Condivisione indiscriminata di qualunque cosa, in nome della cultura e della libertà. Keep seeding
tu stai rubando
rubare significa prendere qualcosa, rendendo di fatto impossibile l'uso e i benefici relativi di quello che è stato preso...rubare un litro di latte o una bicicletta rende appunto impossibile ad altri ad accedere a quei determinati prodotti
copiare invece non prevede nulla di simile, non vedo come possa essere considerato furto, che la questione debba essere regolamentata è poco ma sicuro...a cominciare però dall'uso/creazione dei termini ( legali ) adatti perchè accusare qualcuno di furto solo perchè non ci sono parole adatte a descrivere il crimine non mi pare una gran bella idea
roccia1234
23-12-2015, 11:54
Sarebbe la stessa cosa di rubare una bottiglia di latte con scadenza l'indomani al supermercato: chi può dire se quella bottiglia sarebbe stata comprata o buttata perché scaduta?
O di rubare una bicicletta che sembra abbandonata e che magari non serve più al proprietario.
E' proprio il concetto di base ad essere fallace: tu stai rubando.
No, sono due cose diverse, perchè parliamo di un bene fisico e finito (latte) contro un bene virtuale e illimitato (canzone).
Rubando un bene fisico, tu lo sottrai fisicamente a qualcuno, privandolo di quel bene che lui aveva acquistato, provocandogli quindi una perdita, l'impossibilità di utilizzo di quel bene, la perdita dei costi di produzione di quel singolo bene relativi alle materie prime.
Sarebbe la stessa cosa per i beni virtuali SE ad ogni copia scaricata corrispondesse un mancato guadagno. Ovvero se ogni pirata che scarica la canzone, in mancanza di alternative, l'avrebbe acquistata.
Non è così: non è detto che tu procuri un mancato acquisto, perchè tu quella canzone non l'avresti comunque acquistata, ma la scarichi solo perchè è gratis.
In ogni caso, un mancato acquisto (ammesso e non concesso che ci sia) di un bene virtuale è ben diverso da una sottrazione di un bene fisico.
Microfrost
23-12-2015, 11:55
la differenza è molto semplice in realtà
un quadro appeso in un museo
passa un tizio e se lo prende = furto
passa un altro tizio che lo guarda e lo ricopia su un foglio = "pirateria"
ziozetti
23-12-2015, 11:55
aspetta, tu hai perfettamente ragione.
io mi riferivo alla sua affermazione riguardo al "mancato guadagno"
come dici anche te, la bottiglia di latte che scadrebbe domani chi può dire se sarà o meno mancato guadagno?
spero di aver spiegato bene il mio concetto.
Pardon, calcolare i danni sul mancato guadagno è improbabile se non impossibile, anche se la giurisprudenza prevede il caso: http://www.studiocataldi.it/articoli/18691-il-danno-emergente-e-il-lucro-cessante-cosa-sono-e-quali-sono-le-differenze.asp
ziozetti
23-12-2015, 11:58
la pirateria praticamente non fa danni economici, o ne fa di talmente minimi da poter essere considerati trascurabili. Quasi nessuno, tra quelli che scaricano, sarebbe disposto ad acquistare l'originale, men che mai a prezzo pieno. Questi suini mangiasoldi dell'industria dell'intrattenimento non fanno altro che millantare perdite enormi, tutto per fare pressioni sui governi in modo da ottenere leggi restrittive sulla libertà di condivisione. Il conteggio di denaro fittizio immaginato da questo gadget è esattamente ciò che avviene nella realtà. Solidarietà a Sunde, evviva Bittorrent, evviva l'upload e il download. Condivisione indiscriminata di qualunque cosa, in nome della cultura e della libertà. Keep seeding
Questo modo di ragionare mi fa assolutamente ribrezzo: la cultura è fatta dalle persone, la condivisione indiscriminata impedisce a chi vive di (e per la) cultura di continuare a farla.
ziozetti
23-12-2015, 12:02
...
che la questione debba essere regolamentata è poco ma sicuro...a cominciare però dall'uso/creazione dei termini ( legali ) adatti perchè accusare qualcuno di furto solo perchè non ci sono parole adatte a descrivere il crimine non mi pare una gran bella idea
...
In ogni caso, un mancato acquisto (ammesso e non concesso che ci sia) di un bene virtuale è ben diverso da una sottrazione di un bene fisico.
E' diverso ma non per questo più giusto. Concordo che andrebbe definito e normato, ma il concetto di base è lo stesso: non si può.
Non sono un grande fan delle major, ho evitato ed evito tuttora di acquistare materiale protetto dalla copia perché lo ritengo una limitazione assurda, ma il diritto ad avere musica/film/libri gratis solo perché non c'è un supporto è una bestialità che nemmeno democrazia proletaria negli anni '70 avrebbe mai immaginato.
PS: no, dai, democrazia proletaria probabilmente ci avrebbe pensato... :p
E' diverso ma non per questo più giusto. Concordo che andrebbe definito e normato, ma il concetto di base è lo stesso: non si può.
ecco, prima definiamolo e normalizziamolo poi vediamo come procedere ;)
però pensate a questo:
quanti adolescenti scaricano photoshop oppure premiere e iniziano a fare i "grafici" per poi appassionarsi e magari continuare in quel settore professionalmente?
Esempio mio:
ho scaricato un buon numero di canzoni dei green day, più li ascoltavo più mi piacevano. Tanti anni dopo sono andato ad un loro concerto e ho comprato 9 dei loro (15 prodotti?) cd. E' corretto dire che ho causato loro un danno? a quel tempo non avevo la disponibilità economica (nè l'interesse) di comprare i cd di una band che a quando ne sapevo aveva fatto solo 1 canzone che mi piaceva.
Discorso analogo:
non sono mai riuscito per mancanza di tempo a guardare Rocky e Rambo in TV, comprare i dvd al buio, non avendo mai visto i film, mi sembrava assurdo. Scaricati e guardati mi hanno portato al cinema a vedere Rambo4.
E' corretto dire che ho causato un danno scaricando i film?
Discorso analogo:
ho scaricato left4Dead 2, giocato un paio di giorni: non mi è piaciuto, disinstallato e più visto.
Discorso analogo:
ero dubbioso sulle funzionalità di un calendario a pagamento per Android: vale la spesa? Scaricato crackato per 1 mese, l'ho poi acquistato e ho successivamente acquistato anche la seconda versione.
Molti di voi sbagliano nel considerare l'azione nella totalità: è giusto non voler sprecare il cibo perchè altri muoiono di fame? Eppure mangiando/non-mangiando quel cibo quelle persone continuano a morire di fame!
Se i produttori di film non capiscono come mai non compriamo decine di film blu-ray ogni settimana un motivo ci sarà. Poi arriviamo all'assurdo dei diritti: vorrei guardare ora (legalmente) SCRUBS in inglese con i sottotitoli in inglese ma non posso perchè non esiste alcun servizio di streaming in italia che lo rende disponibile: scaricarlo è l'unica opzione. E' davvero un danno che faccio io alla serie? Loro non mi hanno permesso di comprare quello che volevo :(
ziozetti
23-12-2015, 12:27
ecco, prima definiamolo e normalizziamolo poi vediamo come procedere ;)
Normiamolo?
Per la parte legale concordo che bisogna trovare una formula equa (multe milionarie per decine di canzoni è un assurdo), per la parte etica però non transigo: per me è e resta illegale. E deve restare tale.
Iscariah
23-12-2015, 12:53
Penso siano quindici anni che sento 'sti discorsi sulla pirateria e qualcuno ogni volta se ne esce con l'esempio della ferrari :asd:
Cadaceus
23-12-2015, 13:09
credo non abbiate colto il concetto che voleva esprimere
2 concetti principali
1 - download pirata NON VUOL DIRE mancato guadagno
2 - qui sto supponendo ma credo che tutto questo progettino sia per evidenziare l'assurdità del modello attuale di vendere in maniera infinita un prodotto "finito"
ovvero....
una volta costruivi una sedia e la vendevi,fine. 1 - 1
ora hai una canzone che puoi vendere infinite volte. 1 - n
la soluzione sarebbe una cosa del tipo la universal annuncia il prossimo single della mulattaculofinto del momento e dice "dobbiamo incassare TOT"
un volta arrivati al TOT la canzone è liberamente distribuibile
Si però se rendi legale la pirateria perchè uno dovrebbe spendere soldi per un Cd che può tranquillamente scaricarsi gratis? da qui poi le case discografiche inizierebbero a guadagnarci meno, lo stesso i cantanti etc etc.....
Poi se come dici tu vuoi mettere un TOT alla vendita, xkè dovrei essere io a rientrare in quel TOT? aspetto che si raggiunga la cifra per poi scaricare gratis...
Purtroppo è un cane che si morde la coda, non c'è una soluzione intermedia conveniente!
Si però se rendi legale la pirateria perchè uno dovrebbe spendere soldi per un Cd che può tranquillamente scaricarsi gratis? da qui poi le case discografiche inizierebbero a guadagnarci meno, lo stesso i cantanti etc etc.....
Questo è sicuramente un punto su cui riflettere.
Io sono sostanzialmente d'accordo sul fatto che oggi la pirateria crei ben poco danno, le persone che acquisterebbero ciò che scaricano sono un'assoluta minoranza.
Ciò nonostante legalizzare indiscriminatamente la pirateria potrebbe portare a conseguenze ben differenti, per cui bisogna stare attenti.
Poi se come dici tu vuoi mettere un TOT alla vendita, xkè dovrei essere io a rientrare in quel TOT? aspetto che si raggiunga la cifra per poi scaricare gratis...
Per poterlo avere prima degli altri. Succede con tutte le cose (dagli smartphone ai videogiochi). Se vuoi qualcosa subito lo paghi un tot, se aspetti lo paghi meno.
Secondo me sarebbe comunque più semplice stabilire un periodo più breve di validità del copyright: dopo un certo numero di anni decadono e il brano è distribuibile liberamente.
Questo a mio parere stimolerebbe la produzione di nuovo materiale di qualità ed eviterebbe di vedere gente che vive di rendita perchè il genitore 60 anni prima ha creato una canzone di successo (cosa che a mio modo di vedere è abbastanza assurda).
Il problema non è la copia che parlando di prodotti digitali è molto facile da fare e anche giusta visto che se compro il prodotto è mio e ne faccio ciò che voglio.
Il problema è la condivisione di quella copia.
In realtà è una cosa che è sempre esistita a partire dalle videocassette negli anni '90, bastava avere i giusti "agganci" e si avevano i film gratis (o anche a pagamento). Oggi in era digitale è MOLTO più facile condividere e scaricare file e questo obiettivamente non è giusto.
Provate a mettervi nei panni di un cantante/compositore che passa mesi a pensare una canzone e poi la metà degli ascoltatori la scarica da internet, non fornendogli un minimo di guadagno. A me farebbe arrabbiare e non poco.
Poi chiaro il discorso è complesso e dipende anche dall'industria, visto che si può stare ore a discutere di quanti soldi arrivano agli artisti dopo i vari passaggi tra publisher, case discografiche, produttori ecc.
In generale però la condivisione di opere protette da copyright è sbagliata e andrebbe regolamentata in qualche modo.
Al discorso c'è da aggiungere anche una politica non proprio corretta, delle Major, verso i dipendenti, autori, cantanti, programmatori...
Ovvero a fronte di profitti enormi, solo una piccola parte è destinata a chi ha prodotto l'opera.
L'iniquità di questo modello vede ovviamente ulteriori critiche verso chi ha il potere di prendere la tua opera, farne quel che vuole, schierare avvocati per toglierti i diritti. Cosa accaduta piu' volte in particolare nel mondo della musica, di piccoli produttori e cantautori.
Insomma, i risvolti etici di questa questione sono molteplici e ridurre tutto allo slogan "Pirateria=furto" significa dar ragione al capitalista incallito.
ziozetti
23-12-2015, 13:45
Insomma, i risvolti etici di questa questione sono molteplici e ridurre tutto allo slogan "Pirateria=furto" significa dar ragione al capitalista incallito.
La pirateria è un furto verso l'artista, non verso la major.
O meglio, lo è anche verso la major, ma rubare ai ladri non mi sembra poi così sbagliato! :D
ziozetti
23-12-2015, 13:47
Il problema non è la copia che parlando di prodotti digitali è molto facile da fare e anche giusta visto che se compro il prodotto è mio e ne faccio ciò che voglio.
La copia personale deve essere libera sempre e comunque.
Gran parte dei CD che compro finisce nel lettore giusto quella volta per essere rippato, poi in macchina vanno gli mp3.
Al discorso c'è da aggiungere anche una politica non proprio corretta, delle Major, verso i dipendenti, autori, cantanti, programmatori...
Ovvero a fronte di profitti enormi, solo una piccola parte è destinata a chi ha prodotto l'opera.
L'iniquità di questo modello vede ovviamente ulteriori critiche verso chi ha il potere di prendere la tua opera, farne quel che vuole, schierare avvocati per toglierti i diritti. Cosa accaduta piu' volte in particolare nel mondo della musica, di piccoli produttori e cantautori.
Insomma, i risvolti etici di questa questione sono molteplici e ridurre tutto allo slogan "Pirateria=furto" significa dar ragione al capitalista incallito.
Esattamente quello che penso io. Il problema è che alternative a questo modello non ne vedo in giro...
La copia personale deve essere libera sempre e comunque.
Gran parte dei CD che compro finisce nel lettore giusto quella volta per essere rippato, poi in macchina vanno gli mp3.
Si si è quello che ho scritto.
Il problema nasce se prendi gli mp3 e li metti su internet.
cronos1990
23-12-2015, 14:27
No, sono due cose diverse, perchè parliamo di un bene fisico e finito (latte) contro un bene virtuale e illimitato (canzone).
Rubando un bene fisico, tu lo sottrai fisicamente a qualcuno, privandolo di quel bene che lui aveva acquistato, provocandogli quindi una perdita, l'impossibilità di utilizzo di quel bene, la perdita dei costi di produzione di quel singolo bene relativi alle materie prime.
Sarebbe la stessa cosa per i beni virtuali SE ad ogni copia scaricata corrispondesse un mancato guadagno. Ovvero se ogni pirata che scarica la canzone, in mancanza di alternative, l'avrebbe acquistata.
Non è così: non è detto che tu procuri un mancato acquisto, perchè tu quella canzone non l'avresti comunque acquistata, ma la scarichi solo perchè è gratis.
In ogni caso, un mancato acquisto (ammesso e non concesso che ci sia) di un bene virtuale è ben diverso da una sottrazione di un bene fisico.Non sono certo un sostenitore delle major.
Ma il discorso di bene virtuale e fisico, o di privazione dell'utilizzo, non centrano NULLA col discorso di furto. Rubare vuol dire semplicemente prendere qualcosa che non ti appartiene: punto.
Per quanto bene virtuale replicabile all'infinito, il proprietario di una brano musicale di (esempio) Jovanotti è solo e solamente Jovanotti, od al limite la casa di produzione o pubblicazione. E sempre per le norme in vigore sul copyright (giuste o sbagliate che siano) se tu compri quel brano non ne diventi POSSESSORE, ma solo FRUITORE.
Ne consegue che, per quanto ci si possa indignare o lamentare, appropriarsi di un brano scaricato dalla rete tramite un qualunque tizio che NON è il proprietario, è un furto. Così come perpetra una truffa colui che mette in condivisione quel brano pur non essendone il proprietario.
Che poi un bene virtuale non sia come un bene fisico è palese. Ma questo è tutto un altro discorso che non centra nulla col concetto di furto.
polhallen
23-12-2015, 16:23
giusto per precisare è /dev/null
Normiamolo?
:boh:
Rubare vuol dire semplicemente prendere qualcosa che non ti appartiene: punto.
Che poi un bene virtuale non sia come un bene fisico è palese. Ma questo è tutto un altro discorso che non centra nulla col concetto di furto.
no, la natura del bene ha tutto a che vedere col concetto di furto:
Art. 624 c.p. Furto.
Chiunque s'impossessa della cosa mobile altrui (1), sottraendola (2) a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri(3) , è punito con...
...per non parlare del fatto che non capisco come si possa considerare truffatore chi condivide file digitali:
Art. 640 c.p. Truffa.
Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con...
La pirateria incrementa gli introiti delle major. Senza, molti non conoscerebbero un brano, un film, un'opera dell'ingegno.
Detto questo, trovo sconveniente, nonché offensivo definirlo rubare. E' moralmente discutibile? Si. Si toglie qualcosa a qualcuno? Secondo il mio pensiero no, non ci si lucra con un brano, anzi, vi dirò mi sento più defraudato quando spendo 30€ e so che all'artista andranno briciole.
La verità è che the truth lies in the balance.
Piratare è sbagliato, verso tutte le persone che lavorano nel settore.
Io artista o softwarista investo tempo e denaro nella mia opera, che non so se andrà bene o sarà un flop. Se sono abbastanza bravo da fare un applicazione che tutti vogliono perchè dovrei accontentarmi di un TOT e poi concederla gratuitamente.
Dall altro lato, pensare che una copia piratata=mancato guadagno è un insulto all'intelligenza umana, cosi come lo è proporre un videogioco in versione digitale allo stesso prezzo di uno in scatola, o proposte commerciali di pay tv assurde nelle limitazioni e nel catalogo.
Le due cose devono andare avanti cosi, e bilanciarsi, la pirateria è utile alla società perchè sta lentamente aprendo gli occhi del mercato e facendo cambiare il modo di ragionare sui beni digitali.
Il primo parto di questa unione tra il nuovo e il vecchio sistema destinato a soccombere è a mio parere netflix, un ottimo servizio di streaming ad un prezzo che fino a pochi anni fà sarebbe stato impensabile.
Cooperdale
23-12-2015, 17:28
credo non abbiate colto il concetto che voleva esprimere
2 concetti principali
1 - download pirata NON VUOL DIRE mancato guadagno
2 - qui sto supponendo ma credo che tutto questo progettino sia per evidenziare l'assurdità del modello attuale di vendere in maniera infinita un prodotto "finito"
ovvero....
una volta costruivi una sedia e la vendevi,fine. 1 - 1
ora hai una canzone che puoi vendere infinite volte. 1 - n
la soluzione sarebbe una cosa del tipo la universal annuncia il prossimo single della mulattaculofinto del momento e dice "dobbiamo incassare TOT"
un volta arrivati al TOT la canzone è liberamente distribuibile
È una delle cose più intelligenti mai lette, a parte la storia della mulatta che è di cattivo gusto.
mirkonorroz
23-12-2015, 17:46
:boh:
no, la natura del bene ha tutto a che vedere col concetto di furto:
Art. 624 c.p. Furto.
Chiunque s'impossessa della cosa mobile altrui (1), sottraendola (2) a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri(3) , è punito con...
Io proverei a cambiarla in:
"Chiunque sfrutti la proprieta' (di qualsiasi tipo) altrui, senza permesso, al fine di trarne giovamento per sé o per altri(3) , è punito con..."
Dove per profitto non si intende solo quello economico.
Poi andrebbero regolamentati i permessi e le varie situazioni necessita' vs non necessita' ad esempio (che comunque sarebbe arduo fare).
Pero' non so che risvolti avrebbe...
Generalizzando si rischia sempre, tramite paragone forzato, di perdere il focus sul problema specifico e di applicare soluzioni sbagliate.
D'altro canto focalizzandosi su ogni aspetto si complica la struttura base.
(A questo punto non so se il paragone sia valido o no)
comunque, c'e' chi diceva che produrre copie non costa nulla.
Ebbene bisogna allora fare in modo che produrre copie costi.
In sostanza: se venissero tassate le copie prodotte... cosa succederebbe?
MichyPrima
23-12-2015, 17:53
Io non capisco perché qualcuno se non vuole pagare qualcosa, si sente in diritto di procurarsela illegalmente.
L'alternativa alla distribuzione digitale non è la pirateria, anche perché se non sei disposto a pagare per qualcosa vuol dire che non ne hai davvero bisogno e quindi puoi rinunciarci.
Sarà che io sono di parte perché creo e vendo beni immateriali (applicazioni), ma sinceramente nessun medico ordina di procurarsi app X o canzone Y anche se non avete i soldi per farlo. Poi la cosa, parlando di applicazioni, cade ancor più nel ridicolo, perché i soldi per il telefono li hai avuti, mentre per l'app no.
E se fare il pirata non è rubare in senso convenzionale, lo è in senso figurato, perché in quel momento tu stai togliendo qualcosa a me, che oltre a creare qualcosa devo fornire assistenza, aggiornamenti e quant'altro, e stai insultando chi invece decide di darmi quel misero euro e 45 (tasse incluse). Non credo vi sognereste mai di dire al panettiere "senti, siccome di pagnotte ne fai tante, oggi me ne prendo una gratis, tanto che ti cambia". Il prezzo lo decide lui, e se non vi sta bene ve ne andate punto e basta.
Non potete immaginare quanta gente becco con versione piratate che ha il coraggio anche di scrivermi per avere assistenza, e uno una volta addirittura aveva una versione pirata con un virus dentro!
Il copyright è cosa sacrosanta, e tutela, anche se poco, chi decide di VIVERE e MANGIARE fornendo dei SERVIZI, che siano app, musica, o informazione.
Io non farei app se non venissi pagato.
Jovanotti avrebbe smesso di cantare da anni se non venisse pagato.
Il fornaio sotto casa non avrebbe mai iniziato a fare il pane se non venisse pagato.
E tu staresti senza app, musica o pane. Ora vai a scaricarteli, se ci riesci.
DarkmanDestroyer
23-12-2015, 18:06
purtroppo su una simile notizia possiamo dibattire all'infinito.
personalmente in parte sostengo quanto dice sundle.
al di la che sia o meno legale (e dipende dalle leggi vigenti nei vari stati, che sono più o meno precise a riguardo), il fatto di vendere all'infinito un prodotto è assurdo.
jackson è morto (poretto lui), e centinaia di persone tuttora lucrano sul SUO operato di una vita. ed è pure legale.
vendono copie (non originali) in formato digitale, ma quanto realmente va all'autore? quanto a quelli que un tempo stampavano il cd/dvd (a loro putroppo poco, alcuni anni fa si parlava di 35 centesimi/pz).
a tutto il resto?????
a chi finisce?
idem per i film, e tanto altro.
comprensibile che chi ci lavora dietro voglia un compenso, così come noi tutte le mattine ci alziamo per guadagnare la pagnotta, lungi da me dire il contrario, ma far guadagnare tale pagnotta anche a chi nulla fa non mi pare corretto. ulteriormente se sei già andato abbondantemente a ripagare i costi di quanto creato.
inoltre, parlan tanto della pirateria come il cancro del mercato, in realtà è la vetrina di quanto c'è sul mercato. un tempo potevamo comprare un prodotto sapendone la qualità ancor prima di prenderlo, fosse fisico o non materiale, ora purtroppo non è più così. pertanto ad oggi ci sono persone che prima di comprare il dvd/BR o altro contenuto digitale saggia il prodotto dai circuiti non legali.
secondo alcune leggi ciò sarebbe illegale, secondo altre no.
Beh il concetto che esprime Sunde in realtà è abbastanza condivisibile da un certo punto di vista. Lui in sostanza dice:
Un artista per guadagnare deve realizzare un quadro tutte le volte, un muratore per guadagnare deve costruire una casa tutte le volte... un musicista per guadagnare scrive una canzone 1 volta e la rivende milioni di volte... Troppo comodo no?!
Non per niente gli artisti internazionali sono milionari proprio per questa ragione. È questa l'ipocrisia del diritto d'autore. Però certo, non è neanche giusta la pirateria... serve una via di mezzo, non è bianco o nero.
In più spezzo una lancia a favore della pirateria... è vero che non toglie nulla agli artisti, perchè se io ho comprato diverse discografie originali, l'ho fatto perchè ho potuto ascoltare quei brani gratuitamente in precedenza. I metallica hanno fatto la guerra alla pirateria ai tempi di Napster... ma se io oggi andrei ad un loro concerto lo devono proprio a questo.
Idem la mia videoteca di film... se li ho comprati è perchè avevo già visto il film.
Insomma, la pirateria non è un male assoluto, alle volte è il contrario.
Non credo vi sognereste mai di dire al panettiere "senti, siccome di pagnotte ne fai tante, oggi me ne prendo una gratis, tanto che ti cambia"
Si ma il panettiere a differenza tua per darti il pane deve alzarsi tutte le mattine, tu dopo che hai realizzato la tua app (quasi allo stesso prezzo del pane), la puoi rivendere infinite volte con zero costi extra. Ed il panettiere se ti da una forma gratis ci perde anche il costo delle materie prime e della fatica.
Io non voglio difendere la pirateria, ma non paragonarti ad un panettiere, perchè il confronto non regge. Quello che dico io è che bisogna trovare una soluzione equa per tutti, ovvero che chi usufruisce di un bene/servizio deve pagarlo, ma chi lo crea non può avere una rendita perpetua.
MichyPrima
23-12-2015, 19:11
Beh il concetto che esprime Sunde in realtà è abbastanza condivisibile da un certo punto di vista. Lui in sostanza dice:
Un artista per guadagnare deve realizzare un quadro tutte le volte, un muratore per guadagnare deve costruire una casa tutte le volte... un musicista per guadagnare scrive una canzone 1 volta e la rivende milioni di volte... Troppo comodo no?!
Non per niente gli artisti internazionali sono milionari proprio per questa ragione. È questa l'ipocrisia del diritto d'autore. Però certo, non è neanche giusta la pirateria... serve una via di mezzo, non è bianco o nero.
In più spezzo una lancia a favore della pirateria... è vero che non toglie nulla agli artisti, perchè se io ho comprato diverse discografie originali, l'ho fatto perchè ho potuto ascoltare quei brani gratuitamente in precedenza. I metallica hanno fatto la guerra alla pirateria ai tempi di Napster... ma se io oggi andrei ad un loro concerto lo devono proprio a questo.
Idem la mia videoteca di film... se li ho comprati è perchè avevo già visto il film.
Insomma, la pirateria non è un male assoluto, alle volte è il contrario.
E spotify, netflix, infinity e così via?
mi spiace, ma la vostra scusa ai miei occhi non regge.
Come ho già detto le alternative ci sono e hanno dei prezzi accessibili al pirata medio. Il problema è che (non tu eh, parlo in generale) spesso si preferisce andare sul torrentazzo perché è gratis.
Non nascondiamoci dietro un dito su.
EDIT: Il cardine del mio discorso, per chiarire, è sempre lo stesso: io artista posso anche creare una canzone, ma tu non sei obbligato a comprare il mio disco. Non sei obbligato ad averlo, e se non ce l'hai vivi lo stesso. Se non ti sta bene il prezzo non fermarti, guarda e passa. è così assurdo come pensiero? non mi pare così strano voler decidere della fine che deve fare un mio prodotto. Sta cosa sembra più una sorta di invidia vendicativa perché "la mulatta" (cito) guadagnerà nella propria vita più di tutti noi messi insieme.
Si ma il panettiere a differenza tua per darti il pane deve alzarsi tutte le mattine, tu dopo che hai realizzato la tua app (quasi allo stesso prezzo del pane), la puoi rivendere infinite volte con zero costi extra. Ed il panettiere se ti da una forma gratis ci perde anche il costo delle materie prime e della fatica.
Io non voglio difendere la pirateria, ma non paragonarti ad un panettiere, perchè il confronto non regge. Quello che dico io è che bisogna trovare una soluzione equa per tutti, ovvero che chi usufruisce di un bene/servizio deve pagarlo, ma chi lo crea non può avere una rendita perpetua.
Questa cosa può avere senso, ma fino ad un certo punto. è vero che io posso vendere l'app infinite volte, ma finché la vendo, sono obbligato contrattualmente (e moralmente, per quanto mi riguarda) a fornire assistenza entro 3 giorni lavorativi, a risolvere tempestivamente difetti gravi, e anche se meno tempestivamente quelli meno gravi. Puoi dirmi che non mi stanco quanto un panettiere, ma fin quando l'app è in commercio io devo lavorarci tutti i giorni. Il mio tempo ha un valore perché, se lo spendo programmando invece che fare qualsiasi altro lavoro, è da li che devo trarre sostentamento. Il tuo discorso invece regge molto di più su musica e film, che una volta fatti non richiedono più nessuno sforzo.
molti sviluppatori pubblicano e spariscano, ma google se l'utente si lamenta rimborsa d'ufficio (e fa bene). Se la cosa si protrae, poi ti sospende l'account.
ma comunque, non può averla perché? dove c'è scritto? e comunque non è perpetua, perché il guadagno non nasce sotto terra. basta che smettete in massa di comprare, e voilà.
Lian_Sps_in_ZuBeI
23-12-2015, 19:39
io sono daccordo, anchio penso che chi scarica canzoni illegali,non è un utente che senza internet va dal negoziante a prendere 18 canzoni per 18 euro.
io se mi piace una canzone la ascolto in radio,finche è gratis pure quella.
senno ce youtube sai quante ce ne sono...capirai..sti porelli dell'industria...poverini non mangiate alla sera?poveri figli miei..
vedo che non è ancora fallito nessuno ne crolli di vendite ne estinzione della razza umana e si che piratano da molto eh...
rattopazzo
23-12-2015, 19:49
Si ma il panettiere a differenza tua per darti il pane deve alzarsi tutte le mattine, tu dopo che hai realizzato la tua app (quasi allo stesso prezzo del pane), la puoi rivendere infinite volte con zero costi extra. Ed il panettiere se ti da una forma gratis ci perde anche il costo delle materie prime e della fatica.
Io non voglio difendere la pirateria, ma non paragonarti ad un panettiere, perchè il confronto non regge. Quello che dico io è che bisogna trovare una soluzione equa per tutti, ovvero che chi usufruisce di un bene/servizio deve pagarlo, ma chi lo crea non può avere una rendita perpetua.
Io credo che la soluzione più bilanciata sia il Crowdfunding
Una cosa comunque è certa "rubare" non è la parola più adatta per definire l'uso illegale di un software che può essere copiato infinite volte a costo praticamente zero.
MichyPrima
23-12-2015, 20:04
Io credo che la soluzione più bilanciata sia il Crowdfunding
Una cosa comunque è certa "rubare" non è la parola più adatta per definire l'uso illegale di un software che può essere copiato infinite volte a costo praticamente zero.
forse rubare non è la parola adatta, ma di fatto in quel momento stai togliendo qualcosa che spetta al creatore di diritto, perché senza di lui quella cosa che tu stai scroccando non esisterebbe neanche.
e se non ti stanno bene le sue condizioni, la soluzione non è eluderle, ma rifiutarle.
rattopazzo
23-12-2015, 21:04
forse rubare non è la parola adatta, ma di fatto in quel momento stai togliendo qualcosa che spetta al creatore di diritto, perché senza di lui quella cosa che tu stai scroccando non esisterebbe neanche.
e se non ti stanno bene le sue condizioni, la soluzione non è eluderle, ma rifiutarle.
Togliere o rubare è praticamente la stessa cosa
ma chi pirata di fatto non toglie nulla a nessuno se non aveva in programma sin da principio di acquistare
anzi è persino possibile che una volta provato qualcosa, potrebbe gradirlo, e successivamente acquistarlo,
ecco in quel caso è grazie alla pirateria se l'autore ha un maggiore introito.
Non nego però che purtroppo c'è anche l'altra faccia della medaglia, come esiste la persona che vuole "premiare" l'autore del software c'è anche la persona che scrocca qualcosa di cui aveva sia l'intenzione che la possibilità economica per effettuare l'acquisto, ma che non lo fa proprio a causa della pirateria, ecco in quel caso è un comportamento assolutamente da condannare.
kenshiro666
23-12-2015, 21:44
vuoi mettere la fatica fisica di produrre qualcosa di reale,zappare un orto raccolgiere trasportare vendere ,qui invece è tutto immateriale non essiste sono solo una serie di 101010101010101010 ,non fanno nemeno la fatica di gesu cristo che moltiplico i pesci ,qui possono moltiplicare x millioni con costo zero .
Chi fa il paragone di uno che ruba la macchina poi.... spero che la rubino a lui
cdimauro
23-12-2015, 21:52
Ma è così difficile comprare una chitarra, imparare a suonarla, pensare e tirare fuori una melodia? Così da potersi produrre la musica in casa, senza andare a rubarla ad altri artisti.
Ooops...
rockroll
24-12-2015, 01:02
rubare significa prendere qualcosa, rendendo di fatto impossibile l'uso e i benefici relativi di quello che è stato preso...rubare un litro di latte o una bicicletta rende appunto impossibile ad altri ad accedere a quei determinati prodotti
copiare invece non prevede nulla di simile, non vedo come possa essere considerato furto, che la questione debba essere regolamentata è poco ma sicuro...a cominciare però dall'uso/creazione dei termini ( legali ) adatti perchè accusare qualcuno di furto solo perchè non ci sono parole adatte a descrivere il crimine non mi pare una gran bella idea
Manca una corretta terminologia, e su questo i protettori dei contenuti protetti ci marciano.
Tu stesso scivoli sulla terminologia non corretta, chiamando crimine quello che in realta è solo una fruizione privata di materiale comunque disponibile in rete al di fuori di prassi unilateralmente pretese dai protettori suddetti.
rockroll
24-12-2015, 01:10
la differenza è molto semplice in realtà
un quadro appeso in un museo
passa un tizio e se lo prende = furto
passa un altro tizio che lo guarda e lo ricopia su un foglio = "pirateria"
Il primo caso è sicuramente un crimine, il secondo non lo è assolutamente, ma le storture legiferate sotto dettatura dei "protettori" lo hanno fatto considerare tale.
rockroll
24-12-2015, 01:19
Il problema non è la copia che parlando di prodotti digitali è molto facile da fare e anche giusta visto che se compro il prodotto è mio e ne faccio ciò che voglio.
Il problema è la condivisione di quella copia.
In realtà è una cosa che è sempre esistita a partire dalle videocassette negli anni '90, bastava avere i giusti "agganci" e si avevano i film gratis (o anche a pagamento). Oggi in era digitale è MOLTO più facile condividere e scaricare file e questo obiettivamente non è giusto.
Provate a mettervi nei panni di un cantante/compositore che passa mesi a pensare una canzone e poi la metà degli ascoltatori la scarica da internet, non fornendogli un minimo di guadagno. A me farebbe arrabbiare e non poco.
Poi chiaro il discorso è complesso e dipende anche dall'industria, visto che si può stare ore a discutere di quanti soldi arrivano agli artisti dopo i vari passaggi tra publisher, case discografiche, produttori ecc.
In generale però la condivisione di opere protette da copyright è sbagliata e andrebbe regolamentata in qualche modo.
Però, dire che la condivisione è sbagliata è come dire che è sbagliato avere rapporti prematrimoniali o anche solo desiderare la donna altrui: scagli la prima pietra chi ha sempre rispettato regole del genere!
rockroll
24-12-2015, 01:32
Questo è sicuramente un punto su cui riflettere.
Io sono sostanzialmente d'accordo sul fatto che oggi la pirateria crei ben poco danno, le persone che acquisterebbero ciò che scaricano sono un'assoluta minoranza.
Ciò nonostante legalizzare indiscriminatamente la pirateria potrebbe portare a conseguenze ben differenti, per cui bisogna stare attenti.
Per poterlo avere prima degli altri. Succede con tutte le cose (dagli smartphone ai videogiochi). Se vuoi qualcosa subito lo paghi un tot, se aspetti lo paghi meno.
Secondo me sarebbe comunque più semplice stabilire un periodo più breve di validità del copyright: dopo un certo numero di anni decadono e il brano è distribuibile liberamente.
Questo a mio parere stimolerebbe la produzione di nuovo materiale di qualità ed eviterebbe di vedere gente che vive di rendita perchè il genitore 60 anni prima ha creato una canzone di successo (cosa che a mio modo di vedere è abbastanza assurda).
Condivido il tuo intervento, anzi no, te lo appoggio (senza, spingere, tranquillo), perchè condividere sembra sia considerato un crimine.
rockroll
24-12-2015, 02:04
Non sono certo un sostenitore delle major.
Ma il discorso di bene virtuale e fisico, o di privazione dell'utilizzo, non centrano NULLA col discorso di furto. Rubare vuol dire semplicemente prendere qualcosa che non ti appartiene: punto.
Per quanto bene virtuale replicabile all'infinito, il proprietario di una brano musicale di (esempio) Jovanotti è solo e solamente Jovanotti, od al limite la casa di produzione o pubblicazione. E sempre per le norme in vigore sul copyright (giuste o sbagliate che siano) se tu compri quel brano non ne diventi POSSESSORE, ma solo FRUITORE.
Ne consegue che, per quanto ci si possa indignare o lamentare, appropriarsi di un brano scaricato dalla rete tramite un qualunque tizio che NON è il proprietario, è un furto. Così come perpetra una truffa colui che mette in condivisione quel brano pur non essendone il proprietario.
Che poi un bene virtuale non sia come un bene fisico è palese. Ma questo è tutto un altro discorso che non centra nulla col concetto di furto.
Rubare vuol dire prendere qualcosa che non ci apparteiene sottrendola al suo proprietario contro la sua volontà. Usufrire di quanto ti passa davanti al naso quando sei in rete (ed è disponibile come contenuto "a perdere") è invece un tuo sacrosanto diritto, anche perchè non sei tenuto a sapere a priori se si tratta di contenuto protetto, e qualora lo fosse dovrebbe essere cura dei protettori notificarlo caso per caso o al limite renderlo inaccessibile dietro precisa e puntuale autorizzazione della magistratura (e sempre caso per caso, sia chiaro...).
Tu non devi in teoria nemmeno desiderare la donna altrui, ma se costei te la fa passare davanti al naso, tu che fai? manco l'annusi?
No download? hai hai hai hai - no download, no party....
Ed in effetti è punibile solo l'upload, non mi sto inventando proprio niente.
ziozetti
24-12-2015, 02:24
Rubare vuol dire prendere qualcosa che non ci apparteiene sottrendola al suo proprietario contro la sua volontà. Usufrire di quanto ti passa davanti al naso quando sei in rete (ed è disponibile come contenuto "a perdere") è invece un tuo sacrosanto diritto, anche perchè non sei tenuto a sapere a priori se si tratta di contenuto protetto, e qualora lo fosse dovrebbe essere cura dei protettori notificarlo caso per caso o al limite renderlo inaccessibile dietro precisa e puntuale autorizzazione della magistratura (e sempre caso per caso, sia chiaro...).
Tu non devi in teoria nemmeno desiderare la donna altrui, ma se costei te la fa passare davanti al naso, tu che fai? manco l'annusi?
No download? hai hai hai hai - no download, no party....
Ed in effetti è punibile solo l'upload, non mi sto inventando proprio niente.
Grandissima paraculata!
La legge non ammette ignoranza, sta a te informarti.
Tu stesso scivoli sulla terminologia non corretta, chiamando crimine quello che in realta è solo una fruizione privata di materiale comunque disponibile in rete al di fuori di prassi unilateralmente pretese dai protettori suddetti.
Bella supercazzola ma ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo: crimine, illecito, pratica illegale, il succo non cambia.
Però, dire che la condivisione è sbagliata è come dire che è sbagliato avere rapporti prematrimoniali o anche solo desiderare la donna altrui: scagli la prima pietra chi ha sempre rispettato regole del genere!
Maestra l'ha fatto anche lui! :bimbo:
Stai cercando di giustificare l'ingiustificabile solo perché ti fa sentire meglio?
ziozetti
24-12-2015, 02:30
Doppio, scusate.
ziozetti
24-12-2015, 02:31
Triplo, scusate, ho litigato con il server. :fagiano:
rockroll
24-12-2015, 02:42
Io non capisco perché qualcuno se non vuole pagare qualcosa, si sente in diritto di procurarsela illegalmente.
L'alternativa alla distribuzione digitale non è la pirateria, anche perché se non sei disposto a pagare per qualcosa vuol dire che non ne hai davvero bisogno e quindi puoi rinunciarci.
Sarà che io sono di parte perché creo e vendo beni immateriali (applicazioni), ma sinceramente nessun medico ordina di procurarsi app X o canzone Y anche se non avete i soldi per farlo. Poi la cosa, parlando di applicazioni, cade ancor più nel ridicolo, perché i soldi per il telefono li hai avuti, mentre per l'app no.
E se fare il pirata non è rubare in senso convenzionale, lo è in senso figurato, perché in quel momento tu stai togliendo qualcosa a me, che oltre a creare qualcosa devo fornire assistenza, aggiornamenti e quant'altro, e stai insultando chi invece decide di darmi quel misero euro e 45 (tasse incluse). Non credo vi sognereste mai di dire al panettiere "senti, siccome di pagnotte ne fai tante, oggi me ne prendo una gratis, tanto che ti cambia". Il prezzo lo decide lui, e se non vi sta bene ve ne andate punto e basta.
Non potete immaginare quanta gente becco con versione piratate che ha il coraggio anche di scrivermi per avere assistenza, e uno una volta addirittura aveva una versione pirata con un virus dentro!
Il copyright è cosa sacrosanta, e tutela, anche se poco, chi decide di VIVERE e MANGIARE fornendo dei SERVIZI, che siano app, musica, o informazione.
Io non farei app se non venissi pagato.
Jovanotti avrebbe smesso di cantare da anni se non venisse pagato.
Il fornaio sotto casa non avrebbe mai iniziato a fare il pane se non venisse pagato.
E tu staresti senza app, musica o pane. Ora vai a scaricarteli, se ci riesci.
A te non posso dare torto, ma ammetterai che il tuo caso è molto diverso dalle assurdità imposte dai protettori dei contenuti protetti. Tu ti autopromuovi, non hai protettori per durate secolari, sudi e profondi ingegno per guadagnare qualcosa onestamente, e sopratutto il prezzo che pratichi è onesto, molto ma molto più onesto di quelli imposti dai protetturi dell'industria sanguisugante per secoli.
Fossi in te non difenderei il copiright e derivati, che considero un cancro tipico del consumimo, ma lotterei per far attribuire al tuo tipo di fornitura di servizio un valore più adeguato. E se qualcuno ti pirata (non penso che nel tuo campo sia cosa diffusa) poco male, servirà ad una maggior diffusione del tuo prodotto, ed indirettamente te ne tornerà un vantaggio da non sottovalutare.
PS: Tu poni l'accento su lato economico, sul fatto che nessuno lavorerebbe senza essere pagato. Questo è verissimo in caso di lavoro propriamente detto (vedi fornaio sotto casa), ma quando si tratta di hobby o passione personale più che di lavoro il lato economico perde significato, ne acquista invece molto la soddisfazione conseguita, tanto più se ti piratano. Per me quando suonavo rock o creavo software era così; per lavoro facevo il sistemista Main Frames, che era un impegno professionale e non un'attività creativa a scopo di propria soddisfazione.
rockroll
24-12-2015, 03:24
Ma è così difficile comprare una chitarra, imparare a suonarla, pensare e tirare fuori una melodia? Così da potersi produrre la musica in casa, senza andare a rubarla ad altri artisti.
Ooops...
Devi avere talento tuo per fare qualcosa di buono.
Personalmente io mi produco musica in casa, completa in ogni parte: con chitarra elettrica, computer, microfono, e adeguato software di composizione e mixaggio, puoi fare da solo di tutto e di più.
Ma dire che sia facile per chiunque no, non puoi dirlo.
rockroll
24-12-2015, 03:44
Grandissima paraculata!
La legge non ammette ignoranza, sta a te informarti.
Bella supercazzola ma ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo: crimine, illecito, pratica illegale, il succo non cambia.
Maestra l'ha fatto anche lui! :bimbo:
Stai cercando di giustificare l'ingiustificabile solo perché ti fa sentire meglio?
La legge dice che è reato l'upload (volgarmente condivisione) di contenuti protetti. Il download non è vietato (ovviamente ad uso privato in assenza di lucro). La legge non ammette l'ignoranza di quel che ho detto, ma non pretende la conoscenza di tutte le opere protette esistenti al mondo.
Se permetti pratica scorretta suona molto diverso da crimine. E se non permetti va bene lo stesso.
Se sei uno che rinuncia anche se te la fanno annusare, fatti tuoi. Si trattava di una battuta, ma l'hai presa male.
Figurati come mi fa sentire meglio quel che ho detto. Ho espresso come la vedo io.
Sono punti di vista, i tuoi e i miei, solo io i tuoi non li apostrofo con termini offensivi o denigratori.
Punto e stop.
La soluzione deve essere tecnica, raggiungere lo stato di condivisione anonimo e sicuro, in modo che non sia più possibile risalire a chi fa l'upload o chi scarica.
Cosi ste leggi liberticide perdono motivo di esistere perchè impraticabili.
madnesshank
24-12-2015, 08:45
Sempre in tema di copyright, non esiste peggior parassita del cantantino che fa la canzonetta e pretende di viverci sopra con il diritto d'autore. Ignobile e irrispettoso di chi lavora veramente e si alza presto la mattina. Vai a cantare dal vivo con la laringite se vuoi soldi. C'è ancora troppo benessere, evidentemente. Quando i soldi basteranno solo per la pagnotta e non basteranno più anche per la canzoncina, allora anche queste sanguisughe dovranno lavorare e prendere una zappa, sempre che ci riescano con le loro delicate manine da artista (delle mie palline)
Anch`io dal titolo avevo capito qualcosa del genere ed in versione hardware perché in versione software ci sarebbe già e si chiama AnyDVDHD della SlySoft.
MichyPrima
24-12-2015, 11:00
A te non posso dare torto, ma ammetterai che il tuo caso è molto diverso dalle assurdità imposte dai protettori dei contenuti protetti. Tu ti autopromuovi, non hai protettori per durate secolari, sudi e profondi ingegno per guadagnare qualcosa onestamente, e sopratutto il prezzo che pratichi è onesto, molto ma molto più onesto di quelli imposti dai protetturi dell'industria sanguisugante per secoli.
Fossi in te non difenderei il copiright e derivati, che considero un cancro tipico del consumimo, ma lotterei per far attribuire al tuo tipo di fornitura di servizio un valore più adeguato. E se qualcuno ti pirata (non penso che nel tuo campo sia cosa diffusa) poco male, servirà ad una maggior diffusione del tuo prodotto, ed indirettamente te ne tornerà un vantaggio da non sottovalutare.
PS: Tu poni l'accento su lato economico, sul fatto che nessuno lavorerebbe senza essere pagato. Questo è verissimo in caso di lavoro propriamente detto (vedi fornaio sotto casa), ma quando si tratta di hobby o passione personale più che di lavoro il lato economico perde significato, ne acquista invece molto la soddisfazione conseguita, tanto più se ti piratano. Per me quando suonavo rock o creavo software era così; per lavoro facevo il sistemista Main Frames, che era un impegno professionale e non un'attività creativa a scopo di propria soddisfazione.
Io pongo l'accento sul lato economico perché in questa discussione è l'unico che conta. Se ciò che creo è destinato alla vendita e non al regalo (come nel caso del pirata) è una decisione che spetta solo e soltanto a me, il perché ho iniziato non cambia questo fatto.
Io non difendo il copyright in sé, difendo il fatto che il copyright fornisce un modo per tutelare le proprie volontà.
Neanche io trovo giusto pagare un gioco 60 euro, aspetto i saldi di steam il natale dopo e lo pago meno di 10.
Neanche io trovo giusto pagare un blu-ray 25 euro, aspetto qualche mese il 3x2 di amazon e con quei soldi ne compro quasi 3.
Neanche io trovo giusto pagare un cd musicale 30 euro, e in questo caso non devo neanche aspettare visto che ascolto rock, pop e jazz dal 2005 a tornare indietro, e quindi costano una cavolata i dischi.
Neanche io trovo giusto spendere 10 euro per un biglietto del cinema, vado in un giorno in cui non ci va nessuno e ne spendo 4.
Ed è esattamente per questo che tutti i miei prodotti vanno sotto i 2 euro a copia. Se poi ne vendo 10, o 1 milione onestamente non cambia niente al cliente come a nessun altro tranne me.
Se mi piratano e lo scopro mi in*azzo e faccio le segnalazioni dmca. Sarà che sono giovane, ed è la prima fonte di introiti che ho avuto nella mia vita, ma voglio difenderla e tutelarla perché i miei sforzi e il mio tempo ritengo abbiano un valore inestimabile.
Devi avere talento tuo per fare qualcosa di buono.
Personalmente io mi produco musica in casa, completa in ogni parte: con chitarra elettrica, computer, microfono, e adeguato software di composizione e mixaggio, puoi fare da solo di tutto e di più.
Ma dire che sia facile per chiunque no, non puoi dirlo.
Appunto. Sarà meno fatica fisica del panettiere, ma di fatica mentale c'è n'è tanta. E la fatica mentale, cari miei, ti consuma molto più di quella fisica.
la differenza è molto semplice in realtà
un quadro appeso in un museo
passa un tizio e se lo prende = furto
passa un altro tizio che lo guarda e lo ricopia su un foglio = "pirateria"
si certo, come se un quadro ricopiato da te vale esattamente quanto l'originale. :mc:
un codice invece è un codice, e può essere ricopiato 1:1. non è la stessa cosa.
Però, dire che la condivisione è sbagliata è come dire che è sbagliato avere rapporti prematrimoniali o anche solo desiderare la donna altrui: scagli la prima pietra chi ha sempre rispettato regole del genere!
La condivisione è sbagliata quando il creatore dice che non puoi farlo. Le volontà sono beni immateriali, però vengono rispettate (in genere), tranne quando devono tutelare altri beni immateriali. Perché?
Se mi faccio una sedia, e dico che nessuno può prenderla, tutto ok.
Se scrivo un articolo, e dico che puoi leggerlo solo pagando, allora è un sacrilegio?
Chi da più valore al lavoro fisico che a quello mentale semplicemente non ha mai messo in moto il cervello, e per questo non sa quanto bene (o male) può fare. Gli sforzi fisici e mentali si equivalgono. Ciò che cambia è il costo e il valore di ciò che si fa, e pertanto ha remunerazioni differenti.
Per quanto possa o meno piacervi, il cantantino che ha successo con un testo stupido, per quanto può sembrare ingiusto, è in diritto di averne.
Cercate di cambiare magari la mentalità di chi compra i cd del cantantino, e vedrete che tali soggetti smetteranno di esistere, perché si, una medaglia ha due facce.
La vostra argomentazione è sempre la stessa, libertà di informazione, si, peccato che in questo caso non c'entra niente. Io sono un difensore di tale libertà se riguarda informazioni di carattere utile e reale, come ad esempio far sapere al mondo della strage X, o dell'esistenza del problema Y. Se vi perdete un film, una canzone, la vostra vita non cambia, e non cambia neanche se il creatore fa i miliardi.
EDIT: che poi, ora che ci penso, un ragionamento simile potrebbe andar bene anche per i prodotti materiali. Un iPhone, infondo, a produrlo costa parecchie volte meno del prezzo di vendita. Andiamo tutti dal negoziante e chiediamogli se ce lo vende a 130€ :D
Non lo sto dicendo per prendervi in giro, solo per farvi capire che nel vostro ragionamento, dal mio punto di vista, c'è qualcosa che non va.
ziozetti
24-12-2015, 12:54
La libertà di guadagnare degli artisti finisce dove inizia la mia libertà di possedere per uso personale tutta la loro discografia completate gratis? :rolleyes:
Si sta portando avanti un concetto di libertà ridicolo, i termini offensivi e denigratori che meriterebbe questa stortura non sono stati nemmeno lontanamente utilizzati.
ziozetti
24-12-2015, 12:55
e se non ti stanno bene le sue condizioni, la soluzione non è eluderle, ma rifiutarle.
Eh no: botte piena, moglie ubriaca e una nella musica di sottofondo.
Gylgalad
24-12-2015, 13:35
Grandissima paraculata!
La legge non ammette ignoranza, sta a te informarti.
appunto
in Italia, dato che si parla tra italiani, non è illecito penale scaricare opere protette se per uso personale
di che ci lamentimo?
MichyPrima
24-12-2015, 13:54
io ci rinuncio.
se non riesco a farvi comprendere che creare beni immateriali esattamente come quelli materiali ha un costo ed accedervi ha un prezzo ed eludere tale prezzo è sbagliato perché chi crea deve vivere, è meglio lasciar perdere interamente la discussione.
Il problema maggiore del copyright è la sua durata.
E' sacrosanto che gli artisti/creatori di qualunque opera debbano avere la possibilità di guadagnare dalle proprie produzioni, e per un certo limite di tempo questo loro diritto deve essere protetto.
Ma la difesa di questo diritto non è a costo zero:
Dal punto di vista monetario questo diritto è un costo per la comunità, ci sono agenti, giudici magistrati ecc.. che si occupano di proteggerlo. Oltre ovviamente a tutte le strutture e i costi correlati.
Mi sta bene che le mie tasse servano anche per proteggere chi ha appena creato un opera e deve mantenersi grazie ad essa, un po' meno per proteggere i diritti di qualche erede che vuol vivere di questa rendita.
Dal punto di vista culturale priva i nuovi artisti la possibilità di usufruire del bagaglio culturale passato per creare nuove opere derivate. Disney ad esempio ha sempre attinto a piene mani nelle opere di dominio pubblico (cenerentola, biancaneve, ecc...).
Soluzione? Tornare a tempi più decenti, come quelli con cui era stata scritta la prima legge sul copyright negli stati uniti:
14 anni dal rilascio, estensibile di altri 14 con il pagamento di una piccola somma.
Le opere in ogni caso dovrebbero tornare ad essere inserite in un registro, altrimenti è il caos.
se non esistesse la pirateria oggi avremmo ancora i 56k e gli hd da 40gb
vuoi mettere la fatica fisica di produrre qualcosa di reale,zappare un orto raccolgiere trasportare vendere ,qui invece è tutto immateriale non essiste sono solo una serie di 101010101010101010 ,non fanno nemeno la fatica di gesu cristo che moltiplico i pesci ,qui possono moltiplicare x millioni con costo zero .
Chi fa il paragone di uno che ruba la macchina poi.... spero che la rubino a lui
confondi i costi per la distribuzione con quelli di realizzazione del prodotto. è evidente che distribuire un file costa meno di un supporto fisico (di meno, non zero. ci sono svariati servers ed isp tra il file e la tua macchina giusto?).
poi ci saranno cantanti che vanno a dormire ubriachi, si svegliano cadendo dal letto, per sbaglio parte il registratore e nasce un capolavoro senza che se ne accorgano. altri che lavorano da mattina a sera per 10 giorni per tirare fuori 30s di musica che passano in uno spot. in ogni caso non sta a te dire che il loro lavoro valga poco o tanto. se lo vuoi è giusto che tu paghi e se il prezzo non ti sta bene ci rinunci.
MichyPrima
25-12-2015, 12:54
se non esistesse la pirateria oggi avremmo ancora i 56k e gli hd da 40gb
Qualsiasi cosa per giustificare lo scrocco compulsivo eh?
Dopo la libertà personale, ora inventiamoci che è grazie a chi non paga niente che la tecnologia fa passi avanti.
Inventiamoci anche che so, che fa cadere i regimi totalitari, che combatte il terrorismo e che da da mangiare ai bambini in Africa, visto che siamo in tema di minchiate.
E' una visione assurda che però ha preso piede, come se dietro all'industria non ci fossero persone e costi reali. Ridicolo.
il concetto di base è secondo me sbagliato ma con la frase "Le copie che vengono scaricate dai circuiti pirata non possono essere considerate come mancate copie vendute, sostiene ancora Sunde, quindi secondo lui non si tratta di perdite reali per l'industria" per me è in parte corretta. Sai quante volte sento "se lo scarico gratis ok, ma se dovessi pagarlo non lo prenderei mai". Quindi se non lo scaricassero illegalmente, non sarebbero comunque soldi in più alle aziende.
se non esistesse la pirateria oggi avremmo ancora i 56k e gli hd da 40gb
questa poi :asd:
UnicoPCMaster
25-12-2015, 13:41
Beh non è che abbia tutti i torti eh, netflix, steam, itunes, spotify, ecc... hanno avuto più o meno tutti un precursore pirata di un qualche tipo.
Visto che l'articolo parla genericamente di beni digitali, e non si riferisce espressamente a Major musicali (ma anche in quel caso, il concetto resterebbe lo stesso):
Dunque, secondo molte opinioni qua dentro, anche la libera sprotezione e acquisizione di un Bluray, sarebbe lecita e rappresenterebbe il diritto di condivisione di un bene "volatile" giusto?
In quel caso (prendiamo il paragone, con la bottiglia di latte, con una Ferrari e perchè no..con un televisore) essendoci il "supporto" quindi il bene risulterebbe tangibile, quindi chi dice che chi "distribuisce beni digitali non ha costi", non avrebbe altri appoggi... oppure, per il solo fatto che ne stai facendo una "copia", non stai effettivamente compiendo un furto?
Bene, a chi sfugge la logica della questione e l'assurda mentalità di Sunde (che sta bene in galera dove sta, imho) ecco allora che in un attimo, secondo un paio di ragionamenti logici, un bene digitale ci mette un secondo a diventare un bene tangibile, e un bene fisico ci mette un secondo a diventare virtuale...
...In fondo, anche il latte è un bene virtuale...perchè no scusate? Non è che le mucche smettono di fare latte, lo fanno all'infinito..
..ma dai..allora mettiamo un tetto massimo di bottiglie che possono essere vendute, oltre quella soglia, visto che viene tutto dalla natura, erba, pascoli e vacche stesse...che i soldi vadano direttamente alla bonifica delle zone naturali? Se il mondo accetta questa logica, allora io accetto che per una film o una canzone, una volta rientrati..due..o tre ..o anche cinque volte dai..di tutte le spese, il resto venga condiviso gratuitamente:
Del resto, c'è munge le mucche, chi pastorizza il latte, chi guida i camioni... ma anche chi suona strumenti musicali, chi fa marketing musicale, chi organizza tour, chi organizza pubblicità...e altre centinaia di migliaia di persone e di famiglie che tutti i giorni, possono comprare quel latte prodotto da altre centinaia di migliaia di lavoratori.
Del resto.. è solo l'involucro del latte il "bene fisico tangibile".. benchè il latte sia pressocchè inafferrabile perchè liquido, è comunque anch'esso tangibile, e purtroppo non può essere convertito in 0001001001001 in modo che possa essere distribuito gratuitamente in rete, e tutta la catena di persone che ci lavorino dietro, perdano soldi.
Bravo Sunde, hai creato una macchina che dimostra proprio ogni giorno, quanti soldi le persone che lavorano nell'industria dell'intrattenimento perdono. Ti rinnovo i complimenti.
Del resto se una canzone o un film vendono all'infinito, non sarà anche merito degli artisti che l'hanno creata e di chi dietro ha lavorato per promuoverla?
Vi do una notizia che vi scioccherà.. quando andate in un negozio e comprate un televisore, state comprando una licenza d'uso, e quindi un "bene virtuale", come bene fisico avete solo mezz'etto di cristallo liquido, cinque chili di policarbonato, e qualche etto tra alluminio, rame, stagno e silicio. Non state comprando un "televisore", perchè altrimenti, sareste i detentori del progetto e del concetto di quel televisore, ma state comprando una idea che è stata sviluppata dietro dei costi e ha dato forma ad un contenuto fruibile. Avete il diritto di utilizzarlo, tenere "la copia" fisica di quel televisore, in casa in eterno, avete diritto ad un supporto tecnico limitato nel tempo, e a delle garanzie tecniche.
Cosi' quando comprate una canzone, su supporto visibile o invisibile, avete diritto di ascoltarla in casa o in cuffia, e magari insieme agli amici, ma non avete diritto di utilizzarla nel vostro ristorante per attirare persone, ne di distribuirla in piazza a chi vi sta simpatico o peggio, vi paga un obolo mensile per condividere contenuti realizzati da un'industria di persone che vivono tutti i giorni producendo quel tipo di bene.
GaryMitchell
26-12-2015, 08:51
Visto che l'articolo parla genericamente di beni digitali, e non si riferisce espressamente a Major musicali (ma anche in quel caso, il concetto resterebbe lo stesso):
Dunque, secondo molte opinioni qua dentro, anche la libera sprotezione e acquisizione di un Bluray, sarebbe lecita e rappresenterebbe il diritto di condivisione di un bene "volatile" giusto?
In quel caso (prendiamo il paragone, con la bottiglia di latte, con una Ferrari e perchè no..con un televisore) essendoci il "supporto" quindi il bene risulterebbe tangibile, quindi chi dice che chi "distribuisce beni digitali non ha costi", non avrebbe altri appoggi... oppure, per il solo fatto che ne stai facendo una "copia", non stai effettivamente compiendo un furto?
Bene, a chi sfugge la logica della questione e l'assurda mentalità di Sunde (che sta bene in galera dove sta, imho) ecco allora che in un attimo, secondo un paio di ragionamenti logici, un bene digitale ci mette un secondo a diventare un bene tangibile, e un bene fisico ci mette un secondo a diventare virtuale...
...In fondo, anche il latte è un bene virtuale...perchè no scusate? Non è che le mucche smettono di fare latte, lo fanno all'infinito..
..ma dai..allora mettiamo un tetto massimo di bottiglie che possono essere vendute, oltre quella soglia, visto che viene tutto dalla natura, erba, pascoli e vacche stesse...che i soldi vadano direttamente alla bonifica delle zone naturali? Se il mondo accetta questa logica, allora io accetto che per una film o una canzone, una volta rientrati..due..o tre ..o anche cinque volte dai..di tutte le spese, il resto venga condiviso gratuitamente:
Del resto, c'è munge le mucche, chi pastorizza il latte, chi guida i camioni... ma anche chi suona strumenti musicali, chi fa marketing musicale, chi organizza tour, chi organizza pubblicità...e altre centinaia di migliaia di persone e di famiglie che tutti i giorni, possono comprare quel latte prodotto da altre centinaia di migliaia di lavoratori.
Del resto.. è solo l'involucro del latte il "bene fisico tangibile".. benchè il latte sia pressocchè inafferrabile perchè liquido, è comunque anch'esso tangibile, e purtroppo non può essere convertito in 0001001001001 in modo che possa essere distribuito gratuitamente in rete, e tutta la catena di persone che ci lavorino dietro, perdano soldi.
Bravo Sunde, hai creato una macchina che dimostra proprio ogni giorno, quanti soldi le persone che lavorano nell'industria dell'intrattenimento perdono. Ti rinnovo i complimenti.
Del resto se una canzone o un film vendono all'infinito, non sarà anche merito degli artisti che l'hanno creata e di chi dietro ha lavorato per promuoverla?
Vi do una notizia che vi scioccherà.. quando andate in un negozio e comprate un televisore, state comprando una licenza d'uso, e quindi un "bene virtuale", come bene fisico avete solo mezz'etto di cristallo liquido, cinque chili di policarbonato, e qualche etto tra alluminio, rame, stagno e silicio. Non state comprando un "televisore", perchè altrimenti, sareste i detentori del progetto e del concetto di quel televisore, ma state comprando una idea che è stata sviluppata dietro dei costi e ha dato forma ad un contenuto fruibile. Avete il diritto di utilizzarlo, tenere "la copia" fisica di quel televisore, in casa in eterno, avete diritto ad un supporto tecnico limitato nel tempo, e a delle garanzie tecniche.
Cosi' quando comprate una canzone, su supporto visibile o invisibile, avete diritto di ascoltarla in casa o in cuffia, e magari insieme agli amici, ma non avete diritto di utilizzarla nel vostro ristorante per attirare persone, ne di distribuirla in piazza a chi vi sta simpatico o peggio, vi paga un obolo mensile per condividere contenuti realizzati da un'industria di persone che vivono tutti i giorni producendo quel tipo di bene.
20 minuti d'applausi..
waveloom
26-12-2015, 08:57
Visto che l'articolo parla genericamente di beni digitali, e non si riferisce espressamente a Major musicali (ma anche in quel caso, il concetto resterebbe lo stesso):
Dunque, secondo molte opinioni qua dentro, anche la libera sprotezione e acquisizione di un Bluray, sarebbe lecita e rappresenterebbe il diritto di condivisione di un bene "volatile" giusto?
In quel caso (prendiamo il paragone, con la bottiglia di latte, con una Ferrari e perchè no..con un televisore) essendoci il "supporto" quindi il bene risulterebbe tangibile, quindi chi dice che chi "distribuisce beni digitali non ha costi", non avrebbe altri appoggi... oppure, per il solo fatto che ne stai facendo una "copia", non stai effettivamente compiendo un furto?
Bene, a chi sfugge la logica della questione e l'assurda mentalità di Sunde (che sta bene in galera dove sta, imho) ecco allora che in un attimo, secondo un paio di ragionamenti logici, un bene digitale ci mette un secondo a diventare un bene tangibile, e un bene fisico ci mette un secondo a diventare virtuale...
...In fondo, anche il latte è un bene virtuale...perchè no scusate? Non è che le mucche smettono di fare latte, lo fanno all'infinito..
..ma dai..allora mettiamo un tetto massimo di bottiglie che possono essere vendute, oltre quella soglia, visto che viene tutto dalla natura, erba, pascoli e vacche stesse...che i soldi vadano direttamente alla bonifica delle zone naturali? Se il mondo accetta questa logica, allora io accetto che per una film o una canzone, una volta rientrati..due..o tre ..o anche cinque volte dai..di tutte le spese, il resto venga condiviso gratuitamente:
Del resto, c'è munge le mucche, chi pastorizza il latte, chi guida i camioni... ma anche chi suona strumenti musicali, chi fa marketing musicale, chi organizza tour, chi organizza pubblicità...e altre centinaia di migliaia di persone e di famiglie che tutti i giorni, possono comprare quel latte prodotto da altre centinaia di migliaia di lavoratori.
Del resto.. è solo l'involucro del latte il "bene fisico tangibile".. benchè il latte sia pressocchè inafferrabile perchè liquido, è comunque anch'esso tangibile, e purtroppo non può essere convertito in 0001001001001 in modo che possa essere distribuito gratuitamente in rete, e tutta la catena di persone che ci lavorino dietro, perdano soldi.
Bravo Sunde, hai creato una macchina che dimostra proprio ogni giorno, quanti soldi le persone che lavorano nell'industria dell'intrattenimento perdono. Ti rinnovo i complimenti.
Del resto se una canzone o un film vendono all'infinito, non sarà anche merito degli artisti che l'hanno creata e di chi dietro ha lavorato per promuoverla?
Vi do una notizia che vi scioccherà.. quando andate in un negozio e comprate un televisore, state comprando una licenza d'uso, e quindi un "bene virtuale", come bene fisico avete solo mezz'etto di cristallo liquido, cinque chili di policarbonato, e qualche etto tra alluminio, rame, stagno e silicio. Non state comprando un "televisore", perchè altrimenti, sareste i detentori del progetto e del concetto di quel televisore, ma state comprando una idea che è stata sviluppata dietro dei costi e ha dato forma ad un contenuto fruibile. Avete il diritto di utilizzarlo, tenere "la copia" fisica di quel televisore, in casa in eterno, avete diritto ad un supporto tecnico limitato nel tempo, e a delle garanzie tecniche.
Cosi' quando comprate una canzone, su supporto visibile o invisibile, avete diritto di ascoltarla in casa o in cuffia, e magari insieme agli amici, ma non avete diritto di utilizzarla nel vostro ristorante per attirare persone, ne di distribuirla in piazza a chi vi sta simpatico o peggio, vi paga un obolo mensile per condividere contenuti realizzati da un'industria di persone che vivono tutti i giorni producendo quel tipo di bene.
This!
Anche se le leggi che regolamentano un bene elettronico sono un tantino diverse, comunque il concetto rende perfettamente l'idea..
Infatti benchè il possa comprarmi un tavolo dell'Ikea e tenermelo a casa per farci colazione, sto comprando la copia sviluppata di progetto, non il progetto stesso, più qualche chilo di legno e il diritto a "usarlo", piuttosto che "averlo", infatti se facessi una copia tale e quale di quel tavolino e decidessi di venderla nei negozi di mobilio, Ikea mi farebbe il culo in un attimo.
Di fatto, qualsiasi compri la fuori, ne stai comprando una "copia". Di originale avresti da comprare solo tipo un Caravaggio o un Monet... ammesso che qualcuno te lo venda, ma ecco perchè tali opere spesso sono "invendibili" o "inestimabili".
Ci sta'.
This!
Anche se le leggi che regolamentano un bene elettronico sono un tantino diverse, comunque il concetto rende perfettamente l'idea..
Infatti benchè il possa comprarmi un tavolo dell'Ikea e tenermelo a casa per farci colazione, sto comprando la copia sviluppata di progetto, non il progetto stesso, più qualche chilo di legno e il diritto a "usarlo", piuttosto che "averlo", infatti se facessi una copia tale e quale di quel tavolino e decidessi di venderla nei negozi di mobilio, Ikea mi farebbe il culo in un attimo.
Di fatto, qualsiasi compri la fuori, ne stai comprando una "copia". Di originale avresti da comprare solo tipo un Caravaggio o un Monet... ammesso che qualcuno te lo venda, ma ecco perchè tali opere spesso sono "invendibili" o "inestimabili".
Ci sta'.
Esatto... se vuoi COMPRARE una canzone, devi pagare un'orchestrina che venga a casa tua, con un chitarrista, un bassista, un batterista e un cantante, li paghi e paghi il cantante per realizzarti un motivetto sul momento, poi accendi il tuo registratore e registri il tutto.
Ecco, ti sei appena "comprato una canzone" è tua per farci tutto il cavolo che ti pare, distribuirla a tutto il mondo o vendertela in piazza.
Qualsiasi cosa per giustificare lo scrocco compulsivo eh?
Dopo la libertà personale, ora inventiamoci che è grazie a chi non paga niente che la tecnologia fa passi avanti.
Inventiamoci anche che so, che fa cadere i regimi totalitari, che combatte il terrorismo e che da da mangiare ai bambini in Africa, visto che siamo in tema di minchiate.
dovrei mettere le faccine quando scrivo una battuta? o forse basterebbe leggere il reply successivo per capire come la penso?
meh
cdimauro
27-12-2015, 04:57
Devi avere talento tuo per fare qualcosa di buono.
Personalmente io mi produco musica in casa, completa in ogni parte: con chitarra elettrica, computer, microfono, e adeguato software di composizione e mixaggio, puoi fare da solo di tutto e di più.
Ma dire che sia facile per chiunque no, non puoi dirlo.
Infatti il mio era un commento (nemmeno velatamente) sarcastico, per evidenziare come le pretese di scrocconi, come il tizio citato nella notizia, siano a dir poco surreali, per non dire ridicole.
Qui di tutto si può sindacare fuorché del fatto che stiamo parlando del LAVORO di altre persone, che per tale motivo hanno il diritto di richiedere una ricompensa.
Che poi tale compenso sia o meno "giusto" se ne può discutere, quanto si può discutere se lo sia quello di Messi. Però se questo giocatore continua a essere coperto d'oro, penso che ci sarà pure qualche motivo, no? Sarà perché non tutti sono capaci di fare quello che fa lui con la palla? E siccome "rende", il mercato, consumista o meno che lo si voglia definire, ha decretato che il suo valore è quello.
Dunque lasciamo che sia il mercato a decidere il prezzo delle sue prestazioni, come quelle dei musicisti, attori, registi, etc.. E il mercato, in ultima analisi, lo decidono proprio i consumatori con le proprie scelte. I prezzi, infatti, non sono frutto del mero caso.
Giusto per essere chiari, ho aspettato quasi un anno per avere Interstellar in BluRay a un prezzo che ritengo "giusto". Perché non lo prescive il medico di averlo per forza a tutti i costi subito, appena è stato pubblicato. E' chiaro che a molte altre persone, invece, interessava di vederlo prima, e hanno pagato l'obolo richiesto, per cui la casa produttrice non aveva alcun interesse a farlo scendere di prezzo. Lo ha fatto nel momento in cui le vendite sono andate via via calando, per cercare di attrarre nuovi clienti. E così, via finché non è arrivato il mio turno: quando, cioé, ho ritenuto che il prezzo fosse adeguato. E sicuramente ci saranno altre persone che aspetteranno ancora prima di prenderlo.
Poi oggi con realtà come NetFlix si può spendere ancora meno. Idem con Spotify per la musica. E per il software ci sono innumerevoli applicazioni o giochi che sono gratuiti, o con pubblicità, o a prezzi estremamente bassi che li rendono appetibili.
In buona sostanza, le pretese dell'energumeno in questione non hanno alcuna giustificazione.
A meno che non voglia venire a sistemarmi il giardino di casa. Gratis, naturalmente, perché ritengo che il suo, di lavoro, non debba essere retribuito. Perché l'ho deciso io, naturalmente, che non valga niente...
Triplo, scusate, ho litigato con il server. :fagiano:
Fra le 3:30 e le 4:30 (all'incirca) il forum è in manutenzione (probabilmente per il backup del database), per cui è meglio evitare di scrivere. :fagiano:
A me pare che si tratti di lana caprina usata per proteggere una posizione di privilegio.
Se non ricordo male, il diritto di copyright protegge la paternità ed il diritto di sfruttamento. Vale a dire che quello che viene vietato è l'azione di spacciare per proprio il lavoro di un altro, al fine di ottenerne un guadagno.
Se uno ascolta una copia pirata di una canzone, però, non se ne attribuisce la paternità e non ne ricava alcunchè sul piano economico. Discorso diverso è quello di vendere copie illegali di un bene.
Per i brevetti funziona in questo modo, tant'è che i brevetti sono liberamente accessibili, al punto che una persona con le necessarie competenze può usarli per replicare il "prodotto" brevettato, a patto di non realizzarne commercio, immagino.
Quello che fanno le major è forzare l'equiparazione del concetto di "mancato incasso" al concetto di "sfruttamento di proprietà altrui" per sostenere la non liceità di usufruire delle copie digitali "illegali".
Se l'equiparazione ha ragione d'essere, devono essere denunciati per furto anche tutti gli acquirenti di prodotti tarocchi ed imitazioni in genere, ma stranamente questo non avviene. Addirittura, sul lato di produzione e vendita, se il prodotto tarocco viene chiaramente presentato come imitazione, non c'è perseguibilità, mentre se il prodotto tarocco viene spacciato per originale credo che subentri la truffa.
Per quanto riguarda le opere digitali, vista la mancanza di supporto fisico, per l'utente è impossibile dimostrare l'origine lecita del prodotto digitale. Cosa impedisce alle major di invalidare le copie già vendute e pretendere un nuovo acquisto per le canzoni già regolarmente acquistate?
Alla fine della fiera, considerato che i compensi che effettivamente arrivano agli artisti sono una frazione degli incassi realizzati dalle major, non so se a speculare sul lavoro di altri, siano più i pirati o le major.
Non è un caso che certi artisti puntino più sui concerti, che sulla vendita di copie digitali.
Gylgalad
27-12-2015, 13:34
A me pare che si tratti di lana caprina usata per proteggere una posizione di privilegio.
Se non ricordo male, il diritto di copyright protegge la paternità ed il diritto di sfruttamento. Vale a dire che quello che viene vietato è l'azione di spacciare per proprio il lavoro di un altro, al fine di ottenerne un guadagno.
Se uno ascolta una copia pirata di una canzone, però, non se ne attribuisce la paternità e non ne ricava alcunchè sul piano economico. Discorso diverso è quello di vendere copie illegali di un bene.
Per i brevetti funziona in questo modo, tant'è che i brevetti sono liberamente accessibili, al punto che una persona con le necessarie competenze può usarli per replicare il "prodotto" brevettato, a patto di non realizzarne commercio, immagino.
Quello che fanno le major è forzare l'equiparazione del concetto di "mancato incasso" al concetto di "sfruttamento di proprietà altrui" per sostenere la non liceità di usufruire delle copie digitali "illegali".
Se l'equiparazione ha ragione d'essere, devono essere denunciati per furto anche tutti gli acquirenti di prodotti tarocchi ed imitazioni in genere, ma stranamente questo non avviene. Addirittura, sul lato di produzione e vendita, se il prodotto tarocco viene chiaramente presentato come imitazione, non c'è perseguibilità, mentre se il prodotto tarocco viene spacciato per originale credo che subentri la truffa.
Per quanto riguarda le opere digitali, vista la mancanza di supporto fisico, per l'utente è impossibile dimostrare l'origine lecita del prodotto digitale. Cosa impedisce alle major di invalidare le copie già vendute e pretendere un nuovo acquisto per le canzoni già regolarmente acquistate?
Alla fine della fiera, considerato che i compensi che effettivamente arrivano agli artisti sono una frazione degli incassi realizzati dalle major, non so se a speculare sul lavoro di altri, siano più i pirati o le major.
Non è un caso che certi artisti puntino più sui concerti, che sulla vendita di copie digitali.
il concetto che esprimi è esatto
infatti in Italia non vengono puniti gli utenti, ma, ad esempio, i grossi locker che con i ddl fanno i soldi
fracama87
27-12-2015, 14:20
Concordo con i tanti che hanno detto che la verità sta in mezzo.
Non solo una parte di chi scarica non comprerebbe quel bene, ma la pirateria è anche fonte di introiti perchè dopo averlo provato molti si decidono a comprarlo.
Non è un caso che le app (e giochi) che hanno più successo sono quelle che adottano un modello freemium. Certo si basa sulla volontà dell'autore e legalmente è diverso ma da un punto di vista strettamente economico dimostra il modello.
Chi comprerà il bene grazie alla pirateria compenserà almeno in parte quelli che l'avrebbero comprato in assenza di essa ma non l'hanno fatto. Lo stesso vale per chi va ai concerti (o compra i dvd ecce ecc).
Non è un caso che ora per le app Google ha previsto il rimborso entro un tot di tempo. Per dare la possibilità di PROVARLE
Per musica e film ci sono le alternative a costi accettabili? (netflix, infinity, skyonline, spotify ecc)? Ni.
Netflix, infinity e in generale i servizi di streaming video hanno cataloghi limitati e a volte ce l'ha uno e a volte l'altro e non permettono di scegliere lingua e sottotitoli (ovvero per uno per vedere i film che sceglie dovrebbe sottoscriverne 2 o 3 e vederli nella lingua che decidono loro) inoltre se uno si guarda una quantità di film/serie limitata non si può dire che siano economici.
Spotify è diverso e infatti sono piuttosto sicuro che ha conquistato una consistente fetta di utenti che prima scaricavano. E ha un catalogo quasi infinito.
Tuttavia il suo successo è dovuto (again) al modello freemium. Avesse avuto solo la versione a pagamento avrebbe avuto molto molto meno successo.
D'altronde gli artisti e le major si lamentano che con spotify free non guadagnano molto e (con poca lungimiranza) vorrebbero togliere la parte free....
Netflix e Infinity hanno il mese di prova ma non il modello freemium e un catalogo ancora molto ridotto (specie in Italia), non è un caso che hanno un relativo successo (anche grazie alla pubblicità ovunque e alle proposte combinate con altri servizi) ma neanche lontanamente paragonabile a Spotify...
...In fondo, anche il latte è un bene virtuale...perchè no scusate? Non è che le mucche smettono di fare latte, lo fanno all'infinito.. .
Perdonami ma questa è una perla che merita di essere ricordata. :D forse ti sfugge l'esatto concetto di infinito :rolleyes: (contestualizzato o meno il significato è lo stesso quindi ho condiviso solo questa frase per evidenziarla)
fracama87
27-12-2015, 14:41
This!
Anche se le leggi che regolamentano un bene elettronico sono un tantino diverse, comunque il concetto rende perfettamente l'idea..
Infatti benchè il possa comprarmi un tavolo dell'Ikea e tenermelo a casa per farci colazione, sto comprando la copia sviluppata di progetto, non il progetto stesso, più qualche chilo di legno e il diritto a "usarlo", piuttosto che "averlo", infatti se facessi una copia tale e quale di quel tavolino e decidessi di venderla nei negozi di mobilio, Ikea mi farebbe il culo in un attimo.
Di fatto, qualsiasi compri la fuori, ne stai comprando una "copia". Di originale avresti da comprare solo tipo un Caravaggio o un Monet... ammesso che qualcuno te lo venda, ma ecco perchè tali opere spesso sono "invendibili" o "inestimabili".
Ci sta'.
C'è una piccolissima differenza :D
Tu puoi prendere il modello Ikea vedere com'è fatto prendere il legno e copiarlo per tenerlo in casa e nessuno ti può dire niente. :D
Non puoi venderlo come dici tu. Puoi regalarlo però.
La differenza è la stessa fra scaricare una canzone per ascoltarla e per rivenderla o usarla commercialmente per avere profitto. Regalarlo assomiglia a condividerlo (purchè tu non ne tragga profitto).
Ci sono notevoli differenze tecniche però: Copiare una canzone è facile copiare un tavolo richiede molto più lavoro. Ancora più facile è condividere una canzone rispetto a un tavolo (che vale anche molto di più). Inoltre una volta condivisa la "regali" a molti. Un tavolo copiato lo regali a una sola persona.
Per questo fare questi confronti fra bene fisico e bene materiale non ha alcun senso. E ancora più assurdo è che a tirare in ballo i beni fisici siano quelli che si scagliano contro la pirateria.
Visto che applicando il modello dei beni fisici ai beni virtuali sarebbe legale anche la condivisione (sempre senza profitto).
il concetto che esprimi è esatto
infatti in Italia non vengono puniti gli utenti, ma, ad esempio, i grossi locker che con i ddl fanno i soldi
A mio modo di vedere la situazione italiana è peggiore che all'estero.
È vero che ancora non si sono verificati casi, in Italia, del perseguimento (o forse è meglio parlare di persecuzione?) degli utenti, ma dubito che sia dovuto ad una minore aggressività delle case discografiche, e men che meno che sia dovuto ad ipotetiche tutele nei confronti degli utenti presenti in costituzione.
È la natura farragginosa dei processi, in Italia, che rende non produttivo perseguire singolarmente i fruitori di copie non lecite, però può essere sfruttata per estorcere diritti non dovuti.
Es. Diritti Siae chiesti al piccolo commerciante perchè ascoltava la radio in negozio (equiparandolo di fatto ad un bar, una discoteca, un pub). :ciapet:
Per perseguire i "malfattori" invece si preferisce sparare nel mucchio. Tramite agganci e pressioni è stato messo appunto l'"equo balzello" (fa molto equitalia), una sorta accisa applicata a qualsiasi cosa abbia una qualsiasi lontana affinità alla categoria della "elettronica di consumo". Hanno tassato qualsiasi cosa sia ascrivibile come "digitale".
Si sono salvati il normografo, il regolo calcolatore e l'abaco, perchè privi di memoria elettronica. (Sto forzatamente estremizzando, a rigore non sono tassati neppure gli spazzolini elettrici, mentre sono in dubbio sulle calcolatrici.)
Equo, inteso come incapace di discriminare, calza a pennello. :stordita:
fracama87
27-12-2015, 15:03
A mio modo di vedere la situazione italiana è peggiore che all'estero.
È vero che ancora non si sono verificati casi, in Italia, del perseguimento (o forse è meglio parlare di persecuzione?) degli utenti, ma dubito che sia dovuto ad una minore aggressività delle case discografiche, e men che meno che sia dovuto ad ipotetiche tutele nei confronti degli utenti presenti in costituzione.
È la natura farragginosa dei processi, in Italia, che rende non produttivo perseguire singolarmente i fruitori di copie non lecite, però può essere sfruttata sfruttata per estorcere diritti non dovuti.
Es. Diritti Siae chiesti al piccolo commerciante perchè ascoltava la radio in negozio (equiparandolo di fatto ad un bar, una discoteca, un pub). :ciapet:
Per perseguire i "malfattori" invece si preferisce sparare nel mucchio. Tramite agganci e pressioni è stato messo appunto l'"equo balzello" (fa molto equitalia), una sorta accisa applicata a qualsiasi cosa abbia una qualsiasi lontana affinità alla categoria della "elettronica di consumo". Hanno tassato qualsiasi cosa sia ascrivibile come "digitale".
Si sono salvati il normografo, il regolo calcolatore e l'abaco, perchè privi di memoria elettronica. (Sto forzatamente estremizzando, a rigore non sono tassati neppure gli spazzolini elettrici, mentre sono in dubbio sulle calcolatrici.)
Equo, inteso come incapace di discriminare, calza a pennello. :stordita:
Solo un appunto: L'"equo balzello" è stato messo in tutta Europa, inoltre in realtà la costituzione e le leggi nostrane pongono grossi limiti alle major che (se non ricordo male) se raccolgono prove con indagini private e non tramite la magistratura non possono perseguire nessuno. Ed è difficile convincere la magistratura a perseguire il singolo cittadino che ha scaricato (e non condiviso) qualche film o canzone... Al massimo sono capitati dei singoli episodi più per spaventare che per altro per me... ma stranamente non si è mai sentito parlare delle condanne...
Si può dire quel che volete sul sistema italiano ma in quanto a protezione della privacy e dei diritti del cittadino siamo ancora abbastanza tutelati, al contrario di altri, USA in testa...
waveloom
27-12-2015, 15:25
C'è una piccolissima differenza :D
Tu puoi prendere il modello Ikea vedere com'è fatto prendere il legno e copiarlo per tenerlo in casa e nessuno ti può dire niente. :D
Non puoi venderlo come dici tu. Puoi regalarlo però.
La differenza è la stessa fra scaricare una canzone per ascoltarla e per rivenderla o usarla commercialmente per avere profitto. Regalarlo assomiglia a condividerlo (purchè tu non ne tragga profitto).
Ci sono notevoli differenze tecniche però: Copiare una canzone è facile copiare un tavolo richiede molto più lavoro. Ancora più facile è condividere una canzone rispetto a un tavolo (che vale anche molto di più). Inoltre una volta condivisa la "regali" a molti. Un tavolo copiato lo regali a una sola persona.
Per questo fare questi confronti fra bene fisico e bene materiale non ha alcun senso. E ancora più assurdo è che a tirare in ballo i beni fisici siano quelli che si scagliano contro la pirateria.
Visto che applicando il modello dei beni fisici ai beni virtuali sarebbe legale anche la condivisione (sempre senza profitto).
Inutile inarcarmi in un battibecco, in quanto si evince la tua favorevolezza, però come replica, ti invito ad andare alla direzione generale di Ikea (o scrivergli) se puoi copiare un loro tavolo, e regalarne le copie a parenti e amici ;)
Emerge una sottile differenza tra quello che puoi, potresti fare non sgamato o che non verrebbe perseguito, per inconsistenza della struttura legale o dell'ecosistema in cui, nessun mobilificio che guadagna 10 milioni al giorno, ci spenderebbe nemmeno 10 euro di carta bollata, per contestare il tuo tavolo-copia, e un conto, cosa legalmente sarebbe "formalmente" ammesso o non ammesso.
Per quanto riguarda il paragone beni fisici e beni digitali, per me e credo anche per la legislazione, non esiste differenza.. la "facilità" di poter riprodurre un bene, non ne varia in alcun modo la paternità legale di fruizione, utilizzo e distribuzione.
Per quanto riguarda, il fatto che la pirateria abbia contribuito a promuovere lo sviluppo del software, ci sono pochi dubbi... ma è un altro discorso.
Solo un appunto: L'"equo balzello" è stato messo in tutta Europa,
Messa così è una frase un tanto al chilo, a mio modo di vedere.
Non tutti i paesi europei prevedono l'equo balzello, tra questi il civilissimo regno unito.
La tassazione non è la stessa in tutti i paesi. Nei paesi europei in cui viene imposta, la tassazione riguarda solo i media ed i dispositivi multimediali.
In Italia la tassazione avviene sulla base della "memoria installata".
Morale:
Nei 23 paesi (su complessivi 28 paesi) dell'Unione europea, in cui è previsto il contributo per la copia privata, i costi per i consumatori sono pari a 600 000 000 €, dei quali 200 000 000 € (30%) nella sola Italia.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/31/copia-privata-il-passo-del-gambero-del-ministro-franceschini/932470/
inoltre in realtà la costituzione e le leggi nostrane pongono grossi limiti alle major che (se non ricordo male) se raccolgono prove con indagini private e non tramite la magistratura non possono perseguire nessuno. Ed è difficile convincere la magistratura a perseguire il singolo cittadino che ha scaricato (e non condiviso) qualche film o canzone...
Anche questa è una frase che pare un po un tanto al chilo.
In Italia non è che discriminino le Major. A spanne, secondo la costituzione, solo le informazioni raccolte dagli agenti delle forze dell'ordine, in quanto ufficiali rappresentanti dello stato italiano, hanno valore di prova. Questo probabilmente per garantire la terzietà e l'oggettività delle prove raccolte, a tutela di tutte le parti in causa in una eventuale contesa processuale.
Questo non significa che le Major non possano sporgere denuncia nei confronti di qualcuno. Solo che non arrivano in capo a nulla perchè, non si può escludere a priori lo scambio di persona, o la vulnerabilità della rete domestica e dell'accesso ad internet. Se si aggiunge che la sanzione è stabilita per legge, e non è ad arbitrio del denunciante, ecco che il gioco non vale la candela.
Si può dire quel che volete sul sistema italiano ma in quanto a protezione della privacy e dei diritti del cittadino siamo ancora abbastanza tutelati, al contrario di altri, USA in testa...
Non vorrai negare che si stava meglio quando si stava peggio. :D
giovanni81
27-12-2015, 15:31
Ogni persona ha purtroppo la propria opinione.Voi umani siete nati per contrastarvi all'infinito.Detto questo , una soluzione alla pirateria audio c'è , e si chiama VINILE.Sveglia!!!!!
Per quanto riguarda il paragone beni fisici e beni digitali, per me e credo anche per la legislazione, non esiste differenza.. la "facilità" di poter riprodurre un bene, non ne varia in alcun modo la paternità legale di fruizione, utilizzo e distribuzione.
Il problema è che quando si parla di pirateria, si mettono sullo stesso piano un bene materiale ed uno immateriale, e questo distorce il problema. Nella discussione infatti vengono equiparati il furto e la copia, e questo è un "errore", tra virgolette, perchè il problema è mal posto.
Per i beni immateriali, il danno è la violazione del diritto d'autore, che non richiede necessariamente la copia, ma che viene ad esso associato.
Il corretto paragone sarebbe la copia del design di un oggetto griffato, di un algoritmo, di un'interfaccia (anche grafica nel caso degli stati uniti), di un testo scritto. Se uno lo fa per uso personale, non ci sono problemi (o non dovrebbero essercene). I problemi nascono se uno lo fa per mestiere (con lo scopo di vendere).
Per il diritto d'autore dovrebbe essere lo stesso, ma probabilmente l'interpretazione o l'uso che vengono fatti del presunto diritto sono in qualche modo arbitrari.
fracama87
27-12-2015, 15:51
Inutile inarcarmi in un battibecco, in quanto si evince la tua favorevolezza, però come replica, ti invito ad andare alla direzione generale di Ikea (o scrivergli) se puoi copiare un loro tavolo, e regalarne le copie a parenti e amici ;)
Emerge una sottile differenza tra quello che puoi, potresti fare non sgamato o che non verrebbe perseguito, per inconsistenza della struttura legale o dell'ecosistema in cui, nessun mobilificio che guadagna 10 milioni al giorno, ci spenderebbe nemmeno 10 euro di carta bollata, per contestare il tuo tavolo-copia, e un conto, cosa legalmente sarebbe "formalmente" ammesso o non ammesso.
Per quanto riguarda il paragone beni fisici e beni digitali, per me e credo anche per la legislazione, non esiste differenza.. la "facilità" di poter riprodurre un bene, non ne varia in alcun modo la paternità legale di fruizione, utilizzo e distribuzione.
Per quanto riguarda, il fatto che la pirateria abbia contribuito a promuovere lo sviluppo del software, ci sono pochi dubbi... ma è un altro discorso.
io cerco sempre la dialettica e il ragionamento... ho, come tutti, una mia visione ma provo ad andare in po' oltre nel ragionamento.
riguardo all'Ikea non è rilevante cosa ne pensino loro se regalo un tavolo uguale al loro ma cosa ne penserebbe un giudice in base alla legge.
Inoltre quello che io sostenevo non è che la natura del bene ne varia la paternità, ma ne varia la facilità di copia e distribuzione dello stesso. L'Ikea non si metterà a combattermi se regalo qualche tavolo uguale ai miei amici perché a me costa molta fatica e più di pochi non potrò regalarli... e il tavolo è alla fine un oggetto semplice ma pensate lo stesso con un televisore... o un telefono...
per un bene digitale è evidentemente diverso.
Quindi non ha senso in partenza il confronto (oltre che per i tanti motivi già detti da altri sulla differenza fra rubare un bene fisico e condividere/duplicare beni digitali). Le differenze sono troppe per fare paragoni e puoi facilmente rigirare la frittata in base al ragionamento che applichi.
Infine visto che siamo su un forum e visto che ci sono anche detentori dei diritti che si lamentano discutere della pirateria e dei modelli di distribuzione dei beni digitali ha perfettamente senso a mio avviso. ;) Anzi è principalmente su quello che dovrebbe basarsi una discussione sana, ovvero sugli effetti di un fenomeno.
fracama87
27-12-2015, 16:11
Messa così è una frase un tanto al chilo, a mio modo di vedere.
Non tutti i paesi europei prevedono l'equo balzello, tra questi il civilissimo regno unito.
La tassazione non è la stessa in tutti i paesi. Nei paesi europei in cui viene imposta, la tassazione riguarda solo i media ed i dispositivi multimediali.
In Italia la tassazione avviene sulla base della "memoria installata".
Morale:
Nei 23 paesi (su complessivi 28 paesi) dell'Unione europea, in cui è previsto il contributo per la copia privata, i costi per i consumatori sono pari a 600 000 000 €, dei quali 200 000 000 € (30%) nella sola Italia.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/31/copia-privata-il-passo-del-gambero-del-ministro-franceschini/932470/
Mi riferivo a questo. Non ricordo il perchè delle eccezioni ma nella maggior parte dell'UE è previsto.
https://it.wikipedia.org/wiki/Equo_compenso#cite_note-ue-4
In Unione europea è vigente il contributo per la copia privata con l'eccezione di alcuni stati: Regno Unito, Irlanda, Cipro, Lussemburgo e Malta, come stabilito dalla direttiva 2001/29/CE del 22 maggio 2001[4], direttiva che comunque riconosce ampia libertà agli Stati membri nei metodi di applicazione del contributo.
Poi perdonami ma anche quelle cifre sono altrettanto tanto al chilo (dipendenti dal volume di vendita e aggiornate a 4 anni fa!).
Sarebbe interessante vedere le tariffe dei vari paesi per il singolo oggetto, nel 2015... Ho trovato solo questo
per smartphone e i tablet si parte da 3 euro per quelli con memoria da 8 GB e si arriva fino a 5,20 euro per quelli con oltre 32 GB (prima era 0,90 euro per smartphone e nulla per i tablet). I telefonini non smartphone, ai quali fino a oggi è stata applicata una tariffa fissa di 0,90 euro dovranno invece pagare di meno: 0,50 euro. Per le chiavette Usb fino a 256 MB non si paga niente, mentre si pagano 0,10 euro per quelle tra 256 MB e 1 GB e per quelle più capienti si può arrivare fino a un massimo di 9 euro. Il compenso per il computer è di 5,20 euro, mentre quello per gli hard disk esterni è di 0,01 euro per Gb, ma il massimo applicabile per ciascuna unità di questa categoria è di 20 euro: su un hard disk da 2 TB corrispondono a circa un terzo del prezzo medio al netto dell’Iva. Per gli hard disk multimediali si arriva a 32,20 euro, su un prezzo medio di 100-120 euro.
Il ministero spiega che l’adeguamento era dovuto per legge, essendo il precedente decreto scaduto nel 2012, e sottolinea la distanza con le tariffe di altri paesi europei. Ad esempio con la Francia e Germania, dove per uno smartphone da 16Gb si versano rispettivamente 8euro(Francia) e 36 euro (Germania) e per un tablet, sempre da 16 Gb, 8,40 euro (Francia) e 15,18 euro (Germania). I dati sono però incompleti, perché non tengono conto degli altri Paesi dove il compenso è inferiore o non esiste affatto.
http://www.lastampa.it/2014/07/08/tecnologia/le-nuove-tariffe-dellequo-compenso-euro-in-pi-per-un-hard-disk-aumentano-anche-smartphone-e-tablet-PK4pkg0cftpOT6n0TGK88I/pagina.html
Insomma pare che siamo nel mezzo, non certo i più cari. E la tanto osannata Germania, motore dell'economia, bla bla bla è molto più cara di noi.
Non voglio dire che sia giusto (non con il modello SIAE), ma che si parla tanto male dell'Italia che fa schifo quando all'estero è uguale (o peggio).
Anche questa è una frase che pare un po un tanto al chilo.
In Italia non è che discriminino le Major. A spanne, secondo la costituzione, solo le informazioni raccolte dagli agenti delle forze dell'ordine, in quanto ufficiali rappresentanti dello stato italiano, hanno valore di prova. Questo probabilmente per garantire la terzietà e l'oggettività delle prove raccolte, a tutela di tutte le parti in causa in una eventuale contesa processuale.
Questo non significa che le Major non possano sporgere denuncia nei confronti di qualcuno. Solo che non arrivano in capo a nulla perchè, non si può escludere a priori lo scambio di persona, o la vulnerabilità della rete domestica e dell'accesso ad internet. Se si aggiunge che la sanzione è stabilita per legge, e non è ad arbitrio del denunciante, ecco che il gioco non vale la candela.
Non ho detto che sono discriminate ma che, giustamente, non possono calpestare i diritti dei privati cittadini.
Negli USA (e in altri paesi europei) hanno vita più facile, stando alle cronache negli USA sono talvolta aiutate persino dall'FBI...
waveloom
27-12-2015, 16:28
io cerco sempre la dialettica e il ragionamento... ho, come tutti, una mia visione ma provo ad andare in po' oltre nel ragionamento.
riguardo all'Ikea non è rilevante cosa ne pensino loro se regalo un tavolo uguale al loro ma cosa ne penserebbe un giudice in base alla legge.
Inoltre quello che io sostenevo non è che la natura del bene ne varia la paternità, ma ne varia la facilità di copia e distribuzione dello stesso. L'Ikea non si metterà a combattermi se regalo qualche tavolo uguale ai miei amici perché a me costa molta fatica e più di pochi non potrò regalarli... e il tavolo è alla fine un oggetto semplice ma pensate lo stesso con un televisore... o un telefono...
per un bene digitale è evidentemente diverso.
Quindi non ha senso in partenza il confronto (oltre che per i tanti motivi già detti da altri sulla differenza fra rubare un bene fisico e condividere/duplicare beni digitali). Le differenze sono troppe per fare paragoni e puoi facilmente rigirare la frittata in base al ragionamento che applichi.
Infine visto che siamo su un forum e visto che ci sono anche detentori dei diritti che si lamentano discutere della pirateria e dei modelli di distribuzione dei beni digitali ha perfettamente senso a mio avviso. ;) Anzi è principalmente su quello che dovrebbe basarsi una discussione sana, ovvero sugli effetti di un fenomeno.
Quello che penso, è che Ikea non ti darebbe il permesso di clonare un loro mobile, senza un'adeguata licenza di riproduzione, e che un giudice sarebbe dalla loro. Questa è solo una mia opinione basata sulla percezione generale del mondo del diritto e del licensing.
Per quanto poi il bene digitale possa essere differente, basta risalire all'origine della questione, per trarre le debite conclusioni:
Stiamo parlando di un'opera che non ti appartiene, ti viene concesso il semplice diritto d'uso, come ha scritto l'amico Jined.
Lo stesso diritto di "copia di backup" è stato spesso oggetto di battibecco legale, oscillato tra l'ammesso e il non ammesso, in quanto spesso, trattandosi di CD o DVD, si parlava di un bene deperibile (in quanto emerse che dopo una decina d'anni.. alcuni supporti perdevano i dati..) e questo ha dato ardito alla questione backup, che poi con la diffusione dei files, è stata ufficialmente risolta a favore della copia di riserva. (in quanto, senza quella legge non sarebbe stato nemmeno possibile creare software di sistema o proprietari, che facessero backup dati).
E quindi passa il backup e la copia personale di un prodotto che hai in licenza d'uso, ma già passare quella copia all'amico o al parente, viola nettamente le norme sul copyright ed entra a piede pesante nell'illegalità totale.
Gylgalad
28-12-2015, 08:22
E quindi passa il backup e la copia personale di un prodotto che hai in licenza d'uso, ma già passare quella copia all'amico o al parente, viola nettamente le norme sul copyright ed entra a piede pesante nell'illegalità totale.
queste sono cose che ti sogni te di notte
l'illegalità totale nasce quando quella copia la VENDO all'amico o al parente, e quindi ne traggo profitto. se gliela regalo non è minimamente illegale!
Enriko81
28-12-2015, 10:25
bisognerebbe distinguere tra music/film e programmi/giochi che recano guadagno e hanno durata nel tempo.
nel senso: scaricare musica o film è come ascoltare la radio o la tv .
diverso il discorso sui programmi/videogiochi dove le software house non hanno altri guadagni e rischiano seriamente di fallire.
ovviamente IMHO meritano anche di fallire quelli che sono troppo avidi o mal organizzati, che pretendono di vendere a 40 euro giochi vecchi di 1 anno.
senza la possibilità di vedere/testare/utilizzare anche per un periodo lungo certi prodotti non li avrei mai comprati...quindi nel mio caso l'industria ci ha guadagnato.
comunque solo per le storie che ti fanno per la copia personale mi chiedo se abbia senso anche solo pagare per qualcosa che non si sa bene di chi è....pizzo a gino paoli lo svizzero a parte :O
Gylgalad
29-12-2015, 10:01
senza la possibilità di vedere/testare/utilizzare anche per un periodo lungo certi prodotti non li avrei mai comprati...quindi nel mio caso l'industria ci ha guadagnato.
comunque solo per le storie che ti fanno per la copia personale mi chiedo se abbia senso anche solo pagare per qualcosa che non si sa bene di chi è....pizzo a gino paoli lo svizzero a parte :O
pure nel mio
mi ricordo quando provai per un po' total war shogun scaricato e poi mi convinsi a comprarlo!
Iscariah
29-12-2015, 22:57
Io personalmente ormai "pirato" solamente per vedere se quel gioco gira decentemente sul mio computer. La mia libreria di Steam e i miei scatolati per PS3 credo che lo dimostrino appieno. Bei tempi nei quali ti bastava una demo, ora devi pure pagarti lo scotto morale di stare togliendo dei potenziali guadagni a qualcuno.
Gylgalad
30-12-2015, 12:44
idem per la musica e dvd, se ne vale la pena un disco ogni tanto lo compro dopo aver scaricato tutto prima da internet
Se lavorassi come produttore di software o musica, sarei sicuramente meno elastico, ma lavorando in altro settore non trovo questo problema della pirateria,
soprattutto musicale, una gran tragedia come è dipinta
Le cifre che si sventolano come perdite le ritengo delle solenni minch.... ehm
sopravvalutazioni,
MA SOPRATTUTTO RICORDIAMOCI
che su queste cifre di fantasia tutti paghiamo tasse per ogni dvd vergine, ogni sd, ogni usb key,ogni hard disk
Questo mi sembra giusto ricordarlo all'interno di questo interessante dibattito letto fin qui
Sunde è un malfattore , come lo era Robin Hood..........su questo non ci piove , ma bisogna anche dire che i prezzi vanno calmierati . Il futuro credo sia negli abbonamenti a servizi tipo Apple Music ma con prezzi annuali corrispondenti all'odierno prezzo mensile quindi circa 10 euro all'anno magari integrato nel canone per Internet . Chi ama la musica può fare questo sforzo .
ziozetti
02-01-2016, 20:06
Chi ama la musica può fare questo sforzo .
Chi ama la musica non compra mp3 et similia.
Raghnar-The coWolf-
03-01-2016, 13:48
E' una trollata^2! :asd:
E' una visione assurda che però ha preso piede, come se dietro all'industria non ci fossero persone e costi reali. Ridicolo.
La trollata è geniale, in 4 minuti di programmazione e 20 euro di raspberry ecco un'opera d'arte :P
La visione copyleft non è così assurda, in fondo non c'era in copyright nell'era della musica classica e non vedo perchè i nipoti di i nipoti di Johnny Marks, autore di Rudolph the Red-Nosed Reindeer, debbano dopo 66 anni godere dei diritti di autore assieme alla Columbia Records e a che giovi alla società loro, la SIAE (e corrispettivi nazionali) e tutto il circo.
Tantopiù che con l'equo compenso, e la tassa SIAE per la musica nei locali, che noi tutti paghiamo indistintamente che ci piaccia o meno la musica, sarebbe ancora più semplice e immediato dare a chi lo merita ciò che merita via internet che altrove, monitorando esattamente ciò che è necessario senza dover fare il 90% delle cose a mano...
E' oramai dimostrato che la gente vuole andare al cinema anche se ha Netflix, compra i CD anche se ha spotify premium, e non immagino nessuna novità tecnologica scaricabile dall'internet che renda obsoleti i concerti.
A riprova di ciò molti artisti indie e meno rendono disponibili gratuitamente i loro prodotti liberi dal diritto d'autore, e campano anche molto bene.
Dimostrando quindi che gli artisti e il loro entourage hanno abbastanza di cui vivere con e senza diritti. La trafila del marketing a 8 cifre magari no, ma l'arte non ne farà altro che giovarne.
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