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View Full Version : La tecnologia ha creato più posti di lavoro di quanti ne ha distrutti


Redazione di Hardware Upg
24-08-2015, 08:09
Link all'Articolo: http://www.hwupgrade.it/articoli/sistemi/4437/la-tecnologia-ha-creato-piu-posti-di-lavoro-di-quanti-ne-ha-distrutti_index.html

L'ultimo studio Deloitte pubblicato dal Guardian smentisce le tesi secondo le quali la tecnologia avrebbe progressivamente eroso la necessità di certi lavori. Non solo ha aumentato il potere d'acquisto ma ha comportato la nascita di nuovi mestieri e, indirettamente, favorito l'occupazione in diversi settori.

Click sul link per visualizzare l'articolo.

Dinofly
24-08-2015, 09:26
Mah forse era una convinzione delle persone comuni, ma gli econonomisti non hanno mai avuto alcun dubbio sulla verità dell'ipotesi, tanto che si è coniato il termine "luddite fallacy".
Di studi ce ne sono stati parecchi e con tutto il rispetto per deloitte anche di più autorevoli.

Uno shock tecnologico crea disoccupazione nell'immediato periodo, come poi questa venga risolta dipende da alcuni fattori.
Il primo è la mobilità GEOGRAFICA dei lavoratori, spesso questa è limitata dalle barriere linguistiche (e in effetti in usa è storicamente più elevata che in europa). Questo perchè il lavoro che perdono poteva essere localizzato in cluster industriale efficiente prima della rivoluzione tecnologica, nuovi lavori sono invece disponibili in nuovi cluster.

Il secondo è la propensione alla riconversione professionale, ergo la capacità che hanno i lavoratori di imparare nuove skills, non è omogenea per tutte le categorie di lavoratori.

Il terzo fattore è la flessibilità del mercato del lavoro in generale, ovvero i flussi in uscita ed entrata (che sono correlati ovviamente).

In media una rivoluzione tecnologica comporta un miglioramento dell'occupazione. Le leve puramente teoriche sono: l'aumento della produttività di ogni lavoratore e le risorse liberate con la maggiore efficienza dei processi produttivi.

L'italia, ad esempio, è pessima sotto tutti questi punti di vista.

demon77
24-08-2015, 10:38
Approfitto del discorso per chiedere chiarimenti su una domanda che mi sono posto in passato ma senza trvare una soluzione chiara..

L'evoluzione tecnologica porta l'automatizzazione della produzione.. e con il suo migliorarsi anche tanti lavori "di testa" potranno essere rimpiazzati da sistemi automatici.
Estremizzando questo concetto arriveremo un domani ad un punto in cui il 99% di "quello che c'è da fare" verrà gestito da macchine e computer ed resterà solo una minima parte di "supervisori" umani.
A questo punto come funzionerà l'economia?
Oggi uno lavora, prende i soldi e li spende facendo lavorare altri.. ma se un domani faranno tutto le macchine e le persone saranno libere di farsi i fatti propri.. come gireranno i soldi ed i beni di consumo?

WarDuck
24-08-2015, 10:57
@demon: le macchine sono adatte a lavori ripetitivi, ma per tutto ciò che concerne la creatività, dubito fortemente che una macchina potrà mai sostituire un essere umano.

In ogni caso sarebbe ora di cominciare a rivedere il nostro modello lavorativo... lavorare 8 ore per 40+ anni significa non godersi pienamente la vita.

Quindi voglio sperare che alla fin fine si riducano le ore lavorative, facendo lavorare più persone e rendendo la qualità della vita migliore.

LordPBA
24-08-2015, 11:51
@demon: le macchine sono adatte a lavori ripetitivi, ma per tutto ciò che concerne la creatività, dubito fortemente che una macchina potrà mai sostituire un essere umano.

In ogni caso sarebbe ora di cominciare a rivedere il nostro modello lavorativo... lavorare 8 ore per 40+ anni significa non godersi pienamente la vita.

Quindi voglio sperare che alla fin fine si riducano le ore lavorative, facendo lavorare più persone e rendendo la qualità della vita migliore.

Hai esattamente colto il passo che ci potrebbe portare verso il progresso e fuori dalla crisi dell'occidente. Lavorare meno ma tutti (piu' o meno). Questo pero' significa che chi sta in cima guadagnera' meno nel breve periodo, ma ne trarra' vantaggi anche lui nel lungo termine.

demon77
24-08-2015, 12:25
@demon: le macchine sono adatte a lavori ripetitivi, ma per tutto ciò che concerne la creatività, dubito fortemente che una macchina potrà mai sostituire un essere umano.

In ogni caso sarebbe ora di cominciare a rivedere il nostro modello lavorativo... lavorare 8 ore per 40+ anni significa non godersi pienamente la vita.

Quindi voglio sperare che alla fin fine si riducano le ore lavorative, facendo lavorare più persone e rendendo la qualità della vita migliore.

Si ok. Ma non è che possiamo essere tutti quanti "creativi" comunque sia.. l'economia non girerebbe comunque perchè comunque pochi "creano" e tantissimi producono.
provando ad estremizzare vedi che si arriva ad un punto in cui c'è un monte di gente a spasso perchè l'intera produzione è fatta dalle macchine.
ma poi come si può distribuire cio che viene prodotto?

Ps. Anche per la questione creatività andiamoci piano. Siamo all'età della pietra in fatto di intelligenza artificiale.. ma ritengo che il futuro riservi sorprese non da poco.

Mory
24-08-2015, 13:05
Hai esattamente colto il passo che ci potrebbe portare verso il progresso e fuori dalla crisi dell'occidente. Lavorare meno ma tutti (piu' o meno). Questo pero' significa che chi sta in cima guadagnera' meno nel breve periodo, ma ne trarra' vantaggi anche lui nel lungo termine.

lavorare meno ma tutti ok, ma vuol dire che invece che 1000€ al mese ne porti a casa magari 600 (non è che vuoi lavorare ad esempio 4h al giorno con lo stesso stipendio?), quindi tutti lavorano ma tutti sono più poveri e l'economia si ferma lo stesso.

$padino
24-08-2015, 14:05
bè questo è un modo di vedere il bicchiere mezzo pieno, se lo si vuole vedere mezzo vuoto si potrebbe dire che c'è troppa "abbondanza" di lavoratori nei settori in cui è ancora nenessario l'uomo con conseguente difficoltà per il singolo soggetto ad inserirsi nel mondo del lavoro e da cui ne segue tanta disoccupazione.

Phantom II
24-08-2015, 14:23
@demon: le macchine sono adatte a lavori ripetitivi, ma per tutto ciò che concerne la creatività, dubito fortemente che una macchina potrà mai sostituire un essere umano.

In ogni caso sarebbe ora di cominciare a rivedere il nostro modello lavorativo... lavorare 8 ore per 40+ anni significa non godersi pienamente la vita.

Quindi voglio sperare che alla fin fine si riducano le ore lavorative, facendo lavorare più persone e rendendo la qualità della vita migliore.
Il tuo auspicio (che per altro condivido con la precisazione che la riduzione dell'orario lavorativo deve essere a parità di salario) mi pare in completa controtendenza con il modello economico dominante, che per altro non viene considerato nemmeno all'interno della ricerca cui fa riferimento l'articolo (e penso che la cosa non sia affatto casuale).
La tecnologia in se non è positiva e nememno negativa, sono le modalità con cui viene impiegata a renderla funzionale all'accumulazione di profitto (come succede dai tempi della prima rivoluzione industriale) o alla qualità della vita dei soggetti sociali, situazione che ad ampio respiro non si è mai verificata davvero.

Mory
24-08-2015, 15:10
No invece si dovrà arrivare (piano, piano) che lavori 4 ore al giorno e prendi lo stesso stipendio.
Sembra un utopia ma è l'unico modo per avere un'economia sostenibile in un futuro fortemente automatizzato.

Che poi non conta "quanto prendi" ma il potere d'acquisto.

Anche il prezzo dei prodotti potrebbe variare, per esempio potrebbero salire i prezzi per i prodotti come elettrodomestici, elettronica, automobili, ecc. ecc. ma potrebbe aumentare la qualità e riparabilità come si faceva una volta.
Non come ora che un oggetto lo tieni 3 mesi e poi lo cambi per il modello nuovo e che al minimo guasto lo devi buttare e comprarlo nuovo.

Ormai la maggior parte delle cose che produciamo dopo 6 mesi è in discarica, se andiamo avanti così il problema non è solo economico ma anche ambientale e di esaurimento delle materie prime.

ma è proprio quello il "trucco" dell'economia moderna, fare cose che costano poco e durano poco, cosi tutti se le possono permettere e le cambiano spesso, altrimenti dove li piazzano i milioni di pezzi che escono dalle fabbriche tutti i mesi? certo che se la gente guadagnasse meno per vendere uguale dovrebbero abbassare ancora i prezzi e di conseguenza per ammortizzare i costi aumentare ancora di più la produzione diminuendo la durata di vita. Ma fino a che punto? Il lenzuolo è corto!

MiKeLezZ
24-08-2015, 15:52
Approfitto del discorso per chiedere chiarimenti su una domanda che mi sono posto in passato ma senza trvare una soluzione chiara..

L'evoluzione tecnologica porta l'automatizzazione della produzione.. e con il suo migliorarsi anche tanti lavori "di testa" potranno essere rimpiazzati da sistemi automatici.
Estremizzando questo concetto arriveremo un domani ad un punto in cui il 99% di "quello che c'è da fare" verrà gestito da macchine e computer ed resterà solo una minima parte di "supervisori" umani.
A questo punto come funzionerà l'economia?
Oggi uno lavora, prende i soldi e li spende facendo lavorare altri.. ma se un domani faranno tutto le macchine e le persone saranno libere di farsi i fatti propri.. come gireranno i soldi ed i beni di consumo?In realtà siamo già arrivati al punto di rottura.

C'è già una elite governante con pieni poteri e piena disponibilità economica che si sta ponendo il problema del "come far girare l'economia" (almeno nei grossi blocchi economici: Cina, Russia, USA, EU), ovviamente non in termini di guadagno globale che quindi sia equamente distribuito, ma di maggiorazione dei loro profitti.

Quindi scremano la popolazione suddividendola in una fascia borghese con accesso a professioni (università), una fascia militare e una fascia popolare.

La retribuzione è quindi adeguatamente soppesata al costo della vita così da costringere un lavoro forsennato e alienante i cui proventi vengono interamente suddivisi fra beni di consumo e tasse.

Nel qual caso ci si trovasse in condizioni di squilibrio, questo sarebbe compensato dalla mano invisibile del libero mercato (se offro 100 posti da medico e i proponenti sono 1000, nella tornata successiva questi si indirizzeranno verso altre professioni).

Il trend futuro è quello attuale: aumento della concorrenza, diminuzione dei prezzi (deflazione), aumento della disoccupazione, diminuzione dei salari medi, aumento delle ore lavorative, privatizzazione dei servizi ora statali.

Con aziende come Apple che hanno più soldi degli Stati un futuro con le famose "megacorporazioni" di cui siamo tutti schiavi (a parte l'elite regnante) non è poi così distante.

Nell'era bancaria/consumistica l'importanza della gente è solo data dalla loro propensione alla spesa (che va ad alimentare i guadagni dei possidenti) o al risparmio (che va ad alimentare la disponibilità di investimenti privati), non vi è alcun interesse alla sua "umanità", a meno che non sia direttamente riconducibile a migliori performance lavorative (es. congedo parentale) o migliori propensioni di spesa (es. gossip, intrattenimento di massa).

Ma d'altro canto nel medioevo e nell'età industriale andava anche più di merda, quindi cerchiamo di esserne felici :|

LordPBA
24-08-2015, 17:15
Appunto.
In futuro toccherà tornare a farli costosi che durano tanto.
A meno che non inventano un qualcosa che recicli perfettamente al 100% tutto il ciarpame prodotto.
Ma mica solo per l'ambiente eh, andrebbe fatto subito per l'ambiente ma a quanto pare non fotte un piffero a nessuno, lo faranno perché le materie prime cominceranno a scarseggiare e i prezzi saliranno.

cio' che ricicla al 100% e' il riutilizzo

LordPBA
24-08-2015, 17:25
In realtà siamo già arrivati al punto di rottura.

C'è già una elite governante con pieni poteri e piena disponibilità economica che si sta ponendo il problema del "come far girare l'economia" (almeno nei grossi blocchi economici: Cina, Russia, USA, EU), ovviamente non in termini di guadagno globale che quindi sia equamente distribuito, ma di maggiorazione dei loro profitti.

Quindi scremano la popolazione suddividendola in una fascia borghese con accesso a professioni (università), una fascia militare e una fascia popolare.

La retribuzione è quindi adeguatamente soppesata al costo della vita così da costringere un lavoro forsennato e alienante i cui proventi vengono interamente suddivisi fra beni di consumo e tasse.

Nel qual caso ci si trovasse in condizioni di squilibrio, questo sarebbe compensato dalla mano invisibile del libero mercato (se offro 100 posti da medico e i proponenti sono 1000, nella tornata successiva questi si indirizzeranno verso altre professioni).

Il trend futuro è quello attuale: aumento della concorrenza, diminuzione dei prezzi (deflazione), aumento della disoccupazione, diminuzione dei salari medi, aumento delle ore lavorative, privatizzazione dei servizi ora statali.

Con aziende come Apple che hanno più soldi degli Stati un futuro con le famose "megacorporazioni" di cui siamo tutti schiavi (a parte l'elite regnante) non è poi così distante.

Nell'era bancaria/consumistica l'importanza della gente è solo data dalla loro propensione alla spesa (che va ad alimentare i guadagni dei possidenti) o al risparmio (che va ad alimentare la disponibilità di investimenti privati), non vi è alcun interesse alla sua "umanità", a meno che non sia direttamente riconducibile a migliori performance lavorative (es. congedo parentale) o migliori propensioni di spesa (es. gossip, intrattenimento di massa).

Ma d'altro canto nel medioevo e nell'età industriale andava anche più di merda, quindi cerchiamo di esserne felici :|
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Tutto tristemente corretto, aggiungo che, secondo me: (scusa i tecnicismi)

Nel lungo periodo anche l'elite sara' fottuta

Nel breve periodo l'elite per risolvere la crisi dovrebbe tagliarsi una palla, ma non lo fa (come appunto far lavorare tutti meno a stesso stipendio, come abbiamo detto, ne ricaverebbe meno profitti immediatamente, ma si ritroverebbe un mondo con maggiore potere di acquisto, piu' progredito, piu' mercati)

bobafetthotmail
24-08-2015, 19:32
Oggi uno lavora, prende i soldi e li spende facendo lavorare altri.. ma se un domani faranno tutto le macchine e le persone saranno libere di farsi i fatti propri.. come gireranno i soldi ed i beni di consumo?Mi appoggio alla letteratura scifi internazionale visto che si parla di un futuro lontano. :D

Le chiamano "post-scarcity society". Società dove il denaro in sè non ha senso visto che chiunque può acquisire beni materiali facilmente.

Il dispositivo di base in molti casi è una "cornucopia machine", una specie di stampante 3D (magica) che produce un pò di tutto, tipo i replicatori di Star Trek.

In molti casi vengono descritte anche come "post-singularity", cioè civiltà dove la tecnologia è andata fuori scala e la mente umana ha trasceso le limitazioni del corpo naturale, l'evento detto "singularity" (quindi si parla di "mind-upload" di copie di backup della persona, di immortalità, di corpi innaturali custom come le auto tirate adesso, eccetera)

In quel tipo di società la moneta diventano i "favori", o lo "status sociale" (cioè non è che si inventa nulla di nuovo eh, favori e status hanno già valore anche adesso, spesso più di soldi cash), quindi fondamentalmente delle pippe mentali al cubo per mantenere grossomodo lo status quo di chi ha anche troppo e di chi non ha neanche il didietro per sedercisi sopra.

Perchè se non hai fatto abbastanza favori a X o non sei iscritto alla lista giusta di Y non puoi avere il nuovo iphone 2765738 olografico (manco più fisico) da 350 zettabytes di memoria interna (ma senza tasca dimensionale per la memoria di massa aggiuntiva) perchè non ti danno la licenza di farlo produrre al tuo replicatore che hai in casa.


Il lato positivo di una società del genere è che ogni piccola comunità è fondamentalmente autosufficiente. Quindi se ti stanno sul azzo i vicini (cosa molto probabile, considerando come funge la società) puoi benissimo prenderti su coi tuoi amici, fare una piccola stazione spaziale da una qualche parte e trasferirti lì lontano da tutti.
Almeno da un punto di vista puramente tecnico. Bisogna vedere se le elite te lo lasciano fare.

Consiglio di buttare un'occhio al setting del gioco RPG Eclipse Phase, entrano più nel dettaglio mantenendo un livello qualitativo elevato e un livello di realismo raro per gli scifi così futuristici. :D

@demon: le macchine sono adatte a lavori ripetitivi, ma per tutto ciò che concerne la creatività, dubito fortemente che una macchina potrà mai sostituire un essere umano.Nel breve periodo sicuramente no, nel lungo, probabilmente sì, visto che tutti i dati supportano pesantemente la teoria che il cervello umano sia un computer analogico, e che tutte le intelligenze artificiali odierne e future prendono spunto dal suo funzionamento (rete neurale dice nulla?)

In ogni caso sarebbe ora di cominciare a rivedere il nostro modello lavorativo... lavorare 8 ore per 40+ anni significa non godersi pienamente la vita.Pienamente d'accordo, ma non vedo cosa c'entrino le macchine con tutto questo.

c'è troppa "abbondanza" di lavoratori nei settori in cui è ancora nenessario l'uomo con conseguente difficoltà per il singolo soggetto ad inserirsi nel mondo del lavoro e da cui ne segue tanta disoccupazione.Lo studio sta calcolando l'impatto dell'automazione.
Il fatto che un uomo non trova lavoro è dovuto al fatto che costa meno delocalizzare in :ciapet: ai lupi dove puoi pagare meno i lavoratori.

Questo è un bel giochino, ma non è eterno.

Le economie dei paesi asiatici sono in crescita vertiginosa e con esse anche il costo della vita, e quindi anche gli stipendi.

Va bene che possono rifare la stessa cosa anche in africa e in america latina, ma si dovrebbe raggiungere eventualmente una situazione di equilibrio del costo della vita.

Sempre che non si mettano a fare i furbi e fanno oscillare artificialmente il sistema, cioè mentre arricchiscono le popolazioni del continente B inpoveriscono quelle del continente A, poi quando si arriva ad un certo punto dove è conveniente spostano la produzione da B ad A e il gioco ricomincia.
In questo modo potrebbero andare avanti in eterno.

Ma richiederebbe un livello di controllo sull'economia che puzza di NWO, grigi e rettiliani, non credo sia realistico.

In futuro toccherà tornare a farli costosi che durano tanto.
A meno che non inventano un qualcosa che recicli perfettamente al 100% tutto il ciarpame prodotto.La soluzione semplice ed economica è fare un oggetto semi-indistruttibile ma darlo in comodato d'uso.
Cioè, ogni mese paghi chessò 5 euro di affitto della lavatrice, 5 dell'aspirapolvere e 5 per il cannone al plasma a canne multiple per ammazzare le fottute zanzare tigre del...

In questo modo chi deve guadagnare guadagna lo stesso, chi deve produrre si fotte ma non ha mai avuto particolare rilevanza (specialmente con l'automazione che avanza), il consumatore ha un prodotto decente, e non c'è spreco.

Ma mica solo per l'ambiente eh, andrebbe fatto subito per l'ambiente ma a quanto pare non fotte un piffero a nessuno, lo faranno perché le materie prime cominceranno a scarseggiare e i prezzi saliranno.Altamente inprobabile. Le uniche materie prime che potrebbero finire prima di 100 anni sono dei materiali speciali, e se ne può fare a meno facendo giochini di ingegneria dei materiali o si possono estrarre dagli asteroidi a prezzi non orribilmente alti (una volta che l'infrastruttura per farlo c'è già, e stanno già facendo)

mmiat
25-08-2015, 12:06
tornando all'oggetto dell'articolo, io credo che per la gente "normale" il problema sia che la tecnologia ruba posti di lavoro "semplici" e ne crea invece di "complicati": tecnologia e innovazione significa studiare, applicarsi, imparare cose nuove e magari accettare nuovi metodi di lavoro. lasciare la strada vecchia per quella nuova è cosa alquanto difficile per la maggior parte delle persone...

Dinofly
25-08-2015, 15:31
Approfitto del discorso per chiedere chiarimenti su una domanda che mi sono posto in passato ma senza trvare una soluzione chiara..

L'evoluzione tecnologica porta l'automatizzazione della produzione.. e con il suo migliorarsi anche tanti lavori "di testa" potranno essere rimpiazzati da sistemi automatici.
Estremizzando questo concetto arriveremo un domani ad un punto in cui il 99% di "quello che c'è da fare" verrà gestito da macchine e computer ed resterà solo una minima parte di "supervisori" umani.
A questo punto come funzionerà l'economia?
Oggi uno lavora, prende i soldi e li spende facendo lavorare altri.. ma se un domani faranno tutto le macchine e le persone saranno libere di farsi i fatti propri.. come gireranno i soldi ed i beni di consumo?
L'errore nel tuo ragionamento è quello di non considerare che la domanda dei beni non é fissa ma dipende dal loro costo.
Quando tutto sarà automatizzato i beni oggetto di tale rivoluzione costeranno sensibilmente meno (altrimenti rimarrebbero sul mercato le tecnologie produttive umanizzate e il problema non si porrebbe neanche).
Costando molto meno i prodotti le persone domanderanno nuovi beni diversi: beni che prima erano troppo costosi e beni che erano impossibili da produrre.
Ne consegue che la domanda accresciuta in nuovi settori si porta dietro una creazione di posti di lavoro maggiore-uguale a quelli distrutti.

Dinofly
25-08-2015, 15:39
@demon: le macchine sono adatte a lavori ripetitivi, ma per tutto ciò che concerne la creatività, dubito fortemente che una macchina potrà mai sostituire un essere umano.

In ogni caso sarebbe ora di cominciare a rivedere il nostro modello lavorativo... lavorare 8 ore per 40+ anni significa non godersi pienamente la vita.

Quindi voglio sperare che alla fin fine si riducano le ore lavorative, facendo lavorare più persone e rendendo la qualità della vita migliore.

Certo. Questo é la prima conseguenza che ha l'aumento della produttività dovuto alle ppssibilità offerte dalla tecnologia.

Dinofly
26-08-2015, 06:55
Quando si mangerà quei posti no nsarà un problema perchè con pochissime risorse avremo un potere di acquisto stellare.
D'altronde oggi è già così, paragonate il costo di questi beni a 50 anni fa: computer, viaggio in aereo, aria condizionata, automobile da 150 cv, una tac (esisteva?), telefonata interurbana.

Dinofly
26-08-2015, 07:02
Hai esattamente colto il passo che ci potrebbe portare verso il progresso e fuori dalla crisi dell'occidente. Lavorare meno ma tutti (piu' o meno). Questo pero' significa che chi sta in cima guadagnera' meno nel breve periodo, ma ne trarra' vantaggi anche lui nel lungo termine.

Lump of labour fallacy.

Phantom II
26-08-2015, 08:29
Quando si mangerà quei posti no nsarà un problema perchè con pochissime risorse avremo un potere di acquisto stellare.
D'altronde oggi è già così, paragonate il costo di questi beni a 50 anni fa: computer, viaggio in aereo, aria condizionata, automobile da 150 cv, una tac (esisteva?), telefonata interurbana.
Dubito fortemente che la scarsità di risorse condurrà ad un maggior potere d'acquisto di massa. Anzi, a osservare le dinamiche del sistema economico moderno, si sta verificando l'esatto contrario. Sono almeno 30 anni che i salari perdono potere d'acquisto, e il contrappeso fornito fino a un decennio fa dal consumo a debito non è più in grado di puntellare la situazione.

TheQ.
26-08-2015, 13:56
Il problema fondamentale delle considerazioni del guardian è:
1) "Questo perché la tecnologia ha fatto schizzare verso l'alto il potere d'acquisto della classe media..."

In Italia dal 2008 il potere d'acquisto della classe media è passato da 24 mila euro in media a 22 mila euro. Va considerato però che per 35 anni vi saranno i fortunati lavoratori che hanno preso un lavoro prima del 2008 a calmierare il crollo degli stipendi, poichè avendo diritti come lavoratori, possono fare acquisti e richiedere stipendi attualizzati al potere d'acquisto (vedere sentenze della corte costituzionale sul blocco della rivalutazione di pensioni e stipendi).
Ma da Biagi in poi la situazione in Italia è drammaticamente mutata, ed anche nel resto del mondo non va meglio, se chi per esempio fa uno stage all'ONU (http://www.huffingtonpost.it/2015/08/11/stagista-onu-dorme-in-tenda_n_7971518.html) (mica l'organizzazione di Buzzi-Carminati che si staccavano 20 mila euro al mese di stipendio sfruttando i volontari) è costretto a vivere in tenda (http://www.huffingtonpost.it/2015/08/11/stagista-onu-dorme-in-tenda_n_7971518.html).

2) dalla distruzione della seconda guerra mondiale il trand di crescita è stato positivo prima per la ricostruzione, poi per l'espansione del mercato generato proprio dalla sicurezza del lavoro. 35 anni a stipendio sicuro ti permettono oggi di fare acquisti. Oggi se anche un giovane riuscisse a lavorare ogni mese a 1000 euro senza art.18, sà che fra 3 anni potrebbe essere licenziato con qualche mensilità, e potrebbe passare i 10 anni successivi senza lavoro, dovendo mantenersi con i soldi che ha messo da parte. Quindi sin da oggi deve risparmiare e fare consumi al minimo se un domani non vuole morire di fame o mantenere la sua famiglia.
Anche in questo caso quindi domina un mercato espansivo quando il PIL sembrava a crescita infinita. Ma oggi il PIL NON POTRA' + CRESCERE ALL'INFINITO!!! Vedasi crisi cinese!!! Ciò significa che l'aumento dei costi delle risorse fossili sempre più esigue e l'efficientamento dei sistemi produttivi, tutti delocalizzati in Asia e che richiedono un sempre minor numero di persone che lavorano sta pesantemente sbilanciando l'economia, perchè come affermato dal Guardian, il reddito di un lavoro sicuro per 35 anni è uno dei pochi sistemi di ridistribuzione della moneta, contrario all'accentramento dei capitali in mano all'1%. In Arabia Saudita per esempio fanno 50 figli che si spostano con 4 migli, e quindi il 200% della popolazione avrà sicuramente un parente ricco.
In occidente invece ci stiamo evirando perchè la tecnologia è passata dalla Olivetti che lavorava in Italia e l'IBM che lavorava negli USA ad aziende con sedi in Cina, che se ne sbattono altamente dei problemi degli stati, specie se hanno la sede fiscale in un paradiso fiscale come quello di Londra.

3) l'impoverimento dell'europa fino a farla diventare come le città brasiliane con pochi ricchi nella metropoli ed immense favelas intorno di gente che rovista nella spazzatura giova all'economia globale. Infatti esaurendo le risorse fossili dalle miniere sarà necessario estrarre risorse riciclate dalle discariche che per 50 anni sono state riempite con un consumismo sfrenato. Ma per rendere sostenibile il tutto, il paese dove estrarre tali risorse (chessò, l'Italia) dovrà avere una moneta debole ed essere sfruttabile come paese terzomondista alla base della catena industriale.
Dire che va tutto bene perchè si osservano condizioni che non sussistono e non vi saranno mai più al mondo è pura follia.
E' la cecità degli economisti che credono che la loro materia sia immutabile come la fisica. Invece le prospettive macroeconomiche sono variate dagli anni 1950 ad oggi!!!

MiKeLezZ
26-08-2015, 14:27
Purtroppo temo che molti economisti capiscano invece la gravità della situazione, conoscano i modi per arginarla e migliorarla, ma molto semplicemente non gli conviene attuarla e anche se volessero non hanno alcun potere per farlo

Il sistema commerciale e bancario che è stato creato è come un mostro di vita propria che nessuno è in grado di domare e pure devono cercare di mantenere le apparenze per non farlo crollare e far cadere il mondo (ormai interconnesso) nell'anarchia (un esempio banale... gli strumenti finanziari senza alcun controvalore come i derivati valgono 10 volte l'intero PIL mondiale, non so se si riesce a rendere l'idea)

Come il trend nelle grandi aziende è quello dell'arricchimento immediato, fregandosene del resto (pur anche fra i top economist vi sia della propaganda prettamente populista che cerchi di far intendere il contrario), così è quello nei grossi sistemi socioeconomici

Questo è anche colpa dell'estrema concorrenza verificatasi con l'innalzamento esponenziale della popolazione e l'apertura delle frontiere verso paesi con economie, usi e costumi diametralmente diversi

Nessuno si pone il problema del fare un calcolo esatto quanto l'inquinamento e l'accentramento dei capitali (con conseguente impoverimento dei ceti medio-bassi) costi alla società perché sono tutti problemi del "poi" e "chissà" (archi temporali di 40-200 anni e locazioni geografiche magari ben distanti), mentre un profitto, pure sia di lungo periodo in 10-20 anni, ma ancora meglio se di corto in 1-2, è immediato e tangibile

E' vero comprare una stronzata tecnologica cinese ci costa 5 euro invece che 10 euro e sembra che stiamo risparmiando 5 euro e quindi il nostro stipendio "compra di più", ma in realtà stiamo alimentando dei macro-fenomeni con ripercussioni mostruose che probabilmente, in termini globali societari, alla fine ci costeranno molto più dei 5 euro risparmiati (alcune cose si vedono immediatamente: delocalizzazione del lavoro con aumento della disoccupazione, quindi deflazione, minori introiti per le aziende e aumento del rischio di impresa, altre stanno verificandosi: passaggio di consegna di multinazionali in mani straniere con quindi accrescimento di capitali esteri, altre ancora le subiranno i nostri figli, come un aumento dei casi di tumore con quindi una maggiore spesa verso la sanità, oppure un innalzamento dei prezzi di materie prime come ad esempio frumento o ferro che destabilizzano un'economia già ora precaria)

E' vero, la tecnologia CREA nuovi posti di lavoro, l'ammodernamento SPOSTA le competenze e le necessità professionali (già 20 anni fa si parlava di un aumento in europa del settore terziario a discapito degli altri), ma il consumismo, la ricerca esasperata del profitto, il prevaricamento dei diritti dell'essere umano sta avvelenando la società umana

Una volta lo scopo della vita era un onesto lavoro che piacesse fare e una famiglia con cui condividere momenti di svago... ora è negarsi i piaceri della vita pur di superare gli altri in status sociale o monetario, non vi è alcun piacere intrinseco nel "fare le cose", ma solo obiettivi che il "fare le cose" possa aiutare a raggiungere (es. un aperitivo per farsi amico il capo, una crociera per darsi un tono davanti ai clienti, un rubare alla società pur di ottenere dei privilegi e via dicendo)

Phantom II
26-08-2015, 14:49
Ma lo studio parla del Regno Unito, non tiene mica conto dell'Italia dove le cose vanno a rotoli per altri motivi.
Nel Regno Unito e più in generale nel mondo anglosassone le cose non vanno meglio rispetto all'Italia, anzi, basta verificare gli indici di disuguaglianza di quei paesi per rendersene conto.
Del resto le teorie economiche secondo cui a comandare deve essere soltanto il mercato, avente come unico obiettivo la massimizzazione dei profitti (di chi ha capitali ovviamente) senza dover rispondere di nulla a nessuno è parto loro.

mmiat
26-08-2015, 17:17
Nel Regno Unito e più in generale nel mondo anglosassone le cose non vanno meglio rispetto all'Italia, anzi, basta verificare gli indici di disuguaglianza di quei paesi per rendersene conto.

a me pare che l'economia sia un gioco a somma zero: perché qualcuno stia bene, ci deve essere qualcuno che stia male (sfruttato)

Del resto le teorie economiche secondo cui a comandare deve essere soltanto il mercato, avente come unico obiettivo la massimizzazione dei profitti (di chi ha capitali ovviamente) senza dover rispondere di nulla a nessuno è parto loro.

secondo me il mercato libero porta al monopolio, e infatti gli americani sembra che la cosa l'avessero capito già da tempo quando crearono l'antitrust. detto questo, quando fa' comodo il mercato è libero, poi quando qualcuno glielo mette nel c..o improvviamente si richiede l'intervento dello stato e si socializzano le perdite. ca..o lo so' fare anch'io l'imprenditore così, mica ci vuole un genio...

TheQ.
27-08-2015, 12:02
a me pare che l'economia sia un gioco a somma zero: perché qualcuno stia bene, ci deve essere qualcuno che stia male (sfruttato)
Quindi secondo te se vengono chiusi tutti i negozi di una nazione, perchè tanto Amazon spunta il prezzo migliore è un bene?
Ci sono processi che limitati sono un bene, ma portati all'estremo sono altamente dannosi.
Internet essendo globale annienta la varietà, accentrando tutto in mano a poche aziende che spuntano il prezzo migliore sempre perchè si possono permettere gli avvocati che gestiscano la sede in un paradiso fiscale.
Una buona cosa sarebbe per esempio spiegare agli internauti italiani di fare acquisti da negozi online italiani se non ci si vuole trovare senza commercio.
Sarebbe come dire trovarsi senza agricoltura, senza edilizia, ... insomma estremi molto dannosi proprio perchè estremi.

Dire che l'articolo del Guardian è limitato alla sola Inghilterra e non alla problematica Italia non riduce l'errore di paragonare periodi economici e potenzialità estremamente diverse fra il secolo scorso e quello che noi e nostri figli dovranno vivere.
Il perchè è semplice da spiegare: l'inghilterra si presenta come stato dell'UE, ma ha fortissime differnze sociali fra la city paradiso fiscale di Londra e il resto del paese.
Viene osannata perchè pare macini lavoro reale, invece grazie alle ex-colonie l'unica cosa che macina sono le nazioni confinanti come Italia, Francia, Germania,... proprio perchè come Stato Canaglia sottrae le sedi fiscali di aziende creando squilibrio nella distribuzione mondiale delle risorse, in un secolo che vede le risorse fossili in esaurimento.
Provate a dire ad un Farange od a un Cameron od a un Mills :D di non riciclare il denaro della mafia, di restituire la FCA (fiscalmente cambiamo area).
Se da un lato c'è la delocalizzazione delle sedi fiscali, dall'altro c'è la delocalizzazione ed accentramento delle attività produttive in ambienti privi di leggi (diritti dei lavoratori, leggi ambientali, sicurezza stile Taijin, ...).
In entrambi questi due fattori le industrie legate alla tecnologia hanno giocato un ruolo fondamentale (vedi Nokia che ha delocalizzato completamente in Cina).
Negli ultimi 20 anni l'Europa è stata spolpata di attività produttive e sedi fiscali coi risultati evidenti dell'aumento della disoccupazione, aspetto che secondo il guardian non dovrebbe esistere :read:
Oltre a questo lento processo c'è l'efficientamento dei sistemi manifatturieri che riduce enormemente la manodopera necessaria e di conseguenza crea sempre meno potenziali posti di lavoro ove occupare persone.
I moti degli anni '70, avvenuti in tutto il mondo avevano le medesime problematiche, ma si era in un periodo ove si poteva presumere una crescita infinita e di conseguenza era il PIL a denominare la scena come fattore di benessere.
Oggi il PIL non significa più un cazzo, sia perchè lo si manipola per renderlo positivo in UE-Italia inserendovi cose come la prostituzione (considerano anche youporn e simili come fattore tecnologico della prostituzione:read: ), sia perchè le borse del mondo crollano perchè la Cina fa PIL +5%!!! Con un pil 10 volte superiore al nostro (che è positivo dopo anni solo perchè manipolato!!!) in crescita crollano.
Ora che la Cina (una delle nazioni più legate alla produzione tecnologica) è in crisi pur con dati positivi (wtf?!) si chiede che la Cina diventi un mercato che crea consumi, cosa che dovrebbe fare se i lavoratori cinesi facessero consumi. Ma da una parte i lavoratori cinesi per anni sono stati sottopagati, e dall'altra negli ultimi 5 anni hanno speculato in borsa (arricchendo il mercato di brooker e derivati che era già ricco da crisi precedenti) invece che creare consumi, perdendo tutto nelal crisi che sta travolgendo il paese.

E' l'industriale manager che si è dato la zappa sui piedi.
Per far maggiori guadagni ha favorito la speculazione finanziaria a discapito del lavoro reale. Ora il lavoro reale non può più esserci perchè nessuno investe con consumi bassi. Questo provoca drastiche variazioni di PIL che rendono più instabile un meccanismo che vede le borse come agente infettivo mondiale e non se ne esce fintanto che la bolla di economia fantasma non viene smatita.
In compenso arrivano darkpool e software di brookeraggio automatico a rendere il mercato ancora più instabile.

Quindi per me l'articolo del Guardian eliminando fattori della questione ottiene ciò che vuole, un po' come fanno i politici quando blaterano in tv.



secondo me il mercato libero porta al monopolio, e infatti gli americani sembra che la cosa l'avessero capito già da tempo quando crearono l'antitrust. detto questo, quando fa' comodo il mercato è libero, poi quando qualcuno glielo mette nel c..o improvviamente si richiede l'intervento dello stato e si socializzano le perdite. ca..o lo so' fare anch'io l'imprenditore così, mica ci vuole un genio...
Giò perchè gli USA non hanno mai salvato le loro aziende generando bolle speculative e scaricando i debiti ai fessi (vedi finanza creativa di Tremonti che ha riempito bilanci comunali e fondi pensione di subprime comprati coi tuoi contributi e tasse).
Ripassati anche il salvataggio di Bush alle banche con la connivenza del FMI che ha fregato tutti gli investitori sottacendo la crisi di Lehman and Brothers.

mmiat
27-08-2015, 13:54
Quindi secondo te se vengono chiusi tutti i negozi di una nazione, perchè tanto Amazon spunta il prezzo migliore è un bene

per Amazon sicuramente sì, per me sicuramente no

Giò perchè gli USA non hanno mai salvato le loro aziende generando bolle speculative e scaricando i debiti ai fessi (vedi finanza creativa di Tremonti che ha riempito bilanci comunali e fondi pensione di subprime comprati coi tuoi contributi e tasse).
Ripassati anche il salvataggio di Bush alle banche con la connivenza del FMI che ha fregato tutti gli investitori sottacendo la crisi di Lehman and Brothers.

i salvataggi di Bush, la crisi del 2008 ecc. ecc. sono conseguenze delle deregulation sfrenata iniziata da Reagan (repubblicano) negli anni '80 e a cui nemmeno Clinton (democratico) ha posto argini, anzi. Probabilmente a dimostrazione che non è una questione politica ma di pecunia (che, come dicevano i latini, non olet)... Probabilmente più di un secolo non c'erano grandi poli/lobby che potessero bloccare/ostacolare leggi quali l'antitrust, mentre oggi le grandi multinazionali operano in contrasto ai governi i quali non hanno i mezzi o la forza (o la voglia) per opporvisi.

Dinofly
27-08-2015, 15:18
Quindi secondo te se vengono chiusi tutti i negozi di una nazione, perchè tanto Amazon spunta il prezzo migliore è un bene?
Assolutamente si, e non capire perchè lo è denota ignoranza economica.

secondo me il mercato libero porta al monopolio, e infatti gli americani sembra che la cosa l'avessero capito già da tempo quando crearono l'antitrust. detto questo, quando fa' comodo il mercato è libero, poi quando qualcuno glielo mette nel c..o improvviamente si richiede l'intervento dello stato e si socializzano le perdite. ca..o lo so' fare anch'io l'imprenditore così, mica ci vuole un genio...
Il mercato libero porta al monopolio quando questo è un monopolio "naturale"
a me pare che l'economia sia un gioco a somma zero: perché qualcuno stia bene, ci deve essere qualcuno che stia male (sfruttato)
No non lo è.
https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_vantaggi_comparati

mmiat
27-08-2015, 15:44
https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_vantaggi_comparati

guarda, io non ho assolutamente competenze in merito, però mi sento di dire la mia: il link che tu posti, cito, "si inserisce nel contesto delle teorie riguardanti il commercio internazionale" e non in un più ampio discorso economico. comunque, l'idea (mi pare di capire) è che se io mi specializzo in una cosa, e tu in un'altra, ne guadagniamo entrambi. però:

1. questo tiene conto ad esempio della materia prima e dei costi per la produzione? se a me la materia prima o un operaio costa il doppio rispetto a te, anche se io faccio un lavoro migliore? e se questi costi non sono dovuti nemmeno alla qualità, ma a fattori esterni come ad esempio il fatto che io ho obblighi che tu non hai (sicurezza, formazione, ferie, permessi, antimafia, antiriciclaggio, fatturazione elettronica, ecc. ecc.)?

2. mettiamo che io e te abbiamo specializzazioni diverse, e ci guadagniamo entrambi. ma chi ci fornisce materia prima e manodopera? è possibile che anche loro ci guadagnino? negli anni '60 e '70 il boom economico ha favorito il benessere sia della classe operaia che di quella imprenditoriale, ma le materie prime dove sono state acquistate? l'Italia mica ha petrolio, miniere di oro o cave di rame: a che prezzo sono state reperite queste materie prime? la sofferenza, lo sfruttamento e le guerre perpetrate nei paesi fornitori di queste materie prime hanno permesso che tali forniture fossero ad un costo minore rispetto ad un sistema economico uguale per tutti e in pace, permettendo un maggior ricavo a chi le ha lavorate e vendute: la mia sensazione (non parlo certo a livello di dimostrazione matematica) è che a livello GLOBALE l'economia sia a SOMMA ZERO, e che il vantaggio di uno sia a discapito di un altro.

3. infine, la teoria che il "mercato si autoregola" potrebbe anche essere vera (dubito), ma se tale "autoregolamentazione" impiega 50 anni, io nel frattempo sono morto due volte di fame.... che mi frega che si autoregola?

TheQ.
27-08-2015, 21:30
i salvataggi di Bush, la crisi del 2008 ecc. ecc. sono conseguenze delle deregulation sfrenata iniziata da Reagan (repubblicano) negli anni '80 e a cui nemmeno Clinton (democratico) ha posto argini, anzi.

Perchè ci sono differenze fra democratici e repubblicani? beh si a parole nei dibattiti tv, come PD e PDL :D
Il massino delle liberalizzazioni alla Reagan è stato raggiunto col primo mandato Bush jr.


Probabilmente più di un secolo non c'erano grandi poli/lobby che potessero bloccare/ostacolare leggi quali l'antitrust, mentre oggi le grandi multinazionali operano in contrasto ai governi i quali non hanno i mezzi o la forza (o la voglia) per opporvisi.
ottima osservazione, un altro fattore probabilmente trascurato dal Guardian.
In realtà non mi sembra che l'antitrust blicchè granchè...specie dove c'è corruzione politica, ed in questo USA e Italia sono alla Greenspan "Laissez faire".

Non è proprio così.
Non sempre su Amazon trovi prezzi migliori, in alcuni negozi trovo prezzi uguali e in alcuni anche più bassi ed è ancora più facile da quando hanno deciso di far pagare le tasse ad Amazon.

Un mercato distribuito di negozi è assimilabile nella migliore delle ipotesi ad un mercato oligopolistico o perfetto, ma pur sempre ad un ambito locale sia nel dare lavoro, sia nei guadagni che nelle potenzialità di clienti.
Un mercato online è un mercato perfetto col mondo.
Qual è il problema, essendo globale domina il costo minore, fatto chessò in thailandia dove il costo della vita è nullo e gli stipendi in percentuale. Quindi tutti i tuoi lavoratori in un rapporto costi benefici superiori finiscono di botto fuori mercato e lentamente, consumo per consumo il paese si impoverisce perchè si spende, si arricchisce una multinazionale intermediaria straniera che dà spazio a manifatture sottocosto asiatiche e non si ricevono stipendi, aumenta la disoccupazione e dopo 10-20 anni così calano anche i consumi perchè finiscono i soldi da spendere.
Quindi dovrebbe entrare in gioco la deflazione che parifica l'alto costo della vita e gli stipendi ai valori thailandesi, ma questo viene considerato dai lobbysti e banchieri come il male, tanto da attuare misure per riportare tutto ad una minima inflazione :doh:
Il tutto anche vi fosse paritàà di tasse pagate.
Nel 2001 al G8 di Genova i politici erano filo globalizzazione perchè favoriva i grossi produttori agricoli USA-UE a discapito dei paesi terzomondisti e le grosse multinazionali che via internet devono mangiarsi interi mercati per sostenere l'economia USA.
I No-Global intervenivano solo a favore della globalizzazione per un mercato più equo dell'agricoltura, non a caso vendevano tutti quei prodotti sudamericani tipo bevande di lime, ecc..
Ma nel decenni successivo è evidente che nel settore industriale è avvenuto l'esatto contrario, con lo spostamento della produzione nei paesi: più corruttibili e con meno leggi contro la corruzione, produttori di materie prime, senza diritti del lavoro, stipendi bassi, niente norme che impongono p'uso di onerosi filtri per emissioni inquinanti (vedi il patto di Kyoto che esentava i paesi con economie emergenti...strano caso quelle che hanno PIL>>1, Brasile, Cina, ...).
Di fatto con il matra della delocalizzazione (osannata da tutti i partiti di centro nostrani) hanno creato esattamente l'esempio di Amazon prima indicato. L'Italia in 15 anni ha perso 25 mila imprese delocalizzate all'estero.
Già questo ti fa capire che anche assumessimo come vera l'affermazione del Guardian "la tecnologia crea più lavori di quelli che fa sparire rendendo più efficiente la produzione industriale", si nota comunque un totale squilibrio fra le aree geografiche con trend attivo (sottopagato :read: ) e le aree usate come vacca da mungere dove vendere prodotti e non dare lavoro.

Con un mercato con migliaia di negozi in migliaia di comuni italiani migliaia di persone asumono ogni tanto e guadagnano quel poco utile per stare al pari del costo dela vita.
E con un mercato fatto da un unico venditore/intermediario globale all'estero?

Phantom II
28-08-2015, 10:20
a me pare che l'economia sia un gioco a somma zero: perché qualcuno stia bene, ci deve essere qualcuno che stia male (sfruttato)
Nei sistemi liberisti è certamente così, sarebbe sufficiente rendersi conto che non esiste esclusivamente il liberismo per andare oltre.

secondo me il mercato libero porta al monopolio, e infatti gli americani sembra che la cosa l'avessero capito già da tempo quando crearono l'antitrust. detto questo, quando fa' comodo il mercato è libero, poi quando qualcuno glielo mette nel c..o improvviamente si richiede l'intervento dello stato e si socializzano le perdite. ca..o lo so' fare anch'io l'imprenditore così, mica ci vuole un genio...
Si chiama lotta tra capitale e lavoro. Da 30 anni a questa parte il capitale è tornato ad avere molti più referenti in politica di quanti non ne abbia il lavoro (in ogni angolo del globo, soprattutto in virtù dell'assoluta libertà di circolazione di cui godono oggi i capitali, non è quindi una questione "nazionalista" come spesso di evince da molti commenti di questa discussione).

bobafetthotmail
31-08-2015, 13:57
Il sistema commerciale e bancario che è stato creato è come un mostro di vita propria che nessuno è in grado di domareNon è stato creato, è semplicemente una trasposizione pari pari delle leggi di natura standard.

è dovuto al fatto che comunque il cervello umano ci spinge all'azione con gli stessi trigger degli animali, quindi nonostante la maggiore complessità del sistema dovuta all'intelligenza maggiore, le dinamiche di base sono le stesse.

Da qui la difficoltà di controllare il sistema, perchè per farlo dovresti controllare la parte irrazionale/emotiva (quella più "animale") delle persone.

gli strumenti finanziari senza alcun controvalore come i derivati valgono 10 volte l'intero PIL mondiale, non so se si riesce a rendere l'ideaConsiderando che anche il PIL si basa su astrazioni e giochini, significa poco.

Questo è anche colpa dell'estrema concorrenza verificatasi con l'innalzamento esponenziale della popolazioneNo.

e l'apertura delle frontiere verso paesi con economie, usi e costumi diametralmente diversinemmeno. Non è l'apertura delle frontiere, ma il permettere alle aziende di diventare entità sovranazionali o extranazionali.
Prima le aziende erano principalmente nazionali, e spingevano le nazioni a guerreggiare per fare i loro interessi.
Poi qualcuno ha avuto l'idea geniale di andare direttamente e comprare tutto invece che chiedere al politico di turno di mandare i soldati.

Nessuno si pone il problema del fare un calcolo esatto quanto l'inquinamento e l'accentramento dei capitali (con conseguente impoverimento dei ceti medio-bassi) costi alla societàPerchè alle aziende non importa più di tanto, e lo stato che dovrebbe farlo è allo sbando quando va bene.

a il consumismo, la ricerca esasperata del profitto, il prevaricamento dei diritti dell'essere umano sta avvelenando la società umanaLeggiti un libro di storia decente, questi sono i "valori" alla base della società umana da sempre.

Il concetto di "diritti dell'essere umano" è anche piuttosto nuovo tra l'altro. Non va confuso con "diritti del cittadino" della rivoluzione francese, che erano più borghesi che altro.

Una volta lo scopo della vita era un onesto lavoro che piacesse fare e una famiglia con cui condividere momenti di svago... ora è negarsi i piaceri della vita pur di superare gli altri in status sociale o monetario, non vi è alcun piacere intrinseco nel "fare le cose", ma solo obiettivi che il "fare le cose" possa aiutare a raggiungere (es. un aperitivo per farsi amico il capo, una crociera per darsi un tono davanti ai clienti, un rubare alla società pur di ottenere dei privilegi e via dicendo)Quelli che volevano un lavoro a caso dove parcheggiarsi e vivere alla finestra sono sempre esistiti.

Quelli che volevano fare carriera in un modo o in un altro (arrampicatori sociali) sono sempre esistiti.

I primi sono fondamentali, in quanto costituiscono la forza lavoro da sfruttare, i secondi anche perchè sono gli unici che hanno qualche interesse a fare meglio del passato (al contrario dei primi).

Quindi dovrebbe entrare in gioco la deflazione che parifica l'alto costo della vita e gli stipendi ai valori thailandesi, ma questo viene considerato dai lobbysti e banchieri come il male, tanto da attuare misure per riportare tutto ad una minima inflazioneLa deflazione è già in atto, i discount invece dei supermercati, i bazaar dei cinesi anche per prodotti elettronici, ebay/amazon, comprare a rate, non comprare proprio...

i lobbysti e i banchieri non hanno alcun controllo, la gente sta spostando gli acquisti su quello che costa meno, quindi sulle cineserie palesi.

Di fatto premendo l'acceleratore sullo stesso circolo vizioso che ha causato il problema.

mmiat
31-08-2015, 14:34
Considerando che anche il PIL si basa su astrazioni e giochini, significa poco.

su questo non sono d'accordo, pur essendo un parametro statistico il PIL un senso ce l'ha, che poi sia usato come indice di "benessere" quando invece col benessere non c'entra nulla è un altro discorso. che i derivati siano 10-13 volte il PIL mondiale secondo me ha anche questo un significato, e cioè che la cosa è sfuggita di mano...

i lobbysti e i banchieri non hanno alcun controllo, la gente sta spostando gli acquisti su quello che costa meno, quindi sulle cineserie palesi. Di fatto premendo l'acceleratore sullo stesso circolo vizioso che ha causato il problema.

concordo, la visione a breve (profitto subito) ha creato un disastro sul lungo (ma tanto chi ha fatto i profitti subito se li tiene, che gli frega degli altri?), il che sta' nella logica di chi persegue il profitto. è lo stato che avrebbe dovuto aver avuto un po' di lungimiranza...

Phantom II
09-09-2015, 22:24
Vi propongo questa lettura (http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/09/07/carlo-formenti-paradossi-del-mercato-del-lavoro/), per ritornare nel tema della notizia, e stimolare il raffronto tra le considerazioni del Guardian e quelle, a mio avviso più ampie, dell'autore dell'articolo.