c.m.g
19-05-2015, 11:53
martedì 19 maggio 2015
Un ricercatore di sicurezza avrebbe confessato i suoi tentativi (riusciti) di compromissione dei sistemi informatici degli aerei di linea. E' solo impegno per migliorare le cose, dice l'interessato
Roma - Stando a quanto sostiene l'FBI, Chris Roberts sarebbe responsabile del cracking di almeno un volo di linea (http://www.theregister.co.uk/2015/05/17/fbi_claims_infosec_bod_took_control_of_united_airlines_plane_midflight/), della compromissione del computer di bordo e l'invio di un comando capace di modificare il comportamento del velivolo. Roberts, neanche a dirlo, controbatte alle accuse dicendo di essere stato male interpretato.
Le capacità di cracking ad alta quota di Roberts sarebbero state rivelate (http://www.wired.com/2015/05/feds-say-banned-researcher-commandeered-plane/) dallo stesso ricercatore a Mark Hurley, agente dell'FBI che ha poi proceduto al sequestro dell'attrezzatura del cracker inclusiva di chiavette USB, un portatile MacBook Pro e un tablet iPad Air.
Roberts, fondatore della security company One World Labs, è stato interpellato dall'FBI già due volte nel corso degli ultimi mesi: il suo tentativo di cracking aereo riuscito rappresenterebbe la prova concreta della veridicità degli allarmi recentemente lanciati da un discusso rapporto del Government Accountability Office (http://punto-informatico.it/4241132/PI/News/chi-ha-paura-del-cracking-ad-alta-quota.aspx) (GAO) statunitense sulla "crackabilità" dei voli di linea.Il ricercatore avrebbe "confessato" di sua spontanea volontà di aver eseguito l'hacking dei sistemi informatici di bordo di decine di aerei Airbus e Boeing nel corso degli ultimi anni; nel caso aperto dall'agente Hurley, Roberts avrebbe compromesso il Thrust Management Computer del suo volo riuscendo a inviare un comando ("CLB") per far salire di quota l'aereo.
Roberts si difende dalle accuse dell'FBI, dicendo di essere vittima di una citazione fuori contesto: il ricercatore è impegnato da 5 anni con l'unico obiettivo di migliorare la sicurezza degli aerei di linea, ha spiegato Roberts, e la semplificazione del Bureau avrebbe ridotto questo lavoro in un solo paragrafo di testo. La stessa community dei ricercatori di sicurezza sembra smentire (http://www.theregister.co.uk/2015/05/19/airplane_hacking_panic_why_its_a_surely_a_storm_in_a_teacup/) l'FBI, invitando alla prudenza: per crackare un aereo in volo è un'operazione estremamente complessa e richiede la concorrenza di numerosi fattori che non sembrano emergere dal resoconto delle autorità riguardo all'operatori di Roberts.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/4247368/PI/News/cracking-ad-alta-quota-si-puo-fare.aspx)
Un ricercatore di sicurezza avrebbe confessato i suoi tentativi (riusciti) di compromissione dei sistemi informatici degli aerei di linea. E' solo impegno per migliorare le cose, dice l'interessato
Roma - Stando a quanto sostiene l'FBI, Chris Roberts sarebbe responsabile del cracking di almeno un volo di linea (http://www.theregister.co.uk/2015/05/17/fbi_claims_infosec_bod_took_control_of_united_airlines_plane_midflight/), della compromissione del computer di bordo e l'invio di un comando capace di modificare il comportamento del velivolo. Roberts, neanche a dirlo, controbatte alle accuse dicendo di essere stato male interpretato.
Le capacità di cracking ad alta quota di Roberts sarebbero state rivelate (http://www.wired.com/2015/05/feds-say-banned-researcher-commandeered-plane/) dallo stesso ricercatore a Mark Hurley, agente dell'FBI che ha poi proceduto al sequestro dell'attrezzatura del cracker inclusiva di chiavette USB, un portatile MacBook Pro e un tablet iPad Air.
Roberts, fondatore della security company One World Labs, è stato interpellato dall'FBI già due volte nel corso degli ultimi mesi: il suo tentativo di cracking aereo riuscito rappresenterebbe la prova concreta della veridicità degli allarmi recentemente lanciati da un discusso rapporto del Government Accountability Office (http://punto-informatico.it/4241132/PI/News/chi-ha-paura-del-cracking-ad-alta-quota.aspx) (GAO) statunitense sulla "crackabilità" dei voli di linea.Il ricercatore avrebbe "confessato" di sua spontanea volontà di aver eseguito l'hacking dei sistemi informatici di bordo di decine di aerei Airbus e Boeing nel corso degli ultimi anni; nel caso aperto dall'agente Hurley, Roberts avrebbe compromesso il Thrust Management Computer del suo volo riuscendo a inviare un comando ("CLB") per far salire di quota l'aereo.
Roberts si difende dalle accuse dell'FBI, dicendo di essere vittima di una citazione fuori contesto: il ricercatore è impegnato da 5 anni con l'unico obiettivo di migliorare la sicurezza degli aerei di linea, ha spiegato Roberts, e la semplificazione del Bureau avrebbe ridotto questo lavoro in un solo paragrafo di testo. La stessa community dei ricercatori di sicurezza sembra smentire (http://www.theregister.co.uk/2015/05/19/airplane_hacking_panic_why_its_a_surely_a_storm_in_a_teacup/) l'FBI, invitando alla prudenza: per crackare un aereo in volo è un'operazione estremamente complessa e richiede la concorrenza di numerosi fattori che non sembrano emergere dal resoconto delle autorità riguardo all'operatori di Roberts.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/4247368/PI/News/cracking-ad-alta-quota-si-puo-fare.aspx)