PDA

View Full Version : La morale delle grandi religioni è figlia dell'energia disponibile


frankytop
12-12-2014, 20:39
Lo sviluppo degli aspetti morali delle religioni - un fenomeno storicamente abbastanza recente - sarebbe legato al raggiungimento di una disponibilità energetica minima per le persone. Solo il benessere che essa ha portato ha infatti permesso di passare da strategie di vita a breve termine basate sull'acquisizione delle risorse e su interazioni coercitive, a strategie di lungo periodo che puntano su interazioni cooperative

http://www.lescienze.it/images/2014/12/12/134228570-ddcb981d-82a6-442e-a8b4-58e07ca6fa84.jpg

L'etica delle grandi religioni moraleggianti nasce dalla ricchezza. E' così che si potrebbe riassumere la tesi di un gruppo di ricercatori dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi, dell'Università della Pennsylvania a Filadelfia, della Stanford University e dell'Università di Lione, secondo i quali la nascita e la diffusione delle grandi religioni che pongono l'accento sui comportamenti morali sono il frutto del miglioramento delle condizioni di vita e di una maggiore “capacità energetica” delle società.

Nicolas Baumard e colleghi, che pubblicano i loro risultati su “Current Biology”, hanno cercato di dare una risposta dotata di qualche supporto sperimentale a un quesito che ha assillato molti storici: perché le religioni moraleggianti sono tutte sorte in un arco di tempo ben definito che va dal 500 a.C. al 300 a.C.? (E' in questo periodo –che gli autori indicano come “Periodo Assiale”, riprendendo un termine introdotto dal filosofo Karl Jaspers – che nascono buddismo, giainismo, brahmanesimo, taoismo, giudaismo del secondo tempio e stoicismo, di cui altre religioni, come cristianesimo, manicheismo e islam, sono storicamente filiazioni).

http://www.lescienze.it/images/2014/12/12/134559528-f1738756-599b-435f-8c51-72474f098df6.jpg
Sciamano di Papua. (© G. Bowater/Corbis)

Oggi diamo per scontato che le preoccupazioni spirituali e morali siano un elemento essenziale delle religioni, ma in realtà per lunga parte della storia dell'umanità non è stato così. Nelle società di cacciatori-raccoglitori, ma non solo, la tradizione religiosa si concentrava sui rituali, sulle offerte sacrificali e su tabù progettati per allontanare la sfortuna e il male. Senza contare che - osserva Baumard, alludendo all'antico Egitto, all'impero romano e agli Aztechi - "anche antichi imperi di grande successo avevano divinità dotate di un senso morale sorprendentemente ridotto".

E' soltanto dal Periodo Assiale – scrivono gli autori - che le religioni iniziano a “sottolineare il valore della trascendenza personale, l'idea che l'esistenza umana ha uno scopo, distinto dal successo materiale, che si trova in una vita morale e che richiede il controllo dei propri desideri materiali, attraverso la moderazione (rispetto a cibo, sesso, ambizione, eccetera), l'ascetismo (digiuno, astinenza, distacco), e la compassione (aiutare, soffrire con gli altri)”.

Baumard e colleghi hanno testato varie teorie, combinando modelli statistici con le teorie psicologiche basate su approcci sperimentali, e sono giunti a una conclusione differente da quelle attualmente più accreditate, secondo le quali a determinare i cambiamenti del fenomeno religioso sarebbero la complessità politica o le dimensioni demografiche delle società.

Dalle loro analisi è infatti emerso che il modello di sviluppo più rispondente alla realtà storica è quello che vede al proprio centro il concetto di energy capture, che misura la disponibilità energetica complessiva di una persona, sotto forma di cibo, combustibili, e materiali vari (manufatti, costruzioni, vestiti).

Il modello energy capture mostra una brusca transizione verso le religioni moraleggianti quando gli individui hanno iniziato ad avere una disponibilità complessiva di 20.000 chilocalorie al giorno, corrispondente a un buon livello di benessere, tale cioè da garantire una certa sicurezza, un tetto sulla testa e cibo sufficiente non solo per l'immediato ma anche per il prossimo futuro.

La morale delle grandi religioni è figlia dell'energia disponibile - Le Scienze (http://www.lescienze.it/news/2014/12/12/news/origine_grandi_religioni_morale_ricchezza_energia_disponibile-2411043/)

hibone
12-12-2014, 22:33
Si traduce in "La religione è per chi ha molto tempo libero per le mani"

:asd:

Ci vorrebbe Giacobbo...

frankytop
13-12-2014, 00:13
Si traduce in "La religione è per chi ha molto tempo libero per le mani"

:asd:

Ci vorrebbe Giacobbo...
Oppure, quando ormai hai cibo e riscaldamento in abbondanza puoi filosofare, o meglio cazzeggiare, sul significato dell'esistenza. :D

Pavlat
13-12-2014, 00:46
Non è così banale, non mi aspettavo di vedere gli dei egizi e romani additati di poco spessore morale, eppure i sacerdoti ne avevano di tempo libero..

FuzzyL
13-12-2014, 08:52
Si sono forse dimenticati i comandamenti degli egiziani nel "Libro dei morti" (circa 2000 a.C.)? Alcuni di questi sono stati poi copiati nei 10 comandamenti.

Ziosilvio
13-12-2014, 11:02
Non è così banale, non mi aspettavo di vedere gli dei egizi e romani additati di poco spessore morale, eppure i sacerdoti ne avevano di tempo libero..
Beh, se prendi quelli greci, la cosa è ancora più evidente.

Pavlat
14-12-2014, 12:06
Beh, se prendi quelli greci, la cosa è ancora più evidente.
Non capisco se mi stai dando ragione o torto.. :)

La mia cultura umanistica si ferma al liceo, ma credo che venerare un dio di un qualsiasi pantheon portasse con se delle implicazioni morali o pseudo morali. Immagino che alcune cose erano permesse, altre avrebbero scatenato l'ira del dio.

Ziosilvio
14-12-2014, 12:55
Non capisco se mi stai dando ragione o torto.. :)

La mia cultura umanistica si ferma al liceo, ma credo che venerare un dio di un qualsiasi pantheon portasse con se delle implicazioni morali o pseudo morali. Immagino che alcune cose erano permesse, altre avrebbero scatenato l'ira del dio.
Voglio dire che gli dèi greci, pur stabilendo regole per gli uomini come ad esempio le leggi dell'ospitalità, di per sé si comportano come bambini viziati.

walter sampei
17-12-2014, 22:53
mmmhhh... ni.

ovvio che, se rischio di diventare lo spuntino di un leone di passaggio, oppure se non riesco ad andare a nord perche' non sono ancora attrezzato per il freddo, non mi metto a pensare a cosa c'e' dopo la vita, anche perche' rischierei di scoprirlo brutalmente :help:

pero' probabilmente qualcosa sotto c'era gia' prima delle date citate. forse anche i neanderthal avevano qualcosa tipo la musica, avevano arte, non mi stupirebbe che avessero delle credenze religiose o dei riti; l'uomo di similaun ha gia' tracce chiarissime e molto moderne, quasi attuali, di tutto questo e non solo. i primati simili all'uomo hanno una forte coesione sociale e regole comportamentali piuttosto ferree, penso che il passaggio da queste regole necessarie alla sopravvivenza ad altre "di culto" sia solo un passo successivo. poi ovvio che ogni religione ha tirato acqua al suo mulino e al suo dio, e che la religione e' divenuta un modo di controllare il popolo, un potere. e quindi varie regole religiose erano e sono piu' per distinguersi da altre religioni e per mantenere il popolo sotto controllo.

un paio di miei amici, se gli invio questo articolo, inizierebbero a vestirsi da pirata, meglio se nascondo gli scolapasta :D

Davide9
18-12-2014, 16:31
Non è così banale, non mi aspettavo di vedere gli dei egizi e romani additati di poco spessore morale, eppure i sacerdoti ne avevano di tempo libero..

Infatti in realtà si parla di benessere e risorse, il che è molto diverso dal tempo libero e non sempre queste cose vanno di pari passo

questo comunque mi fa anche pensare a come la moralità non raggiungerà mai un livello di ideale totalità... le risorse per quanto numerose saranno sempre finite in questo universo e quindi per l'uomo (NON per colpa sua, vorrei sottolinearlo) ci saranno sempre (e ribadisco, alla fine non senza le loro buone ragioni) "ultime spiagge" della moralità necessarie nelle situazioni di emergenza
Purtroppo l'universo in cui ci tocca stare è fatto così...