View Full Version : Libri per migliorare lo stile
Ho uno stile di scrittura che è pessimo. Non so gestire le premesse, sono prolisso, metto le mani avanti. La mia psicologia influenza moltissimo queste carenze. Sono anche molto pratico, aggiro le convenzioni sociali, manco di organicità e molto altro.
Ho provato a leggere e a scrivere, ma non mi aiuta.. Vorrei leggere un libro che mi aiuti a capire dove sbaglio e come migliorare.
Non ho un problema di grammatica o ortografia. Il problema è nello stile e nella scelta e organizzazione dei concetti che esprimo.
Mi sapreste dare un consiglio?
1) allenati a scrivere con esercizi veloci in modo che non ti prendano troppo tempo e trova persone disposte a leggere quello che scrivi e darti il loro giudizio - che poi ovviamente dovresti riuscire a valutare e, se e' valido e sensato, impegnarti a seguire
2) cerca un argomento o un autore che ti appassiona o almeno ti interessa e riesci a dedicartici molto senza stancarti, per iniziare penso che cercare di emulare altri autori sia un modo valido com un altro
3) ci sono corsi di scrittura creativa ma se sei timido richiedono grossi sforzi e stress, come alternativa ci sono siti di scrittura dove con il meccanismo dei forum puoi pubblicare i tuoi scritti e confrontarti scambiare idee con altri. In questo caso non ci sononemmeno problemi di essere timidi o no!
Gnubbolo
06-10-2014, 17:19
leggere saggi.
saggi saggi saggi ed ancora saggi, oppure romanzi divulgativi.
ti faccio un esempio se no parliamo a vanvera:
Alberto Salza. libro L'Anello Mancato
qua un video dello scienziato, spilucca qualche minuto: https://www.youtube.com/watch?v=hcYUVuapuDU
senti come parla in modo semplice, e la scrittura è simile all'eloquio.
se non ci riesci sforzati ad usare frasi brevi, max 10 parole.
scegli l'obiettivo del tuo discorso ed evita di eccedere nel numero di frasi, modula la quantità in base a quanto lo ritieni importante.
es: devi descrivere la gita la mare ? descrivi l'ambiente in 10 frasi, i pesci in 5 frasi, il colore del tuo scooter non è rilevante taglia la descrizione in fase di rilettura ( senza pietà, non fotte a nessuno se sei arrivato con il papero giallo con gli adesivi del genoa e il carburatore tarocco ).
capito il concetto ?
( senza pietà, non fotte a nessuno se sei arrivato con il papero giallo con gli adesivi del genoa e il carburatore tarocco )
Nessuno e' una parola grossa. Per il lettore di riferimento di Stephen King sarebbe una cosa fondamentale
Qualsiasi cosa in grado di aumentare il volume di qualche migliaio di pagine va benissimo ad essere definita fondamentale XD
Comunque a parte gli scherzi dipende anche molto da cosa vuoi tu e anche (eventualmente, se il riscontro tra il pubblico e' un obiettivo a cui tieni) cosa vogliono/chi sono i tuoi lettori
Grazie
Ne approfitto per chiedervi un altro consiglio.
I due pezzi parlano della stessa storia. Il secondo è stato scritto da un autore famoso e l'altro ne è una parafrasi per insegnare a scrivere..
Ma se doveste dare un nome alle regole da seguire per scrivere bene.. se doveste descrivere a qualcuno la differenza tra i due testi, senza poterglieli leggere, cosa direste?
“Elena (nome inventato del personaggio) si stava separando dal marito, era tornata nella casa del mare per raccogliere le sue cose, la tristezza l’assalì vedendo le cose abbandonate, coperte dalla polvere, cose inutilizzate e sporche, le parve di udire le voci degli amici, dei figli, dei parenti echeggiare di stanza in stanza…”
“Quanto possono mentire le fotografie? Me lo chiedo guardando la foto che ho tra le mani – qui, in questa casa al mare, in Liguria, dove ho trascorso con mio marito e la sua famiglia molte estati.
Mi fa uno strano effetto essere qui da sola. In questo silenzio. La portafinestra che dà sul giardino è aperta e, anche se siamo a fine ottobre, l’aria che entra è calda e porta con sé il profumo del mare. Ricordo questa casa sempre piena di gente, di parole, risate, nomi chiamati ad alta voce da altre stanze; una casa piena di cose da fare, da organizzare: cene, pranzi, borse da riempire per giornate da passare in barca, arrivi e partenze di amici.
Oggi, invece, è tutto calmo. Immobile, delicato. Vivo la sensazione della quiete dopo la tempesta, come se tutti i giorni e i ricordi rumorosi e affollati fossero finiti solamente da poche ore. Come se tutti avessero lasciato la casa da poco. Forse questa sensazione è dovuta al fatto che tutte quelle persone sono uscite realmente. Non da questa casa, ma dalla mia vita. O meglio, sono io a essere uscita dalla loro.”
Gnubbolo
08-10-2014, 15:16
il primo già ad assalì ( il passato remoto è in disuso nella comunicazione orale ) inzia a puzzare di scolastico, spero sia un autore di 50 anni fa :asd:
il secondo è un testo contemporaneo in stile informale di qualche romanzo sentimentale di scarsa sostanza.
il primo già ad assalì ( il passato remoto è in disuso nella comunicazione orale ) inzia a puzzare di scolastico, spero sia un autore di 50 anni fa :asd:
il secondo è un testo contemporaneo in stile informale di qualche romanzo sentimentale di scarsa sostanza.
Il primo è solo una parafrasi del secondo per mostrare la differenza di stile. Il secondo è fabio volo.
Ma come faccio a scrivere con quello stile?
momo-racing
08-10-2014, 17:24
Grazie
Ne approfitto per chiedervi un altro consiglio.
I due pezzi parlano della stessa storia. Il secondo è stato scritto da un autore famoso e l'altro ne è una parafrasi per insegnare a scrivere..
Ma se doveste dare un nome alle regole da seguire per scrivere bene.. se doveste descrivere a qualcuno la differenza tra i due testi, senza poterglieli leggere, cosa direste?
“Elena (nome inventato del personaggio) si stava separando dal marito, era tornata nella casa del mare per raccogliere le sue cose, la tristezza l’assalì vedendo le cose abbandonate, coperte dalla polvere, cose inutilizzate e sporche, le parve di udire le voci degli amici, dei figli, dei parenti echeggiare di stanza in stanza…”
“Quanto possono mentire le fotografie? Me lo chiedo guardando la foto che ho tra le mani – qui, in questa casa al mare, in Liguria, dove ho trascorso con mio marito e la sua famiglia molte estati.
Mi fa uno strano effetto essere qui da sola. In questo silenzio. La portafinestra che dà sul giardino è aperta e, anche se siamo a fine ottobre, l’aria che entra è calda e porta con sé il profumo del mare. Ricordo questa casa sempre piena di gente, di parole, risate, nomi chiamati ad alta voce da altre stanze; una casa piena di cose da fare, da organizzare: cene, pranzi, borse da riempire per giornate da passare in barca, arrivi e partenze di amici.
Oggi, invece, è tutto calmo. Immobile, delicato. Vivo la sensazione della quiete dopo la tempesta, come se tutti i giorni e i ricordi rumorosi e affollati fossero finiti solamente da poche ore. Come se tutti avessero lasciato la casa da poco. Forse questa sensazione è dovuta al fatto che tutte quelle persone sono uscite realmente. Non da questa casa, ma dalla mia vita. O meglio, sono io a essere uscita dalla loro.”
secondo me i segreti sono due:
il primo "essere prolissi".
Il secondo "non essere prolissi".
devi essere prolisso e ricco nelle immagini che evochi, nel cogliere le minime sfumature di una situazione, tutte quelle cose che dai per sottointese ma che per il lettore possono non esserlo, i profumi, le sensazioni, le vibrazioni di un luogo e allo stesso tempo essere il più possibile asciutto con le parole nel farlo, con frasi semplici e leggere, senza aprire parentesi dentro parentesi dentro parentesi che poi non si riesce più a chiudere in maniera elegante. Ad esempio, descrivendo un appartamento, una semplice frase tipo "un delicato odore di limoni permeava l'aria" è in grado da sola di evocare atmosfere di mare, estive, agresti, solari, da l'idea di pulizia e di curato ed è più efficace che mettersi a descrivere in maniera tecnica, inutilmente lunga e fredda un determinato ambiente. A meno che non si voglia descrivere chessò l'appartamento di un serial killer, in quel caso un analisi fredda e tecnica può essere più funzionale al racconto alludendo all'assenza di emozioni del soggetto che abita quella casa.
Quando leggo qualcosa mi accorgo che l'abilità dello scrittore non sta tanto nell'usare belle parole ( a volte anzi in questo si eccede, bisogna essere capaci nel farlo altrimenti si scade nell'inutile pomposo barocco ) ma nella capacità di evocare immagini complete, a volte con le parole, a volte con altre immagini. Di fatto stai dipingendo con le parole: molti danno tanti colpi di pennello concentrandosi su un dettaglio, altri dosano i colpi di pennello ma riescono a cogliere molti più dettagli creando alla fine un quadro più completo. A meno che tu non voglia scrivere libri alla Grisham o alla Tom Clancy probabilmente è questo il punto più importante su cui focalizzarsi.
ciò si rispecchia nei due testi che hai posto a confronto. Scrivere "elena è triste" è di fatto triste. Offrire tutta una serie di immagini che portano a suscitare nel lettore l'emozione della tristezza e l'empatia con la tristezza è ciò che rende la narrazione efficace.
E' come scrivere, per fare un esempio: "mario cadde dalla bici e si ruppe la gamba" oppure "Mario spalancò gli occhi e vide incombere su di sè il blu del cielo e le fronde delle piante. Sulla schiena percepiva il freddo della strada. Ci mise un poco a capire dove si trovava: il suo cervello pareva funzionare a rallentatore, come la mente di un ubriaco. Ruotando leggermente il capo vide la sua bicicletta gettata sull'asfalto ma non fece in tempo a realizzare ciò che era accaduto che un lancinante dolore risvegliò in un attimo le sue facoltà mentali: dalla gamba provenivano scariche di dolore come se mille lame la stessero seviziando. poteva sentire il sangue nei polsi pulsare vigorosamente, lo stomaco si chiuse e una sensazione di freddo gli avvolse la fronte. Raccolse le forze per alzare il capo ancora dolorante e ciò che vide gli fece sussultare il cuore: la sua tibia, il cui bianco scintillava nella luce estiva, come un ramo spezzato fuoriusciva dalla gamba.
Buttata lì in 5 minuti tanto per dare un idea. come si vede in questo modo poi anche le pagine si scrivono da sole.
secondo me i segreti sono due:
il primo "essere prolissi".
Il secondo "non essere prolissi".
devi essere prolisso e ricco nelle immagini che evochi, nel cogliere le minime sfumature di una situazione, tutte quelle cose che dai per sottointese ma che per il lettore possono non esserlo, i profumi, le sensazioni, le vibrazioni di un luogo e allo stesso tempo essere il più possibile asciutto con le parole nel farlo, con frasi semplici e leggere, senza aprire parentesi dentro parentesi dentro parentesi che poi non si riesce più a chiudere in maniera elegante. Ad esempio, descrivendo un appartamento, una semplice frase tipo "un delicato odore di limoni permeava l'aria" è in grado da sola di evocare atmosfere di mare, estive, agresti, solari, da l'idea di pulizia e di curato ed è più efficace che mettersi a descrivere in maniera tecnica, inutilmente lunga e fredda un determinato ambiente. A meno che non si voglia descrivere chessò l'appartamento di un serial killer, in quel caso un analisi fredda e tecnica può essere più funzionale al racconto alludendo all'assenza di emozioni del soggetto che abita quella casa.
Quando leggo qualcosa mi accorgo che l'abilità dello scrittore non sta tanto nell'usare belle parole ( a volte anzi in questo si eccede, bisogna essere capaci nel farlo altrimenti si scade nell'inutile pomposo barocco ) ma nella capacità di evocare immagini complete, a volte con le parole, a volte con altre immagini. Di fatto stai dipingendo con le parole: molti danno tanti colpi di pennello concentrandosi su un dettaglio, altri dosano i colpi di pennello ma riescono a cogliere molti più dettagli creando alla fine un quadro più completo. A meno che tu non voglia scrivere libri alla Grisham o alla Tom Clancy probabilmente è questo il punto più importante su cui focalizzarsi.
ciò si rispecchia nei due testi che hai posto a confronto. Scrivere "elena è triste" è di fatto triste. Offrire tutta una serie di immagini che portano a suscitare nel lettore l'emozione della tristezza e l'empatia con la tristezza è ciò che rende la narrazione efficace.
grazie,
Hai reso meravigliosamente l'idea!
Il primo è solo una parafrasi del secondo per mostrare la differenza di stile. Il secondo è fabio volo.
Ma come faccio a scrivere con quello stile?
Scaletta
Prima ti fai una scaletta degli avvenimenti, insomma della trama generale e di come si susseguono le varie vicende, poi cominci a lavorarci su decidendo cosa sviluppare e cosa no, su che parti soffermarti eccetera, alla fine avrai tanti piccoli pezzi su cui lavorare e quindi ti immedesimi on ciascuno e lo sviluppi a se' nel migliore dei modi
Comunque scrivere e' un percorso lungo fatto soprattutto di esperienza sia con la scrittura (sia come lettore che come autore) sia con l altre esperienze di vita, le passioni e gli interessi. Non puoi pensare di imparare tutto e subito dopo cominciare a scrivere esattamente come vorresti e nemmeno che per tutti sia lo stesso.. e' una cosa molto personale e ognumo dece sviluppare il suo metodo, il suo stile eccetera. E' un procedimento lungo ti devi armare di tanta pazienza! ;)
zerothehero
09-10-2014, 18:32
Per migliorare il proprio stile di scrittura occorre leggere e scrivere il più possibile.
zerothehero
09-10-2014, 18:36
Il primo è solo una parafrasi del secondo per mostrare la differenza di stile. Il secondo è fabio volo.
Ma come faccio a scrivere con quello stile?
Fabio Volo è uno scrittore? :sbonk:
momo-racing
13-10-2014, 00:29
Fabio Volo è il re dei paraculi. Ah e una volta ha fatto il panettiere :O
Therinai
03-01-2015, 13:22
Ho provato a leggere e a scrivere, ma non mi aiuta..
Non è che "ci devi provare". Ti serve un percorso che duri nel tempo e ti dia soddisfazione. Se vuoi le "faq" dello stile leggi fabio volo, poi fammi sapere cosa ci fai...
secondo me si può sempre imparare a migliorare ma l abilità di scrivere, o meglio, l abilità di creare interesse per ciò che si scrive è innata.
la capacità di uno scrittore di catapultarti nel suo mondo in poche righe, non dipende da chissà quali regole grammaticali stile o punteggiatura.
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