c.m.g
12-09-2014, 12:06
giovedì 11 settembre 2014
Secondo lo studio condotto 26 Garanti Privacy in tutto il mondo, la metà delle applicazioni non fornisce agli utenti un'informativa adeguata o raccoglie troppi dati
Roma - Il Garante della Privacy ha presentato (http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/privacy_garante_serve_piu_trasparenza_nelle_app_mediche-201409101212-eco-rt10076) i risultati dell'indagine avviata lo scorso maggio (http://punto-informatico.it/4044026/PI/Brevi/mobile-garante-studia-app.aspx) per verificare il rispetto della normativa italiana sulla protezione dati da parte di applicazioni che utilizzano dati sanitari.
Il dato complessivo (http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3374496) è che non c'è molta considerazione per la delicatezza con cui i dati medici dovrebbero essere trattati: secondo quanto si legge dallo studio (http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3374906), su un totale di oltre 1200 applicazioni esaminate, appena il 15 per cento risulta dotato di un'informativa privacy realmente chiara.
Nel dettaglio, un'app su due tra quelle a sfondo medico italiane e straniere analizzate dagli incaricati del Garante, scelte a campione tra le più scaricate disponibili sulle varie piattaforme (Android, iOS, Windows etc.) non fornisce agli utenti un'informativa prima del download o chiede dati eccessivi rispetto alle funzionalità offerte. In molti casi, poi, l'informativa privacy non viene adattata alle ridotte dimensioni del monitor, risultando così poco leggibile, o viene collocata in sezioni riguardanti, ad esempio, le caratteristiche tecniche dello smartphone o del tablet. L'indagine in questione è stata promossa a livello mondiale (http://www.bbc.com/news/technology-29143107) dal Global Privacy Enforcement Network (GPEN): alto è l'interesse nei confronti di queste applicazioni delle tecnologie mobile, tanto che (http://www.key4biz.it/News/2014/09/10/Rete_Mobile/mhealth_app_mediche_garante_privacy_226716.html) secondo la Commissione Europea entro il 2017 saranno 3,4 miliardi le persone in possesso di uno smartphone e la metà di loro utilizzerà app dedicate alla salute.
Il Garante ha fatto sapere che a seguito di questi risultati sta valutando le azioni da intraprendere: non è escluso l'arrivo di multe.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/4136028/PI/News/privacy-buco-nelle-app-mediche.aspx)
Secondo lo studio condotto 26 Garanti Privacy in tutto il mondo, la metà delle applicazioni non fornisce agli utenti un'informativa adeguata o raccoglie troppi dati
Roma - Il Garante della Privacy ha presentato (http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/privacy_garante_serve_piu_trasparenza_nelle_app_mediche-201409101212-eco-rt10076) i risultati dell'indagine avviata lo scorso maggio (http://punto-informatico.it/4044026/PI/Brevi/mobile-garante-studia-app.aspx) per verificare il rispetto della normativa italiana sulla protezione dati da parte di applicazioni che utilizzano dati sanitari.
Il dato complessivo (http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3374496) è che non c'è molta considerazione per la delicatezza con cui i dati medici dovrebbero essere trattati: secondo quanto si legge dallo studio (http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3374906), su un totale di oltre 1200 applicazioni esaminate, appena il 15 per cento risulta dotato di un'informativa privacy realmente chiara.
Nel dettaglio, un'app su due tra quelle a sfondo medico italiane e straniere analizzate dagli incaricati del Garante, scelte a campione tra le più scaricate disponibili sulle varie piattaforme (Android, iOS, Windows etc.) non fornisce agli utenti un'informativa prima del download o chiede dati eccessivi rispetto alle funzionalità offerte. In molti casi, poi, l'informativa privacy non viene adattata alle ridotte dimensioni del monitor, risultando così poco leggibile, o viene collocata in sezioni riguardanti, ad esempio, le caratteristiche tecniche dello smartphone o del tablet. L'indagine in questione è stata promossa a livello mondiale (http://www.bbc.com/news/technology-29143107) dal Global Privacy Enforcement Network (GPEN): alto è l'interesse nei confronti di queste applicazioni delle tecnologie mobile, tanto che (http://www.key4biz.it/News/2014/09/10/Rete_Mobile/mhealth_app_mediche_garante_privacy_226716.html) secondo la Commissione Europea entro il 2017 saranno 3,4 miliardi le persone in possesso di uno smartphone e la metà di loro utilizzerà app dedicate alla salute.
Il Garante ha fatto sapere che a seguito di questi risultati sta valutando le azioni da intraprendere: non è escluso l'arrivo di multe.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/4136028/PI/News/privacy-buco-nelle-app-mediche.aspx)