View Full Version : Dove sono Loro?
frankytop
15-08-2014, 13:19
Premessa: Il grande fisico italiano Enrico Fermi durante un congresso nel 1950 al Los Alamos National Laboratory pose la domanda "Dove sono Loro?" ai suoi colleghi scienziati. La domanda si riferiva al fatto che gli sembrava strano che non ricevessimo alcuna trasmissione extraterrestre dallo spazio. Se è vero che li fuori ci sono milioni di pianeti simili al nostro e se almeno una piccola percentuale di essi ha sviluppato vita intelligente perché non riceviamo nessuna trasmissione radio?
http://www.futurology.it/Articolo%20Bostrom%20Dove%20sono%20loro/Dove%20sono%20loro.htm
Un articolo che pone della basi ben ragionate sull'esistenza di civiltà extraterrestri.
Doraneko
15-08-2014, 20:55
Articolo interessante, mi sembra tuttavia scritto da una mano abituata più a sfogliare libri di fantascienza che non a scrivere pezzi di astrobiologia.
La visione dell'autore secondo me è un filo troppo antropocentrica, nel senso che dà per scontato che gli eventuali extraterrestri abbiano le nostre esigenze e il nostro modo di ragionare.
Perchè noi vogliamo esplorare lo spazio?Perchè siamo curiosi e sperperiamo le risorse del nostro pianeta al punto da volerne colonizzare degli altri.Se una civiltà aliena fosse meno lunatica e più efficiente di noi, sono sicuro che il suo pianeta d'origine sarebbe più che sufficiente per le sue esigenze e di provare a visitare pianeti inospitali non ne sentirebbe minimamente il bisogno.
magari la trasmissione radio non è distinguibile dal rumore di fondo...
magari gli extraterrestri, se esistono, non sono in grado di giungere fino a noi per via delle distanze.
magari non hanno nessuna voglia di mettersi in contatto con individui che si scannano continuamente...
frankytop
15-08-2014, 22:17
Articolo interessante, mi sembra tuttavia scritto da una mano abituata più a sfogliare libri di fantascienza che non a scrivere pezzi di astrobiologia.
La visione dell'autore secondo me è un filo troppo antropocentrica, nel senso che dà per scontato che gli eventuali extraterrestri abbiano le nostre esigenze e il nostro modo di ragionare.
Perchè noi vogliamo esplorare lo spazio?Perchè siamo curiosi e sperperiamo le risorse del nostro pianeta al punto da volerne colonizzare degli altri.Se una civiltà aliena fosse meno lunatica e più efficiente di noi, sono sicuro che il suo pianeta d'origine sarebbe più che sufficiente per le sue esigenze e di provare a visitare pianeti inospitali non ne sentirebbe minimamente il bisogno.
Credo che ci sarebbe una base comune di intenzioni e atteggiamenti tra civiltà tecnologicamente progredite: se una civiltà progredisce nel sapere e quindi di riflesso nella tecnologia significa che è portata ad esplorare ed osare.
E' un controsenso pensare ad una civiltà progredita che non voglia esplorare e quindi sfruttare ogni possibilità realistica di espandersi, usando almeno il sistema di sonde di von neumann spiegato nell'articolo in cui le leggi della fisica non pongono ostacoli.
frankytop
15-08-2014, 22:24
magari la trasmissione radio non è distinguibile dal rumore di fondo...Credo che sia probabile.
magari gli extraterrestri, se esistono, non sono in grado di giungere fino a noi per via delle distanze.
Dall'articolo:
..... Ma molto più probabile, a mio avviso, è una colonizzazione per mezzo delle cosiddette sonde von Neumann, che prendono nome dallo scienziato ungherese prodigio John von Neumann, a cui molti matematici e scienziati attribuiscono il concetto di "costruttore universale", subordinato o autonomo, relativo a macchine auto-replicanti.
Una sonda von Neumann si presenta come una sonda spaziale automatica senza pilota, controllata interamente da una Intelligenza Artificiale e in grado di eseguire viaggi interstellari. Una di queste sonde può atterrare su un pianeta (o un asteroide o una luna), dove sfruttando miniere di materie prime locali sarebbe in grado di ricostruire molte copie di se stessa, magari utilizzando forme avanzate di nanotecnologia.
In uno scenario proposto da Frank Tipler nel 1981, le sonde replicate sarebbero poi lanciate in varie direzioni, in modo da realizzare ondate successive di colonizzazione. La nostra galassia è estesa per circa 100.000 anni-luce in tutto. Se una di queste sonde fosse in grado di viaggiare a un decimo della velocità della luce, ogni pianeta nella galassia potrebbe quindi essere colonizzata entro un paio di milioni di anni (un po’ di tempo extra è da considerare per permettere ad ogni sonda che atterra su un sito di risorse per creare le infrastrutture necessarie a produrre sonde figlie). Se la velocità del viaggio fosse limitata all’uno per cento della velocità della luce, la colonizzazione potrebbe richiedere 20 milioni di anni. Il numero esatto, comunque, non importa molto, perché questi tempi sono in ogni caso molto brevi rispetto a quelli astronomici nei (NDT: 3.5 miliardi di anni) quali quelli in cui l'evoluzione della vita intelligente si verifica.
magari non hanno nessuna voglia di mettersi in contatto con individui che si scannano continuamente...Statisticamente ci saranno pure civiltà che si scannano e quindi non si pongono problemi di contatto.
Ma in questo caso è meglio se se ne stanno alla larga. :D
Direi che noi siamo già "bastevoli" per lo scannamento. :D
*sasha ITALIA*
16-08-2014, 08:53
ma soprattutto, e se usassero altri sistemi di comunicazione? Se comunicassero per telepatia o altri sistemi a noi ignoti?
E se fossero troppo lontani per poter essere ascoltati da noi ancora per molto tempo?
Raghnar-The coWolf-
16-08-2014, 09:56
Beh infatti si tengono conto di diversi fattori, in quella che viene definita Equazione di Drake e derivati.
Semplicemente non è detto che la vita sia così semplice da produrre e sviluppare ed il dubbio è perfettamente lecito, in quanto noi scandagliamo nel cielo ogni possibile frequenza e-m alla ricerca di ogni possibile fenomeno a noi comprensibile (perfino "neutrini sterili (http://www.phme.it/wilt/2014/03/05/sterile-neutrinos-give-birth-to-new-physics/#more-28)" ). quindi risulta difficile credere che un essere vivente evouto di cui noi possiamo avere concezione possa sfuggire al nostro scandagliare, sempre se sia alla nostra portata e sempre evitasse consciamente di farsi individuare.
Doraneko
16-08-2014, 13:58
Credo che ci sarebbe una base comune di intenzioni e atteggiamenti tra civiltà tecnologicamente progredite: se una civiltà progredisce nel sapere e quindi di riflesso nella tecnologia significa che è portata ad esplorare ed osare.
E' un controsenso pensare ad una civiltà progredita che non voglia esplorare e quindi sfruttare ogni possibilità realistica di espandersi, usando almeno il sistema di sonde di von neumann spiegato nell'articolo in cui le leggi della fisica non pongono ostacoli.
Stai ragionando in modo troppo umano, come dicevo nel mio primo post.
Il nostro cervello è uno strumento niente male ma ha dei difetti, primo su tutti una propensione all'individualismo che crea inevitabilmente problemi sotto vari punti di vista.
Immagina un pianeta in cui la forma di vita più evoluta e complessa sia organizzata come le formiche terrestri.Non avresti alcuno stimolo particolare che spinga quegli esseri ad osare (come dici tu) o a fregarsene di quello che avviene in zone che sono al di fuori della loro portata.Le formiche si fanno i fatti loro e non ti considerano minimamente, finchè tu non rompi loro le scatole.E' vero che hanno degli elementi che esplorano in cerca di risorse ma fin là.
Una civiltà del genere probabilmente se ne fregherebbe anche di un eventuale segnale radio terrestre che dovesse captare per caso.
Tra l'altro personalmente non sparerei mai segnali o sonde nello spazio così a caso come facciamo noi, perchè non sai mai che ti può rispondere.Sarebbe come se nell'anno 1000 DC un azteco o un maya fosse approdato sulle coste inglesi: si sarebbero chiesti da dove veniva e si sarebbe anticipato di 500 anni il disastro fatto poi dai conquistadores.
Immagina che un nostro segnale radio fosse captato da una civiltà evolutissima che avesse la nostra presunzione di sapere tutto, verrebbe qua e vedrebbe i disastri che facciamo noi quotidianamente, per non parlare di tutte le altre cose ridicole, soprattutto dal punto di vista organizzativo e politico.Pur non avendo intenzioni bellicose, dopo averci studiati un minimo, probabilmente cercherebbero di inculcarci con la forza tutti i loro modi di fare, ecc...(un po' come i robot del film "io robot") pensando di fare del bene...e in poco tempo sarebbe scontro totale, ovviamente loro essendo più evoluti potrebbero, potenzialmente, schiacciarci.
Ci sono nella storia comunque molti esempi di popoli che si sono evoluti in modo sorprendentemente diverso, nonostante la base comune dell'essere umani.Immagina tra civiltà di pianeti diversi!
Pensate ai boschimani, agli aborigeni e agli eschimesi: quante civiltà di esseri senzienti ci dovrebbero essere là fuori affinché UNA di esse si evolva a tal punto da inventare la stampa a caratteri mobili? E se fosse successo due miliardi di anni fa?
Che ci siano pianeti "simili" al nostro è sicuro, "uguali" è quasi impossibile. Che ci sia vita è probabile, che ci sano civiltà simili alla nostra è molto difficile, che ce ne sia una evoluta come la nostra è qualsi impossibile, e se anche ci fosse il tempo necessario anche solo per rimandare indietro una risposta al loro messaggio renderebbe ogni forma di comunicazione praticamente impossibile.
magari la trasmissione radio non è distinguibile dal rumore di fondo...
Concordo; per essere un segnale chiaro dovrebbe arrivare fino a noi passando attraverso un specie di corridoio intergalattico dove è tutto tranquillo per tutto il tempo necessario alla traversata; dovrà evitare gli oggetti supermassicci (v. lenti gravitazionali), le esplosioni di supernove etc. Quel corridoio poi dovrà rimanere aperto anche per il nostro messaggio di rirorno.
sbudellaman
16-08-2014, 16:23
Dico la mia...
l'evoluzione della vita ha compiuto un passo fondamentale quando la complessità intellettiva di una specie si è evoluta a tal punto da permettergli di creare le prime civiltà e poi col tempo diventare tecnologica. Questo passo è avvenuto DA POCHISSIMO... il metodo scientifico che in 300 anni ci ha portato dai cavalli alle astronavi, in confronto ai tempi evolutivi sono frazioni infinitesimali di tempo!!! Ci troviamo in un momento di transizione brevissimo, provate ad immaginare cosa saremo fra "solo" un milioncino d'anni... forse al confronto d'oggi quasi delle divinità con potenzialità enormi. E una specie che con la tecnologia si rende tanto potente potrebbe durare anche miliardi di anni o per l'eternità, avendo i mezzi per prevenire qualsiasi causa di estinzione.
QUINDI... a livello di probabilità se esiste una civiltà la fuori è di molto avanti a noi tecnologicamente, ha già avuto contatti con altre civiltà e sa quando è il momento giusto per effettuarli.
Ebbene, cosa succederebbe sulla terra se si scoprisse che esiste una civiltà milioni di volte piu evoluta e potente della nostra, al cui confronto siamo un granello di sabbia? Il panico... se solo ci spaventiamo di una persona con la pelle di diverso colore, potete immaginare.
Penso che per un contatto del genere non sia affatto il momento in termini di "maturità", e se la fuori loro ci sono, secondo me lo sanno benissimo...
frankytop
16-08-2014, 20:21
Stai ragionando in modo troppo umano, come dicevo nel mio primo post.
Il nostro cervello è uno strumento niente male ma ha dei difetti, primo su tutti una propensione all'individualismo che crea inevitabilmente problemi sotto vari punti di vista.
Immagina un pianeta in cui la forma di vita più evoluta e complessa sia organizzata come le formiche terrestri.Non avresti alcuno stimolo particolare che spinga quegli esseri ad osare (come dici tu) o a fregarsene di quello che avviene in zone che sono al di fuori della loro portata.Le formiche si fanno i fatti loro e non ti considerano minimamente, finchè tu non rompi loro le scatole.E' vero che hanno degli elementi che esplorano in cerca di risorse ma fin là.
Una civiltà del genere probabilmente se ne fregherebbe anche di un eventuale segnale radio terrestre che dovesse captare per caso.
Se si parla di civiltà allora significa che è esistito un percorso evolutivo che ha portato il cervello dei suoi componenti ad evolvere sotto quella pressione selettiva cui siamo stati sottoposti noi per risolvere difficoltà sempre più complesse per la sopravvivenza e se il suo sviluppo raggiunge una certa soglia che consente pensieri e ragionamenti articolati, non vedo come sia possibile che ad un certo punto quella civiltà possa prendere una decisione intellettuale di ribellarsi al suo dettame genetico che l'ha portata nell'evoluzione fino al punto in cui è arrivata.
Per cui, se una forma di vita raggiunge una certa soglia di intelligenza che le permette di intraprendere un cammino di conoscenza e di costruire una civiltà, non c'è nessun motivo per cui ad un certo punto dica...."no oltre questo traguardo non andiamo perchè non c'abbiamo voglia". Non può essere.
Ovvio che altre forme di intelligenza che non hanno raggiunto una soglia e caratteristiche fondamentali sono escluse.
Tra l'altro personalmente non sparerei mai segnali o sonde nello spazio così a caso come facciamo noi, perchè non sai mai che ti può rispondere.Sarebbe come se nell'anno 1000 DC un azteco o un maya fosse approdato sulle coste inglesi: si sarebbero chiesti da dove veniva e si sarebbe anticipato di 500 anni il disastro fatto poi dai conquistadores.
Immagina che un nostro segnale radio fosse captato da una civiltà evolutissima che avesse la nostra presunzione di sapere tutto, verrebbe qua e vedrebbe i disastri che facciamo noi quotidianamente, per non parlare di tutte le altre cose ridicole, soprattutto dal punto di vista organizzativo e politico.Pur non avendo intenzioni bellicose, dopo averci studiati un minimo, probabilmente cercherebbero di inculcarci con la forza tutti i loro modi di fare, ecc...(un po' come i robot del film "io robot") pensando di fare del bene...e in poco tempo sarebbe scontro totale, ovviamente loro essendo più evoluti potrebbero, potenzialmente, schiacciarci.
Ci sono nella storia comunque molti esempi di popoli che si sono evoluti in modo sorprendentemente diverso, nonostante la base comune dell'essere umani.Immagina tra civiltà di pianeti diversi!
Infatti questa è la preoccupazione espressa qualche anno fa da Stephen Hawking: meglio non farsi scoprire perchè si farebbe una brutta fine.
Da quel che avevo letto sul SETI, le comunicazioni radio a distanze così lunghe sono tutt'altro che semplici. si pongono milioni di variabili, ci sono troppe cose che interferiscono, rumore, potenza del segnale, direzione del segnale in primis, per cui le probabilità di ricevere un segnale extraterrestre sono veramente minime.
Poi c'è anche il problema di riconoscere eventuali schemi nei segnali ricevuti per riuscire a distinguerli da un fondo casuale...
La mia opinione è che sicuramente esistono altre forme di vita, ma le probabilità che ci siano forme di vita con un intelligenza simile alla nostra sono molto più basse, e diminuiscono ancora le probabilità che una specie simile alla nostra abbia deciso di lanciare segnali.
oltre tutto, se proviamo a vedere la questione sotto un punto di vista "alieno", neanche noi lanciamo segnali, perché ritenuto inutile o rischioso. quindi se un'altra specie intelligente avesse avuto la nostra stessa idea e si comportasse allo stesso modo, non ci sarebbe comunicazione :asd:
Da quel che so l'unico messaggio radio ad-hoc che abbiamo lanciato nello spazio risale a qualche decina di anni fa e non fu ben visto
Stai ragionando in modo troppo umano, come dicevo nel mio primo post.
Il nostro cervello è uno strumento niente male ma ha dei difetti, primo su tutti una propensione all'individualismo che crea inevitabilmente problemi sotto vari punti di vista.
Immagina un pianeta in cui la forma di vita più evoluta e complessa sia organizzata come le formiche terrestri.Non avresti alcuno stimolo particolare che spinga quegli esseri ad osare (come dici tu) o a fregarsene di quello che avviene in zone che sono al di fuori della loro portata.Le formiche si fanno i fatti loro e non ti considerano minimamente, finchè tu non rompi loro le scatole.E' vero che hanno degli elementi che esplorano in cerca di risorse ma fin là.
Una civiltà del genere probabilmente se ne fregherebbe anche di un eventuale segnale radio terrestre che dovesse captare per caso.
Tra l'altro personalmente non sparerei mai segnali o sonde nello spazio così a caso come facciamo noi, perchè non sai mai che ti può rispondere.Sarebbe come se nell'anno 1000 DC un azteco o un maya fosse approdato sulle coste inglesi: si sarebbero chiesti da dove veniva e si sarebbe anticipato di 500 anni il disastro fatto poi dai conquistadores.
Immagina che un nostro segnale radio fosse captato da una civiltà evolutissima che avesse la nostra presunzione di sapere tutto, verrebbe qua e vedrebbe i disastri che facciamo noi quotidianamente, per non parlare di tutte le altre cose ridicole, soprattutto dal punto di vista organizzativo e politico.Pur non avendo intenzioni bellicose, dopo averci studiati un minimo, probabilmente cercherebbero di inculcarci con la forza tutti i loro modi di fare, ecc...(un po' come i robot del film "io robot") pensando di fare del bene...e in poco tempo sarebbe scontro totale, ovviamente loro essendo più evoluti potrebbero, potenzialmente, schiacciarci.
Ci sono nella storia comunque molti esempi di popoli che si sono evoluti in modo sorprendentemente diverso, nonostante la base comune dell'essere umani.Immagina tra civiltà di pianeti diversi!
Concordo perfettamente.
Fuori può esserci di tutto, potremmo fare la fine degli indios sudamericani incontrando gli "avanzatissimi, intelligentissimi e sapientosissimi" spagnoli del caso.....
Doraneko
17-08-2014, 11:26
Concordo perfettamente.
Fuori può esserci di tutto, potremmo fare la fine degli indios sudamericani incontrando gli "avanzatissimi, intelligentissimi e sapientosissimi" spagnoli del caso.....
Tra l'altro per un'eventuale specie aliena "saccheggiatrice" il nostro pianeta è una pacchia: di risorse minerarie ce ne sono in qualsiasi pianeta ma nel nostro moltissime sono già state estratte e basterebbe portarcele via con la forza.
Immagina che una specie aliena volesse del metallo a basso costo, è un attimo fregandosi i nostri ponti, binari ferroviari, edifici, ecc...stessa cosa per moltissime altre cose, un conto è estrarle, un altro è averle già pronte.
Il parallellismo con i conquistadores e i nativi americani comunque è per dare un'idea e non regge in un punto piuttosto fondamentale: i nativi americani erano dei beoti dal punto di vista del fare la guerra, nonostante avessero il metallo, non lo usavano per fare armi e non erano molto portati in tal senso.
Non so come siamo rispetto ad un'eventuale civiltà extraterrestre, ma noi umani abbiamo la guerra nel sangue, fin da piccoli certi comportamenti (soprattutto nei maschietti) sono piutosto evidenti, l'emulare le armi da fuoco con qualsiasi oggetto, il voler prevalere anche con la forza, ecc...oltre a ciò spendiamo molte risorse in tal senso.Perciò potrebbe essere benissimo che un'eventuale specie aliena si presenti a noi con un "veniamo in pace" e noi tiriamo giù la loro baracca volate in stile iMac G4 con una scarica di missili :asd: per poi sezionarne i corpi e studiarne la tecnologia.
Forse non sarebbe il migliore degli approcci alla cosa, tuttavia noi umani siam fatti così :read:
Non faremo mai una cosa del genere.... strategicamente sarebbe da idioti; tirar giù una navetta? E se poi si presentano in assetto da guerra non sarebbe bello scoprire che hanno tecnologie straordinarie.....
E poi sono convinto che se una specie aliena si presenti qua sulla Terra significa che è parecchio avanti a noi, parecchio parecchio, quindi il fatto che abbiano di come difendersi o di come offenderci adeguatamente ne è una conseguenza.
Ovviamente qualunque alieno idiota si preparerebbe ad ogni evenienza: 5 minuti di un qualsiasi TG e capirebbe al volo che sia una razza niente buona....
PhoEniX-VooDoo
18-08-2014, 16:17
a parte quello che dice devil1616, che tra l'altro era speigato bene in un documentario che avevo visto su Discovery qualche mese fa che in sostanza prendeva in esame tutti i possibili modi (noti) che una civilta aliena avrebbe per raggiungerci e li analizzava..
il problema principale penso sia che rispetto ai "tempi" cosmici la nostra finestra di osservazione e' incredibilmente piccola, o meglio breve, per trarre qualsiasi conclusione ma non ce ne rendiamo conto, questo perche' anche se siamo in grado di calcolare praticamente qualsiasi distanza, quale essere umano capisce veramente quanto sia anche solo 1 anno-luce? secondo me la percezione che abbiamo dell'universo e' miliardi di miliardi volte inferiore alla sua vera ampiezza..
e per finire, considerando che almeno 4.5 miliardi su di persone vivono ancora con una mentalita medioevale (se non peggio), se un giorno ci svegliamo con le astronavi sopra le citta in stile 'Independence Day' .. non avranno nessun bisogno di spararci, gli bastera' aspettare qualche giorno :asd:
Doraneko
18-08-2014, 18:05
Non faremo mai una cosa del genere.... strategicamente sarebbe da idioti; tirar giù una navetta? E se poi si presentano in assetto da guerra non sarebbe bello scoprire che hanno tecnologie straordinarie.....
E poi sono convinto che se una specie aliena si presenti qua sulla Terra significa che è parecchio avanti a noi, parecchio parecchio, quindi il fatto che abbiano di come difendersi o di come offenderci adeguatamente ne è una conseguenza.
Ovviamente qualunque alieno idiota si preparerebbe ad ogni evenienza: 5 minuti di un qualsiasi TG e capirebbe al volo che sia una razza niente buona....
Non è così scontato secondo me che un'eventuale navetta che ci facesse visita sia piena di armi avanzatissime.Se fosse una spedizione scientifica o una navetta isolata potrebbe non avere armi a bordo.Poi metti che la civiltà aliena prenda derive da figli dei fiori tipo la nostra,dove la gente demonizza le armi,cioè lo strumento che ha permesso loro di avere la libertà di dire le cavolate che dicono...
Doraneko
19-08-2014, 06:34
"Lei ha mai provato a parlare con chiarezza a degli scarafaggi?" (The Mothman Prophecies).
Sbaglio o quel film diceva che non esistono esseri superiori o divinità bensì solo punti di vista diversi?(l'esempio dell'incidente visto dal grattacielo mi pare)
Phobos84
24-08-2014, 11:41
Noi esseri umani siamo presuntuosi di natura...l'intera esistenza umana rapportata all'età dell'universo, non è che una semplice frazione di secondo.
Come si può avere la presunzione di costruire antenne per ascoltare messaggi radio che magari sono passati o passeranno tra decine di migliaia d'anni, se non milioni d'anni?
Io credo che ci siano innumerevoli civiltà lassù (o laggiù :asd: ), ma esistiamo da troppo poco tempo per essere visti o sentiti. Riparliamone magari nel 25.144 DC :asd:
Apprezzo comunque il tentativo del SETI, ma non troveranno nulla per generazioni.
Al massimo potrebbero trovare qualche civiltà che ascolta Radio Maria, dato che prende ovunque :stordita:
Oltretutto chi farebbe viaggi così lunghi, complessi e dispendiosi solo per venirci a trovare per farsi conoscere?
Gli esseri viventi sulla terra consumano energia solo per poterne ricavare della nuova, altrimenti non esisterebbero predatori. Noi stiamo facendo la stessa cosa su Marte ad esempio, mandiamo sonde, studiamo tutto lo studiabile, consumiamo energia sperando di poterne ricavare qualcosa da lì un giorno. Siamo predatori/colonizzatori.
Quindi sinceramente non muoio dalla curiosità di vedere altri tipetti che viaggiano per milioni di anni pur di conoscerci...
Al di là di tutte le disquisizioni filosofiche fatte, credo che il motivo per cui non stiamo ricevendo comunicazioni possa essere collegato alle seguenti premesse:
1) Siamo in grado di intercettare tali comunicazioni solo da pochi decenni. La comparsa dell'uomo sulla terra è di per sé un evento recentissimo in termini di tempi geologici e quindi la nostra fase di civiltà è un evento super-recentissimo.
2) La vita stessa del nostro pianeta e poca cosa rispetto alla vita dell'universo.
Una civiltà in grado di comunicare con noi potrebbe essersi sviluppata un miliardo di anni fa in un pianeta di un'altra stella ed essersi estinta prima ancora che sulla terra comparissero i batteri.
3) Per la stessa ragione una civiltà in grado di cumunicare con noi magari nascerà su un pianeta di un'altra stella quando il nostro sistema solare sarà alla sua fine.
In pratica vedo un problema di sincronizzazione, come se due persone, una in europa e una in america, che non sanno l'una dell'esistenza dell'altra, avessero ognuno una radio che gli permette di comunicare ma che funziona solo per un giorno. Ora è alquanto improbabile che le due persone nella loro vita scelgano proprio lo stesso giorno per accendere la radio.
Del resto, anche senza tirare in ballo l'universo, anche nel nostro sistema solare esiste la possibilità che ad esempio su Marte sia esistita in passato, e intendo veramente tanto tempo nel passato, la vita e magari pure vita intelligente. Nessuno può escludere che un giorno scavando su Marte si trovino sepolti sotto 100 metri di terra i resti una civilta vissuta su un pianeta Marte ben diverso da quello che vediamo noi oggi.
Anche sulla terra si sono trovati resti di civiltà di millenni fa scavando.
E anche la terra un miliardo di anni fa era ben diversa da oggi. Pure circa 300 milioni di anni fa era ben diversa e ci vivevano i dinosauri, e ancora non esistevano le piante con fiori.
Quanto all'idea che una eventuale civiltà del passato dovrebbe essere in grado oggi di comunicare con noi o di venire a trovarci, come pure l'idea che un giorno del futuro anche l'umanità sarà in grado di andare a spasso nell'universo, si tratta solo di disquisizioni teoretiche.
Non esiste nessun fatto che dimostri che una civilà sia destinata a progredire all'infinito e che possa esplorare l'universo. Questa è al momento pura fantascienza.
E' possibile, se non probabile, che la storia dell'umanità si fermerà con lo spegnimento della nostra stella, se non prima per esaurimento delle risorse stesse del nostro pianeta o per una sua devastazione a causa di eventi naturali (collisione con asteroide, etc...).
L'idea che ciò non accadrà e che l'umanità un giorno sarà sparsa nell'universo grazie al motore a curvatura è solo fantasy.
Ad oggi, e già siamo al punto di collasso delle risorse, anche solo costruire una stazione spaziale che consenta la vita autonoma di poche migliaia di persone costerebbe probabilmente come il PIL del mondo.
Quello che voglio dire è che probabilmente nell'universo sono già nate civiltà come la nostra che si sono estinte con la morte del loro pianeta e/o della loro stella e che probabilmente anche alla nostra civiltà toccherà la stessa sorte. Ma altre ne nasceranno nel corso della vita dell'universo, da qualche parte.
PhoEniX-VooDoo
25-08-2014, 15:04
Al di là di tutte le disquisizioni filosofiche fatte, credo che il motivo per cui non stiamo ricevendo comunicazioni possa essere collegato alle seguenti premesse:
1) Siamo in grado di intercettare tali comunicazioni solo da pochi decenni. La comparsa dell'uomo sulla terra è di per sé un evento recentissimo in termini di tempi geologici e quindi la nostra fase di civiltà è un evento super-recentissimo.
2) La vita stessa del nostro pianeta e poca cosa rispetto alla vita dell'universo.
Una civiltà in grado di comunicare con noi potrebbe essersi sviluppata un miliardo di anni fa in un pianeta di un'altra stella ed essersi estinta prima ancora che sulla terra comparissero i batteri.
3) Per la stessa ragione una civiltà in grado di cumunicare con noi magari nascerà su un pianeta di un'altra stella quando il nostro sistema solare sarà alla sua fine.
In pratica vedo un problema di sincronizzazione, come se due persone, una in europa e una in america, che non sanno l'una dell'esistenza dell'altra, avessero ognuno una radio che gli permette di comunicare ma che funziona solo per un giorno. Ora è alquanto improbabile che le due persone nella loro vita scelgano proprio lo stesso giorno per accendere la radio.
Del resto, anche senza tirare in ballo l'universo, anche nel nostro sistema solare esiste la possibilità che ad esempio su Marte sia esistita in passato, e intendo veramente tanto tempo nel passato, la vita e magari pure vita intelligente. Nessuno può escludere che un giorno scavando su Marte si trovino sepolti sotto 100 metri di terra i resti una civilta vissuta su un pianeta Marte ben diverso da quello che vediamo noi oggi.
Anche sulla terra si sono trovati resti di civiltà di millenni fa scavando.
E anche la terra un miliardo di anni fa era ben diversa da oggi. Pure circa 300 milioni di anni fa era ben diversa e ci vivevano i dinosauri, e ancora non esistevano le piante con fiori.
Quanto all'idea che una eventuale civiltà del passato dovrebbe essere in grado oggi di comunicare con noi o di venire a trovarci, come pure l'idea che un giorno del futuro anche l'umanità sarà in grado di andare a spasso nell'universo, si tratta solo di disquisizioni teoretiche.
Non esiste nessun fatto che dimostri che una civilà sia destinata a progredire all'infinito e che possa esplorare l'universo. Questa è al momento pura fantascienza.
E' possibile, se non probabile, che la storia dell'umanità si fermerà con lo spegnimento della nostra stella, se non prima per esaurimento delle risorse stesse del nostro pianeta o per una sua devastazione a causa di eventi naturali (collisione con asteroide, etc...).
L'idea che ciò non accadrà e che l'umanità un giorno sarà sparsa nell'universo grazie al motore a curvatura è solo fantasy.
Ad oggi, e già siamo al punto di collasso delle risorse, anche solo costruire una stazione spaziale che consenta la vita autonoma di poche migliaia di persone costerebbe probabilmente come il PIL del mondo.
Quello che voglio dire è che probabilmente nell'universo sono già nate civiltà come la nostra che si sono estinte con la morte del loro pianeta e/o della loro stella e che probabilmente anche alla nostra civiltà toccherà la stessa sorte. Ma altre ne nasceranno nel corso della vita dell'universo, da qualche parte.
come sei ottimista, secondo me basta guardare un qualsiasi telegiornale per capire come sia altamente imporbabile che camperemo (come specie) ancora miliardi di anni (al netto delle catastrofi naturali)
Doraneko
25-08-2014, 18:50
come sei ottimista, secondo me basta guardare un qualsiasi telegiornale per capire come sia altamente imporbabile che camperemo (come specie) ancora miliardi di anni (al netto delle catastrofi naturali)
Secondo me come specie potremmo ancora campare per centinaia di milioni di anni,l'unico limite sono le catastrofi naturali.Come civiltà invece IMHO sono già tanti 500 anni.Oggi come oggi per ogni litro di acqua che consumiamo ne inquiniamo centinaia e non parliamo poi dell'aria,stessa cosa più o meno per le altre risorse.Perciò la civiltà come oggi la conosciamo è destinata al collasso,la nostra specie invece è ben lungi dall'estinguersi,i più ricchi o,in extremis,i più forti sopravviveranno per forza.
Perciò la civiltà come oggi la conosciamo è destinata al collasso
C'è un discorso complesso e con varie sfaccettature dietro questa faccenda.
Diciamo che il problema è la "quantità".
Nel senso che purtroppo l'essere umano si sta riproducendo troppo e la terra è già sovrappopolata per consentire a tutta la popolazione di vivere con il nostro stile di vita senza perdere il pianeta.
C'è un discorso scientifico dietro a ciò. E' possibile calcolare in modo approssimativo, dato un ecosistema e dato un suo abitante con certi comportamenti predeterminati, quale sia l'"area" necessaria affinché l'ecosistema possa perfettamente assorbire l'impatto senza effetti irreversibili sulle risorse.
Ad esempio una popolazione primitiva che vive nell'amazzonia è perfettamente integrata nell'ecosistema nel senso che l'area necessaria per assorbire il loro impatto è addirittura inferiore al territorio che occupano. Questo significa che in teoria quella popolazione potrebbe continuare a vivere "in eterno" in quel modo e in quell'area: l'ecosistema regge perfettamente.
Purtroppo la popolazione dei paesi evoluti ha un impatto ambientale devastante, molto maggiore dell'area da esse occupata. Di conseguenza altre popolazioni devono vivere molto peggio affinché tutto il sistema regga.
Non so se mi spiego. Queste cose sono ad esempio evidenti negli esperimenti tipo "biosfera". Al massimo ci possono campare bene N persone. Una in più determina il collasso del sistema a meno che tutti o qualcuno rinuncino a qualcosa.
Ora già una ventina d'anni fa era apparso uno studio da cui risultava che affinché tutta la popolazione mondiale (e parlo di 20 anni fa, oggi è ancora peggio) possa vivere con lo stile di vita del mondo occidentale, tale popolazione dovrebbe essere distribuita su 7 pianeti come al terra.
Altrimenti si ha il collasso di ogni singolo pianeta (l'aria diventa irrespirabile, esauriscono le risorse idriche e alimentari, etc...).
Ovvio quindi che la terra da sola non basta per tutti, a meno che, come accade oggi, solo una piccola parte della popolazione viva gioiosamente mentre tutti gli altri ne pagano il prezzo.
Doraneko
26-08-2014, 20:27
Ovvio quindi che la terra da sola non basta per tutti, a meno che, come accade oggi, solo una piccola parte della popolazione viva gioiosamente mentre tutti gli altri ne pagano il prezzo.
Questo è quello che dicevo più o meno quando intendevo che come specie difficilmente ci estingueremo se non a causa di eventi naturali catastrofici.
Ovvio però che se si va avanti a sopravvivere o comunque anche con una sola elite che vive bene, il progresso in campo spaziale è destinato a fermarsi e tanti saluti alle forme di vita extraterrestri.
Quindi perciò diventeremo una di quelle civiltà evolute ma che non avranno i mezzi per comunicare con l'esterno, chissà quante ce ne sono già state in questa condizione.
Tra l'altro noi siamo una forma di vita molto complessa e in questo "complessa" è racchiusa la nostra più grande pecca.Un mondo di batteri o di esseri comunque relativamente stupidi camperebbe inalterato praticamente in eterno e le stesse calamità che potrebbero metterlo a rischio comunque sono cose contro le quali potremmo poco o niente anche noi.
Noi abbiamo iniziato a inviare e a ricevere trasmissioni radio da poco più di 100 anni, e da molti meno anni abbiamo sistemi sofisticati per ricevere segnali debolissimi dallo spazio. E forse anche i sistemi attuali più evoluti non sono sufficienti.
Praticamente le nostre onde radio si sono allontanate dalla terra di 100 anni luce, che confrontati con le distanze tra le stelle e tra le galassie non sono assolutamente nulla.
Io penso che possono esserci altre civiltà ma per via delle distanze enormi le possilità di comunicazione sono quasi nulle, chissà forse continuando a restare in ascolto per centinaia o migliaia di anni (se esisteremo ancora) prima o poi potrebbe anche capitare di ricevere qualcosa.
imho,
primo pensiero è banale quanto semplice, se fossero ostili e fossimo già stati "trovati", la civiltà come la conosciamo oggi non esisterebbe più. Che senso avrebbe aspettare per rubarci le materie prime? Oppure per invadere il pianeta? Magari tra 100 anni, l'uomo potrebbe scoprire qualche nuova forma di energia (ergo nuove armi) che potrebbe mettere a rischio la loro esistenza!
Quindi o non ci ha ancora trovano nessuno, oppure non sono ostili.
Secondo pensiero, credo che ci abbiano già trovato, le bugie difficilmente nascono dal nulla, un fondo di verità c'è sempre, per cui, ok il 99% degli avvistamenti UFO sono balle, ma il restante 1%, possibile che siamo tutti bugiardi che non abbiamo altro da fare che sparare balle?
Mia personale conclusione, ci hanno trovato, da un bel pezzo, non sono ostili, però in qualche modo interessati a noi, perchè a quanto pare (parlo dei continui avvistamenti di UFO anche ai giorni nostri) ci controllano.
.338 lapua magnum
02-09-2014, 13:25
una invasione non è per forza tabula rasa della specie autoctona. puoi sempre dominarli in modo occulto, intanto le masse credono di essere liberi.
muahahahah eccellente (Mr. Burns pose) :asd:
se hanno migliaia di anni di evoluzione tecnologica rispetto a noi, con una capacità e comprensione dell'universo che per noi è fantascienza, chi ci assicura che usano le onde radio? è come comunicare con i segnali di fumo nell'era tecnologica.
dove sono? se come si vocifera (philip j. corso) sono in grado di muoversi tra i vari strati energetici (brane?), sono intorno a noi ma non li percepiamo fin quando loro non passano nello stato energetico che noi chiamiamo materia.
jumpjack
03-09-2014, 13:08
magari la trasmissione radio non è distinguibile dal rumore di fondo...
magari gli extraterrestri, se esistono, non sono in grado di giungere fino a noi per via delle distanze.
magari non hanno nessuna voglia di mettersi in contatto con individui che si scannano continuamente...
...magari vivono sotto 100 km di ghiaccio e non hanno e non avranno mai modo di mandare segnali radio - e men che meno sonde - verso lo spazio esterno.
jumpjack
03-09-2014, 13:35
se hanno migliaia di anni di evoluzione tecnologica rispetto a noi, con una capacità e comprensione dell'universo che per noi è fantascienza, chi ci assicura che usano le onde radio? è come comunicare con i segnali di fumo nell'era tecnologica.
Considerando il detto che se una persona è abbastanza ignorante non riesce a distinguere la tecnologia dalla magia (sto parafrasando bastardamente un vecchio detto... :D ), potrebbe esistere un sistema di comunicazione che a noi oggi sembra magia.
O magari loro usano dei comunicatori a entanglement. :stordita:
O inviano sonde-postino attraverso wormhole.
... potrebbe esistere un sistema di comunicazione che a noi oggi sembra magia.
http://phenomena.nationalgeographic.com/2015/04/02/mathematical-pattern-found-in-enigmatic-radio-bursts-but-its-not-e-t/
bancodeipugni
03-04-2015, 19:50
siamo ormai oltre i 7 miliardi
100 anni prima eravamo poco più della metà
se allo stato attuale avessimo la tecnologia per emigrare altrove su una "terra" dove supponiamo vi sono altri come noi messi circa come eravamo ai tempi degli egizi o babilonesi e cioè non in grado di sfruttare adeguatamente i vari tipi di energia, pensate ci faremmo particolari scrupoli nei loro confronti o approfitteremmo tranquillamente dei loro territori ? :D
è già successo in scala più ridotta...
quando si scopri' l'america, abitata all'incirca da zulu' che fine fecero costoro ?:mbe:
microcip
04-04-2015, 17:18
va beh ma si presuppone che civiltà cosi avanzate da un punto di vista scientifico lo siano anche da un punto di vista civile.
L'essere Umano non è in grado nemmeno di viaggiare a corto raggio nello spazio ora come ora...
Imo il giorno che scopriremo un pianeta abitabile simile alla terra e ci potremo andare in tempi "accettabili" senza che l'equipaggio muoia per vecchiaia nel mentre, avremo già scoperto fonti di energia, o modi di utilizzare la stessa, sulla terra tali per cui degli altri pianeti ce ne fregherà unicamente per scopi scientifici.
Doraneko
05-04-2015, 08:43
va beh ma si presuppone che civiltà cosi avanzate da un punto di vista scientifico lo siano anche da un punto di vista civile.
L'essere Umano non è in grado nemmeno di viaggiare a corto raggio nello spazio ora come ora...
Imo il giorno che scopriremo un pianeta abitabile simile alla terra e ci potremo andare in tempi "accettabili" senza che l'equipaggio muoia per vecchiaia nel mentre, avremo già scoperto fonti di energia, o modi di utilizzare la stessa, sulla terra tali per cui degli altri pianeti ce ne fregherà unicamente per scopi scientifici.
Ho dei dubbi su questa questione.
Se troviamo un pianeta abitabile e in questo c'è una specie a noi ostile,secondo te ci faremo dei problemi a sterminarla?Probabilmente inizieremo a uccidere per legittima difesa e poi sarebbero stragi su stragi per ottenere il controllo di tutto.
Personalmente non sono a favore di ste manovre ma se so che il nuovo pianeta può dar da vivere alla mia specie,che si trova in difficoltà sulla Terra e non ci sono alternative,non mi farei troppi problemi a sporcarmi le mani.
Alla fine purtroppo non è solo una questione di chi ha cosa,bensì anche di cosa si riesce a prendere o a difendere.
La sopravvivenza della propria specie viene sempre per prima.
Ho dei dubbi su questa questione.
Se troviamo un pianeta abitabile e in questo c'è una specie a noi ostile,secondo te ci faremo dei problemi a sterminarla?Probabilmente inizieremo a uccidere per legittima difesa e poi sarebbero stragi su stragi per ottenere il controllo di tutto.
Personalmente non sono a favore di ste manovre ma se so che il nuovo pianeta può dar da vivere alla mia specie,che si trova in difficoltà sulla Terra e non ci sono alternative,non mi farei troppi problemi a sporcarmi le mani.
Alla fine purtroppo non è solo una questione di chi ha cosa,bensì anche di cosa si riesce a prendere o a difendere.
La sopravvivenza della propria specie viene sempre per prima.
Eh si, gira e rigira la natura umana (cmq è un istinto naturale comune a praticamente tutte le specie) prevale e prevarrà sempre. Morte tua, vita mia si diceva....
Eh si, gira e rigira la natura umana (cmq è un istinto naturale comune a praticamente tutte le specie) prevale e prevarrà sempre. Morte tua, vita mia si diceva....
Ma infatti non e' un discorso di "natura umana" ma di natura punto e basta.. non le abbiamo mica stabilite noi le regole.. purtroppo e' cosi non ce n'e' per tutti ed e' giusto tutelare se' stessi per primi... uno che fa il martire in favore degli alieni a me sembrerebbe piu' pirla piuttosto che uno stinco di santo :P
Riguardo al discorso "se esistono tanti avvistamenti almeno qualcuno sara vero"per come la vedo io e' solo una fantasia su cui la gente proietta propri bisogni, che possono essere i piu' diversi, a partire dal bisogno di evadere o di fantasticare su qualcosa di sconosciuto fino a gente che nasconde disagi o problemi psicologici dietro a fantasie come queste
Esistono anche storie sui vampiri e sulle sirene
Secondo me che altre forme di vita nell'universo esistano o no e' un 50 - 50... non mi stupirei ne se scoprissimo che non ci sono ne se scoprissimo che esistono
Mi stupirei se me li trovassi davanti, non credo mi farebbe molto piacere... contando che non ho una grandissima adorazione manco per molte delle specie animali che gia ci troviamo sul pianeta :P
Provo a dire la mia.
Quando penso all'immensità dell'Universo (di fatto la mente umana non riesce a crearsi una rappresentazione adeguata) penso, istintivamente, in termini di Tempo e non di Spazio.
Sulla Terra esiste solamente il concetto di Spazio (distanza) ma nello "Spazio" è molto più utile (e psicologicamente più significativo) usare il concetto di Tempo per definire la distanza.
Ecco che abbiamo astri a 4 anni luce da noi (Proxima Centauri) così come abbiamo stelle distanti 238 milioni di anni luce (SN 2006gy).
Un anno luce è una misura di grandezza talmente immensa per l'Uomo che, quasi sempre, dice poco o nulla sulla REALE distanza che separa la Terra dagli altri corpi celesti.
La cosa a cui spesso la massa non pensa è che osservare la Spazio vuol dire "viaggiare nel Tempo".
Per esempio, quando diciamo che Proxima Centauri dista 4,23 anni luce da noi, IN REALTA' vuol dire che l'immagine che noi vediamo di tale stella risale a, circa, 4 anni e mezzo rispetto al tempo reale (stessa cosa dicasi per il Sole le cui immagini risalgono a 8 minuti e mezzo prima del tempo reale; se il Sole si spegnesse all'improvviso godremmo della sua luce per altri 8 minuti).
In sostanza quindi osservare l'Universo vuol dire vedere nel passato e mai nel presente.
Se la teoria della relatività è UNIVERSALMENTE vera allora nell'Universo non è possibile superare la velocità della Luce per nessun corpo ergo questa unità di misura (anno luce) è utile per convertire in SCALA UMANA il Tempo che occorrerebbe per raggiungere un qualsiasi corpo astrale.
Per esempio, il Voyager è stata una delle primissime sonde ad essere lanciate nello Spazio e pur procedendo ad una velocità di circa Mach 60, ci vorranno quasi 18000 anni terrestri per percorrere 1 Anno Luce.
In 18000 anni può cambiare tutto di un pianeta, una civiltà può tranquillamente estinguersi eppure, quella povera sonda, è come se fosse appena uscita da casa chiudendo la porta quando ancora deve partire per fare una ultramaratona...
Ovviamente il discorso è anche valido al contrario: chiunque tenti di osservare la Terra (magari dal di fuori del Sistema Solare o anche all'esterno della Via Lattea), osserverebbe ciò che la Terra ERA e non E' quindi potrebbe (anzi il condizionale lo eliminerei del tutto) vedere la Terra del tutto disabitata (l'Uomo non è ancora comparso); la stessa cosa varrebbe per noi terrestri ossia vedere dei pianeti totalmente disabitati solo perché le immagini ci giungono con centinaia di migliaia di anni di ritardo.
E' come se, dopo aver visto la foto di un bellissimo luogo, iniziassi il mio viaggio verso di esso per arrivare a destinazione 1000 anni dopo (dando per scontato che riesco a non morire nel frattempo): vi pare plausibile che troverei le stesse condizioni di quello che ho visto?
Queste sono solo delle banalissime riflessioni che fanno capire che una civiltà aliena (almeno che non fosse già presente all'interno del Sistema Solare), per quanto avanzata possa essere, avrebbe parecchie difficoltà a venirci a fare visita almeno che non abbiano scoperto una sorta di "stargate" che permetterebbe di annullare le limitazioni della relatività einsteniana.
Eh si, perché non si può viaggiare nell'Universo evitando di viaggiare contemporaneamente nel Tempo (che comunque non è lineare come diceva Newton): uno implica l'altro.
tecnicamente ( e ci sono studi basati su teorie più o meno concrete, nonchè un progetto della nasa per arrivare a un prototipo funzionante entro i prossimi 100 anni circa ) una civiltà che fosse arrivata a padroneggiare la cosidetta propulsione a curvatura potrebbe viaggiare per lo spazio fregandosene relativamente del problema " tempo " , quindi potrebbe arrivare a farci visita in tempi relativamente brevi anche partendo da distanze " grandi " in ambito stellare.
D'accordo ma siamo sempre nel campo dei "fosse arrivata", dei "prototipi funzionanti entro 100 anni circa", etc.
Attualmente la distanze/tempo siderali non consentono, oggettivamente, un viaggio interstellare almeno che, come ho scritto, qualche Einstein "alieno" non abbia trovato il modo di rendere il Tempo una variabile del tutto secondaria.:rolleyes:
Doraneko
07-04-2015, 10:04
( e ci sono studi basati su teorie più o meno concrete, nonchè un progetto della nasa per arrivare a un prototipo funzionante entro i prossimi 100 anni circa )
Secondo me il motore a curvatura è una di quelle fantasie erotiche degli appassionati di fantascienza,più che una cosa concretamente realizzabile.È una cosa sulla quale abbiamo fantasticato partendo da qualche teoria matematica ma non sappiamo se ci sia la possibilità che possa mai esistere.
Tempo fa leggevo che l'energia rischiesta per piegare lo spazio per un viaggio di una certa distanza era quella che si sarebbe ottenuta convertendo in energia la massa di non so che pianeta :asd: dopo qualcuno se n'è saltato fuori con un motore meno assetato,ma che comunque richiedeva l'energia che consumerebbero gli USA in un anno.
Che la NASA dica che fra 100 anni sarà pronto un prototipo funzionante non è di nessuna utilità secondo me.È come se uno adesso mi chiedesse 1000 euro con la promessa che nel 2100 mi darà un profumo che se usato mi farà andare a letto con qualsiasi donna :D
devil_mcry
17-04-2015, 21:13
Si il problema è che come al solito sono cose che funzionano su carta. Anche i wormhole e i buchi bianchi su carta esistono, ma nel concreto le cose sono diverse... la questione del motore a curvatura è vero che un fisico ha detto "è possibile" ma poi nella realtà vedremo, io dubito che tra 100anni sarà una realtà.
Inoltre butto li una considerazione, il Sole è una stella di seconda generazione e ad oggi sono passati circa 2.5-3 miliardi di anni circa dalla sua nascita, questo per dire che noi siamo l'ultima ruota del carro... appurato che la fisica, al di la della nostra comprensione e dei nostri modelli matematici, è uguale per tutti, ci sono sicuramente civiltà molto più antiche ed evolute della nostra la fuori e se nonostante tutto fino ad oggi non c'è uno straccio di prova della loro esistenza forse vuol dire che la cosa non è fattibile...
Pechè è vero che un insetto non può comprendere l'intelletto e avere un dialogo con l'uomo, ma è pur vero che lo vede e può scappare...
Non dico che noi siamo in grado di comprendere tutte le forme di vita (sopratutto quelle non a base di carbonio) ma i numeri sono tutti contro ogni ipotesi.
Oltre a questo c'è poi il problema delle radiazioni, il casino di andare su Marte sono le radiazioni solari, extrasolari ed extragalattiche... un viaggio su Marte dicevano che avrebbe sottoposto gli astronauti alla quantità di radiazione massima che sono ad oggi considerate sicure per un uomo in tutta la sua vita (da astronauta). Immaginiamoci un viaggio in giro...
Doraneko
18-04-2015, 05:15
Si il problema è che come al solito sono cose che funzionano su carta. Anche i wormhole e i buchi bianchi su carta esistono, ma nel concreto le cose sono diverse... la questione del motore a curvatura è vero che un fisico ha detto "è possibile" ma poi nella realtà vedremo, io dubito che tra 100anni sarà una realtà.
Inoltre butto li una considerazione, il Sole è una stella di seconda generazione e ad oggi sono passati circa 2.5-3 miliardi di anni circa dalla sua nascita, questo per dire che noi siamo l'ultima ruota del carro... appurato che la fisica, al di la della nostra comprensione e dei nostri modelli matematici, è uguale per tutti, ci sono sicuramente civiltà molto più antiche ed evolute della nostra la fuori e se nonostante tutto fino ad oggi non c'è uno straccio di prova della loro esistenza forse vuol dire che la cosa non è fattibile...
Pechè è vero che un insetto non può comprendere l'intelletto e avere un dialogo con l'uomo, ma è pur vero che lo vede e può scappare...
Non dico che noi siamo in grado di comprendere tutte le forme di vita (sopratutto quelle non a base di carbonio) ma i numeri sono tutti contro ogni ipotesi.
Oltre a questo c'è poi il problema delle radiazioni, il casino di andare su Marte sono le radiazioni solari, extrasolari ed extragalattiche... un viaggio su Marte dicevano che avrebbe sottoposto gli astronauti alla quantità di radiazione massima che sono ad oggi considerate sicure per un uomo in tutta la sua vita (da astronauta). Immaginiamoci un viaggio in giro...
Concordo.
Il metodo di propulsione spaziale è la punta dell'iceberg.Anche inventando quello,ci sarà praticamente sempre qualcosa che manca.
Si trova quello ma non un'efficace fonte di energia.Trovata questa magari mancano i materiali adatti alla realizzazione concreta di entrambe le cose.Realizzato tutto spunterà qualche altro problema tecnico.In seguito si avrà il problema del cibo degli astronauti e del loro status psicologico, delle comunicazioni,ecc...
Insomma i viaggi di una certa portata sono ben lungi dall'essere realizzabili,di sicuro in 100 anni non si combinerà nulla e nella più rosea delle ipotesi in 2 o 300 anni forse un uomo uscirà dal sistema solare...per andare dove?Proxima Centauri?Sulla carta è la stella più vicina a noi dopo il Sole,raggiungerla però non è un'impresa da poco.Per cosa poi?Per arrivare là dopo un viaggio costosissimo e trovare solo asteroidi che ci orbitano intorno?
Concordo.
Il metodo di propulsione spaziale è la punta dell'iceberg.Anche inventando quello,ci sarà praticamente sempre qualcosa che manca.
Si trova quello ma non un'efficace fonte di energia.Trovata questa magari mancano i materiali adatti alla realizzazione concreta di entrambe le cose.Realizzato tutto spunterà qualche altro problema tecnico.In seguito si avrà il problema del cibo degli astronauti e del loro status psicologico, delle comunicazioni,ecc...
Insomma i viaggi di una certa portata sono ben lungi dall'essere realizzabili,di sicuro in 100 anni non si combinerà nulla e nella più rosea delle ipotesi in 2 o 300 anni forse un uomo uscirà dal sistema solare...per andare dove?Proxima Centauri?Sulla carta è la stella più vicina a noi dopo il Sole,raggiungerla però non è un'impresa da poco.Per cosa poi?Per arrivare là dopo un viaggio costosissimo e trovare solo asteroidi che ci orbitano intorno?
Ma potresti trovare anche acqua ma devi stare attento a non aver sputato per terra prima perche' potrebbe sempre essere il tuo sputo lol
Sul serio la penso pure io cosi, ognuno ha le sue fantasie erotiche (a proposito di fantasie erotiche) e anche io ho le mie da nerd (tipo uberconsole unica onnicompatibile) ma i viaggi nello spazio per come la vedo io sono proprio questo: una fantasia erotica e basta.
Nello spazio si sta... come posso dire... mmmmhhh... MALE. Non e' il posto piu ospitale del mondo. Per niente. Capisco che la gente ci fantastica ma in concreto non penso se ne ricavera mai nulla...sarebbe meglio secondo me concentrarsi di piu sullo studiare e rendere il piu comodo e confortevole possibile il mondo su cui gia stiamo per ottenere qualcosa di concreto
Sul serio la penso pure io cosi, ognuno ha le sue fantasie erotiche (a proposito di fantasie erotiche) e anche io ho le mie da nerd (tipo uberconsole unica onnicompatibile) ma i viaggi nello spazio per come la vedo io sono proprio questo: una fantasia erotica e basta.
Nello spazio si sta... come posso dire... mmmmhhh... MALE. Non e' il posto piu ospitale del mondo. Per niente. Capisco che la gente ci fantastica ma in concreto non penso se ne ricavera mai nulla...sarebbe meglio secondo me concentrarsi di piu sullo studiare e rendere il piu comodo e confortevole possibile il mondo su cui gia stiamo per ottenere qualcosa di concreto
Lo Spazio è l'apice della rappresentazione dell'Ignoto (se non consideriamo i temi religiosi e spirituali) ergo l'Uomo ne è affascinato, a prescindere, dalla notte dei tempi.
E' un istinto primordiale: qualunque naufrago approdi su un isola deserta, passati i primi giorni a cercare di risolvere i problemi vitali, si spinge all'esterno per esplorare.
E' proprio vero, siamo nati esploratori e dove ci dicono che ci sono delle Colonne d'Ercole noi ne siamo attratti come api dal miele...;)
Ovviamente sono d'accordo sul fatto di rispettare la nostra casa ma per farlo bisognerebbe inventare una società basata su ben altri valori: non puoi salvare il pianeta se non salvi prima l'Uomo da se stesso.
bancodeipugni
18-04-2015, 22:07
ci sono sicuramente civiltà molto più antiche ed evolute della nostra la fuori probabilmente ci saranno più generazioni di civiltà, succedute ad altre già estinte per motivi diversi
speriamo forse che l'uomo tiri avanti altri 100000 anni ? :D
l'uomo è apparso 5000 anni fa e ne sono successe di cose, sarà già molto farne altri 5000
il sole invecchia e non perdona sempre non ci siamo già scannati tutti nel frattempo...
l'uomo è apparso 5000 anni fa
https://en.wikipedia.org/wiki/Homo
https://en.wikipedia.org/wiki/Dating_creation
scegli una delle due :read:
bancodeipugni
19-04-2015, 20:50
uomo non scimmia :D
facciamo uomo che sapesse mettere insieme qualcosa di più di mangiare-bere
qualcosa prima della scrittura, dalla comparsa di una forma primordiale di organizzazione
FunnyDwarf
19-04-2015, 22:07
facciamo uomo che sapesse mettere insieme qualcosa di più di mangiare-bere
ok ma 5000 anni fa c'era già l'agricoltura.
Abbiamo manufatti sicuramente ascrivibili a opere d'arte/artigianato risalenti almeno a 75.000 anni fa. Se intendi generalmente comparsa dell'uomo però si va ancora più indietro (130-195 mya)
Come uomo moderno nel comportamento invece (ad es. capacità di pensiero astratto, linguaggio, riti, organizzazione sociale complessa) il paletto è posto più o meno a 40-50.000 anni secondo le teorie attuali, con discrete possibilità che nuove scoperte archeologiche spostino l'asta ancora più indietro. Se ho capito bene quel che vuoi intendere sono quest'ultime le date che fanno al caso tuo :)
bancodeipugni
20-04-2015, 11:15
allora facciamo l'invenzione della scrittura cosi' siamo a posto :D
40000 significa aver trapassato l'era glaciale pero'
se dovesse ricapitare un adeguamento climatologico simile non so in quanti rimarremmo
momo-racing
21-04-2015, 15:16
Non è così scontato secondo me che un'eventuale navetta che ci facesse visita sia piena di armi avanzatissime.Se fosse una spedizione scientifica o una navetta isolata potrebbe non avere armi a bordo.Poi metti che la civiltà aliena prenda derive da figli dei fiori tipo la nostra,dove la gente demonizza le armi,cioè lo strumento che ha permesso loro di avere la libertà di dire le cavolate che dicono...
potrebbero semplicemente essere il frutto di un pianeta dove la biologia non si sviluppa secondo una logica darwiniana. In questo caso magari lo stesso concetto di "armi" sarebbe alieno a queste eventuali creature.
la fisica diamo per scontato che funzioni in tutto l'universo alla stessa maniera ma sarebbe curioso sapere se anche certe dinamiche così come la fisica si ripropongono allo stesso modo in tutto l'universo.
per quanto riguarda il quesito "dove sono loro" vorrei parzialmente rigirarlo. Non siamo in grado di comprendere e comunicare con animali con i quali abbiamo DNA e storia evolutiva in comune e che conosciamo da sempre, cosa volete provare a parlare con una entità della quale non si conosce nulla e quando dico nulla intendo che si ignora qualsiasi suo aspetto. Per quanto ne sapete una forma di vita aliena potrebbe essere talmente differente da voi da essere seduta al vostro fianco senza che ve ne rendiate conto.
devil_mcry
21-04-2015, 16:31
probabilmente ci saranno più generazioni di civiltà, succedute ad altre già estinte per motivi diversi
speriamo forse che l'uomo tiri avanti altri 100000 anni ? :D
l'uomo è apparso 5000 anni fa e ne sono successe di cose, sarà già molto farne altri 5000
il sole invecchia e non perdona sempre non ci siamo già scannati tutti nel frattempo...
tolti i 5000 anni fa che non è corretto, c'è da considerare che non è detto che in un altro pianeta una civiltà nata 5 miliardi di anni fa (per dire) si sia estinta.
Innanzi tutto perchè dipende moltissimo dalla stabilità del pianeta (in termini di disastri naturali dovuti al pianeta e allo spazio) inoltre non bisogna considerare l'evoluzione sulla terra come modello assoluto.
Poi, se vogliamo, possiamo anche dire che l'uomo ha bruciato qualche secolo come un demente e ancora oggi farsi la guerra è più figo che evolversi però c'è una cosa da tenere a mente, molto di quello che oggi per noi è un traguardo solido non lo era un secolo fa ed era fantascienza due secoli fa. Esseri dotati di intelligenza superiore potrebbero aver conseguito i nostri attuali risultati in poche centinaia di anni e non migliaia come noi, per dire...
Pensa già solo se tutti gli esseri umani fossero (mentalmente parlando) uguali a geni come Einstein, Heisenberg e altri (cito loro perchè perchè sono per me il massimo ma nomi se ne potrebbero fare tantissimi), avremmo davvero auto volanti, vivremmo 3-400 anni in ambienti da fantascienza :D
@Momo-racing in realta e' vero ed e' anche molto curioso, potrebbero anche essere originari del nostro stesso pianeta non essendo quindi alieni tecnicamente, ma per quello che ne sappiamo potrebbero esserci esseri o entita paragonabili alla nostra vita ma che si basano su forme che ricadono su sensi diversi fa quelli che conosciamo noi... non li puoi toccare non li puoi vedere eccetera ma potresti rilevarli in altri modi estranei al nostro modo di vedere le cose.. ci sono cosi tante cose che non si sanno che potrebbe benissimo essere.. ma a sto punto ci sarebbe anche da chiedersi, fino a che punto si potrebbero considerare reali entita del genere (partendo dal presupposto che siano davvero impossibilitati a manifestarsi sotto i cinque sensi che conosciamo, e non che lo facciano volontariamente per nascondersi, o che sia solo un caso perche' anche loro ignorerebbero la nostra esistenza)?
Non sarebbero all'atto pratico piu vicini a una semplice fantasia che a qualcosa di reale?
Ok sono partito per la tangente :D
frankytop
21-04-2015, 22:42
Un messaggio in bottiglia dalle stelle?
Se in un lontano passato un'intelligenza aliena avesse voluto lasciare un "messaggio in bottiglia" per segnalare il suo passaggio dal sistema solare, dove lo avrebbe messo per essere sicura che una futura specie tecnologicamente evoluta sarebbe riuscita a ritrovarlo? Vari luoghi, come la Luna o il satellite di Marte Deimos, sarebbero più sicuri della Terra, ma meglio ancora sarebbe Plutone: a cui si sta avvicinando la sonda New Horizons della NASA
http://www.lescienze.it/images/2015/04/17/105048076-88a4c163-6b9a-46c4-9b12-d94c9663c659.jpg
Un recente articolo di Samuel Arbesman sulla rivista scientifica “Nautilus” discute la straordinaria – e molto speculativa – possibilità di cercare indizi di un'intelligenza extraterrestre nel nostro DNA. E non solo nel DNA umano, ma nel codice genetico di tutti gli organismi viventi.
E' un'idea affascinante, anche se un po' fantasiosa, già avanzata un paio di volte negli ultimi anni. Se una specie volesse comunicare attraverso lo spazio e il tempo (molto, molto tempo), codificare un messaggio nell'ordito stesso della vita – nelle sequenze di coppie di basi – potrebbe essere un modo per farlo. E c'è chi l'ha davvero cercato.
Ma, come sottolinea Arbesman, uno dei problemi più difficili da gestire nell'uso del DNA per lasciare un messaggio “segreto” dalle stelle è che l'evoluzione può abbandonare o sovvertire un codice che non stia contribuendo positivamente alla funzionalità degli organismi viventi.
Quindi, se una civiltà tecnologicamente avanzata ha lasciato un biglietto da visita molecolare alcuni milioni o miliardi di anni fa, oggi non sarebbe più presente o riconoscibile, a meno che non sia stato costruito con una tale ingegnosità da farne una parte essenziale per la funzionalità della vita. Allo stesso modo, se qualche bizzarro retrovirus alieno fosse arrivato un miliardo di anni fa, potrebbe essere difficile scovarne la firma nel codice genetico di oggi.
Tuttavia, queste considerazioni mi inducono a ritornare sulla questione di come un ET adeguatamente motivato potrebbe lasciare un messaggio per segnare il suo remoto passaggio nel nostro sistema solare. Un esercizio alquanto speculativo? Senza dubbio, ma comunque divertente.
http://www.lescienze.it/images/2015/04/17/172240567-a2df8318-e897-40da-a6b1-cb4d910e85a7.jpg
L'Allen Telescope Array, frutto della collaborazione tra l'Università della California a Berkeley e il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), sonda lo spazio alla ricerca di possibili segnali di intelligenze aliene. (© Mark Richards/Corbis)
Una delle molte "soluzioni" possibili al cosiddetto paradosso di Fermi (se la vita aliena non è così rara, perché non si è ancora mostrata?) è la mancanza dei tempi giusti. Gli esseri umani biologicamente moderni esistono solo da cento-duecentomila anni. E' una finestra di opportunità piuttosto stretta per un tête-à-tête, anche se varie specie pan-galattiche ronzassero in giro per il grande vuoto dello spazio interstellare.
Ma supponendo - con una certa presunzione - che un ET abbia davvero voluto lasciare un biglietto da visita nell'improbabile speranza che prima o poi sarebbe comparso qualcuno abbastanza intelligente da leggerlo, quale sarebbe stato il modo migliore per farlo?
Anche ragionando in termini Terra-centrici, il nostro pianeta probabilmente non è un luogo ideale per lasciare una cosa che dovrebbe sopravvivere per milioni se non miliardi di anni. I cicli geofisici e geochimici devasterebbero le strutture artificiali, senza contare le possibili attenzioni di organismi microbici, soprattutto dei più tenaci, che si nutrono di deliziosa materia inorganica. Inoltre, non ha senso lasciare un messaggio dove è troppo difficile trovarlo, per esempio sepolto nel cuore roccioso di antiche montagne. E bisogna fare in modo che quando il messaggio sarà scoperto, lo sia da un specie abbastanza intelligente da capirlo.
Come in altre occasioni, Arthur C. Clarke, ebbe una visione del problema che precorreva i tempi. Nel suo racconto del 1948 La sentinella, Clarke descrive un artefatto lasciato sulla Luna, un radiofaro di avvertimento per segnalare la presenza di una specie distruttiva (noi) a cui stare attenti non appena fosse riuscita a raggiungere le stelle. E, naturalmente, nel suo 2001: Odissea nello spazio, un monolite alieno sepolto nel suolo lunare è il fulcro attorno a cui ruota il soggiorno dell'umanità nel cosmo.
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L'astronave di 2001: Odissea nello spazio. (© Sunset Boulevard/Corbis)
Se foste voi a girovagare per il nostro sistema solare, e pensaste che la Terra è il luogo più probabile in cui potrebbe emergere la vita intelligente, la Luna sarebbe un ottimo posto per lasciare un messaggio “più tardi chiamami”. L'ambiente lunare è antico, sostanzialmente stabile e praticamente privo del tipo di erosione chimica e biochimica che esiste sulla Terra. Anche se sulla sua superficie piove del materiale, quello grande è raro, quindi non c'è bisogno di una protezione particolarmente imponente. Un mucchio di morbida regolite lunare sarebbe sufficiente.
E dove mettereste il vostro messaggio sulla Luna? Probabilmente in un luogo interessante, un luogo che una specie spaziale vorrebbe visitare. Mi vengono in mente tre scelte ovvie: i depositi polari di ghiaccio d'acqua, le grotte formate dai cunicoli lavici, o una delle strutture più bizzarre e appariscenti, come l'altopiano di Aristarco: tutti luoghi che una specie curiosa (se non ambiziosa) finirà per studiare.
Ma questa idea ha un difetto. Presuppone che un ET di passaggio nel nostro sistema solare consideri la Terra come il miglior posto su cui puntare per avere in futuro un pubblico ricettivo. A seconda del momento in cui avviene la visita, però, potrebbe sembrare più attraente Marte, o una delle lune ghiacciate con i loro oceani sotterranei (molti dei quali possono aver avuto una lunga esistenza).
Collocare un manufatto su una delle lune di Marte - Phobos o Deimos - sembrerebbe logico per molte delle stesse ragioni per cui è un buon posto la nostra Luna. Lo svantaggio di Phobos è che sarà probabilmente frantumato dalle maree gravitazionali fra circa 50 milioni di anni. Un ET intelligente avrebbe ipotizzato questo possibile destino e optato per la luna più piccola ed esterna, Deimos.
Per un posto come il satellite gioviano Europa, le opzioni sono un po' più limitate, sia per quanto riguarda la sua superficie - che è relativamente giovane e probabilmente attiva su scale temporali geologiche – sia per lo spazio orbitale attorno a Giove, dove la radiazione di particelle è intensa.
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Una cavità, forse un cunicolo lavico, nel Mare Ingenii della Luna (Cortesia NASA/Goddard/Arizona State University)
Detto questo, lasciare il “messaggio” all'interno di Europa potrebbe essere una buona idea. Una specie ambiziosa proveniente da altre parti del sistema solare potrebbe volerne esplorare le profondità. Oppure lo stesso oceano sotterraneo di Europa potrebbe dare origine a una vita senziente (idea per il vero stiracchiata, considerato il basso livello di energia chimica disponibile). In entrambi i casi, sarebbe come lasciare in mare un messaggio in una bottiglia. Il punto sarebbe trovare il momento giusto per la scoperta, e non vedo come ci si possa riuscire.
C'è un'altra elegante opzione per garantirsi che chi riceve il messaggio abbia raggiunto un livello tecnologico sufficientemente avanzato per capirlo: collocarlo alle “porte” del resto dell'universo: il sistema solare esterno.
Questa "porta" potrebbe essere dalla regione esterna del sistema solare allineata con le orbite planetarie (ossia lungo la traiettoria scelta, per minimizzare l'energia richiesta, da un veicolo che volesse uscire dal sistema), e in tal caso il posto prescelto sarebbe Nettuno. Oppure potrebbe essere uno dei grandi oggetti della cintura di Kuiper che possa incuriosire una specie, o teoricamente utilizzabile come punto di sosta o di rifornimento. Uno di questi oggetti è Plutone.
Non sto suggerendo sul serio che, nell'estate del 2015, quando la sonda NASA New Horizons sfreccerà attraverso il sistema Plutone-Caronte potrebbe individuare un messaggio degli ultimi visitatori alieni. Ma non abbiamo ancora una vera risposta al paradosso di Fermi e, in questo senso, le possibilità sono aperte. Varrebbe la pena di dedicare qualche attimo di attenzione quando le prime immagini ravvicinate di Plutone ci arriveranno da una distanza di quattro ore luce e mezza. Non si sa mai.
[Avvertenza: Faccio parte del comitato consultivo della rivista “Nautilus”, e qualche volta vi scrivo, ma il mio riferimento all'articolo di Arbesman è una pura coincidenza].
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Caleb Scharf è direttore del Centro multidisciplinare di astrobiologia della Columbia University. Ha lavorato nel campo della cosmologia osservativa, dell'astronomia in raggi X e, più recentemente, dei pianeti extrasolari. È autore di vari libri di divulgazione, fra cui I motori della gravità, L'altra faccia dei buchi neri (La biblioteca delle scienze, Le Scienze, marzo 2013, e Codice Edizioni, Torino, 2013).
Un messaggio in bottiglia dalle stelle? - Le Scienze (http://www.lescienze.it/news/2015/04/18/news/messaggio_bottiglia_alieni_luna_plutone-2570739/)
Il fatto di usare il DNA per lasciare un messaggio trovo che sia la cosa piu balzana del mondo, il problema di cui parlano infatti ha anche un altro risvolto, il messaggio stesso sarebbe condizionato dalla compatibilita con l'evoluzione.. ha poco senso impegnarsi tanto a scrivere qualcosa se non sono libero di decidere cosa scrivere! al limite avrebbero potuto favorire un tipo di creature a discapito di un altro per loro preferenza.. una cosa piu estetica/fisica che un vero e propeio messaggio..
Una pura e semplice colonizzazione sarebbe una cosa piu furba, sempkice e efficace contando poi che secondo me lascire un messaggio nel dna e' la versione ipocrita di andare a colonizzare
PS: ma poi perche' un messaggio dovrebbe essere cosi succulento? secondo me ammettendo l'esistenza degli alieni potrebbero esserci ben altre cose piu interessantida trovare e rinvenire.. tesori, scoperte tecnologiche... cose che probabilmente si sarebbero preoccupati molto meno di pubblicizzare e solo di proteggere ma che sarebbero molto molto piu' golose da metterci le mani sopra hahaha :D
jumpjack
22-04-2015, 13:39
Carl Sagan nel romanzo Contact ipotzza che la firma aliena sia nascosta in
nei decimali del pigreco, mooolte posizioni dopo la virgola. Si scopre solo nell'ultimo capitolo
In questi ultimi anni mi sono fatto l'idea che se ci fossero una o più civiltà aliene che fossero già venute a visitarci allora, a mio parere, avrebbero sicuramente la possibilità di distorcere il tempo o di viaggiare a velocità superiori a quella della Luce.
Le distanze spaziali sono immense, letteralmente fuori dall'ambito temporale di una vita umana (anche affrontare un "semplice" viaggio verso Saturno, per esempio, racchiude tanti di quei problemi psicofisici per l'essere umano che non sono affatto così facili da risolvere, figuriamoci un viaggio che dura secoli...) che per noi è praticamente impossibile uscire dal Sistema Solare.
Altre civiltà si sono sviluppate più velocemente e sono superiori a noi?
Se riescono ad arrivare fino a noi lo sono certamente, a prescindere dal grado di moralità posseduto.
Chi riesce a viaggiare a velocità della Luce riesce a viaggiare anche nel Tempo (di fatto viaggiare nello Spazio implica viaggiare attraverso il Tempo), certo non alla "Ritorno Al Futuro" ma sicuramente è in grado di "vedere" il Futuro rispetto a noi.
Considerare il Tempo come qualcosa di relativo, dove si possono conoscere, anticipatamente, degli eventi, mette in grado questa fantomatica civiltà di sapere, con esattezza, quando, come e soprattutto SE far scoprire la propria presenza o meno.
Saranno fandonie ma questo è il mio pensiero.
bancodeipugni
23-04-2015, 17:53
tolti i 5000 anni fa che non è corretto, c'è da considerare che non è detto che in un altro pianeta una civiltà nata 5 miliardi di anni fa (per dire) si sia estinta.
Innanzi tutto perchè dipende moltissimo dalla stabilità del pianeta (in termini di disastri naturali dovuti al pianeta e allo spazio) inoltre non bisogna considerare l'evoluzione sulla terra come modello assoluto.
Poi, se vogliamo, possiamo anche dire che l'uomo ha bruciato qualche secolo come un demente e ancora oggi farsi la guerra è più figo che evolversi però c'è una cosa da tenere a mente, molto di quello che oggi per noi è un traguardo solido non lo era un secolo fa ed era fantascienza due secoli fa. Esseri dotati di intelligenza superiore potrebbero aver conseguito i nostri attuali risultati in poche centinaia di anni e non migliaia come noi, per dire...
Pensa già solo se tutti gli esseri umani fossero (mentalmente parlando) uguali a geni come Einstein, Heisenberg e altri (cito loro perchè perchè sono per me il massimo ma nomi se ne potrebbero fare tantissimi), avremmo davvero auto volanti, vivremmo 3-400 anni in ambienti da fantascienza :D
oppure a quest'ora non ci sarebbe più nessuno...
chi dice che l'evolversi dell'intelligenza umana non lo porti alla sua autodistruzione ?
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