View Full Version : Fisco e Youtuber, quello che nessuno vi ha mai detto
Redazione di Hardware Upg
16-07-2014, 11:21
Link alla notizia: http://www.gamemag.it/news/fisco-e-youtuber-quello-che-nessuno-vi-ha-mai-detto_53245.html
Lo streaming online è ormai un fenomeno con diffusione elevatissima nella società moderna. Le statistiche sono chiare, YouTube è secondo soltanto al popolarissimo Facebook e vanta profilature con un range di età tra i 16 e i 60 anni.
Click sul link per visualizzare la notizia.
Therinai
16-07-2014, 11:47
Abbiamo quindi chiesto al dott. Spataro se a livello normativo bisognerebbe pagare delle tasse su questi introiti.
No ma va, l'articolo undiciotto della costituzione parla chiaro: gli iutuber non pagano le tasse, amen :O
c'era mica bisogno di un articolo che ti dicessero che su qualunque entra lo stato ti tassa? ti tassano per le scale che arrivano al marciapiede, figuriamoci su questo :rolleyes:
giacomo_uncino
16-07-2014, 12:20
mi sembra evidente che quando si comincia a superare certe cifre meglio pensare a un bel trasloco :fagiano:
A cosa potrebbero andare incontro se non stanno attenti dal punto di vista normativo?
"Con un fatturato (anche in nero) superiore ai 100.000 euro si hanno gli stessi adempimenti di Mediaset. Grazie alla lungimiranza del legislatore italiano, durante il recepimento della direttiva europea sulla televisione abbiamo fatto diventare ogni canale video curato editorialmente una televisione come Canale 5. Con necessità di giornalista direttore responsabile, iscrizione al ROC presso l'Agcom e altre amenita' varie".
E poi qualcuno si domanda pure come mai l'Italia non riesce a riprendersi.
Con un fatturato di più di 100mila euro (non guadagno, si noti bene, il fatturato, prima di pagarci tasse sopra)
uno dovrebbe assumere un giornalista come direttore responsabile. :eek:
Avete presente lo stipendio minimo da dare ad un essere inutile simile ? :muro:
(inutile perche dovrebbe essere assunto giusto per assolvere ad un obbligo di legge).
E sospetto che pure gli altri adempimenti non siano indolore.
Versione breve: se avete successo come youtuber, trasferitevi all'estero al più presto e non tornate mai più in Italia. :muro:
certo, Mediaset adesso paga le tasse, bel paragone ...
parlando seriamente, secondo me correte troppo, inoltre non avete neanche menzionato i 2 punti focali della faccenda:
1 ) il "datore di lavoro" è estero
2 ) si configura un rapporto subordinato e allo youtuber non va il 100% dei ricavi, va una percentuale prevista da un contratto che viene rapportata ad una certo valore
2.bis ) considerato il fattore "estero", il potenziale si allarga a tutto il mondo, perché l'utente che guarda un video può provenire da qualsiasi parte del mondo ( reale o fittizio che sia, uomo o macchina ), quindi il profitto può essere generato in qualsiasi parte del mondo, e tanti auguri a determinare quale e dove sia il punto di origine di questi guadagni se partiamo con queste basi
con questo non dico che non si debbano pagare le tasse - peraltro gradirei un focus su come Google e gli altri grandi non paghino mai le tasse, ma vabbé - ma se io sono un lavoratore dipendente dell'azienda X e il mio netto è già decurtato e frutto di attente sottrazioni, e io sono un singolo cittadino, io non divento magicamente l'azienda X, io rimango un dipendente dell'azienda X.
Qui si trasformano persone in aziende in 2 righe di intervista, non ha senso, inoltre il rapporto subordinato è evidente, ancora più evidente se consideriamo l'influenza politica, sociale ed economica di Google, che ricordo essere una azienda estera.
Se non siete pronti a fare discorsi seri è inutile rifinire sempre a fare sempre le stesse domande, serve una persona esperta in fiscalità e diritto tributario internazionale, altro che robe dette al vento.
Tutto questo senza contare dettagli e segreti mai rivelati da Google come algoritmi usati e potenza computazionale, ma veramente voi pubblicate roba del genere ? Fate una intervista a topolino .
feBBr3GiaLL4
16-07-2014, 13:35
certo, Mediaset adesso paga le tasse, bel paragone ...
parlando seriamente, secondo me correte troppo, inoltre non avete neanche menzionato i 2 punti focali della faccenda:
1 ) il "datore di lavoro" è estero
2 ) si configura un rapporto subordinato e allo youtuber non va il 100% dei ricavi, va una percentuale prevista da un contratto che viene rapportata ad una certo valore
2.bis ) considerato il fattore "estero", il potenziale si allarga a tutto il mondo, perché l'utente che guarda un video può provenire da qualsiasi parte del mondo ( reale o fittizio che sia, uomo o macchina ), quindi il profitto può essere generato in qualsiasi parte del mondo, e tanti auguri a determinare quale e dove sia il punto di origine di questi guadagni se partiamo con queste basi
con questo non dico che non si debbano pagare le tasse - peraltro gradirei un focus su come Google e gli altri grandi non paghino mai le tasse, ma vabbé - ma se io sono un lavoratore dipendente dell'azienda X e il mio netto è già decurtato e frutto di attente sottrazioni, e io sono un singolo cittadino, io non divento magicamente l'azienda X, io rimango un dipendente dell'azienda X.
Qui si trasformano persone in aziende in 2 righe di intervista, non ha senso, inoltre il rapporto subordinato è evidente, ancora più evidente se consideriamo l'influenza politica, sociale ed economica di Google, che ricordo essere una azienda estera.
Se non siete pronti a fare discorsi seri è inutile rifinire sempre a fare sempre le stesse domande, serve una persona esperta in fiscalità e diritto tributario internazionale, altro che robe dette al vento.
Tutto questo senza contare dettagli e segreti mai rivelati da Google come algoritmi usati e potenza computazionale, ma veramente voi pubblicate roba del genere ? Fate una intervista a topolino .
Senza voler entrare nel merito della valutazione dell'articolo che ovviamente resta puramente soggettiva e meritevole di rispetto, come dovrebbe essere anche lo stesso articolo a mio modo di vedere.
Sebbene non capisco bene come si inseriscano nell'argomento generale alcuni punti di polemica.
Mi permetto soltanto di dissentire sul fatto che il rapporto subordinato sia evidente.
citando fonti giuridiche istituzionali:
Requisito fondamentale della qualificazione del lavoro subordinato, ai fini della sua distinzione dal rapporto di lavoro autonomo, più volte ribadito dalla Corte di Cassazione (Sentenza n. 11880 del 19 maggio 2006) è “il
vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro, il quale discende dall'emanazione di ordini specifici, oltre che dall'esercizio di un'assidua attività di vigilanza e controllo dell'esecuzione delle prestazioni lavorative. L'esistenza di tale vincolo va concretamente apprezzata con riguardo alla specificità dell'incarico conferito al lavoratore e al modo della sua attuazione, fermo restando che ogni attività umana, economicamente rilevante, può essere oggetto sia di rapporto di lavoro subordinato che di rapporto di lavoro autonomo
”.
mi permetto di dubitare che uno YouTuber sia soggetto a quanto in rosso.
Senza voler entrare nel merito della valutazione dell'articolo che ovviamente resta puramente soggettiva e meritevole di rispetto, come dovrebbe essere anche lo stesso articolo a mio modo di vedere.
Sebbene non capisco bene come si inseriscano nell'argomento generale alcuni punti di polemica.
Mi permetto soltanto di dissentire sul fatto che il rapporto subordinato sia evidente.
citando fonti giuridiche istituzionali:
Requisito fondamentale della qualificazione del lavoro subordinato, ai fini della sua distinzione dal rapporto di lavoro autonomo, più volte ribadito dalla Corte di Cassazione (Sentenza n. 11880 del 19 maggio 2006) è “il
vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro, il quale discende dall'emanazione di ordini specifici, oltre che dall'esercizio di un'assidua attività di vigilanza e controllo dell'esecuzione delle prestazioni lavorative. L'esistenza di tale vincolo va concretamente apprezzata con riguardo alla specificità dell'incarico conferito al lavoratore e al modo della sua attuazione, fermo restando che ogni attività umana, economicamente rilevante, può essere oggetto sia di rapporto di lavoro subordinato che di rapporto di lavoro autonomo
”.
mi permetto di dubitare che uno YouTuber sia soggetto a quanto in rosso.
se non fosse soggetto a quanto scritto da te in rosso significherebbe che ogni singolo youtuber potrebber avrebbe il potere di agire come CEO in Google.
Di conseguenza mi pare evidente che nessuno youtuber possa anche solo mettere becco nelle decisioni operative, di comunicazione e business, all'interno di Google; ma stiamo anche qui a parlarne ?
Il principio che sta alla base del lavoro subordinato è talmente semplice e forte che è anche servito a svelare i Co.co.pro. come contratti più simili a quelli a tempo determinato che "a progetto", e asserendo giuridicamente quello che tutti potevano guardare con i propri occhi, cioé che di progetto non si trattava mai.
E secondo te uno youtuber con un contratto che gli può essere cancellato unilateralmente è anche in condizione di metter bocca nelle decisioni ( a qualsiasi grado e ambito ) di tale azienda ?
Sai in che periodo storico si facevano i "contratti" unilaterali con gente che lavorava a cottimo vero ?
Raghnar-The coWolf-
16-07-2014, 13:52
Sai in che periodo storico si facevano i "contratti" unilaterali con gente che lavorava a cottimo vero ?
Oggi, in universita'.
Oggi, in universita'.
e secondo te questo è un bene ? è uno status quo che prevede un dibattito ?
Ma possibile che una roba così evidente abbia anche bisogno di essere discussa, stiamo messi come nella Londra del boom industriale e stiamo qui a chiederci se uno youtuber sia o meno un lavoratore subordinato.
feBBr3GiaLL4
16-07-2014, 13:59
se non fosse soggetto a quanto scritto da te in rosso significherebbe che ogni singolo youtuber potrebber avrebbe il potere di agire come CEO in Google.
Di conseguenza mi pare evidente che nessuno youtuber possa anche solo mettere becco nelle decisioni operative, di comunicazione e business, all'interno di Google; ma stiamo anche qui a parlarne ?
Il principio che sta alla base del lavoro subordinato è talmente semplice e forte che è anche servito a svelare i Co.co.pro. come contratti più simili a quelli a tempo determinato che "a progetto", e asserendo giuridicamente quello che tutti potevano guardare con i propri occhi, cioé che di progetto non si trattava mai.
E secondo te uno youtuber con un contratto che gli può essere cancellato unilateralmente è anche in condizione di metter bocca nelle decisioni ( a qualsiasi grado e ambito ) di tale azienda ?
Sai in che periodo storico si facevano i "contratti" unilaterali con gente che lavorava a cottimo vero ?
scusami tu fai filosofia. il lavoro subordinato è quello. lo youtuber non è dipendete di google. ha un contratto con google. esattamente come tu lo hai con il tuo operatore telefonico.
il fatto che loro percepiscano soldi anche in percentuale non implica il fatto che siano dipendenti di google.
evitiamo di tergiversare la legge è legge. il cocopro viene abusato? facciamo il solito discorso che siccome tutti non rispettano la legge allora la legge non serve?
mi sembra che :mc:
PS riguardo i contratti unilaterali: Lo YouTuber è libero di NON firmarlo. Nessuno lo sta obbligando.
Raghnar-The coWolf-
16-07-2014, 14:03
e secondo te questo è un bene ? è uno status quo che prevede un dibattito ?
Ma possibile che una roba così evidente abbia anche bisogno di essere discussa, stiamo messi come nella Londra del boom industriale e stiamo qui a chiederci se uno youtuber sia o meno un lavoratore subordinato.
uno youtuber e' un lavoratore autonomo, non vedo dove la vedi la subordinazione...
Youtube e' un servizio, non un datore di lavoro.
Google, se proprio vogliamo vedere nei casi molto particolari di youtuber sovvenzionati direttamente, e' un committente, un cliente, non un superiore.
feBBr3GiaLL4
16-07-2014, 14:04
uno youtuber e' un lavoratore autonomo, non vedo dove la vedi la subordinazione...
AMEN ! :doh: :read:
Personaggio
16-07-2014, 17:19
Il vero problema è che se si ha un qualsiasi tipo di attività in italia (che va dal possedere una macchina o un casa, o a contribuire alle spese di famiglia) bisogna pagare le tasse in italia anche se si lavora all'estero.
Io lavoro e vivo in spagna, do qualche soldo alla famiglia, ma lo devo portare in contanti altrimenti mi farebbero pagare la differenza di tasse tra la spagna e l'italia che è del 12% solo perché deposito 300e al mese su un conto italiano.
Adesso addirittura c'è in discussione una legge che farebbe pagare il 10% sull'intero patrimonio acquisito all'estero alle persone che vivono in italia. L'ambasciata americana ha detto che sarebbero coinvolti 20'000 americani che si godono la pensione tra il Chianti e il lago di Como, molti di questi milionari, e siccome sfruttano i servizi pubblici italiani, lo stato vuole recuperare miliardi dal loro patrimonio per il quale sono già state pagate nel corso del tempo le tasse negli usa. E come loro ci sono molti Englesi e Russi in forte ascesa.
Ultravincent
16-07-2014, 19:39
Il vero problema è che se si ha un qualsiasi tipo di attività in italia (che va dal possedere una macchina o un casa, o a contribuire alle spese di famiglia) bisogna pagare le tasse in italia anche se si lavora all'estero.
Io lavoro e vivo in spagna, do qualche soldo alla famiglia, ma lo devo portare in contanti altrimenti mi farebbero pagare la differenza di tasse tra la spagna e l'italia che è del 12% solo perché deposito 300e al mese su un conto italiano.
Questa mi risulta nuova.
Sei residente all'estero e iscritto all'AIRE? Se si', le tasse sul reddito le paghi solo nel paese dove vivi e lavori.
Poi se di tanto in tanto dai di tasca tua soldi alla tua famiglia quella e' una donazione privata, non ci devi pagare tasse.
Se mi sbaglio, puoi sempre aggirare il problema: apri una carta di credito o una prepagata in Spagna e dalla alla tua famiglia, cosi' la puoi ricaricare comodamente da casa senza dover viaggiare con i contanti in tasca come nel Novecento.
Sajiuuk Kaar
16-07-2014, 19:47
...dovrei pagare tasse visto che:
1- non uso il suolo pubblico per lavorare
2- la mia attività non tocca nulla di fornito dal governo
3- il governo NON CENTRA ASSOLUTAMENTE NIENTE con la mia ipotetica fonte di guadagno.
Già che ci siamo facciamo pagare le tasse ai bambini quando d'estate fanno gli stand per le limonate per racimolare qualche soldo come si faceva anni fa quando si voleva mettere da parte qualcosa per comprarsi quello che si voleva...
E si, parla uno che di tasse ne ha pagate anche troppe. Avevo fino a qualche giorno un'attività, pagavo tasse anche se non entravano lavori, cosa c'è di giusto in tutto questo?
La tassazione italiana sulle varie attività redditizie è INGIUSTA, PARZIALE e CASTRANTE sui piccoli imprenditori che non possono permettersi di assumere nessuno ne di farsi pubblicità (che ha costi SPROPOSITATI a causa delle tasse di affissione). E poi ci si lamenta che la gente sfocia nell'illegale. Se mai dovessi riuscire ad ottenere una partnership, e lo dico pubblicamente, non pagherò un cazzo di tasse. Perchè? Perchè pago già il dovuto. A chi?
1- Alla società telefonica per la linea fornita e per il servizio fornito e questa paga per il suolo pubblico le sue tasse.
2- A chi mi ha fornito il comptuer che ha pagato chi gli ha fornito i componenti che han pagato le loro tasse.
3- A chi mi ha fornito i software perchè ha già pagato il suo dovuto.
Il resto è tutto OLIO DI GOMITO DA PARTE MIA. Cosa dovrebbe centrare lo stato in tutto ciò?
Nulla. E' una TRUFFA.
Come? <ma lo stato deve prevenire le evasioni fiscali!> evasioni fiscali? Lo stato SPOLPA gli imprenditori. 1000 euro al mese tra inps, inail, iva, commercialista e altre tasse. E questo PURE SE NON GUADAGNI. L'unico che evade i conti E' PROPRIO LO STATO ITALIANO. Dovrà fare i conti con i piccoli imprenditori, prima o poi. E non sarà piacevole. Verrà il giorno in cui la gente smetterà di darsi fuoco ed inizierà a dar fuoco agli edifici governativi di sto passo. Questo è il mio parere, poi ognuno la pensi come gli pare.
Raghnar-The coWolf-
16-07-2014, 20:56
...dovrei pagare tasse visto che:
1- non uso il suolo pubblico per lavorare
2- la mia attività non tocca nulla di fornito dal governo
3- il governo NON CENTRA ASSOLUTAMENTE NIENTE con la mia ipotetica fonte di guadagno.
[...] Questo è il mio parere, poi ognuno la pensi come gli pare.
1,2,3- Giustissimo... tuttavia usi Ospedali, polizia, vigili del fuoco, scuole, università, infrastrutture di ricerca, ti muovi con la macchina su strade che non hai pagato, ogni tanto prendo il treno... etc...
... le stesse società servizi che usufruisci mantengono un servizio a prezzi abbordabili grazie a sovvenzioni...etc...
E quindi? Come la mettiamo?
PS: Ognuno pensi Come gli pare un paio di caci, dato che una eventuale tua evasione si riflette su ognuno degli italia.
Personaggio
17-07-2014, 01:06
Questa mi risulta nuova.
Sei residente all'estero e iscritto all'AIRE? Se si', le tasse sul reddito le paghi solo nel paese dove vivi e lavori.
Poi se di tanto in tanto dai di tasca tua soldi alla tua famiglia quella e' una donazione privata, non ci devi pagare tasse.
Se mi sbaglio, puoi sempre aggirare il problema: apri una carta di credito o una prepagata in Spagna e dalla alla tua famiglia, cosi' la puoi ricaricare comodamente da casa senza dover viaggiare con i contanti in tasca come nel Novecento.
Purtoppo è così, perche la mia famiglia che vive in italia sfrutta i servizi pubblici italiani per i quali non contribuisce con le tasse. La legge non so quando fu fatta, le sue applicazioni che si conoscono sono quelle verso i personaggi mafiosi: Valentino Rossi con residenza in Lussemburgo portava in italia milioni di euro l'anno ma la dichiarazione dei redditi la faceva solo nel paese di residenza, gli fecero una multa di 8 milioni. E così Maradona, Capirossi, Pavarotti, quelli che ricordo.
Iscritto all'AIRE o no, essendo cittadino italiano dovresti fare una doppia dichiarazione dei redditi, in quella italiana indichi quello che paghi di tasse all'estero a meno che non mandi mai soldi in italia, e anche se per 10 anni te ne stai all'estero senza avere nessun contatto con l'italia e poi ritorni facendo rientrare tutto il tuo risparmio, devi pagarci le tasse sopra o sperare in un condono fiscale. Certo è difficile che beccano uno di "noi" ma cmq è così. Ma per fortuna da quest'anno avere un conto all'estero è identico ad averlo nel proprio paese, non essendoci più i costi di bonifico tra paesi Euro o sulle spese tramite bancomat, quindi se mai tornerò i soldi risparmiati li lascerò in spagna fino ad esaurimento.
feBBr3GiaLL4
17-07-2014, 09:46
signori ripeto. non facciamo filosofia. la notizia era puramente pragmatica. si può mettere tutto i discussione. io per primo da Ex Partita iva concordo che la pressione fiscale sia assordante. altrimenti non sarei ex ma sarei ancora p.iva.
il fatto è che se guadagni soldi e vivi in italia devi pagare le tasse.
l'avvocato ha pubblicato un video molto interessante guardatelo.
Boscagoo
18-07-2014, 13:31
Legge per tassarli in 3, 2, 1...
feBBr3GiaLL4
18-07-2014, 14:08
Legge per tassarli in 3, 2, 1...
La verà cosa interessante è che non serve nessuna legge...sono assoggettati a quelle che esistono già regolarmente.:read:
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