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View Full Version : Consiglio Ambiente di Virtualizzazione Home


POLO_crt
15-04-2014, 13:09
Ciao a tutti,

avrei bisogno del vostro aiuto perché vorrei crearmi una ambiente di virtualizzazione casalingo dove eseguire le seguenti VM:

- Win Server 2012 R2 (Server di Dominio)
- Win Server 2008 R2 (Gestionale)
- Sql Server 2012
- Server Linux (CRM)
- Server Mail Linux
- Server Multimediale (HOME)
- Server Centralino
- Server Apache

Attualmente le VM girano su ESX . Vista la poca esperienza, sarei propenso a Hyper-V di windows 2012. Ho letto buone cose anche di Proxmox.

Il buget è limitato quindi avrei pensato a queste due configurazioni da migliorare nel tempo:

1) 2 Nodi + DRBD
2) 2 Nodi + Storage dedicato


Attualmente sarei propenso ad acquistare il seguente hardware:

Configurazione Nodo:
CPU: Intel (indeciso tra i5 o i7 ) Pensate possa essere sufficiente un i5? (da Comprare)
Scheda Madre: Arock h87M Pro4 (da comprare) Non posso andare oltre matx.
Ram: 2x8gb ddr3 1600 (da comprare)
HD: 2 x 1T SATA 3
SSD: 1x128Gb o 1x256Gb ( da comprare)
LAN: Intel Pro 1000 ( da comprare)
LAN: Infiniband 20gbit
PSU: FLEX ATX 300w.


Secondo voi le risorse sono sufficienti? Devo rivedere qualcosa?

Personalmente sarei propenso alla configurazione 2 nodi + DRBD.

Vi sarei grato se mi aiutaste nella relaizzazione del progetto.

Grazie

Tasslehoff
15-04-2014, 22:22
Proprio in questo periodo anch'io mi stavo guardando in giro per ipotizzare una configurazione decente per un server vmware domestico su cui fare un po' di test.

Anzitutto mi chiedo perchè vorresti cambiare hypervisor visto che già ora le vm dici che girano su vmware, metterci ESXi ti permetterebbe di non perdere tempo in passaggio da un software all'altro, e anzi francamente trovo sia molto più utile formarsi e fare esperienza su vmware visto che volente o nolente è lo standard di fatto praticamente ovunque.

Riguardo all'architettura di massima che prospetti ti volevo chiedere se pensi di usare DRBD per un cluster active/passive oppure per due nodi attivi.
Perchè nel primo caso imho è una inutile complicazione, piuttosto io mi concentrerei su Pacemaker o Cluster Manager di RedHat, se non altro per l'enorme diffusione in ambito lavorativo.

Anche nel caso di un cluster con più nodi attivi imho DRBD è uno strumento che va usato con molta attenzione.
Per replicare lo storage di servizi che accedono al filesystem praticamente solo in lettura (pensiamo alle applicazioni deployate su un application server o ai file su un webserver) imho è inutile (si fa molto prima usando un normale filesystem di rete, magari in HA active/passive).
Nel caso di servizi che devono effettuare scritture imho è rischioso e non sempre la consistenza è garantita, pensa ad un dbms, non è un caso che praticamente ogni prodotto abbia una sua logica per replicare i dati o condividere datafile (pensiamo alla replica di MySQL o a Oracle RAC con ASM).
Se proprio vuoi testare qualcosa di simile io starei su GFS di RedHat, se non altro per il fatto che con Suse è la distribuzione di riferimento in ambito lavorativo.

Sull'hw io stavo pensando ad uno Xeon E3-1220V3 su SuperMicro MBD-X10SLL-F-O, per un ambiente di test non starei nemmeno a scomodare un array raid e mi accontenterei di normalissimi dischi SATA, magari un paio su cui creare due differenti datastore in modo da distribuire il carico di I/O.
Se dovesse morire uno dei due pazienza, non è certo produzione e posso sempre rifare tutto (repetita iuvant :asd: ).

Solero
16-04-2014, 15:16
Nessuno ha pensato ad utilizzare un Intel NUC?
costano poco, consumano poco e vanno bene!
http://www.tekhead.org/blog/2013/01/nanolab-running-vmware-vsphere-on-intel-nuc-part-1/