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View Full Version : Guardian: Android non è né gratis né open-source, ecco perché


Redazione di Hardware Upg
24-01-2014, 12:26
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/telefonia/guardian-android-non-e-ne-gratis-ne-open-source-ecco-perche_50670.html

Un articolo del Guardian ha analizzato i costi di produzione di uno smartphone Android, fra questi abbiamo l'acquisizione delle licenze "Google Mobile Services"

Click sul link per visualizzare la notizia.

CrapaDiLegno
24-01-2014, 12:42
75 centesimi?????
Ma cosa 1/20 di quello che pagano per i presunti brevetti detenuti da MS che Android infrangerebbe!

E anche l'ultima questione riguardo ai "veri SW open Source" cosa cambia con Android rispetto a Linux? Forse che tutti quelli che si alzano la mattina e pigiano 3 tasti a caso sul loro PC vedono le proprie modifiche inserite le Kernel di Linux?
Ogni distribuzione Open Source ha un mantainer della release principale. E decide cosa mettere e cosa no. E mi sembra logico, altrimenti diventa un'anarchia che non produce nulla.
E, come per ogni progetto OS, a tutti è data la possibilità di fare le proprie modifiche, chiamare il nuovo prodotto ZioPino OS e installarlo là dove più gli aggarada, tostapane inclusi.
Questo è il significato di OpenSource (sorgente aperto).
I servizi Google non sono nemmeno OS, per cui non si capisce cosa c'entrino con la questione. Un conto è fare un ecosistema intorno ad Android, un conto è parlare del sistema operativo in sè che è utilizzabile liberamente senza nessun servizio Google allegato, come Amazon ben insegna.
E non credo che i 75 centesimi siano stati il problema di Amazono a non volere l'ecosistema Goggle nei suoi dispositivi. E' semplice scelta di marketing di fare uno strumento diverso. E chiunque può farlo.

Open Source, questo sconosciuto a cui tutti danno una sfumatura diversa a seconda del caso e della convenienza.

Prezelino
24-01-2014, 12:51
tra l'altro alcuni siti riportano la risposta di Google, la quale affermerebbe che è tutto falso e non richiederebbe alcun "dazio".

acerbo
24-01-2014, 12:52
cazzo il guardian lo scopre solo adesso? Sono 3 anni che lo dico

Klontz
24-01-2014, 13:01
cazzo il guardian lo scopre solo adesso? Sono 3 anni che lo dico

e allora sono 3 anni che non ci stai capendo nulla, rinunciaci :)

Raghnar-The coWolf-
24-01-2014, 13:04
Beh non c'e' scritto niente del perche' ANDROID non sarebbe opensource.

Le obiezioni sono
1- L'accesso allo store si paga, 0.75 cent.
Puoi fare il tuo store parallelo. Si paga anche l'accesso allo store di Ubuntu, solo che non e' "per device" ma lo paghi con la pubblicita' delle applicazioni e collaterali consigliati (tipo i link amazon). Cio' non toglie che Ubuntu, o peggio ancora Linux, sia opensource.
2- Fanno dei test compatibilita' per dare accesso allo store
Anche qua nulla di non visto nel mondo dei Linux nudi e puri, dove alcuni repo sono accessibili solo previa autorizzazione.
3- Solo le persone che lavorano all'interno di Google possono fare cambiamenti.
Prova a fare un cambiamento alla sintassi Pyton e vedere se la community Pyton lo approva al volo. I Bug Fixes sono sempre i benvenuti, in ogni progetto Opensource. La direzione del progetto e' SEMPRE decisa dalla community "Core" che comprende i membri piu' anziani/attivi/chi ci mette i soldi.
Canonical decide la direzione di Ubuntu, non e' che se ti iscrivi sul Forum e tiri fuori la stronzata del momento te la implementano nella prossima Release.
e cosi' via.

Quindi piu' che altro mi sembra che si discosti dall'idea che un bambino che non ha mai installato Linux e non ha mai contribuito a un progetto ha dell'opensource.

zephyr83
24-01-2014, 13:14
Android è gratuito e open source, i servizi google NON lo sono, cosa ben diversa! Inoltre per avere le gapps e lo store oltre a questi presunti 75 centesimi è necessario entrare nella Open Handset Alliance dove ogni produttore si impegna a contribuire alla diffusione di android stesso (evitando di supportare versioni di android non compatibili).

claudegps
24-01-2014, 13:14
tra l'altro alcuni siti riportano la risposta di Google, la quale affermerebbe che è tutto falso e non richiederebbe alcun "dazio".

Ma anche lo richiedessero, è per le Google Apps/Store - non per Android...

Pier2204
24-01-2014, 13:20
Ma guarda un po...
Abbiamo scoperto che nel mondo non lavora gratis nessuno, tranne i casi di volontariato, hobby, passatempo.. con motivazioni ben diverse di una SPA.

Alla fine si scopre che Android non è stato concepito dalla vergine Maria...ma da una azienda con fatturati superiori a molti stati ...dietro l'aureola dell'Open source... come in una tela apostolica...
Non ho nulla contro l'open source, anzi, ammiro molta gente che si dedica per passione o per qualsiasi motivo allo sviluppo di strumenti di cui noi possiamo usufruire in modo gratuito, tanto di cappello, ma questo con google centra come i cavoli a merenda.

zephyr83
24-01-2014, 13:28
Ma anche lo richiedessero, è per le Google Apps/Store - non per Android...
esattamente! Ognuno può prendere android e farci quello che vuole, anche un sistema diverso con un proprio store (vedi Amazon con il kindle fire). Non sono gratuiti i servizi di google e infatti nessuno può prendere ad esempio youtube e portarlo su altri sistemi senza accordi con google (vedi questione con microsoft e windows phone)

zephyr83
24-01-2014, 13:30
Ma guarda un po...
Abbiamo scoperto che nel mondo non lavora gratis nessuno, tranne i casi di volontariato, hobby, passatempo.. con motivazioni ben diverse di una SPA.

Alla fine si scopre che Android non è stato concepito dalla vergine Maria...ma da una azienda con fatturati superiori a molti stati ...dietro l'aureola dell'Open source... come in una tela apostolica...
Non ho nulla contro l'open source, anzi, ammiro molta gente che si dedica per passione o per qualsiasi motivo allo sviluppo di strumenti di cui noi possiamo usufruire in modo gratuito, tanto di cappello, ma questo con google centra come i cavoli a merenda.
e dailà :( android è open source, anzi no è LIBERO, puoi farci quello che vuoi, anche realizzare un sistema operativo con un altro nome. I servizi google, lo store, le gapps, quelli NON liberi e neanche open source.
Ma perché è un concetto così difficile da capire! Eppure so benissimo che tu questa cosa la capisci molto bene!

Itacla
24-01-2014, 13:40
1) Titolo errato
2) Il Guardian e molti utenti di questo forum non hanno ancora capito dopo anni e anni cosa significa opensource
3) Chi ha mai detto che le Google Apps sono opensource? Dove sta scritto? E cosa c'entra Android con le GApps? Non sono mica necessariamente legate.
4) Ma soprattutto, se ne sono accorti solo ora?

Raghnar-The coWolf-
24-01-2014, 13:43
e dailà :( android è open source, anzi no è LIBERO, puoi farci quello che vuoi, anche realizzare un sistema operativo con un altro nome. I servizi google, lo store, le gapps, quelli NON liberi e neanche open source.
Ma perché è un concetto così difficile da capire! Eppure so benissimo che tu questa cosa la capisci molto bene!

Infatti.
Cioe' gia' che un OS simile sia opensource, anzi LIBERO, e' tantissima roba.
Ci sono diversi livelli di opensource, e Android e' a un livello elevatissimo che permette anche lo sfruttamento commerciale, cosa che il 99.9% dei progetti opensource non permettono se non dopo il pagamento di dazi ben diversi rispetto a 75 cent. Ad esempio sto lavorando a un progetto QT al momento, che e' GPL3. Ovvero Se volessi rilasciarlo commercialmente dovrei cedere a digia 7000 euro sull'unghia, e forse anche parte dei diritti.
Con Android, che e' ben altra cosa rispetto a QT e rispetto ad OGNI progetto opensource escluso Kernel Linux, invece posso fare cio' che mi pare. Cosi' come han fatto cio' che hanno voluto Ouya, Rasbperry, un sacco di sistemi embedded, che usano Android SENZA play store e quindi, anche nel caso, senza pagare un centesimo a nessuno e guadagnando sul lavoro mastodontico della realizzazione di un OS, fatto da Google e rilasciato gratuitamente al resto del mondo.

Poi da questo se Google vuole un dazio di 75 centesimi una tantum e certi requisiti di affidabilita' per l'accesso al play store che corrisponde al lavoro di: tenere su i server del suo store, fare assistenza, selezione App, rimozione spyware e crapware che fa sul play store, rilascio aggiornamenti, perfezionamento algoritmi di search e interfaccia grafica, francamente non mi pare una cosa cosi' scandalosa.

Sicuramente non e' NULLA di contrario ai principi Opensource e a metodi che altri canali manifestamente opensource adottano (vedi il gia' citato Ubuntu, che per qualcosa che decisamente NON E' Play Store, ne' Android, Canonical ti inonda il sistema di pubblicita').

pabloski
24-01-2014, 13:47
Abbiamo scoperto che nel mondo non lavora gratis nessuno, tranne i casi di volontariato, hobby, passatempo.. con motivazioni ben diverse di una SPA.

magari siete voi winboys a crederlo

lo sto dicendo da 5 anni che l'opensource è un prodotto ( a codice aperto ) di grandi multinazionali dell'elettronica

ovviamente questo implica anche che cade la leggenda secondo cui linux e company siano scritti da sfigati nelle cantine dei loro genitori ( e quindi si tratta di software di qualità pari e spesso superiore a quello closed source )

l'opensource è un modello di sviluppo del software, non ha nulla a che vedere col modello economico che sta dietro le entità che lo sviluppano


Alla fine si scopre che Android non è stato concepito dalla vergine Maria...ma da una azienda con fatturati superiori a molti stati ...dietro l'aureola dell'Open source... come in una tela apostolica...

non capisco quest'affermazione da troll patentato

inoltre android non è 100% farina del sacco di google, visto che si appoggia ad altri progetti opensource ( linux in primis )


che si dedica per passione o per qualsiasi motivo allo sviluppo di strumenti di cui noi possiamo usufruire in modo gratuito, tanto di cappello, ma questo con google centra come i cavoli a merenda.

c'è chi lo fa per passione e c'è chi lo usa come modello di sviluppo

non capisco perchè opensource debba per forza significare gratis e sviluppato da gente sfigata e disoccupata

questa cosa sta solo nelle teste bacate dei winari sfegatati, che vedono l'open ( e linux in primis ) come una minaccia al loro unico signore e padrone microsoft

Balthasar85
24-01-2014, 13:52
Beh non c'e' scritto niente del perche' ANDROID non sarebbe opensource.
[..]
Quindi piu' che altro mi sembra che si discosti dall'idea che un bambino che non ha mai installato Linux e non ha mai contribuito a un progetto ha dell'opensource.
Ok che per gli hippe del web "open" è una parola sacra e venerabile a prescindere ed ok che Android sia più "open" di altri.. il fatto è che sta storia d'esser aperto non è affatto un pregio, serve solo a spalancare le porte ad una folta schiera di malware e vulnerabilità ed a "terzi" che magari fanno bene il loro lavoro.
Il punto è proprio questo "Ma è personalizzabile!!" ma si ricorre così massivamente alla personalizzazione proprio perché di base presenta lacune o è insoddisfacente per l'utente.


CIAWA

pincapobianco
24-01-2014, 13:58
Personalmente, ritengo Android il peggior sistema operativo mobile mai realizzato. Ne apprezzo la versatilità e il numero variegato e quasi infinito di apps, ma ha una instabilità di funzionamento, una quantità di bug e una propensione ai crash impressionanti. Al contrario, iOS e Windows Phone non mi hanno mai dato problemi. Anche il vecchio Symbian era ottimo, sicuramente molto migliore di Android quanto a stabilità.

panda84
24-01-2014, 13:58
Qual è la differnza fra "open source" e "veramente open source"? Scusate, ma la cosa fa un po' ridere. Per me open source significa questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source
Quindi non vuol dire necessariamente comunitario, anzi.

Viceversa, anche se dopo approvazione dell'AOSP (che non è solo Google), è possibile contribuire fix e feature che finiranno nel ramo principale:
http://source.android.com/source/submit-patches.html

nickmot
24-01-2014, 14:05
Ok che per gli hippe del web "open" è una parola sacra e venerabile a prescindere ed ok che Android sia più "open" di altri.. il fatto che sta storia d'esser aperto attira solo una folta schiera di malware e vulnerabilità.
"Ma è personalizzabile!!" ovvio, e ci mancherebbe, il fatto è che in Android si punta massivamente alla personalizzazione proprio perché di base presenta lacune.. poi statti a fidare dell'app cino\coreana che ti sniffa tutto lo smartphone.


CIAWA


Occhio, stai confondendo Open (nel senso di open source) con l'apertura della piattaforma in termini di API, protocolli, servizi.
Questo errore lo fanno in molti quando chiamano iOS chiuso, peccato che ad esempio il suo kernel sia XNU e sia Open (almeno lo è quello su cui è basato), quindi?

Il fatto che sia Open source non c'entra molto con il fatto che le API permettano accesso pressoché completo al dispositivo in tutte le sue parti (controllo HW, SW).
Certo, con i sorgenti disponibili sarebbe possibile creare una versione custom di android che abbia API permettano di creare una ipotetica applicazione che acceda a funzioni non disponibili nella versione originale, ma le 2 cose non coincidono.

l'Open Source lo vedono giusto quei poveracci che scrivono custom ROM (fornendo ai produttori un alibi per non supportare i propri dispositivi ed i produttori per le porprie personalizzazioni.

L'apertura a cui aspirano gli utenti è un'altra ed è quelle delle funzionalità: ovvero applicazioni in grado di personalizzare vari aspetti del sistema.
Per esempio creare un dialer personalizzato sarebbe fattibile anche se android fosse completamente closed source, basterebbe che vi siano le API necessarie.
Idem il BT sbloccato, non è sbloccato l'invio file perché android è Open, ma perchè é stato implementato il protocollo OBEX.
Il file Manager esiste perché le applicazioni non girano in una sandbox isolata, non perché è open source.

Devo continuare?

zephyr83
24-01-2014, 14:10
Personalmente, ritengo Android il peggior sistema operativo mobile mai realizzato. Ne apprezzo la versatilità e il numero variegato e quasi infinito di apps, ma ha una instabilità di funzionamento, una quantità di bug e una propensione ai crash impressionanti. Al contrario, iOS e Windows Phone non mi hanno mai dato problemi. Anche il vecchio Symbian era ottimo, sicuramente molto migliore di Android quanto a stabilità.
il vecchio symbian dai su, symbian è diventato buono dalla 5th edition, ma soprattutto con symbian 3!
Cmq
http://batista70phone.com/2012/02/tra-android-e-ios-quale-e-il-sistema-operativo-con-le-applicazioni-piu-stabili/

Pier2204
24-01-2014, 14:15
non capisco perchè opensource debba per forza significare gratis e sviluppato da gente sfigata e disoccupata

questa cosa sta solo nelle teste bacate dei winari sfegatati, che vedono l'open ( e linux in primis ) come una minaccia al loro unico signore e padrone microsoft

Non mettermi in bocca cose che non ho mai affermato, gente sfigata e disoccupata lo stai dicendo tu, non io, ho parlato di ben altro, rileggi.

Sto dicendo, anche per rispondere ad altri, che Google è mossa dalle stesse motivazioni che muove Microsoft, er dinero...

TnS|Supremo
24-01-2014, 14:18
Personalmente, ritengo Android il peggior sistema operativo mobile mai realizzato. Ne apprezzo la versatilità e il numero variegato e quasi infinito di apps, ma ha una instabilità di funzionamento, una quantità di bug e una propensione ai crash impressionanti. Al contrario, iOS e Windows Phone non mi hanno mai dato problemi. Anche il vecchio Symbian era ottimo, sicuramente molto migliore di Android quanto a stabilità.

Paroloni come niente :eek:

pincapobianco
24-01-2014, 14:19
il vecchio symbian dai su, symbian è diventato buono dalla 5th edition, ma soprattutto con symbian 3!
Cmq
http://batista70phone.com/2012/02/tra-android-e-ios-quale-e-il-sistema-operativo-con-le-applicazioni-piu-stabili/

era una figata con il nokia 7650 nel lontano 2002 poter scaricare da my symbian l' ''app'' (ma allora non si chiamavano ancora ''app'') che lo trasformava in lettore mp3. Per non parlare di tutte quelle ''apps'' avveniristiche uscite già a quel tempo col symbian: lettore divx, cam recorder, infrared remote controller (cambiare stazione col cell allo stereo auto dell'amico era uno spasso :) ), pdf reader ed editor, office, opera, i primi benchmark per cell :D , gli emulatori snes e mega drive, e tantissimo altro...il tutto nel lontanissimo 2002 con uno smartphone e un OS che non avevano nulla da invidiare agli odierni Android e iOS ;)

Mparlav
24-01-2014, 14:30
Il Guardian ha confuso le applicazioni Google con Android.
Infatti poi ha corretto l'articolo.

Per il discorso Play Store, poi, basta chiedere ad Amazon.

In Cina poi, non ne parliamo:
http://www.androidpipe.com/10-google-play-store-alternatives-from-china/

usano poco le app Google in generale, a partire dagli store, passando alle email ed al motore di ricerca.

wal7er
24-01-2014, 14:49
...
l'Open Source lo vedono giusto quei poveracci che scrivono custom ROM (fornendo ai produttori un alibi per non supportare i propri dispositivi ed i produttori per le porprie personalizzazioni.
...


Qui stai confondendo la causa con l'effetto: visto che i produttori non supportano i propri dispositivi un quarto d'ora dopo che li hanno venduti ALLORA i "poveracci" (come li definisci tu) danno una mano per supportane gli aggiornamenti di android su dispositivi "vecchi".
Se tutto funzionasse come dovrebbe magari non ci sarebbe bisogno neanche di CyanogenMod.

nickmot
24-01-2014, 14:56
Qui stai confondendo la causa con l'effetto: visto che i produttori non supportano i propri dispositivi un quarto d'ora dopo che li hanno venduti ALLORA i "poveracci" (come li definisci tu) danno una mano per supportane gli aggiornamenti di android su dispositivi "vecchi".
Se tutto funzionasse come dovrebbe magari non ci sarebbe bisogno neanche di CyanogenMod.

Eeheheh.
Lo so, sono stato un po' troppo sottile.
Era una frecciatina a tutti i fandroid sfegatati che quando ti lamenti degli aggiornamenti rispondono:
"Android è Open! Ci sono le custom ROM! Metti Cyano e via!"
E danno le custom ROM come uno dei vantaggi ipermegafantastici di Android.
A leggerli sembra quasi che siano felici che i produttori non rilascino gli aggiornamenti perché loro vogliono giocare con le ROM, e quindi i produttori "li accontentano".

claudegps
24-01-2014, 15:07
cut-
Se tutto funzionasse come dovrebbe magari non ci sarebbe bisogno neanche di CyanogenMod.

Non è vero, perchè le custom ROM non servono solo a supportare aggiornamenti...

Eeheheh.
Lo so, sono stato un po' troppo sottile.
Era una frecciatina a tutti i fandroid sfegatati che quando ti lamenti degli aggiornamenti rispondono:
"Android è Open! Ci sono le custom ROM! Metti Cyano e via!"
E danno le custom ROM come uno dei vantaggi ipermegafantastici di Android.


Effettivamente le possibilità custom ROM sono un vantaggio.
(che puoi tu ne faccia una iperbole insensata - è una tua interpretazione)


A leggerli sembra quasi che siano felici che i produttori non rilascino gli aggiornamenti perché loro vogliono giocare con le ROM, e quindi i produttori "li accontentano".

Affatto. Come sopra...
Le custom ROM esistono e sono usate anche per i dispositivi più aggiornati.
Custom ROM non significa solo aggiornamento - no che la mancanza o presenza di aggiornamenti determini la presenza di custom ROM (esistono custom ROM anche per i Nexus 4/5...)

killercode
24-01-2014, 15:07
Infatti.
Cioe' gia' che un OS simile sia opensource, anzi LIBERO, e' tantissima roba.
Ci sono diversi livelli di opensource, e Android e' a un livello elevatissimo che permette anche lo sfruttamento commerciale, cosa che il 99.9% dei progetti opensource non permettono se non dopo il pagamento di dazi ben diversi rispetto a 75 cent. Ad esempio sto lavorando a un progetto QT al momento, che e' GPL3. Ovvero Se volessi rilasciarlo commercialmente dovrei cedere a digia 7000 euro sull'unghia, e forse anche parte dei diritti.
Con Android, che e' ben altra cosa rispetto a QT e rispetto ad OGNI progetto opensource escluso Kernel Linux, invece posso fare cio' che mi pare. Cosi' come han fatto cio' che hanno voluto Ouya, Rasbperry, un sacco di sistemi embedded, che usano Android SENZA play store e quindi, anche nel caso, senza pagare un centesimo a nessuno e guadagnando sul lavoro mastodontico della realizzazione di un OS, fatto da Google e rilasciato gratuitamente al resto del mondo.


Seriamente, che diavolo stai dicendo?
Hai perso almeno 3 minuti a leggerti le licenze prima di usare le qt?
Ha non una ma 3 licenze differenti tra le quali scegliere quella che preferisci...

Raghnar-The coWolf-
24-01-2014, 15:14
Seriamente, che diavolo stai dicendo?
Hai perso almeno 3 minuti a leggerti le licenze prima di usare le qt?
Tra l'altro non è neanche gpl2 ma lgpl...

-.-'
Spiegami tu che ne sai tante.

Qt5 e' LGPL O GPL3, a scelta.

In entrambi implica che anche il prodotto derivato debba mantenere il codice sorgente pubblicamente disponibile e non occultato e di converso che non puoi farti pagare per il codice, AL MASSIMO per "il servizio" di fornirgli il sorgente (che pero' a sua volta puo' essere compilato e ridistribuito gratuitamente quindi sticazzi).

Per occultarlo e' necessaria una licenza commerciale che e' venduta da QT-Digia ed il cui prezzo dipende dal prodotto ma parte attorno ai 7000.

Se fai un prodotto che usa la libreria e' diverso (e anche li' non e' sempre permesso), ma non e' di questo che si sta parlando.

La Licenza di Android e' MOLTO piu' libera di QT, diverse distro Linux e molti software opensource.

killercode
24-01-2014, 15:18
-.-'
Spiegami tu che ne sai tante.

La LGPL implica che anche il prodotto derivato debba mantenere il codice sorgente pubblicamente disponibile e non occultato.

Per occultarlo e' necessaria una licenza commerciale che e' venduta da QT-Digia ed il cui prezzo dipende dal prodotto ma parte attorno ai 7000.

Solo le librerie qt devono essere linkate dinamicamente e mantenere il codice sorgente disponibile tutto il resto può essere closed source non rilasciato.

Raghnar-The coWolf-
24-01-2014, 15:30
Solo le librerie qt devono essere linkate dinamicamente e mantenere il codice sorgente disponibile tutto il resto può essere closed source non rilasciato.

A parte che non e' vero, perche' nella sezione 5 della LGPL c'e' indicato che un lavoro fortemente dipendente dalle librerie e' considerato anch'esso derivato pur senza modificare le librerie, e quindi deve ereditare la LGPL a sua volta.
Pero' non stai parlando di prodotti derivati, di cui invece si sta parlando qua.

Non puoi creare la tua libreria basandoti su QT ed occultarla.

Android utilizza l'Apache 2, quindi puoi derivare la tua distro Android e rilasciare solo l'Oggetto a patto di scrivere che DERIVA da Android.

killercode
24-01-2014, 15:45
Gli sviluppatori android fanno quello che gli pare.

Il punto è che tu, qui
Ci sono diversi livelli di opensource, e Android e' a un livello elevatissimo che permette anche lo sfruttamento commerciale, cosa che il 99.9% dei progetti opensource non permettono se non dopo il pagamento di dazi ben diversi rispetto a 75 cent. Ad esempio sto lavorando a un progetto QT al momento, che e' GPL3. Ovvero Se volessi rilasciarlo commercialmente dovrei cedere a digia 7000 euro sull'unghia, e forse anche parte dei diritti.
hai scritto una cosa falsa, ovvero che non puoi usare le qt per progetti commerciali senza pagare.

Itacla
24-01-2014, 15:53
Sto dicendo, anche per rispondere ad altri, che Google è mossa dalle stesse motivazioni che muove Microsoft, er dinero...
Ma dai ma davvero stiamo discutendo di questo?
Persino un bambino delle elementari sa che una azienda ha come obiettivo far soldi.

Casomai si discute su come questi si fanno. Per esempio farli rilasciando software opensource per me utente e anche per me altro sviluppatore è molto meglio che farli rilasciando software chiuso.
Nel primo caso ci guadagno potenzialmente ANCHE io, nel secondo caso no.

CrapaDiLegno
24-01-2014, 16:00
Ma solo uno che è arrivato da Marte ieri può pensare che il fine non siail dinero.
Però c'è modo e modo di fare dinero.

Un modo, quello cui siamo stati abituati fino a ieri da colossi come MS e Apple (ma non solo, ci rientrano anche IBM, Siemens e molti altri), è quello di diventare le loro pecore a tosare come più piace loro con tutti i sistemi ben noti di lock-in, con servizi la cui qualità è variabile ma da cui è quasi impossibile staccarsi.
Un altro modo è quello di dare all'utente la libertà di fare un po' come vuole, di interagire con il resto del mondo informatico (perché si usano protocolli e formati documentati) e di pagare (anche meno) per questa libertà.

In entrambi i casi si paga, indubbio. Ma il risultato è diverso.
Non è che GMail sia una posta elettronica "gratuita" che si basa su un modello diverso rispetto a quelle di tutti gli altri: ti collegi liberamente, sopporti la pubblicità etc etc. Solo che il servizio GMail non è limitato come gli altri. Ed è disponibile su qualsiasi dispositivo con qualsiasi browser, mica come certi servizi che funziona(va)no solo se usi le estensioni proprietarie di MS.
Google e chi usa i servizi proprietari concorrono entrambi a fare soldi facendo in modo di avere più utenti possibili. Ma come vedi ci sono 2 strade diverse. Quale sia meglio lo decide l'utente,ma Google ha dimostrato abbastanza chiaramente che la maggior parte delle persone preferiscono la libertà piuttosto che la funzioncina particolare che funziona solo dove e come vuole il fornitore

WarDuck
24-01-2014, 17:02
Ma dai ma davvero stiamo discutendo di questo?
Persino un bambino delle elementari sa che una azienda ha come obiettivo far soldi.

Casomai si discute su come questi si fanno. Per esempio farli rilasciando software opensource per me utente e anche per me altro sviluppatore è molto meglio che farli rilasciando software chiuso.
Nel primo caso ci guadagno potenzialmente ANCHE io, nel secondo caso no.

Ah e io che pensavo che se ne facesse un discorso filosofico... chissà cosa ne penserebbe il caro Stallmann :asd:

calabar
24-01-2014, 17:07
hai scritto una cosa falsa, ovvero che non puoi usare le qt per progetti commerciali senza pagare.
A me invece sembra che lui abbia specificato fin dall'inizio che tipo di utilizzo intendeva.

Tanto che quando poi gli hai risposto ha chiarito ancora meglio dicendo "Se fai un prodotto che usa la libreria e' diverso (e anche li' non e' sempre permesso), ma non e' di questo che si sta parlando." (frase che però tu non hai citato nel tuo intervento successivo, fermandoti a quella precedente).

Raghnar-The coWolf-
24-01-2014, 17:28
Gli sviluppatori android fanno quello che gli pare.

Il punto è che tu, qui

hai scritto una cosa falsa, ovvero che non puoi usare le qt per progetti commerciali senza pagare.

Per alcuni tipi di progetti no, non puoi, nello specifico per il mio, quindi non ho scritto nulla di falso o scorretto. Al massimo di parziale, e nel caso qualcuno avesse tratto la sbagliata impressione tu hai contribuito a fornire quella corretta.

Quello che conta e' che comunque con Android al contrario puoi realizzare un AndreaID, un OS embedded per la prossima figata, cambiargli il nome, rilasciarlo chiuso e a pagamento. Insomma usare quel codice come quasi come se fosse scritto su un libro di testo e tu te lo puoi usare come ti pare (unico obbligo: un file di testo con scritto che sei partito dalla versione Android tal dei tali).
Quindi secondo questa visione puffettosa che alcuni hanno dell'Opensource, Android e' un progetto ancora piu' open di molti progetti opensource fra i piu' famosi.
Ed e' un intero OS!

Non e' che sia una "falsa diceria" che gira su internet, come il fatto che iPhone sia piu' stabile o che la Volvo "non si rompe mai".

Quindi che Il Guardian, mirrorato da Nino Grasso ed in risonanza con i vari "lo sapevo", mi venga a dire che Android non e' opensource perche' lo sviluppo e' deciso a monte o perche' si paga una tantum per autorizzare uno store proprietario, mi fa abbastanza ridere francamente.

Althotas
24-01-2014, 18:53
Il Guardian farebbe meglio a dedicarsi al gossip sui "Reali" U.K.

zephyr83
24-01-2014, 19:12
Ok che per gli hippe del web "open" è una parola sacra e venerabile a prescindere ed ok che Android sia più "open" di altri.. il fatto è che sta storia d'esser aperto non è affatto un pregio, serve solo a spalancare le porte ad una folta schiera di malware e vulnerabilità ed a "terzi" che magari fanno bene il loro lavoro.
Il punto è proprio questo "Ma è personalizzabile!!" ma si ricorre così massivamente alla personalizzazione proprio perché di base presenta lacune o è insoddisfacente per l'utente.


CIAWA
questa è una cosa totalmente falsa :doh:

zephyr83
24-01-2014, 19:20
Per alcuni tipi di progetti no, non puoi, nello specifico per il mio, quindi non ho scritto nulla di falso o scorretto. Al massimo di parziale, e nel caso qualcuno avesse tratto la sbagliata impressione tu hai contribuito a fornire quella corretta.

Quello che conta e' che comunque con Android al contrario puoi realizzare un AndreaID, un OS embedded per la prossima figata, cambiargli il nome, rilasciarlo chiuso e a pagamento. Insomma usare quel codice come quasi come se fosse scritto su un libro di testo e tu te lo puoi usare come ti pare (unico obbligo: un file di testo con scritto che sei partito dalla versione Android tal dei tali).
Quindi secondo questa visione puffettosa che alcuni hanno dell'Opensource, Android e' un progetto ancora piu' open di molti progetti opensource fra i piu' famosi.
Ed e' un intero OS!

Non e' che sia una "falsa diceria" che gira su internet, come il fatto che iPhone sia piu' stabile o che la Volvo "non si rompe mai".

Quindi che Il Guardian, mirrorato da Nino Grasso ed in risonanza con i vari "lo sapevo", mi venga a dire che Android non e' opensource perche' lo sviluppo e' deciso a monte o perche' si paga una tantum per autorizzare uno store proprietario, mi fa abbastanza ridere francamente.
Non TUTTO android, solo le parti coperte da licenza apache (la maggior parte). Le parti sotto GPL come il kernel linux hai l'obbligo di rilasciarle.
Per le QT non mi è chiara una cosa se io le uso non posso vendere un mio software se non rilascio obbligatoriamente i sorgenti? Ma parli dell'utilizzo delle sole librerie QT o proprio di tutto il toolkit che ti mette a disposizione tutti gli strumenti?

eaman
24-01-2014, 19:43
Non ci siamo:
Linux, PHP o Python, cyanogen = free software
MySQL, android = open source

eaman
24-01-2014, 19:46
Ma guarda un po...
Abbiamo scoperto che nel mondo non lavora gratis nessuno,
MA BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASTA!
ma ancora con sta' storia che free = gratis?
Ma come mai un senior linux guadagna il quadruplo di uno windows?
Forse che l'ignoranza reiterata non paga?

eaman
24-01-2014, 19:56
-.-'
Spiegami tu che ne sai tante.

Qt5 e' LGPL O GPL3, a scelta.

In entrambi implica che anche il prodotto derivato debba mantenere il codice sorgente pubblicamente disponibile e non occultato e di converso che non puoi farti pagare per il codice, AL MASSIMO per "il servizio" di fornirgli il sorgente (che pero' a sua volta puo' essere compilato e ridistribuito gratuitamente quindi sticazzi).
Ma dici seriamente?
Io il codive me lo faccio pagare quanto mi pare!

Per occultarlo ...
E te che vuoi occultare usi una licenza nata per la condivisione?

Raghnar-The coWolf-
24-01-2014, 22:13
Non TUTTO android, solo le parti coperte da licenza apache (la maggior parte). Le parti sotto GPL come il kernel linux hai l'obbligo di rilasciarle.
Per le QT non mi è chiara una cosa se io le uso non posso vendere un mio software se non rilascio obbligatoriamente i sorgenti? Ma parli dell'utilizzo delle sole librerie QT o proprio di tutto il toolkit che ti mette a disposizione tutti gli strumenti?

Il Toolkit puoi usarlo come vuoi e quanto vuoi, ovviamente. Anche come IDE per C++ per i fatti tuoi.

la differenza è fra lavori "derivati" che devono obbligatoriamente ereditare la licenza (L)GPL, e lavori "che fanno uso" che invece non hanno restrizioni:

"5. A program that contains no derivative of any portion of the Library, but is designed to work with the Library by being compiled or linked with it, is called a "work that uses the Library". Such a work, in isolation, is not a derivative work of the Library, and therefore falls outside the scope of this License. "

Tuttavia la frontiera fra "lavori che fanno uso" e "lavori derivati" non è così chiara come si possa pensare:
"However, linking a "work that uses the Library" with the Library creates an executable that is a derivative of the Library (because it contains portions of the Library), rather than a "work that uses the library". The executable is therefore covered by this License. Section 6 states terms for distribution of such executables.

When a "work that uses the Library" uses material from a header file that is part of the Library, the object code for the work may be a derivative work of the Library even though the source code is not. Whether this is true is especially significant if the work can be linked without the Library, or if the work is itself a library. The threshold for this to be true is not precisely defined by law. "

Quindi la risposta alla tua domanda è un po' "boh!", o meglio dipende dal caso e si gioca sulla diffrenza fra "lavoro che utilizza" una libreria "lavoro che è basato" su una libreria...

Quindi se riesci a muoverti su quella differenza puoi uscire dalla LGPL (ma non dalla GPL),

Ma dici seriamente?
Io il codive me lo faccio pagare quanto mi pare!

E' una differenza in legalese ma cruciale.
Un software in (L)GPL non può essere venduto, al massimo puoi farti pagare per averlo fatto, o per distribuirlo, ma non per il software in se.
Ovvero se tu lo vendi a me per X €, ed è un (L)GPL, io posso dopodomani metterlo sul mio sito web gratis e ho il perfetto diritto di farlo, dato che è un lavoro in (L)GPL e il sorgente non ti appartene (come hai detto tu, che vuoi occultare?).

Quindi in sostanza puoi provare a farti pagare quanto ti pare, riuscirci è un altro paio di maniche.

eaman
24-01-2014, 23:01
Quindi in sostanza puoi provare a farti pagare quanto ti pare, riuscirci è un altro paio di maniche.

Fidati: io faccio fattura da tanti anni...
Saranno almeno dieci anni che non faccio uscire UNA SOLA RIGA di codice proprietario.
Si vede che io, redhat, canonical, amazon, google, ibm siamo tutti dei fenomeni della natura e tu se l'unico che non ha capito un tubo?

litocat
25-01-2014, 00:01
-.-'
Spiegami tu che ne sai tante.

Qt5 e' LGPL O GPL3, a scelta.

In entrambi implica che anche il prodotto derivato debba mantenere il codice sorgente pubblicamente disponibile e non occultato e di converso che non puoi farti pagare per il codice, AL MASSIMO per "il servizio" di fornirgli il sorgente (che pero' a sua volta puo' essere compilato e ridistribuito gratuitamente quindi sticazzi).

Per occultarlo e' necessaria una licenza commerciale che e' venduta da QT-Digia ed il cui prezzo dipende dal prodotto ma parte attorno ai 7000.

Se fai un prodotto che usa la libreria e' diverso (e anche li' non e' sempre permesso), ma non e' di questo che si sta parlando.

La Licenza di Android e' MOLTO piu' libera di QT, diverse distro Linux e molti software opensource.
A parte che non e' vero, perche' nella sezione 5 della LGPL c'e' indicato che un lavoro fortemente dipendente dalle librerie e' considerato anch'esso derivato pur senza modificare le librerie, e quindi deve ereditare la LGPL a sua volta.
Pero' non stai parlando di prodotti derivati, di cui invece si sta parlando qua.

Non puoi creare la tua libreria basandoti su QT ed occultarla.

Android utilizza l'Apache 2, quindi puoi derivare la tua distro Android e rilasciare solo l'Oggetto a patto di scrivere che DERIVA da Android.
Il Toolkit puoi usarlo come vuoi e quanto vuoi, ovviamente. Anche come IDE per C++ per i fatti tuoi.

la differenza è fra lavori "derivati" che devono obbligatoriamente ereditare la licenza (L)GPL, e lavori "che fanno uso" che invece non hanno restrizioni:

"5. A program that contains no derivative of any portion of the Library, but is designed to work with the Library by being compiled or linked with it, is called a "work that uses the Library". Such a work, in isolation, is not a derivative work of the Library, and therefore falls outside the scope of this License. "

Tuttavia la frontiera fra "lavori che fanno uso" e "lavori derivati" non è così chiara come si possa pensare:
"However, linking a "work that uses the Library" with the Library creates an executable that is a derivative of the Library (because it contains portions of the Library), rather than a "work that uses the library". The executable is therefore covered by this License. Section 6 states terms for distribution of such executables.

When a "work that uses the Library" uses material from a header file that is part of the Library, the object code for the work may be a derivative work of the Library even though the source code is not. Whether this is true is especially significant if the work can be linked without the Library, or if the work is itself a library. The threshold for this to be true is not precisely defined by law. "

Quindi la risposta alla tua domanda è un po' "boh!", o meglio dipende dal caso e si gioca sulla diffrenza fra "lavoro che utilizza" una libreria "lavoro che è basato" su una libreria...

Quindi se riesci a muoverti su quella differenza puoi uscire dalla LGPL (ma non dalla GPL),



E' una differenza in legalese ma cruciale.
Un software in (L)GPL non può essere venduto, al massimo puoi farti pagare per averlo fatto, o per distribuirlo, ma non per il software in se.
Ovvero se tu lo vendi a me per X €, ed è un (L)GPL, io posso dopodomani metterlo sul mio sito web gratis e ho il perfetto diritto di farlo, dato che è un lavoro in (L)GPL e il sorgente non ti appartene (come hai detto tu, che vuoi occultare?).

Quindi in sostanza puoi provare a farti pagare quanto ti pare, riuscirci è un altro paio di maniche.
Stai fraintendendo i termini della licenza. Il comma 5 dice che un lavoro che usa la libreria non è un lavoro derivato, quindi questa licenza non lo riguarda. Tuttavia se il lavoro lo compili e lo linki alla libreria, l'eseguibile non contiene solo il lavoro che usa la libreria ma anche la libreria e diventa un lavoro derivato. Ma questo tipo di lavoro derivato, dice il comma 5, è un caso particolare che è soggetto alle condizioni del comma 6:

6. As an exception to the Sections above, you may also combine or link a "work that uses the Library" with the Library to produce a work containing portions of the Library, and distribute that work under terms of your choice, provided that the terms permit modification of the work for the customer's own use and reverse engineering for debugging such modifications.

A differenza della GPL, non sei obbligato a rilasciarlo sotto una licenza libera... puoi rilasciarlo con i termini che preferisci, anche sotto licenza proprietaria, senza fornire i sorgenti. Senza concedere il diritto di libera redistribuzione. Senza pagare un soldo a Digia. L'unica condizione che impone la LGPL è che tu permetta la modifica del programma per uso personale e il reverse engineering che potrebbe rendersi necessario qualora tu non voglia distribuire i sorgenti.

Il motivo di questa non particolarmente restrittiva condizione è spiegato dalla FSF qui (https://www.gnu.org/licenses/lgpl-java.html):

FSF's position has remained constant throughout: the LGPL works as intended with all known programming languages, including Java. Applications which link to LGPL libraries need not be released under the LGPL. Applications need only follow the requirements in section 6 of the LGPL: allow new versions of the library to be linked with the application; and allow reverse engineering to debug this.

Il tuo programma può essere proprietario, ma la libreria è software libero quindi questa deve essere liberamente modificabile e chi usa il tuo programma deve potere (tentare di) usarlo con una versione modificata della libreria.

Il comma 6, poi, spiega più in dettaglio:

You must give prominent notice with each copy of the work that the Library is used in it and that the Library and its use are covered by this License. You must supply a copy of this License. If the work during execution displays copyright notices, you must include the copyright notice for the Library among them, as well as a reference directing the user to the copy of this License. Also, you must do one of these things:

a) Accompany the work with the complete corresponding machine-readable source code for the Library including whatever changes were used in the work (which must be distributed under Sections 1 and 2 above); and, if the work is an executable linked with the Library, with the complete machine-readable "work that uses the Library", as object code and/or source code, so that the user can modify the Library and then relink to produce a modified executable containing the modified Library. (It is understood that the user who changes the contents of definitions files in the Library will not necessarily be able to recompile the application to use the modified definitions.)
b) Use a suitable shared library mechanism for linking with the Library. A suitable mechanism is one that (1) uses at run time a copy of the library already present on the user's computer system, rather than copying library functions into the executable, and (2) will operate properly with a modified version of the library, if the user installs one, as long as the modified version is interface-compatible with the version that the work was made with.
c) Accompany the work with a written offer, valid for at least three years, to give the same user the materials specified in Subsection 6a, above, for a charge no more than the cost of performing this distribution.
d) If distribution of the work is made by offering access to copy from a designated place, offer equivalent access to copy the above specified materials from the same place.
e) Verify that the user has already received a copy of these materials or that you have already sent this user a copy.

Riassumendo, se modifichi la libreria produci un lavoro derivato che eredita la licenza e deve essere distribuito sotto copyleft. Se crei un programma che usa la libreria produci un lavoro che fa uso della libreria e non è soggetto a restrizioni. Se compili il programma e lo linki alla libreria produci un lavoro derivato che non eredita il copyleft (questa eccezione differenzia la LGPL dalla GPL), c'è solo la condizione che devi permettere la modifica dell'eseguibile eventualmente tramite reverse engeneering per consentire l'utilizzo di una libreria modificata.

LMCH
25-01-2014, 04:34
A parte che non e' vero, perche' nella sezione 5 della LGPL c'e' indicato che un lavoro fortemente dipendente dalle librerie e' considerato anch'esso derivato pur senza modificare le librerie, e quindi deve ereditare la LGPL a sua volta.

La sezione 5 essenzialmente vieta il link statico delle librerie.
Se si usa il link dinamico (DLL oppure shared object) non si ricade nell'ereditarietà della LGPL.

La licenza commerciale di Qt permette di usare il link statico, i moduli aggiuntivi non coperti da LGPL, ecc. ecc.

litocat
25-01-2014, 09:03
La sezione 5 essenzialmente vieta il link statico delle librerie.
Se si usa il link dinamico (DLL oppure shared object) non si ricade nell'ereditarietà della LGPL.

La licenza commerciale di Qt permette di usare il link statico, i moduli aggiuntivi non coperti da LGPL, ecc. ecc.

No. L'ereditarietà della LGPL riguarda le modifiche alla libreria, il link statico o dinamico di un programma produce sì un prodotto derivato, ma uno per cui la LGPL prevede un'eccezione, ossia l'unica condizione da rispettare per la redistribuzione è quella del comma 6.

La FSF non fa distinzione tra link statico e dinamico, in entrambi i casi considera l'eseguibile un prodotto derivato. Solo che nella GPL eredita la GPL, nella LGPL è prevista un'eccezione e puoi distribuire il programma sotto la licenza che preferisci con l'unica condizione da rispettare descritta dal comma 6. Le modifiche alla libreria invece non rientrano nel caso coperto dal comma 6 ed ereditano la LGPL.

polteus
25-01-2014, 09:26
La sezione 5 essenzialmente vieta il link statico delle librerie.
Se si usa il link dinamico (DLL oppure shared object) non si ricade nell'ereditarietà della LGPL.

La licenza commerciale di Qt permette di usare il link statico, i moduli aggiuntivi non coperti da LGPL, ecc. ecc.
Non è corretto, la LGPL non vieta in alcun modo il link statico. Link statico e dinamico sono entrambi ammessi, l'unico vincolo è che devi permettere il relink con una libreria modificata: dunque la licenza del programma (che può essere proprietaria) deve permettere la modifica per uso personale e se fornisci un binario statico devi mettere a disposizione il codice oggetto del programma (quindi non i sorgenti a meno che tu non lo voglia) così uno può fare il relink. L'interpretazione corretta è già stata fornita da litocat con i dovuti riferimenti, ma ne aggiungo un altro tratto dalle FAQ della FSF:

"Does the LGPL have different requirements for statically vs dynamically linked modules with a covered work? (#LGPLStaticVsDynamic)

For the purpose of complying with the LGPL (any extant version: v2, v2.1 or v3):

(1) If you statically link against an LGPL'd library, you must also provide your application in an object (not necessarily source) format, so that a user has the opportunity to modify the library and relink the application.

(2) If you dynamically link against an LGPL'd library already present on the user's computer,you need not convey the library's source. On the other hand, if you yourself convey the executable LGPL'd library along with your application, whether linked with statically or dynamically, you must also convey the library's sources, in one of the ways for which the LGPL provides. (http://www.gnu.org/licenses/gpl-faq.html#LGPLStaticVsDynamic)

Raghnar-The coWolf-
25-01-2014, 09:28
Fidati: io faccio fattura da tanti anni...
Saranno almeno dieci anni che non faccio uscire UNA SOLA RIGA di codice proprietario.
Si vede che io, redhat, canonical, amazon, google, ibm siamo tutti dei fenomeni della natura e tu se l'unico che non ha capito un tubo?

Ma cosa c'entra?! -.-
Non so cosa fai tu, ma Redhat, Canonical, Amazon, Google e IBM si muovono con software in GPL (o addirittura in Apache) ma fanno soldi vendendo SERVIZI. -.-'
Ad esempio se non vuoi pagare per la Red Hat puoi installare la CentOS che ha lo stesso kernel e librerie e tutto quanto, eccetto appunto il servizio.
E quello che si sta dicendo in questo thread è che anche con Android è la stessa cosa, se non vuoi il servizio "Google Play" che big G forse si fa pagare con l'esoso esborso di 0.75 centesimi, puoi costruirti il tuo Android e linkarlo a tutti gli store alternativi che vuoi, (come ha fatto Amazon).

No. L'ereditarietà della LGPL riguarda le modifiche alla libreria, il link statico o dinamico di un programma produce sì un prodotto derivato, ma uno per cui la LGPL prevede un'eccezione, ossia l'unica condizione da rispettare per la redistribuzione è quella del comma 6.

La FSF non fa distinzione tra link statico e dinamico, in entrambi i casi considera l'eseguibile un prodotto derivato. Solo che nella GPL eredita la GPL, nella LGPL è prevista un'eccezione e puoi distribuire il programma sotto la licenza che preferisci con l'unica condizione da rispettare descritta dal comma 6. Le modifiche alla libreria invece non rientrano nel caso coperto dal comma 6 ed ereditano la LGPL.

Questa cosa non l'avevo capita.
Forse perchè non ho ben capito un'altra cosa tecnica: come compili e linki lasciando la possibilità di cambiare la libreria sullo stesso eseguibile, senza fornire il codice sorgente?
Oggetto e istruzioni per il linking bastano?

polteus
25-01-2014, 10:01
Questa cosa non l'avevo capita.
Forse perchè non ho ben capito un'altra cosa tecnica: come compili e linki lasciando la possibilità di cambiare la libreria sullo stesso eseguibile, senza fornire il codice sorgente?
Oggetto e istruzioni per il linking bastano?
La cosa più semplice è usare un link dinamico, così non c'è nulla da fare, se ho il tuo programma e voglio cambiare la libreria dinamica con una modificata (e binary compatible, ovviamente) sostituisco i .so originali con i miei e stop. È quello che succede continuamente quando viene rilasciato un bugfix per una libreria, nella tua distro aggiorni la libreria ma i programmi che la usano non devono essere modificati e continuano a funzionare.

Nel caso di link statico devi fare una copia del codice oggetto prima di linkarlo staticamentente alla libreria, così puoi distribuirlo insieme all'eseguibile e se uno vuole usare una libreria modificata linka il tuo codice oggetto con la sua libreria modificata e così produce un nuovo eseguibile che usa la libreria modificata senza bisogno dei sorgenti del tuo programma. Oltre a fornire codice oggetto e istruzioni devi mettere a disposizione i sorgenti della libreria (non quelli del programma che la usa).

pabloski
25-01-2014, 14:48
Non mettermi in bocca cose che non ho mai affermato, gente sfigata e disoccupata lo stai dicendo tu, non io, ho parlato di ben altro, rileggi.

quindi non c'è problema nel fatto che google si faccia pagare per l'accesso ai suoi servizi


Sto dicendo, anche per rispondere ad altri, che Google è mossa dalle stesse motivazioni che muove Microsoft, er dinero...

ovvio, lì c'è gente che va pagata a fine mese, ma ( se permetti ) c'è ( e ci sarà sempre ) una differenza tra l'imprenditore onesto che guadagna lavorando e il mafioso che spaccia droga ed ammazza la gente per far soldi

magari il motivo è lo stesso, ma i metodi sono molto diversi

ci sono aziende che innovano e aziende che fanno i patent troll....credo che la differenza tra di loro sia abissale

pabloski
25-01-2014, 14:54
Ah e io che pensavo che se ne facesse un discorso filosofico... chissà cosa ne penserebbe il caro Stallmann :asd:

Il guadagno di cui parla lui non è economico, ma culturale.

E Stallman è perfettamente d'accordo su questo. Anzi mi pare che abbia sempre detto che non c'è problema a guadagnare vendendo software opensource.

Il problema sono le aziende che scopiazzano codice BSD, fanno miliardi, poi migliorano il software e non offrono tali miglioramenti alla comunità.

Ciò ovviamente porta ai seguenti risultati:

1. queste aziende possano creare il loro impero spendendo pochissimo ( cosa che in nessun altro settore industriale accade )
2. procedono in maniera closed, lucchettando e secretando il lavoro derivato da software in public domain

E no, non sto dicendo che è illegale o immorale, sto dicendo che la comunità ci rimette.

Estwald
25-01-2014, 17:05
Il Guardian farebbe meglio a dedicarsi al gossip sui "Reali" U.K.

Anche quando pubblica articoli su NSA e vicende annesse immagino.

Estwald
25-01-2014, 17:12
Il problema sono le aziende che scopiazzano codice BSD, fanno miliardi, poi migliorano il software e non offrono tali miglioramenti alla comunità.

La comunità che rilascia codice BSD ha fatto una scelta.



Ciò ovviamente porta ai seguenti risultati:

1. queste aziende possano creare il loro impero spendendo pochissimo ( cosa che in nessun altro settore industriale accade )
2. procedono in maniera closed, lucchettando e secretando il lavoro derivato da software in public domain

E no, non sto dicendo che è illegale o immorale, sto dicendo che la comunità ci rimette.

1 - Questo impero poi arriva ad essere tenuto in piedi da qualche 50 o 100 mila persone che naturalmente vivono d'aria.

2- La comunità ha ancora il suo codice originario libero e a disposizione. Avendo fatto la scelta di rilasciarlo con una determinata licenza non ci rimette proprio una beata mazza.

zephyr83
25-01-2014, 17:49
Non ci siamo:
Linux, PHP o Python, cyanogen = free software
MySQL, android = open source
anche android è free software!

zephyr83
25-01-2014, 17:57
La comunità che rilascia codice BSD ha fatto una scelta.
Ovviamente, nulla di illegale ma almeno IO posso criticare questo comportamento! Non è obbligatorio difendere o condividere certe scelte!

1 - Questo impero poi arriva ad essere tenuto in piedi da qualche 50 o 100 mila persone che naturalmente vivono d'aria.

2- La comunità ha ancora il suo codice originario libero e a disposizione. Avendo fatto la scelta di rilasciarlo con una determinata licenza non ci rimette proprio una beata mazza.
1 - bhe che vuol dire? magari comportandosi diversamente potrebbe funzionare anche meglio, chi lo sa!
2 - rivedi risposta di prima!

WarDuck
25-01-2014, 18:36
Il guadagno di cui parla lui non è economico, ma culturale.


La gran parte delle implementazioni dei servizi di Google sono illustrate pubblicamente in articoli, ma il codice è proprietario (Google FS, BigTable, etc, etc...), probabilmente per ovvie ragioni di business (altrimenti ognuno si farebbe Google in casa propria).

Molti algoritmi sono disponibili pubblicamente. Così come molti patent, sono disponibili al pubblico dominio.

Cultura != Codice, per come la intendo io.


Il problema sono le aziende che scopiazzano codice BSD, fanno miliardi, poi migliorano il software e non offrono tali miglioramenti alla comunità.

Ciò ovviamente porta ai seguenti risultati:

1. queste aziende possano creare il loro impero spendendo pochissimo ( cosa che in nessun altro settore industriale accade )
2. procedono in maniera closed, lucchettando e secretando il lavoro derivato da software in public domain

E no, non sto dicendo che è illegale o immorale, sto dicendo che la comunità ci rimette.

Se il codice è BSD è BSD, e se vogliamo è la più alta espressione di libertà, ancora più della GPL.

Uno che sviluppa il proprio codice potrà decidere quale licenza utilizzare o deve sottostare a quello che pensano gli altri?

Ad esempio io rilascio tutto il mio codice sotto licenza Apache, non mi interessa se un giorno qualcuno userà il mio codice per guadagnarci, anzi mi farà solo piacere, purché ovviamente riconosca la paternalità dell'opera.

Quello che dici è in parte condivisibile, ma bisogna comunque tenere presente il valore aggiunto che uno dà alle cose, siano essere materie prime piuttosto che codice BSD.

La maggior parte delle volte la differenza la fanno le idee, non il codice.

pabloski
25-01-2014, 20:06
La comunità che rilascia codice BSD ha fatto una scelta.


ovvio, però non si può non notare che è una scelta che, alla lunga, penalizza la comunità



1 - Questo impero poi arriva ad essere tenuto in piedi da qualche 50 o 100 mila persone che naturalmente vivono d'aria.

il che non ha nulla a che vedere col fatto che le aggiunte, le eventuali nuove tecnologie, ecc... sono segrete e i progetti chiusi in un caveau

sai quand'è che l'umanità è uscita dal Medioevo? da quando la scienza ha smesso di essere un'accozzaglia di formule segrete occultate dai vari alchimisti, ed è diventata "open source"


2- La comunità ha ancora il suo codice originario libero e a disposizione.


ovvio, ma intanto ha perso il treno dell'innovazione ( non è un caso che freebsd si è ridotto a mera collezione di tecnologie portate da linux )


Avendo fatto la scelta di rilasciarlo con una determinata licenza non ci rimette proprio una beata mazza.

sbagli, perchè la comunità mica è composta solo dai bsd-fan

pabloski
25-01-2014, 20:19
Molti algoritmi sono disponibili pubblicamente. Così come molti patent, sono disponibili al pubblico dominio.

Cultura != Codice, per come la intendo io.


cultura non è solo codice, ma anche codice

mica tutte le tecnologie sono disponibili ( in un modo o nell'altro ) tramite patent, pubblicazioni, ecc...?

faccio notare che esistono i cosidetti "segreti industriali", tutta roba che ha un valore immenso ( altrimenti non sarebbe tenuta segreta ) e che, se occultata troppo, indebolisce il substrato culturale di una certa disciplina

il problema è che molti di voi valutano la questione in maniera troppo maccheronica e poco filosofica

il movimento free software si batte affinchè la conoscenza sia di pubblico dominio, in maniera generale, non relativa a questo o quel software ( o al solo software )

Stallman ha chiarito più volte la sua visione, una visione di libertà che travalica i confini dell'informatica

voglio dire, basta guardarsi attorno, e noterai che già parlano di affittarti la conoscenza, di lucchettarla, di mp3 che ascolto 3 volte e poi non sono più tuoi, di libri da leggere a tot centesimi a pagina

se oggi facciamo passare l'idea che il software è giusto lucchettarlo, domani ( altre lobby, altri gruppi ) luccheteranno gli ebook, poi i libri, poi ....

l'idea del free software è quella di un movimento che si batte contro l'altro grande movimento che permea la nostra società, ovvero il movimento del "tutto chiuso", del "paghi e fruisci col contagocce", del "se non sei figlio di nobili perchè mai vorresti poter studiare"?



Se il codice è BSD è BSD, e se vogliamo è la più alta espressione di libertà, ancora più della GPL.

e perchè mai? quale sarebbe questa libertà che la bsd concede e la gpl no? il primo a sviluppare un progetto ne sceglie la licenza, gli altri possono accettarla o meno ( sono liberi di farlo )



Uno che sviluppa il proprio codice potrà decidere quale licenza utilizzare o deve sottostare a quello che pensano gli altri?

e dov'è che avrei detto il contrario?



Ad esempio io rilascio tutto il mio codice sotto licenza Apache, non mi interessa se un giorno qualcuno userà il mio codice per guadagnarci, anzi mi farà solo piacere, purché ovviamente riconosca la paternalità dell'opera.

benissimo, ma ciò non toglie che tale licenza si presta ad essere sfruttata da chi depreda soltanto

sony ha messo freebsd sulla ps4, suppongo abbiano pure dei driver per la gpu integrata, eppure non ce n'è traccia nei repo di freebsd...ecco, questo è l'esempio lampante di quello che dicevo

e no, sei libero di scegliere la bsd, ma sappi che succederanno anche cose del genere



La maggior parte delle volte la differenza la fanno le idee, non il codice.

già, le idee che i signori del closed stanno lucchettando a colpi di brevetti farlocchi ( questo è l'esempio di quello che scrivevo sopra riguardo l'ampio respiro dell'ideologia che sta dietro la FSF )

Estwald
25-01-2014, 21:23
ovvio, però non si può non notare che è una scelta che, alla lunga, penalizza la comunità

L'unica cosa che non si può non notare è che alla lunga saremo tutti morti, compresi quelli con la sfera di cristallo.



il che non ha nulla a che vedere col fatto che le aggiunte, le eventuali nuove tecnologie, ecc... sono segrete e i progetti chiusi in un caveau

sai quand'è che l'umanità è uscita dal Medioevo? da quando la scienza ha smesso di essere un'accozzaglia di formule segrete occultate dai vari alchimisti, ed è diventata "open source"

Se i signori "purezza e innovazione" di Google pigliano un bel software GPL e lo sbattono ultra-modificato dietro un loro servizio web, che cavolo sono tenuti a rilasciare alla sacra comunità? Altro che "open source", qua c'è ancora gente che corre dietro alle streghe.

Senza contare che resto sempre curioso di sapere se loro hanno speso poco o tanto per costruire il loro impero ...



ovvio, ma intanto ha perso il treno dell'innovazione ( non è un caso che freebsd si è ridotto a mera collezione di tecnologie portate da linux

Si sarà bruciato a forza di LSD, pace all'anima sua. Ciò non toglie che sempre di prodotto "open source" non in "public domain" si tratta. Ma adesso non girarmi la frittata tirando in ballo il "free software" perchè allora la discussione diventa veramente surreale visto che Linux (il kernel di Linus) e tutte o quasi le maggiori distro del pianeta non sono considerate tali manco dal grande guru :asd:

Il treno dell'innovazione si muove a suon di dollaroni e a chi li sgancia non importa nulla di tutta l'ideologia che si annida in un substrato degli addetti ai lavori e non.



sbagli, perchè la comunità mica è composta solo dai bsd-fan

Beh certo, c'è anche gente che trolla in risposta ad una trollata e ci sono anche un mare di invasati che annunciano la fine del mondo, Scientology, etc. etc.

Estwald
25-01-2014, 21:30
l'idea del free software è quella di un movimento che si batte contro l'altro grande movimento che permea la nostra società, ovvero il movimento del "tutto chiuso", del "paghi e fruisci col contagocce", del "se non sei figlio di nobili perchè mai vorresti poter studiare"?

Ma una via di mezzo mai? O con me o contro di me? Andate tutti al diavolo (quello di FreeBSD si intende :asd:) ...

Pier2204
26-01-2014, 10:21
MA BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASTA!
ma ancora con sta' storia che free = gratis?
Ma come mai un senior linux guadagna il quadruplo di uno windows?
Forse che l'ignoranza reiterata non paga?

Buon per te allora, ma questo che centra?
L'articolo del Guardian parla di altro, non che la cosa mi interessi particolarmente, ma su una questione di principio:
Google ha sempre osteggiato di utilizzare software free come una sorta di bandiera per il proprio businnes, quando invece per lo stesso (se l'articolo non scrive sciocchezze) si fa pagare. Non che ci sia nulla di sbagliato in tutto questo, come scrive Pablosky deve pagare gli stipendi a fine mese.
Ed è esattamente ciò che dico io, nessuno lavora gratis, se non per motivazioni personali.
L'importante è che non diventi la santa in mezzo alle cattive, perché non è così.

PS. Calma..

Raghnar-The coWolf-
26-01-2014, 11:18
Google ha sempre osteggiato di utilizzare software free come una sorta di bandiera per il proprio businnes, quando invece per lo stesso (se l'articolo non scrive sciocchezze) si fa pagare.

Se leggi i reply sopra scoprirai che Android è invece proprio una piattaforma completamente Free, al pari e superiore a alcuni mostri sacri del mondo opensource e free software.

eaman
26-01-2014, 12:03
Google ha sempre osteggiato di utilizzare software free come una sorta di bandiera per il proprio businnes, quando invece per lo stesso (se l'articolo non scrive sciocchezze) si fa pagare.

MA BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASTA!
ma ancora con sta' storia che free = gratis?
Ma che' e' un diodo tra tra le sinapsi?

Pier2204
26-01-2014, 12:59
MA BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASTA!
ma ancora con sta' storia che free = gratis?
Ma che' e' un diodo tra tra le sinapsi?

Senza offesa, ma io ho risposto in maniera educata e continuerò a farlo,
ma ti consiglio di calmarti, è la seconda volta che te lo dico..

pabloski
26-01-2014, 14:45
Ma una via di mezzo mai? O con me o contro di me? Andate tutti al diavolo (quello di FreeBSD si intende :asd:) ...

Cosa intendi per "via di mezzo"? Se un movimento propugna certi ideali, non vedo perchè dovrebbe inchinarsi alle proposte degli altri.

Non mi pare che i sostenitori del closed source cerchino "vie di mezzo". Anzi, brevettano scemenze e usano tali brevetti per denunciare a destra e a manca.

Le vie di mezzo sono l'espressione della filosofia moderata. Sappiamo bene ( noi italiani ) qual è il risultato a cui conducono i moderati.


Google ha sempre osteggiato di utilizzare software free come una sorta di bandiera per il proprio businnes, quando invece per lo stesso (se l'articolo non scrive sciocchezze) si fa pagare.

Il caso riportato dal Guardian non sta in questi termini. Google sviluppa ( insieme ad altre società ) Android. Android è free as in freedom e as in beer. Usufruire dei servizi di google legati alle googleapps, si paga.

Non so perchè sei arrivato alla conclusione che android = royalties.


Ed è esattamente ciò che dico io, nessuno lavora gratis, se non per motivazioni personali.

Ed è questo il fraintendimento in cui molti sono caduti. Il free software non è free = gratis, nè tantomeno è sviluppato da gente aggratis. Il free è riferito alla libera circolazione dei sorgenti e della conoscenza che vi è contenuta ( e ovviamente alla libertà di usare tali sorgenti per qualsiasi scopo, ma con l'obbligo di rendere merito a chi ha partecipato alla loro creazione e rendere free i cambiamenti/miglioramenti apportati ).

eaman
26-01-2014, 16:29
Senza offesa, ma io ho risposto in maniera educata e continuerò a farlo,
ma ti consiglio di calmarti, è la seconda volta che te lo dico..
Ti sfugge l'ironia: tu continui a dire che google campa sul software free e poi pretende di farsi pagare, e lo fai da eoni, io ti torno a postare:

MA BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASTA!
ma ancora con sta' storia che free = gratis?

WarDuck
26-01-2014, 17:50
cultura non è solo codice, ma anche codice

mica tutte le tecnologie sono disponibili ( in un modo o nell'altro ) tramite patent, pubblicazioni, ecc...?

faccio notare che esistono i cosidetti "segreti industriali", tutta roba che ha un valore immenso ( altrimenti non sarebbe tenuta segreta ) e che, se occultata troppo, indebolisce il substrato culturale di una certa disciplina

il problema è che molti di voi valutano la questione in maniera troppo maccheronica e poco filosofica

il movimento free software si batte affinchè la conoscenza sia di pubblico dominio, in maniera generale, non relativa a questo o quel software ( o al solo software )

Stallman ha chiarito più volte la sua visione, una visione di libertà che travalica i confini dell'informatica


Perdonami, ma si sta parlando di free SOFTWARE.

La mia visione di ingegnere mi guarda bene dal dare una connotazione filosofica a qualcosa che in realtà assume connotati molto più pratici.

Il vero vantaggio dell'open source a livello ingegneristico è il riutilizzo del codice. PUNTO.

Possiamo girarci attorno quanto ci pare, ma il vero successo del modello open è in larga parte dovuto a questo.

C'entra poco la cultura a mio avviso, per quanto ovviamente è umana curiosità sapere come sono fatte le cose e il modello open favorisce più di altri questo, anche se come dicevo la letteratura informatica in molti casi basta e avanza.

Tanto per la cronaca, anche in un modello closed, sei sempre libero di prendere un eseguibile e disassemblarlo.

E' più difficile, ma non impossibile.


voglio dire, basta guardarsi attorno, e noterai che già parlano di affittarti la conoscenza, di lucchettarla, di mp3 che ascolto 3 volte e poi non sono più tuoi, di libri da leggere a tot centesimi a pagina

se oggi facciamo passare l'idea che il software è giusto lucchettarlo, domani ( altre lobby, altri gruppi ) luccheteranno gli ebook, poi i libri, poi ....


Premesso che non vedo questa diretta correlazione con la diatriba tra open source e closed source, dopodiché non è questione di giusto o sbagliato, è questione di scelte, e quello che dici te va oltre la semplice questione closed o open.

Possono esistere standard aperti ed implementazioni closed, e a quel punto la differenza la fa meramente il rispetto dello standard da parte dell'implementazione.


l'idea del free software è quella di un movimento che si batte contro l'altro grande movimento che permea la nostra società, ovvero il movimento del "tutto chiuso", del "paghi e fruisci col contagocce", del "se non sei figlio di nobili perchè mai vorresti poter studiare"?


E' una forzatura bella e buona. La cultura è disponibile in varie forme, e per di più se pensiamo alle università chiunque può assistere alle lezioni in maniera del tutto gratuita e già basta questo per rendere palese l'ipocrisia e la strumentalizzazione che si fa spesso intorno al mondo dell'università come bene di lusso.

D'altro canto, non vorrei passasse il messaggio controverso che visto che ci sono Wikipedia e Linux allora tutto il resto può chiudere baracca.

Dal mio punto di vista ciò che contribuisce alla cultura è proprio la diversità, e chi cerca di imporre la sua visione o il suo modello culturale, non riesce a capirlo.

Secondo te è logico studiare solo una faccia della medaglia (ad esempio Linux), piuttosto che mettere a confronto le idee che stanno alla base dei vari sistemi, e il perché di certe scelte?

E non mi si parli che i sistemi closed non si possono studiare perché lo dimostra proprio Linus Torvalds avendo realizzato di fatto un clone di UNIX, che non mi pare fosse open source all'epoca.


e perchè mai? quale sarebbe questa libertà che la bsd concede e la gpl no? il primo a sviluppare un progetto ne sceglie la licenza, gli altri possono accettarla o meno ( sono liberi di farlo )


La libertà di usare codice e di usufruirne come meglio si ritiene.

In quel caso è difficile che chi usa software BSD rifiuti la licenza BSD, proprio perché non preclude alcun tipo di utilizzo.


già, le idee che i signori del closed stanno lucchettando a colpi di brevetti farlocchi ( questo è l'esempio di quello che scrivevo sopra riguardo l'ampio respiro dell'ideologia che sta dietro la FSF )

Sul fatto che esistano brevetti che non stanno né in cielo né in terra siamo perfettamente d'accordo, ma non solo a livello software.

La questione è molto delicata e andrebbe affrontata caso per caso proprio perché ogni brevetto fa storia a se.

killercode
26-01-2014, 18:11
Perdonami, ma si sta parlando di free SOFTWARE.

La mia visione di ingegnere mi guarda bene dal dare una connotazione filosofica a qualcosa che in realtà assume connotati molto più pratici.

Il vero vantaggio dell'open source a livello ingegneristico è il riutilizzo del codice. PUNTO.

Possiamo girarci attorno quanto ci pare, ma il vero successo del modello open è in larga parte dovuto a questo.

C'entra poco la cultura a mio avviso, per quanto ovviamente è umana curiosità sapere come sono fatte le cose e il modello open favorisce più di altri questo, anche se come dicevo la letteratura informatica in molti casi basta e avanza.

Tanto per la cronaca, anche in un modello closed, sei sempre libero di prendere un eseguibile e disassemblarlo.

E' più difficile, ma non impossibile.



Beh, ormai non è più un problema dei soli programmatori, visto il grado di permeazione che i computer hanno nella nostra vita tutti i software dovrebbero essere open source (ma non obbligatoriamente free software) per permettere a chiunque sia interessato di capire come funziona quello che usa tutti i giorni e in cui ripone parti importanti della propria vita.


E non mi si parli che i sistemi closed non si possono studiare perché lo dimostra proprio Linus Torvalds avendo realizzato di fatto un clone di UNIX, che non mi pare fosse open source all'epoca.


unix era open source, più per obbligo che per scelta ma comunque lo era.
Non tutte le sue derivate hanno mantenuto la linea.

pabloski
26-01-2014, 19:16
Perdonami, ma si sta parlando di free SOFTWARE.


Certo, ma se hai mai ascoltato Stallman, avrai notato che il suo pensiero va alla Free Society, prim'ancora che al Free Software.


La mia visione di ingegnere mi guarda bene dal dare una connotazione filosofica a qualcosa che in realtà assume connotati molto più pratici.

La stessa cosa che pensarono gli ingegneri che lavorarono alla bomba atomica. I risultati li stiamo vedendo ( e subendo ). Il vero saggio usa il cervello a 360 gradi, coprendo tutto lo scibile umano ( filosofia compresa ).


Il vero vantaggio dell'open source a livello ingegneristico è il riutilizzo del codice. PUNTO.


E la diffusione di informazioni sulle tecniche usate dagli altri. In una parola CULTURA ( o conoscenza se vuoi ).


anche se come dicevo la letteratura informatica in molti casi basta e avanza.

E qui si ritorna al discorso filosofico. Il punto è che devi lottare sempre, altrimenti se oggi ti privano del codice aperto, domani ti priveranno della scuola aperta. E allora non avrai nemmeno il diritto/possibilità di studiare e fartela quella cultura. Ci siamo già passati nel millennio scorso, non è niente di nuovo.

Per questo dicevo che il discorso della FSF va visto in una più ampia lotta per una società libera ( il che implica anche conoscenza libera ).


Tanto per la cronaca, anche in un modello closed, sei sempre libero di prendere un eseguibile e disassemblarlo.

Ma non sei libero di modificarlo e basarci sopra un tuo software. Il che si traduce in continue reinvenzioni della ruota.

Poi c'è una bella differenza tra codice di alto livello e codice assembly. Studieresti l'inglese su un libro scritto in ostrogoto?


Dal mio punto di vista ciò che contribuisce alla cultura è proprio la diversità, e chi cerca di imporre la sua visione o il suo modello culturale, non riesce a capirlo.


Tu hai lo stesso problema di Pier2204, ovvero sei convinto che chi crede nell'opensource, nel free software, in una società libera è un brutto comunista che vuole imporre agli altri il proprio modo di vedere le cose.

No! Semplicemente queste persone si comportano in un certo modo, vivono in quel modo, cercano ovviamente di insegnare agli altri le positività insite in quel modo di vivere. Tutto ciò non a nulla a che fare con l'imposizione ( cosa che invece color che ragionano secondo la "modalità closed" cercano di fare tramite brevetti, restrizioni, eula, drm ).


Secondo te è logico studiare solo una faccia della medaglia (ad esempio Linux), piuttosto che mettere a confronto le idee che stanno alla base dei vari sistemi, e il perché di certe scelte?

Questa non c'entra nulla col discorso sulle licenze e il modello di sviluppo. Tu parli di tecnologia e ovviamente bisogna studiare tutto ciò che si può ( ma alcune tecnologie sono difficili da studiare nel dettaglio, dato che sono closed ).


E non mi si parli che i sistemi closed non si possono studiare perché lo dimostra proprio Linus Torvalds avendo realizzato di fatto un clone di UNIX, che non mi pare fosse open source all'epoca.

Unix della AT&T non lo era, ma lo erano Minix e tutti gli altri "unix", e soprattutto lo erano le informazioni sull'architettura del sistema unix. Non dimentichiamo che AT&T concedeva alle università l'accesso al codice sorgente.

Se proprio vuoi fare un confronto sensato, allora prendi in considerazione wine e windows.



La libertà di usare codice e di usufruirne come meglio si ritiene.

Quindi una scelta, stessa cosa che fa chi accetta di basarsi su codice gpl.



La questione è molto delicata e andrebbe affrontata caso per caso proprio perché ogni brevetto fa storia a se.

Stranamente il caos è cominciato coi brevetti software. Forse perchè negli altri settori si pretende che vengano brevettate implementazioni specifiche, con tanto di prototipi?

Non lo dico io, ormai lo dicono pure i politici americani che il sistema dei brevetti è fuori controllo a causa dei brevetti software.

Estwald
26-01-2014, 20:08
Cosa intendi per "via di mezzo"? Se un movimento propugna certi ideali, non vedo perchè dovrebbe inchinarsi alle proposte degli altri.

Non mi pare che i sostenitori del closed source cerchino "vie di mezzo". Anzi, brevettano scemenze e usano tali brevetti per denunciare a destra e a manca.


Il sistema dei brevetti va sicuramente rivisto ma, quindi? Il modello open deve per forza di cose essere il migliore in ogni situazione? Ne dubito e ad es. vorrei proprio vedere un po' di videogames, non online, che abbiano successo commerciale e che siano rilasciati sotto GPL al day one, esitono?

E poi i binary blob che qualcuno ha deciso di considerare conformi alla GPL non sono forse un compromesso che hanno accettato quasi tutti tranne uno zoccolo duro e puro?


Le vie di mezzo sono l'espressione della filosofia moderata. Sappiamo bene ( noi italiani ) qual è il risultato a cui conducono i moderati.

A perte che "moderato" è un termine che in questo paese è diventato un insulto proprio per l'uso distorto che ne è stato fatto e al quale evidentemente ti sei uniformato, vogliamo parlare dei risultati ottenuti da assolutismi, fanatismi e totalitarismi?


Beh, ormai non è più un problema dei soli programmatori, visto il grado di permeazione che i computer hanno nella nostra vita tutti i software dovrebbero essere open source (ma non obbligatoriamente free software) per permettere a chiunque sia interessato di capire come funziona quello che usa tutti i giorni e in cui ripone parti importanti della propria vita.

Un videogioco è un software in cui riponi parti importanti della tua vita? Perchè , ad es., Valve dovrebbe rilasciare un ipotetico Half Life 3 open source al day one e magari pure sotto GPL?



Ma non sei libero di modificarlo e basarci sopra un tuo software. Il che si traduce in continue reinvenzioni della ruota.

Con licenza GPL non sei libero di chiuderlo il che, magari più di rado se vuoi, si traduce comunque in una reinvenzione della ruota.

killercode
26-01-2014, 20:40
Un videogioco è un software in cui riponi parti importanti della tua vita? Perchè , ad es., Valve dovrebbe rilasciare un ipotetico Half Life 3 open source al day one e magari pure sotto GPL?


Il videogioco gira sullo stesso computer in cui ci sono i tuoi dati, tu inviteresti a vivere in casa tua uno sconosciuto di cui non puoi sapere niente?

Non è necessario che sia free o GPL, basta che sia open per vedere cosa fa.

Estwald
26-01-2014, 20:54
Il videogioco gira sullo stesso computer in cui ci sono i tuoi dati, tu inviteresti a vivere in casa tua uno sconosciuto di cui non puoi sapere niente?

Non è necessario che sia free o GPL, basta che sia open per vedere cosa fa.

Quindi devo andare a leggermi n-mila righe di codice pur senza averne le competenze o aspettare che qualche comitato creato appositamente da non si sa chi lo faccia per me? E senza considerare il fatto che esistono strumenti per controllare dove il tal software va a leggere e scrivere?

No, il gioco verrà installato su una partizione ad hoc e non avrà nessuna possibilità di accesso ai dati (perché girerà su una Steam Machine in salotto). Ripongo la domanda tale e quale.

killercode
26-01-2014, 21:15
Quindi devo andare a leggermi n-mila righe di codice pur senza averne le competenze o aspettare che qualche comitato creato appositamente da non si sa chi lo faccia per me? E senza considerare il fatto che esistono strumenti per controllare dove il tal software va a leggere e scrivere?

No, il gioco verrà installato su una partizione ad hoc e non avrà nessuna possibilità di accesso ai dati (perché girerà su una Steam Machine in salotto). Ripongo la domanda tale e quale.

Poter leggere il codice serve proprio per capire perchè vadain quelle determinate zone del tuo pc che hai riscontrato con gli strumenti di analisi.
Per quanto riguarda il fatto che non sai leggere il codice, ti deve venir data la possibilità di capire, non l'obbligo (per loro) di istruirti.

Permettimi poi di dirti che l'ultima frase è veramente deprimente, invece di chiedergli di rispettare i tuoi di diritti (di sapere cosa fanno sulla tua macchina) preferisci nasconderti e isolarti su un'altro pc.
posso capire che sia un rimedio estremo dovuto al fatto che una singola persona non può combattere contro grandi aziende, ma anche appoggiare le loro scelte... :nono:

Estwald
26-01-2014, 21:27
Poter leggere il codice serve proprio per capire perchè vadain quelle determinate zone del tuo pc che hai riscontrato con gli strumenti di analisi.

Non ho riscontrato nulla, sarà mai un rootkit che riesce a fregarmi?



Per quanto riguarda il fatto che non sai leggere il codice, ti deve venir data la possibilità di capire, non l'obbligo (per loro) di istruirti.


Quindi aspetto il comitato o passo i prossimi quindici anni a laurearmi e a diventare sviluppatore c++ senior?



Permettimi poi di dirti che l'ultima frase è veramente deprimente, invece di chiedergli di rispettare i tuoi di diritti (di sapere cosa fanno sulla tua macchina) preferisci nasconderti e isolarti su un'altro pc.
posso capire che sia un rimedio estremo dovuto al fatto che una singola persona non può combattere contro grandi aziende, ma anche appoggiare le loro scelte... :nono:

Permettimi di dirti anche senza poi che ad essere deprimente è il tuo FUD da quattro soldi. Ho comprato una macchina appositamente per giocare in salotto, da quale pulpito puoi permetterti di giudicare le mie scelte?

Pier2204
26-01-2014, 21:27
Tu hai lo stesso problema di Pier2204, ovvero sei convinto che chi crede nell'opensource, nel free software, in una società libera è un brutto comunista che vuole imporre agli altri il proprio modo di vedere le cose.


Il nome e il pensiero mi facevano sospettare a un Komunista attivista Bolsheviko.. :asd:

A parte gli scherzi, hai allargato il discorso a una visione più ampia che esula da questo thread, software libero e società libera non sono 2 filosofie accumunabili anche se possono sembrare simili, in quanto entrambe frutto del pensiero di una cultura libera.
Cultura libera e società libera sono modelli che prevedono la nascita (ad esempio) di software libero senza alcuna costrizione e nello stesso tempo di software chiuso, come diverso modello, non antitetico al primo, ma solo come scelta di businnes.
Se un giorno dovessero vietare l'utilizzo del software libero sarei il primo ad oppormi perchè di fatto si toglie una scelta di vita, ma lo stesso se qualcuno dovesse imporre l'apertura al software brevettato, la situazione sarebbe simile.
In sostanza sono scelte, ma non è che una è peggio dell'altra...entrambe offrono opportunità e scelte.. sta a chi le utilizza capire quella che si addice di più per se.
Non mi sembra che Stallman sia molto tenero in questo senso riguardo tutti coloro che utilizzano software closed anche dentro distribuzioni free... si è scagliato diverse volte anche contro Canonical e Google, per non parlare degli anticristo Jobs e Ballmer.
Questo io lo chiamo pensiero "chiuso"

killercode
26-01-2014, 21:32
Permettimi di dirti anche senza poi che ad essere deprimente è il tuo FUD da quattro soldi. Ho comprato una macchina appositamente per giocare in salotto, da quale pulpito puoi permetterti di giudicare le mie scelte?

Non ha nulla a che vedere sul dove vuoi giocare ma sul fatto che lo tieni su una macchina apposta separata dal resto dei tuoi dati, in pratica hai creato una prigione solo per lui (o una prigione più grande per te, dipende dai punti di vista)

Estwald
26-01-2014, 21:44
Non ha nulla a che vedere sul dove vuoi giocare ma sul fatto che lo tieni su una macchina apposta separata dal resto dei tuoi dati, in pratica hai creato una prigione solo per lui (o una prigione più grande per te, dipende dai punti di vista)

No, non è separata apposta dal resto dei miei dati. E' separata perché la voglio "apposta" solo per giocare in salotto. :asd:

Guarda non voglio farti andare a dormire col groppo in gola ... sei un esperimento perfettamente riuscito e non c'è altro da aggiungere.

Buona notte :vicini:

killercode
26-01-2014, 21:51
No, non è separata apposta dal resto dei miei dati. E' separata perché la voglio "apposta" solo per giocare in salotto. :asd:

Guarda non voglio farti andare a dormire col groppo in gola ... sei un esperimento perfettamente riuscito e non c'è altro da aggiungere.

Buona notte :vicini:

Si,certo, apposta solo per giocare, no internet, no mail, no chat, no stream video e musica, immagino che il di fianco oltre alla macchina da videogiochi avrai anche un lettore bluray, uno dvd, uno stereo e una radio portatile, così le funzioni stanno tutte belle separate come si faceva nel 1980 :D

WarDuck
26-01-2014, 22:18
Beh, ormai non è più un problema dei soli programmatori, visto il grado di permeazione che i computer hanno nella nostra vita tutti i software dovrebbero essere open source (ma non obbligatoriamente free software) per permettere a chiunque sia interessato di capire come funziona quello che usa tutti i giorni e in cui ripone parti importanti della propria vita.


Anche il software della centralina che controlla l'ABS o l'airbag della tua auto.

A questo punto anche il software di bordo dell'aereo che prendete, o della metro, oppure del sistema di gestione dell'illuminazione pubblica, della centralina dell'allarme, dei meccanismi di controllo di una banca... e via discorrendo.

E perché no allora il codice che sta dietro la logica di Facebook, di Google e quant'altro e via discorrendo...

Eppure nessuno si è mai lamentato (a parte Stallmann :asd: ) del fatto che il codice del motore di ricerca di Google non fosse open, eppure è probabilmente la cosa che TUTTI usano di più.

Cioè perché per quei prodotti non fate le stesse considerazioni? E se le fate, come le giustificate?


unix era open source, più per obbligo che per scelta ma comunque lo era.
Non tutte le sue derivate hanno mantenuto la linea.

Nì, era mista la licenza iniziale, solo in seguito alcune varianti divennero open source, ma sempre sotto licenza (e a pagamento).

Un po' diverso dal concetto di free-software (ricordo sempre che open source != free software, per quanto sia il pre-requisito).

killercode
26-01-2014, 22:35
Anche il software della centralina che controlla l'ABS o l'airbag della tua auto.

A questo punto anche il software di bordo dell'aereo che prendete, o della metro, oppure del sistema di gestione dell'illuminazione pubblica, della centralina dell'allarme, dei meccanismi di controllo di una banca... e via discorrendo.

E perché no allora il codice che sta dietro la logica di Facebook, di Google e quant'altro e via discorrendo...

Eppure nessuno si è mai lamentato (a parte Stallmann :asd: ) del fatto che il codice del motore di ricerca di Google non fosse open, eppure è probabilmente la cosa che TUTTI usano di più.

Cioè perché per quei prodotti non fate le stesse considerazioni? E se le fate, come le giustificate?


Ovvio che le facciamo, figurati se non mi interessa sapere come funziona il software che mi dove salvare la vita.


Ovviamente sono anche interessato a sapere cosa salva delle mie ricerche google (e molti si lamentano di questo), anche se con i servizi web il discorso è un po' diverso perchè sei tu che vai da loro e non viceversa, quindi quando fai le richieste decidi tu cosa mascherare delle tue informazioni che vengono spedite al server

WarDuck
26-01-2014, 23:09
E la diffusione di informazioni sulle tecniche usate dagli altri. In una parola CULTURA ( o conoscenza se vuoi ).


La domanda è: se ti dò tutte le specifiche e gli algoritmi ma non il codice, sono closed, brutto e cattivo?


Ma non sei libero di modificarlo e basarci sopra un tuo software. Il che si traduce in continue reinvenzioni della ruota.

Poi c'è una bella differenza tra codice di alto livello e codice assembly. Studieresti l'inglese su un libro scritto in ostrogoto?


Culturalmente parlando a te bastarebbe capire cosa fa.

Ripeto: sono le idee la chiave, l'implementazione per quanto importante è solo una conseguenza di ciò.

Il discorso del re-inventare la ruota è bizzarro, perché a giudicare dalla quantità di fork e librerie open presenti che fanno la stessa cosa, direi che non è un concetto molto chiaro alla comunità.

Anzi probabilmente l'accesso al codice sorgente spinge molti a tentare di migliorare le implementazioni esistenti di idee già esistenti, con ovvi pro/contro.

Ma d'altro canto non può che essere altrimenti, te lo immagini se tutti si omologassero ad un'unica visione/implementazione?

Finirebbero nel trovarsi nella stessa situazione che dicevano di voler combattere.

Questo si che avrebbe del paradossale.


Tu hai lo stesso problema di Pier2204, ovvero sei convinto che chi crede nell'opensource, nel free software, in una società libera è un brutto comunista che vuole imporre agli altri il proprio modo di vedere le cose.


Semplicemente non condivido questo continuo demonizzare il software closed cercando ad ogni costo di minare il concetto di proprietà intellettuale, che pure esiste in praticamente tutti i settori e che di fatto ha permesso lo sviluppo e la concorrenza in gran parte dei settori industriali che conosciamo.

Purtroppo nel mondo informatico i concorrenti in determinati settori si contano sulle dita di una mano, e la maggior parte sono arrivati in netto ritardo, quando ormai la frittata era fatta.


Unix della AT&T non lo era, ma lo erano Minix e tutti gli altri "unix", e soprattutto lo erano le informazioni sull'architettura del sistema unix. Non dimentichiamo che AT&T concedeva alle università l'accesso al codice sorgente.


Il grande merito di UNIX penso che sia stato quello di averci insegnato l'importanza della definizione delle interfacce (vedi POSIX).

L'implementazione appunto poteva cambiare ed è quello che io considero il vero valore aggiunto.


Quindi una scelta, stessa cosa che fa chi accetta di basarsi su codice gpl.


Certo, una scelta che impone agli altri le modalità di distribuzione.

E' una scelta anche mettere a disposizione il solo file binario e dietro pagamento i sorgenti.

WarDuck
26-01-2014, 23:20
Ovvio che le facciamo, figurati se non mi interessa sapere come funziona il software che mi dove salvare la vita.


Ovviamente sono anche interessato a sapere cosa salva delle mie ricerche google (e molti si lamentano di questo), anche se con i servizi web il discorso è un po' diverso perchè sei tu che vai da loro e non viceversa, quindi quando fai le richieste decidi tu cosa mascherare delle tue informazioni che vengono spedite al server

Secondo me il problema principale è appunto un problema di mancanza di fiducia nel software (o in chi dovrebbe scriverlo).

Vuoi perché il software è estremamente malleabile, vuoi perché non si è mai data grossa credibilità all'ingegneria del software (che è cosa abbastanza recente).

Poi certo cose come quelle dell'NSA contribuiscono ad aumentare questa sensazione di precarietà.

Probabilmente nessuno metterebbe in dubbio che un motore BMW faccia il suo dovere, cioè ci si "fida" del costruttore non è che si va lì in BMW a chiedere i progetti del motore.

Quello che voglio dire è che il software si è costruito una cattiva reputazione nel tempo e questo si rispecchia in questo tipo di atteggiamento di diffidenza nei suoi confronti.

Secondo me le persone tendono a trattare questi argomenti con due pesi e due misure.

Magari si pongono il problema della privacy telematica, salvo poi dare il proprio consenso al trattamento dei propri dati per fini commerciali, o viceversa si scandalizzano di alcune tematiche e poi scrivono su Facebook ogni quanto vanno in bagno...

killercode
26-01-2014, 23:54
Secondo me il problema principale è appunto un problema di mancanza di fiducia nel software (o in chi dovrebbe scriverlo).

Vuoi perché il software è estremamente malleabile, vuoi perché non si è mai data grossa credibilità all'ingegneria del software (che è cosa abbastanza recente).

Poi certo cose come quelle dell'NSA contribuiscono ad aumentare questa sensazione di precarietà.

Probabilmente nessuno metterebbe in dubbio che un motore BMW faccia il suo dovere, cioè ci si "fida" del costruttore non è che si va lì in BMW a chiedere i progetti del motore.

Quello che voglio dire è che il software si è costruito una cattiva reputazione nel tempo e questo si rispecchia in questo tipo di atteggiamento di diffidenza nei suoi confronti.

Secondo me le persone tendono a trattare questi argomenti con due pesi e due misure.

Magari si pongono il problema della privacy telematica, salvo poi dare il proprio consenso al trattamento dei propri dati per fini commerciali, o viceversa si scandalizzano di alcune tematiche e poi scrivono su Facebook ogni quanto vanno in bagno...

No, si fanno due pesi e due misure perchè ci sono effettivamente due pesi e due misure differenti.
Un motore lo apri, lo smonti tutto e se sai come funzionano i motori identifichi i pezzi e ne trovi i difetti, i progetti esistono ma non mostrano i problemi, quelli li vedi tu con i tuoi occhi aprendo il cofano.

Con il software closed no, tu senti che c'é qualcosa che non va, se sei esperto magari intuisci di che problema si tratta ma comunque non ne sarai sicuro perchè non puoi andarlo a verificare.

Il problema sta tutto qui, non c'é fiducia perchè non c'é possibilità di verifica.

Tanto per fare un esempio immaginati delle prove di un crimine ottenute con software closed da scartare perche il produttore si rifiuta di fornire i sorgenti e quindi di verificare l'effettiva attendibilità delle prove ottenute.
Cosa fai? Ti fidi della parola di un americano o di un russo che vivono in un altro stato a migliaia di chilometri da casa tua e non sanno neanche come funziona un processo in Italia?

eaman
27-01-2014, 09:30
Non mi sembra che Stallman sia molto tenero in questo senso riguardo tutti coloro che utilizzano software closed anche dentro distribuzioni free...
E' certo: mica si puo' trombare per diffondere la verginita: e' un acrobatismo semantico che non tutti riescono a esprimere senza rivelare l'ossimoro.

Il software o e' libero o non lo e': non ci sono vie di mezzo.
Il concetto di liberta' e' intrinsecamente radicale: non puoi essere libero a parte che in quelle cose in cui qualcuno non ti concede la liberta'.

Ora mi sta bene che tu mi dica: <<Non me ne frega niente della fattore free io preferisco altro>>. Posizione rispettabilissima e che non sta a me giudicare.

...ma non mi puoi pero' venire che free dovrebbe essere un'altra cosa o che free dovrebbe essere un po' piu' proprietario perche' se no passimao tutti per dei talebani fondamentalisti.
Questo significa che non hai compreso perche' il software deve essere completamente free: non posso avere un distro con dentro solo un po' di robe proprietarie senza le quale tutto il restante lavoro non funziona.
Quanti bit binari sono necessari per rendere l'insieme non prevedibile, non modificabile, non redistribuibile?

eaman
27-01-2014, 09:37
Nì, era mista la licenza iniziale, solo in seguito alcune varianti divennero open source, ma sempre sotto licenza (e a pagamento).

Un po' diverso dal concetto di free-software (ricordo sempre che open source != free software, per quanto sia il pre-requisito).

Hmm il fatto e' che prima di allora non c'era ne il free ne il non free: all'atto pratico si riteneva che il software fosse come pubblico dominio, quel poco che c'era girava e andava comunque adattato qualunque uso ne volessi fare.
Appena qualcuno comincio' a lucchettare emerse l'esigenza del free as in freedom e nacque il progetto GNU.

WarDuck
30-01-2014, 16:30
No, si fanno due pesi e due misure perchè ci sono effettivamente due pesi e due misure differenti.
Un motore lo apri, lo smonti tutto e se sai come funzionano i motori identifichi i pezzi e ne trovi i difetti, i progetti esistono ma non mostrano i problemi, quelli li vedi tu con i tuoi occhi aprendo il cofano.

Con il software closed no, tu senti che c'é qualcosa che non va, se sei esperto magari intuisci di che problema si tratta ma comunque non ne sarai sicuro perchè non puoi andarlo a verificare.

Il problema sta tutto qui, non c'é fiducia perchè non c'é possibilità di verifica.


Di fatto mi stai dando ragione.

Puoi fare tutto. Puoi anche modificarlo (qualcuno ha detto crack?).

Puoi analizzare i messaggi di rete se in chiaro ovviamente, e se sono cifrati e stai usando una calcolatrice allora sai che c'è qualcosa che non va. Così come puoi disassemblare il codice (che non è molto lontano dallo smontare un motore senza avere i progetti).

Ovviamente devi avere le competenze, così come le deve avere chi smonta un motore.

I progetti esistono e possano mostrare problemi, anche problemi a livello di design.

Non solo, l'unico modo per dire che un software sta funzionando correttamente è che il software faccia quello che sta scritto sulle specifiche. E dato che la maggioranza del software è su commissione...

Se vi dassi codice offuscato, sarebbe comunque meno complesso di codice assembly? Non credo.


Tanto per fare un esempio immaginati delle prove di un crimine ottenute con software closed da scartare perche il produttore si rifiuta di fornire i sorgenti e quindi di verificare l'effettiva attendibilità delle prove ottenute.
Cosa fai? Ti fidi della parola di un americano o di un russo che vivono in un altro stato a migliaia di chilometri da casa tua e non sanno neanche come funziona un processo in Italia?

Ti svelo un segreto: test.

Sottoponi a test il software con degli input che sai devono dare determinati output. Quanti? Quanto ti insegna la statistica. Se sono tutti output che ti aspetti, puoi stare ragionevolmente sicuro.

Ovviamente ragionevolmente sicuro non basta, allora se non ti fidi, te lo fai in casa.

Dopodiché il solo fatto di essere open può essere condizione necessaria ma non sufficiente affinché tu possa stare tranquillo.

Conta come distribuisci il software, conta la diffusione. Se vuoi avere gente che ti controlla il codice dev'essere diffuso. Difficilmente una persona si metterà a vedere tutto il codice sorgente di una implementazione, anzi diciamo mai.

Esempio lampante di queste ore Filezilla. Software open, un tizio ha pensato bene di metterci un bel malware dentro e di rimetterlo in giro su Internet.

La gente si fida comunque del closed, perché la diatriba tra open e closed non interessa e non se ne vedono i risvolti pratici.

Nel momento in cui deleghi ad altri le cose, ti devi necessariamente fidare. Altrimenti te le fai da te.

Purtroppo non tutti i progetti open sono come Linux.

pabloski
30-01-2014, 17:52
La domanda è: se ti dò tutte le specifiche e gli algoritmi ma non il codice, sono closed, brutto e cattivo?

se non mi dai il codice sei closed source....è la definizione di closed source, eh!!!



Culturalmente parlando a te bastarebbe capire cosa fa.

e poi cosa impari? pure i truzzi sanno cosa fa il loro smartphone, ma non hanno la minima idea di come lo fa


Ripeto: sono le idee la chiave, l'implementazione per quanto importante è solo una conseguenza di ciò.

purchè l'implementazione non contenga parti dell'idea ( il termine "segreto industriale" ti dice nulla? )


Il discorso del re-inventare la ruota è bizzarro, perché a giudicare dalla quantità di fork e librerie open presenti che fanno la stessa cosa, direi che non è un concetto molto chiaro alla comunità.


Semplicemente non condivido questo continuo demonizzare il software closed

demonizzare? qui si tratta semplicemente di dire come stanno le cose

non nascondiamo il fatto che il closed è ed è stato il miglior amico di NSA e soci ( microsoft passa alla NSA informazioni in anteprima sulle vulnerabilità che trova nei suoi software )

il closed è come comprare qualcosa a scatola chiusa, ti rimane solo la possibilità di fidarti del venditore ( che probabilmente ti rifilerà un bel "pacco" )



Il grande merito di UNIX penso che sia stato quello di averci insegnato l'importanza della definizione delle interfacce (vedi POSIX).

L'implementazione appunto poteva cambiare ed è quello che io considero il vero valore aggiunto.

la catena è la seguente: closed ideas -> closed source -> closed formats

non si può negare che i paladini del closed hanno buttato nel wc la filosofia di unix, e proprio per imporre ( tramite l'ignoranza ) il loro dominio

e poi c'è sempre il piccolo particolare del datagate e del closed "non so che fa" software


Certo, una scelta che impone agli altri le modalità di distribuzione.


c'è sempre una scelta da fare e un prezzo da pagare

del resto nemmeno le democrazie sono prive di leggi e vincoli da rispettare


E' una scelta anche mettere a disposizione il solo file binario e dietro pagamento i sorgenti.

giustissimo, ma se mi consenti voglio essere libero di criticarla e non accettarla

è tutto qui il succo del discorso del movimento free software, ovvero non vogliamo avere a che fare con coloro che vendono scatole ermeticamente sigillate, perchè non ci fidiamo, non crediamo nella bontà dei loro software, li abbiamo spesso pizzicati ad abusare della loro posizione