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View Full Version : Arriva l'Humble Store, e limita le donazioni in beneficenza


Redazione di Hardware Upg
12-11-2013, 14:01
Link alla notizia: http://www.gamemag.it/news/arriva-l-humble-store-e-limita-le-donazioni-in-beneficenza_49662.html

Il nuovo negozio online è più simile ai tradizionali Steam e Origin, e impone un massimo del 10% sui ricavi per le donazioni in beneficenza.

Click sul link per visualizzare la notizia.

madnesshank
12-11-2013, 15:40
un nome noto per sincere operazioni di beneficenza, ora è stato ben riciclato per normali traffici di denaro, ma mi domando da chi. Mi ricorda un po' la triste fine del progetto Openoffice.org in mano a Oracle. Chi vuole fare qualcosa di buono e di altruista su internet, viene sempre insozzato da qualche maiale affamato di soldi.

giuliop
12-11-2013, 16:17
un nome noto per sincere operazioni di beneficenza, ora è stato ben riciclato per normali traffici di denaro, ma mi domando da chi. Mi ricorda un po' la triste fine del progetto Openoffice.org in mano a Oracle. Chi vuole fare qualcosa di buono e di altruista su internet, viene sempre insozzato da qualche maiale affamato di soldi.

Evvai con le solite affermazioni qualunquistiche buttate lì a casaccio e prive di alcun fondamento.

error 404
12-11-2013, 16:21
un nome noto per sincere operazioni di beneficenza, ora è stato ben riciclato per normali traffici di denaro, ma mi domando da chi. Mi ricorda un po' la triste fine del progetto Openoffice.org in mano a Oracle. Chi vuole fare qualcosa di buono e di altruista su internet, viene sempre insozzato da qualche maiale affamato di soldi.

Non conosco il caso di Open Of, ma ho idea che se Oracle lo ha acquisito ha tirato fuori tanti bei soldini che i precedenti propietari sono stati felici di ricevere. Che poi non abbia portato avanti il progetto a dovere è un altro paio di maniche, ma non si può generalizzare: Java e MySQL vanno avanti a dovere, così come Instagram per FB o Tumblr per Y!.

]JJ[Rulezz
12-11-2013, 21:28
un nome noto per sincere operazioni di beneficenza, ora è stato ben riciclato per normali traffici di denaro, ma mi domando da chi. Mi ricorda un po' la triste fine del progetto Openoffice.org in mano a Oracle. Chi vuole fare qualcosa di buono e di altruista su internet, viene sempre insozzato da qualche maiale affamato di soldi.

Ma ti rendi conto che hai diffamato un'ottima iniziativa, peraltro senza alcun rifermento e/o specificando di chi o di cosa tu stia parlando??
Ma si dai, generalizziamo per sentito dire e sputiamo sentenze senza la minima cognizione di causa... :muro: :muro:

Donbabbeo
12-11-2013, 21:51
Evvai con le solite affermazioni qualunquistiche buttate lì a casaccio e prive di alcun fondamento.

Senza contare che l'Humble Store esiste all'incirca da sempre.
Moltissimi giochi che permettono di essere acquistati direttamente dal sito generalmente si appoggiano alla piattaforma perché offre un servizio impeccabile: permette il download diretto DRM-free (dove permesso dal gioco) illimitato, offre chiave Steam, ha prezzo in dollari (considerando il cambio 1$ - 1€ di Steam son soldi risparmiati) e soprattutto per gli sviluppatori, ha trattenute ridicole (sull'ordine del 5% massimo) che considerando la media del 20/30% è bassissima. apparentemente ora trattengono un fisso del 15%, quindi il 75% va al dev, 10 % in beneficenza e 15% all'humble store.

buziobello
12-11-2013, 23:02
Il bello che prima sparano la bomba (ovvero la cagata), e poi spariscono.

ma informarsi meglio prima di sparare cazzate no, eh?

frankieta
12-11-2013, 23:16
Non conosco il caso di Open Of, ma ho idea che se Oracle lo ha acquisito ha tirato fuori tanti bei soldini che i precedenti propietari sono stati felici di ricevere. Che poi non abbia portato avanti il progetto a dovere è un altro paio di maniche, ma non si può generalizzare: Java e MySQL vanno avanti a dovere, così come Instagram per FB o Tumblr per Y!.

Sono d'accordo per quanto riguarda i soldini spesi da Oracle.
Molto meno d'accordo sulla presunto "andare avanti a dovere" di Java e MySql, dato che Java appartiene a Sun, che appartiene sempre alla stessa Oracle che non ha granchè interesse a portare avanti un db open come "era" MySql.
E infatti lo sviluppo di MySql oramai, pur essendo ancora ampiamente utilizzato, è molto rallentato.
MariaDB, il fork open di MySql è quello che sta avendo più successo (è stato ultimamente adottato come DBMS da wikipedia e ha contributor del livello di Google)

Giachi6
13-11-2013, 09:36
Però scusate eh, forse avrebbe potuto essere più specifico sui dubbi che stava esprimendo, non lo nego, però i dubbi sono assolutamente legittimi.
Questi di Humble si sono fatti un nome grazie anche al fatto che facevano beneficenza e che volendo l'utente poteva donare tutto ciò che spendeva verso tale fine, ed ora se ne escono con sto store in cui le fette sono fisse e la beneficenza ha quella più piccola.............
Ora, per me questa cosa è poco onesta, mi sembra tanto un modo per capitalizzare dopo essersi fatti belli con i bundle e non mi piace.
Se avessero permesso anche sullo store di suddividere il prezzo fisso pagato per i giochi come preferiva l'utente non ci sarebbe stato alcun problema o dubbio, invece per come sono distribuiti ora i guadagni, con la beneficenza all'ultimo posto, la cosa mi puzza parecchio perché sembra tanto una mossa premeditata per monetizzare l'immagine che si sono fatti con i bundle

Framba
13-11-2013, 11:44
Io direi che si son fatti un nome soprattutto grazie al fatto che ti lasciavano decidere quanto pagare. La beneficenza l'ho sempre ritenuta un in più, molto onorevole, ma in secondo piano rispetto al fatto che i giochi fossero quasi sempre senza DRM e soprattutto multipiattaforma.

Gli accordi che riescono a fare con gli sviluppatori in caso di bundle limitati nel tempo (come le promo che durano un giorno o una settimana e che generano un bel passaparola, portando molta visibilità in pochissimo tempo) sono sicuramente diversi quelli che possono ottenere come store più tradizionale.

Senza contare che, almeno per ora, stanno continuando con i bundle. Secondo me fanno bene a cercare di capitalizzare il nome, hanno sicuramente fatto investimenti e assunto rischi ed è giusto che ne traggano un profitto. Se poi i prezzi o le modalità di vendita non dovessero convincere peggio per loro: significherebbe solo perdere clienti e rovinarsi il nome.

giuliop
13-11-2013, 12:32
[...]Ora, per me questa cosa è poco onesta[...]

Questo perché non hai idea di cosa voglia dire "onesto".

Giachi6
13-11-2013, 15:18
Io direi che si son fatti un nome soprattutto grazie al fatto che ti lasciavano decidere quanto pagare. La beneficenza l'ho sempre ritenuta un in più, molto onorevole, ma in secondo piano rispetto al fatto che i giochi fossero quasi sempre senza DRM e soprattutto multipiattaforma.

Certo, la possibilità di pagare pochissimo era l'attrattiva principale, però se ti vai a leggere i commenti alle varie news su questo argomento noterai moltissimi che elogiano il fatto che puoi dare tutti i soldi in beneficenza e che arrivano ad aggredire verbalmente, a volte anche a ragione, chi da pochi spiccioli proprio perché è considerato da stronzi "approfittarsi" quando c'è di mezzo la beneficenza.
Quindi il fatto che i soldi vadano in beneficenza è un gradissimo ritorno d'immagine ed infatti è indicato nella presentazione scritto bello in evidenza subito dopo il "pagare quanto vuoi" e prima di dirti quanti giochi ottieni, non è roba da sottovalutare ("pay what you want and help charity"), ecco perché non trovo coretto quello che stanno facendo con questo store.



Gli accordi che riescono a fare con gli sviluppatori in caso di bundle limitati nel tempo (come le promo che durano un giorno o una settimana e che generano un bel passaparola, portando molta visibilità in pochissimo tempo) sono sicuramente diversi quelli che possono ottenere come store più tradizionale.

Probabilmente è vero anche questo, però la distribuzione dei profitti rimane totalmente diversa da quella che mi aspettavo da un'iniziativa come questa.
Francamente il minimo sarebbe stato che la percentuale che si intascavano e quella devoluta fossero equivalenti, non che fosse l'ultima ruota del carro, giusto per poter continuare a dire di aiutare la carità.



Senza contare che, almeno per ora, stanno continuando con i bundle. Secondo me fanno bene a cercare di capitalizzare il nome, hanno sicuramente fatto investimenti e assunto rischi ed è giusto che ne traggano un profitto. Se poi i prezzi o le modalità di vendita non dovessero convincere peggio per loro: significherebbe solo perdere clienti e rovinarsi il nome.

Insomma, di rischi non so quanti se ne siano assunti, sicuramente hanno avuto una buona e (fino ad ora) lodevole idea, però di tasca propria non credo abbiano rischiato chissà che visto che sono solo un tramite, avranno certamente dei costi di gestione che però penso sarebbero ampiamente coperti con un 5% di trattenuta, che gli lascerebbe anche un buon margine di guadagno per ripagarsi dell'impegno, mentre trattenerne il 15% (cioè il 50% in più della parte data in beneficenza), che è molto di più della suddivisione standard di uno dei loro bundle tra l'altro, lo trovo un modo per guadagnarci e basta, e dopo aver fatto passare per mesi l'idea di aver messo su tutta la baracca per aiutare le opere di beneficenza sta svolta capitalistica la trovo parecchio in controtendenza e da parte mia deprecabile.



Questo perché non hai idea di cosa voglia dire "onesto".

:asd:. Si, probabilmente hai ragione, perché non me lo spieghi tu?

giuliop
13-11-2013, 16:19
Insomma, di rischi non so quanti se ne siano assunti [...] avranno certamente dei costi di gestione che però penso sarebbero ampiamente coperti con un 5% di trattenuta, che gli lascerebbe anche un buon margine di guadagno per ripagarsi dell'impegno

Cioè, non sai quanto abbiano investito, non sai quanto gli costi mantenere la struttura, non hai nemmeno la minima idea sui tipici margini (il 5% è una cifra tipicamente ridicola già come margine, figurati se gli devi sottrarre i costi) eppure "pensi" che ci guadagnino "troppo".

:asd:. Si, probabilmente hai ragione, perché non me lo spieghi tu?

Meglio ancora, perché non prendi un vocabolario e vedi cosa dice? Poi lo confronti con quello che tu reputi "non onesto".

Giachi6
13-11-2013, 17:46
Cioè, non sai quanto abbiano investito, non sai quanto gli costi mantenere la struttura, non hai nemmeno la minima idea sui tipici margini (il 5% è una cifra tipicamente ridicola già come margine, figurati se gli devi sottrarre i costi) eppure "pensi" che ci guadagnino "troppo".

Non ci capiamo, anzi no, sei tu a non capire e non so se lo fai di proposito o se davvero non ci arrivi, ma un sospetto ce l'ho.......
Allora, primo, io ho spiegato il perché delle mie ragioni, tu invece non fai altro che quotare piccoli pezzetti dei miei interventi cercando di ridicolizzarli (ignorando tutto il resto), peccato che l'unica cosa in cui riesci è ridicolizzare te stesso dimostrando tutta la tua ignoranza e ottusità.
Secondo, ti posso assicurare che da quello che stai dimostrando qui, anche in coma la mia profondità di pensiero sarebbe migliore di quanto tu riesca a fare nei tuoi momenti di massima grazia.



Meglio ancora, perché non prendi un vocabolario e vedi cosa dice? Poi lo confronti con quello che tu reputi "non onesto".

Fallo tu, così provi un'esperienza nuova :asd:.
Occhio però a non andare a leggere le definizioni di alcuni vocaboli "poco lusinghieri", potresti trovare tra gli esempi una riproduzione dei tuoi lineamenti facciali........

Framba
14-11-2013, 10:47
Il motto, inizialmente, era "Pay what you want, DRM Free, cross-platform, Helps charity." Ora, spesso, vengono meno il secondo e il terzo requisito (a me dispiace, per qualcun altro può essere indifferente), e per questo la beneficenza è passata al secondo posto.

Io credo che mettere in piedi una piattaforma che permetta di raccogliere, in una settimana, 1.27 M$ attraverso 138,813 transazioni non sia uno scherzo (sono i dati del primo HB: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Humble_Bundles)
È stato un grosso successo, ma non era affatto scontato. Erano giochi indie, quindi con un richiamo relativamente debole, offerti senza DRM e a prezzo potenzialmente nullo, cioè senza nessuna garanzia né per gli sviluppatori né per chi gestiva la piattaforma. Inoltre non ho idea di come ci si possa muovere per ottenere chiavi per Steam e Desura (adesso c'è un minimo di 1 $, all'inizio non c'era).

Sono perfettamente d'accordo con giuliop: non conosciamo l'entità di costi ed investimenti, ma un margine del 15% è assolutamente bassissimo.

In ogni caso non vedo lo scandalo: è scritto in evidenza che "10% of proceeds go to charity". Beneficenza se ne può fare comunque tramite altri canali e se l'offerta non piace si compra da qualche altra parte. Stiamo parlando di videogiochi, non di medicine.