View Full Version : Valve: azione legale per l'impossibilità di rivendere il software su Steam
Redazione di Hardware Upg
23-07-2013, 12:31
Link alla notizia: http://www.gamemag.it/news/valve-azione-legale-per-l-impossibilita-di-rivendere-il-software-su-steam_47868.html
Un gruppo di difesa dei consumatori tedeschi minaccia di portare Valve in tribunale.
Click sul link per visualizzare la notizia.
s0nnyd3marco
23-07-2013, 12:36
Ben fatta corte di giustizia europea!
Paganetor
23-07-2013, 12:57
ovviamente se Steam ti tira dietro un gioco a 1.99 le fai causa perchéé non puoi rivenderlo, mentre se lo acquisti a 59.99 su supporto fisico allora tutto ok....
Certe volte mi domando se la gente abbia un po' di sale in zucca o cosa... evidentemente no!
ThePunisher
23-07-2013, 12:58
Sveglia... Valve ha introdotto il sistema di Steam trading per arrivare poi a comprare\vendere anche i giochi usati nel mercato di Steam (e così si becca la % anche lì come nelle carte ogni volta che qualcuno compra o vende).
Alla fine è quello che vuole (stava solo studiando il modo per guadagnarci facendolo) ed è quello che vuole anche l'azione legale.
Prenderà due piccioni con una fava e la Valve farà i miliardi ancora una volta.
Io spero non vada in porto la cosa. Uno dei motivi per cui i prezzi sono bassi su Steam è proprio la questione del gioco usabile solo per l'account di acquisto.
In caso contrario penso si alzerebbero di molto i prezzi di vendita :muro:
ThePunisher
23-07-2013, 13:00
Io spero non vada in porto la cosa. Uno dei motivi per cui i prezzi sono bassi su Steam è proprio la questione del gioco usabile solo per l'account di acquisto.
In caso contrario penso si alzerebbero di molto i prezzi di vendita :muro:
Non si può andare contro al dio denaro...
UnicoPCMaster
23-07-2013, 13:01
ovviamente se Steam ti tira dietro un gioco a 1.99 le fai causa perchéé non puoi rivenderlo, mentre se lo acquisti a 59.99 su supporto fisico allora tutto ok....
Certe volte mi domando se la gente abbia un po' di sale in zucca o cosa... evidentemente no!Eh? Se è su supporto fisico e non è legato a steam (se lo è ti attacchi) puoi rivenderlo...:rolleyes:
Situazione tosta..
Io sono il primo ad essere felicissimo di comprare e vendere giochi usati.. ma bisogna vedere quanto martella la cosa nel business di steam.. :(
Non è una situazione da "buoni buonissimi o cattivi cattivissimi".. e le regole di un cosa del genere vanno gestite con cura.
Per cercare di salvare capra e cavoli mi viene in mente sul subito una cosa o due.
- un gioco è vendibile come usato al massimo un TOT definito di volte (altrimenti ciao, il contenuto digitale è eterno e sempre nuovo, non è un oggetto reale).
- Valve ad ogni vendita di usato comunque si intasca una percentuale
- L'utente vendendo guadagna punti "steam" che nello store valgono come moneta corrente e possono essee usati come sconto su nuovi acquisti
Paganetor
23-07-2013, 13:06
UnicoPCMaster, intendevo dire che se ti lasciano rivendere un DVD pagato 60 euro allora va tutto bene, mentre se ti fanno acquistare un gioco a un prezzaccio (ma che non puoi rivendere) allora ci sono quelli che si indignano perchè dell'1.99 vorrebbero poter recuperare 1 euro...
Gabro_82
23-07-2013, 13:10
Non è un mio problema, non ho mai rivenduto un videogioco.
Secondo me il mercato dell'usato è più legato alle console.
Secondo me è semplicemente questione di logica e buon senso, se compro una cosa è mia e devo aver il diritto di poterla rivendere a prescindere da quanto l'ho pagata, impedirmelo va contro il diritto (costituzionale) di proprietà.
gd350turbo
23-07-2013, 13:34
Secondo me è semplicemente questione di logica e buon senso, se compro una cosa è mia e devo aver il diritto di poterla rivendere a prescindere da quanto l'ho pagata, impedirmelo va contro il diritto (costituzionale) di proprietà.
Il punto è proprio questo...
Tu non comperi la cosa, comperi il diritto di usarla, la cosidetta licenza...
Situazione tosta..
Io sono il primo ad essere felicissimo di comprare e vendere giochi usati.. ma bisogna vedere quanto martella la cosa nel business di steam.. :(
A steam penso non freghi nulla visto che ovviamente si prenderebbe una percentuale sugli scambi, discorso diverso per gli sviluppatori e soprattutto per i publisher.....
- un gioco è vendibile come usato al massimo un TOT definito di volte (altrimenti ciao, il contenuto digitale è eterno e sempre nuovo, non è un oggetto reale).
Beh ma così ritorniamo al punto di partenza, l'ultimo della fila si ritroverebbe negato il diritto di poter rivendere un gioco da lui regolarmente acquistato, senza considerare che il gioco "usato" nel momento di essere messo in vendita per l'ultima volta, cioè all'ultimo gettone di rivendibilità, subirebbe una svalutazione enorme dovuta alla consapevolezza da parte dell'acquirente che sarebbe impossibilitato a rivenderlo a sua volta.
Detto questo francamente a me della cosa non frega nulla, visto che non ho mai venduto alcun gioco usato e penso che mai lo farò. Quando compro un gioco sono sempre sicuro che è mi piacerà, anche se non so di preciso quanto, ed in più lo acquisto sempre ad una considerevole distanza dalla data di uscita (a prezzo ridotto/ridottissimo) quindi non ho mai sentito il bisogno di rivendere i miei giochi anzi, non riesco proprio a concepire il pensiero.
Ma, indipendentemente da cosa sia giusto o meno, quando ti registri a Steam devi accettare un contratto e mi pare che sul contratto venga citato chiaramente che non puoi rivendere ne l'account ne i giochi in esso contenuto.
Se è così imho han poco da fare causa, valve si dovrà anche allineare alle leggi europee (che sinceramente non trovo corrette, potendo scegliere preferisco pagare un gioco nuovo il 50% che poterlo rivendere) ma nel momento in cui firmi un contratto sono cavoli tuoi!
Secondo me è semplicemente questione di logica e buon senso, se compro una cosa è mia e devo aver il diritto di poterla rivendere a prescindere da quanto l'ho pagata, impedirmelo va contro il diritto (costituzionale) di proprietà.
Figuriamoci.
Ci sono nmila prodotti nominativi, non rivendibili e non rimborsabili (alcune tipologie di biglietti del treno, tanto per citare la prima cosa che mi viene in mente).
In un mondo ideale dovrebbe bastare che il consumatore lo sappia, il resto sono seghe mentali dei gruppi di difesa dei consumatori (pensavo che quelli tedeschi fossero meno fessi di quelli italiani, memore di fesserie come le crociate contro gli occhialini 3D, evidentemente mi sbagliavo).
Tra l'altro non capisco perché i consumatori che non rivendono i giochi (di cui faccio parte) debbano essere visti come consumatori di serie B ed essere costretti, in futuro, ad avere offerte meno vantaggiose su steam perché si dovrà pagare la "tassa usato".
Mi pare correttissimo che chi si piglia una versione scatolata debba poterla rivendere, ma per chi acquista solo su steam (e magari solo durante i saldi) questa causa è solo un male.
PaulGuru
23-07-2013, 13:59
Quasi nessuno compra da steam se non ci son promozioni a parte chi è ignorante a riguardo, i prezzi sono alti anche lì, idem per lo store ufficiale Origin o Uplay.
se vuoi comprare un gioco lo compri in altri shop dovè vengono veramente venduti a prezzo bassissimo, mediamente tutti almeno la metà dello store steam quando costano cari sennò anche 1/3.
Se i giochi steam saranno rivendibili, che impennino pure i prezzi perchè la rivendibilità ne porterà parecchia di convenienza in più per il consumatore.
Beh ma così ritorniamo al punto di partenza, l'ultimo della fila si ritroverebbe negato il diritto di poter rivendere un gioco da lui regolarmente acquistato, senza considerare che il gioco "usato" nel momento di essere messo in vendita per l'ultima volta, cioè all'ultimo gettone di rivendibilità, subirebbe una svalutazione enorme dovuta alla consapevolezza da parte dell'acquirente che sarebbe impossibilitato a rivenderlo a sua volta.
Eh attenzione, bisogna tenere conto di un fattore fondamentale:
nel mondo FISICO se compro un auto nuova la pago 100.. poi te la vendo a 30 perchè è più vecchia ma soprattutto USURATA.
Alla fine tu non riuscirai a venderla ma solo a rottamarla, e chi viene dopo di te dovrà comprarla nuova.
Questo è il sistema che funziona.
Nel mono virtuale la mia copia di half life 2 di dieci anni fa è splendida e scintillante in eterno.. e resterà per sempre sul mercato perchè potrà essere venduta mille e mille volte.
Conseguenza è che nessuno comprerà MAI PIU' una copia di half life perchè il mercato sarà saturo di copie "usate" vendute in rete per pochi spiccioli.
Ipoteticamente sarebbecome se l'auto che hai comprato non si usurasse mai.. e io potrei comprarla da te e poi rivendrla tra dieci anni sempre come nuova.
Le fabbriche di automobili sarebbero tutte chiuse! ;)
Quasi nessuno compra da steam se non ci son promozioni a parte chi è ignorante a riguardo, i prezzi sono alti anche lì, idem per lo store ufficiale Origin o Uplay.
se vuoi comprare un gioco lo compri in altri shop dovè vengono veramente venduti a prezzo bassissimo, mediamente tutti almeno la metà dello store steam quando costano cari sennò anche 1/3.
Se i giochi steam saranno rivendibili, che impennino pure i prezzi perchè la rivendibilità ne porterà parecchia di convenienza in più per il consumatore.
Sì peccato che su Steam ci sono sempre promozioni, anche fuori dai periodi di saldo
PaulGuru
23-07-2013, 14:54
Sì peccato che su Steam ci sono sempre promozioni, anche fuori dai periodi di saldo
anche in promozione sono poche le volte in cui convengono sul serio.
e poi le promozioni non coinvolgono tutti i giochi
anche in promozione sono poche le volte in cui convengono sul serio.
e poi le promozioni non coinvolgono tutti i giochi
Beh rispetto ai negozi online stranieri sicuramente, rispetto al resto d'Italia mica tanto.
mirkonorroz
23-07-2013, 15:03
Poiche' con i DRM ne hanno fatte di tutti i colori potrebbero implementare un sistema di invecchiamento del SW.
Si tengono online le registrazioni ed un numero fisso di vendite della licenza.
Man mano che aumenta il contatore delle vendite il motore cala gli FPS, poi magari aumenta lo stuttering, flasha qualche texture, un po' di pop up qua e la' fino a renderlo ingiocabile. Il problema e' che gia' da nuovi molti titoli sono ingiocabili.
la questione è ben più spinosa che il mercato dell'usato retail.
Valve non può sapere quanto tu abbia pagato una versione scatolata dei giochi che poi puoi legare alla piattaforma. Allora o si fa in modo che si può rivendere il gioco solo se acquistato direttamente dalla piattaforma o altrimenti la gente potrebbe benissimo crearsi un business rivendendo a prezzo maggiorato giochi che in realtà ha pagato molto meno.
Quindi in definitiva io farei in modo che i giochi solo "attivati" su Steam non siano rivendibili. Mentre quelli acquistati da piattaforma siano rimessi in vendita alla metà del prezzo minimo mai raggiunto storicamente sulla piattaforma. Così almeno l'altra metà torna a Valve e alla gente, salvo casi particolari, passa la voglia di lliberarsi dei giochi che non usa più.
edit.
no, mi sa che ho detto una mezza castroneria :P
rendere legale la rivendita di tutto l'account non sarebbe male :)
Poiche' con i DRM ne hanno fatte di tutti i colori potrebbero implementare un sistema di invecchiamento del SW.
Si tengono online le registrazioni ed un numero fisso di vendite della licenza.
Man mano che aumenta il contatore delle vendite il motore cala gli FPS, poi magari aumenta lo stuttering, flasha qualche texture, un po' di pop up qua e la' fino a renderlo ingiocabile. Il problema e' che gia' da nuovi molti titoli sono ingiocabili.
:doh:
Eh attenzione, bisogna tenere conto di un fattore fondamentale:
nel mondo FISICO se compro un auto nuova la pago 100.. poi te la vendo a 30 perchè è più vecchia ma soprattutto USURATA.
Alla fine tu non riuscirai a venderla ma solo a rottamarla, e chi viene dopo di te dovrà comprarla nuova.
A meno che non me la tenga per 50 anni e la rivenda come auto d'epoca al quadruplo di quanto l'hai pagata da nuova :Prrr:.
Scherzi a parte, io non ho mica messo in dubbio il fatto inoppugnabile che un gioco o altro software digitale può solo invecchiare ma non usurarsi ne rovinarsi, è ovvio che sia così; quello che ho voluto farti notare è il punto debole della tuo ragionamento. La discussione qui verte sul diritto del consumatore di rivendere ciò che compra (anche se viste le premesse mi chiedo se il termine "consumatore" sia appropriato, visto che non si consuma nulla), quindi introdurre un numero massimo di rivendite va a ledere nuovamente i diritti dei consumatori, si sposta solo un po' più in alto l'asticella, ma alla fine se il diritto di rivenderlo l'avevano gli altri perché l'ultimo non lo dovrebbe avere?
La verità è che la rivendita di giochi digitali "usati" è inapplicabile proprio perché è impossibile distinguere un gioco nuovo da uno usato e tra questi ultimi è impossibile distinguere uno utilizzato da una sola persona per 3 ore da uno usato da 50 persone diverse per 1000 ore a testa. Certo, si potrebbero sempre applicare dei malus arbitrari per rendere meno appetibili quelli usati rispetto a quelli nuovi ma a quel punto si ritornerebbe alla presunta violazione dei diritti dei consumatori visto che quando tu vendi un bene fisico nessuno ti applica malus arbitrari, è il mercato a decidere quanto vale il prodotto che cerchi di vendere.
Insomma, il problema qui è che si cerca di applicare un modo di pensare materiale ad un ambito astratto; quando compriamo un gioco, che sia fisico o digitale in realtà compriamo la licenza per utilizzarlo, non il gioco vero e proprio, non siamo consumatori ma utilizzatori, quindi più che parlare di vendita di un gioco usato sarebbe più corretto parlare di vendita di un diritto d'utilizzo e come giustamente ha fatto notare un altro utente, in questo campo ci sono moltissimi esempi di non-trasferibilità, sta al fornitore della licenza decidere se essa sia trasferibile da persona a persona o meno e in questo non ci vedo nulla di male, se uno non è disposto a sottostare a queste regole semplicemente non acquista la suddetta licenza. Dal mio punto di vista le associazioni in difesa dei consumatori in questi casi dovrebbero solo controllare che agli utenti vengano comunicate tutte le regole e le eventuali limitazioni a cui saranno sottoposti, la scelta poi spetta a loro. Steam ti informa chiaramente che i giochi che compri non sono trasferibili ad altre persone, se non ti va bene non li compri.
Poiche' con i DRM ne hanno fatte di tutti i colori potrebbero implementare un sistema di invecchiamento del SW.
Si tengono online le registrazioni ed un numero fisso di vendite della licenza.
Man mano che aumenta il contatore delle vendite il motore cala gli FPS, poi magari aumenta lo stuttering, flasha qualche texture, un po' di pop up qua e la' fino a renderlo ingiocabile. Il problema e' che gia' da nuovi molti titoli sono ingiocabili.
Francamente mi stupisco che tu abbia avuto il coraggio di postare 'sta genialata, io mi sarei sentito in imbarazzo anche solo a pensarla una stronz*ata del genere :asd:
Scherzi a parte, io non ho mica messo in dubbio il fatto inoppugnabile che un gioco o altro software digitale può solo invecchiare ma non usurarsi ne rovinarsi, è ovvio che sia così; quello che ho voluto farti notare è il punto debole della tuo ragionamento. La discussione qui verte sul diritto del consumatore di rivendere ciò che compra (anche se viste le premesse mi chiedo se il termine "consumatore" sia appropriato, visto che non si consuma nulla), quindi introdurre un numero massimo di rivendite va a ledere nuovamente i diritti dei consumatori, si sposta solo un po' più in alto l'asticella, ma alla fine se il diritto di rivenderlo l'avevano gli altri perché l'ultimo non lo dovrebbe avere?
La verità è che la rivendita di giochi digitali "usati" è inapplicabile proprio perché è impossibile distinguere un gioco nuovo da uno usato e tra questi ultimi è impossibile distinguere uno utilizzato da una sola persona per 3 ore da uno usato da 50 persone diverse per 1000 ore a testa. Certo, si potrebbero sempre applicare dei malus arbitrari per rendere meno appetibili quelli usati rispetto a quelli nuovi ma a quel punto si ritornerebbe alla presunta violazione dei diritti dei consumatori visto che quando tu vendi un bene fisico nessuno ti applica malus arbitrari, è il mercato a decidere quanto vale il prodotto che cerchi di vendere.
Insomma, il problema qui è che si cerca di applicare un modo di pensare materiale ad un ambito astratto; quando compriamo un gioco, che sia fisico o digitale in realtà compriamo la licenza per utilizzarlo, non il gioco vero e proprio, non siamo consumatori ma utilizzatori, quindi più che parlare di vendita di un gioco usato sarebbe più corretto parlare di vendita di un diritto d'utilizzo e come giustamente ha fatto notare un altro utente, in questo campo ci sono moltissimi esempi di non-trasferibilità, sta al fornitore della licenza decidere se essa sia trasferibile da persona a persona o meno e in questo non ci vedo nulla di male, se uno non è disposto a sottostare a queste regole semplicemente non acquista la suddetta licenza. Dal mio punto di vista le associazioni in difesa dei consumatori in questi casi dovrebbero solo controllare che agli utenti vengano comunicate tutte le regole e le eventuali limitazioni a cui saranno sottoposti, la scelta poi spetta a loro. Steam ti informa chiaramente che i giochi che compri non sono trasferibili ad altre persone, se non ti va bene non li compri.
Mi sento di rispondere "diritti ma fino ad un certo punto"..
Ciò che volgio dire è che siamo in un campo "nuovo" dove andiamo a vendere una cosa "non reale" come un software che quindi non è soggetta a normali leggi fisiche (vale anche per la storia della licenza).
E' findamentale scrivere bne le regole dall'inizio per consentire a utenti e venditori di convivere senza che uno distrugga l'altro. I diritti di uno e dell'altro devono essere costruiti su queste basi..
Ti faccio un esempio liberamente tratto dal mondo dell'edilizia:
Se tui sei proprietario di un terreno la prima cosa che dici è che su li tu ci fai quel che ti pare e piace perchè è tuo e quindi è un tuo diritto.. il ragionamento non fa una grinza. E invece NO. :p
Tu sul tuo terreno fai CIO' che il Piano di Gestione del Territorio (PGT) ti consente.. perchè se tutti facessero davvero quel che vogliono avremmo città-giungla selvagge e invivibili con grattacieli uno addosso all'altro intervallate da industrie chimiche con scarichi nocivi nelle finestre del vicino.
Così come hanno fatto con l'urbanistica anche nel mondo dell'usato dei videogiochi servono regole che limitino l'effetto giungla.
Mi sento di rispondere "diritti ma fino ad un certo punto"..
Ciò che volgio dire è che siamo in un campo "nuovo" dove andiamo a vendere una cosa "non reale" come un software che quindi non è soggetta a normali leggi fisiche (vale anche per la storia della licenza).
E' findamentale scrivere bne le regole dall'inizio per consentire a utenti e venditori di convivere senza che uno distrugga l'altro. I diritti di uno e dell'altro devono essere costruiti su queste basi..
Ti faccio un esempio liberamente tratto dal mondo dell'edilizia:
Se tui sei proprietario di un terreno la prima cosa che dici è che su li tu ci fai quel che ti pare e piace perchè è tuo e quindi è un tuo diritto.. il ragionamento non fa una grinza. E invece NO. :p
Tu sul tuo terreno fai CIO' che il Piano di Gestione del Territorio (PGT) ti consente.. perchè se tutti facessero davvero quel che vogliono avremmo città-giungla selvagge e invivibili con grattacieli uno addosso all'altro intervallate da industrie chimiche con scarichi nocivi nelle finestre del vicino.
Così come hanno fatto con l'urbanistica anche nel mondo dell'usato dei videogiochi servono regole che limitino l'effetto giungla.
Io non trovo che sia così nuovo come terreno e concetto, nella forma probabilmente, ma nella sostanza di beni e servizi immateriali ne esistono già molti e come già detto tra questi molti non sono trasferibili da una persona ad un'altra, io non ci trovo nulla di nuovo e trovo che appunto l'usato possa essere tale solo se un bene o prodotto può realmente essere usato, non solo fruito, in questo secondo caso non ha senso parlare di usato.
ps: francamente non ho trovato la tua immaginaria città deregolamentata così diversa dalla realtà, purtroppo
più che altro il problema per me è la non cedibilità dell'account steam.
è un vero peccato che alla mia morte i miei figli non possano ereditare il mio account con tutti i giochi che ho comprato...
La cosa che mi lascia perplesso è questo accanimento solo nei confronti di Steam, o almeno da quello che leggo in giro la Verbraucherzentrale Bundesverband (uno scioglilingua?) pone sempre e solo loro in causa. Non mi risulta che Steam sia il solo ed unico DD esistente. E poi da quando il pubblico di consumatori tedeschi si è mai lamentato dell'usato software su PC? finora lo ha fatto unicamente per quello console (molto più caro) come lo si fa in tutti gli altri paesi.
Altro punto che mi lascia interdetto:
Il DD costringe a far abbassare i prezzi dei nuovi titoli nel medio/lungo periodo, curioso però è il fatto che nonostante i pubblisher (notoriamente famosi nel trovare continue scuse sui prezzi gonfiati) non se ne siano mai particolarmente interessati, mentre questi della VZBV sembrano praticamente sorvolare sulla questione quando per loro ruolo dovrebbero enfatizzarla ponendosi nella condizione di intermediaria tra le parti (pubblisher, Valve, legislatori): Valve non può decidere al posto dei pubblisher (non è proprietaria dei giochi), a loro modo i pubblisher non decidono senza un'accurata valutazione dei rischi economici e senza una normativa più chiara che salvaguardi anche i loro interessi (la tanto osannata normativa europea è quanto di più vago e generalizzato che avessero mai potuto inventarsi).
Forse sarò paranoico io e che si risolverà in breve a taralucci e vino, ma ho come l'impressione che il tutto sia un pastrocchio burocratico allucinante :mbe:
Indovinate un pò cosa succederà quando le software house non avranno più un guadagno netto sufficiente a causa della rivendita dell'usato su scala mondiale?
Tutti i giochi saranno:
- o free-to-play con pay-to-win esacerbato
- o ad abbonamento.
atomico82
23-07-2013, 21:19
Speriamo vinca steam..anche il più stupido degli individui capisce che steam può fare quei saldi solo ed esclusivamente xchè non i giochi non si possono scambiare.
Invece una cosa fattibile sarebbe di rendere il gioco trasferibile se si compra a prezzo pieno.
s0nnyd3marco
24-07-2013, 08:46
Indovinate un pò cosa succederà quando le software house non avranno più un guadagno netto sufficiente a causa della rivendita dell'usato su scala mondiale?
Tutti i giochi saranno:
- o free-to-play con pay-to-win esacerbato
- o ad abbonamento.
Sta alle software house fornirmi qualche motivo per aggiornare il mio software.
Il modello su abbonamento e' orribile (vedi adobi).
Poiche' con i DRM ne hanno fatte di tutti i colori potrebbero implementare un sistema di invecchiamento del SW.
Si tengono online le registrazioni ed un numero fisso di vendite della licenza.
Man mano che aumenta il contatore delle vendite il motore cala gli FPS, poi magari aumenta lo stuttering, flasha qualche texture, un po' di pop up qua e la' fino a renderlo ingiocabile. Il problema e' che gia' da nuovi molti titoli sono ingiocabili.
http://i0.kym-cdn.com/photos/images/original/000/131/351/eb6.jpg
Scherzo eh... ma quella che hai detto e' una ______ pazzesca :P
SharpEdge
24-07-2013, 08:53
signori non vi preoccupate, se il sistema rivendita usato va in porto succederà una cosa semplicissima:
Se oggi Valve vende a 1000 persone un gioco da 2 euro fa 2000 euro.
Se un domani fosse possibile la rivendita e quindi Valve vendesse solo più diciamo a 100 persone lo farebbe pagare 20 euro, ma tu poi lo rivendi a 18 e quello dopo di te lo rivenderà a 16 per dire e quindi alla fine si tornerà alla situazione attuale dove Valve guadagna i suoi 2000 euro e ognuno ha speso 2 Euro....:D
signori non vi preoccupate, se il sistema rivendita usato va in porto succederà una cosa semplicissima:
Se oggi Valve vende a 1000 persone un gioco da 2 euro fa 2000 euro.
Se un domani fosse possibile la rivendita e quindi Valve vendesse solo più diciamo a 100 persone lo farebbe pagare 20 euro, ma tu poi lo rivendi a 18 e quello dopo di te lo rivenderà a 16 per dire e quindi alla fine si tornerà alla situazione attuale dove Valve guadagna i suoi 2000 euro e ognuno ha speso 2 Euro....:D
Io da appassionato di videogiochi preferisco tenermeli che rivenderli, quindi ci andrei a smenare
signori non vi preoccupate, se il sistema rivendita usato va in porto succederà una cosa semplicissima:
Se oggi Valve vende a 1000 persone un gioco da 2 euro fa 2000 euro.
Se un domani fosse possibile la rivendita e quindi Valve vendesse solo più diciamo a 100 persone lo farebbe pagare 20 euro, ma tu poi lo rivendi a 18 e quello dopo di te lo rivenderà a 16 per dire e quindi alla fine si tornerà alla situazione attuale dove Valve guadagna i suoi 2000 euro e ognuno ha speso 2 Euro....:D
Ma li hai letti i precedenti messaggi? Per quale motivo secondo te il gioco digitale dovrebbe calare di prezzo ogni volta che viene rivenduto? è esattamente identico a prima anche dopo averlo giocato migliaia di volte, non si usura ne si consuma, quindi, tolta la normale svalutazione con il passare del tempo, che si applica anche ai giochi nuovi (intesi come acquistati direttamente da steam), un gioco digitale rimane esattamente invariato ed è proprio questo il problema, un mercato dell'usato su un bene che non si consuma ne si usura usandolo non ha senso perché l'usato varrà sempre quanto la sua controparte nuova.
Tra l'altro, come giustamente ti hanno già fatto notare, ci sono molti giocatori che non rivendono i giochi, come me, e su di loro un'eventuale aumento dei prezzi dovuto all'usato avrebbe effetto eccome.
ps: francamente non riesco a capire come si possa rivendere un gioco dopo averlo finito in fretta e furia, una volta o due può anche capitare un acquisto sbagliato, ma se è un'abitudine significa che c'è qualcosa che non va, se un gioco ti piace non vedo perché rivenderlo, sopratutto dopo pochi giorni dall'acquisto.
UnicoPCMaster
24-07-2013, 12:07
Ma li hai letti i precedenti messaggi? Per quale motivo secondo te il gioco digitale dovrebbe calare di prezzo ogni volta che viene rivenduto? è esattamente identico a prima anche dopo averlo giocato migliaia di volte, non si usura ne si consuma, quindi, tolta la normale svalutazione con il passare del tempo, che si applica anche hai giochi nuovi (intesi come acquistati direttamente da steam), un gioco digitale rimane esattamente invariato ed è proprio questo il problema, un mercato dell'usato su un bene che non si consuma ne si usura usandolo non ha senso perché l'usato varrà sempre quanto la sua controparte nuova.
Tra l'altro, come giustamente ti hanno già fatto notare, ci sono molti giocatori che non rivendono i giochi, come me, e su di loro un'eventuale aumento dei prezzi dovuto all'usato avrebbe effetto eccome.
ps: francamente non riesco a capire come si possa rivendere un gioco dopo averlo finito in fretta e furia, una volta o due può anche capitare un acquisto sbagliato, ma se è un'abitudine significa che c'è qualcosa che non va, se un gioco ti piace non vedo perché rivenderlo, sopratutto dopo pochi giorni dall'acquisto.
Se per questo sono soggetti ad obsolescenza ed il valore cala notevolmente, altrimenti secondo questa logica i giochi dell'anno scorso dovrebbero costare di base come al day-one, no?
ps: francamente non riesco a capire come si possa rivendere un gioco dopo averlo finito in fretta e furia, una volta o due può anche capitare un acquisto sbagliato, ma se è un'abitudine significa che c'è qualcosa che non va, se un gioco ti piace non vedo perché rivenderlo, sopratutto dopo pochi giorni dall'acquisto.
Vedo che hai colto un punto fondamentale: non è questione di usura, ma di non possedere più il prodotto.
Un gioco è qualcosa che puoi sempre prendere e passarci del tempo, se lo vendi non puoi più farlo.
Nell'ottica di un gioco che può divertirti per anni, tenerlo un mese o due ti ha dato pochissimo a mio parere. E se ci perdi pochissimo rivendendolo, beh, ci può anche stare.
Se per questo sono soggetti ad obsolescenza ed il valore cala notevolmente, altrimenti secondo questa logica i giochi dell'anno scorso dovrebbero costare di base come al day-one, no?
Esattamente, il valore cala, e di conseguenza cala costantemente anche il prezzo a cui puoi rivenderlo usato.
Ad un certo punto varrà così poco che il fatto che venga ancora rivenduto conta davvero poco per chi pubblica, perchè il gioco sarà fuori mercato da tempo.
Se per questo sono soggetti ad obsolescenza ed il valore cala notevolmente, altrimenti secondo questa logica i giochi dell'anno scorso dovrebbero costare di base come al day-one, no?
Ma l'hai letto il mio messaggio prima di rispondermi?! Mi sembrava di essere stato chiaro:"tolta la normale svalutazione con il passare del tempo, che si applica anche ai giochi nuovi". Come puoi notare, l'avevo già considerata la svalutazione da obsolescenza, ma tale svalutazione si applica allo steso identico modo sia all'usato che al nuovo, quindi alla fine un gioco digitale varrà sempre la stessa cifra in relazione alla sua età, indipendentemente se nuovo o usato ed è propri questo il problema dell'usato nel DD
Esattamente, il valore cala, e di conseguenza cala costantemente anche il prezzo a cui puoi rivenderlo usato.
Ad un certo punto varrà così poco che il fatto che venga ancora rivenduto conta davvero poco per chi pubblica, perchè il gioco sarà fuori mercato da tempo.
Ma lo volete capire che il punto è proprio che nel mondo del DD non c'è NESSUNA differenza tangibile tra una licenza nuova ed una usata?! Sono solo codici alfanumerici, uno vale l'altro, per quale motivo quello usato dovrebbe valere di meno di quello nuovo? Ma se si equivalgono da tutti i punti di vista che senso ha parlare di usato e nuovo? Nessuno ovviamente, ed ecco perché il discorso usato nel campo del DD non ha senso di esistere, semplicemente perché il DD fa perdere di significato al termine usato visto che il software può essere riscaricato illimitatamente
Ma lo volete capire che il punto è proprio che nel mondo del DD non c'è NESSUNA differenza tangibile tra una licenza nuova ed una usata?!
Ok.. e quindi?
Pensa tu che se compri le costruzioni LEGO nuove le paghi molto spesso addirittura meno di quelle usate, perchè nel tempo molti pezzi acquistano valore. E senza aspettare anni, spesso nel giro di pochi mesi e quando i set non sono ancora usciti di produzione.
Io compro un LEGO nuovo oggi, ci "gioco", e dopo un anno lo rivendo a prezzo più alto di quello che l'ho pagato.
Quindi la LEGO dovrebbe impedire la vendita dell'usato?
Come vedi ci sono mercati "fisici" in cui la situazione è ancora più estrema di quella del mercato digitale, dove il valore cala costantemente a causa dell'obsolescenza tecnologica.
In fin dei conti, il mercato dell'usato è anche un incentivo per le software house a fare buoni prodotti. Se un gioco è bello, e longevo, non lo vendi di certo.
Se produci schifezze che magari si esauriscono in poche ore, beh, non è stano che la gente le rivenda.
Sta di fatto che comunque, nel mercato digitale, non esiste nessuna differenza tra usato e nuovo quindi è anche assurdo parlarne.
L'esempio del LEGO poi non l'ho capito (e comunque non vedo cosa centra, si parla di mercati completamente diversi), per quale motivo io dovrei pagare l'usato di più del nuovo, se il nuovo ovviamente è ancora in produzione? :confused:
Sta di fatto che comunque, nel mercato digitale, non esiste nessuna differenza tra usato e nuovo quindi è anche assurdo parlarne.
E perchè mai? C'è sempre l'obsolescenza, che incide sul mercato.
Al contrario, ci sono oggetti fisici soggetti ad usura ma non dall'obsolescenza.
In ogni caso c'è una perdita di valore nel tempo, qualunque sia il motivo.
In alcuni casi poi ci sono oggetti che guadagnano valore nel tempo.
In quest'ottica si poneva l'esempio delle LEGO.
PS: per rispondere alla tua domanda, semplicemente perchè anche se in produzione, non sempre sono facilmente reperibili o farlo richiede tempo e perizia. Ma vabbè, questo è un po' OT.
PS: per rispondere alla tua domanda, semplicemente perchè anche se in produzione, non sempre sono facilmente reperibili o farlo richiede tempo e perizia. Ma vabbè, questo è un po' OT.
Ah come immaginavo, perché si parlerebbe di oggetti oramai rari e difficili da trovare, altrimenti perderebbero valore in fretta come tutte le cose.
Ma in realtà il lego vecchio non varrebbe più di quanto l'hai comprato se fosse ancora facilmente reperibile sul mercato.
Anche un mac degli anni 80 vale molto di più di quanto valeva ai tempi adesso
Ok.. e quindi?
Pensa tu che se compri le costruzioni LEGO nuove le paghi molto spesso addirittura meno di quelle usate, perchè nel tempo molti pezzi acquistano valore. E senza aspettare anni, spesso nel giro di pochi mesi e quando i set non sono ancora usciti di produzione.
Io compro un LEGO nuovo oggi, ci "gioco", e dopo un anno lo rivendo a prezzo più alto di quello che l'ho pagato.
Quindi la LEGO dovrebbe impedire la vendita dell'usato?
Come vedi ci sono mercati "fisici" in cui la situazione è ancora più estrema di quella del mercato digitale, dove il valore cala costantemente a causa dell'obsolescenza tecnologica.
In fin dei conti, il mercato dell'usato è anche un incentivo per le software house a fare buoni prodotti. Se un gioco è bello, e longevo, non lo vendi di certo.
Se produci schifezze che magari si esauriscono in poche ore, beh, non è stano che la gente le rivenda.
Dagli esempi che fai è chiaro che non riesci a comprendere la situazione visto che l'esempio dei Lego è senza il minimo senso.
Ora provo a spiegarti il concetto un'ultima volta, poi se ti ostini a non capire mi arrendo perché tanto diventerebbe una lotta contro i mulini a vento.
Allora, un gioco distribuito in maniera digitale cala di valore solo ed esclusivamente per obsolescenza, cioè con il passare del tempo, non può perdere valore con l'uso perché non c'è alcun tipo di usura ne possibilità di danni, quindi ogni licenza (che ti da il diritto di scaricare il gioco e di giocarci) ha sempre un determinato valore in un dato momento, indipendentemente dal fatto che essa sia già stata usata o sia nuova, e questo toglie qualunque ragion d'essere ad un mercato dell'usato. In più un gioco non esce mai di produzione nel mercato digitale, semplicemente perché non c'è alcuna produzione, sono solo chiavi di gioco, quindi è impossibile che un determinato gioco sia raro e quindi più prezioso di quando è uscito; visto che la disponibilità di licenze è illimitata, può solo calare lentamente di prezzo fino ad un limite minimo ed ecco perché il tuo esempio non c'entra una mazza.
Dagli esempi che fai è chiaro che non riesci a comprendere la situazione visto che l'esempio dei Lego è senza il minimo senso.
Ora provo a spiegarti il concetto un'ultima volta, poi se ti ostini a non capire mi arrendo perché tanto diventerebbe una lotta contro i mulini a vento.
Non fare il supponente, io ho capito benissimo, semplicemente tu non accetti che la si possa pensare in modo differente.
Il valore del software non cala con l'usura, certo, e ripeto... e quindi?
Ci sono beni materiali in cui questo avviene, anzi, ce ne sono persino alcuni in cui il prezzo aumenta. L'esempio delle LEGO voleva mostrare questo.
Ma non mi sembra che nessuno cerchi di impedire il mercato dell'usato per questi oggetti.
Tornando al digitale, se tu crei un gioco e questo gioco è di pessima qualità, la gente non vorrà tenerselo e lo rivenderà, e tu giustamente guadagnerai di meno. Se il gioco è bello e longevo, la gente vorrà tenerselo e chi lo produce venderà di più.
Per quanto si possa rivendere una proprietà digitale, non cambia un fatto fondamentale, ossia che non potranno esserci in giro (ossia valide in contemporanea) un numero di licenze inferiori a quelle che chi ha prodotto il gioco ha venduto.
Quindi se sarai capace di fare un prodotto come si deve, avrai poco da temere dal mercato dell'usato.
Capisco che per le software house possa essere comunque un guadagno inferiore, ma ritengo che il diritto di rivendere qualcosa che si è comprato è inalienabile, e che di questo guadagno inferiore dovranno farsene una ragione.
Senza contare che questo guadagno bisogna vedere di quanto è inferiore, perchè al solito il mercato dell'usato fa tornare soldi in tasca a chi i giochi li acquista magari a prezzo pieno, contribuendo a sua volta all'acquisto di nuovi titoli, e aprendo un circolo virtuoso che alimenta il mercato.
Siamo sicuri che ci perdano o semplicemente vogliono "tutto e subito", nell'illusione che chi ora compra e rivende compri poi altrettanto senza rivendere?
Ma del resto si sa, spremere il cliente subito e il più possibile, anche se questo dovesse ledere i suoi diritti, è pratica molto usata. Non mi pare questa però una buona ragione per accettarlo.
Non fare il supponente, io ho capito benissimo, semplicemente tu non accetti che la si possa pensare in modo differente.
Il valore del software non cala con l'usura, certo, e ripeto... e quindi?
Ci sono beni materiali in cui questo avviene, anzi, ce ne sono persino alcuni in cui il prezzo aumenta. L'esempio delle LEGO voleva mostrare questo.
Ma non mi sembra che nessuno cerchi di impedire il mercato dell'usato per questi oggetti.
Tornando al digitale, se tu crei un gioco e questo gioco è di pessima qualità, la gente non vorrà tenerselo e lo rivenderà, e tu giustamente guadagnerai di meno. Se il gioco è bello e longevo, la gente vorrà tenerselo e chi lo produce venderà di più.
Per quanto si possa rivendere una proprietà digitale, non cambia un fatto fondamentale, ossia che non potranno esserci in giro (ossia valide in contemporanea) un numero di licenze inferiori a quelle che chi ha prodotto il gioco ha venduto.
Quindi se sarai capace di fare un prodotto come si deve, avrai poco da temere dal mercato dell'usato.
Capisco che per le software house possa essere comunque un guadagno inferiore, ma ritengo che il diritto di rivendere qualcosa che si è comprato è inalienabile, e che di questo guadagno inferiore dovranno farsene una ragione.
Senza contare che questo guadagno bisogna vedere di quanto è inferiore, perchè al solito il mercato dell'usato fa tornare soldi in tasca a chi i giochi li acquista magari a prezzo pieno, contribuendo a sua volta all'acquisto di nuovi titoli, e aprendo un circolo virtuoso che alimenta il mercato.
Siamo sicuri che ci perdano o semplicemente vogliono "tutto e subito", nell'illusione che chi ora compra e rivende compri poi altrettanto senza rivendere?
Ma del resto si sa, spremere il cliente subito e il più possibile, anche se questo dovesse ledere i suoi diritti, è pratica molto usata. Non mi pare questa però una buona ragione per accettarlo.
Sarò anche stato supponente, però il tuo esempio sui lego continua a non c'entrare una mazza con il contesto, gli unici oggetti che possono aumentare di valore col tempo sono quelli non più in produzione o la cui produzione è così limitata da non soddisfare la domanda e nessuna di queste due cose può verificarsi con i giochi in DD.
Venendo poi alle altre tue argomentazioni, già più sensate, è vero che un gioco di scarsa qualità incita maggiormente alla rivendita dello stesso, però allo stesso tempo incita anche poco all'acquisto, quindi i potenziali acquirenti delle copie usate sarebbero pochi e il prezzo delle stesse calerebbe rapidamente annullando di fatto i vantaggi della rivendita. Poi io applico una semplice pratica per evitare problemi di questo tipo: mi informo prima di comprare (pratica sconosciuta a molti a quanto pare) ed aspetto che il gioco costi il giusto, così facendo non ho mai preso un gioco che mi disgustasse a tal punto da sentire il desiderio di rivenderlo, se tutti facessero come me non solo i giochi migliorerebbero in qualità, ma verrebbero venduti fin da subito ad un prezzo onesto.
Venendo ai diritti inalienabili, ripeto per l'ennesima volta che quando tu compri un gioco non acquisti un bene fisico, ma una licenza per utilizzare un software, non il software stesso, e le licenze posso essere soggette a limiti diversi da quelli di un bene fisico ivi compresa la non trasferibilità da persona a persona, non c'è nulla d'illegale, è tutto ben esplicitato sulle clausole che accetti quando ti iscrivi a steam o ad altri servizi simili, se non ti aggradano le condizioni non utilizzi il servizio; accettare le condizioni, comprare dei giochi e poi andare a piagnucolare dalle associazioni di consumatori perché non te lo fanno rivendere mi sembra una stronzata.
Comunque il mio discorso era di carattere tecnico/logico, non mi interessava il discorso guadagni delle software house, quello che volevo dire (e che non è un'opinione ma un dato di fatto) è che nel mondo del DD non ha senso il concetto di usato, perché una licenza è sempre tale e quale, indipendentemente dalla sua provenienza (se è lecita), quindi per quale motivo alcune dovrebbero valere di più ed alte di meno? Che cambia se una è stata già usata e l'altra no se sono indistinguibili l'una dall'altra e ti permettono di usufruire dello stesso identico prodotto nello stesso identico modo? E' per questo che non trovo sensato parlare di usato nel campo delle licenze per software.
Riguardo poi al discorso rivendere per comprare altro, pensi davvero che ci sarebbe tutto questo guadagno? Perché su pc i prezzi sono molto più bassi che su console? Il motivo è proprio l'impossibilità dell'usato, non essendoci la possibilità di rivendere, i giocatori che su console acquistano compulsivamente, giocano e rivendono in fretta e furia per finanziare il loro prossimo acquisto immotivato sono costretti ad essere più oculati e comprare sempre compulsivamente, ma solo ad un determinato prezzo. Tutto ciò porta ad un abbassamento molto più rapido dei prezzi (visto che si ha la certezza che ogni acquisto sia definitivo le sh si possono permettere politiche di prezzi più aggressive), a tutto vantaggio di chi come me non rivende i giochi che compra anche quando ne ha la possibilità. In pratica bisogna scegliere tra prezzi bassi e niente usato o prezzi da console ma con usato e io francamente preferisco la prima versione visto che l'usato sarebbe venduto a pochi euro in meno del nuovo (e giustamente visto che sarebbe identico ed indistinguibile dal nuovo) e sicuramente a più del nuovo attuale e quindi in definitiva si dimostrerebbe uno svantaggio per tutti, visto che anche chi rivende poi per comprare qualcos'altro alla fine si ritroverebbe a spendere molto più d'adesso.
Sarò anche stato supponente, però il tuo esempio sui lego continua a non c'entrare una mazza con il contesto, gli unici oggetti che possono aumentare di valore col tempo sono quelli non più in produzione o la cui produzione è così limitata da non soddisfare la domanda e nessuna di queste due cose può verificarsi con i giochi in DD.
Oh si lo sei stato, e dal mio punto di vista, decisamente a torto! :p
Ti ripeto, l'esempio LEGO è perfetto, perchè mostra che non tutti gli oggetti fisici perdono valore col tempo.
In soldoni, il concetto che vorrei comunicarti è che non importa il come e il perchè, ma il fatto finale in se.
In entrambi i casi l'usato non perde valore per il fattore "usura", quindi il risultato dal punto di vista del mercato è identico.
è vero che un gioco di scarsa qualità incita maggiormente alla rivendita dello stesso, però allo stesso tempo incita anche poco all'acquisto
Vero, quindi dovrebbero essere incentivati a fare buoni giochi così da risolvere entrambi i problemi.
Vero solo in parte poi, perchè certi nomi vendono a prescindere dalla qualità, e per certi giochi sembra che abbiano investito più risorse a farlo apparire bello e sberluccicante piuttosto che a fare il gioco stesso.
Il mercato dell'usato è anche un buon modo per difendere il cliente un po' sprovveduto, ed evitare che certi "commercianti" facciano leva sul fatto che è possibile fare successo puntando sull'ingenuità della massa (perchè non tutti hanno tempo, modo e conoscenze per seguire questo mercato, e vorrebbero semplicemente giocare).
Poi però ci si lamenta della qualità dei giochi.
Venendo ai diritti inalienabili, ripeto per l'ennesima volta che quando tu compri un gioco non acquisti un bene fisico, ma una licenza per utilizzare un software, non il software stesso [...]
Eh no, queste sono cose che vanno messe in chiaro in maniera molto ma molto evidente, non basta scriverlo in piccolo in una pagina di condizioni lunga quanto un papiro.
Altrimenti diventa un modo per far credere alla gente che stanno acquistando qualcosa quando invece la realtà è molto differente.
Oltretutto io sono dell'idea che anche la licenza d'uso debba poter essere rivenduta, magari a certe condizioni (che si applicano all'acquisto iniziale, ossia non devono diventare un modo per superare i vincolo di vendita di chi fornisce la licenza).
Per capirci, se io compro per 5 anni la licenza d'uso del mio antivirus preferito per windows, poi mi compro un MAC con cui quello AV non è compatibile, non dovrei avere la possibilità di cedere la licenza per gli anni restati a qualcun altro?
Secondo me si, altrimenti la licenza d'uso diventa ancora una volta un modo per aggirare i diritti del consumatore.
Riguardo poi al discorso rivendere per comprare altro, pensi davvero che ci sarebbe tutto questo guadagno?
Si, ne sono piuttosto convinto. I soldi non sono infiniti e tante persone che conosco, se non avessero potuto rivendere l'usato, semplicemente non avrebbero acquistato o avrebbero acquistato molto meno. Altre avrebbero persino abbandonato il gioco su computer, perchè troppo costoso per loro.
Ovvio che poi c'è chi da una certa politica ci guadagna e chi ci perde.
Per farti un esempio, quando è stata imposta per i telefonini l'abolizione dei costi di ricarica, sebbene sembri una cosa conveniente per tutti, io sono tra quelli che "ci ha perso", perchè a differenza di molti altri, acquistavo ricariche di grosso taglio e già non pagavo i costi di ricarica, e al contempo usufruivo delle tariffe più convenienti grazie al giro di soldi che i costi di ricarica generavano.
Insomma, per avere un vantaggio generico non si può fare un discorso egoistico come quello che fai tu.
[...] e quindi in definitiva si dimostrerebbe uno svantaggio per tutti, visto che anche chi rivende poi per comprare qualcos'altro alla fine si ritroverebbe a spendere molto più d'adesso.
Guarda che il mercato dell'usato esiste ancora nel mondo dei giochi elettronici, e non mi pare che questo generi il problema che stai descrivendo ora.
Dal mio punto di vista, mantenere il mercato dell'usato genererebbe vantaggi per tutti, non svantaggi.
Oh si lo sei stato, e dal mio punto di vista, decisamente a torto! :p
Ti ripeto, l'esempio LEGO è perfetto, perchè mostra che non tutti gli oggetti fisici perdono valore col tempo.
In soldoni, il concetto che vorrei comunicarti è che non importa il come e il perchè, ma il fatto finale in se.
In entrambi i casi l'usato non perde valore per il fattore "usura", quindi il risultato dal punto di vista del mercato è identico.
Ma scusa eh, dov'è che io avrei affermato che tutti gli oggetti fisici perdono valore con il tempo? Se ti andassi a rileggere uno dei miei precedenti commenti in risposta ad un altro utente vedresti che ho fatto una battuta sul fatto che un'auto d'epoca vale molto di più di quando è stata comprata, quindi il concetto non mi è certo estraneo.
Il punto però è che non c'entra NULLA con l'argomento e affermare che dal punto di vista del mercato questo è identico al DD è un'idiozia bella e buona. Tra l'altro, dire che l'usato nei lego non perde valore per il fattore usura mi sembra una cosa poco plausibile, non sono certo un'esperto, ma di solito anche negli oggetti da collezione il fattore usura determina il prezzo, se cerchi di darmi a bere che un kit lego mantenga il suo valore indipendentemente dalla condizione dei pezzi che lo compongono mi sa che sarò costretto a bollare la cosa come cazzata visto che mi pare scontato che presi 3 kit in diverso stato, uno mai aperto, uno usato ma in perfetto stato ed uno con pezzi danneggiati e rovinati (quindi usurato), si debbano ottenere 3 prezzi diversi relativi appunto al loro stato di conservazione. Ora prova ad applicare lo stesso metro di giudizio a 3 ipotetiche licenze per un gioco x, una mai usata, una usata per 20 ore ed una terza usata per 1000 ore e vedrai come il tuo esempio sia privo di ogni logica, visto che ovviamente varranno tutte e tre esattamente la stessa cifra, dipendente esclusivamente dalla data di uscita e dalla fama del gioco a cui si riferiscono.
Vero, quindi dovrebbero essere incentivati a fare buoni giochi così da risolvere entrambi i problemi.
Vero solo in parte poi, perchè certi nomi vendono a prescindere dalla qualità, e per certi giochi sembra che abbiano investito più risorse a farlo apparire bello e sberluccicante piuttosto che a fare il gioco stesso.
Il mercato dell'usato è anche un buon modo per difendere il cliente un po' sprovveduto, ed evitare che certi "commercianti" facciano leva sul fatto che è possibile fare successo puntando sull'ingenuità della massa (perchè non tutti hanno tempo, modo e conoscenze per seguire questo mercato, e vorrebbero semplicemente giocare).
Poi però ci si lamenta della qualità dei giochi.
Qui mi riferivo al fatto che incentiva meno anche all'acquisto dell'usato quindi anche rivendendolo ci si perderà un bel po' comunque essendo costretti ad abbassare di molto il prezzo.
Sul resto del discorso sono parzialmente d'accordo, è innegabile che la qualità generale dei giochi sia bassa e che molti vendano solo per il nome, però sul resto non concordo, se uno è così fesso da comprasi un gioco a 50/60 euro senza aspettare che cali di prezzo e senza manco informarsi un attimo sulla sua qualità non merita alcun tipo di "difesa" ne merita di potersi lamentare per la scarsa qualità del gioco che ha comprato a scatola chiusa e magari pure al day one visto che è proprio grazie a gente come questa che la qualità dei giochi cala e che basta un po' di marketing per vendere palate di merda come se fosse oro.
Eh no, queste sono cose che vanno messe in chiaro in maniera molto ma molto evidente, non basta scriverlo in piccolo in una pagina di condizioni lunga quanto un papiro.
Altrimenti diventa un modo per far credere alla gente che stanno acquistando qualcosa quando invece la realtà è molto differente.
Oltretutto io sono dell'idea che anche la licenza d'uso debba poter essere rivenduta, magari a certe condizioni (che si applicano all'acquisto iniziale, ossia non devono diventare un modo per superare i vincolo di vendita di chi fornisce la licenza).
Per capirci, se io compro per 5 anni la licenza d'uso del mio antivirus preferito per windows, poi mi compro un MAC con cui quello AV non è compatibile, non dovrei avere la possibilità di cedere la licenza per gli anni restati a qualcun altro?
Secondo me si, altrimenti la licenza d'uso diventa ancora una volta un modo per aggirare i diritti del consumatore.
Io invece sono dell'idea che se uno non legge un contratto prima di sottoscriverlo, soprattutto se ci sono di mezzo dei soldi, è un coglione e perde ogni diritto di protestare.
Steam ti informa in maniera chiara che ogni gioco legato al tuo account vi rimarrà legato permanentemente; se uno non solo non legge le regole, ma neanche si informa in altra maniera, non ha alcun diritto di lamentarsi, le regole, così come le leggi, non ammettono ignoranza. Il discorso sarebbe diverso se tali regole fossero in contrasto con la legge, ma visto che così non è il problema non si pone, se non ti aggrada il servizio e le sue regole non gli sganci i soldi e la cosa finisce li, se gli sganci i soldi prima di conoscerne le regole non hai che da prendertela con te stesso e con la tua poca intelligenza.
Stesso discorso vale anche per le licenze con scadenza, se vuoi avere il diritto di rivenderla o cederla nel caso non la volessi più devi cercarne una che lo consenta, se ne acquisti una che non lo permette non puoi venirti a lamentare DOPO l'acquisto, lo sapevi già prima che sarebbe stata non-trasferibile (o avresti dovuto saperlo), quindi sono cazzi tuoi (tra l'altro poi con tutte le ottime alternative gratuite che senso ha pagare per un'antivirus?)
Guarda che il mercato dell'usato esiste ancora nel mondo dei giochi elettronici, e non mi pare che questo generi il problema che stai descrivendo ora.
Dal mio punto di vista, mantenere il mercato dell'usato genererebbe vantaggi per tutti, non svantaggi.
Quasi solo su console visto che ormai la stragrande maggioranza dei giochi su pc sono legati a qualche tipo di piattaforma (steam, origin e uplay) e i restanti sono reperibili in maniera sufficientemente economica da rendere superfluo l'usato (chi vende un gioco pagato 20 euro che ora si trova a 10? quanto ci rifai, 5 euro?).
Ora, secondo te perché su console i giochi costano molto di più che su pc? Proprio per l'usato, per questo dico che l'usato non da vantaggi reali ma solo apparenti, se ora come ora un gioco dopo poco dal lancio lo si trova a 20 euro, se periodicamente su steam ci sono sconti del 60/70% e se anche origin inizia a praticare sconti è proprio per l'assenza dell'usato, se ci fosse l'usato come su console i prezzi verrebbero tenuti alti molto più a lungo proprio per compensare i mancati guadagli dovuti all'usato e questo si ripercuoterebbe sia su chi come me non vende i suoi giochi sia su chi lo vorrebbe fare pensando di risparmiare.
Per esempio, se ora tu compri un gioco in sconto su steam a 10 euro non lo puoi rivendere e ipoteticamente ci perdi quanto? 5 euro? Se invece l'usato ci fosse lo steso gioco lo pagheresti 40 euro e ci rifaresti 20 euro se ti va bene; quindi, tirando le somme, alla fine ti ritroveresti nel primo scenario ad aver speso 10 euro e ad avere per sempre il gioco che hai comprato nel caso ti venisse voglia di rigiocarci in futuro mentre nel secondo di euro ne avresti spesi 20 e non avresti manco più il gioco, vedi te quale dei due porta più vantaggi ai giocatori.......
Poi se dici di conoscere gente che senza l'usato non potrebbe permettersi il gioco su pc ci sono solo due spiegazioni: o stai esagerando volutamente per portar acqua al tuo mulino o queste persone sono dei classici compratori compulsivi, perché l'unica categoria che non possa permettersi di comprare i giochi dopo aver speso almeno un migliaio di euro in hardware (il minimo per giocare bene) è quella dei dementi che acquistano qualunque gioco a prezzo pieno appena esce, lo finiscono il più rapidamente possibile senza apprezzarlo minimamente e poi cercano di rivenderlo per ricominciare d'accapo, ma questi dal mio punto di vista non sono dei veri appassionati di videogame, sono solo dei giocatori compulsivi (non fraintendermi, anche io ho acquistato un paio di giochi a prezzo pieno, ma solo perché volevo la collector's edition o perché erano giochi incentrati sul multiplayer e quindi non ero disposto ad spettare qualche mese, ma se lo fai ogni volta con ogni gioco sapendo già che alla fine lo rivenderai o sei stupido o ai qualche problema comportamentale). Quindi, tolta questa categoria, penso che chiunque possa permettersi un pc in grado di far girare i giochi possa anche permettersi i giochi stessi, con un minimo d'attenzione è possibile comprare dei gran giochi a meno di 20 euro, anche a meno di 10 se si pazienta un po', quindi dire che senza usato alcuni non possano permettersi di giocare su pc è un'assurdità visto che è risaputo che su console giocare costa molto di più che su pc nonostante l'usato abbondi, anzi, proprio perché l'usato abbonda.
ps: tanto per specificare, visto che potrebbe sembrare da come scrivo che sia un fan di steam, io non lo venero ne lo acclamo come il salvatore del pianeta videoludico come spesso ho visto fare; quando posso cerco sempre di prendere i giochi scatolati perché mi piacciono di più e, a meno di sconti pazzeschi, non prendo mai giochi non steamworks su steam, ma non per questo lo disprezzo ne ne nego i pregi solo perché non vuole autodistruggersi permettendo la rivendita delle licenze
potrebbero fare in modo di rivendere il gioco a steam, prendendo pochi euro (tipo 4-5) che verrebbero messi nel wallet quindi vincolati per spendere altri soldi su steam.
La cosa che mi lascia perplesso è questo accanimento solo nei confronti di Steam, o almeno da quello che leggo in giro la Verbraucherzentrale Bundesverband (uno scioglilingua?) pone sempre e solo loro in causa.
In verità il primo bersaglio è stato Oracle e il tribunale ha dato torto alla società americana che voleva impedire la rivendita del sw usato
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/05/software-usato-si-puo-rivendere-sentenza-rivoluzionaria-della-corte-europea/284511/
Oracle si era rivolta alla Corte federale di giustizia tedesca per porre fine al commercio di software usato da parte della UsedSoft sostenendo che, oltre ad avere una perdita economica consistente, era costretta a fornire ai secondi utilizzatori tutti i file e gli aggiornamenti che sarebbero spettati al programma originale. La Corte federale tedesca, visto il caso particolarmente spinoso, ha così richiesto l’intervento della Corte europea che ha dato la sua sentenza. Per L’Unione europea il detentore di un copyright perde ogni diritto di distribuzione nel momento in cui vende una copia del suo software ad un cliente, sia esso in formato digitale o su supporto fisico come dvd o dispositivo di memoria. Da quel momento in avanti il cliente ha il pieno diritto di esercitare il suo possesso: “Quindi – ha spiegato la Corte – anche se l’accordo di licenza vieta ulteriori installazioni, il titolare non può più opporsi alla rivendita del software” e spetta all’azienda, in questo caso Oracle, fornire tutti gli aggiornamenti e le patch che il prodotto originale avrebbe richiesto.
A seguito di questa sentenza la società consumatori tedesca ha rivolto l' invito ai più grandi distributori di SW online di permettere la rivendita dell' usato, Valve è il più grande in assoluto ed è chiaro che in assenza di risposte sia stato anche il primo ad essere denunciato.
Questa è una causa pilota il cui risultato influirà anche sugli altri attori.
Allora, un gioco distribuito in maniera digitale cala di valore solo ed esclusivamente per obsolescenza, cioè con il passare del tempo, non può perdere valore con l'uso perché non c'è alcun tipo di usura ne possibilità di danni, quindi ogni licenza (che ti da il diritto di scaricare il gioco e di giocarci) ha sempre un determinato valore in un dato momento, indipendentemente dal fatto che essa sia già stata usata o sia nuova, e questo toglie qualunque ragion d'essere ad un mercato dell'usato.
Tutto ciò è irrilevante
Il punto è proprio questo...
Tu non comperi la cosa, comperi il diritto di usarla, la cosidetta licenza...
No, per l' ordinamento europeo la licenza d' uso non esiste
Ma, indipendentemente da cosa sia giusto o meno, quando ti registri a Steam devi accettare un contratto e mi pare che sul contratto venga citato chiaramente che non puoi rivendere ne l'account ne i giochi in esso contenuto.
Il contratto è privo di valore legale perchè
1- la pretesa di imporre dei limiti dopo l' acquisto è illegittimo
2- Le clausole vessatorie sono sempre nulle
Chi compra ha dei diritti reali sul bene comprato ( https://it.wikipedia.org/wiki/Propriet%C3%A0_%28diritto%29 ), tali diritti non possono essere negati o limitati in nessuna maniera, qualsiasi norma contrattuale in contrasto con essi è nulla per definizione pure se controfirmata due volte.
Tutto ciò è irrilevante
Comodo liquidare un ragionamento articolato in questo modo eh? Degno di un'avvocato. Ti è mai passato per la mente che il mio fosse un ragionamento logico e non di tipo legale? Se sei in grado di spiegarmi perché dovrebbe essere irrilevante dal punto di vista pratico e non solo legale sarebbe più interessante, anche perché non sono così convinto che le leggi siano realmente così chiare, di solito sono molto nebulose ed aperte all'interpretazione, sopratutto quando si cerca di estenderle a realtà che neanche esistevano quando sono state formulate.
Sulla licenza d'uso, visto che linki pagine di wikipedia, ti rispondo così: http://it.wikipedia.org/wiki/Licenza_(informatica). Da quello che dice qui la licenza d'uso esiste eccome nell'unione europea e tra l'altro dice anche che un software non rientra nella categoria di "prodotto" quindi se non è un prodotto il tuo link alla pagina sulla proprietà non ha molto senso.
Poi c'è anche questo punto interessante: "Perpetuità: una proprietà ad tempus non ha senso. Quindi il diritto di proprietà non si estingue con il passare del tempo". Però le licenze a tempo determinato sono molto comuni, dici che sono tutte illegali?
Sul resto non capisco cosa intendo quando dici che steam cerca di imporre il contratto dopo l'acquisto, visto che te lo sottopone per la lettura PRIMA che tu ti iscriva.
Sulle clausole vessatorie ne ero già a conoscenza, ma dal mio punto di vista le clausole di steam non lo sono.
Comodo liquidare un ragionamento articolato in questo modo eh? Degno di un'avvocato. Ti è mai passato per la mente che il mio fosse un ragionamento logico e non di tipo legale?
Qua stiamo parlando di problemi legali, non logici.
Sulla licenza d'uso, visto che linki pagine di wikipedia, ti rispondo così: http://it.wikipedia.org/wiki/Licenza_(informatica). Da quello che dice qui la licenza d'uso esiste eccome nell'unione europea e tra l'altro dice anche che un software non rientra nella categoria di "prodotto" quindi se non è un prodotto il tuo link alla pagina sulla proprietà non ha molto senso.
La "licenza d' uso" così come è pensata negli USA è totalmente diversa da quella europea.
Poi c'è anche questo punto interessante: "Perpetuità: una proprietà ad tempus non ha senso. Quindi il diritto di proprietà non si estingue con il passare del tempo". Però le licenze a tempo determinato sono molto comuni, dici che sono tutte illegali?
Anche l' affitto è a tempo determinato, mentre l' acquisto di una casa no.
Sul resto non capisco cosa intendo quando dici che steam cerca di imporre il contratto dopo l'acquisto, visto che te lo sottopone per la lettura PRIMA che tu ti iscriva.
Quando prendi un cd al MW e vai in cassa ti fanno firmare il contratto con Valve ?
No ?
Allora quello che compare a schermo dopo che hai sborsato i soldi non ha validità
Sugli acquisti via internet invece vale la 2
Sulle clausole vessatorie ne ero già a conoscenza, ma dal mio punto di vista le clausole di steam non lo sono.
Come sopra il tuo punto di vista è irrilevante, quello che conta è la legge e per legge limitare i diritti di rivendita è una clausola vessatoria e quindi nulla.
Ma scusa eh, dov'è che io avrei affermato che tutti gli oggetti fisici perdono valore con il tempo?
Da nessun parte, semplicemente hai semplicisticamente basato la tua posizione sul fatto che nel digitale non c'è usura, e io ho voluto farti notare che il fattore usura non è determinante anche in situazioni differenti da quella del DD, situazioni in cui nessuno neppure si sogna di limitare il mercato dell'usato.
Perchè credi che invece con il DD cerchino di farlo? Semplice, perchè pensano che a loro convenga e il digitale offre loro il modo di farlo. Bella furbata, eh? ;)
Ovvio poi che la situazione sia differente, perchè parliamo di cose differenti. Ma il principio a mio parere è comune.
Per le LEGO, l'esempio presupponeva che confezione e mattoncini fossero conservati come si deve, ovvio che se fossero rovinati allora li il fattore usura si farebbe sentire, ci mancherebbe altro. E in queste condizioni quelle LEGO possono passare per 1000 mani, senza mai perdere valore per l'usura.
Qui mi riferivo al fatto che incentiva meno anche all'acquisto dell'usato quindi anche rivendendolo ci si perderà un bel po' comunque essendo costretti ad abbassare di molto il prezzo.
[...] se uno è così fesso da comprasi un gioco [...]
Non è questione di essere fessi. Molta gente non ha davvero il tempo per stare dietro a queste cose, e il poco tempo libero preferisce passarlo giocando che scegliendo il gioco.
Magari gli è piaciuto molto il primo capitolo di una saga e decide di prendere il secondo sulla fiducia, e rimane deluso. A quel punto direi che la facoltà di rivenderlo sarebbe sacrosanta.
Comunque avevo capito ciò che intendevi, però non mi sembra un buon motivo per non permettere la rivedibilità di un gioco. Facciano giochi di buona qualità, piuttosto.
Io invece sono dell'idea che se uno non legge un contratto prima di sottoscriverlo, soprattutto se ci sono di mezzo dei soldi, è un coglione e perde ogni diritto di protestare.
Secondo me una cosa del genere è utopica, per tanti motivi (tempo, competenza, capacità di leggere il burocratese...).
Lo si può fare per le cose importanti, ma spese di poche decine di euro come i giochi farlo non ha molto senso. Chi vende lo sa e talvolta ci marcia, mettendo magari pagine di condizioni (la maggior parte delle quali ovvie) in modo da scoraggiare chiunque intenda leggerle.
La legge non ammette ignoranza, ma se la legge è studiata per incenticvare questa ignoranza, allora c'è del dolo.
Tutelare i diritti del consumatore significa anche evitare che cada in trappole simili. Può capitare a tutti perchè nessuno ha la possibilità di leggere le condizioni di tutto quello con cui ha a che fare.
Ricorda infine che le leggi, quelle emesse dagli stati, sono sempre al di sopra di qualsiasi EULA. In un contratto può esserci scritta qualsiasi clausola, ma se viola qualche legge o principio, tale clausola può essere considerata non legittima e stracciata.
Quindi Valve può scrivere quel che vuole, ma se si stabilisce che in quel modo sta ledendo i diritti degli acquirenti, quello che scrive perde ogni valore.
EDIT: vedo che Cfranco ha già specificato alcuni punto riguardo a questo.
e i restanti sono reperibili in maniera sufficientemente economica da rendere superfluo l'usato (chi vende un gioco pagato 20 euro che ora si trova a 10? quanto ci rifai, 5 euro?).
Difatti questo è un ottimo modo per "combattere" l'usato. E probabilmente questo fa un po' paura a chi vorrebbe fare i prezzi che vuole al di fuori di ogni legge di mercato.
Perchè, chiariamoci, il mercato dell'usato è per certi versi un concorrente a quello del nuovo, e come ben sai, la presenza di più concorrenti in un mercato è sempre benefico per il consumatore.
se periodicamente su steam ci sono sconti del 60/70% e se anche origin inizia a praticare sconti è proprio per l'assenza dell'usato
Perchè consideri solo gli sconti di Steam come un'occasione per acquistare a buon prezzo? Anche acquistare l'usato lo è.
Grazie al mercato dell'usato le offerte di Steam non saranno più così scontate? Poco male, otterresti lo stesso, e magari di più, dal mercato dell'usato.
Poi se dici di conoscere gente che senza l'usato non potrebbe permettersi il gioco su pc ci sono solo due spiegazioni: o stai esagerando volutamente per portar acqua al tuo mulino o queste persone sono dei classici compratori compulsivi [...]
E perchè mai, scusa? Sono persone che possono dedicare ai giochi un certo budget, e tutto si relativizza a quel budget: se ho un budget molto alto e questo non mi basta, allora si, sono un compratore compulsivo, ma se ho un budget ridotto allora sono un compratore normalissimo.
è quella dei dementi che acquistano qualunque gioco a prezzo pieno appena esce, lo finiscono il più rapidamente possibile senza apprezzarlo minimamente e poi cercano di rivenderlo per ricominciare d'accapo, ma questi dal mio punto di vista non sono dei veri appassionati di videogame,
Con quest'affermazione mi scadi molto però. Permetti che la gente possa decidere cosa li diverte e come gestirsi i propri giochi?
Ci sono persone che comprano un singolo gioco multiplayer e ci giocano per anni, ce ne sono altre a cui piacce provare i giochi, finirli e rivenderli.
Perchè parli di dementi? A me pare una cosa piuttosto offensiva (non nei miei confronti, ma in generale) e sinceramente trovo sia un punto di vista estremamente limitato e "classista".
Quindi, tolta questa categoria, penso che chiunque possa permettersi un pc in grado di far girare i giochi possa anche permettersi i giochi stessi,
Questa è un'affermazione molto molto opinabile. Io stesso in passato mi sono trovato in situazioni in cui questo non era affatto vero, situazioni che possono durare anche parecchio tempo.
Se poi uno ha anche altre passioni e il gioco non è quella primaria, di fronte a questo scenario semplicemente smette di giocare, trovando che il gioco non valga la candela.
Qua stiamo parlando di problemi legali, non logici.
No, ma manco per il cazzo, qui stiamo DISCUTENDO e non solo di problemi legali, visto che la discussione si è spostata nel tempo anche sulla fattibilità della cosa e sui vantaggi o svantaggi che essa porterebbe agli utenti si steam, quindi se c'è qualcosa di irrilevante è la tua inutile risposta, visto che non aggiunge nulla alla discussione, perché anche se vieni qui a dire irrilevante di qua, sbagliato di la non conti una mazza e finché non ci saranno sentenze definitive e chiarimenti inoppugnabili le tue argomentazioni non hanno alcun valore visto che anche se continui ad ignorare la cosa le leggi di cui ti riempi la bocca non sono così chiare
La "licenza d' uso" così come è pensata negli USA è totalmente diversa da quella europea.
Ah, ora è diversa? Ma se fino ad un attimo fa non esisteva proprio! Stiamo facendo progressi eh :asd: E di grazia, in cosa differisce di così sostanziale?
Anche l' affitto è a tempo determinato, mentre l' acquisto di una casa no.
Se continui a cercare d'arrampicarti sullo specchio finirai per riempirlo di macchie, smettila dai, ammetti che hai sparato un paio di link ad cazzum tanto per spiazzare senza avere le idee chiare e la finiamo qui, smettila di renderti ridicolo.
Anche per le licenze d'uso a tempo determinato si parla pur sempre di licenze d'uso, ma tu hai detto che non esistono, quindi non dovrebbero essere valide neanche quelle no? Ma se sono valide e sono paragonabili a degli affitti allora quelle a tempo indeterminato posso essere considerate degli affitti a tempo indeterminato e quindi sono altrettanto valide così come sono valide le limitazioni che impongono, deciditi una buona volta no?!
Quando prendi un cd al MW e vai in cassa ti fanno firmare il contratto con Valve ?
No ?
Allora quello che compare a schermo dopo che hai sborsato i soldi non ha validità
Sugli acquisti via internet invece vale la 2
No sul serio, ti stai rendendo sempre più ridicolo, ed il fatto di esporre le tue traballanti argomentazioni con cotanta arroganza non migliora la tua situazione ne ti rende più credibile anzi.....
Allora, partiamo dal fatto che quello che tu stai dicendo si applica a qualunque prodotto software, in tutti il contratto di licenza (si, sempre quella che per te prima non esisteva ed ora invece si ma diversa) lo puoi leggere solo dopo l'acquisto del dvd (cd? ma da che secolo mi stai scrivendo? :old: ) quindi è da quando è nata l'informatica consumer che sostanzialmente va avanti un sopruso sui consumatori secondo la tua delirante interpretazione legale vero? Meno male che te ne sei accorto!
Venendo all'esempio da te così intelligentemente posto, sulla custodia del gioco in questione c'è sempre scritto che il gioco richiede steam per il funzionamento, quindi se tu sei già iscritto a steam le condizioni già le conosci, se invece lo devi installare per giocare al gioco in questione PRIMA di installarlo devi accettare, oltre al contratto di licenza del gioco stesso anche quello di steam, quindi, nel caso tu ritenga intollerabili tali condizioni puoi rifiutare il contratto e riportare il tuo bel 45° dal MW e farti restituire i soldini dicendo che non vuoi accettare l'EULA. Quindi come vedi hai detto un'altra boiata spacciandola per verità, complimenti.
Come sopra il tuo punto di vista è irrilevante, quello che conta è la legge e per legge limitare i diritti di rivendita è una clausola vessatoria e quindi nulla.
Ancora eh? Se permetti fino a prova contraria è il TUO punto di vista ad essere irrilevante oltre che sbagliato (perché non sono sinonimi eh, una cosa può essere irrilevante ed al contempo corretta).
Continui a dire "la legge, la legge" bene, e allora cita 'ste cazzo di leggi che secondo te ti darebbero ragione e renderebbero le mie argomentazioni irrilevanti perché fin'ora hai solo citato un articolo del fatto quotidiano ed una pagina di wikipedia e visto che sono decenni che nel software si utilizzano le licenze e le condizioni d'uso (tra cui guarda caso può figurare anche il diritto di rivendita che può essere concesso oppure no a discrezione dell'autore o del detentore dei diritti sul software ma anche sugli ebook per dire) direi che sei tu a dover dimostrare di aver ragione, non io.
Da nessun parte, semplicemente hai semplicisticamente basato la tua posizione sul fatto che nel digitale non c'è usura, e io ho voluto farti notare che il fattore usura non è determinante anche in situazioni differenti da quella del DD, situazioni in cui nessuno neppure si sogna di limitare il mercato dell'usato.
Perchè credi che invece con il DD cerchino di farlo? Semplice, perchè pensano che a loro convenga e il digitale offre loro il modo di farlo. Bella furbata, eh? ;)
Ovvio poi che la situazione sia differente, perchè parliamo di cose differenti. Ma il principio a mio parere è comune.
Per le LEGO, l'esempio presupponeva che confezione e mattoncini fossero conservati come si deve, ovvio che se fossero rovinati allora li il fattore usura si farebbe sentire, ci mancherebbe altro. E in queste condizioni quelle LEGO possono passare per 1000 mani, senza mai perdere valore per l'usura.
E no scusa, mi pare che tu ancora non abbia ben chiaro il termine "usura", che non è proprio un sinonimo di "usato". Un oggetto può essere usato ma senza segni di usura, che è il caso dell'esempio che hai fatto tu con i lego. Non a caso io quando ho fatto il paragone con le licenze non ho detto "1000 mani" ma "1000 ore", perché l'usura si valuta sopratutto per il tempo di utilizzo; se 'sto benedetto kit lego fosse usato per 1000 ore da un bambino non potrebbe certo mantenere il suo valore intatto.
Per una licenza software è tutta un'altra cosa, è eterna ed immutabile ed il suo valore è legato solo alla sua età, indipendentemente da quanto è stata usata e da chi, quindi le due cose non sono neanche lontanamente paragonabili ed ecco perché sono due pagine che affermo che il tuo paragone è insensato.
Per il discorso del perché lo blocchino non so, ma rimane il fatto che la cosa sarebbe un casino e non porterebbe vantaggi a nessuno, ed anche se te dici che il mio è un ragionamento semplicistico non è così, forse sei tu che non ne vedi le implicazioni (senza offesa eh).
Devi considerare che il DD è una cosa totalmente diversa dal mercato normale, qui la merce è sempre disponibile, proprio perché non è vera merce, non va prodotta e non può mai esaurirsi, quindi le regole che si applicano al resto qui non possono essere applicate, e non parlo solo delle leggi ma anche delle regole che normalmente governano i mercati degli oggetti usati.
Una delle differenze più rilevanti è proprio che ogni licenza venduta è eterna ed immutabile e quindi non perderà ne acquisterà mai valore rispetto alle licenze non ancora vendute. Questa è una differenza enorme che non può essere sottovalutata quando si ragiona su un mercato dell'usato in questo contesto ed è per questo che ci sto battendo sopra da tutto questo tempo.
è inutile parlare di diritti e di leggi, rimane il fatto che un mercato dell'usato per qualcosa che non si può ne consumare, ne usurare ne esaurirsi non ha senso perché verrebbe meno il concetto stesso d'usato che da che mondo è mondo si associa al concetto di "diverso da nuovo".
Non è questione di essere fessi. Molta gente non ha davvero il tempo per stare dietro a queste cose, e il poco tempo libero preferisce passarlo giocando che scegliendo il gioco.
Magari gli è piaciuto molto il primo capitolo di una saga e decide di prendere il secondo sulla fiducia, e rimane deluso. A quel punto direi che la facoltà di rivenderlo sarebbe sacrosanta.
Non sono pienamente convinto di questo ragionamento, anzi, proprio perché uno ha poco tempo dovrebbe essere ancor più motivato a comprare e giocare solo titoli che è ragionevolmente sicuro gli piaceranno, meglio investire 10 minuti per leggere un paio di recensioni o alcune ore su un gioco che fa schifo con in più lo sbattimento di doverlo rivendere perdendoci pure? Francamente trovo che la prima soluzione oltre che far risparmiare soldi e delusioni porti anche ad un notevole risparmio di tempo.
Tra l'altro io non voglio certo impedire l'usato in generale, sto solo dicendo che su steam ed affini non avrebbe senso perché porterebbe più svantaggi che vantaggi. (Oltre tutto su steam quando compri un gioco hai sempre sotto gli occhi il punteggio metacritic, i link ad alcune recensioni e video ed immagini di gioco quindi è difficile prendere cantonate tali da dover rivendere il gioco per lo schifo)
Comunque avevo capito ciò che intendevi, però non mi sembra un buon motivo per non permettere la rivedibilità di un gioco. Facciano giochi di buona qualità, piuttosto.
Infatti non voleva essere un motivo per impedire l'usato ma solo una constatazione ovvia: se pensi all'usato come scudo contro i giochi di scarsa qualità la sua efficacia non è molto alta visto che un gioco di scarsa qualità verrà rivenduto da molti e acquistato da pochi (finita la foga dei primi giorni), quindi la tanta offerta e la scarsa domanda porterebbero ad un prezzo molto basso ed a un recupero economico limitato.
Secondo me una cosa del genere è utopica, per tanti motivi (tempo, competenza, capacità di leggere il burocratese...).
Lo si può fare per le cose importanti, ma spese di poche decine di euro come i giochi farlo non ha molto senso. Chi vende lo sa e talvolta ci marcia, mettendo magari pagine di condizioni (la maggior parte delle quali ovvie) in modo da scoraggiare chiunque intenda leggerle.
La legge non ammette ignoranza, ma se la legge è studiata per incentivare questa ignoranza, allora c'è del dolo.
Tutelare i diritti del consumatore significa anche evitare che cada in trappole simili. Può capitare a tutti perchè nessuno ha la possibilità di leggere le condizioni di tutto quello con cui ha a che fare.
No, non è utopico, è selezione naturale, se uno non legge un contratto e poi rimane fottuto si attacca, gli sta bene. Se invece lo legge ma ha dei dubbi su alcune parti si fa aiutare o cerca su google ciò che non capisce.
Non hai voglia di perdere 10 minuti a leggere un contratto che influenzerà tutti i tuoi acquisti per anni? Cazzi tuoi, ma poi non osare venire a lamentarti.
Poi attenzione, penso che nessuno legga tutti gli accordi di licenza e le condizione d'uso che gli vengono sottoposte, neanche io, però quando ti iscrivi ad un servizio come steam, su cui farai acquisti, spesso anche per ingenti somme, e che nel bene e nel male influenzerà il tuo modo di giocare per diverso tempo, è tuo dovere ed anche tuo interesse leggere per bene le condizioni d'utilizzo e i limiti che esse pongono, altrimenti, lo ribadisco, sei un coglione e ti meriti di prendere delle fregature.
Ricorda infine che le leggi, quelle emesse dagli stati, sono sempre al di sopra di qualsiasi EULA.
Certo, ma come puoi notare leggendo la mia risposta all'altro utente, non sono per nulla convinto che l'EULA di steam sia in contrasto con le leggi attuali, ed anche se lo fosse il mio discorso sull'usato nel digitale rimane assolutamente valido; il fatto che una cosa sia scritta in una legge non significa che sia giusta e sensata.
Perchè, chiariamoci, il mercato dell'usato è per certi versi un concorrente a quello del nuovo, e come ben sai, la presenza di più concorrenti in un mercato è sempre benefico per il consumatore.
E' qui che ti volevo! Vedi, questo è un ragionamento sbagliato, perché non tiene conto del fatto che i prezzi dell'usato sono stabiliti partendo dal valore del nuovo, qualunque esso sia in quel momento.
Per esempio, se il nuovo costa 10 l'usato lo vendi a 5 (anche se non ce ne sarebbe motivo visto che nel DD nuovo ed usato come già detto sono identici ed indistinguibili ma vabbè) ma se il nuovo consta 60 l'usano mica rimane a 5, salirà anch'esso, diciamo a 50. Quindi, per quanto in effetti per i produttori dei giochi l'usato sia un peso, loro si difenderanno aumentando semplicemente i prezzi abbastanza da coprire i mancati guadagni dovuti all'usato (come su console), usato che aumenterà a sua volta di valore per via dell'aumento dei prezzi del nuovo ed in questo modo a perderci sono solo i giocatori a cui, sia comprando il nuovo che comprando l'usato , alla fine i giochi costeranno di più.
E perchè mai, scusa? Sono persone che possono dedicare ai giochi un certo budget, e tutto si relativizza a quel budget: se ho un budget molto alto e questo non mi basta, allora si, sono un compratore compulsivo, ma se ho un budget ridotto allora sono un compratore normalissimo.
Dipende cosa intendi per budget ridotto, perché comprando giochi non recentissimi e aspettando le offerte giuste si possono comprare 3-4 giochi al mese a 50/60 euro in totale senza problemi; ora, se uno gioca più di 3-4 giochi al mese, significa che li gioca in fretta e furia per finirli il prima possibile senza gustarli minimamente, quindi è un giocatore compulsivo;
se invece spende di più significa che vuole a tutti i costi prendere i giochi appena escono e quindi non può pretendere di spendere poco;
se arriviamo al terzo caso, e cioè che anche 50/60 euro al mese (che possono scendere a soli 15/20 euro limitandosi a 2 giochi al mese) sono troppi significa che la persona in questione ha ben altri problemi che pensare ai videogame, tipo mangiare e pagare le bollette.
Con quest'affermazione mi scadi molto però. Permetti che la gente possa decidere cosa li diverte e come gestirsi i propri giochi?
Ci sono persone che comprano un singolo gioco multiplayer e ci giocano per anni, ce ne sono altre a cui piacce provare i giochi, finirli e rivenderli.
Perchè parli di dementi? A me pare una cosa piuttosto offensiva (non nei miei confronti, ma in generale) e sinceramente trovo sia un punto di vista estremamente limitato e "classista".
Beh, mi dispiace essere scaduto ai tuoi occhi, ma io sono solito dire ciò che penso senza troppi giri di parole.
Ci sono alcune persone che comprano ogni fottuto gioco in uscita, praticamente sempre al day one o addirittura preordinandolo, e dopo 2-3 giorni (anche dopo un solo giorno nei casi più gravi) sono già a rivenderlo perdendoci magari 20-30 euro a botta (soprattutto i consolari al gamestop) per poi sputtanare altri 60 in un'altro gioco che finiranno nuovamente in 5 ore senza neanche ricordarsi il nome del protagonista ne la trama.
Io il comportamento che ho appena descritto lo chiamo un comportamento da demente, o idiota, o stupido, o coglione, o cretino o qualunque altro epiteto che denoti una profonda mancanza d'intelletto, perché oltre a sprecare un'enorme quantità di denaro tali soggetti non gustano minimamente i giochi che acquistano, perché è IMPOSSIBILE apprezzare i videogame giocandoli in questo modo.
Se uno acquista, "gioca" e rivende 20 giochi in 30 giorni non può essere considerato un videogiocatore, così come un alcolista non è un'estimatore di vini.
Ti faccio un esempio: se uno comprasse 30 film al mense, li vedesse UNA volta e poi li rivendesse lo chiameresti appassionato di film? Se uno comprasse 10 romanzi al mese e li rivendesse tutti dopo averli letti UNA volta lo chiameresti appassionato di letteratura? Perché invece con i videogame dovrebbe essere diverso? Per me non lo è, ed ecco perché penso che chiunque apprezzi i videogame non possa comportarsi così.
Questa è un'affermazione molto molto opinabile. Io stesso in passato mi sono trovato in situazioni in cui questo non era affatto vero, situazioni che possono durare anche parecchio tempo.
Se poi uno ha anche altre passioni e il gioco non è quella primaria, di fronte a questo scenario semplicemente smette di giocare, trovando che il gioco non valga la candela.
Ripeto, se uno può permettersi un pc da gioco non è francamente credibile che non possa dedicare anche solo 20 euro al mese per comprare un gioco o due, se invece non vuole perché preferisce spendere quei 20 euro in altro modo ok, però allora dire che è per colpa della mancanza dell'usato che non ci si può permettere di giocare è dire una stronzata, piuttosto sarebbe meglio dire che non si vuole giocare perché si preferisce spendere per qualche altra cosa.
E' qui che ti volevo! Vedi, questo è un ragionamento sbagliato, perché non tiene conto del fatto che i prezzi dell'usato sono stabiliti partendo dal valore del nuovo, qualunque esso sia in quel momento.
Per esempio, se il nuovo costa 10 l'usato lo vendi a 5 (anche se non ce ne sarebbe motivo visto che nel DD nuovo ed usato come già detto sono identici ed indistinguibili ma vabbè) ma se il nuovo consta 60 l'usano mica rimane a 5, salirà anch'esso, diciamo a 50. Quindi, per quanto in effetti per i produttori dei giochi l'usato sia un peso, loro si difenderanno aumentando semplicemente i prezzi abbastanza da coprire i mancati guadagni dovuti all'usato (come su console), usato che aumenterà a sua volta di valore per via dell'aumento dei prezzi del nuovo ed in questo modo a perderci sono solo i giocatori a cui, sia comprando il nuovo che comprando l'usato , alla fine i giochi costeranno di più.
Ti rispondo solo a questo, sugli altri argomenti sarebbe solo un ripetersi, credo di aver già detto quanto necessario per farmi capire.
Il problema è che tu non tieni conto che esiste un mercato con le sue regole. I produttori di giochi possono aumentare il prezzo quanto vogliono, ma poi la gente non compra.
E dovranno anche scontrarsi con il mercato interno dell'usato.
E se anche i giochi arrivassero a costare di più e qualcuno li comprasse, l'usato darebbe comunque la possibilità di acquistarli a meno, non condizionati dalle politiche di vendita dei grandi distributori.
Senza contare che quella dei mancati guadagni a causa dell'usato è una storia tutta da dimostrare, perchè non è semplice valutare l'apporto positivo che il circolo di beni crea in un mercato. A mio parere non c'è alcun mancato guadagno.
Beh, mi dispiace essere scaduto ai tuoi occhi, ma io sono solito dire ciò che penso senza troppi giri di parole.
Sparare a zero quello che ci passa per la testa non è mai una buona cosa.
Lo ha fatto di recente un senatore della repubblica dando dell'orango ad un ministro di colore, e non ha certo dato bello spettacolo, ha solo dimostrato di essere cafone ed incivile.
Il modo in cui argomenti mi fa pensare che tu sia molto giovane, e abbia ancora tanto da imparare riguardo al modo di rapportarsi con gli altri.
Questo al di la delle tue opinioni e della bontà delle argomentazioni.
No, ma manco per il cazzo, qui stiamo DISCUTENDO e non solo di problemi legali,
Dei tuoi problemi a me non interessa nulla, per tutto il resto è ovvio che non sai di cosa stai parlando, non sai niente di leggi, non sai niente di contratti e non sai niente di cosa dice la giurisprudenza, quindi è inutile discutere.
Ti rispondo solo a questo, sugli altri argomenti sarebbe solo un ripetersi, credo di aver già detto quanto necessario per farmi capire.
Un po' comodo per te eh.........
Hai detto quanto necessario per farti capire o non sai come ribattere alle mie argomentazioni perché ti sei accorto che i tuoi esempi ed i tuoi ragionamenti erano erronei?
E' cosa molto comune non voler ammettere di essersi sbagliati anche quando qualcuno te lo fa notare e a me sembra di aver portato esempi e ragionamenti incontrovertibili, almeno su alcuni aspetti della discussione ed infatti guarda caso hai commentato l'unico in cui la mia posizione è più debole e c'è ancora spazio di manovra :D.
Dopo tutti 'sti messaggi non mi dispiacerebbe che almeno ammettessi che quel cacchio di esempio sui lego non c'entrava una mazza :asd:.
Il problema è che tu non tieni conto che esiste un mercato con le sue regole. I produttori di giochi possono aumentare il prezzo quanto vogliono, ma poi la gente non compra.
E dovranno anche scontrarsi con il mercato interno dell'usato.
Scusa eh, ma qui c'è un piccolo paradosso di fondo. Se la gente non compra non può neanche rivendere no? Quindi niente usato! Se invece alcuni comprassero lo stesso, com'è ovvio, il prezzo maggiore dei giochi compenserebbe la minor quantità di licenze vendute portando allo stesso guadagno per i publisher.
In pratica, si tratta di vendere tanto a poco o poco a tanto, ma alla fine i soldi in tasca gli entrerebbero lo stesso.
Certo, c'è un limite all'aumento dei prezzi oltre il quale le vendite calerebbero così drasticamente da non permettere di mantenere i guadagni inalterati ma è difficile stabilire la cifra esatta, quello che sappiamo per certo è che fino a 70 euro ci si possono spingere senza problemi e francamente l'idea di questi prezzi su pc non mi aggrada particolarmente.
E se anche i giochi arrivassero a costare di più e qualcuno li comprasse, l'usato darebbe comunque la possibilità di acquistarli a meno, non condizionati dalle politiche di vendita dei grandi distributori.
Anche qui non ti rendi conto che stai dicendo una cosa assurda, tra l'altro te l'avevo già spiegato prima che questo tuo ragionamento è sbagliato eppure me lo riproponi tale e quale........
L'usato è SEMPRE condizionato dalle politiche di vendita dei distributori, perché è su quella base che il prezzo dell'usato è stabilito, è così ovvio che non riesco a capire come tu possa continuare ad ignorare questo fatto basilare. Se il gioco di base costasse 1000 euro, lo stesso gioco usato si troverebbe a 900, mica a 30 come ora, come cacchio fai a dire che il prezzo di vendita del nuovo non condiziona l'usato non riesco proprio a capirlo..........
Senza contare che quella dei mancati guadagni a causa dell'usato è una storia tutta da dimostrare, perchè non è semplice valutare l'apporto positivo che il circolo di beni crea in un mercato. A mio parere non c'è alcun mancato guadagno.
Ma scusa eh, hai iniziato dicendo che i produttori nel caso di un aumento dei prezzi dovranno scontrarsi con il mercato dell'usato ed ora sostieni che l'usato non crea perdite ai produttori, non ti pare di essere un tantino in contraddizione?
In realtà è abbastanza palese che l'usato causi dei mancati profitti per i publisher, una copia usata a loro non genera alcun guadagno.
Poi, se parli del fatto che con i soldi recuperati si possano comprare altri giochi, è un discorso poco sensato, perché chi acquista la copia usata se non ci fosse stata quella possibilità avrebbe dovuto rivolgersi sicuramente al nuovo ergo soldi per i publisher, mentre anche se chi vende i soldi li reinvestisse tutti in videogame sarebbe comunque solo una parte del prezzo d'acquisto dell'usato (e quindi potenziale guadagno per i publisher in assenza di esso) perché una fetta se la prendono gli intermediari (ed in alcuni casi è una fetta consistente), ed è proprio questa fetta che causa le perdite maggiori per i produttori di giochi.
Quindi dire che la storia dell'usato che fa perdere soldi ai produttori è una bufala è una vaccata (insomma una vaccata di bufala :asd: ), è che si continua a non considerare la peculiarità di questo mercato, non si parla di auto, che generano profitti anche da usate con i ricambi ed i tagliandi, qui tolti i guadagni della vendita non rimane nulla.
Poi non sto cercando di dire che i publisher siano delle povere vittime, anzi, sono dei dannati cancri che hanno avvelenato e corrotto i videogame, quindi non è che ci pianga sopra se perdono soldi, però è innegabile che li perdano con l'usato.
Sparare a zero quello che ci passa per la testa non è mai una buona cosa.
Lo ha fatto di recente un senatore della repubblica dando dell'orango ad un ministro di colore, e non ha certo dato bello spettacolo, ha solo dimostrato di essere cafone ed incivile.
Francamente mi sto trattenendo parecchio per non risponderti in maniera "cafona ed incivile" per questo tuo paragone a dir poco insultate; come ti sei permesso di paragonarmi a quell'essere indegno d'esistere di calderoli?
Trovo che paragonare qualcuno a calderoli sia ben peggio che insultarlo e basta, quindi non ti permettere mai più!
Comunque, nonostante il paragone MOLTO stupido ed offensivo che hai fatto, io non sono certo un rappresentante del popolo quindi non sono tenuto ad essere politicamente corretto ed in più ho argomentato molto approfonditamente il perché tali epiteti siano meritati, mentre nel caso da te proposto si tratta solamente di un epiteto razzista e senza senso (gli oranghi oltre a non essere scuri non vivono neanche in Africa), quindi invece di venire a dire a me di pensare a quello che dico faresti meglio a riflettere su quello che scrivi prima di scriverlo, perché il fatto che io dica (o scriva) quello che penso senza nascondermi dietro al patetico scudo dell'essere civile non significa che non rifletta bene prima di esprimermi, anzi, rifletto molto più di quanto sia sano e consigliabile fare.
Il modo in cui argomenti mi fa pensare che tu sia molto giovane, e abbia ancora tanto da imparare riguardo al modo di rapportarsi con gli altri.
Questo al di la delle tue opinioni e della bontà delle argomentazioni.
A si? Quindi tu, se una persona non è ipocrita e falsa ma dice ciò che realmente pensa la consideri un ragazzino? Interessante, in effetti è vero che i bambini tendono a dire ciò che pensano senza preoccuparsi degli effetti sull'opinione che gli altri hanno di loro, ma non è detto che questa qualità, e sottolineo qualità, vada per forza persa con la crescita.
Personalmente dico sempre quello che penso di una persona e del suo modo di comportarsi, anche in faccia alla persona stessa.
Non nego che ciò spesso mi provochi dei problemi, ma comportarmi in modo falso ed uscirmene sempre con frasette fatte di comodo che non vogliono dire un cazzo non è nelle mie corde.
Se poi questo comportamento mi fa apparire immaturo agli occhi degli altri non è certo un problema anzi, lo considero un pregio, visto che le persone che normalmente vengono definite "mature" nella stragrande maggioranza dei casi sono solo dei poveri mediocri incapaci di qualunque pensiero proprio.
Mantenere un comportamento fanciullesco anche da adulti è una delle cose migliori a cui aspirare, si rimane curiosi, mentalmente elastici e non per ultimo sinceri, tutte qualità notevoli ed apprezzabili, se tutti fossero come me, tanto per fare un esempio e chiudere il cerchio, una persona come calderoli sarebbe nella migliore delle ipotesi a chiedere l'elemosina in stazione, non certo al senato della repubblica.........
Purtroppo non è sempre facile, anzi, è molto più difficile che uniformarsi, ma io mi aggrappo forte al mio fanciullo interiore :).
Dei tuoi problemi a me non interessa nulla, per tutto il resto è ovvio che non sai di cosa stai parlando, non sai niente di leggi, non sai niente di contratti e non sai niente di cosa dice la giurisprudenza, quindi è inutile discutere.
:asd: , che patetico che sei, si vede proprio che sei alle corde e non sai come rispondermi, ripeto, patetico.
Sei entrato di prepotenza in una discussione già avviata da un pezzo pensando di zittire tutti con un paio di link e ora che ti sei accorto che la cosa non ha funzionato batti i piedi e sbraiti come un poppante, sembri uno di quei perdenti che accortosi di essere stato battuto fanno cadere la scacchiera una mossa prima del matto per non doverlo ammettere...... l'ho già detto patetico?
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