View Full Version : Con il "Decreto Fare" novità per Agenda Digitale e Wi-Fi libero
Redazione di Hardware Upg
18-06-2013, 13:01
Link alla notizia: http://www.hwfiles.it/news/con-il-decreto-fare-novita-per-agenda-digitale-e-wi-fi-libero_47451.html
Il Governo ha previsto nel “Decreto Fare” una nuova governance per l'Agenda Digitale e ribadisce la libertà di accesso a internet con il solo obbligo di tracciabilità del dispositivo
Click sul link per visualizzare la notizia.
Tuvok-LuR-
18-06-2013, 13:07
Risulta però ancora obbligatorio garantire la tracciabilità del dispositivo, operazione possibile ad esempio con l'invio all'utente di un SMS contenente un codice di accesso
peccato che siamo l'unico paese dove i numeri di cellulare sono nominativi :D
peccato che siamo l'unico paese dove i numeri di cellulare sono nominativi :D
:confused:
"obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l'identificativo del dispositivo utilizzato."
Secondo me basta semplicemente un log dei MAC address che riporti data ed ora di attività.
bonzoxxx
18-06-2013, 13:46
"obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l'identificativo del dispositivo utilizzato."
Secondo me basta semplicemente un log dei MAC address che riporti data ed ora di attività.
naaaa, troppo semplice...
noi siamo l'UCAS (Ufficio Complicazione Affari Semplici) e dobbiamo inventarci le peggio cose per controllare... voglio dire, il mac address è solo un indirizzo fisico NON modificabile dell'utente (almeno un utente normale) e univoco per ogni dispositivo di rete :D :D
ovviamente sono ironico, sarebbe la cosa migliore senza codici, codicini ed sms del piffero.
"obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l'identificativo del dispositivo utilizzato."
Secondo me basta semplicemente un log dei MAC address che riporti data ed ora di attività.
Puoi tracciare tutti i MAC address chez vuoi, ma se no sono associati ad una persona fisica no servono a nulla, inutile loggarli.
Secondo me basta semplicemente un log dei MAC address che riporti data ed ora di attività.
Il MAC Address è facilmente modificabile, non sarebbe per nulla attendibile.. un codice inviato ad un numero di cell via SMS invece no (se non hai quella SIM non lo riceverai mai). E' un sistema utilizzato anche da molti gestori di servizi stranieri come parte integrante della two-ways authentication (vedi whatsapp, dropbox, viber e molti altri).
Non dimentichiamoci che questa forma di identificazione serve a prevenire e scoraggiare i crimini informatici (pedopornografia, infiltrazione in banche dati etc etc): credo sia cosa buona e giusta non favorire questi crimini rendendo di fatto l'accesso ad internet totalmente anonimo...
peccato che siamo l'unico paese dove i numeri di cellulare sono nominativi :D
infatti è un sistema già in uso (ad esempio per navigare col wifi sui treni Frecciarossa si fa proprio così): non vedo cosa ci sia di nuovo nel decreto... :D
tanto per essere chiari: NON CAMBIA ASSOLUTAMENTE NULLA. E' un decreto che va solamente a modificare una specificazione. La norma non cambia dunque NON SI PUO' AFFERMARE che in Italia ci sia un free-wifi. Non c'entra assolutamente nulla il MAC address (che peraltro per cambiarlo bastano 4 click di mouse sinistro, uno destro, ed un numero inventato a caso). Se bisogna identificarsi attraverso la propria SIM, sarà il proprietario della SIM, che ha firmato un contratto con l'operatore mostrando carta identità/patente, che richiederà l'accesso. Praticamente per fare un esempio: Bar--carta identità---wifi, ora sarà necessario, Bar--SMS (sim+ carta identità trasmessi)--wifi. STESSA COSA.
Un appunto a Boneschi. Non mi aspetto che una simil testata giornalistica debba "propagare" la verità assoluta attraverso le proprie pagine. Non vedo però il perchè non si possa iniziare a scavare un pochino di più nelle notizie per dare agli utenti "meno informati" ciò che oggettivamente accada. Perchè non si menziona l'oggettivo NON cambiamento a fini pratici? Perchè non si menziona (e anzi si afferma <una volta per tutte>) che il decreto precedente firmato dal centro-destra creava de facto una lobby per gli installatori che rilasciavano un certificato e che altrimenti si sarebbero duvute pagare sanzioni ?
Se ci si limita solamente a diffondere allora tanto vale chiamarsi amanuensi dell'informazione.
il decreto precedente firmato dal centro-destra creava de facto una lobby per gli installatori che rilasciavano un certificato e che altrimenti si sarebbero duvute pagare sanzioni ?
Sul discorso della lobby non sono del tutto daccordo. La competenza di chi lavora e si interfaccia con le reti di TLC pubbliche (voce e dati) dovrebbe comunque esserci, a tutela della loro integrità e di tutti quei professionisti certificati che hanno seguito un dato percorso di studi ed hanno superato l'esame di stato.
Sennò cominciamo pure a liberalizzare la costruzione di edifici, la tutela legale, gli atti notarili e magari pure le cure mediche no? Non sono lobby quelle? Per me non del tutto... una ragione di fondo c'è, sebbene qualcosa per l'accesso alla professione andrebbe rivisto in effetti (perchè superare l'esame di avvocato, per non parlare di notaio, è così difficile? E' lì che entra in gioco la "lobby"...).
Inoltre spenderei una riflessione sulle responsabilità del professionista che "certifica" un servizio offerto: chi si interfaccia alle reti pubbliche dovrebbe essere responsabile di eventuali danni arrecati (ad es. se collego la mia linea telefonica di casa alla 220V e brucio qualcosa nel cabinet stradale o in centrale? se accendo un ponte radio e disturbo qualche trasmissione importante, ad esempio un radar?). In questo senso quindi riserverei l'accesso alle reti ai tecnici competenti (periti e/o ingegneri dell'informazione a seconda del livello) ma sarei ben preciso sulle loro responsabilità.
Lo stesso dovrebbe succedere anche con gli altri professionisti. Mi sembra assurdo, ad esempio, che, come già successo più volte, un notaio che "rogiti" l'acquisto di un immobile successivamente risultato abusivo non ne sia responsabile nei confronti del compratore!! Sei un professionista, ti prendi un lauto compenso per quel che fai, ed allora rispondi dei tuoi errori!
Wildlamb
18-06-2013, 14:42
Saro' forse un bastian contrario, ma a me piacerebbe che ci si loggasse previo accertamento SICURO dell'identità personale... del tipo certificato inviato alla PEC dell'utente; è molto figo parlare di libertè, egalitè e li mortè, ma quando ti fregano l'account facebook o ti danno del figlio di passeggiatrice, sai come lo beccano, il simpaticone, dal MAC address o da una SIM che si è comprata di seconda mano a porta portese...
Microfrost
18-06-2013, 15:00
la posta elettronica certificata!! e basta con ste caxxo di raccomandate non ne possiamo piu....
Sul discorso della lobby non sono del tutto daccordo. La competenza di chi lavora e si interfaccia con le reti di TLC pubbliche (voce e dati) dovrebbe comunque esserci, a tutela della loro integrità e di tutti quei professionisti certificati che hanno seguito un dato percorso di studi ed hanno superato l'esame di stato.
Sennò cominciamo pure a liberalizzare la costruzione di edifici, la tutela legale, gli atti notarili e magari pure le cure mediche no? Non sono lobby quelle? Per me non del tutto... una ragione di fondo c'è, sebbene qualcosa per l'accesso alla professione andrebbe rivisto in effetti (perchè superare l'esame di avvocato, per non parlare di notaio, è così difficile? E' lì che entra in gioco la "lobby"...).
Inoltre spenderei una riflessione sulle responsabilità del professionista che "certifica" un servizio offerto: chi si interfaccia alle reti pubbliche dovrebbe essere responsabile di eventuali danni arrecati (ad es. se collego la mia linea telefonica di casa alla 220V e brucio qualcosa nel cabinet stradale o in centrale? se accendo un ponte radio e disturbo qualche trasmissione importante, ad esempio un radar?). In questo senso quindi riserverei l'accesso alle reti ai tecnici competenti (periti e/o ingegneri dell'informazione a seconda del livello) ma sarei ben preciso sulle loro responsabilità.
Lo stesso dovrebbe succedere anche con gli altri professionisti. Mi sembra assurdo, ad esempio, che, come già successo più volte, un notaio che "rogiti" l'acquisto di un immobile successivamente risultato abusivo non ne sia responsabile nei confronti del compratore!! Sei un professionista, ti prendi un lauto compenso per quel che fai, ed allora rispondi dei tuoi errori!
Allora se vuoi la mia opinione sappi che è molto ma molto simile alla tua a parte qualche punto. Le lobby che indico io non sono dei tecnici professionisti che lavorano nel tlc pubbliche ma quelle legate al decreto in discussione su questo sito. Il decreto precedente (ammetto non lo ricordo con esattezza) costituiva di per sè un obbligo per le aziende di chiamare un "tecnico" qualora per esempio i router da installare fossero maggiori di 10 (qualcosa molto simile). Non è che stiamo parlando infrastrutture dove chiami Huawei, Siemens, e fai un investimento di 10mln di euro a livello aziendale. Il paradosso sussiste quando una cosa molto semplice diventa burocratizzata ma non al fine (italiano) di complicarla bensì di "regolamentarla" con doveri, vincoli, sanzioni, COSTI. Non stiamo parlando di radar militari o di satelliti aeronautici ma di sciocchezze, lo ripeto.
Per quanto riguarda le altre lobby faccio un altro discorso. Sappiamo entrambi che il problema non è la complicatezza degli esami di giurisprudenza, difatti lobby non certo sta ad indicare la difficoltà nei percorsi formativi universitari bensì un gruppo ristretto di persone che attraverso una difesa (soprattutto istituzionale) possono relegare le proprie funzioni lavorative in moltissimi casi nei legami familiari/parentali/relazionali. Un esempio pratico della relativa facilità dei percorsi formativi la puoi ritrovare nei numerosi studi legali dove trovi tantissimi laureati in giurisprudenza che fanno sostanzialmente fotocopie. Perchè l'avvocato al quale sei subordinato può svolgere la propria funzione e tu no? Perchè ha un percorso lavorativo più lungo del tuo immagino che sarebbe la risposta di molti avvocati. Allora mi viene da chiedere se mai inizierò a "sperimentare" le mie conoscenze quando mai potrò IO iniziare il MIO percorso formativo lavorativo.
Relativo alle responsabilità di molti soggetti professionali sono pienamente d'accordo con quello che espresso nelle righe precedenti.
Ciao.
Link alla notizia: http://www.hwfiles.it/news/con-il-“decreto-fare-novita-per-agenda-digitale-e-wi-fi-libero_47451.html
Il Governo ha previsto nel “Decreto Fare” una nuova governance per l'Agenda Digitale e ribadisce la libertà di accesso a internet con il solo obbligo di tracciabilità del dispositivo
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questo è il 3° decreto che liberalizza , poi quando vai in un wifi pubblico ti devi sempre registrare.. bho...
marchigiano
18-06-2013, 21:45
Secondo me basta semplicemente un log dei MAC address che riporti data ed ora di attività.
il mac address è solo un indirizzo fisico NON modificabile dell'utente (almeno un utente normale)
quindi se scrivo macchanger -m 00:11:22:33:44:55 wlan0 non sono un utente normale? :asd:
Il "Decreto del Fare" (altri casini). :doh:
E' come con la faccenda di quando hanno avuto la faccia tosta che stavano togliendo il finanziamento pubblico ai partiti ... ed in pratica lo stavano alzando. :muro:
Vogliono "la tracciabilità del dispositivo". :muro:
Quindi creano casini aggiuntivi a chi non ha nulla da nascondere mentre gli altri possono aggirare la cosa in un fottio di modi. :muro:
Con la monitorizzazione basata su algoritmi di machine learning a data mining si ottiene lo stesso risultato e visto che l'infrastruttura per farlo c'è gia (sia per usi di gestione delle reti, sia commerciali e ... altro) non si capisce perchè vogliono complicare il tutto.
Mi sa che alla fine è una mossa gattopardesca per disincentivare l'uso del wifi a favore di connessioni 3G (in pratica reintroducono il decreto Pisanu facendo di finta di eliminarlo, tale e quale al finanziamento pubblico ai partiti).
un obbligo per le aziende di chiamare un "tecnico" qualora per esempio i router da installare fossero maggiori di 10 (qualcosa molto simile).
Beh, un'azienda che installa 10 router non è proprio piccolina eh... Credo che un minimo di competenza certificata ci voglia.. non serve chiamare Siemens o Huawei, basta chiamare un qualsiasi ingegnere dell'informazione iscritto all'albo e farsi fare un progettino da 500€, non ci vedo niente di male, sarebbero soldi ben spesi! Magari le sue competenze ti fanno risparmiare ben più dei 500€ spesi perchè ti permettono di scegliere bene cosa acquistare no?
Perchè per sistemare un tubo dell'acqua chiunque chiama un idraulico e per sistemare la propria LAN tutti vogliono fare da soli e poi fanno casini inenarrabili?
Nell'informatica purtroppo il "fai-da-te" è dilagante, tutti pensano di potersi "arrangiare" ed il più delle volte con risultati lontani dall'ottimo per quanto funzionanti... La liberalizzazione totale in questo senso secondo me sarebbe negativa e, trattandosi di apparati che si collegano direttamente alla rete pubblica (di un ISP o di un operatore telefonico) possono anche comprometterla se non ben configurati.
Per quanto riguarda le altre lobby faccio un altro discorso. Sappiamo entrambi che il problema non è la complicatezza degli esami di giurisprudenza, difatti lobby non certo sta ad indicare la difficoltà nei percorsi formativi universitari bensì un gruppo ristretto di persone che attraverso una difesa (soprattutto istituzionale) possono relegare le proprie funzioni lavorative in moltissimi casi nei legami familiari/parentali/relazionali.
Alludevo proprio a quello... infatti non ho parlato di "difficoltà delle tracce d'esame" ma di "difficoltà a passarlo".... :D
tutto sto casino poi vado dal bangla all'internet point e con 2 euro sto li un'ora senza che nessuno mi chieda documenti o niente...
ma daiiiii smettetela con sta storia di tracciare tutti e di sapere tutto quello che fanno tutti, siamo la generazione della paranoia...
tutto sto casino poi vado dal bangla all'internet point e con 2 euro sto li un'ora senza che nessuno mi chieda documenti o niente...
In quel caso il titolare dell'internet point magari non lo sa ma rischia di brutto... se un'indagine su un crimine informatico portasse dritto al suo internet point di sicuro gli chiuderebbero il negozio e poi forse rischierebbe pure la galera.. :doh:
Microfrost
19-06-2013, 10:38
In quel caso il titolare dell'internet point magari non lo sa ma rischia di brutto... se un'indagine su un crimine informatico portasse dritto al suo internet point di sicuro gli chiuderebbero il negozio e poi forse rischierebbe pure la galera.. :doh:
darebbe i documenti di un altro e lui è a posto,a meno che non ci si al'obbligo di telecamere e nastri per 6 mesi non vedo come sia dimostrabile il contrario
darebbe i documenti di un altro e lui è a posto,a meno che non ci si al'obbligo di telecamere e nastri per 6 mesi non vedo come sia dimostrabile il contrario
Se abitualmente non raccoglie i dati di chi lo dà il documento? Ed il foglio da chi è firmato? Una perizia grafica lo inchioderebbe.
Senza contare che, se nel momento in cui gli entrano nel negozio non dimostra di avere tracciato le indentità dei presenti in quel momento, se lo incxxxxxno lo stesso... :D
Microfrost
19-06-2013, 12:43
Se abitualmente non raccoglie i dati di chi lo dà il documento? Ed il foglio da chi è firmato? Una perizia grafica lo inchioderebbe.
Senza contare che, se nel momento in cui gli entrano nel negozio non dimostra di avere tracciato le indentità dei presenti in quel momento, se lo incxxxxxno lo stesso... :D
ma perchè devi firmare un foglio?
ma perchè devi firmare un foglio?
Non so se si usi, non sono mai entrato in un internet point; ma se ne avessi uno farei firmare a tutti i miei clienti un modulo di raccolta dati anagrafici e di scarico di responsabilità...
darebbe i documenti di un altro e lui è a posto,a meno che non ci si al'obbligo di telecamere e nastri per 6 mesi non vedo come sia dimostrabile il contrario
lascia perdere, qui c'è gente che vive nel mondo delle favole e con sta storia della sicurezza si farebbero impiantare anche un chip nell'ano...
non hanno capito che tanto chi è furbo e deve aggirare aggirerà sempre, per gli onesti invece solo e sempre disagi e perdite di tempo...
killercode
19-06-2013, 23:17
La cosa divertente è che negli STATI UNITI (si, proprio quelli STATI UNITI) il wifi te lo tirano dietro, senza autorizzazioni, richieste, documenti o altro. Figuriamoci quindi quando può essere valida questa procedura di identificazione.
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