View Full Version : Street Photography e Privacy: il parere dell'esperto di giurisprudenza
Redazione di Hardware Upg
29-05-2013, 15:48
Link all'Articolo: http://www.fotografidigitali.it/articoli/3644/street-photography-e-privacy-il-parere-dell-esperto-di-giurisprudenza_index.html
La street photography è un genere che non conosce tramonto, anzi che grazie alla riduzione delle dimensioni dei dispositivi di ripresa sta conoscendo un successo crescente. Come la mettiamo con la privacy dei soggetti ripresi? Abbiamo chiesto il parere all'esperto di giurisprudenza
Click sul link per visualizzare l'articolo.
SaggioFedeMantova
29-05-2013, 16:01
una volta ho preso anche una sberla, poi mi è stato chiesto di cancellarla, evviva le buone maniere
Davvero un bell'articolo. Interessante e mai scontato.
io sarei dell'idea che prima si chiede e dopo si fa la foto !!!!!!
threnino
29-05-2013, 17:10
Grazie per l'articolo, è un problema su cui stavo ragionando molto negli ultimi tempi.
Piccolo OT. Sto già ridendo pensando al casino che succederà con i Google Glass (se mai arriveranno).
Ge-giovanni-89
29-05-2013, 17:15
io sarei dell'idea che prima si chiede e dopo si fa la foto !!!!!!
sono daccordo con la tua idea
Chi si avvicina alla Street Photography con una visione "giuridica" credo farà ben poca strada. Sono valutazioni condivisibili in linea teorica ma la realtà della strada è un'altra e non può essere spiegata così, nè schematizzata con le norme del codice.
Non si tratta di andare in giro a "comprare" l'immagine altrui o a raccogliere un mazzo di liberatorie per vivere con la coscienza tranquilla. La street ha a che fare con "l'umanità" e non con la "giurisprudenza".
L'empatia con il soggetto e il rispetto per la persona dovrebbe essere qualcosa che il fotografo di strada raggiunge da solo, senza necessità di essere guidato dalla legge. Se non lo fa è un pessimo fotografo di strada e dovrebbe dedicarsi ad altri generi fotografici.
Chi prende uno schiaffo per una foto fatta in strada dovrebbe lavorare sul rapporto tra lui e gli altri, evidentemente il lavoro è ancora incompiuto.
Il fotografo di strada non ruba, non sottrae furtivamente l'immagine degli altri, ma conquista il diritto di raccontare una micro-storia instaurando un rapporto con gli altri apertamente e a volte fotografa solo con gli occhi e non con la macchina, quando si rende conto che quello che ha di fronte deve essere solo rispettato e non diventare oggetto del suo "hobby" da borghesuccio annoiato che esce il sabato pomeriggio con le scarpette buone e la Leica d'epoca per provare "l'ebrezza" di sentirsi Cartier Bresson.
Se non sono chiari questi temi di base, tutto il resto viene meno.
D'altronde mi rendo conto che se lo dice "l'esperto di giurisprudenza" non possiamo che spostare il discorso su questo piano, adatto ai disciplinare i "rapaci della strada" (naturalmente armati di obiettivi con focali che non scendono al di sotto dei 100mm).
È una situazione tipicamente italiana. Persino negli Stati Uniti, dove di cause legali vive mezza nazione, le fotografie nei luoghi pubblici sono legali. Se una persona cammina per strada non si aspetta nessuna privacy, visto che chiunque la può vedere (e quindi fotografare).
Noi siamo messi esattamente all'opposto.
Non so se avete mai provato a farvi firmare una release da gente per strada: vi guardano come se gli voleste appioppare una enciclopedia. Ho avuto gente che mi ha lasciato fare interviste, ha compilato questionari e quant'altro… ma quando s'è trattato di mettere una firma per la liberatoria si sono rifiutati perché avevano paura che fosse una truffa (eravamo 3 universitari con tanto di tesserino in vista, non balordi incappucciati).
E li capisco benissimo: se una persona mi chiedesse "scusa posso farti una foto?" gliela faccio fare; se la stessa persona mi dice "scusa posso farti una foto? *click* ok grazie ora però compilami questo modulo con i tuoi dati e la firma"… insospettirebbe me che conosco già quella legge, figuriamoci la gente normale.
Sono uno forte difensore della privacy personale, ma bisognerebbe mettere dei paletti. In certe situazioni è diventato veramente troppo assurdo…
È una situazione tipicamente italiana. Persino negli Stati Uniti, dove di cause legali vive mezza nazione, le fotografie nei luoghi pubblici sono legali. Se una persona cammina per strada non si aspetta nessuna privacy, visto che chiunque la può vedere (e quindi fotografare).
Noi siamo messi esattamente all'opposto.
Non so se avete mai provato a farvi firmare una release da gente per strada: vi guardano come se gli voleste appioppare una enciclopedia. Ho avuto gente che mi ha lasciato fare interviste, ha compilato questionari e quant'altro… ma quando s'è trattato di mettere una firma per la liberatoria si sono rifiutati perché avevano paura che fosse una truffa (eravamo 3 universitari con tanto di tesserino in vista, non balordi incappucciati).
E li capisco benissimo: se una persona mi chiedesse "scusa posso farti una foto?" gliela faccio fare; se la stessa persona mi dice "scusa posso farti una foto? *click* ok grazie ora però compilami questo modulo con i tuoi dati e la firma"… insospettirebbe me che conosco già quella legge, figuriamoci la gente normale.
Sono uno forte difensore della privacy personale, ma bisognerebbe mettere dei paletti. In certe situazioni è diventato veramente troppo assurdo…
proprio il contrario se vuoi fare una fotografia la fai ad un edificio una montagna o quant'altro , se io sono in giro per i fatti e tu mi fotografi stai violando la mia privacy per esempio sono in giro con l'amante tu mi fai la foto viene pubblicata e per colpa tua io devo divorziare tu mi devi un risarcimento bello grosso vabbè questo è un caso limite pero può succedere
il discorso che hai fatto per gli stati uniti è sbagliato dato che in usa non hanno diritto alla privacy solo le figure pubbliche e quelle famose per gli altri la privacy è inviolabile non ti fanno causa per un fattore economico cioè che costa di più pagare l'avvocato che quello che prenderai di risarcimento pero nel momento che fai successo e c'è la possibilità di un lauto risarcimento ti arriva la causa quindi non pensiamo che la consuetudine sia la regola
FoxMolte
29-05-2013, 18:16
Non sono un avvocato, ma la lettura della normativa data nell'articolo mi sembra molto penalizzante nei confronti dei fotografi.
Mi ricordo altri articoli su siti web ed una puntata di "Forum" dedicata alla fotografia (forse l'unica decente), dove spiegavano bene la prassi da utilizzare.
In pratica il fotografo, anche quello amatoriale, è quasi equiparato ad un artista.
Il punto fondamentale non era se si poteva scattare o meno la foto, ma il condividerla.
Riassumendo, si può scattare qualsiasi foto, anche senza chiedere il permesso ed utilizzarle a fini personali, cioè la può vedere solo il fotografo. Nel momento in cui la condivido, facendola vedere solo ad un'altra persona, scattano le norme della privacy.
Qui invece si dice che addirittura non si può scattare la foto e arrivando alla cancellazione dalla memoria!
Nella puntata di forum una modella chiedeva indietro i suoi scatti.... ha dovuto comprarseli!!
In un'altra una ragazza si lamentava di un tizio che gli aveva scattato delle foto col telefonino : finché le foto stavano sul telefonino e non venivano mostrate ad altri, non poteva pretendere nulla!
Alla fine comunque penso che deve prevalere il buonsenso e coi tempi che corrono, avere il consenso scritto è la cosa migliore.
A suo tempo e su un altro forum sostenni esattamente, quanto sostenuto dal nostro esperto.
Mi dispiace dover dire che se qualcuno mi diede ragione, presi altressi parecchi pesci in faccia.
Io a prescindere da legalità o meno, ho in mente solo due parole: "Educazione e Rispetto". Il nasconderci dietro un apparecchio fotografico non ci da nessun diritto ma molti doveri. In barba all'"arte".
Ciao Renato
harlock1972
29-05-2013, 19:54
meno male che daido moriyama non è nato in italia e meno male pure che non sia nato in italia william klein...
Alla fine comunque penso che deve prevalere il buonsenso e coi tempi che corrono, avere il consenso scritto è la cosa migliore.Sì in teoria è come dici tu, tutte le limitazioni sono sulla pubblicazione, non sullo scatto in se. Comunque il succo è che se devo guardare le mie fotografie di nascosto senza che le veda nessun altro manco fossi un pervertito, allora tanto vale non farle proprio. Se ogni fotoamatore/fotografo si sente anche un po' artista, parte del piacere della fotografia è proprio nel far vedere le proprie opere agli altri.
Caso mai una cosa interessante è che nella legge italiana non viene specificato da nessuna parte che la liberatoria debba essere scritta. Volendo la si può ottenere anche in altri modi, ad esempio video: dopo aver scattato fai un filmatino (anche solo col cellulare) alla persona, in cui dice espressamente che ti autorizza all'utilizzo/pubblicazione delle fotografie che la ritraggono. Ci si mette meno tempo, e per il soggetto credo sia molto meno "traumatico" come approccio, quindi è più facile che ti dicano di sì. L'unica controindicazione è che ti devi tenere sempre da qualche parte queste clip video, cosa che rispetto ad un foglio fisico può diventare più scomoda sul lungo termine.
aled1974
29-05-2013, 21:57
a parte che di moduli cartacei ce ne vorrebbero due in teoria: una copia ciascuno, ma sopra come sapete ci va messo nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza e recapito a scelta del soggetto ritratto
ovvero è una via di mezzo tra una constatazione amichevole e un verbale di un ufficiale di pubblica sicurezza
come la mettiamo con i dati personali? Non costituiscono un'invasione della privacy ben più grave di uno scatto magari rubato? No perchè se sono un malintenzionato prima ti faccio una foto, poi ti convinco a farmi dare i tuoi dati e infine vengo a trovarti a casa o altro (il c.f. si calcola in 2 secondi) :doh:
ora chiedo, quanti di voi fotografi e fotoamatori girano con la modulistica a seguito e tra questi quanti fanno firmare le liberatorie? (o riescono a farsele firmare)
così, giusto per capire se sono "delinquente" io che non mi porto dietro i moduli o se siamo di fronte all'ennesimo elefante burocratico italiano che tutti conoscono ma che nessuno segue :stordita:
ciao ciao
P.S.
in rete c'è già abbastanza materiale "rubato" per tenere occupati gli avvocati mondiali per qualche secolo IMHO :asd:
gianluca.f
29-05-2013, 22:13
proprio il contrario se vuoi fare una fotografia la fai ad un edificio una montagna o quant'altro , se io sono in giro per i fatti e tu mi fotografi stai violando la mia privacy per esempio sono in giro con l'amante tu mi fai la foto viene pubblicata e per colpa tua io devo divorziare tu mi devi un risarcimento bello grosso vabbè questo è un caso limite pero può succedere
il discorso che hai fatto per gli stati uniti è sbagliato dato che in usa non hanno diritto alla privacy solo le figure pubbliche e quelle famose per gli altri la privacy è inviolabile non ti fanno causa per un fattore economico cioè che costa di più pagare l'avvocato che quello che prenderai di risarcimento pero nel momento che fai successo e c'è la possibilità di un lauto risarcimento ti arriva la causa quindi non pensiamo che la consuetudine sia la regola
se sei in giro con l'amante tutti ti possono vedere ed è più probabile che
tu moglie lo venga a sapere dal panettiere piuttosto che vedendo la foto.
Altro che risarcimento, devi pagare pure gli alimenti a tua moglie.
comunque nell''intervista si mescola più volte diritto d'autore con privacy.
C'è un po' di confusione.
http://www.youtube.com/watch?v=xhLpcR2d12w
http://www.fotografi.org/pubblicabilita_foto_ritratto_esempi_concreti.htm
io sarei dell'idea che prima si chiede e dopo si fa la foto !!!!!!
sono daccordo con la tua idea
lol così sarebbe esattamente l'antitesi di quello che dovrebbe essere :sofico:
il bello è proprio che se per esempio un tizio mi fa una foto per strada io potrei dargli una sberla.. ma magari nella stessissima situazione un altro tizio (non lo stesso di prima) mi fa la stessissima foto e in questo caso potrei addirittura mostrarmi gentile invece che dargli una sberla..
per quanto forse possa sembrare strano, ci vuole un certo approccio psicologico.. e anche una naturale predisposizione.. poi magari anche i più grandi di questo genere fotografico qualche volta gli sarà capitato di prendersi una sberla per strada :D ma se avessero chiesto prima il permesso non avrebbero mai fatto tutte le belle foto che hanno fatto :)
blueambro
29-05-2013, 23:56
Vendo foto su microstock sia royalty free che right managed e la liberatoria è assolutamente richiesta ed è una tutela in primo luogo per il fotografo. Diverso il discorso per le immagini editoriali che possono essere usate solo in quell'ambito e che non richiedono liberatorie.
Non credo piacerebbe a nessuno vedere il proprio volto utilizzato senza il proprio permesso, a prescindere se sia una foto "artistica" o commerciale.
La liberatoria si chiede, si spiega l'utilizzo che verrà fatto dell'immagine e con un po' di mestiere spesso si ottiene.
Se è un'ostacolo insormortabile ci si può sempre dare allo still life o architettonico/paesaggistico e lasciar perdere lo street...
...ma siete sicuri? Avete articoli di legge in merito? A qualunque associazione rivolga la domanda, è che se in contesto pubblico, posso fotografare chi e cosa voglio...l'importante è che non sia diffusa...che è altra cosa!
Ps. Per che scrive che prima chiede e poi scatta, dico che non ha idea di cosa sia questo genere fotografico...se lo chiedi, hai perso per sempre, la giusta atmosfera!
A me sembra che, come in molte altre discipline artistiche e non, debba prevalere il buonsenso. A forza di limitare & limitare, il mondo diventa sempre più triste :( Da questo punto di vista il web è un'arma a doppio taglio, ma non si può smettere di vivere in nome della privacy. Purtroppo a volte le foto della vita si portano a casa anche in modo "sporco", vai a parlare di privacy ai migliori fotoreporter del mondo :sofico:
threnino
30-05-2013, 11:39
Credo che le condizioni discriminanti principali siano:
- fini di lucro
- diffusione in diverse forme (internet - stampa)
- minorenni
Se io signor nessuno fotografo un adulto, riconoscibile in volto, ma lo faccio per me e non per guadagnarci in qualche modo, dubito seriamente che io rischi qualcosa in termini legali, al massimo un "vaffa".
Ma anche in questi casi, se c'è un evento in una piazza e un giornalista documenta tramite foto la folla, deve chiedere la liberatoria a chiunque sia riconoscibile?
Negli stadi o concerti o attività sportive la liberatoria mi pare sia implicitamente/esplicitamente sottoscritta quando si compra il biglietto o quando ci si iscrive come atleti.
Satviolence
30-05-2013, 13:47
Non sono un avvocato, ma la lettura della normativa data nell'articolo mi sembra molto penalizzante nei confronti dei fotografi.
Mi ricordo altri articoli su siti web ed una puntata di "Forum" dedicata alla fotografia (forse l'unica decente), dove spiegavano bene la prassi da utilizzare.
In pratica il fotografo, anche quello amatoriale, è quasi equiparato ad un artista.
Il punto fondamentale non era se si poteva scattare o meno la foto, ma il condividerla.
Riassumendo, si può scattare qualsiasi foto, anche senza chiedere il permesso ed utilizzarle a fini personali, cioè la può vedere solo il fotografo. Nel momento in cui la condivido, facendola vedere solo ad un'altra persona, scattano le norme della privacy.
Qui invece si dice che addirittura non si può scattare la foto e arrivando alla cancellazione dalla memoria!
Nella puntata di forum una modella chiedeva indietro i suoi scatti.... ha dovuto comprarseli!!
In un'altra una ragazza si lamentava di un tizio che gli aveva scattato delle foto col telefonino : finché le foto stavano sul telefonino e non venivano mostrate ad altri, non poteva pretendere nulla!
Alla fine comunque penso che deve prevalere il buonsenso e coi tempi che corrono, avere il consenso scritto è la cosa migliore.
Concordo, anch'io avevo letto su qualche sito (il forum della Nital?) il parere di un legale che aveva esattamente lo stesso punto di vista che tu hai riportato (perché a questo punto si tratta di punti di vista). Tra l'altro era un punto di vista un po' più articolato di quello pubblicato dall'avvocato di hwupgrade.
Sinceramente l'interpretazione dell'avvocato di hwupgrade mi pare troppo restrittiva: se ci pensate un attimo, a dargli ascolto non si possono fare foto senza autorizzazione scritta praticamente in nessuna occasione dove sono presenti delle persone. Praticamente non ha senso possedere una macchina fotografica!.
Cancellazione dello scatto: un diritto di chi viene ripreso
ma anche no!
l'esperto di diritto può citare le fonti normative di tale affermazione
Un articolo di diritto senza riferimenti a leggi o sentenze non ha molto senso...
Io non ho mai letto di limitazioni allo scatto, sempre e solo di pubblicazione. Salvo minori o altri casi particolari in è sufficientegli possesso dell'immagine.
Satviolence
31-05-2013, 01:33
Qui la questione è vista in termini diversi, meno restrittivi: http://www.nikonclub.it/forum/Street_Photography_E_Termini_Di_Legge-t263319.html
Il problema viene trattato in modo articolato, indicando i riferimenti di legge.
Un articolo di diritto senza riferimenti a leggi o sentenze non ha molto senso...
Io non ho mai letto di limitazioni allo scatto, sempre e solo di pubblicazione. Salvo minori o altri casi particolari in è sufficientegli possesso dell'immagine.
infatti, ho dato solo una lettura superficiale all'articolo e mi riprometto di leggerlo per bene, ma mi è apparso che la questione sia stata trattata in modo quantomeno superficiale
Mi sembra che si stia in un certo senso criminalizzano la privacy. Così come tale, a prescindere da leggi e regolamenti vari. Poi va a finire che ...guai che ci tocchino la nostra di privacy!
In precedenza ho usato le parole: "Educazione e Rispetto". Ho dimenticato: "Buonsenso".
Ciao Renato
Mi sembra che si stia in un certo senso criminalizzano la privacy. Così come tale, a prescindere da leggi e regolamenti vari. Poi va a finire che ...guai che ci tocchino la nostra di privacy!
In precedenza ho usato le parole: "Educazione e Rispetto". Ho dimenticato: "Buonsenso".
Ciao Renato
non ho capito
la privacy è il diritto alla riservatezza e, fermo restando buonsenso, educazione e rispetto, non si può e non si deve prescindere da leggi e regolamenti
per esperienza diretta, siamo soliti invocare la c.d. privacy per i casi più disparati e se non ci fossero norme e regolamenti a regolarizzarla sarebbe un guaio
non ho capito
la privacy è il diritto alla riservatezza e, fermo restando buonsenso, educazione e rispetto, non si può e non si deve prescindere da leggi e regolamenti
per esperienza diretta, siamo soliti invocare la c.d. privacy per i casi più disparati e se non ci fossero norme e regolamenti a regolarizzarla sarebbe un guaio
Se fossi un poltico direi che sono stato male interpretato o frainteso.
Non sono un politico e riconosco che io mi sono espresso male, allora mi spiego meglio, sperando di riuscirci.
La legge sulla privacy c'è e per fortuna che c'è. A volte serve a poco a volte viene usata male quando non abusata ma rimane una legge giusta e sacrosanta nei suoi fondamenti.
Quello che io intendevo dire è che usando educazione, rispetto e buon senso, la legge sulla riservatezza funzionerebbe molto meglio di come funziona ora.
Dicendo pane al pane, non serve una legge per capire che non è giusto comunque, a mio esclusivo parere, scattare una foto ad una persona a sua insaputa, indipendentemente dal contenuto più o meno artistico dello scatto stesso.
Per quel che mi riguarda mi sembra abbastanza vile lo scattare di nascosto anche le foto agli animali anche se a volte lo faccio. Un eccesso?......Forse!
Se eseguo comunque lo scatto, e qui entra il mio "a prescindere....." ritengo di avere il dovere morale oltre che legale di informare la persona ripresa e di chiedere il suo permesso a posteriori. (Anche dove la legge non me lo chiedesse esplicitamente). Se tale permesso è negato, personalmente distruggerei lo scatto.
Spero di essermi chiarito. chiedo scusa per il malinteso.
Ciao
aled1974
31-05-2013, 11:29
dimenticavo un aspetto nel mio precedente intervento, privacy privacy privacy
ok, e tutte le foto fatte all'estero, specie in paesi più "svantaggiati" rispetto ai nostri avanzatissimi e consumistici occidentali? Anche li bisogna andare di liberatorie? Oppure, come spesso accade, magari anche involontariamente, la bilancia è falsata in origine per cui li si può fotografare tutto e tutti, chissenefrega e via?
questo perchè basta cercare, e senza neanche tanto sforzo, sul web ma anche qui sul forum per dire, per trovare immagini di bambini (il settore più delicato?) scattate da chiunque, anche da chi si è fatto una semplice vacanza con la compattina da fustino dixan o con lo smartphone
quindi tutta sta menata della privacy e delle sue regole (spesso assurde) IMHO è una giurisdizione prettamente occidentale dove tutti si sentono spiati o comunque così importanti da appigliarsi a qualsiasi cosa per far causa al prossimo :doh:
che sia un diritto richiedere la cancellazione dello scatto non ci piove, sia che avvenga immediatamente sia che avvenga in seguito (es. trovo una mia foto su internet)
ma che si sia costretti a firmare carte ben più invasive nel campo privacy per tutelare la privacy dell'immagine è quanto meno bizzarro
ciao ciao
P.S.
anche perchè vedo che nessuno mi ha risposto per dire che gira con i moduli e li fa firmare quando scatta per lavoro o turismo :stordita:
che sia un diritto richiedere la cancellazione dello scatto non ci piove, sia che avvenga immediatamente sia che avvenga in seguito (es. trovo una mia foto su internet)
ci piove ci piove
poi non confondiamo lo scatto fotografico con l'uso della fotografia scattata, sono due cose ben diverse e tutelate diversamente
aled1974
31-05-2013, 12:44
io non vedo molta differenza
tu rubi uno scatto, se chi hai fotografato se ne accorge può chiederti subito di cancellarlo, e tu devi cancellarlo. Qui ancor prima di tirare in mezzo la Legge è un fattore di rispetto e buonsenso
se tu rubi uno scatto e chi è ritratto lo trova per caso sul web analogamente può chiederti di rimuoverlo e cancellarlo e tu devi farlo. Qui oltre ai motivi precedenti entra in campo la Legge con eventuali sanzioni eventualmente rincarate dall'uso della fotografia.
Esempio, se tu scrivi "gonzo della settimana" come didascalia, minimo ti becchi una querela, tanto per capirci
ma se tu fotografi il colosseo e quel tizio era girato verso la macchina? Non dovrai mica correre dietro a tutti quelli riconoscibili in ogni tuo scatto (e non soggetti principali) a farti firmare liberatorie no?
che poi ripeto, IMHO l'assurdità sono i dati da inserire in ogni liberatoria, dati che violano la privacy molto più di qualsiasi scatto in se
dai, sul serio, si parla di: nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo di residenza, recapito qualsiasi, firma)
perfino io che sono dietro la macchina mi rifiuto di compilare un modulo simile dando i miei dati in giro, in particolarmodo perchè il mio non è un lavoro ma una passione :muro:
ciao ciao
io non vedo molta differenza
tu rubi uno scatto, se chi hai fotografato se ne accorge può chiederti subito di cancellarlo, e tu devi cancellarlo. Qui ancor prima di tirare in mezzo la Legge è un fattore di rispetto e buonsenso
se parliamo di buon senso è una cosa se parliamo di "dovere" è un'altra
appena ho due minuti, metto i veri riferimenti normativi e le varie interpretazioni
io non vedo molta differenza
tu rubi uno scatto, se chi hai fotografato se ne accorge può chiederti subito di cancellarlo, e tu devi cancellarlo. Qui ancor prima di tirare in mezzo la Legge è un fattore di rispetto e buonsenso
se tu rubi uno scatto e chi è ritratto lo trova per caso sul web analogamente può chiederti di rimuoverlo e cancellarlo e tu devi farlo. Qui oltre ai motivi precedenti entra in campo la Legge con eventuali sanzioni eventualmente rincarate dall'uso della fotografia.
Esempio, se tu scrivi "gonzo della settimana" come didascalia, minimo ti becchi una querela, tanto per capirci
ma se tu fotografi il colosseo e quel tizio era girato verso la macchina? Non dovrai mica correre dietro a tutti quelli riconoscibili in ogni tuo scatto (e non soggetti principali) a farti firmare liberatorie no?
che poi ripeto, IMHO l'assurdità sono i dati da inserire in ogni liberatoria, dati che violano la privacy molto più di qualsiasi scatto in se
dai, sul serio, si parla di: nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo di residenza, recapito qualsiasi, firma)
perfino io che sono dietro la macchina mi rifiuto di compilare un modulo simile dando i miei dati in giro, in particolarmodo perchè il mio non è un lavoro ma una passione :muro:
ciao ciao
Chiunque mal intenzionato o meno può avere i tuoi dati generali, nome cognome residenza ecc. senza quasi nessuna fatica. Penso che i dati veramente sensibili siano altri e ben più importanti e che non vengono certo richiesti in una eventuale liberatoria
Ciao
Chiunque mal intenzionato o meno può avere i tuoi dati generali, nome cognome residenza ecc. senza quasi nessuna fatica. Penso che i dati veramente sensibili siano altri e ben più importanti e che non vengono certo richiesti in una eventuale liberatoria
Ciao
fondamentalmente c'è un'errata percezione dei dati c.d. sensibili e del concetto di privacy e, molto spesso, trovo "paladini" che combattono battaglie prive di senso per asserita ma poco capita "privacy" (basti pensare alla faccia sorpresa delle persone quando vengono a conoscenza che i dati legati ad una targa (nome, cognome data di nascita residenza intestatario) di un veicolo sono "pubblici" P.R.A. -> pubblico registro automobilistico)
aled1974
31-05-2013, 13:50
sì, ma non cercare di far passare me per il paladino perchè commetteresti un errore :read:
in quanto all'aci, vero che puoi fare visure (guarda caso ne ho fatte per lavoro) ma è altrettanto vero che non è che puoi perderci tutto il giorno senza motivo e, nel momento in cui utilizzi i dati raccolti in modo non consono rispetto alla Legge ne rispondi di conseguenza, quindi il paragone mi sembra un po' forzato
aggiungo, tanto per cronaca che per lavoro consultavo anche l'agenzia del territorio (proprietà immobiliari), la camera di commercio e l'agenzia delle entrate (dichiarazioni dei redditi ed utenze). Tutto pubblico, volendo, ma non così immediato per farsi i razzi altrui eh (qualcuno ricorda le denunce per la consultazione dei redditi di Berlusconi?) :read:
facciamo un prova empirica così tanto per saggiare il polso alla realtà?
-fate 10 foto ad altrettante persone e dopo lo scatto allontanatevi, ditemi cosa succede
-fate ora altre 10 foto ad altrettante persone e dopo lo scatto avvicinatevi e convinceteli a farvi firmare la liberatoria, ditemi cosa succede
-fate 10 foto street in cui il soggetto non è una persona ma che include persone riconoscibili, ora rincorrete le persone riconoscibili e convincetele a farvi firmare la liberatoria, ditemi cosa succede
ciao ciao
P.S.
in quanto ai malintenzionati, vero, esistono tanti modi più semplici che chiedere gentilmente di farsi dare volontariamente i dati personali con firma allegata
quindi chi è che appone a cuor leggero tutti i suoi dati (firma inclusa, ben più complicata da recuperare) su un modulo presentato da uno sconosciuto con una fotocamera in mano? :D:
sì, ma non cercare di far passare me per il paladino perchè commetteresti un errore :read:
non mi è passato lontanamente di farti passare come paladino
in quanto all'aci, vero che puoi fare visure (guarda caso ne ho fatte per lavoro) ma è altrettanto vero che non è che puoi perderci tutto il giorno senza motivo e, nel momento in cui utilizzi i dati raccolti in modo non consono rispetto alla Legge ne rispondi di conseguenza, quindi il paragone mi sembra un po' forzato
conoscenza del dato e uso del dato sono concetti giuridici tutelati diversamente ... quello che dicevo e che forse ho spiegato male e che spesso in italia non è vietato in senso assoluto la conoscenza del dato (esempio intestatario della macchina) anche se ti assicuro che la maggior parte della gente non lo sa
l'uso del dato è tutt'altra cosa
aggiungo, tanto per cronaca che per lavoro consultavo anche l'agenzia del territorio (proprietà immobiliari), la camera di commercio e l'agenzia delle entrate (dichiarazioni dei redditi ed utenze). Tutto pubblico, volendo, ma non così immediato per farsi i razzi altrui eh (qualcuno ricorda le denunce per la consultazione dei redditi di Berlusconi?) :read:
facciamo un prova empirica così tanto per saggiare il polso alla realtà?
-fate 10 foto ad altrettante persone e dopo lo scatto allontanatevi, ditemi cosa succede
-fate ora altre 10 foto ad altrettante persone e dopo lo scatto avvicinatevi e convinceteli a farvi firmare la liberatoria, ditemi cosa succede
-fate 10 foto street in cui il soggetto non è una persona ma che include persone riconoscibili, ora rincorrete le persone riconoscibili e convincetele a farvi firmare la liberatoria, ditemi cosa succede
ciao ciao
P.S.
in quanto ai malintenzionati, vero, esistono tanti modi più semplici che chiedere gentilmente di farsi dare volontariamente i dati personali con firma allegata
quindi chi è che appone a cuor leggero tutti i suoi dati (firma inclusa, ben più complicata da recuperare) su un modulo presentato da uno sconosciuto con una fotocamera in mano? :D:
[/QUOTE]
sono sicuramente io che mi sto spiegando male
quando ho tempo spiego meglio
gianluca.f
03-06-2013, 08:36
fondamentalmente c'è un'errata percezione dei dati c.d. sensibili e del concetto di privacy e, molto spesso, trovo "paladini" che combattono battaglie prive di senso per asserita ma poco capita "privacy" (basti pensare alla faccia sorpresa delle persone quando vengono a conoscenza che i dati legati ad una targa (nome, cognome data di nascita residenza intestatario) di un veicolo sono "pubblici" P.R.A. -> pubblico registro automobilistico)
vogliamo parlare del sister?
pagando si può sapere tutto di tutti. figata sta privacy :)
vogliamo parlare del sister?
pagando si può sapere tutto di tutti. figata sta privacy :)
in italia abbiamo un concetto di "privacy" derivato fondamentalmente dai telefilm americani ("ehi, c'è la privacy, non lo sa!"... "cosa scatti, c'è la privacy"... tra l'altro in america il concetto di "privacy" è in parte diverso dal nostro) e non da vera conoscenza del bene tutelato (che - fondamentalmente - è l'utilizzo del dato e non il dato di per se)
p.s. sono un pugliese trapiantato al centro per lavoro, quando torno nella mia terra e fotografo nei paesi pugliesi o lucani, sono stato sempre accolto con sorrisi e grande voglia di farsi fotografare, mai con ostilità. ah, non c'è stato mai bisogno di far anticipare lo scatto da un trattato di diritto...
il buonsenso e la serenità d'animo non deve essere solo in chi scatta, ma anche in chi riceve lo scatto
aled1974
03-06-2013, 12:13
appunto, quello che ripetevo da qualche intervento :D
in un mondo "normale" la gente non si sente minacciata da uno scatto (rubato o meno) ne cerca qualsiasi appiglio per fare causa o dare addosso, a volte anche fisicamente, al prossimo
fermo restando che il buonsenso impone prima ancora di qualsiasi Legge che se io non voglio farmi fotografare tu devi rispettare la mia volontà e cancellare lo scatto pre-durante-post se richiesto :mano:
ma (in particolarmodo) noi italiani sappiamo come complicare a dismisura a livello legislativo più o meno qualsiasi cosa :D quindi per tutelare la privacy giù di moduli che invadono la vita altrui forse ancor più pesantemente :rotfl:
ciao ciao
P.S.
io continuo a fare il "delinquente" e girare senza modulistica affidandomi al buon senso generale fino a quando non uscirà una Legge che imponga l'utilizzo di un patentino :muro:
roland99
23-07-2013, 08:16
concordo con chi dice che se siete in giro con l'amante, è probabile che la moglie lo sappia ben prima che dal fotografo. E se faccio le foto durante un concerto? devo chiedere la liberatoria a chi è sul palco? se faccio una foto in una piazza con 5 persone che passano per i fatti loro devo rincorrere tutti e se ne scappa uno ho lavorato per nulla? Sinceramente, se hai qualcosa da nascondere, te ne vai in mezzo alla strada pubblica!?? e te la pigli con il fotografo? Ma per piacere... E i paparazzi?!!?! che fan foto di merda scusate? non ditemi che è diritto di stampa, perchè se novella 2000 è stampa....
roland99
23-07-2013, 08:19
Tutto un casino per la privacy e poi gli chiedi nome e cognome, casa ecc!?!?! ma siamo di fuori... infatti immagino che bressone, erwitt, mcurry hanno tutti le liberatorie. Si, Si, come no.
tutto vero, ma inapplicabile.
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