Redazione di Hardware Upg
27-05-2013, 07:31
Link alla notizia: http://www.businessmagazine.it/news/anche-broadcom-vede-la-fine-della-legge-di-moore_47161.html
Una quindicina d'anni al massimo, poi non sarà più possibile scendere al di sotto dei 5 nanometri. E' questo il parere del CTO di Broadcom, Henry Samueli
Click sul link per visualizzare la notizia.
rockroll
28-05-2013, 06:21
E Samueli pedissequamente si inchina all'adagio del mio titolo: "Gli switch di rete si livelleranno e quando il progresso delle reti si livella, cambiano le dinamiche dell'intera industria. Abbiamo ancora 15 anni per divertirci, ma dobbiamo prepararci ad un era in cui la larghezza di banda non raddoppia ogni due anni".
A tutti quelli che esprimono preoccupazione perché fra i 10 ed i 5 nm si raggiungeranno i limiti delle possibilità future della litografia mi vien sempre più la voglia di rispondere con un: e chissene ...
A guardare un po' più in là manco a parlarne.
Abbandono del sistema binario, calcolo analogico, reti neurali, AI: mai sentito parlarne? Se si con terrore a quel che sembra. Potrebbe essere la fine di chi non riuscisse ad adattarsi ad un nuovo modo di pensare l'IT.
Nevvero signori di Intel? Peccato, io non sarò più lì a divertirmi con quelli che oggi hanno quarant'anni o meno. Non sono fra quelli nati all'informatica con già un mouse per le mani.
Ti quoto, anche se occupo spazio, perchè condivido pienamente il tuo intervento, oltre ad essere della tua epoca...
Del resto è da parecchio, da tempi non sospetti, che vado ripetendo che "Intel sta raschiando il fondo del barile" ; ed anche io, facendo le corna, temo che non farò in tempo a godermi, quando tutti dovranno rinnovarsi partendo dallo stesso punto, il dissolversi degli attuali prepotentati ...
Ma dai, su con la vita, vedrai che riusciremo ad assistere alla fase di livellamento, che paradossalmente offre più margini di miglioramento proprio a chi oggi è stato relegato, magari proprio per soprusi subiti, a ranghi non di primissimo piano.
rockroll
28-05-2013, 06:33
E Samueli pedissequamente si inchina all'adagio del mio titolo: "Gli switch di rete si livelleranno e quando il progresso delle reti si livella, cambiano le dinamiche dell'intera industria. Abbiamo ancora 15 anni per divertirci, ma dobbiamo prepararci ad un era in cui la larghezza di banda non raddoppia ogni due anni".
A tutti quelli che esprimono preoccupazione perché fra i 10 ed i 5 nm si raggiungeranno i limiti delle possibilità future della litografia mi vien sempre più la voglia di rispondere con un: e chissene ...
A guardare un po' più in là manco a parlarne.
Abbandono del sistema binario, calcolo analogico, reti neurali, AI: mai sentito parlarne? Se si con terrore a quel che sembra. Potrebbe essere la fine di chi non riuscisse ad adattarsi ad un nuovo modo di pensare l'IT.
Nevvero signori di Intel? Peccato, io non sarò più lì a divertirmi con quelli che oggi hanno quarant'anni o meno. Non sono fra quelli nati all'informatica con già un mouse per le mani.
Ti quoto, anche se occupo spazio, perchè condivido pienamente il tuo intervento, oltre ad essere della tua epoca...
Del resto e da parecchio, da tempi non sospetti, che vado ripetendo che "Intel sta raschiando il fondo del barile" ; ed anche io, facendo le corna, temo che non farò in tempo ad assitere, quando tutti ripartiranno dallo stesso punto, allo sconvolgimento degli attuali prepotentati.
A guardare un po' più in là manco a parlarne.
Abbandono del sistema binario, calcolo analogico, reti neurali, AI: mai sentito parlarne? Se si con terrore a quel che sembra. Potrebbe essere la fine di chi non riuscisse ad adattarsi ad un nuovo modo di pensare l'IT.
Nevvero signori di Intel? Peccato, io non sarò più lì a divertirmi con quelli che oggi hanno quarant'anni o meno. Non sono fra quelli nati all'informatica con già un mouse per le mani.
Non è paura o terrore.
Sono ormai decenni che le stesse grosse aziende del settore o fanno ricerca direttamente o finanziano ricerche in università ecc. ecc.
orientate a trovare alternative all'attuale tecnologia elettronica dominante basata sul silicio.
Inclusa Intel.
Solo che fin quando la tecnologia "su silicio" attuale porta ad un aumento della scala d'integrazione a cadenza quasi regolare (con conseguente incremento delle prestazioni in un senso o l'altro) è difficile "inseguire e sorpassare", senza contare i costi di un eventuale infrastruttura per la produzione della tecnologia sostitutiva.
Nel 1995 c'erano i prototipi di memorie olografiche a 3 livelli per elemento, avevano prestazioni comparabili alle ram, capacità superiori agli hard disk del periodo ma non si sapeva come farle scalare di capacità e come "compattare" il dispositivo di lettura/scrittura.
Idem per le reti neurali, a causa dei progressi periodici della scala d'integrazione è risultato più efficiente implementarle su FPGA oppure "simularle" su architetture cpu+ram che realizzare hardware ad hoc.
Questo perchè l'infrastruttura di supporto (sia per produzione che R&D) della tecnologia su silicio attuale "c'e' gia" mentre per una tecnologia nuova-nuova bisognerebbe investire le risorse e gli anni necessari per costruirla.
Quindi finchè la tecnologia su silicio "riesce ad andare avanti", le alternative non riusciranno ad imporsi non tanto per paura ma per una questione economica.
Per fortuna non tutto viaggia in questa unica e pericolosissima direzione, ma è altrettanto vero che sono finiti i tempi mitici del MITI giapponese, finanziato a e su progetti dalle grandi zaibatsu, che contribuivano tutte insieme allo sviluppo delle tecnologie e del pensiero scientifico.
Scusa, ma il MITI e l'approccio giapponese al R&D non mi sembra così esemplare.
Hanno si investito tantissimo sulla ricerca applicata ma su quella di base non mi sembra si siano sforzati più di tanto, su quel lato gli USA hanno predominato anche quando il Giappone sembrava ormai avviato a superare gli USA.
Ripeto, si continua a far ricerca sulle alternative, investimenti che non ci sarebbero senza la cash cow rappresentata dall'elettronica "convenzionale"
ma nessuno è così pazzo da cercare di proporre memorie olografiche allo stato solido se non hanno almeno il potenziale per sostituire gli hard disk in applicazioni di nicchia, idem per logiche non binarie vs. logiche binarie.
Ed a proposito di questo, l'anno scorso è stato prodotto il primo chip neuromorfico basato su memristori e tra 1..2 anni saranno in commercio di primi chip di memoria allo stato solido basati su memristori, questo perchè i memristori permettono di superare sia i limiti che le prestazioni delle flash-eprom attuali ed aprono la strada a circuiti neurali implementati in hardware davvero competitivi con quelli "simulati" in software per applicazioni generiche.
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