c.m.g
21-03-2013, 10:00
giovedì 21 marzo 2013
Identificata una rete malevola capace di sfilare milioni di dollari al mese ai network dell'advertising. Con i sistemi infetti costretti a sorbirsi pubblicità non richiesta per far crescere i profitti
Roma - Si chiama "Chameleon", ed è l'ultima botnet specializzata in click fraud (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=%22click+fraud%22&t=4&o=0) a essere individuata: l'operazione, costruita prevedibilmente sull'infezione di PC basati sul sistema operativo Windows, era arrivata a fruttare 6 milioni di dollari al mese ai suoi creatori.
Detti milioni venivano recuperati dai network dell'advertising online, loro malgrado coinvolti nella rete malevola: i 120mila "bot" sin qui individuati e facenti parte di Chameleon venivano usati come terminali per le impression di ad sia testuali che grafici, con 202 siti web presi di mira.
Tutti i bot si identificano con uno User-Agent mascherato dall'accoppiata Internet Explorer 9.0 + Windows 7, spiega (http://www.spider.io/blog/2013/03/chameleon-botnet) spider.io, mentre le caratteristiche peculiari del malware includono la tendenza a caricare di lavoro i client portandoli al crash e ai successivi, apparentemente frequenti riavvi.
Spider.io ha messo in blacklist (http://www.theregister.co.uk/2013/03/19/chameleon_botnet/) gli indirizzi IP risultati facenti parte dell'operazione Chameleon, anche se la frode da click a danno dei pubblicitari è un business che avrà sicuramente un futuro: la botnet Chameleon non è la prima e non sarà certo l'ultima rete malevola a sfruttare questo genere di meccanismo per generare guadagni illegali.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3748736/PI/News/botnet-camaleontica-truffa-pubblicitari.aspx)
Identificata una rete malevola capace di sfilare milioni di dollari al mese ai network dell'advertising. Con i sistemi infetti costretti a sorbirsi pubblicità non richiesta per far crescere i profitti
Roma - Si chiama "Chameleon", ed è l'ultima botnet specializzata in click fraud (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=%22click+fraud%22&t=4&o=0) a essere individuata: l'operazione, costruita prevedibilmente sull'infezione di PC basati sul sistema operativo Windows, era arrivata a fruttare 6 milioni di dollari al mese ai suoi creatori.
Detti milioni venivano recuperati dai network dell'advertising online, loro malgrado coinvolti nella rete malevola: i 120mila "bot" sin qui individuati e facenti parte di Chameleon venivano usati come terminali per le impression di ad sia testuali che grafici, con 202 siti web presi di mira.
Tutti i bot si identificano con uno User-Agent mascherato dall'accoppiata Internet Explorer 9.0 + Windows 7, spiega (http://www.spider.io/blog/2013/03/chameleon-botnet) spider.io, mentre le caratteristiche peculiari del malware includono la tendenza a caricare di lavoro i client portandoli al crash e ai successivi, apparentemente frequenti riavvi.
Spider.io ha messo in blacklist (http://www.theregister.co.uk/2013/03/19/chameleon_botnet/) gli indirizzi IP risultati facenti parte dell'operazione Chameleon, anche se la frode da click a danno dei pubblicitari è un business che avrà sicuramente un futuro: la botnet Chameleon non è la prima e non sarà certo l'ultima rete malevola a sfruttare questo genere di meccanismo per generare guadagni illegali.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3748736/PI/News/botnet-camaleontica-truffa-pubblicitari.aspx)