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View Full Version : [Review] Brainwavz R1 Dual Dynamic Driver


MaT3ka0rA
06-12-2012, 18:42
Ciao a tutti!

Dopo qualche mese di utilizzo, tra burn in e ascolto, mi accingo ad una piccola recensione delle Brainwavz R1. Sono le mie prime dual dynamic driver e le ho prese ESCLUSIVAMENTE per la curiosità di "saggiare" questa configurazione ad oggi molto inusuale. Non avevo mai ascoltato delle Brainwavz e devo dire che non è stato semplice avviarsi a scrivere questa review. Molte caratteristiche delle R1 mi hanno colpito subito ma ho preferito far "decantare" un po' le mie impressioni anche attraverso il confronto con il resto del parco IEM che ho a disposizione. Ma andiamo a vedere un po' di cosa si tratta

Mini glossario

Avendo l'abitudine di usare l'inglese per descrivere il suono allego un mini glossario per chiarire alcuni termini usati nella review Perdonate l'esterofilia ma l'abitudine è dura a morire!


V-Shaped Sound: Caratteristica sonora che enfatizza il registro alto ed il registro basso, a scapito del registro medio, deriva il suo nome dalla forma che prende un equalizzatore parametrico a bande quando settato su questo tipo di suono. Si oppone a "mid-centric sound" dove il focus è appunto il registro medio.

Bright Sound: Si può dire di una cuffia che predilige la resa del registro alto ed ultra alto dando una caratteristica sonora cristallina. Si oppone a "Dark sound" dove invece i registri medio e basso sono in particolare enfasi.

Natural Sound: Seppur orientato alla resa fedele della registrazione prende in considerazione la naturale tendenza dell'udito a "preferire" certe frequenze su altre. Il suono risulta sì precisamente adeso alla registrazione ma viene "pilotato" dalle cuffie secondo le naturali caratteristiche dell'udito verso alcuni registri (ad esempio 1 kHz, tipico registro della voce umana).

Out of the head Sound: Presentazione del suono che enfatizza lo spazio tra il focus dell'ascoltatore e la sorgente sonora. Si oppone ad "intimate sound" dove il focus d'ascolto è nettamente all'interno della sorgente sonora. In soldoni è la differenza tra il sentire un'orchestra dalla platea o dallo scranno del direttore d'orchestra

Bloated Sound: Enfasi esagerata delle frequenze basse ed ultra-basse che portano ad una preminenza esagerata del registro sulla totalità del suono. Si oppone a "piercing sound" dove le frequenze ultra alte ed alte portano al classico effetto "perforante" degli alti.

Muddy Sound: Enfasi sulla musicalità della resa sonora (specie su registro medio e basso) che porta però alla sovrapposizione dei registri con successiva perdita di definizione. Si oppone a "clear sound".

Bleeding: Effetto di "invasione" di uno o più registri all'interno di un'altro, ad esempio medio bassi che invadono i medi o alti che invadono i medio-alti etc. Può essere effetto di una tendenza esagerata alla "musicalità" (poca separazione) o di un non perfetto tuning dell'hardware (assenza o cattiva configurazione dei crossover)

Crossover: elemento che "preseleziona" gli impulsi elettrici forniti da DAP/DAC per inviarli ad un driver in particolare. Per fare un esempio un segnale che rappresenta un suono intorno ai 50 Hz sarà veicolato dal crossover verso la driver dedicato alle frequenze basse/ultra-basse mentre un suono a 12.000 Hz sarà veicolato verso il driver dedicato agli alti.


Brainwavz R1 Dual Dynamic Driver


Package e dotazioni:

Aperto il pacco DHL l'impressione è subito buona! Il package è bello e devo dire abbastanza completo con all'interno: sei paia di single flange (S, M, L), due adattatori per il jack 3,5 (uno 6.3 mm ed uno "airline" a doppio jack 3.5 mm), un coppia di double flange, una coppia di comply foam ed una custodia semirigida molto capiente. Per un paio di IEM da 26 uero si potrebbe dire davvero niente male!

Comfort ed usability:

Le R1 hanno una forma molto peculiare, dettata fondamentalmente dalla configurazione hardware. I due driver dinamici occupano spazio e il corpo delle cuffie ne deve seguire gli ingombri assumendo di conseguenza una forma diciamo a "peanut". Questa forma, accoppiata con una non eccessiva lunghezza del canale, rendono il fit un po' "laborioso" sulle prime. Chi ha le orecchie molto piccole potrebbe avere qualche problema ad indossarle comodamente ma dopo un po' di pratica il problema non sussiste più (almeno in maniera eccessiva). L'isolamento è discreto soprattutto con i double flange o i comply foam ma l'impossibilità di inserirle molto in profondità pregiudica un risultato avvicinabile ad esempio alle DBA-02 MKII.
L'impressione di robustezza è buona, soprattutto per il corpo delle cuffie, e posso dire che ad oggi non hanno fatto una piega anche se sottoposte alla sabbia del Western Sahara o all'aria salmastra ed umida di una piattaforma nell'adriatico. Il cavo (fisso) è sottile e non "twisted" e può essere serrato sotto la gola (o la nuca) per fissarlo durante attività fisica in generale. Il jack a L è robusto ed ha un "antipiega" in prossimità della connessione al cavo.
L'impedenza è nominalmente molto bassa (solo 16 Ohm, come le Earsonics SM3!) ma non corrisponde ad una sensibilità "estrema". L'hissing è limitato ma, anche data la ottima estensione del registro alto, può venir fuori in maniera fastidiosa ad alti volumi.
Microphonics: Non ho notato effetto microfonico sia indossate all'ingiù che sopra il padiglione.
Source Matching: Non avendo una sensibilità estrema vanno daccordo più o meno con tutte le mie configurazioni (Ipod nano liscio, Ipod con ampli, C2 liscio e C2 con ampli) dando buone prestazioni sul volume. E' chiaro che per portarle ad un livello ottimale ci voglia una discreta potenza, ma il Nano riesce a pilotarle senza troppi problemi anche in aereo.


Caratteristiche e suono:

Prima di intrattenermi a scrivere questa review ho sottoposto le R1 ad un burn in intensivo ed estensivo. Come ci si può aspettare da una tale configurazione permettere ai driver di assestarsi è FONDAMENTALE dato il lavoro che dovranno svolgere. Al momento in cui ho raccolto le mie impressioni avevo sottoposto le R1 a circa 100 ore di Burn in sintetico ed almeno 500 ore di ascolto. L'evoluzione mi è sembrata evidente e non posso che consigliare vivamente un buon burn in prima dell'uso per evitare delusioni da suono "out of the box".
Il sound delle R1 è un classico V-shaped molto marcato, quasi come se non ci fosse grande comunicazione tra i due driver nella resa delle frequenza. Il tweeter prende dalle medio alte alle alte ed il woofer si occuperà delle medio basse e basse (fino all'ultra basso). Chiaramente i medi, lasciati un all'overlap dei due driver, soffrono di un arretramento notevole che è la caratteristca tipica di questa "sound signature".
I dettagli invece li ho trovati sorprendentemente buoni per la fascia di prezzo. Specie nel registro basso ed ultra basso, complice l'amplificatore, ho potuto scovare dettagli che le BA non riescono a rendere e che le mie single dynamic (sia le GR07 che le Zirconia) trascuravano. Anche il registro alto è molto dettagliato ma non al livello delle DBA o delle Zirconia ma "on par" con le GR07. Ma vediamo nel dettaglio come suonano queste R1 nei vari registri:


Alti:

Potenti, squillanti e decisi con una presenza che non fa rimpiangere modelli più orientati alla pura "brightness". L'estensione è ottima e la resa dei dettagli, per quanto aggressiva, non è mai stancante e perdona molto meglio difetti di mastering o registrazione. Mancano della pura velocità di alcune BA ma fanno davvero un ottimo lavoro. L'equilibrio è buono ma qualche "bleed" dal medio-alto al medio è purtroppo facile da avvertire.


Medi:

Purtroppo la cenerentola di queste IEM. Che sia stata una scelta della Brainwavz o semplicemente la mancanza di un crossover decente (dovuta ad inesperienza o fascia di prezzo etc) fatto stà che il registro risulta molto più "in ombra" degli altri due sia come presenza che come dettaglio. Nell'immagine sonora alcune voci o chitarre risultano più "lontane" e può capitare che vengano coperte dagli altri registri contigui. L'equalizzazione non mi ha dato risultati degni di nota e per chi fosse amante del suono "mid centric" non resta che orientarsi altrove.


Bassi:

Passato il purgatorio dei medi possiamo dedicarci al registro dove le R1 davvero brillano. La presenza del basso è davvero buona, contornata da una ottima precisione e resa dei dettagli. Quello che però davvero sorprende è l'estensione che queste cuffie riescono a raggiungere. Dove altre IEM si fermano a "disegnare" il registro ultra basso le R1 portano fuori dettagli e pattern anche nel range dei 20 Hz con impatto e sonorità. Nell'impatto delle percussioni e del basso suonano estremamente naturali e coinvolgenti pur senza suonare troppo "bloated". Altrettanto la forza del registro alto non le rende per niente "muddy sounding" ma semplicemente, come già detto, fortemente V-Shaped.


Soundstage e presentazione:

La resa dell'immagine sonora è ampia, seppur non di riferimento. Larghezza, altezza e profondità sono ben equilibrate e danno un risultato più orientato all'intimità che all'"out of the head". La separazione degli strumenti è davvero buona al punto di rivaleggiare con le GR07 (almeno nel registro alto o basso) ma la coerenza della presentazione risente della velatura del registro medio con conseguente perdita di musicalità e realismo. C'è qualche difficoltà nel rendere la profondità, specie nelle registrazioni live, ma il risultato è tuttaltro che deludente. E' chiaro che l'effetto "magico" ed avvolgente delle SM3 è appannaggio di ben altra fascia di prezzo. In ogni caso ogni stream sonoro è ben separato dal resto e facilmente riconoscibile tanto da renderle preferibili ad altre IEM ben più costose per alcuni generi (io le trovo insuperabili con la musica elettronica, specialmente Trentemoller).





In definitiva:

Le R1 possono essere una buona scelta "budget" per amanti del suono V-Shaped (con tendenza al bass-head) che ritengono soluzioni ad armatura bilanciata troppo "sottili". Parimenti possono essere un ottimo modo per gli appassionati di esplorare quella che, IMVHO, sarà una configurazione molto gettonata in futuro senza dover rompere il salvadanaio. Con un buon lettore ed magari accoppiate ad un ampli leggermente V-shaped (come l'E11 appunto) possono davvero dare filo da torcere a modelli ben più costosi in alcuni generi di musica (elettronica, hip hop etc).

Ryoga80
06-12-2012, 19:05
Ottimo lavoro come al solito. Da possessore di r1 posso solo ringraziarti per l'analisi precisa che non sarei mai riuscito a fare, o cmq non in maniera così dettagliata. Apprezzo in particolare il confronto con altre in-ear decisamente + costose, ma che riescono a farti capire dove collocare le r1. grazie ancora :)

sjk
06-12-2012, 19:06
Ottima recensione, che condivido. ;)

A me, solo come costruzione, danno un po' il senso di "economico". Non trovi?

sjk

MaT3ka0rA
06-12-2012, 21:39
Ottimo lavoro come al solito. Da possessore di r1 posso solo ringraziarti per l'analisi precisa che non sarei mai riuscito a fare, o cmq non in maniera così dettagliata. Apprezzo in particolare il confronto con altre in-ear decisamente + costose, ma che riescono a farti capire dove collocare le r1. grazie ancora :)

Grazie a te Ryoga80!
Mi fa piacere leggere che ti ritrovi nelle impressioni che ho dato :D

Ciao e grazie ancora

MaT3ka0rA
06-12-2012, 21:42
Ottima recensione, che condivido. ;)

A me, solo come costruzione, danno un po' il senso di "economico". Non trovi?

sjk

Ciao skj!

Grazie per i commenti :D
In effetti sì, le R1 hanno una costruzione che lascia un po' a desiderare in assoluto (soprattutto il cavo che è davvero sottile e non da sensazione di robustezza).

Grazie ancora e ciao!

Ollie75
21-01-2013, 17:37
Le ho prese anche io. Direttamente da HK in tre giorni sono arrivate. Che dire, più che buone per il loro prezzo.... Le ho appena aperte per dare delle impressioni è troppo presto. Un po' mi ricordano le M3 però. . Vado anche io col solito rodaggio. Penso che già dopo una 50ina di ore qualcosa migliorerà. Ma davvero 600 ore per avere un impressione definitiva? A me sembra tanto......