Alex'Rossi
27-07-2012, 12:20
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Informazioni
Sviluppatori: thechineseroom / Robert Briscoe
Distributore: Steam
Programmatore: Jack Morgan
Sceneggiatore: Robert Briscoe / Ben Andrews / Dan Pinchbeck
Colonna Sonora: Jessica Curry
Motore Grafico: Source
Piattaforme: Microsoft Windows / Mac OS X / OnLive
Date di rilascio: Microsoft Windows 14 Febbraio 2012 / Mac OS X 15 Maggio 2012
Genere: Avventura
Giocatori: Single Player
Distribuzione: Digital Download
Introduzione
Uno dei vantaggi del PC gaming è sicuramente la possibilità (offerta da una buona fetta di produzioni a chi ne ha dimestichezza) di modificare alcuni aspetti, migliorando il gioco o alterandone addirittura le componenti salienti per creare un'esperienza del tutto nuova. Da molte MOD (questo il loro nome tecnico - da modifica) sono nati veri e propri titoli retail (vedasi Counterstrike); altre vengono semplicemente apprezzate (o meno) dai giocatori nella loro concezione amatoriale. Tra quelle che hanno fatto il "salto di qualità", o meglio che lo stanno per fare, particolare interesse ha suscitato in quest'ultimo periodo Dear Esther, originalissima MOD di Half-Life 2 sviluppata nel 2007 da Dan Pinchbeck e TheChineseRoom presso la University of Portsmouth come parte di un progetto dell'Arts & Humanities Research Council. L'esperimento narrativo (poi ne approfondiremo le caratteristiche) è stato recentemente ripreso da Robert Briscoe, ex-sviluppatore di DICE, che ne ha prodotto un remake in arrivo via Steam (a soli 9.99$ - con una probabile conversione 1:1 in Euro) il 14 Febbraio. Questa versione, riveduta e corretta, non presenterà soltanto un'incremento della longevità (originariamente settata sul paio d'ore scarso) ed una modifica strutturale delle aree di gioco, ma vedrà un vero e proprio rinnovamento visivo, forte dell'utilizzo dell'ultimissima versione del Source Engine: la stessa che ha mosso Portal 2.
Cos'è Dear Esther
Prima di addentrarci nelle specifiche di questo remake è bene precisare cos'è Dear Esther, dato che le sue peculiarità differiscono praticamente dal 99% dei videogiochi dell'ultima decade (e oltre). Come anticipato quello di Robert Briscoe e Dan Pinchbeck è un esperimento narrativo condotto attraverso il medium videoludico. In parole povere, questa MOD, non è un vero e proprio videogioco -tantomeno un First Person Game- come canonicamente lo intendiamo, in quanto non vi sono combattimenti, armi, HUD, personaggi (protagonista a parte), cut scene e tutto il resto; non v'è possibilità di morire (se non tuffandosi da una rupe) né tantomeno d'interagire con lo scenario. L'unica facoltà donata al videoplayer, in Dear Esther, è l'esplorazione. Ritrovatici su un'immensa isola deserta, dovremo semplicemente precorrerla in lungo e in largo a piacimento, contemplandone i panorami e la musicalità che solo la natura sa estrarre da qualsiasi suo anfratto. Un solo elemento, quasi in distacco completo dagli altri, attirerà la nostra attenzione: un'altissima antenna radio luminosa apparentemente fuori luogo in un così incontaminato panorama; il subliminale termine del nostro peregrinare, raggiunto il quale potremo trarre le fila (deducendole in completa autonomia) di quest'esoterica esperienza.
Trama (Under Costruction)
Nel corso del vagabondaggio, un narratore esterno, ad intervalli irregolari ed in maniera del tutto casuale, ci comincierà a raccontare diversi estratti della storia del protagonista, un uomo morente giunto in tale paradiso terrestre per cercare sollievo per la sua mente tormentata. Sconnessi e spesso contraddittori, tali frammenti andranno a caratterizzare un plot suddiviso (ancora una volta in maniera randomica) in tre diverse linee di continuità, recuperabili dunque non prima di aver "terminato" tre diversi playtrough. Il tutto dovrebbe dunque collimare in una panoramica abbastanza completa da farci intuire le risposte (rigorosamente interpretative) alle domande che, grazie ad alcuni elementi portanti della narrazione, finiremo col porci: chi è il protagonista? Chi è Esther? E' veramente sua moglie? E' veramente scomparsa in seguito ad un incidente stradale? C'è qualcos'altro sotto?
Informazioni
Sviluppatori: thechineseroom / Robert Briscoe
Distributore: Steam
Programmatore: Jack Morgan
Sceneggiatore: Robert Briscoe / Ben Andrews / Dan Pinchbeck
Colonna Sonora: Jessica Curry
Motore Grafico: Source
Piattaforme: Microsoft Windows / Mac OS X / OnLive
Date di rilascio: Microsoft Windows 14 Febbraio 2012 / Mac OS X 15 Maggio 2012
Genere: Avventura
Giocatori: Single Player
Distribuzione: Digital Download
Introduzione
Uno dei vantaggi del PC gaming è sicuramente la possibilità (offerta da una buona fetta di produzioni a chi ne ha dimestichezza) di modificare alcuni aspetti, migliorando il gioco o alterandone addirittura le componenti salienti per creare un'esperienza del tutto nuova. Da molte MOD (questo il loro nome tecnico - da modifica) sono nati veri e propri titoli retail (vedasi Counterstrike); altre vengono semplicemente apprezzate (o meno) dai giocatori nella loro concezione amatoriale. Tra quelle che hanno fatto il "salto di qualità", o meglio che lo stanno per fare, particolare interesse ha suscitato in quest'ultimo periodo Dear Esther, originalissima MOD di Half-Life 2 sviluppata nel 2007 da Dan Pinchbeck e TheChineseRoom presso la University of Portsmouth come parte di un progetto dell'Arts & Humanities Research Council. L'esperimento narrativo (poi ne approfondiremo le caratteristiche) è stato recentemente ripreso da Robert Briscoe, ex-sviluppatore di DICE, che ne ha prodotto un remake in arrivo via Steam (a soli 9.99$ - con una probabile conversione 1:1 in Euro) il 14 Febbraio. Questa versione, riveduta e corretta, non presenterà soltanto un'incremento della longevità (originariamente settata sul paio d'ore scarso) ed una modifica strutturale delle aree di gioco, ma vedrà un vero e proprio rinnovamento visivo, forte dell'utilizzo dell'ultimissima versione del Source Engine: la stessa che ha mosso Portal 2.
Cos'è Dear Esther
Prima di addentrarci nelle specifiche di questo remake è bene precisare cos'è Dear Esther, dato che le sue peculiarità differiscono praticamente dal 99% dei videogiochi dell'ultima decade (e oltre). Come anticipato quello di Robert Briscoe e Dan Pinchbeck è un esperimento narrativo condotto attraverso il medium videoludico. In parole povere, questa MOD, non è un vero e proprio videogioco -tantomeno un First Person Game- come canonicamente lo intendiamo, in quanto non vi sono combattimenti, armi, HUD, personaggi (protagonista a parte), cut scene e tutto il resto; non v'è possibilità di morire (se non tuffandosi da una rupe) né tantomeno d'interagire con lo scenario. L'unica facoltà donata al videoplayer, in Dear Esther, è l'esplorazione. Ritrovatici su un'immensa isola deserta, dovremo semplicemente precorrerla in lungo e in largo a piacimento, contemplandone i panorami e la musicalità che solo la natura sa estrarre da qualsiasi suo anfratto. Un solo elemento, quasi in distacco completo dagli altri, attirerà la nostra attenzione: un'altissima antenna radio luminosa apparentemente fuori luogo in un così incontaminato panorama; il subliminale termine del nostro peregrinare, raggiunto il quale potremo trarre le fila (deducendole in completa autonomia) di quest'esoterica esperienza.
Trama (Under Costruction)
Nel corso del vagabondaggio, un narratore esterno, ad intervalli irregolari ed in maniera del tutto casuale, ci comincierà a raccontare diversi estratti della storia del protagonista, un uomo morente giunto in tale paradiso terrestre per cercare sollievo per la sua mente tormentata. Sconnessi e spesso contraddittori, tali frammenti andranno a caratterizzare un plot suddiviso (ancora una volta in maniera randomica) in tre diverse linee di continuità, recuperabili dunque non prima di aver "terminato" tre diversi playtrough. Il tutto dovrebbe dunque collimare in una panoramica abbastanza completa da farci intuire le risposte (rigorosamente interpretative) alle domande che, grazie ad alcuni elementi portanti della narrazione, finiremo col porci: chi è il protagonista? Chi è Esther? E' veramente sua moglie? E' veramente scomparsa in seguito ad un incidente stradale? C'è qualcos'altro sotto?