Freed
24-04-2012, 01:23
Tornato da poco dal cinema...entrato in sala con l'idea che un cast tanto importante e la compresenza di due artisti fortemente "individuali" come Allen e Benigni non promettessero grandi cose, al termine dei titoli di coda sono comunque rimasto deluso.
La storia, o meglio, le storie, scorrono via piatte, senza trasmettere nulla di significativo, mettendo in scena sullo sfondo di una cartolina romana infarcita dei più comuni stereotipi l'angoscia di un regista/personaggio incapace di accettare l'età e l'inevitabile conclusione della sua carriera.
Per quanto negli ultimi tempi il mio amore per Benigni stia progressivamente svanendo per la sua necessità di vestire in qualsiasi apparizione i panni del Benigni personaggio, la sua è l'unica storia che a mio avviso si salva. Una critica simpatia ma forse fin troppo palese al sistema mediatico di oggi, che innalza immeritevoli sconosciuti ad eroi nazionali per poi chiuderli nel dimenticatoio lasciandoli ricadere nell'anonimato iniziale. Una critica che non risparmia la pochezza dei canali informativi di oggi, impegnati a costruire storie apparentemente interessanti piuttosto che a fornire un reale servizio di informazione. Peccato che tutto ciò avvenga nel film in modo decisamente troppo plateale ed ostentato, quasi senza lasciare nulla all'immaginazione delle spettatore.
In attesa che qualche spettatore più attento ed acuto del sottoscritto mi faccia ricredere su quanto appena detto non posso che sconsigliarne la visione. Banale.
La storia, o meglio, le storie, scorrono via piatte, senza trasmettere nulla di significativo, mettendo in scena sullo sfondo di una cartolina romana infarcita dei più comuni stereotipi l'angoscia di un regista/personaggio incapace di accettare l'età e l'inevitabile conclusione della sua carriera.
Per quanto negli ultimi tempi il mio amore per Benigni stia progressivamente svanendo per la sua necessità di vestire in qualsiasi apparizione i panni del Benigni personaggio, la sua è l'unica storia che a mio avviso si salva. Una critica simpatia ma forse fin troppo palese al sistema mediatico di oggi, che innalza immeritevoli sconosciuti ad eroi nazionali per poi chiuderli nel dimenticatoio lasciandoli ricadere nell'anonimato iniziale. Una critica che non risparmia la pochezza dei canali informativi di oggi, impegnati a costruire storie apparentemente interessanti piuttosto che a fornire un reale servizio di informazione. Peccato che tutto ciò avvenga nel film in modo decisamente troppo plateale ed ostentato, quasi senza lasciare nulla all'immaginazione delle spettatore.
In attesa che qualche spettatore più attento ed acuto del sottoscritto mi faccia ricredere su quanto appena detto non posso che sconsigliarne la visione. Banale.