Ginopilot
06-04-2012, 10:54
Cos'e' l'alien crosstalk (AXT)?
Al contrario della diafonia semplice o quella di estremità, che si verifica per la presenza di un singolo cavo, l'alien cross talk (diafonia aliena) è l'interferenza tra cavi vicini.
Il problema e' che non si puo' eliminare con la phase cancellation. A causa di questo fenomeno si abbassa il rapporto segnale rumore e quindi le prestazioni.
Per eliminarlo bisognerebbe evitare di posare cavi molto vicini tra loro. Il problema nel cablaggio strutturato e' che questo praticamente non e' possibile, quindi bisogna tenerne conto.
Ma quando questo diventa davvero un problema?
Misurazioni di laboratorio hanno dimostrato che per i cavi cat. 5e (100MHz) tondi non ci sono particolari problemi di AXT.
Il fenomeno pero' diventa problematico quando si passa ai cavi cat. 6 (250MHz) se utilizzati per cablaggi 10GBASE-T.
Per questa ragione per certificare questo cablaggio è necessario effettuare delle misurazioni di AXT.
Purtroppo pero' queste misurazioni dovrebbero essere effettuate in tutte le combinazioni possibili e richiedono quindi molto tempo e sono molto costose. Prove di laboratorio hanno dimostrato che in presenza di piu' cavi affiancati, un cavo cat.6 non e' in grado di trasmettere segnali 10gbit oltre i 37m. La massima distanza effettiva puo' pero' variare molto, sino a pochi metri utili, e l'unico modo per accertare il funzionamento di un cablaggio di questo tipo è quello di testarlo attraverso misurazioni di AXT. Pertanto senza adeguate verifiche non vi è alcuna garanzia che un cablaggio funzioni.
Con l'ANSI/TIA/EIA-568-B.2-10 è stata definita nel 2008 la cat.6 argumented, anche nota come Cat.6A (500MHz) che limita il fenomeno dell'AXT. Con questo nuovo standard non e' necessario effettuare misurazioni di AXT in tutte le combinazioni possibili, perche' il fenomeno non varia significativamente al variare dei cavi del fascio testati. Quindi sono sufficienti prove a campione, con notevole riduzione dei costi.
Oggi non si usa piu' cablare reti 10gbit con cavi cat.6 proprio per via dei problemi di AXT, preferendogli il piu' recente standard cat.6A. I cavi cat.6 sono oggi utilizzati esclusivamente per il cablaggio di reti 1000BASE-T
Cosa fare oggi in previsione di un passaggio alla 10GBASE-T?
In contesti critici non si puo' che installare e certificare un cablaggio cat.6A o superiore.
In ambito soho o domestico l'utilizzo della cat.6 non garantisce il funzionamento di apparati 10gbit e pertanto se ne sconsiglia l'utilizzo in previsione di un passaggio a 10gbit. Se la predisposizione alla 10gbit e' una priorita', e' necessario utilizzare un cablaggio di tipo cat.6a che anche se non testato, per fasci poco numerosi come in genere avviene in questi contesti e distanze non troppo vicine al limite massimo, non dara' ragionevolmente problemi.
Al contrario della diafonia semplice o quella di estremità, che si verifica per la presenza di un singolo cavo, l'alien cross talk (diafonia aliena) è l'interferenza tra cavi vicini.
Il problema e' che non si puo' eliminare con la phase cancellation. A causa di questo fenomeno si abbassa il rapporto segnale rumore e quindi le prestazioni.
Per eliminarlo bisognerebbe evitare di posare cavi molto vicini tra loro. Il problema nel cablaggio strutturato e' che questo praticamente non e' possibile, quindi bisogna tenerne conto.
Ma quando questo diventa davvero un problema?
Misurazioni di laboratorio hanno dimostrato che per i cavi cat. 5e (100MHz) tondi non ci sono particolari problemi di AXT.
Il fenomeno pero' diventa problematico quando si passa ai cavi cat. 6 (250MHz) se utilizzati per cablaggi 10GBASE-T.
Per questa ragione per certificare questo cablaggio è necessario effettuare delle misurazioni di AXT.
Purtroppo pero' queste misurazioni dovrebbero essere effettuate in tutte le combinazioni possibili e richiedono quindi molto tempo e sono molto costose. Prove di laboratorio hanno dimostrato che in presenza di piu' cavi affiancati, un cavo cat.6 non e' in grado di trasmettere segnali 10gbit oltre i 37m. La massima distanza effettiva puo' pero' variare molto, sino a pochi metri utili, e l'unico modo per accertare il funzionamento di un cablaggio di questo tipo è quello di testarlo attraverso misurazioni di AXT. Pertanto senza adeguate verifiche non vi è alcuna garanzia che un cablaggio funzioni.
Con l'ANSI/TIA/EIA-568-B.2-10 è stata definita nel 2008 la cat.6 argumented, anche nota come Cat.6A (500MHz) che limita il fenomeno dell'AXT. Con questo nuovo standard non e' necessario effettuare misurazioni di AXT in tutte le combinazioni possibili, perche' il fenomeno non varia significativamente al variare dei cavi del fascio testati. Quindi sono sufficienti prove a campione, con notevole riduzione dei costi.
Oggi non si usa piu' cablare reti 10gbit con cavi cat.6 proprio per via dei problemi di AXT, preferendogli il piu' recente standard cat.6A. I cavi cat.6 sono oggi utilizzati esclusivamente per il cablaggio di reti 1000BASE-T
Cosa fare oggi in previsione di un passaggio alla 10GBASE-T?
In contesti critici non si puo' che installare e certificare un cablaggio cat.6A o superiore.
In ambito soho o domestico l'utilizzo della cat.6 non garantisce il funzionamento di apparati 10gbit e pertanto se ne sconsiglia l'utilizzo in previsione di un passaggio a 10gbit. Se la predisposizione alla 10gbit e' una priorita', e' necessario utilizzare un cablaggio di tipo cat.6a che anche se non testato, per fasci poco numerosi come in genere avviene in questi contesti e distanze non troppo vicine al limite massimo, non dara' ragionevolmente problemi.