c.m.g
24-03-2012, 09:26
venerdì 23 marzo 2012
I rappresentanti dei due grandi macromercati dell'economia di rete annunciano l'avvio di una partnership tesa a stabilire regole e condotte comuni in merito alla privacy dei netizen. Che alla loro riservatezza ci tengono eccome
Roma - Il Commissario Europeo Viviane Reding e il Segretario del Commercio John Bryson si sono virtualmente incontrati (in videoconferenza) nel corso della High Level Conference on Privacy and Protection of Personal Data, e il risultato (http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/12/192&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en) è stato l'annuncio concordato di una nuova collaborazione tra Europa e USA sullo spinoso tema della privacy online.
Le due sponde dell'Atlantico proveranno dunque - almeno a parole - a ricomporre l'intricatissimo puzzle della protezione dei dati personali dei netizen, un rompicapo che al momento vede contrapporsi la sostanziale libertà di policy (http://punto-informatico.it/3487114/PI/News/privacy-un-quiz-grande.aspx) dei net-colossi statunitensi e il giro di vite (http://punto-informatico.it/3414463/PI/News/europa-privacy-prima-tutto.aspx) recentemente imposto da Bruxelles per la salvaguardia dei dati personali entro il cyber-spazio comunitario.
Nel loro comunicato congiunto, Reding e Bryson sostengono che "l'Unione Europea e gli Stati Uniti sono leader globali nella protezione delle libertà individuali", privacy inclusa. "Una più forte cooperazione trans-Atlantica nel campo della protezione dei dati" non potrà dunque che "far aumentare la fiducia dei consumatori e promuovere la crescita continuata della economia di rete globale e l'evoluzione del mercato comune digitale trans-Atlantico".In attesa dei frutti del nuovo patto per la difesa della riservatezza online, gli studi di settore evidenziano come agli utenti il tema della privacy interessi eccome: checché ne dicano i vati della socialnuvola Mark Zuckerberg e Eric Schmidt, la maggioranza dei netizen è consapevole (http://www.readwriteweb.com/archives/do_web_consumers_value_their_privacy.php) dei problemi della sovraesposizione delle identità digitali e potendo scegliere preferisce i soggetti che offrono una protezione migliore.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3488907/PI/News/ue-usa-insieme-privacy.aspx)
I rappresentanti dei due grandi macromercati dell'economia di rete annunciano l'avvio di una partnership tesa a stabilire regole e condotte comuni in merito alla privacy dei netizen. Che alla loro riservatezza ci tengono eccome
Roma - Il Commissario Europeo Viviane Reding e il Segretario del Commercio John Bryson si sono virtualmente incontrati (in videoconferenza) nel corso della High Level Conference on Privacy and Protection of Personal Data, e il risultato (http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/12/192&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en) è stato l'annuncio concordato di una nuova collaborazione tra Europa e USA sullo spinoso tema della privacy online.
Le due sponde dell'Atlantico proveranno dunque - almeno a parole - a ricomporre l'intricatissimo puzzle della protezione dei dati personali dei netizen, un rompicapo che al momento vede contrapporsi la sostanziale libertà di policy (http://punto-informatico.it/3487114/PI/News/privacy-un-quiz-grande.aspx) dei net-colossi statunitensi e il giro di vite (http://punto-informatico.it/3414463/PI/News/europa-privacy-prima-tutto.aspx) recentemente imposto da Bruxelles per la salvaguardia dei dati personali entro il cyber-spazio comunitario.
Nel loro comunicato congiunto, Reding e Bryson sostengono che "l'Unione Europea e gli Stati Uniti sono leader globali nella protezione delle libertà individuali", privacy inclusa. "Una più forte cooperazione trans-Atlantica nel campo della protezione dei dati" non potrà dunque che "far aumentare la fiducia dei consumatori e promuovere la crescita continuata della economia di rete globale e l'evoluzione del mercato comune digitale trans-Atlantico".In attesa dei frutti del nuovo patto per la difesa della riservatezza online, gli studi di settore evidenziano come agli utenti il tema della privacy interessi eccome: checché ne dicano i vati della socialnuvola Mark Zuckerberg e Eric Schmidt, la maggioranza dei netizen è consapevole (http://www.readwriteweb.com/archives/do_web_consumers_value_their_privacy.php) dei problemi della sovraesposizione delle identità digitali e potendo scegliere preferisce i soggetti che offrono una protezione migliore.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3488907/PI/News/ue-usa-insieme-privacy.aspx)