c.m.g
13-03-2012, 08:13
lunedì 12 marzo 2012
RSF aggiorna la lista dei paesi che non sopportano certe proliferazioni del dissenso online. Entrano Bielorussia e Bahrein. Sotto osservazione Francia e Australia, per la tutela del copyright. Nessuna menzione per SOPA e Stati Uniti
Roma - Un anno fa, il forte vento di protesta della cosiddetta Primavera Araba. Blog, social network e piattaforme di live streaming prendevano in mano il megafono per diffondere nel mondo l'urlo del dissenso. I cittadini connessi contro il potere censorio delle autorità, la solita vecchia storia del bavaglio per far tacere i media più pericolosi.
12 marzo 2012, la nuova giornata mondiale contro la cybercensura. Gli attivisti di Reporters Sans Frontières (http://en.rsf.org/beset-by-online-surveillance-and-12-03-2012,42061.html) (RSF) hanno pubblicato l'elenco aggiornato dei nemici della Rete, quei paesi che mal sopportano il passaparola di Internet per alimentare il dibattito pubblico tra i netizen.
Il Bahrein è una delle new entry nella classifica dei nemici di Internet, dopo aver bloccato tutti gli accessi alla piattaforma di streaming Bambuser. Ovvero il sito oscurato anche in Siria (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=siria&t=4&o=0) per aver permesso la diffusione delle immagini live nella tragica battaglia di Homs.
Altra novità (http://thenextweb.com/media/2012/03/12/bahrain-and-belarus-added-to-the-list-of-enemies-of-the-internet-libya-and-venezuela-are-dropped/), l'inclusione del governo bielorusso guidato da Alexander Lukashenko. Nel luglio 2011, la chiusura di Facebook, Twitter e del principale social network russo Vkontakte, decisa nel tentativo di sedare le proteste antigovernative. La Bielorussia (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=bielorussia&t=4&o=0) si è dunque unita ai paesi del mondo che da anni non mancano all'appuntamento di RSF.
Dalla Cina all'Iran, dal Vietnam alla Corea del Nord (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=%22corea+del+nord%22&t=4&o=0). Proprio il governo nordcoreano è finito nella bufera per il presunto blocco dei telefoni cellulari in seguito alla morte del leader Kim Jong-il.
Aggiornata (http://www.edri.org/cybercensorship2012) anche la lista dei paesi "sotto osservazione". Escono Libia e Venezuela, con la conseguente inclusione di Kazakistan e India. Il grande paese asiatico ha puntato il dito (http://punto-informatico.it/3427190/PI/News/india-intermediari-alla-rimozione-forzata.aspx) contro Facebook, Google e Yahoo! per la proliferazione di contenuti "osceni", contrari ai credo religiosi dell'Islam piuttosto che dell'Induismo o del Cattolicesimo.
Nessuna menzione per gli Stati Uniti - osservati invece i governi di Francia e Australia per le misure adottate per proteggere il diritto d'autore come quella prevista dalla Dottrina Sarkozy - nonostante RSF citi la crescente repressione nel nome del copyright. Le recenti polemiche sul disegno di legge Stop Online Piracy Act (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=SOPA&t=4) (SOPA) avrebbero fatto pensare ad una tiratina d'orecchie al governo di Washington.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3477532/PI/News/cybercensura-nuovi-nemici-della-rete.aspx)
RSF aggiorna la lista dei paesi che non sopportano certe proliferazioni del dissenso online. Entrano Bielorussia e Bahrein. Sotto osservazione Francia e Australia, per la tutela del copyright. Nessuna menzione per SOPA e Stati Uniti
Roma - Un anno fa, il forte vento di protesta della cosiddetta Primavera Araba. Blog, social network e piattaforme di live streaming prendevano in mano il megafono per diffondere nel mondo l'urlo del dissenso. I cittadini connessi contro il potere censorio delle autorità, la solita vecchia storia del bavaglio per far tacere i media più pericolosi.
12 marzo 2012, la nuova giornata mondiale contro la cybercensura. Gli attivisti di Reporters Sans Frontières (http://en.rsf.org/beset-by-online-surveillance-and-12-03-2012,42061.html) (RSF) hanno pubblicato l'elenco aggiornato dei nemici della Rete, quei paesi che mal sopportano il passaparola di Internet per alimentare il dibattito pubblico tra i netizen.
Il Bahrein è una delle new entry nella classifica dei nemici di Internet, dopo aver bloccato tutti gli accessi alla piattaforma di streaming Bambuser. Ovvero il sito oscurato anche in Siria (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=siria&t=4&o=0) per aver permesso la diffusione delle immagini live nella tragica battaglia di Homs.
Altra novità (http://thenextweb.com/media/2012/03/12/bahrain-and-belarus-added-to-the-list-of-enemies-of-the-internet-libya-and-venezuela-are-dropped/), l'inclusione del governo bielorusso guidato da Alexander Lukashenko. Nel luglio 2011, la chiusura di Facebook, Twitter e del principale social network russo Vkontakte, decisa nel tentativo di sedare le proteste antigovernative. La Bielorussia (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=bielorussia&t=4&o=0) si è dunque unita ai paesi del mondo che da anni non mancano all'appuntamento di RSF.
Dalla Cina all'Iran, dal Vietnam alla Corea del Nord (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=%22corea+del+nord%22&t=4&o=0). Proprio il governo nordcoreano è finito nella bufera per il presunto blocco dei telefoni cellulari in seguito alla morte del leader Kim Jong-il.
Aggiornata (http://www.edri.org/cybercensorship2012) anche la lista dei paesi "sotto osservazione". Escono Libia e Venezuela, con la conseguente inclusione di Kazakistan e India. Il grande paese asiatico ha puntato il dito (http://punto-informatico.it/3427190/PI/News/india-intermediari-alla-rimozione-forzata.aspx) contro Facebook, Google e Yahoo! per la proliferazione di contenuti "osceni", contrari ai credo religiosi dell'Islam piuttosto che dell'Induismo o del Cattolicesimo.
Nessuna menzione per gli Stati Uniti - osservati invece i governi di Francia e Australia per le misure adottate per proteggere il diritto d'autore come quella prevista dalla Dottrina Sarkozy - nonostante RSF citi la crescente repressione nel nome del copyright. Le recenti polemiche sul disegno di legge Stop Online Piracy Act (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=SOPA&t=4) (SOPA) avrebbero fatto pensare ad una tiratina d'orecchie al governo di Washington.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3477532/PI/News/cybercensura-nuovi-nemici-della-rete.aspx)