c.m.g
18-01-2012, 11:29
mercoledì 18 gennaio 2012
Creano imbarazzo le azioni perpetrate attraverso alcuni indirizzi IP localizzati in India e attribuiti a Mountain View. Dopo i database in Kenya, la vandalizzazione di OpenStreetMap
Roma - Secondo quanto raccontato sul blog ufficiale (http://opengeodata.org/google-ip-vandalizing-openstreetmap) di Open Street Map (OSM), gli stessi indirizzi IP di Google impiegati per le incursioni nei database (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=mocality&t=4&o=0) dell'azienda Mocality sarebbero stati utilizzati anche per vandalizzare il servizio di mappe sviluppato su base collettiva.
Il servizio di mappe (http://www.openstreetmap.org/) modificabile liberamente da tutti, e che dunque si affida alla buona volontà e alla buona fede dei contributori, avrebbe subito da tali indirizzi IP una serie di azioni di vandalismo ai danni delle sue cartine.
Avrebbero (http://www.slashgear.com/google-ip-addresses-link-indian-contractor-to-vandalism-of-open-street-map-17209533/) avuto origine dalle connessioni incriminate (individuate in India) e attraverso due account, le operazioni che hanno modificato e manipolato le mappe in maniera fuorviante e in diversi modi, invertendo (http://lists.openstreetmap.org/pipermail/talk-gb/2012-January/012736.html) per esempio un senso unico.OpenStreetMap, nel riportare questi episodi e le prove che condurrebbero a Google, si è detta sorpresa date le relazioni quasi idilliache finora avute con Mountain View, che si sono esemplificate sotto forma di donazioni e collaborazioni ad esempio nel corso del Summer of Code.
Insomma, rispetto all'episodio africano il coinvolgimento di Google sembra più strumentale che effettivo: mentre nel caso Mocality resta ancora dubbio il coinvolgimento di Mountain View (che è stata d'altronde costretta a porgere le sue scuse e a subire le conseguenze per la sua immagine), il caso di OMS sembra piuttosto suggerire (http://www.readwriteweb.com/archives/google_osm_vandalism.php?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+readwriteweb+%28ReadWriteWeb%29) che dall'indirizzo IP attribuito a Google abbiano operato persone non sotto il suo diretto controllo per delle vere e proprie bravate fine e se stesse.
Nel frattempo, Google ha annunciato (http://google-latlong.blogspot.com/2012/01/world-bank-and-google-join-forces-to.html) una nuova collaborazione proprio nel settore delle mappe: con World Bank intende offrire servizi per aiutare a rispondere a disastri e altre forme di interventi di urgenza attraverso il suo Google Map Maker (http://www.google.com/mapmaker) (GMM), una sorta di corrispettivo di Mountain View di OpenStreetMap, in quanto anch'esso offre mappe a cui possono contribuire gli utenti con le loro conoscenze specifiche.
World Bank, in pratica, agirà da intermediario per rendere i dati di GMM disponibili per le organizzazioni governative alle prese con disastri o con la riorganizzazione dei servizi pubblici.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3399733/PI/News/google-indirizzi-ip-imbarazzanti.aspx)
Creano imbarazzo le azioni perpetrate attraverso alcuni indirizzi IP localizzati in India e attribuiti a Mountain View. Dopo i database in Kenya, la vandalizzazione di OpenStreetMap
Roma - Secondo quanto raccontato sul blog ufficiale (http://opengeodata.org/google-ip-vandalizing-openstreetmap) di Open Street Map (OSM), gli stessi indirizzi IP di Google impiegati per le incursioni nei database (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=mocality&t=4&o=0) dell'azienda Mocality sarebbero stati utilizzati anche per vandalizzare il servizio di mappe sviluppato su base collettiva.
Il servizio di mappe (http://www.openstreetmap.org/) modificabile liberamente da tutti, e che dunque si affida alla buona volontà e alla buona fede dei contributori, avrebbe subito da tali indirizzi IP una serie di azioni di vandalismo ai danni delle sue cartine.
Avrebbero (http://www.slashgear.com/google-ip-addresses-link-indian-contractor-to-vandalism-of-open-street-map-17209533/) avuto origine dalle connessioni incriminate (individuate in India) e attraverso due account, le operazioni che hanno modificato e manipolato le mappe in maniera fuorviante e in diversi modi, invertendo (http://lists.openstreetmap.org/pipermail/talk-gb/2012-January/012736.html) per esempio un senso unico.OpenStreetMap, nel riportare questi episodi e le prove che condurrebbero a Google, si è detta sorpresa date le relazioni quasi idilliache finora avute con Mountain View, che si sono esemplificate sotto forma di donazioni e collaborazioni ad esempio nel corso del Summer of Code.
Insomma, rispetto all'episodio africano il coinvolgimento di Google sembra più strumentale che effettivo: mentre nel caso Mocality resta ancora dubbio il coinvolgimento di Mountain View (che è stata d'altronde costretta a porgere le sue scuse e a subire le conseguenze per la sua immagine), il caso di OMS sembra piuttosto suggerire (http://www.readwriteweb.com/archives/google_osm_vandalism.php?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+readwriteweb+%28ReadWriteWeb%29) che dall'indirizzo IP attribuito a Google abbiano operato persone non sotto il suo diretto controllo per delle vere e proprie bravate fine e se stesse.
Nel frattempo, Google ha annunciato (http://google-latlong.blogspot.com/2012/01/world-bank-and-google-join-forces-to.html) una nuova collaborazione proprio nel settore delle mappe: con World Bank intende offrire servizi per aiutare a rispondere a disastri e altre forme di interventi di urgenza attraverso il suo Google Map Maker (http://www.google.com/mapmaker) (GMM), una sorta di corrispettivo di Mountain View di OpenStreetMap, in quanto anch'esso offre mappe a cui possono contribuire gli utenti con le loro conoscenze specifiche.
World Bank, in pratica, agirà da intermediario per rendere i dati di GMM disponibili per le organizzazioni governative alle prese con disastri o con la riorganizzazione dei servizi pubblici.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3399733/PI/News/google-indirizzi-ip-imbarazzanti.aspx)