c.m.g
10-12-2011, 10:32
venerdì 9 dicembre 2011
Il Consiglio d'Europa avverte: gli attentati alla libertà di espressione in Rete sono una violazione dei diritti umani. L'autocensura da parte degli intermediari è un rischio da evitare
http://punto-informatico.it/punto/20111209/09.gif
Roma - Intervenendo (http://publicintelligence.net/council-of-europe-committee-of-ministers-declaration-in-support-of-whistleblowing-websites/) sulla protezione della libertà d'espressione e di associazione, il Consiglio d' Europea, organizzazione internazionale non direttamente collegata con le istituzioni dell'Unione Europea, ha collegato la questione della libertà d'accesso a Internet ai diritti umani
La libertà di espressione e i diritti di ricevere e diffondere informazioni - dice - sono "indispensabili basi della democrazia e del processo democratico"
In questo senso i nuovi media, la trasparenza, il citizen journalism e le altre forme di controllo su governi e poteri istituzionali sarebbero determinanti. Inoltre, impiegando sempre più spesso i social network per la condivisione di materiali e notizie, anche l'assenza di controllo e vigilanza da parte degli intermediari rappresenta un punto fondamentale.
Al contempo, tuttavia, gli operatori della rete si trovano al centro di attacchi informatici e pressioni politiche più o meno dirette proprio dal momento che ospitano tali tipi di contenuti e potrebbero (http://www.theinquirer.net/inquirer/news/2131209/council-europe-issues-free-speech-alert-cyber-attacks-political-pressure?WT.rss_f=Home&WT.rss_a=Council+of+Europe+issues+free+speech+alert+over+cyber+attacks+and+political+pressure) essere restii ad ospitarli in futuro, rifuggendo nell'autocensura.
Il comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, allora, ha avvertito (https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?Ref=Decl%2807.12.2011%29&Language=lanEnglish&Ver=original&BackColorInternet=C3C3C3&BackColorIntranet=EDB021&BackColorLogged=F5D383) i suoi 47 stati membri della "gravità delle violazioni degli articoli 10 e 11 della Convenzione europea sui Diritti Umani che possono risultare anche da pressioni politiche su ISP e piattaforme online private e da altri tipi di attacchi contro siti di media indipendenti, difensori dei diritti umani, dissidenti, siti che ospitano documenti riservati e new media".
L'Europa, insomma, sembra schierarsi a favore anche di siti degli oppositori politici dei governi, così come di Wikileaks, e per farlo trova le basi nella Convenzione sui Diritti Umani.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3359968/PI/News/europa-diritti-umani-contro-censura-rete.aspx)
Il Consiglio d'Europa avverte: gli attentati alla libertà di espressione in Rete sono una violazione dei diritti umani. L'autocensura da parte degli intermediari è un rischio da evitare
http://punto-informatico.it/punto/20111209/09.gif
Roma - Intervenendo (http://publicintelligence.net/council-of-europe-committee-of-ministers-declaration-in-support-of-whistleblowing-websites/) sulla protezione della libertà d'espressione e di associazione, il Consiglio d' Europea, organizzazione internazionale non direttamente collegata con le istituzioni dell'Unione Europea, ha collegato la questione della libertà d'accesso a Internet ai diritti umani
La libertà di espressione e i diritti di ricevere e diffondere informazioni - dice - sono "indispensabili basi della democrazia e del processo democratico"
In questo senso i nuovi media, la trasparenza, il citizen journalism e le altre forme di controllo su governi e poteri istituzionali sarebbero determinanti. Inoltre, impiegando sempre più spesso i social network per la condivisione di materiali e notizie, anche l'assenza di controllo e vigilanza da parte degli intermediari rappresenta un punto fondamentale.
Al contempo, tuttavia, gli operatori della rete si trovano al centro di attacchi informatici e pressioni politiche più o meno dirette proprio dal momento che ospitano tali tipi di contenuti e potrebbero (http://www.theinquirer.net/inquirer/news/2131209/council-europe-issues-free-speech-alert-cyber-attacks-political-pressure?WT.rss_f=Home&WT.rss_a=Council+of+Europe+issues+free+speech+alert+over+cyber+attacks+and+political+pressure) essere restii ad ospitarli in futuro, rifuggendo nell'autocensura.
Il comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, allora, ha avvertito (https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?Ref=Decl%2807.12.2011%29&Language=lanEnglish&Ver=original&BackColorInternet=C3C3C3&BackColorIntranet=EDB021&BackColorLogged=F5D383) i suoi 47 stati membri della "gravità delle violazioni degli articoli 10 e 11 della Convenzione europea sui Diritti Umani che possono risultare anche da pressioni politiche su ISP e piattaforme online private e da altri tipi di attacchi contro siti di media indipendenti, difensori dei diritti umani, dissidenti, siti che ospitano documenti riservati e new media".
L'Europa, insomma, sembra schierarsi a favore anche di siti degli oppositori politici dei governi, così come di Wikileaks, e per farlo trova le basi nella Convenzione sui Diritti Umani.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3359968/PI/News/europa-diritti-umani-contro-censura-rete.aspx)