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View Full Version : Mi potete spiegare questa faccenda dei vegetali trasformati in combustibili?


_Magellano_
01-11-2011, 22:04
Mi riferisco a questi nuovi combustibili ricavati dai vegetali che a detta di molti tolgono il cibo dalla bocca ai paesi del terzo mondo per fornire carburante.

Ho scritto quest'ultima frase per spiegarmi non per intavolare discussioni umanitarie, esattamente che tipo di vegetali vengono usati e dove crescono?

xenom
01-11-2011, 22:50
attraverso processi biotecnologici è possibile ottenere diversi tipi di combustibile da diverse tipologie di prodotto organico: l'idea di base è di trasformare la materia organica in sostanze combustibili utilizzando microrganismi. il processo più conosciuto è la fermentazione anaerobia, dalla quale si può ricavare etanolo a partire da substrati vegetali ricchi di zucchero (canna da zucchero).

Esistono altri processi di cui non ricordo i dettagli, e probabilmente ne sono stati "scoperti/ottimizzati" altri, al fine di produrre oltre all'etanolo anche idrogeno (altro vettore energetico molto in voga attualmente :asd: ), metano, biodiesel ecc. ecc.

Il discorso che hai citato non è banale, ricordo ancora una frase che mi è rimasta impressa da le scienze, su un articolo pubblicato qualche anno fa sui biocombustibili.
Non ricordo precisamente, ma diceva che effettuare un pieno ad un SUV alimentato a bioetanolo significa utilizzare diversi km quadrati di campi adibiti allo scopo. purtroppo non ricordo l'ordine di grandezza, ma non era affatto poco.

Per come la vedo io ora come ora i biocarburanti per uso massivo sono una buffonata, almeno per quanto riguarda il bioetanolo.


Non sono informato su eventuali nuovi sistemi per produrre idrogeno o altri vettori mediante biotecnologie applicate, magari il futuro ci riserva belle sorprese...

D.O.S.
01-11-2011, 23:20
Mi riferisco a questi nuovi combustibili ricavati dai vegetali che a detta di molti tolgono il cibo dalla bocca ai paesi del terzo mondo per fornire carburante.

Ho scritto quest'ultima frase per spiegarmi non per intavolare discussioni umanitarie, esattamente che tipo di vegetali vengono usati e dove crescono?
arrivi tardi perché questa idea è già stata accantonato da tempo a causa di tutte le problematiche già accennate da xenom : troppa acqua per le coltivazioni , troppa terra che viene sottratta alle coltivazioni a scopo alimentare .


una soluzione sarebbe utilizzare solo gli scarti delle lavorazioni agricole per uso umano a scopo energetico , ma già si fa ad esempio con i trucioli e l'immondizia delle segherie che vengono bruciati dentro a piccole centrali termiche a scopo riscaldamento .

xenom
01-11-2011, 23:46
arrivi tardi perché questa idea è già stata accantonato da tempo a causa di tutte le problematiche già accennate da xenom : troppa acqua per le coltivazioni , troppa terra che viene sottratta alle coltivazioni a scopo alimentare .


una soluzione sarebbe utilizzare solo gli scarti delle lavorazioni agricole per uso umano a scopo energetico , ma già si fa ad esempio con i trucioli e l'immondizia delle segherie che vengono bruciati dentro a piccole centrali termiche a scopo riscaldamento .

si esatto, si potrebbero utilizzare i rifiuti organici ma l'energia prodotta è troppo poca per pensare di alimentare auto o centrali elettriche.
Tant'è che con i rifiuti organici conviene di più fare concimi.

Per dirla tutta, i depuratori che puliscono gli scarichi reflui producono metano dai processi di decomposizione... questo metano ovviamente viene utilizzato per l'autosostentamento del depuratore, ma è interessante notare come l'energia ricavata dalla pulizia di tutto lo schifo che producono 100 mila abitanti (faccio per dire) sia appena sufficiente per sostentare termicamente (forse neanche dal punto di vista elettrico) il depuratore stesso...

in parole povere per produrre quantità significative di carburante è necessario utilizzare masse enormi di materia organica

Charonte
02-11-2011, 07:15
ma in brasile non vanno tutti ad etanolo?

nicolait
02-11-2011, 08:05
arrivi tardi perché questa idea è già stata accantonato da tempo a causa di tutte le problematiche già accennate da xenom : troppa acqua per le coltivazioni , troppa terra che viene sottratta alle coltivazioni a scopo alimentare .


Il brasile utilizza quantitativi enormi di etanolo, prodotto dalla canna da zucchero.
Gli USA hanno stanziato una somma spropositata come contributo agli agricoltori per spingerli a produrre colture energetiche, per poter essere autosufficienti come produzione fra combustibili fossili, e questi.

Non è assolutamente vero che troppa terra viene sottratta alle coltivazioni a scopo alimentare; il problema sono solo i costi, e il bilancio energetico che non sempre è positivo (ad esempio nella colza da biodiesel non lo è, e per questo è sparita copme copltura energetica).

Da 35 anni lavoro in questo settore, e penso di conoscerlo abbastanza bene.

hibone
02-11-2011, 08:33
purtroppo l'argomento è una palude, vuoi per le facili generalizzazioni, vuoi per il qualunquismo diffuso, vuoi perchè quando si va a fare un bilancio, le voci di spesa non sono tutte evidenti, vuoi perchè spesso tutti si sentono autorizzati a parlare anche senza sapere di cosa parlano, e non mi riferisco alle competenze specifiche...

credo che la cautela sia d'obbligo onde evitare le ire di qualche estremista... :)

poi ci sarebbe anche da dire che se il prezzo della pasta sale, ma il prezzo del grano duro scende al punto che l'agricoltore coltiva in perdita, se per caso trova qualche occasione per spuntare un prezzo più alto e arrivare almeno al pareggio di bilancio, non so quanto sia da biasimare...

D.O.S.
02-11-2011, 10:00
Il brasile utilizza quantitativi enormi di etanolo, prodotto dalla canna da zucchero.
Gli USA hanno stanziato una somma spropositata come contributo agli agricoltori per spingerli a produrre colture energetiche, per poter essere autosufficienti come produzione fra combustibili fossili, e questi.

Non è assolutamente vero che troppa terra viene sottratta alle coltivazioni a scopo alimentare; il problema sono solo i costi, e il bilancio energetico che non sempre è positivo (ad esempio nella colza da biodiesel non lo è, e per questo è sparita copme copltura energetica).

Da 35 anni lavoro in questo settore, e penso di conoscerlo abbastanza bene.
il brasile basa già la sua economia agricola sulla coltivazione della canna da zucchero
sai quantificare quanta di questa canna viene sottratta agli usi alimentari ?

perché potrebbe venirmi il dubbio che abbiano trovato solo un modo per smaltire le eccedenze di una coltivazione massiva .

hibone
02-11-2011, 10:19
il brasile basa già la sua economia agricola sulla coltivazione della canna da zucchero
sai quantificare quanta di questa canna viene sottratta agli usi alimentari ?

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/0/07/Lascia_o_raddoppia_omino_pensieroso.JPG


perché potrebbe venirmi il dubbio che abbiano trovato solo un modo per smaltire le eccedenze di una coltivazione massiva .


devono aver fior di economisti se hanno eccedenza di canna da zucchero da 30 anni e non hanno mai pensato di ridurre la produzione... :wtf:

D.O.S.
02-11-2011, 10:30
hibone i tuoi interventi sono trollosi da manuale : non porti argomenti , non citi fonti e articoli , ti limiti a sminuire dialetticamente il tuo interlocutore supponendone l'ignoranza .

hai intenzione di perseverare o devo iniziare a segnalarti alla moderazione ?

Ziosilvio
02-11-2011, 11:22
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/0/07/Lascia_o_raddoppia_omino_pensieroso.JPG




devono aver fior di economisti se hanno eccedenza di canna da zucchero da 30 anni e non hanno mai pensato di ridurre la produzione... :wtf:
hibone i tuoi interventi sono trollosi da manuale : non porti argomenti , non citi fonti e articoli , ti limiti a sminuire dialetticamente il tuo interlocutore supponendone l'ignoranza .

hai intenzione di perseverare o devo iniziare a segnalarti alla moderazione ?
Naturalmente la polemica finisce qui.
Con un'ammonizione a testa.

_Magellano_
02-11-2011, 11:37
Il brasile utilizza quantitativi enormi di etanolo, prodotto dalla canna da zucchero.
Gli USA hanno stanziato una somma spropositata come contributo agli agricoltori per spingerli a produrre colture energetiche, per poter essere autosufficienti come produzione fra combustibili fossili, e questi.

Non è assolutamente vero che troppa terra viene sottratta alle coltivazioni a scopo alimentare; il problema sono solo i costi, e il bilancio energetico che non sempre è positivo (ad esempio nella colza da biodiesel non lo è, e per questo è sparita copme copltura energetica).

Da 35 anni lavoro in questo settore, e penso di conoscerlo abbastanza bene.
Per chi avrebbe terreni c'è in Italia la possibilità di fare una conversione di un appezzamento di terreno e averne dei guadagni? sia in termini tecnici sia legali.

Dumah Brazorf
02-11-2011, 12:01
In italia va poco il bioetanolo. Se vuoi "coltivare" una fonte energetica ultimamente sono in voga gli impianti per la produzione di biogas che usano cereali e pupù delle mùcche/puccelletti. In provincia di cremona è montato giusto alcuni mesi fa un mezzo caso perchè ne sono spuntati un po' troppi.
Ancora più semplice dovrebbe essere bruciare direttamente i cereali al posto del pellet.

frankytop
02-11-2011, 18:25
Per chi avrebbe terreni c'è in Italia la possibilità di fare una conversione di un appezzamento di terreno e averne dei guadagni? sia in termini tecnici sia legali.
A dire il vero chi vuole sfruttare in modo alternativo i propri terreni può "piantarci" dei pannelli fotovoltaici, dalle mie parti è così e si vedono parecchi terreni non più coltivati (soprattutto mais) usati per produrre energia elettrica.
Naturalmente prima di intraprendere questa alternativa di sfruttamento del suolo è bene informarsi se esistono ancora degli incentivi sul fotovoltaico.

nicolait
02-11-2011, 20:51
Per chi avrebbe terreni c'è in Italia la possibilità di fare una conversione di un appezzamento di terreno e averne dei guadagni? sia in termini tecnici sia legali.

Nopn capisco di cosa parli, che conversione scusa ?

Tu produci qualcosa nel tuo terreno, se trovi qualcuno che compera il tuo prodotto, e se il prezzo che paga ti sembra sia remunerativo.

I termini legali poi sono totalmente inutili ed inesistenti: cosa centrano ?.
Non è che per produrre prodotti da cui ricavare energia occorra cambiare lo status giuridico di un pezzo di terra.

In ogni modo in Italia non c'è mercato per materiale da etanolo o per colza da biodiesel; le poche migliaia di ettari di colza coltivate in Italia sono per usi diversi dal biodiesel.

In Italia che mi risulti una delle poche cose che sta funzionando sono le produzioni di biomasse per gli impianti che producono energia elettrica.
Se hai la fortuna di trovarti nelle vicinanze di un impianto, vacci a parlare perchè sicuramente devono approvigionarsi di diversi prodotti (sorgo, mais, e così via).

Peraltro, ripeto, il pianeta terra al momento non ha problemi di scarsità di disponibilità di terreni per produzioni alimentari, bensì il contrario.
In annate di raccolti "normali" per qualsiasi crop, i prezzi crollano (dalle colture estensive quali mais o grano, alle colture orticole specializzate) perchè il mercato non è in grado di assorbire i quantitativi prodotti.

Il problema semmai è il contrario: non si sa cosa piantare per poter spuntare un minimo do marginaliotà.

nicolait
02-11-2011, 21:01
devono aver fior di economisti se hanno eccedenza di canna da zucchero da 30 anni e non hanno mai pensato di ridurre la produzione... :wtf:
Non sta in questi termini la questione.
L'etanolo si ricava dagli stessi impianti che producono zucchero, a prescindere che si parta dalla canna da zucchero come nei paesi tropicali, o dalla bietola da zucchero come in Europa.
In Brasile non è che l'eccedenza di canna da zucchero vada in etanolo o in zucchero: tutto il prodotto viene lavorato e qualcuno (non so chi, immagino lo stato) decide quanto zucchero e quanto etanolo produrre a seconda delle necessità.
Proprio per questo in 30 qanni nessuno ha pensato di ridurre la produzione, e viceversa questa è aumentata !

purtroppo l'argomento è una palude, vuoi per le facili generalizzazioni, vuoi per il qualunquismo diffuso, vuoi perchè quando si va a fare un bilancio, le voci di spesa non sono tutte evidenti, vuoi perchè spesso tutti si sentono autorizzati a parlare anche senza sapere di cosa parlano, e non mi riferisco alle competenze specifiche...

Forse in un frorum succede quello che dici, ma ti assicuro che nella realtà dei fatti i conti sono molto precisi.




poi ci sarebbe anche da dire che se il prezzo della pasta sale, ma il prezzo del grano duro scende al punto che l'agricoltore coltiva in perdita, se per caso trova qualche occasione per spuntare un prezzo più alto e arrivare almeno al pareggio di bilancio, non so quanto sia da biasimare...
Ma chi l'ha detto, scusami ?
Il prezzo del grano duro non sta calando:
http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/126#IsmeaAnchPMO3
e proprio nel grano duro le aziende che producon in zone vocate, riescono ancora a marginare discretamente.
Poi è logico che non tutti coloro che piantano grano duro alla fine riescono a far quadrare i conti.

hibone
02-11-2011, 22:28
Non sta in questi termini la questione.
L'etanolo si ricava dagli stessi impianti che producono zucchero, a prescindere che si parta dalla canna da zucchero come nei paesi tropicali, o dalla bietola da zucchero come in Europa.
In Brasile non è che l'eccedenza di canna da zucchero vada in etanolo o in zucchero: tutto il prodotto viene lavorato e qualcuno (non so chi, immagino lo stato) decide quanto zucchero e quanto etanolo produrre a seconda delle necessità.
Proprio per questo in 30 qanni nessuno ha pensato di ridurre la produzione, e viceversa questa è aumentata !

Infatti stavo dicendo che ha poco senso ricondurre la produzione di etanolo alla necessità di assorbire le eccedenze di canna da zucchero. Del resto se il problema fossero state le eccedenze, queste avrebbero causato un calo del valore della canna da zucchero, per cui sul lungo periodo ci sarebbe stato lo stesso mercato a promuovere un calo di produzione.

Se questo non è avvenuto vuol dire che produrre etanolo da canna da zucchero è remunerativo.

Forse in un frorum succede quello che dici, ma ti assicuro che nella realtà dei fatti i conti sono molto precisi.

Ne sono convinto. Io facevo proprio riferimento al forum.

Ma chi l'ha detto, scusami ?
Il prezzo del grano duro non sta calando:
http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/126#IsmeaAnchPMO3

non ho detto che sta calando ora. c'era un se nella frase che ho scritto e che hai quotato. questo non vuol dire che mi invento le cose comunque... :)
http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-08-06/prezzo-grano-sale-speculazione-153720.shtml

nicolait
03-11-2011, 07:26
non ho detto che sta calando ora. c'era un se nella frase che ho scritto e che hai quotato. questo non vuol dire che mi invento le cose comunque... :)
http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-08-06/prezzo-grano-sale-speculazione-153720.shtml

A parte il titolo, che evidentemente è una provocazione, se leggi il testo non trovo nulla che sostenga quello che affermi.

hibone
03-11-2011, 12:49
A parte il titolo, che evidentemente è una provocazione, se leggi il testo non trovo nulla che sostenga quello che affermi.

se cerchi la foto del tabellone della borsa di bologna no, quello non c'è...
se invece leggi trovi scritto:

"A 14-15 euro è antieconomico coltivare sia il grano duro sia il grano tenero. Perciò se i livelli di prezzo fossero rimasti quelli precedenti all'impennata delle scorse settimane probabilmente a ottobre molti produttori avrebbero deciso di non seminare affatto. [...]. " A parlare è Claudio Destro, [...].

Destro parla delle quotazioni dei listini di della Borsa merci di Bologna, la principale piazza commerciale italiana per i cereali: le quotazioni settimanali pubblicate il 5 agosto danno il frumento tenero nazionale fino a 191-195 euro la tonnellata e il grano duro fino a 206-210.

e più sotto...

"Nella Valle del Crati e nel Crotonese, le aree a maggiore vocazione cerealicola della Calabria, alla mietitura i prezzi del duro erano tra i 12 e i 13,5 euro a quintale"

per cui mi pare che i dati che sostengono quello che dico ci sono, altrochè...

avere conferma che quei dati sono veri non è difficile...
http://www.ilgranoduro.it/userfiles/quotazione%2030a%20settimana%202010.pdf
http://www.ilgranoduro.it/userfiles/quotazione%2029a%20settimana%202010.pdf

quella è la borsa di enna, ma è ovvio che se enna piange, bologna non ride...
http://www.borse.it/ext/ager/SchedaMerci.php?T=2&ID=20
http://www.borse.it/ext/ager/SchedaMerci.php?T=2&ID=21

hanno usato quel caso per farci pubblicità
http://www.nufarm.com/Assets/15392/1/locandina_grano7.pdf

è curioso che tu che lavori nel settore da 35 anni e dici di conoscerlo bene fossi completamente ignaro della cosa...
:wtf:

nicolait
03-11-2011, 13:34
Hibone, si stava dicutendo sulla infondatezza di questa tua frase:


poi ci sarebbe anche da dire che se il prezzo della pasta sale, ma il prezzo del grano duro scende

che non trova riscontro nei post che stai scrivendo, nè nei link che posti.

Il sarcasmo che usi nei confronti della mia professione, per favore tienilo per te, in quanto io non ho mai scritto da nessuna parte di essere ignaro di qualcosa che dovrebbe essere riportato nei tuoi links, e che continua a sfuggirmi francamente.

Quello che ti ho fatto notare è che a mio avviso il demagogismo inutile di frasi tipo "il prezzo del grano cala e i pastai se ne approfittano perchè la psata aumenta di prezzo" è fuori luogo, oltre che infondato.

Poi a posto col mondo....tu fai il tuo lavoro, e io il mio......

_Magellano_
03-11-2011, 14:20
Ho paerto il post solo per chidere se ci si poteva guadagnare con queste cose, nicola visto che lavori da 35 anni nel settore se puoi essere diretto con consigli te ne sono grato ma se dovete flammare allora mellio di no.

hibone
03-11-2011, 14:37
Hibone, si stava dicutendo sulla infondatezza di questa tua frase:


poi ci sarebbe anche da dire che se il prezzo della pasta sale, ma il prezzo del grano duro scende

che non trova riscontro nei post che stai scrivendo, nè nei link che posti.

e in quale parte dell'affermazione:

Ma chi l'ha detto, scusami ?
Il prezzo del grano duro non sta calando:
http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/126#IsmeaAnchPMO3
e proprio nel grano duro le aziende che producon in zone vocate, riescono ancora a marginare discretamente.
Poi è logico che non tutti coloro che piantano grano duro alla fine riescono a far quadrare i conti.

hai fatto riferimento all'infondatezza di quello che ho scritto?
tu hai fatto esplicito riferimento al prezzo del grano. e io ti ho risposto in merito a quello.

Dato che hai negato un dato di fatto, in contrasto con l'accezione di "buona conoscenza del settore" che dici di avere, ho semplicemente osservato come la cosa non quagliasse. Non ho fatto sarcasmo. Non ti ho preso in giro ne altro. Ho fatto una mera osservazione.

Detto questo, se tu parli del grano, ma pensi alla pasta, metti d'accordo quello che pensi con quello che scrivi, prima di lamentarti. sarebbe più facile portare avanti una discussione sensata.

Se invece, avendo messo il piede in fallo, cambi completamente discorso con un doppio tonneau, allora lascia proprio perdere.

Il sarcasmo che usi nei confronti della mia professione, per favore tienilo per te, in quanto io non ho mai scritto da nessuna parte di essere ignaro di qualcosa che dovrebbe essere riportato nei tuoi links, e che continua a sfuggirmi francamente.

Dove lo vedrai il sarcasmo nei confronti della tua professione...
A me pare piuttosto che tu ti sia irritato per essere stato smentito sul tuo campo lavorativo... Che vuoi che ti dica? "Shit happens"

Quello che ti ho fatto notare è che a mio avviso il demagogismo inutile di frasi tipo "il prezzo del grano cala e i pastai se ne approfittano perchè la psata aumenta di prezzo" è fuori luogo, oltre che infondato.

Il punto centrale della mia affermazione non è "puntare il dito contro il pastaio industriale approfittatore", ma "non biasimare il produttore agricolo se cerca di spuntare un prezzo più alto", visto che è doppiamente vittima, come produttore e come consumatore, della filiera di lavorazione e distribuzione delle materie prime.

In ogni caso, gli interventi del "Garante per la sorveglianza dei prezzi" nei confronti dei pastai, è cosa nota e risaputa, ed è riconducibile solo ad un incremento ingiustificato dei prezzi al consumo, che di nuovo confermano le affermazioni riportate nell'articolo che ho linkato.

Ziosilvio
03-11-2011, 14:44
Adesso fate tutti quanti un bel respiro profondo, mi raccomando...

nicolait
03-11-2011, 15:04
..nessun problema ziosilvio, non vale la pena replicare....

nicolait
03-11-2011, 15:06
MAGELLANO:

Ti ho risposto diversi posts fà:

Nopn capisco di cosa parli, che conversione scusa ?

Tu produci qualcosa nel tuo terreno, se trovi qualcuno che compera il tuo prodotto, e se il prezzo che paga ti sembra sia remunerativo.

I termini legali poi sono totalmente inutili ed inesistenti: cosa centrano ?.
Non è che per produrre prodotti da cui ricavare energia occorra cambiare lo status giuridico di un pezzo di terra.

In ogni modo in Italia non c'è mercato per materiale da etanolo o per colza da biodiesel; le poche migliaia di ettari di colza coltivate in Italia sono per usi diversi dal biodiesel.

In Italia che mi risulti una delle poche cose che sta funzionando sono le produzioni di biomasse per gli impianti che producono energia elettrica.
Se hai la fortuna di trovarti nelle vicinanze di un impianto, vacci a parlare perchè sicuramente devono approvigionarsi di diversi prodotti (sorgo, mais, e così via).

Peraltro, ripeto, il pianeta terra al momento non ha problemi di scarsità di disponibilità di terreni per produzioni alimentari, bensì il contrario.
In annate di raccolti "normali" per qualsiasi crop, i prezzi crollano (dalle colture estensive quali mais o grano, alle colture orticole specializzate) perchè il mercato non è in grado di assorbire i quantitativi prodotti.

Il problema semmai è il contrario: non si sa cosa piantare per poter spuntare un minimo do marginaliotà.

cama81
04-11-2011, 21:41
i bio carduranti sono ricavati da vegetali o da organismi viventi alla fine del loro ciclo vitale per questo sono rinnovabili almeno annualmente . non sono molto diversi dai fossili ,se non per il fatto che rilasciano tanta CO2 quante era state assorbita dagli organismi cui derivano , i fossili erano sottratti dal ciclo climatico quindi la loro è CO2 in più.

sono prodotti ricombinando le molecole organiche in composti più complessi .


quelli di prima generazione sono ricavati da grano ,patate barbabietole tutti prodotti utilizzati per l alimentazione umana , con notevoli problemi in tema di ridistribuzione delle risorse e di speculazione sulle materie prime : le rivolte in nord-africa sono scoppiate, anche , per la speculazione sul grano e per la fame ,sconsigliabile quindi far lievitare ulteriormente i prezzi . Per questo sono stati sostituiti da prodotti di 2 e terza generazione , quelli di 2 generazione pur non essendo derivati da prodotto per alimentazione umana vengono coltivati su terreni che potrebbero sfamare parecchie persone quindi ,non risolvono il problema , poi ci sono i biocarburanti di 3 generazione che sono prodotti da piante non commestibili che crescono su terreni NON coltivabili o alghe,coltivate in serra o mare aperto e non presentano questi problemi



sembra che siano una strada promettente ,se non altro perché i militari stanno investendo per essi : la Us'navy e l' Usaf ,da un paio d'anni ,hanno avviato delle sperimentazioni per far volare i loro aerei con dei bio disel

é tutto spiegato molto esaurientemente nel numero di R.I.D ottobre 2001 .

al momento sembra che l ostacolo maggiore sia economico : nel articolo si confronta il costo per Kilo-joule , ed il confronto è , per ora , impietoso ; mentre per il Jp-8 ha un costo di 4,6$ x KJ per i biocarburanti il costo è di 53$ per pari energia.

altro problema sono la viscosità e la capacità lubrificante * , diverse da quella del kerosene convenzionale e che incidono negativamente sulla corrosione dei motori , inoltre il carburante irrancidisce e deve essere conservato con più cura del JP-8 ,senza contare che ci sono ancora problemi di sicurezza per ciò che concerne la temperatura di congelamento e quella di accensione, per questo ad oggi utilizzano una miscela al 50% di jp-8.

per quanto riguarda le coltivazioni di colza e girasole per uso ''energetico'' non ci sono ''monopoli '' o licenze anzi le ultime notizie che avevo ,erano che U.E incentivava queste produzioni ,anche con contributi .


* per semplificare la logistica le FFAA Usa usano il JP-8 anche come lubrificante per i motori

xenom
05-11-2011, 00:03
i bio carduranti sono ricavati da vegetali o da organismi viventi alla fine del loro ciclo vitale per questo sono rinnovabili almeno annualmente . non sono molto diversi dai fossili ,se non per il fatto che rilasciano tanta CO2 quante era state assorbita dagli organismi cui derivano , i fossili erano sottratti dal ciclo climatico quindi la loro è CO2 in più.

sono prodotti ricombinando le molecole organiche in composti più complessi .


quelli di prima generazione sono ricavati da grano ,patate barbabietole tutti prodotti utilizzati per l alimentazione umana , con notevoli problemi in tema di ridistribuzione delle risorse e di speculazione sulle materie prime : le rivolte in nord-africa sono scoppiate, anche , per la speculazione sul grano e per la fame ,sconsigliabile quindi far lievitare ulteriormente i prezzi . Per questo sono stati sostituiti da prodotti di 2 e terza generazione , quelli di 2 generazione pur non essendo derivati da prodotto per alimentazione umana vengono coltivati su terreni che potrebbero sfamare parecchie persone quindi ,non risolvono il problema , poi ci sono i biocarburanti di 3 generazione che sono prodotti da piante non commestibili che crescono su terreni NON coltivabili o alghe,coltivate in serra o mare aperto e non presentano questi problemi



sembra che siano una strada promettente ,se non altro perché i militari stanno investendo per essi : la Us'navy e l' Usaf ,da un paio d'anni ,hanno avviato delle sperimentazioni per far volare i loro aerei con dei bio disel

é tutto spiegato molto esaurientemente nel numero di R.I.D ottobre 2001 .

al momento sembra che l ostacolo maggiore sia economico : nel articolo si confronta il costo per Kilo-joule , ed il confronto è , per ora , impietoso ; mentre per il Jp-8 ha un costo di 4,6$ x KJ per i biocarburanti il costo è di 53$ per pari energia.

altro problema sono la viscosità e la capacità lubrificante * , diverse da quella del kerosene convenzionale e che incidono negativamente sulla corrosione dei motori , inoltre il carburante irrancidisce e deve essere conservato con più cura del JP-8 ,senza contare che ci sono ancora problemi di sicurezza per ciò che concerne la temperatura di congelamento e quella di accensione, per questo ad oggi utilizzano una miscela al 50% di jp-8.

per quanto riguarda le coltivazioni di colza e girasole per uso ''energetico'' non ci sono ''monopoli '' o licenze anzi le ultime notizie che avevo ,erano che U.E incentivava queste produzioni ,anche con contributi .


* per semplificare la logistica le FFAA Usa usano il JP-8 anche come lubrificante per i motori


Oooh, questo è un buon post... finalmente.

nicolait
05-11-2011, 07:25
quelli di prima generazione sono ricavati da grano ,patate barbabietole tutti prodotti utilizzati per l alimentazione umana , con notevoli problemi in tema di ridistribuzione delle risorse e di speculazione sulle materie prime : le rivolte in nord-africa sono scoppiate, anche , per la speculazione sul grano e per la fame ,sconsigliabile quindi far lievitare ulteriormente i prezzi . Per questo sono stati sostituiti da prodotti di 2 e terza generazione , quelli di 2 generazione pur non essendo derivati da prodotto per alimentazione umana vengono coltivati su terreni che potrebbero sfamare parecchie persone quindi ,non risolvono il problema , poi ci sono i biocarburanti di 3 generazione che sono prodotti da piante non commestibili che crescono su terreni NON coltivabili o alghe,coltivate in serra o mare aperto e non presentano questi problemi

Come detto sopra, a me non risulta un legame fra colture energetiche e speculazioni; l'aumento importante del prezzo del grano di 3 anni fà ad esempio aveva origine molto diverse.



per quanto riguarda le coltivazioni di colza e girasole per uso ''energetico'' non ci sono ''monopoli '' o licenze anzi le ultime notizie che avevo ,erano che U.E incentivava queste produzioni ,anche con contributi .

Non ci sono mai state, nè ci sono tuttore, incentivi per colza o girasole per uso energetico.
Il premio comunitario per questi articoli è indipendente dall'utilizzo per produzioni energetiche, ed analogo a quello di altri prodotti non ad uso energetico.

cama81
05-11-2011, 12:45
Come detto sopra, a me non risulta un legame fra colture energetiche e speculazioni; l'aumento importante del prezzo del grano di 3 anni fà ad esempio aveva origine molto diverse.


difatti ho detto che il prezzo del grano è aumentato per speculazione finanziaria ... certo che se diventa un business anche energetico la speculazione aumenterebbe .