eraser
01-11-2011, 12:13
Ma insomma, non si capisce, qualcuno dice di sì, qualcuno dice che è sbagliato...
...ma data la relatività di Einstein, è vero che una molla compressa aumenterebbe di massa? (In via del tutto teorica, misurazione non realmente possibile ovviamente)
Qualcuno dice che è un'errata applicazione della teoria della relatività (riporto un commento trovato su Internet):
quello che hai trovato è un classico esempio di cattiva interpretazione di una legge fisica... in primo luogo la relatività di einstein è applicabile alle onde elettromagnetiche (a onde, cioè, che si propagano alla velocità della luce), una molla in tensione non si muove, nè varia il campo elettromagnetico da questa prodotto (dovuto all'agitazione termica) qualora venga compressa. questa regola è applicabile, ad esempio, quando consideriamo l'emissione di fotoni da una certa sorgente mettendola in relazione alla legge di Planck in cui si dice che E = hv (dove h è la costante di Plank e "v" la frequenza del fotone che si propaga). uguagliando quest'ultima alla relazione di Einstein abbiamo: mc2 = hv
questa relazione mette in risalto il legame esistente tra la massa efficace di un corpuscolo veloce, e la lunghezza d'onda dell'energia che trasporta con se.
Invece ho trovato un libro, "Fisica.gen.e Sper. 1ø", che afferma il contrario:
Se una molla di costante elastica K viene compressa di un tratto l, il lavoro Kl^2 / 2 necessario per la compressione viene immagazzinato sotto forma di energia potenziale. Secondo la relatività la molla compressa risulta più pesante di una quantità dm = Kl^2 / 2c^2, ma questa quantità è del tutto inapprezzabile a causa del fattore c^2 a denominatore
Voi che dite? :)
Grazie!
Ciao :)
...ma data la relatività di Einstein, è vero che una molla compressa aumenterebbe di massa? (In via del tutto teorica, misurazione non realmente possibile ovviamente)
Qualcuno dice che è un'errata applicazione della teoria della relatività (riporto un commento trovato su Internet):
quello che hai trovato è un classico esempio di cattiva interpretazione di una legge fisica... in primo luogo la relatività di einstein è applicabile alle onde elettromagnetiche (a onde, cioè, che si propagano alla velocità della luce), una molla in tensione non si muove, nè varia il campo elettromagnetico da questa prodotto (dovuto all'agitazione termica) qualora venga compressa. questa regola è applicabile, ad esempio, quando consideriamo l'emissione di fotoni da una certa sorgente mettendola in relazione alla legge di Planck in cui si dice che E = hv (dove h è la costante di Plank e "v" la frequenza del fotone che si propaga). uguagliando quest'ultima alla relazione di Einstein abbiamo: mc2 = hv
questa relazione mette in risalto il legame esistente tra la massa efficace di un corpuscolo veloce, e la lunghezza d'onda dell'energia che trasporta con se.
Invece ho trovato un libro, "Fisica.gen.e Sper. 1ø", che afferma il contrario:
Se una molla di costante elastica K viene compressa di un tratto l, il lavoro Kl^2 / 2 necessario per la compressione viene immagazzinato sotto forma di energia potenziale. Secondo la relatività la molla compressa risulta più pesante di una quantità dm = Kl^2 / 2c^2, ma questa quantità è del tutto inapprezzabile a causa del fattore c^2 a denominatore
Voi che dite? :)
Grazie!
Ciao :)