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View Full Version : Allagamenti in Thailandia: prima foto della fabbrica Sony


Redazione di Hardware Upg
25-10-2011, 07:19
Link alla notizia: http://www.fotografidigitali.it/news/allagamenti-in-thailandia-prima-foto-della-fabbrica-sony_39138.html

Il livello dell'acqua nelle zone colpite non accenna a diminuire: gli stabilimenti Nikon e Sony sono tuttora sotto più di due metri e mezzo d'acqua

Click sul link per visualizzare la notizia.

g.luca86x
25-10-2011, 07:42
:osd: ecco i vantaggi di aprire fabbriche in paesi dalla schiavitù legalizzata ma che restano pur sempre terzo mondo :rolleyes:

Lybra85
25-10-2011, 07:56
Oddio...un alluvione può capitare anche in Pianura Padana o in Giappone non è che cose del genere capitano solo nel terzo mondo.
Certo sono molto meno fiducioso per quanto riguarda il "tornare alla normalità" non dico tanto della fabbrica quanto delle infrastrutture e della logistica necessarie ad esportare i prodotti in tutto il mondo.

Certo...ripeto ho più fiducia su un ritorno alla normalità a Sendai piuttosto che in Thailandia

greio
25-10-2011, 07:56
Non che nella bassa padovana un anno fa fossimo messi tanto meglio! E neppure in Giappone sei mesi fa!

g.luca86x
25-10-2011, 08:00
beh, non mi pare che i monsoni ci siano su tutto il pianeta. quello che hanno risparmiato le varie aziende sui costi della manodopera mi sa che adesso lo dovranno spendere maggiorato sugli impianti di produzione... non credo siano stati allagati da acqua distillata e pura...

halduemilauno
25-10-2011, 08:13
:osd: ecco i vantaggi di aprire fabbriche in paesi dalla schiavitù legalizzata ma che restano pur sempre terzo mondo :rolleyes:

Cmq il mio primo pensiero sarebbe andato e va alle popolazioni colpite.

redeagle
25-10-2011, 08:23
lol già vi siete scordati quello che è successo qui a Roma giovedì scorso? Anche noi siamo terzo mondo, non scordiamocelo.

teod
25-10-2011, 08:24
:osd: ecco i vantaggi di aprire fabbriche in paesi dalla schiavitù legalizzata ma che restano pur sempre terzo mondo :rolleyes:


:rolleyes:

Tu pensa a quelli che lavorano o lavoravano in quella fabbrica e che ora, se sono fortunati, non hanno lavoro.
Poi, se vuoi e ne hai le competenze, comincia a criticare la politica economica mondiale.


P.S. Sei mai stato in Thailandia?

teod
25-10-2011, 08:25
lol già vi siete scordati quello che è successo qui a Roma giovedì scorso? Anche noi siamo terzo mondo, non scordiamocelo.

Mai stato nel terzo mondo vero?

alexdal
25-10-2011, 08:38
@: g.luca86x

Il tuo e' un commento razzista e cattivo.

Grazie a quegli stabilimenti tanta gente lavora in quei paesi. Guadagna e ha un tenore di vita maggiore di altri. Si formano nuove leve piu' professionali.

Vedi Giappone dopo la guerra faceva radioline e piccola tecnologia e poi sono diventati grandi. E facevano fare le cose in Korea. Poi la Korea da fabbricatore e' diventato un paese di progettazione e innovazione, quindi facevano fare le cose in Taiwan, Adesso in Taiwan pensano e fanno fare le cose in altri paesi. Anche in Cina molte cose le stanno facendo fare in altri paesi asiatici.

Intanto le fabbrica in paesi terzi sono sempre migliori e piu' efficienti. quando tra qualche decennio la popolazione si stabilizzera' e anche i paesi detti del secondo o terzo mondo saliranno di grado. alla fine nessuno fara' fare le cose a terzi. Tutti faranno in casa in stabilimenti piu' efficenti, semmai senza operai. Visto che e' quello che ti da fastidio che degli operai lavorano.

redeagle
25-10-2011, 08:43
Scusa ma la tua risposta mi sembra un po' ottusa: qui c'è chi ha affermato "ecco i vantaggi di aprire fabbriche etc. etc." e io ho fatto notare che anche nella capitale della SVILUPPATISSIMA ITALIA pochi giorni fa abbiamo camminato per strada immersi in acqua fino al torace, siamo stati senza energia elettrica fino a sera inoltrata e c'è qualcuno (zona Tiburtina) che è ancora senza telefono.

Non vedo cosa c'entri la tua risposta.

CrapaDiLegno
25-10-2011, 08:46
Qualche anno fa anche in Europa è avvenuta una cosa simile con lo straripamento del Danubio che ha devastato molte città Europee, non del terzo mondo, inclusa Dresda e tutte le sue fabbriche HiTech. Probabilmente qualcuno si ricorda dei problemi alla fabbrica AMD a Dresda proprio per l'alluvione. Ma ovviamente non fu l'unica azienda colpita dal disastro.

Tecnologicamente parlando, ci faremo una ragione di pagare gli HDD e i sensori digitali qualche euro in più. Eticamente parlando diciamo che a nessuno frega niente di quello che è accaduto là. E questo è ben più grave di 4 testine di HDD o di sensori per macchine digitali.
Ma questo è il mondo in cui viviamo e non facciamo gli ipocriti... ci va bene così, altrimenti voglio vedere quanto vi costerebbe qualsiasi cosa che oggi avete il piacere di comprarvi.

grifis87
25-10-2011, 09:01
Quello che "credo" volesse dire g.luca86x è una critica al sistema capitalista su cui fanno leva molte (tutte) gradi aziende. Spostare la produzione nei paesi il cui la manodopera costa nulla in rapporto ai guadagni che queste società fanno non è certo un'opera prettamente indirizzata all'offerta di lavoro dove il lavoro è poco...
E' vero che questi stabilimenti/fabbriche offrono lavoro....ma è anche vero che a parità di lavoro un operaio occidentale costerebbe molto di più alla società.

rinco73
25-10-2011, 09:20
La thailandia non e' assolutamente un paese con schiavitu legalizzata, e non e' assolutamente terzo mondo!
Allora che dire dell' Italia con il caporalato al sud?
Paese schiavista?
Per piacere se non sapete di cosa parlate lasciate perdere...
A roma e' bastata una pioggia torrenziale per mandare in tilt la citta'; un forte acquazzone per mandare in tilt una capitale europea!!!
Leggiti qualche dato della thailandia e capirai qualcosa...
In thailandia producono WD,Sony,Nikon,Intel, Toyota, honda e mille altre imprese di primo piano.... le infrastrutture e la logistica sono percio all' altezza.....
Certe affermazioni lasciano veramente il tempo che trovano...

rinco73
25-10-2011, 09:50
"Spostare la produzione nei paesi il cui la manodopera costa nulla in rapporto ai guadagni che queste società fanno non è certo un'opera prettamente indirizzata all'offerta di lavoro dove il lavoro è poco..."
Se il paese riesce a sfruttare al meglio la possibilita che le viene offerta migliora la vita "economica" e sociale di tutti i suoi cittadini...
E' un' oppotunita incredibile se le cose vengono fatte bene.
Nel "vero terzo mondo" mancano ingegneri ed forza lavoro specializzata, le infrastrutture e la logistica non sono sempre all' altezza, la stabilita del governo non e' assicurata e via dicendo...
Made in china, made in thailand, ma quando mai avete visto made in burkina faso, o made in laos?

Obelix-it
25-10-2011, 10:24
Grazie a quegli stabilimenti tanta gente lavora in quei paesi. Guadagna e ha un tenore di vita maggiore di altri. Si formano nuove leve piu' professionali.


E grazie a quegli stessi stabilimenti, gente qui da noi (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/28/treviso-datalogic-va-in-vietnam-e-licenzia-sacconi-non-lo-sa-apriremo-tavolo/114380/) non hai piu' un lavoro, ed ha un tenore di vita minore di altri.

No, le multinazionali non vanno in Thailandia per scopi umanitari, eh?? :eek: :eek:

grifis87
25-10-2011, 10:26
@rinco73

No ma infatti l'allusione al "terzo mondo" è sicuramente fuori luogo e sbagliata. Paesi che producono ed esportano e quindi hanno comunque un'economia che (anche se a tratti) funziona, non possono certo essere considerati del terzo mondo.
Quello di cui parlavo io era riferito al fatto che probabilmente il lavoro offerto in questi paesi in cui la moneta è moto debole (basti considerare che 1€ vale piu di 40 Bath Tailandesi) non è altro che la conseguenza di un'attività commerciale ultra conveniente per le grandi aziende che con lo stipendio di un lavoratore occidentali lì ci pagano decine di dipendenti (il che comporta enormi risparmi anche nella costuzione di stabilimenti, depositi e quant'altro).
Quindi non credo che queste aziende vadano venerete per la loro disponibilità e bontà infinita nei confronti di questi paesi...
E' bene che portino lavoro...ma ovviamente hanno il loro tornaconto e moralmente parlando la cosa mi colpisce un po tutto qui...

approfitto per far leggere questo articolo

http://www.corriere.it/esteri/10_maggio_26/cina-fabbrica-ipad-suicidi_02c0d772-68a9-11df-9742-00144f02aabe.shtml

riguarda la piu grande azienda produttrice e fornitrice di materiali e componenti elettroniche al mondo, la Foxconn.
Tra le tante società che fornisce spicca anche APPLE.

LORENZ0
25-10-2011, 10:35
:osd: ecco i vantaggi di aprire fabbriche in paesi dalla schiavitù legalizzata ma che restano pur sempre terzo mondo :rolleyes:

ma tu lo sai cosa significa Terzo Mondo? nel terzo mondo non si produce quasi nulla (soprattutto non si produce tecnologia) perchè si è impegnati a lottare per trovare l'acqua da bere o il cibo per mangiare!!!!

Semmai il punto è un altro, totalmente diverso da quello che dici tu, e cioè: aprire fabbriche in zone dove sono facili e frequenti alluvioni simili, può essere un'operazione poco intelligente? probabilmente questa domanda se la sono già posta tempo fa Sony, Nikon, Western Digital e tutti quelli che, alla fine, hanno comunque deciso di costruire stabilimenti in quella zona...evidentemente il gioco valeva la candela....di certo Sony o altri grandi produttori non fanno le cose "ad minchiam"...

rinco73
25-10-2011, 11:07
E' UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER QUEI PAESI.
Quello e' un paese COMUNISTA, PRIVO DI LIBERA INFORMAZIONE E DIRITTO DI OPPINIONE DI MANIFESTARE DI AGGREGARSI E VIA DICENDO(anche se le cose stanno cambiando anche la!); non ha niente a che vedere con secondo o terzo mondo!
Ricordiamoci che molti paesi europei cercano di attirare capitali ed investimenti stranieri per usufruire di soldi che altrimenti non avrebbero!
L' Italia ha svalutato la lira per molti decenni attirando investimenti e favorendo l' export!

rinco73
25-10-2011, 11:17
Cosa dovrebbero dire i thailandesi del nostro sud dove OGNI ANNO ci sono frane e smotamenti ?(una proprio di questi giorni in cui e' morta una ragazza) Ripeto CINQUANTA ANNI CHE NON CAPITAVA! Secondo voi WD, HONDA, TOYOTA, NIKON, SONY, SEAGATE, E MOLTE ALTRE sono cosi cretini da investire in un posto dove ci sono piu alluvioni che in italia?

nico_1982
25-10-2011, 11:27
E' UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER QUEI PAESI.
Quello e' un paese COMUNISTA, PRIVO DI LIBERA INFORMAZIONE E DIRITTO DI OPPINIONE DI MANIFESTARE DI AGGREGARSI E VIA DICENDO(anche se le cose stanno cambiando anche la!); non ha niente a che vedere con secondo o terzo mondo!
Ora la Thailandia sarebbe un paese comunista? Per favore... :P

!fazz
25-10-2011, 11:31
la smettete con flame e politica varia o vi devo far smettere io con la forza?

Asterion
25-10-2011, 11:57
Sono stato in Thailandia in viaggio di nozze e l'ho trovato un paese affascinante, anche perché completamente diverso da qualunque altro nel nostro continente.

Vorrei smentire qualche diceria sulla Thailandia: non c'è dittatura ma un governo democraticamente eletto, anche se contestato molto duramente. C'è anche un re, amatissimo dal popolo, anche se ha cariche quasi solo rappresentative, come la regina in Inghilterra.

La popolazione è prevalentemente buddista e in genere piuttosto pacifica.

Una cosa mi ha colpito molto: a Bangkok esistono grattacieli e centri commerciali costruiti nel lusso più sfrenato e a nemmeno 100 metri si trovano le baracche costruite nel fango. O ancora: hotel e aerei meravigliosi con una popolazione quasi interamente di contadini e operai che vivono in piccole case o capanne di legno .

Il rumore dei monsoni, quando soffiano per le vie di Bangkok, sono davvero paurosi. Posso a stento immaginare quanto siano violente le piogge.

Detto questo, ho visto villaggi con acqua alta metri. Probabilmente tutti gli averi di quella povera gente sono andati distrutti, oltre ai morti che si conteranno e ai posti di lavoro persi a causa dell'alluvione.

MiKeLezZ
25-10-2011, 13:29
In un articolo che parla della Thailandia mi piacerebbe parlare della stessa, così come mi piacerebbe poter parlare dell'economia del paese e dei motivi delle scelte commerciali dei gruppi internazionali, ambito di cui hwupgrade tratta e che non è interamente politico.
Non sapendo però la liceità di tale cosa visto il richiamo del moderatore, penso mi limiterò a dire che l'utente di cui sopra ha visto solo la punta dell'iceberg della Thailandia (la parte più luccicante e colorata), mentre manca tutto il resto, è un paese che ha un re, ha dei parlamentari che sono comandati dal re stesso e che tengono in mano economicamente il paese e ha una fiscalità tutta particolare, e non per ultimo ha il vietnam a due passi e un'economia fortemente agricola (e i braccianti vedono un salto di qualità poter venir schiavizzati nelle vicine fabbrichè/città). Certo, non mancano gli immensi grattacieli, i vicoli illuminati dai mille neon dei negozi, e un certo benessere nelle grosse città, ma...
Infine, da un punto di vista climatico, ritengo un enorme sbaglio confondere dei paesi tropicali dominati dalla stagione dei monsoni, affacciati sull'oceano e alla mercè delle loro continue tempeste e cicloni, con il mite clima mediterraneo nel cui i cicloni sono decennali e i cui eventuali (ridicoli) allagamenti sono semplicemente causati da una incapacità nella costruzione civile e nella gestione dei rivoli di acqua che naturalmente si formano con la pioggia.

Asterion
25-10-2011, 13:37
Non pretendo di essere un esperto della Thailandia, ci ho passato solo 16 giorni. Come tutti, ho solo dato il mio modesto contributo alla discussione.

Edit: Aggiungo, in generale, che portare avanti una conversazione pacifica e pacata è diventata un'impresa :D

Flight666
25-10-2011, 13:57
Su su non serve arrabbiarsi tanto per le opinioni degli altri ognuno le tenga per se che così stiam tutti meglio (specialmete in certi casi ><)

Lybra85
25-10-2011, 14:40
Grazie a quegli stabilimenti tanta gente lavora in quei paesi. Guadagna e ha un tenore di vita maggiore di altri. Si formano nuove leve piu' professionali.
LOL :sofico: 80$ al mese é un tenore di vita elevato? Proprio un posto come la Thailandia farebbe molti più soldi col turismo piuttosto che attrarre i costruttori giapponesi, peccato che questo splendido paese a parte pochi distretti turistici é ancora tutt'altro che mansueto e al sicuro, sopratutto politicamente (visitarlo per turismo è diverso che viverci).
Tra l'altro il manufacturing hi-tech porta ben poca professionalità visto che gli ingegneri sono spesso giapponesi "in trasferta" e molte operazioni sono fatte in automatico dalle macchine.

Se aziende come Nikon,Honda,Canon,Sony sono disposti a correre i rischi sopratutto di instabilità politica è perché sono certi di spendere poco in energia, manodopera e di avere la briglia molto larga per quanto riguarda tutta la burocrazia per costruire (già perchè certi SCEMPI al paesaggio in Italia o in Giappone non puoi farli, in CIna ad es. non ti dice niente nessuno se sversi nel fiume giallo qualche solvente ultra tossico)


Vedi Giappone dopo la guerra faceva radioline e piccola tecnologia e poi sono diventati grandi. E facevano fare le cose in Korea. Poi la Korea da fabbricatore e' diventato un paese di progettazione e innovazione, quindi facevano fare le cose in Taiwan, Adesso in Taiwan pensano e fanno fare le cose in altri paesi. Anche in Cina molte cose le stanno facendo fare in altri paesi asiatici.
A dire il vero la tecnologia e l'industria Giapponese esiste già dalla fine 1800, poichè quando l'Imperatore liquidò i Samurai (con la restaurazione Meiji) con terre e soldi costoro crearono la prima classe dirigente del paese e le prime industrie.
Che poi il Giappone uscì distrutto dalla II° Guerra Mondiale e la nostra cultura imbecille ha bollato per anni come "schifo" la loro roba è un altro paio di maniche.La differenza è che paesi come il Giappone,la Korea e in parte anche Taiwan hanno aziende storiche da prima della Guerra o anche dopo la Guerra, oggi delocalizzano è vero ma sono parte di quei paesi da parecchio tempo.Thailandia,Cina,Birmania,Vietnam per varie ragioni storiche non hanno un'industria nazionale e non l'avranno ancora per molto (non basta saper scopiazzare) quindi al massimo che possono fare è attrarre investimenti con bassi costi,bassa burocrazia, nessuna tutela ambientale...solita roba

Che poi anche il GIappone oggi non se la passa poi benissimo, in tanti sono incazzati per la delocalizzazione nelel FIlippine o in Thailandia, segno che non è poi tutta sta gran figata chiudere lì per andare altrove (e lo stesso vale per noi)


Intanto le fabbrica in paesi terzi sono sempre migliori e piu' efficienti. quando tra qualche decennio la popolazione si stabilizzera' e anche i paesi detti del secondo o terzo mondo saliranno di grado. alla fine nessuno fara' fare le cose a terzi. Tutti faranno in casa in stabilimenti piu' efficenti, semmai senza operai. Visto che e' quello che ti da fastidio che degli operai lavorano.
Gli stabilimenti sono efficenti perchè sono nuovi.A Honda costa magari di meno costruire da zero in Vietnam (cosa che sta facendo) piuttosto che ingrandire o rifare del tutto un impianto in Giappone, magari schiacciata fra il poco spazio disponibile e i costi molto alti.

Comunque dubito che certi paesi emergeranno mai. semplicemente quando non saranno più convenienti (e già oggi la Cina non è più così conveniente in alcuni settori) si andrà laddove costerà meno: prima era l'asia domani sarà l'Africa.

MARROELLO
25-10-2011, 17:09
Lasciamo perdere va.

St1ll_4liv3
25-10-2011, 17:28
La thailandia non e' assolutamente un paese con schiavitu legalizzata, e non e' assolutamente terzo mondo!
Allora che dire dell' Italia con il caporalato al sud?
Paese schiavista?
Per piacere se non sapete di cosa parlate lasciate perdere...
A roma e' bastata una pioggia torrenziale per mandare in tilt la citta'; un forte acquazzone per mandare in tilt una capitale europea!!!
Leggiti qualche dato della thailandia e capirai qualcosa...
In thailandia producono WD,Sony,Nikon,Intel, Toyota, honda e mille altre imprese di primo piano.... le infrastrutture e la logistica sono percio all' altezza.....
Certe affermazioni lasciano veramente il tempo che trovano...

Quoto.

Domani a Roma ci sarà un nuovo temporale, e via di nuovo tutto allagato!


Cmq, speriamo risolvano presto questo problema, che fa male a loro, e a noi consumatori.


Piccolo OT

Questa era Roma il 20 ottobre

http://www.youtube.com/watch?v=nWs2QFVxfAk&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=uCJy7nYMtCg&feature=related

per la cronaca, il famoso negozio Tiburcc è proprio lì dietro, e stanno in uno scantinato. Chissà la situazione che si è creata...

teod
25-10-2011, 17:33
io ho fatto notare che anche nella capitale della SVILUPPATISSIMA ITALIA pochi giorni fa abbiamo camminato per strada immersi in acqua fino al torace, siamo stati senza energia elettrica fino a sera inoltrata e c'è qualcuno (zona Tiburtina) che è ancora senza telefono.


Non vorrei dire una cosa... ma forza della natura e sviluppo non sono cose che vanno di pari passo.... se arriva un'alluvione imprevista puoi essere preparato quanto vuoi, ma se le infrastrutture non sono progettate per resistergli e sono imbrigliate in un ammasso di costruzioni la cui base risale a 2000 anni fa e non la puoi demolire, è ovvio che ci siano conseguenze... 1 morto il bilancio... in un paese sottosviluppato (senza monitoraggio satellitare, senza monitoraggio delle acque fluviali, senza pulizia dei canali, senza protezione civile, senza pompieri con idrovore e mezzi anfibi) hai idea di quali sarebbero state realmente le conseguenze???
Adesso, va bene lamentarsi che ci sono danni se cade un mare d'acqua dal cielo in un'ora, va bene che ci sono stati danni, va bene che alcune cose potevano essere previste e ridotte (pulizia canali di scolo, pompe più efficienti in metropolitana)... ma se arriva l'acqua, o un evento naturale eccezionale, e si limitano i danni pur essendo in un territorio a rischio (ricordo che per Roma passa un bel fiume), allora tutto si può dire tranne che non ci sia stato "sviluppo".
In un paese del vero terzo mondo non sapresti neanche che c'è stata un'alluvione e che sono morte decine di persone....
Ciao

dellsardegna
25-10-2011, 23:24
Vivo in Thailandia dal 2005
e posso dire che molti commenti che ho letto fanno veramente ridere, commente senza senso e senza informazioni di base

Il re della thailandia non ha nessun potere politico, e' una persona molto amata per il bene che ha fatto per il suo popolo duranti gli anni di sviluppo


In Thailandia vi cito alcune cose che funzionano meglio rispetto all'italia

L'Aereporto di Bangkok e' uno dei migliori aereoporti del mondo, tutto ordinato e tutto funzionante al massimo, essendo un paese che riceve molti turisti che ha anche superto la cara vecchia italia.. e si qui i turisti vengono trattati con il sorriso.. mica come in italia che si cerca di fregarli in tutti i modi

Gli ospedali sono privati e funzionano come in america cioe si fa l assicurazione privata circa 200 euro all anno ma rispetto a quelli italiani qui c e' piu pulizia, voglia di lavorare e professionalita

Le poste funzionano come delle vere poste... mica come dai noi che ormai vendono lavatrici, cellulari , computer.... ma come si puo.. ed il servizio postale sempre piu scadende, con personale assunto solo per 3 mesi e corrieri che rubano i pacchi

Le strade sono sempre ordinate, larghe anche 3/4 corsie, e non presentano buche nell asfalto come in molti comuni in italia

non sto qui a parlare di altro, visitate la Thailandia e cercato su google e wikipedia prima di scrivere cavolate

a chi diceva che la moneta della thailandia non vale niente rispetto all euro
1 euro = 40 baht ma lo sapete che 40 baht non ci compri niente ??
ti viene 1 bottiglia di birra al supermarket !!

parlavate anche di fabbriche ?? ah si quelle fabbriche che assumono personale dalla Birmania, Combodia, Laos ecc ???

dellsardegna
25-10-2011, 23:30
In un articolo che parla della Thailandia mi piacerebbe parlare della stessa, così come mi piacerebbe poter parlare dell'economia del paese e dei motivi delle scelte commerciali dei gruppi internazionali, ambito di cui hwupgrade tratta e che non è interamente politico.
Non sapendo però la liceità di tale cosa visto il richiamo del moderatore, penso mi limiterò a dire che l'utente di cui sopra ha visto solo la punta dell'iceberg della Thailandia (la parte più luccicante e colorata), mentre manca tutto il resto, è un paese che ha un re, ha dei parlamentari che sono comandati dal re stesso e che tengono in mano economicamente il paese e ha una fiscalità tutta particolare, e non per ultimo ha il vietnam a due passi e un'economia fortemente agricola (e i braccianti vedono un salto di qualità poter venir schiavizzati nelle vicine fabbrichè/città). Certo, non mancano gli immensi grattacieli, i vicoli illuminati dai mille neon dei negozi, e un certo benessere nelle grosse città, ma...
Infine, da un punto di vista climatico, ritengo un enorme sbaglio confondere dei paesi tropicali dominati dalla stagione dei monsoni, affacciati sull'oceano e alla mercè delle loro continue tempeste e cicloni, con il mite clima mediterraneo nel cui i cicloni sono decennali e i cui eventuali (ridicoli) allagamenti sono semplicemente causati da una incapacità nella costruzione civile e nella gestione dei rivoli di acqua che naturalmente si formano con la pioggia.

Ma cosa dici ??? il re comanda il parlamento ma che cavolata e' questa

si ci sono leggi severe che contribuiscono alla sicurezza del paese e della criminalita pari a 0

qui uno straniero senza lavoro non puo vivere ma deve sempre uscire dal paese, qui uno straniero puo fare solo certi tipi di lavori, si favorisce quindi prima il benessere e l occupazione dei cittadini thailandesi
l

rockrider81
26-10-2011, 08:53
Se apri una fabbrica in zone calde il rischio alluvione deve essere calcolato in generale, a volte ti va bene a volte ti va male. In questo caso a Siny e Nikon è andata male .
Purtroppo nessuna opera fluviale può contenere un evento eccezionale come quello di Roma ma se parliamo di aprire in Italia sono certo che ce ne sono tante di zone dove è impossibile andare sott'acqua ma è possibile andare sotto l'utile in quanto i nostri stipendi sono 6 volte tanto.

Cpt Harlock
26-10-2011, 14:26
[QUOTE=St1ll_4liv3;36217076]Quoto.

Cmq, speriamo risolvano presto questo problema, che fa male a loro, e a noi consumatori.

Concordo.