c.m.g
20-10-2011, 08:37
Pubblicato da Federico Moretti giovedì 20 ottobre 2011
http://static.blogo.it/ossblog/unifiedextensiblefirmwareinterfaceuefi.jpg
L’intervento di The Free Software Foundation (FSF) sulla possibile esclusione di Linux e d’altri sistemi operativi, diversi da Windows 8, con l’introduzione del Secure Boot di UEFI è probabilmente la più lucida emersa fino ad ora. Con un appello ai produttori FSF distingue tra Secure Boot e “restricted boot”, centrando il problema.
Anziché assecondare scomposte invettive rivolte a Microsoft, FSF ha analizzato la situazione, individuando l’elemento discriminante per l’installazione di Linux: la petizione (http://www.fsf.org/campaigns/secure-boot-vs-restricted-boot/statement) rivolta ai produttori non accusa Windows 8. Quanto i produttori dovrebbero garantire è la possibilità d’utilizzo del Secure Boot da parte di qualunque sistema.
Matthew Garret di Red Hat ha approfondito la propria disamina (http://mjg59.dreamwidth.org/6503.html) del Secure Boot, applaudendo l’articolo di FSF. L’ostacolo ha più di una soluzione: è fondamentale l’approccio dei produttori perché disabilitare il Secure Boot non è l’unica via per procedere all’installazione di Linux. Basterebbe inserire ulteriori chiavi di cifratura.
Fonte: OssBlog (http://www.ossblog.it/post/8465/the-free-software-foundation-interviene-circa-il-secure-boot-di-uefi) Via | The Free Software Foundation (http://www.fsf.org/campaigns/secure-boot-vs-restricted-boot)
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L’intervento di The Free Software Foundation (FSF) sulla possibile esclusione di Linux e d’altri sistemi operativi, diversi da Windows 8, con l’introduzione del Secure Boot di UEFI è probabilmente la più lucida emersa fino ad ora. Con un appello ai produttori FSF distingue tra Secure Boot e “restricted boot”, centrando il problema.
Anziché assecondare scomposte invettive rivolte a Microsoft, FSF ha analizzato la situazione, individuando l’elemento discriminante per l’installazione di Linux: la petizione (http://www.fsf.org/campaigns/secure-boot-vs-restricted-boot/statement) rivolta ai produttori non accusa Windows 8. Quanto i produttori dovrebbero garantire è la possibilità d’utilizzo del Secure Boot da parte di qualunque sistema.
Matthew Garret di Red Hat ha approfondito la propria disamina (http://mjg59.dreamwidth.org/6503.html) del Secure Boot, applaudendo l’articolo di FSF. L’ostacolo ha più di una soluzione: è fondamentale l’approccio dei produttori perché disabilitare il Secure Boot non è l’unica via per procedere all’installazione di Linux. Basterebbe inserire ulteriori chiavi di cifratura.
Fonte: OssBlog (http://www.ossblog.it/post/8465/the-free-software-foundation-interviene-circa-il-secure-boot-di-uefi) Via | The Free Software Foundation (http://www.fsf.org/campaigns/secure-boot-vs-restricted-boot)