View Full Version : Libia ed Internet, una questione isolata?
Redazione di Hardware Upg
29-08-2011, 13:54
Link all'Articolo: http://www.hwupgrade.it/articoli/multimedia/2945/libia-ed-internet-una-questione-isolata_index.html
I recenti fatti di cronaca hanno portato alla ribalta la situazione della Libia, paese nord-africano in cui Internet è rimasto spento per mesi. In questo articolo andremo ad analizzare la questione, non solo limitandoci a quella libica, prendendo da esempio altri paesi. Se internet è sinonimo di libertà, quando questo viene spento, manca anche la nostra libertà?
Click sul link per visualizzare l'articolo.
WillianG83
29-08-2011, 14:14
Dico soltanto che ho sempre trovato "divertente" il fatto che la gente spesso confonde libertá o democrazia con anarchia, che si parli di internet o leggi.
zhelgadis
29-08-2011, 14:22
Personalmente, trovo divertente che la gente pensi davvero che internet possa servire a diffondere un qualsiasi tipo di libertà ;)
Internet esiste perché e fin quando il governo del paese in cui si risiede lo consente. Nel momento in cui il governo è illiberale, internet fa esattamente ciò che il governo vuole. Altrimenti il governo la chiude.
Willy_Pinguino
29-08-2011, 14:36
insomma hanno ragione gli stati (inteso come chi é al potere in quello stato al momento) o hanno ragione gli interessi supremi degli utenti?
no secondo me non c'é risposta, sia gli stati che gli interessi di alcuni utenti si dimostrano spesso sbagliati o quantomeno opinabili... si é sempre detto che internet si autoregolamenta ma é falso e questa discussione lo dimostra...
non ci sono risposte giuste, se non utopiche... in teoria una internet sempre aperta, sempre libera ed accessibile a tutti senza distinzioni é l'unica risposta corretta, ma questa risposta non é possibile, i cavi e le macchine sono di proprietà di qualcuno, risiedono in luoghi fisici e quindi sottoposti alle leggi ed agli obblighi di chi governa quei territori.
e avere internet é un costo! chi ha piú soldi ha anche piú scelta e puó bypassare gli eventuali blocchi, quindi anche in questo caso, gli utenti ricchi sono avvantaggiati.
se gli stati del mondo si accordassero per delle regole di gestione, ci sarebbe un apparente trasparenza, ma semplicemente tutti gli interessati avrebbero accesso ai protocolli di controllo e potrebbero, a scelta, usarli a proprio vantaggio o rifarsi alle ovvie regole interne di autocontrollo per mascherare i propri interventi... legittimi o illegittimi che siano.
senza contare i grandi interessi di controllo dei contenuti che pretenderebbero la loro fetta di diritto di controllo, ad ogni livello.
io personalmente preferisco che la situazione resti non organizzata... é una situazione debole, ma meno controllabile e controllata di quella che si prospetterebbe con degli accordi e regole a livello globale.
che internet resti anarchica é l'unica garanzia di poter avere un minimo di libertà, ovviamente IMHO...
Oltre a quanto accaduto nel Regno Unito, in scala minore è avvenuto anche a Filadelfia negli Usa tale da costringere al coprifuoco, ed anche lì il "passaparola" per i saccheggi è passato attraverso Twitter e Facebook.
Ma per quanto sia contrario per diversi motivi a questi 2 social network, ritengo che imporre un filtro governativo localizzato sia pressochè inutile: se non viene aggirato, ci si sposta direttamente su altri lidi, basta pensare alla messaggistica istantanea.
Può essere attuato un controllo preventivo, per cercare di fermare sul nascere certe iniziative, andando a perseguire i "promotori".
In Cina lo fanno da tempo, ma il confine tra il legittimo controllo dell'ordine pubblico e soppressione delle libertà personali è diventato inesistente.
Questo per dire che non c'è una soluzione semplicistica al problema.
dado1979
29-08-2011, 14:54
Non si può dare un giudizio corretto e definitivo in questo momento... come ogni cosa internet va modellata all'evolversi della nostra società: come in ogni cosa io credo che la risposta migliore (e non intendo perfetta) sia una giusta via di mezzo.
Oltre a quanto accaduto nel Regno Unito, in scala minore è avvenuto anche a Filadelfia negli Usa tale da costringere al coprifuoco, ed anche lì il "passaparola" per i saccheggi è passato attraverso Twitter e Facebook.
Ma per quanto sia contrario per diversi motivi a questi 2 social network, ritengo che imporre un filtro governativo localizzato sia pressochè inutile: se non viene aggirato, ci si sposta direttamente su altri lidi, basta pensare alla messaggistica istantanea.
Può essere attuato un controllo preventivo, per cercare di fermare sul nascere certe iniziative, andando a perseguire i "promotori".
In Cina lo fanno da tempo, ma il confine tra il legittimo controllo dell'ordine pubblico e soppressione delle libertà personali è diventato inesistente.
Questo per dire che non c'è una soluzione semplicistica al problema.
La Cina secondo me è il non plus ultra della dimostrazione che Internet è libero se lo vuole il paese, basti pensare che tu puoi entrare nei loro siti, ma loro non possono entrare nei nostri.
Invito chiunque a provare ad entrare in "Youkku", o come si chiama la "copia" di Youtube in Cina, e chiedete ad un cinese di entrare in Youtube dal RPC.
Insomma, il "regime" cinese ha imparato come sfruttare a proprio vantaggio i media, forse successivamente agli avvenimenti di piazza Tienanmen.
Vedasi le recenti dichiarazioni del sottosegretario USA sul Tibet.
La Cina secondo me è il non plus ultra della dimostrazione che Internet è libero se lo vuole il paese, basti pensare che tu puoi entrare nei loro siti, ma loro non possono entrare nei nostri.
Invito chiunque a provare ad entrare in "Youkku", o come si chiama la "copia" di Youtube in Cina, e chiedete ad un cinese di entrare in Youtube dal RPC.
Insomma, il "regime" cinese ha imparato come sfruttare a proprio vantaggio i media, forse successivamente agli avvenimenti di piazza Tienanmen.
Vedasi le recenti dichiarazioni del sottosegretario USA sul Tibet.
Fino a quando non si creeranno buchi nella loro maglia di monitoraggio.
La crescita esponenziale di pc, tablet e smartphone sta' ingigantendo gli accessi alla rete, e ritengo che ben presto si moltiplicheranno gli accessi non monitorati all'esterno, che secondo me già avvengono.
Ma ciò che più deve far preoccupare sono le conseguenze di una rapida assunzione di "consapevolezza" da parte della popolazione di ciò che c'è fuori dal loro paese: il problema è numericamente enorme.
ferragno
29-08-2011, 20:12
come mai nella prima foto l'italia e tutta verde??? :-D
Limitare Internet, in qualunque modo, sarebbe come fare questo:
http://3.bp.blogspot.com/-aAkz8r9Rc8A/TcGNTgEaZLI/AAAAAAAADrA/JBm5e9fD1eM/s1600/non%252520vedo%252520non%252520sento%252520non%252520parlo.jpg
Il problema non è Internet, ma sono le persone.
Internet non ha istigato nessuno a devastare una città come Londra; se quelle persone non avessero avuto Internet a disposizione, avrebbero utilizzato un'altra forma di comunicazione per organizzarsi.
Internet non "diffonde libertà" ma è il mezzo che consente alle persone di esprimersi liberamente e diffondere informazioni da un capo all'altro del mondo in un solo istante. E' il mezzo che ci consente anche di far conoscere al mondo violenze e atrocità commesse, risultati di nuove ricerche scientifiche e tanto altro ancora che, per motivi economici o politici, rimarrebbero nascosti.
Non esiste un padrone di Internet, non è necessario essere collegati ad un ISP per potersi scambiare informazioni; ci sono moltissimi modi per eludere i blocchi imposti e c'è gente che ogni giorno si impegna a inventare e sperimentare nuovi metodi.
Internet DEVE rimanere libero e dobbiamo impegnarci tutti affinché rimanga libero in tutto il mondo.
deidara80
29-08-2011, 22:49
l'altro giorno sul tg3 hanno fatto un servizio che in maniera non troppo celata supponeva
che la primavera araba non fosse proprio un movimento spontaneo del popolo libico e di quello egiziano.
vi ricorderete che si diceva che gheddafi bombardava la popolazione civile con aerei, cannoni e carri armati.
si parlava di 10.000 morti al giorno e molti leader europei chiedevano un intervento immediato della nato.
ora sembra che i giornalisti occidentali che si trovano al momento li non abbiano trovato tracce riguardanti questi fatti. inoltre sia francia che granbretagna avevano preparato da tempo una esercitazione militare in grande stile per un scenario in nordafrica proprio per il periodo in cui sono entrati poi in azione.
questa cosa mi ha lasciato di stucco. non mi piacciono i dittatori e so dei forti interessi per il petrolio libico. ma mi piaceva molto l'idea dei popoli che si organizzano e si liberano unendosi attraverso la rete.
che poi il risultato per il popolo libico sia cmq positivo mi fa piacere.
ora spero in qualche aggiornamento da wikileaks.
da tutto ciò si deduce che non ci vuole proprio niente a spegnere internet. e che le rivolte non si potranno mai fare al computer ma che serviranno sempre i forconi.
Io ritengo che Internet debba rimanere assolutamente libero... anzi che debba diventare asoolutamente libero dato che i blocchi ad oggi esistono eccome.
Quello da rivedere è l'anonimato.
Forse sarebbe utile creare una sorta di "passaporto per la rete" gestito da organi statali (x esempio l'ufficio anagrafe del nostro comune) con tanto di codice identificativo da utilizzare al momento di registrarmi ad un sito, social network, mail, ecc... senza quel codice non posso registrarmi.
Ovviamente i dati personali potrebbero anche non essere resi pubblici nel rispetto della privacy, nel senso che se mi voglio registrare e rendere visibile solo un nick-name posso farlo. L'importante è che nell'archivio (protetto) del sito al nick-name corrispondano i nostri veri dati e che solo le istituzioni possano accedervi (la polizia per esempio).
In questo modo posso navigare liberamente in internet ed esprimere tutto quello che voglio... se commetto azioni punibili dalla legge posso venire rintracciato.
se la polizia in una serie di controlli vedesse anche che uno va su youporn a vedersi un paio di tette, non gliene frgherebbe niente e cmq la privacy verrebbe mantenuta... se invece riscontrano un dialogo su fb del tipo: troviamoci domani al centro commerciale, io porto le spranghe tu occupati della benzina......
Il paradosso nei paesi del Maghreb è che lo spegnimento di internet da parte dei governi ha coinciso con l'inasprimento della rivolta.
Casualità o causalità?
angeldevils
30-08-2011, 12:20
Niente limate!!
WillianG83
30-08-2011, 13:29
Io ritengo che Internet debba rimanere assolutamente libero... anzi che debba diventare asoolutamente libero dato che i blocchi ad oggi esistono eccome.
Quello da rivedere è l'anonimato.
Forse sarebbe utile creare una sorta di "passaporto per la rete" gestito da organi statali (x esempio l'ufficio anagrafe del nostro comune) con tanto di codice identificativo da utilizzare al momento di registrarmi ad un sito, social network, mail, ecc... senza quel codice non posso registrarmi.
Ovviamente i dati personali potrebbero anche non essere resi pubblici nel rispetto della privacy, nel senso che se mi voglio registrare e rendere visibile solo un nick-name posso farlo. L'importante è che nell'archivio (protetto) del sito al nick-name corrispondano i nostri veri dati e che solo le istituzioni possano accedervi (la polizia per esempio).
In questo modo posso navigare liberamente in internet ed esprimere tutto quello che voglio... se commetto azioni punibili dalla legge posso venire rintracciato.
se la polizia in una serie di controlli vedesse anche che uno va su youporn a vedersi un paio di tette, non gliene frgherebbe niente e cmq la privacy verrebbe mantenuta... se invece riscontrano un dialogo su fb del tipo: troviamoci domani al centro commerciale, io porto le spranghe tu occupati della benzina......
La tua idea era giá stata presa in considerazione in passato ma purtroppo porta anche gravi problemi del tipo furto di identitá, in poche parole piú che diminuire i problemi si rischia di aumentarli. In realtá ci sarebbe dei metodi piú efficaci, anche giá discursi e soprattutto alcuni giá utilizzati, come per esempio un sistema che utilizza la biometria, senza entrare in dettagli tecnici, in maniera anche intelligente di modo che il database non si trovi sul singolo sito ma in un database centrale, autorizzato e con tanto di sicurezze anche fisiche.Come ho detto questa tecnica é giá utilizzata soprattutto dai health insurance in usa e altri paesi ma resta di fatto che anche questo comporterebbe dei problemi se si permettesse anche a 1 solo paese la connessione "non autorizzata". Quindi come puoi ben capire ci sarebbe anche delle soluzioni efficaci, visto che ci sono altre, ma purtroppo funzionerebbe solo e soltanto se tutti i governi, isp, ecc.. facesse la loro parte anche se ci sarebbe un modo per ragirare il problema. E comunque anche cosí dei rischi ci sarebbe.
la libertà di comunicazione è fondamentale in quanto diffusore di cultura....... mi ricorda negli anni settanta in Iran era fuorilegge il fax!!!
Il paradosso nei paesi del Maghreb è che lo spegnimento di internet da parte dei governi ha coinciso con l'inasprimento della rivolta.
Casualità o causalità?
Penso casualità dato che almeno in Libia sono stati i francesi a volere la rivolta. (e non è un caso che il capo dei ribelli abbia incontrato prima i francesi, poi gli statunitensi e alla fine, gli italiani, nonstante noi abbiamo moooolti interessi con la Libia, tra ENI, unicredit e fiat.
bertani8
01-09-2011, 12:00
Internet strumento di libertà ? .... sicuri ?
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