Redazione di Hardware Upg
23-06-2011, 09:54
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/multimedia/john-locke-e-il-suo-ebook-autoprodotto-da-un-milione-di-copie-su-amazon_37366.html
John Locke è il nome del primo autore indipendente a vendere un milione di copie del suo ebook attraverso Amazon
Click sul link per visualizzare la notizia.
Ma solo da quando ha spostato l'isola! :D
Ma infatti pensavo si riferissero all'attore XD
Dio come sono ignorante.
Paganetor
23-06-2011, 10:25
sono buone notizie per chi vuole "provare l'ebbrezza" di pubblicare qualcosa.
Certo, il mercato americano è più ricettivo (milioni di Kindle venduti, 300 milioni di potenziali lettori ecc.).
Mi domando quale sia la formula giusta (per gli esordienti) per avere successo: solo prezzo basso? O il primo libro/racconto gratuito per farsi conoscere e poi i successivi a prezzo adeguato? Magari pubblicare "a puntate"?
il tutto, ovviamente, dando per scontato che il prodotto sia effettivamente di qualità! :D
Chissà quanto venderanno i libri di Jack Shepard e Benjamin Linus!
Asterion
23-06-2011, 10:51
Utilizzare un editore per pubblicare un libro ha uno svantaggio essenziale: se nessun editore crede in te, il tuo libro non vedrà mai la luce.
Inoltre, gli editori consigliano e indirizzano le scelte dell'autore: può essere utile ma limita la sua creatività.
I negozi di eBook su internet hanno un indubbio vantaggio: permettono a chiunque di vendere la propria opera, senza censure.
Con il passare degli anni, mi chiedo come reagiranno gli editori a questa rivoluzione. Spero che si aprano agli aspiranti scrittori, offrendo un servizio di assistenza e supporto.
Il rovescio della medaglia, se tutti possono pubblicare le proprie opere, è che ci sarà più offerta e sarà più difficile farsi notare. In questo, i giudizi e le recensioni degli utenti potranno essere un valido indicatore del gradimento di un'opera.
Anche la capacità personale di pubblicizzare le proprie opere sarà importante, sostituendosi, in parte, alla casa editrice: il prezzo di lancio, disegnare una copertina accattivante o commissionarla, pubblicizzare un'opera con i mezzi più adatti.
Nell'epoca della distribuzione digitale il ruolo degli editori è marginale. Certo un editore può consigliare l'autore, pubblicizzarne il lavoro ed in qualche misura garantire sulla qualità, ma sono servizi non strettamente necessari... quello che mise gli editori in una posizione dominante era la necessità di investimenti per la distribuzione sul supporto fisico... ora che le informazioni viaggiano a costo zero sulle reti digitali gli editori sono destinati ad estinguersi. R.I.P.
Paganetor
23-06-2011, 11:40
be' oddio, che non siano strettamente necessari può essere vero ma ho visto roba n giro che grida vendetta... conosci qualcuno che sia in grado di scrivere qualcosa di buono, farne il giusto editing, pubblicarlo e pubblicizzarlo? Non sono in tanti a saperlo fare, questo è certo...
Anche Lulu.com ha una proposta simile (ma non uguale, e di certo non e' Amazon), la conoscevate ?
TheMac
comunque credo che abbia venduto un milione di copie in totale, non di un singolo ebook: mi sembra di aver letto che abbia pubblicato almeno 7 libri in due anni..
Se è per quello, la risposta italiana al servizio di Amazon è questa http://narcissus.simplicissimus.it/
Willy_Pinguino
23-06-2011, 15:05
i servizi degli editori italiani sono ridicoli, con percentuali assurde o con l'imposizione di prezzo, commissioni o drm assurdi. a volte pretendono addirittura che la commercializzazione online avvenga solo tramite certi siti o solo su alcuni mercati...
gli editori su carta hanno dimostrato più volte di non saper fare nemmeno il proprio lavoro, sbagliando o proprio non facendo l'editing, proponendo traduzioni degne di google translate e proponendo solo autori evento che come evento non avevano nulla di letterario...
l'unico modo per un editore nel mercato online di sopravvivere è raccolto nei commenti di Paganetor e bfisher, ossia offrire strumenti di supporto a chi sappia (o creda di saper) scrivere ma che non ha gli strumenti e/o le competenze per occuparsi di editing, formattazione, eventuale traduzione e piazzamento sul mercato.
altra cosa che la news riporta e che nessuno ha precedentemente commentato è il prezzo degli ebook.
parte del successo di Locke è dovuta al prezzo che anche se sembra aggressivo in realtà è quello che si è dimostrato più adatto al mercato. una cosa assurda che gli editori cartacei stanno facendo quà come nel resto del mondo è di imporre prezzi assurdi, arrivando a tenere per gli ebook un prezzo maggiore (in presenza di sconti sul cartaceo) rispetto al corrispettivo della carta... fate 2 conti... oltre il 60% del prezzo di un qualunque libero ripaga i costi di struttura, i costi di magazzino, la carta e la tipografia (carta e tipografia sono almeno 1/3 del costo, poi dipende dall'eventuale presenza di foto e quindi la qualità della carta) e contate che -bene che vada- un libro che non sia un best seller ha un invenduto di almeno il 30%(quando va bene...) che incide sul costo della singola copia per quasi la metà dei costi di struttura. con l'editoria online i costi di struttura si riducono enormemente, niente carta, niente tipografia, niente magazzino o invenduti, e nel caso di libri già editi, il lavoro di editing è già stato pagato e i files di stampa sono direttamente utilizzabili per produrre l'ebook... insomma con certi titoli gli editori tengono alto il prezzo in maniera assurda... magari vogliono guadagnarci al 95%, cosa comprensibile per una azienda, ma più probabilmente vogliono anche rallentare il mercato ebook in modo da continuare a mantenere il controllo del mercato (date un occhio a ci fa capo l'80% del mercato editori cartacei in italia...).
per chi avesse voglia di approfondire, può seguire questo link http://www.steamfantasy.it/blog/2011/05/26/aggiornamento-piu-o-meno-periodico-a-tema-ebook-6/ che riporta puntualmente dati e riferimenti, dichiarazione degli editori sia nostrani che americani e pesa i dati forniti dalle associazioni degli editori americani sul mercato ebook.
preparatevi ad un linguaggio crudo, ma il Duca è così... il linguaggio non diminuisce il valore dei dati che riporta o le conclusioni a cui giunge. (poi a me piace anche il linguaggio.. che ci posso fare? ;) )
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