Fides Brasier
20-04-2011, 15:26
http://it.notizie.yahoo.com/19/20110330/tbs-fiat-marchionne-auto-elettrica-costa-7e999a9.html
(ASCA) - Torino, 30 mar - ''La struttura finanziaria delle auto elettriche non sta in piedi''. Sergio Marchionne conferma il suo scetticismo sulla trazione elettrica come strumento principlae per abbattere le emissioni inquinanti e critica la posizione dell'Ue che impone la circolazione delle auto con motore elettrico nei centri storici a partire dal 2050. ''Dobbiamo trovare un modo piu' intelligente'', dice Marchionne annunciando la presentazione del primo modello ibrido del gruppo a Detroit nel 2012. Marchionne ricorda come la Fiat abbia gia' sviluppato ''prima che arrivassi io la tecnologia del metano e del gpl che e' la soluzione piu' importante per ridurre le emissioni di Co2 in Europa''. ''Non credo - ha proseguito - che sia essenziale arrivare a una soluzione disperata come quella Ue che non e' sostenibile dal punto di vista finanziario'': Marchionne ha detto che le Fiat 500 elettriche per gli Stati Uniti perdono 10mila dollari a vettura. Per gli Usa ha detto, la soluzione e' quella del motore a gas di cui gli Usa hanno riserve per un secolo e che peremtterebbe loro di eliminare la dipendenza dal petrolio.
ecco appunto, discutiamone: perche' mai, dal punto di vista scientifico ovviamente, le auto elettriche non stanno in piedi, al confronto con altre tipologie di trazione?
Fides Brasier
20-04-2011, 15:28
questo articolo e' interessante al riguardo; lungo, ma interessante:
http://www.imille.org/2011/04/marchionne-e-il-futuro-dell%E2%80%99auto/
Marchionne e il futuro dell’auto
Da
Filippo Zuliani
– 14/04/2011Pubblicato in: Economia & Lavoro
di Filippo Zuliani.
Diciamolo, Marchionne non è probabilmente una tra le persone più amate in italia. Sono molte le scelte dell’amministratore delegato di Fiat che hanno fatto discutere: il referendum di Mirafiori, la partecipazione in Chrysler, i SUV, solo per citare i più recenti. Ma la scelta che da sempre rende perplessi, e fa generalmente inalberare, gli ambientalisti italiani è la sua visione sul futuro dell’auto, quando il petrolio sarà scarsamente reperibile o troppo costoso. Mentre il mondo dell’auto guarda all’auto elettrica con sempre maggiore interesse e i Motor Show mondiali sono invasi da concept car di veicoli elettrici, Marchionne non perde occasione per esprimere dubbi sul presente e il futuro dell’auto elettrica.
Tanto per dare qualche esempio concreto, ad un intervista rilasciata poco tempo fa al Sole 24 Ore Marchionne ha dichiarato:
La struttura finanziaria delle auto elettriche non sta in piedi. Le auto a batterie hanno dei limiti fisici per quanto riguarda le condizioni di esercizio. [..] L’anno prossimo lanceremo la 500 elettrica sul mercato americano, e perderemo 10mila dollari ogni auto prodotta e venduta lì. Figuratevi se dovessimo esportarla verso l’Europa.
Solo qualche mese fa dichiarò alla rivista brasiliana Veja di non credere nelle macchine elettriche, perchè:
I veicoli elettrici non sono economicamente autosufficienti. La tecnologia avanza sempre e rende longevo il motore a combustione.
A chi gli fa notare che Nissan-Renault, al contrario, sta puntando tantissimo sul settore dell’auto elettrica, Marchionne risponde lapidario:
Ognuno fa le sue scelte strategiche.
Una domanda sorge dunque spontanea: qual è la scelta strategica di Marchionne per il futuro dell’auto, quando non ci sarà più petrolio? Presto detto, il gas naturale (CNG). Pensandoci, per Fiat è l’opzione più ovvia. Negli ultimi 15 anni, l’Italia ha infatti sostituito la sua quasi totale dipendenza dal petrolio con una quasi altrettanto totale dipendenza dal gas naturale per la generazione di energia elettrica. In pratica, cambiato l’albero su cui impiccarci, si è anche creato in Italia il sostrato necessario allo sviluppo di motori e infrastrutture dedicate al gas naturale.
Fiat può forse essere considerata oggi leader mondiale nella produzione di motori a gas e Marchionne non ha mai fatto mistero di volerli introdurre anche negli Stati Uniti, sfidando in competizione General Motors e Toyota che invece puntano sull’elettrico (e ibridi). Marchionne, dunque, punta sul gas naturale come successore del petrolio per le auto. Per Toyota, l’elettricità. Due diverse filosofie, che daranno vita allo scontro più acceso del mercato delle auto di fascia medio-bassa nei prossimi anni. Il mercato di fascia alta probabilmente resterà ancora a lungo dominato dal diesel nonostante il prezzo in aumento: ad un combustibile di prezzo elevato corrispondono prestazioni elevate, a disposizione di chi può permettersi Audi, BMW o Lexus.
Ma Marchionne ha ragione? L’auto elettrica è davvero insostenibile? E l’auto a gas è meglio? Vediamo un confronto basato sui numeri (e non sulle opinioni), senza perderci in tecnicismi eccessivi.
Costo: veicoli nativi a gas naturale non costano più dei normali veicoli a benzina. Il retrofitting a gas naturale di veicoli convenzionali è relativamente economico. Chi invece vuole un veicolo ibrido/elettrico deve pagare le costosissime batterie agli ioni di litio (circa 8-10mila euro). La Leaf di Renault-Nissn costa circa 33mila euro – incentivi esclusi, ma tanto in Italia gli incentivi sui veicoli elettrici non li abbiamo – una Opel Ampera 40mila. Quindi punto a favore del gas.
Autonomia: i normali veicoli a gas naturale hanno un’autonomia di circa 280 Km, contro i 140Km dei veicoli elettrici come la Leaf. Veicoli elettrici extended range come la Opel Ampera arrivano però a 650Km, grazie alla presenza di un generatore interno. Punto a favore dell’elettrico.
Infrastruttura di rifornimento: in Italia ci sono 800 stazioni per fare un pieno di gas (quelle a benzina/diesel sono 22mila, per darvi un metro di paragone). Al di fuori dei confini nazionali le stazioni a gas sono generalmente moooolto poche. Le stazioni di ricarica elettrica in suolo nazionale si contano sulle dita di una mano monca. Tuttavia i veicoli elettrici possono essere ricaricati a casa, se avete un garage privato. Il costo di installazione di una stazione di ricarica elettrica è leggermente inferiore rispetto al gas naturale, ma è molto oneroso in ambo i casi. Punto pari.
Gas serra: un veicolo elettrico ha emissioni inferiori sul carburante rispetto ad uno veicolo a gas naturale ma ha una impronta ecologica maggiore sui materiali di costruzione. Il punto di pareggio si trova intorno ai 30mila chilometri percorsi, dopodiché l’elettrico vince. Per ciò che concerne l’inquinamento delle batterie, ad oggi si ricicla il 60% dei metalli pesanti. Sulle emissioni di CO2 dell’auto elettrica circola la leggenda metropolitana dello spostamento della produzione di CO2 a monte, dalle auto alle centrali. L’auto elettrica ha emissioni zero, ma considerando la CO2 prodotta dalle centrali centrali a carbone, necessarie per fornire l’elettricità per ricaricare i veicoli elettrici, da cui risulterebbero 140 grammi di CO2 per Km, la media di un’auto a benzina. Questa è una bufala, perchè se l’elettricità viene prodotta dalle centrali a gas, che in Italia coprono il 60% della produzione elettrica ed emettono un quinto di quelle a carbone a parità di kWh, e non dal carbone, le emissioni di CO2 si abbassano a circa 30 grammi di CO2 per chilometro. La Volkswgen Polo, campione della categoria, ne fa 99. Fate voi. Punto a favore dell’auto elettrica.
Efficienza: è meglio il gas o l’elettrico per far durare di più le nostre scorte di energia? Chi dei due ha l’efficienza maggiore e mi permette di percorrere più chilometri a parità d’energia? Immaginiamo di avere a disposizione un metro cubo di gas naturale. Lo possiamo usare per un’auto con motore a gas naturale con il quale, all’efficienza attuale, si percorrono 14 chilometri. Oppure possiamo darlo ad una centrale a gas e trasformarlo in elettricità. Considerando la miglior tecnologia disponbile con rendimento al 60%, bruciare un metro cubo di metano sviluppa circa 35 MJ di energia termica che forniscono circa 20 MJ di energia elettrica, ossia 5,6 kWh. L’auto elettrica percorre 5 chilometri con 1 kWh, il che vuol dire che con il metro cubo di cui sopra si possono percorrere 5,6 x 5 = 28 chilometri. Il doppio dei chilometri percorsi gas. E punto a favore dell’elettrico.
Sostenibilità: forse l’aspetto più importante, in tempi di picco del petrolio. La scoperta dei giacimenti di shale gas in nord-america ha abbattuto i prezzi del gas del 50% rispetto ai valori del 2006. Tuttavia Il tasso di declino dei pozzi pare sia molto alto. In altri termini, non si sa con certezza per quanto tempo ne abbiamo. Ora vediamo l’elettricità da rinnovabili. In Italia usiamo ogni anno 39 miliardi di litri all’anno di benzina/diesel per autotrazione. Assumendo un’efficienza media dei veicoli di 10 km/l, vuol dire che percorriamo 400 miliardi di chilometri all’anno. La Nissan Leaf consuma 1kWh per 5Km. Il che vuol dire che servono 80 TWh all’anno di energia elettrica per alimentare un parco auto elettrico equivalente a quello a benzina. La produzione elettrica italiana è di circa 350 TWh all’anno, di cui 70 da fonti rinnovabili. La produzione di energia rinnovabile in Italia è cresciuta di 20 TWh all’anno in 10 anni, principalmente grazie a eolico (+10 TWh) e biomasse (altri 10). Vuol dire che per produrre gli 80 TWh per le auto elettriche interamente da fonti rinnovabili, assumendo la stessa crescita annuale, ci vogliono 40 anni. Questo significa che l’energia elettrica necessaria ad alimentare il 10% dell’intero parco auto – obbiettivo per il 2020 dei costruttori d’auto – possiamo procurarla dalla crescita delle fonti rinnovabili in 4 anni. Ampiamente alla portata, direi. Punto per l’auto elettrica.
Riassumiamo il confronto fin qui. La tabella qua a fianco sintetizza i risultati dei singoli punti: auto elettrica batte auto a gas cinque a due. Un risultato abbastanza netto. Il che non vuol dire che l’auto a gas naturale è una ciofeca. Vuol dire che dal punto di vista energetico e ambientale l’auto elettrica è meglio.
Allora perchè tutta questa avversità di Marchionne contro la tecnologia elettrica? Presto detto, è per via del TwinAir. La tecnologia di punta dei motori Fiat, infatti, è stata espressamente progettata prevedendo una versione a gas naturale a fianco della tradizionale a benzina, senza perdita di prestazioni. Ogni volta che denigra l’auto elettrica, Marchionne semplicemente sostiene i prodotti della sua azienda (TwinAir) contro la concorrenza. Trattasi di pubblicità, insomma, di quella che ti aspetteresti da ogni buon amministratore delegato, a cui va dato il peso e l’importanza opportuni.
È lecito attendersi che Marchionne parli sulla base dei numeri di cui dispone in veste di produttore. Andando a spanne non è difficile capire che ha ragione, anche senza tirare fuori i numeri, ma non mi metto a dimostrarlo visto che come per il nucleare, il pragmatismo lascerà presto il posto all'ideologia, arrivando ad affermare il falso pur di dimostrare l'impossibile.
L'esempio in tal senso è proprio l'articolo del secondo post che, caso strano, arriva ad essere di parte al limite della disonestà intellettuale. Cito testualmente:
Autonomia: i normali veicoli a gas naturale hanno un’autonomia di circa 280 Km, contro i 140Km dei veicoli elettrici come la Leaf. Veicoli elettrici extended range come la Opel Ampera arrivano però a 650Km, grazie alla presenza di un generatore interno. Punto a favore dell’elettrico.
Se una macchina elettrica, grazie alla presenza di un motore a combustione interna, riesce ad avere un'autonomia comparabile a quella di un veicolo tradizionale, è evidente che l'autonomia addizionale deriva dalla parte "termica" del veicolo, per cui mi pare oltremodo ipocrita che i meriti dell'autonomia addizionale vengano attribuiti alla parte elettrica del veicolo.
http://auto-moto.virgilio.it/auto/news/opel-ampera-nel-2011-in-italia-ibrida-che-costa-doppio.html
è forse l'unico ad nel panorama dei motori a non essere laureato in ingegneria o aver conseguito un titolo analogo per disciplina e/o preparazione sulla tecnica, e si nota.
si contraddice da solo quando afferma
I veicoli elettrici non sono economicamente autosufficienti. La tecnologia avanza sempre e rende longevo il motore a combustione.
e subito dopo a chi gli fa notare che Nissan-Renault, al contrario, sta puntando tantissimo sul settore dell’auto elettrica, Marchionne risponde lapidario:
Ognuno fa le sue scelte strategiche.
delle due una, o questa scelta si può fare, oppure non si può fare, guardando al resto del mondo credo proprio che si possa ampiamente fare, purtroppo le persone credono che tutto si possa comprare con il dio denaro e molti ultimamente dimenticano la preparazione e la tecnica "per strada", è il caso di dire così, vedremo le sue 3 lauree dove lo porteranno, credo verso un lauto stipendio per lui e una rovina per una delle nostre pochissime grandi industrie, che sarà anche in parte la rovina per una delle nostre punte di diamante in Italia, ovvero l'ingegneria, apprezzata in tutto il mondo, specialmente quella meccanica.
Hanno chiuso un centro di sviluppo a Pomigliano ( la sezione adibita ai test, esterna alla fabbrica che ha avuto altro destino ) che si poteva definire di eccellenza, macchine e motori rodati sul campo da ingegneri qualificati, adesso pretendono di fare come le fabbriche cinesi, ovvero avere solo fabbriche piene di sottopagati frustati e vendere vecchi progetti di vecchie auto realizzate da vecchie menti.
Se nella classe politica e nella classe imprenditoriale non ci sono persone qualificate si arriva a questo, gente che asserisce di tutto tanto il popolo ci crede e ci fa anche dibattiti, e poi ci chiediamo perché WV e BMW facciano auto migliori delle nostre: sarà forse perché hanno gente qualificata alla guida ?
Ziosilvio
20-04-2011, 16:15
Spiacente, troppa politica.
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