c.m.g
06-04-2011, 09:17
martedì 5 aprile 2011
La sua app per iPhone o device basati su Android avrebbe inviato in maniera silente dati personali e geolocalizzati. Dovrà comunicare informazioni dettagliate sulla gestione delle applicazioni
Roma - A scatenare le attività investigative era stato un lungo articolo (http://punto-informatico.it/3059384/PI/News/carica-delle-101-app-spifferone.aspx) apparso tra le pagine online del quotidiano statunitense Wall Street Journal. Un campione selezionato di 101 applicazioni mobile trasmetterebbe in maniera silente dati personali degli utenti che siano in possesso di un iPhone o di uno dei vari device basati su Android.
Un grand jury ha ora ordinato (http://www.nytimes.com/2011/04/05/technology/05pandora.html?_r=1&partner=rss&emc=rss) una specifica ingiunzione per aziende come Pandora, che sarà dunque obbligata a fornire i principali dettagli relativi alla gestione della sua app sui vari ecosistemi mobile. Il servizio musicale era infatti rientrato nel gruppo degli spifferoni indicato dal WSJ.
Ma i vertici di Pandora ci hanno tenuto subito a rimarcarlo (http://gigaom.com/2011/04/04/pandora-subpoena-highlights-potential-privacy-crackdown/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+OmMalik+%28GigaOM%3A+Tech%29): nel mirino del grand jury non ci sarebbe esclusivamente la loro società, bensì una serie. Delle 101 app prese in considerazione dal WSJ, più della metà sembrano aver trasmesso dati specifici come quello relativo allo unique device identifier (UDID) del singolo smartphone.
Quella di Pandora - almeno la versione per iPhone - invierebbe i dati dell'utente a otto tracker. A sette di questi verrebbero dunque trasferite informazioni relative alla localizzazione. L'app di Pandora procederebbe poi all'invio di dati demografici e addirittura di numeri di telefono, password e lista dei contatti.
Gli alti rappresentanti del servizio musicale dovranno ora fornire prove dettagliate (http://arstechnica.com/apple/news/2011/04/pandora-other-app-makers-subpoenaed-over-user-data-collection.ars?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+arstechnica%2Findex+%28Ars+Technica+-+Featured+Content%29), che li portino ad essere scagionati da eventuali accuse di violazione della privacy e traffico silente di dati verso network pubblicitari o aziende terze.
Pandora punterà (http://punto-informatico.it/3089037/PI/News/usa-pandora-si-vende-alla-borsa.aspx) a raccogliere 100 milioni di dollari, in seguito all'ufficialità dell'avvio delle formali procedure per l'offerta pubblica iniziale. Proprio nelle documentazioni (http://sec.gov/Archives/edgar/data/1230276/000119312511087171/ds1a.htm#toc119636_19) inviate alla U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) è stato incluso l'annuncio relativo all'ingiunzione ordinata dalle autorità.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3124698/PI/News/usa-pandora-nel-mirino-della-privacy.aspx)
La sua app per iPhone o device basati su Android avrebbe inviato in maniera silente dati personali e geolocalizzati. Dovrà comunicare informazioni dettagliate sulla gestione delle applicazioni
Roma - A scatenare le attività investigative era stato un lungo articolo (http://punto-informatico.it/3059384/PI/News/carica-delle-101-app-spifferone.aspx) apparso tra le pagine online del quotidiano statunitense Wall Street Journal. Un campione selezionato di 101 applicazioni mobile trasmetterebbe in maniera silente dati personali degli utenti che siano in possesso di un iPhone o di uno dei vari device basati su Android.
Un grand jury ha ora ordinato (http://www.nytimes.com/2011/04/05/technology/05pandora.html?_r=1&partner=rss&emc=rss) una specifica ingiunzione per aziende come Pandora, che sarà dunque obbligata a fornire i principali dettagli relativi alla gestione della sua app sui vari ecosistemi mobile. Il servizio musicale era infatti rientrato nel gruppo degli spifferoni indicato dal WSJ.
Ma i vertici di Pandora ci hanno tenuto subito a rimarcarlo (http://gigaom.com/2011/04/04/pandora-subpoena-highlights-potential-privacy-crackdown/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+OmMalik+%28GigaOM%3A+Tech%29): nel mirino del grand jury non ci sarebbe esclusivamente la loro società, bensì una serie. Delle 101 app prese in considerazione dal WSJ, più della metà sembrano aver trasmesso dati specifici come quello relativo allo unique device identifier (UDID) del singolo smartphone.
Quella di Pandora - almeno la versione per iPhone - invierebbe i dati dell'utente a otto tracker. A sette di questi verrebbero dunque trasferite informazioni relative alla localizzazione. L'app di Pandora procederebbe poi all'invio di dati demografici e addirittura di numeri di telefono, password e lista dei contatti.
Gli alti rappresentanti del servizio musicale dovranno ora fornire prove dettagliate (http://arstechnica.com/apple/news/2011/04/pandora-other-app-makers-subpoenaed-over-user-data-collection.ars?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+arstechnica%2Findex+%28Ars+Technica+-+Featured+Content%29), che li portino ad essere scagionati da eventuali accuse di violazione della privacy e traffico silente di dati verso network pubblicitari o aziende terze.
Pandora punterà (http://punto-informatico.it/3089037/PI/News/usa-pandora-si-vende-alla-borsa.aspx) a raccogliere 100 milioni di dollari, in seguito all'ufficialità dell'avvio delle formali procedure per l'offerta pubblica iniziale. Proprio nelle documentazioni (http://sec.gov/Archives/edgar/data/1230276/000119312511087171/ds1a.htm#toc119636_19) inviate alla U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) è stato incluso l'annuncio relativo all'ingiunzione ordinata dalle autorità.
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3124698/PI/News/usa-pandora-nel-mirino-della-privacy.aspx)