Frycap
10-03-2011, 12:56
Ciao ragazzi come da titolo vendo 2 Celle di peltier con Dimensioni 4x4 cm altezza 4 mm potenza di lavoro a 12 v in continua 50w con 4,16 A resiste ad oltre 10 A sviluppando una potenza su 12 v di circa 150w 30€ in blocco tutte e 2 .
Il comune uso della cella è la sottrazione di calore mediante adesione del lato freddo al corpo da raffreddare; la sottrazione di calore è favorita dalla creazione di opportuni ponti termici (adesivi termoconduttivi) che permettano al meglio la conduzione. Il calore sottratto è trasferito sul lato caldo, assieme al calore di funzionamento (che è la maggior parte); dal lato caldo il calore deve essere trasferito all'ambiente esterno.
Il problema principale è il controllo della intensità di corrente a cui corrisponda la dovuta sottrazione di calore; se la sorgente termica cambia in valore di emissione di calore, anche la sottrazione effettuata dalla cella deve variare di conseguenza. Tale variazione deve essere effettuata possibilmente con rilevatori di temperatura in modo che, tramite un apposito circuito a retroazione, la intensità di corrente somministrata alla cella mantenga il funzionamento nei campi di temperatura ammissibili.
Si può verificare infatti che:
* la sorgente termica refrigerata diminuisce la produzione di calore o cessa di produrne. In tal caso la sottrazione di calore della cella, se non controllata, può abbassare in pochi secondi la temperatura al di sotto del punto di congelamento. Nel caso che la parte raffreddata sia ad esempio una CPU di un computer questo significa che il complesso CPU-piastra di Peltier può congelare e, se esposta all'atmosfera, condensare sul componente l'umidità atmosferica in ghiaccio;
* la sorgente termica aumenta la produzione di calore. In questo caso l'innalzamento della temperatura della sorgente, in funzione della sottrazione di calore effettuata, fa aumentare la temperatura del lato caldo della cella. Se questa temperatura supera il valore massimo ammesso la cella può "cuocere", cioè essere irrimediabilmente danneggiata e cessare di funzionare; inoltre il danneggiamento interrompe la sottrazione di calore e quindi anche le parti non più raffreddate possono a loro volta essere danneggiate.
In sintesi, nel caso si debba provvedere alla sottrazione di entità variabili di calore, il funzionamento della cella deve essere attentamente governato in maniera variabile; tutta l'energia erogata al sistema deve essere sottratta sotto forma di calore in modo efficiente e sicuro dal lato caldo e dispersa verso l'esterno.
Le celle di Peltier sono usate laddove occorra raffreddare piccole quantità di materiale in modo rapido. Sono utilizzate per esempio per congelare campioni biologici, per raffreddare i sensori CCD di telescopi e termocamere, nei laser per mantenere stabile la temperatura di lavoro e alcune volte per raffreddare le CPU o GPU utilizzando una heatpipe per raffreddare il lato della cella che si riscalda.
http://www.anteipaolucci.it/prodimglow/2712.jpg
Il comune uso della cella è la sottrazione di calore mediante adesione del lato freddo al corpo da raffreddare; la sottrazione di calore è favorita dalla creazione di opportuni ponti termici (adesivi termoconduttivi) che permettano al meglio la conduzione. Il calore sottratto è trasferito sul lato caldo, assieme al calore di funzionamento (che è la maggior parte); dal lato caldo il calore deve essere trasferito all'ambiente esterno.
Il problema principale è il controllo della intensità di corrente a cui corrisponda la dovuta sottrazione di calore; se la sorgente termica cambia in valore di emissione di calore, anche la sottrazione effettuata dalla cella deve variare di conseguenza. Tale variazione deve essere effettuata possibilmente con rilevatori di temperatura in modo che, tramite un apposito circuito a retroazione, la intensità di corrente somministrata alla cella mantenga il funzionamento nei campi di temperatura ammissibili.
Si può verificare infatti che:
* la sorgente termica refrigerata diminuisce la produzione di calore o cessa di produrne. In tal caso la sottrazione di calore della cella, se non controllata, può abbassare in pochi secondi la temperatura al di sotto del punto di congelamento. Nel caso che la parte raffreddata sia ad esempio una CPU di un computer questo significa che il complesso CPU-piastra di Peltier può congelare e, se esposta all'atmosfera, condensare sul componente l'umidità atmosferica in ghiaccio;
* la sorgente termica aumenta la produzione di calore. In questo caso l'innalzamento della temperatura della sorgente, in funzione della sottrazione di calore effettuata, fa aumentare la temperatura del lato caldo della cella. Se questa temperatura supera il valore massimo ammesso la cella può "cuocere", cioè essere irrimediabilmente danneggiata e cessare di funzionare; inoltre il danneggiamento interrompe la sottrazione di calore e quindi anche le parti non più raffreddate possono a loro volta essere danneggiate.
In sintesi, nel caso si debba provvedere alla sottrazione di entità variabili di calore, il funzionamento della cella deve essere attentamente governato in maniera variabile; tutta l'energia erogata al sistema deve essere sottratta sotto forma di calore in modo efficiente e sicuro dal lato caldo e dispersa verso l'esterno.
Le celle di Peltier sono usate laddove occorra raffreddare piccole quantità di materiale in modo rapido. Sono utilizzate per esempio per congelare campioni biologici, per raffreddare i sensori CCD di telescopi e termocamere, nei laser per mantenere stabile la temperatura di lavoro e alcune volte per raffreddare le CPU o GPU utilizzando una heatpipe per raffreddare il lato della cella che si riscalda.
http://www.anteipaolucci.it/prodimglow/2712.jpg