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View Full Version : Apple e le nuove regole dell'editoria digitale


Redazione di Hardware Upg
16-02-2011, 14:29
Link alla notizia: http://www.businessmagazine.it/news/apple-e-le-nuove-regole-dell-editoria-digitale_35556.html

Il servizio di fatturazione degli abbonamenti in App Store introduce un punto di rottura rispetto ai modelli di business dell'editoria tradizionale

Click sul link per visualizzare la notizia.

sesshoumaru
16-02-2011, 15:00
Un modello che potrebbe però mettere a repentaglio il giro di affari degli editori che si trovano costretti a lasciare alla Mela una parte abbastanza consistente dei propri introiti, senza ricevere alcunché in cambio.

Premesso che non condivido del tutto la mossa di apple, sono però in disaccordo con questa affermazione.
Gli editori ricevono parecchio in cambio:

1) Una vetrina non da poco che è l'app store.

2) Un numero elevato di potenziali clienti che, dati alla mano, acquistano più dei clienti di altre piattaforme.

3) Un sistema di update storage e distribuzione completamente a carico di Apple.

CrapaDiLegno
16-02-2011, 15:46
Manca una parte delle nuove regole però.
Perché facendo così Apple si sarebbe solo assicurata che sui propri prodotti l'abbonamento ad un servizio sarebbe costato il 30% in più rispetto a prodotti che non usano il servizio di acquisto di Apple (chi ha detto Android?)
Invece c'è un altro vincolo che impone che il prezzo dell'abbonamento fatto al di fuori del servizio Apple costi esattamente come quello effettuato con esso. Cioè, se vuoi il pulsante "abbonati" nell'applicativo devi lasciare il 30% dei tuoi ricavi a Apple, mentre se ti procuri l'abbonamento direttamente tramite il sito del distributore/creatore dei contenuti hai il guadagno pieno.
Magari i distruboti trovano l'escamotage sulla regola e comunque riescono a proporre l'abbonamento per prodotti Apple con una sovraprezzo del 30% rispetto a quello per tutto il resto del mondo digitale (think different! Che delusione).

II ARROWS
16-02-2011, 16:01
Basta che il tasto "abbonati" sia un link verso una pagina particolare del sito della rivista... all'utente non cambierà nulla. ;)

khelidan1980
16-02-2011, 16:21
Manca una parte delle nuove regole però.
Perché facendo così Apple si sarebbe solo assicurata che sui propri prodotti l'abbonamento ad un servizio sarebbe costato il 30% in più rispetto a prodotti che non usano il servizio di acquisto di Apple (chi ha detto Android?)
Invece c'è un altro vincolo che impone che il prezzo dell'abbonamento fatto al di fuori del servizio Apple costi esattamente come quello effettuato con esso. Cioè, se vuoi il pulsante "abbonati" nell'applicativo devi lasciare il 30% dei tuoi ricavi a Apple, mentre se ti procuri l'abbonamento direttamente tramite il sito del distributore/creatore dei contenuti hai il guadagno pieno.
Magari i distruboti trovano l'escamotage sulla regola e comunque riescono a proporre l'abbonamento per prodotti Apple con una sovraprezzo del 30% rispetto a quello per tutto il resto del mondo digitale (think different! Che delusione).

Delusione? Perchè? Mettere il proprio prodotto su App Store ti da una visibilità immensa, chiaro che Apple ci debba guadagnare ma penso proprio che gli editori ci guadagneranno comunque e molto senza alzare il prezzo.

Un modello che potrebbe però mettere a repentaglio il giro di affari degli editori che si trovano costretti a lasciare alla Mela una parte abbastanza consistente dei propri introiti, senza ricevere alcunché in cambio.

Senza niente in cambio? LOL questa è bella

anac
16-02-2011, 23:02
il prezzo tramite app store e diretto dell'editore deve essere lo stesso quindi : o il venditore ci perde vendendo con apple o ci guadagna vendendo in proprio

cmq penso che ormai apple stia tirando il collo a tutti utenti ed editori

Vas.ko!
17-02-2011, 08:03
In questo caso quanto fatto da apple non mi dispiace neanche un po'.
Ammettiamo di creare una rivista che pubblica racconti brevi (scritti in proprio), uno al mese magari, prezzo: 1 euro a numero, 6 euro l'abbonamento annuo. Se già solo piaci a mille persone, tutti abbonati, apple ti offre la possibilità senza doverti occupare per nulla di distribuzione o visibilità di portarti a casa 4'000 euro all'anno per un hobby.
Grazie al software molti piccoli programmatori hanno potuto incassare qualcosa, lo stesso ora è permesso a chi non sa scrivere software ma solo scrivere :-) e il prossimo passo saranno i libri. E vi posso assicurare, le case editrici e gli editori in genere pelano ben altro che il 30%, e non credo riescono a proporre una vetrina importante quanto l'app store.

Davis5
17-02-2011, 09:38
il 30% di apple nel caso delle applicazioni prevede che TUTTI i costi relativi ai server siano a carico di apple e non a carico dell'editore, che si limita a fare un singolo upload sui loro server...
presumo che anche per i contenuti editoriali facciano cosi'...

non c'e' solo il fattore visibilita' parco clienti ecc...

pierr
17-02-2011, 11:51
Con tutto il potere che hanno gli editori mi stupisco che stiano ancora a contrattare con Apple.
Secondo me stanno temporeggiando in attesa di un'alternativa più conveniente per loro e buona per i consumatori, quando ci sarà spingeranno i clienti verso l'alternativa.
Con i giornali e simili potrebbero permettersi di indirizzare il pubblico come vogliono.