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View Full Version : Videogiochi come ottava arte, ma senza sesso


Redazione di Hardware Upg
14-02-2011, 09:36
Link all'Articolo: http://www.gamemag.it/articoli/2720/videogiochi-come-ottava-arte-ma-senza-sesso_index.html

L’inarrestabile evoluzione dell’industria dell’intrattenimento videoludico è ormai sotto gli occhi di tutti. Nel corso dei decenni, i videogiochi, da divertimento di nicchia, sono diventati un fenomeno di massa condiviso, conosciuto e apprezzato da milioni di persone, non più inquadrabili in una singola (e spesso bistrattata) categoria.


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banryu79
14-02-2011, 10:02
In effetti il fatto che in alcune culture/società spaventi molto più la sessualità che non la violenza mi fa riflettere molto.
Per quanto riguarda il discorso dei VG come media, paragonato al cinema, circa il tabù di scene esplicite, penso che il cinema sia più maturo, perchè esiste da più tempo e quindi è più accettato e ha già avuto tempo e modo di 'sdoganarsi'...
Probabilmente accadrà anche per i VG, che forse neccessitano di un po' più di tempo.

@EDIT:
Per quanto riguarda i protagonisti femminili nei VG, posso citare Bayonetta, ad esempio.

dtreert
14-02-2011, 10:15
non è che sia più spaventoso la sessualità... è semplicemente una cosa più intima

cerbert
14-02-2011, 11:26
Il dato di fatto è che tutte le nuove arti hanno vissuto un periodo "di gavetta estrema" in cui sono state viste come "intrattenimento da poco" e contemporaneamente da vigilare severamente per i possibili "infausti influssi" che potevano avere sulle "deboli menti" di coloro che ne erano i fruitori.

E' successo al cinema ed è successo al fumetto.

Se ci pensiamo, alla fine il videogioco ha tra trenta e quarant'anni di vita. Quanto sesso poteva venire mostrato nei fumetti e nella cinematografia "mainstream" quando queste arti avevano la stessa età (anni '30 del secolo scorso)? Ben poco, eppure era ormai trascorso almeno un decennio da quando ogni critico aveva dovuto riconoscere, per lo meno, la potenza espressiva e commerciale dei nuovi media.
Si potrebbe argomentare che i costumi del tempo erano meno liberi che quelli attuali (cosa su cui ci sarebbe abbastanza da discutere, ma passiamo oltre), il dato di fatto è che comunque, cinema e fumetto erano molto più "castigati" delle loro sorelle "arti maggiori", continuamente e ferocemente censurati, e così sarebbe stato per i decenni a venire (e, per alcuni aspetti, ancora ora).

Insomma, la situazione non è bella, ma i precedenti fanno ben sperare.

X360X
14-02-2011, 16:40
l'articolo ha ragione

videogiochi = bambini
videogioco maturo = pazzia, e i bambini? (ovvio se nella nostra mentalità sono per loro...)

questo succede anche per gli anime

Ma questo in Italia...ad esempio in Giappone, dove già hanno gli anime che non sono un'esclusiva per bambini, come trattano i videogiochi? il solo fatto che girano un sacco di giochini da adulti mi fa pensare che non dovrebbero avere la mentalità italiana :D

E in USA?

Mi piacerebbe sapere negli altri paesi come vedono il videogioco, poi che l'italia si adatti in molto più tempo è scontato.

banryu79
14-02-2011, 17:44
Il dato di fatto è che tutte le nuove arti hanno vissuto un periodo "di gavetta estrema" in cui sono state viste come "intrattenimento da poco" e contemporaneamente da vigilare severamente per i possibili "infausti influssi" che potevano avere sulle "deboli menti" di coloro che ne erano i fruitori.

E' successo al cinema ed è successo al fumetto.

Sono d'accordo con il tuo pensiero.
E' la solita vecchia storia della paura del nuovo, del non conosciuto.
Non passa in un lampo, è un processo. Se poi si parla di masse, e non di un singolo entrano in ballo le tempistiche neccessarie per superare le "inerzie" culturali affinchè maturi l'accettazione da parte dei più.

OT:

non è che sia più spaventoso la sessualità... è semplicemente una cosa più intima

Dipende da che accezione dai alla parola intimità... se la intendiamo come rapporto di vicinanza fisica e/o emotiva tra due individui direi che ci sono manifestazioni di violenza (di natura non sessuale) che c'entrano.
Comunque sì, io mi sono espresso male e ho sbagliato termine: volevo dire che in genere riscontro nella (nostra cultura, ad esempio) un tabù maggiore sulla sessualità che non sulla violenza. Poi magari mi sbaglio, ma ho questa impressione.

wayback
14-02-2011, 18:20
secondo me ormai assomigliano più a dei film che a giochi...

Gualmiro
14-02-2011, 18:37
[...]
Ma questo in Italia...ad esempio in Giappone, dove già hanno gli anime che non sono un'esclusiva per bambini, come trattano i videogiochi? il solo fatto che girano un sacco di giochini da adulti mi fa pensare che non dovrebbero avere la mentalità italiana :D

E in USA?

Mi piacerebbe sapere negli altri paesi come vedono il videogioco, poi che l'italia si adatti in molto più tempo è scontato.

Per il Giappone non parlo, ma avendo vissuto per parecchio tempo in USA e facendo la spola tutt'ora tra le due sponde dell'Atlantico la mia idea è che non sia molto diversa la percezione negli Stati Uniti.
O meglio... in Europa come al solito le cose vengono viste, ragionate, approfondite un po' meglio e mediamente in maniera più omogenea tra i vari paesi (anche se l'Europa spesso dà prova tutt'altro che di unione spesso in altri versanti).
In USA dal mio piccolo punto di vista c'è una netta demarcazione tra le realtà metropolitane e non, in tutti gli aspetti della vita, e quindi giocoforza anche nella "dignità" che si assegna ai videogiochi piuttosto che ad altri media culturali.

Tutto il mondo è paese... per dire, se produci programmi per smartphone in California sei un programmatore che si è buttato in un nuovo mercato in espansione e blablabla frasi da yuppies anni 80; se racconti il mestiere ad un tizio di Nashville invece sei solo uno che farebbe bene a trovarsi un lavoro vero, tipo metter su una band country. :D :D :D



Personalmente la vedo come cerbert, diamo tempo al tempo.
Le generazioni devono passare, e se persone come mio padre, che ha 66 anni adesso, vivranno il resto della propria vita continuando a pensare che né i cartoni animati, né i fumetti, né tantomeno i videogiochi abbiano la medesima dignità dei libri come dei film, non è un gran dramma.
Probabilmente persone come lui riescono a capire quanto fossero opere d'arte sopraffine le telecronache di Ciotti e di Ameri sentendo quelle di oggi. Si sarebbero mai sognati di considerarle "arte" trenta o quartant'anni fa?
La fotografia ci ha messo più di un secolo a ritagliarsi il suo spazio come arte vera e propria... e c'è ancora chi la snobba in favore di altre vie, a suo dire, più "nobili" ;)
Se non capiscono la play3 e l'iphone, diamine... è anche giusto così per come la vedo io, ognuno è figlio del proprio tempo, volente o nolente.

FilipK42
16-02-2011, 00:25
secondo me ormai assomigliano più a dei film che a giochi...

concordo pienamente...le trame ormai sono così articolate e ricche di particolari che possiamo praticamente "giocare con un film"...per nn parlare di dettagli grafici che in alcuni giochi rasentano una realisticità eccezionale...
quindi va da sè che l'amore, cm tutti gli altri argomenti ad esso correlati, è assolutamente plausibile in un videogioco...
troppi tabù ancora da eliminare purtroppo... :mc: