mickes2
10-02-2011, 13:48
Il Bandito delle ore undici (Pierrot Le fou) (1965) di Jean-Luc Godard
http://img23.imageshack.us/img23/6509/pierrotopening.jpg
Un'altra grande opera che ricalca molti elementi presenti in Fino all'ultimo respiro di 5 anni prima. Prima di tutto, anche qua compare un'altro grande regista, elemento che viene riproposto anche in altri film: in Fino all'ultimo respiro compare Melville, ne Il disprezzo compare Fritz Lang, e qua compare Samuel Fuller con un brevissimo ma bellissimo dialogo (da incorniciare) con Belmondo. ll protagonista interpretato da Belmondo il cui nome e' Ferdinand, ma la sua donna marianne lo chiama sempre pierrot, è un uomo sposato con una donna italiana ma appena reincontra la sua amata Mariane decide di fuggire con lei all'avventura della vita. Le vicissitudini che accompagneranno i due saranno parecchie; il tutto si sviluppa con una trama a tratti lineare con l'unico scopo di portare sullo schermo riflessioni sulla letteratura (pieno di riferimenti a me sconosciuti che possono risultare molto ma molto ostici se non li si conosce apppunto) e sulla musica. Belmondo e Karina dividono lo schermo in un modo eccezionale e sono splendidamente fotografati. Qua la mdp si muove con minor fascino per me, ma le sequenze splendide sono molte; anche qua troviamo ben 5 rotture della quarta parete.
8.5
http://img23.imageshack.us/img23/6509/pierrotopening.jpg
Un'altra grande opera che ricalca molti elementi presenti in Fino all'ultimo respiro di 5 anni prima. Prima di tutto, anche qua compare un'altro grande regista, elemento che viene riproposto anche in altri film: in Fino all'ultimo respiro compare Melville, ne Il disprezzo compare Fritz Lang, e qua compare Samuel Fuller con un brevissimo ma bellissimo dialogo (da incorniciare) con Belmondo. ll protagonista interpretato da Belmondo il cui nome e' Ferdinand, ma la sua donna marianne lo chiama sempre pierrot, è un uomo sposato con una donna italiana ma appena reincontra la sua amata Mariane decide di fuggire con lei all'avventura della vita. Le vicissitudini che accompagneranno i due saranno parecchie; il tutto si sviluppa con una trama a tratti lineare con l'unico scopo di portare sullo schermo riflessioni sulla letteratura (pieno di riferimenti a me sconosciuti che possono risultare molto ma molto ostici se non li si conosce apppunto) e sulla musica. Belmondo e Karina dividono lo schermo in un modo eccezionale e sono splendidamente fotografati. Qua la mdp si muove con minor fascino per me, ma le sequenze splendide sono molte; anche qua troviamo ben 5 rotture della quarta parete.
8.5