c.m.g
07-10-2010, 10:08
mercoledì 6 ottobre 2010
Un disegno di legge per abrogare l'art. 7 del testo che obbliga i gestori di pubblici esercizi a richiedere l'identificazione degli utenti per l'accesso al WiFi. Una proposta bipartisan, con il no di Telecom
Roma - Si intitola abrogazione delle norme recanti limitazioni dell'accesso ad Internet. È un nuovo disegno di legge, una proposta bipartisan che dovrebbe portare all'annullamento del cosiddetto decreto Pisanu (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=decreto+pisanu&t=4). Ovvero di quelle norme anti-terrorismo adottate ormai cinque anni fa, tra cui una controversa regolamentazione dell'accesso al WiFi in Italia.
Una proposta bipartisan (http://www.guidoscorza.it/?p=2159), dunque. Sponsorizzata in primis dal responsabile delle Comunicazioni del Partito Democratico (PD) Paolo Gentiloni, insieme a Linda Lanzilotta - attualmente a capo del Dipartimento per la Pubblica Amministrazione - e all'onorevole Luca Barbareschi di Futuro e Libertà per l'Italia (FLI).
Obiettivo primario (http://www.wired.it/news/archivio/2010-10/04/il-governo-cadra-sul-wi-fi.aspx), l'abrogazione dell'articolo 7 del D.L. n. 144 del 2005, poi convertito con legge n. 155 del 31 luglio 2005. In sostanza, quella norma che tuttora obbliga un gestore di pubblico esercizio a richiedere l'identificazione da parte dei suoi avventori per l'accesso alla Rete a mezzo WiFi. Dopo aver richiesto una specifica licenza al questore e prima di conservare in un apposito archivio i vari log relativi ai clienti/utenti. "Non esiste una norma come questa in tutto il mondo - ha dichiarato Lanzilotta - Abbiamo effettuato studi dai quali emerge che l'utilità effettiva di quanto previsto dall'articolo 7 è marginale".
Utilità in termini di lotta al terrorismo. "L'identificazione di un terrorista può avvenire in una svariata serie di modi - ha proseguito Gentiloni - come l'utilizzo della linea telefonica, e non è certo affidandosi alla consegna del documento d'identità al fornitore del WiFi che si garantisce maggior sicurezza".
Non dello stesso avviso (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/wifi/2135645) l'AD di Telecom Italia Franco Bernabé: "Non credo che quella legge vada abolita. In molti altri paesi si sta andando nella direzione della fine dell'anonimato e dell'identificazione dell'utente: il decreto Pisanu serve a quello".
C'è tuttavia chi ha fatto notare (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/wi-fi-chi-lha-visto/2135641/15) come una simile previsione sia attualmente in vigore solo in Italia, di fatto limitando lo sviluppo del WiFi nel Belpaese. Il decreto Pisanu è stato confermato di anno in anno a ridosso delle festività natalizie. Che questo sia l'ultimo panettone?
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3004602/PI/News/decreto-pisanu-pronto-cestino.aspx)
Un disegno di legge per abrogare l'art. 7 del testo che obbliga i gestori di pubblici esercizi a richiedere l'identificazione degli utenti per l'accesso al WiFi. Una proposta bipartisan, con il no di Telecom
Roma - Si intitola abrogazione delle norme recanti limitazioni dell'accesso ad Internet. È un nuovo disegno di legge, una proposta bipartisan che dovrebbe portare all'annullamento del cosiddetto decreto Pisanu (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=decreto+pisanu&t=4). Ovvero di quelle norme anti-terrorismo adottate ormai cinque anni fa, tra cui una controversa regolamentazione dell'accesso al WiFi in Italia.
Una proposta bipartisan (http://www.guidoscorza.it/?p=2159), dunque. Sponsorizzata in primis dal responsabile delle Comunicazioni del Partito Democratico (PD) Paolo Gentiloni, insieme a Linda Lanzilotta - attualmente a capo del Dipartimento per la Pubblica Amministrazione - e all'onorevole Luca Barbareschi di Futuro e Libertà per l'Italia (FLI).
Obiettivo primario (http://www.wired.it/news/archivio/2010-10/04/il-governo-cadra-sul-wi-fi.aspx), l'abrogazione dell'articolo 7 del D.L. n. 144 del 2005, poi convertito con legge n. 155 del 31 luglio 2005. In sostanza, quella norma che tuttora obbliga un gestore di pubblico esercizio a richiedere l'identificazione da parte dei suoi avventori per l'accesso alla Rete a mezzo WiFi. Dopo aver richiesto una specifica licenza al questore e prima di conservare in un apposito archivio i vari log relativi ai clienti/utenti. "Non esiste una norma come questa in tutto il mondo - ha dichiarato Lanzilotta - Abbiamo effettuato studi dai quali emerge che l'utilità effettiva di quanto previsto dall'articolo 7 è marginale".
Utilità in termini di lotta al terrorismo. "L'identificazione di un terrorista può avvenire in una svariata serie di modi - ha proseguito Gentiloni - come l'utilizzo della linea telefonica, e non è certo affidandosi alla consegna del documento d'identità al fornitore del WiFi che si garantisce maggior sicurezza".
Non dello stesso avviso (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/wifi/2135645) l'AD di Telecom Italia Franco Bernabé: "Non credo che quella legge vada abolita. In molti altri paesi si sta andando nella direzione della fine dell'anonimato e dell'identificazione dell'utente: il decreto Pisanu serve a quello".
C'è tuttavia chi ha fatto notare (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/wi-fi-chi-lha-visto/2135641/15) come una simile previsione sia attualmente in vigore solo in Italia, di fatto limitando lo sviluppo del WiFi nel Belpaese. Il decreto Pisanu è stato confermato di anno in anno a ridosso delle festività natalizie. Che questo sia l'ultimo panettone?
Mauro Vecchio
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3004602/PI/News/decreto-pisanu-pronto-cestino.aspx)