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View Full Version : [NEWS] Cybersicurezza e privacy? Negli States si può


c.m.g
11-09-2010, 10:25
venerdì 10 settembre 2010

Le attività della National Security Agency sarebbero sempre attente a tutte le libertà civili. Il monitoraggio online non escluderebbe la tutela dei dati personali. Un tesoro da proteggere contro i cracker


Roma - Coesistere è possibile. Questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato di recente dal generale Keith Alexander, attualmente a capo della National Security Agency (NSA) statunitense. E gli stessi vertici del governo federale non avrebbero dubbio alcuno (http://www.esecurityplanet.com/features/article.php/3902326/Pentagon-Cybersecurity-Boss-Vows-Privacy-Protections.htm): la cybersicurezza non esclude di per sé l'obbligo di tutelare la privacy dei cittadini a stelle e strisce.

"In qualità di direttore di NSA nonché di comandante dello U.S. Cyber Command, sento i miei doveri nei confronti della legge e del popolo statunitense - ha spiegato (http://yro.slashdot.org/story/10/09/07/1627233/NSA-Director-Says-the-US-Must-Secure-the-Internet?from=rss) Alexander nel corso dell'ultima edizione del summit di O'Reilly Media Gov 2.0 - Posso assicurare che tutto quello che facciamo nel cyberspazio protegge le nostre libertà civili".

Il direttore di NSA ha dunque sottolineato (http://www.ubergizmo.com/15/archives/2010/09/nsa_us_must_secure_the_internet.html) come le varie attività legate alla cybersicurezza in terra statunitense siano portate avanti nel totale rispetto della Costituzione. Tra queste, il monitoraggio dei domini .mil e il coordinamento delle varie unità militari relativamente alla tutela delle informazioni.

L'agenzia statunitense era però finita sotto accusa per un presunto piano strategico chiamato Perfect Citizen (http://punto-informatico.it/2937710/PI/News/perfect-citizen-un-silente-scrutare.aspx). Una sorta di grande monitoraggio di massa, applicabile tramite sensori a ridosso delle reti di interesse nazionale. Obiettivo, stanare eventuali comportamenti anomali, possibili segni di imminenti cyberattacchi.

Lo stesso Alexander ha riportato una serie di statistiche circa i rischi derivanti dalle azioni di cracker locali e stranieri. Dal 2008, il numero di attacchi sarebbe lievitato del 150 per cento. Il generale ha poi parlato di un vero e proprio tesoro di informazioni personali - indirizzi email e dati sanitari tra le altre - attualmente archiviato su Internet. I cittadini statunitensi correrebbero rischi molto più grandi rispetto a quelli di altri paesi del mondo.

Mauro Vecchio





Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2986647/PI/News/cybersicurezza-privacy-negli-states-si-puo.aspx)