Teox82
06-07-2010, 22:14
Nel corso del mese di aprile il tribunale di Stoccolma aveva emesso una sentenza nei confronti dei 4 fondatori e gestori del sito The Pirate Bay Frederik Neij, Gottfrid Svartholm Warg, Carl Lundstrom e Peter Sunde, condannandoli ad un anno di reclusione e al pagamento di una multa pari a 30 milioni di corone svedesi, pari a circa 2,7 milioni di Euro.
Sul piano teorico questa sentenza avrebbe dovuto porre definitivamente fine alle attività di The Pirate Bay, ma l'intervento di The Pirate Party, un partito Svedese a favore della condivisione per uso personale attraverso il file sharing, ha trasformato la vicenda in un caso politico.
L'entrata in gioco del partito pirata svedese, infatti, non solo ha consentito a The Pirate Bay di poter tornare online grazie alle infrastrutture e alla banda fornitagli, ma sta per dare avvio ad una controffensiva politico-legale davvero ambiziosa.
L'intenzione di The Pirate Party è di inglobare all'interno delle proprie attività politiche la gestione dei server di The Pirate Bay, per poi avvalersi dell'immunità politica concessa dalla costituzione svedese ai membri del parlamento; il questo modo le attività della Baia non saranno perseguibili legalmente in alcun modo, almeno fino alla fine del mandato.
Per poter mettere in atto questo nuovo strataggemma, il partito pirata svedese dovrà tuttavia fare i conti con le prossime elezioni svedesi, che si terranno il prossimo 19 settembre: per raggiungere l'obiettivo ed entrare in parlamento, il partito dovrà superare la quota di sbarramento posta al 4%.
http://www.hwfiles.it/news/the-pirate-bay-cerca-di-entrare-nel-parlamento-svedese_33155.html
e in più..
Svezia, il Pirate Party: 'Metteremo Pirate Bay sui server del parlamento'
Provocazione roboante o progetto reale? Il leader del Pirate Party svedese, entità politica che alle ultime elezioni europee ha conquistato un seggio anche a Strasburgo, ha fatto sapere di voler ospitare i server di Pirate Bay, il sito pirata oscurato dalle autorità italiane (e da altri governi europei, come ad esempio quello tedesco) e bestia nera di discografici e cineasti di tutto il mondo, presso il parlamento svedese. La ragione? Estendere una sorta di "immunità parlamentare" anche ai server, che - in questo caso - non potrebbero più essere perseguiti penalmente. Questo, tuttavia, sarebbe solo l'inizio: il progetto dei "pirati" scandinavi sarebbe quello di modificare la costituzione svedese al fine di mettere al riparo gli utenti delle piattaforme peer to peer dalle devastanti cause legali intentate dalle associazioni di categoria discografiche nei confronti degli "sharer": il primo passo in questa direzione sarebbe un disegno di legge che renderebbe impossibile intentare causa a chiunque infanga le leggi sul copyright non a scopo di lucro. Per presentare questi progetti, però, il Pirate Party dovrà ottenere un risultato che gli permetta di accedere al parlamento in occasione della prossima tornata elettorale politica, che in Svezia è programmata per il prossimo 19 settembre.
http://www.rockol.it/news-144833/
Sul piano teorico questa sentenza avrebbe dovuto porre definitivamente fine alle attività di The Pirate Bay, ma l'intervento di The Pirate Party, un partito Svedese a favore della condivisione per uso personale attraverso il file sharing, ha trasformato la vicenda in un caso politico.
L'entrata in gioco del partito pirata svedese, infatti, non solo ha consentito a The Pirate Bay di poter tornare online grazie alle infrastrutture e alla banda fornitagli, ma sta per dare avvio ad una controffensiva politico-legale davvero ambiziosa.
L'intenzione di The Pirate Party è di inglobare all'interno delle proprie attività politiche la gestione dei server di The Pirate Bay, per poi avvalersi dell'immunità politica concessa dalla costituzione svedese ai membri del parlamento; il questo modo le attività della Baia non saranno perseguibili legalmente in alcun modo, almeno fino alla fine del mandato.
Per poter mettere in atto questo nuovo strataggemma, il partito pirata svedese dovrà tuttavia fare i conti con le prossime elezioni svedesi, che si terranno il prossimo 19 settembre: per raggiungere l'obiettivo ed entrare in parlamento, il partito dovrà superare la quota di sbarramento posta al 4%.
http://www.hwfiles.it/news/the-pirate-bay-cerca-di-entrare-nel-parlamento-svedese_33155.html
e in più..
Svezia, il Pirate Party: 'Metteremo Pirate Bay sui server del parlamento'
Provocazione roboante o progetto reale? Il leader del Pirate Party svedese, entità politica che alle ultime elezioni europee ha conquistato un seggio anche a Strasburgo, ha fatto sapere di voler ospitare i server di Pirate Bay, il sito pirata oscurato dalle autorità italiane (e da altri governi europei, come ad esempio quello tedesco) e bestia nera di discografici e cineasti di tutto il mondo, presso il parlamento svedese. La ragione? Estendere una sorta di "immunità parlamentare" anche ai server, che - in questo caso - non potrebbero più essere perseguiti penalmente. Questo, tuttavia, sarebbe solo l'inizio: il progetto dei "pirati" scandinavi sarebbe quello di modificare la costituzione svedese al fine di mettere al riparo gli utenti delle piattaforme peer to peer dalle devastanti cause legali intentate dalle associazioni di categoria discografiche nei confronti degli "sharer": il primo passo in questa direzione sarebbe un disegno di legge che renderebbe impossibile intentare causa a chiunque infanga le leggi sul copyright non a scopo di lucro. Per presentare questi progetti, però, il Pirate Party dovrà ottenere un risultato che gli permetta di accedere al parlamento in occasione della prossima tornata elettorale politica, che in Svezia è programmata per il prossimo 19 settembre.
http://www.rockol.it/news-144833/