ConteZero
01-07-2010, 22:32
Propaganda Fide: la Corte dei Conti chiede che si risarcisca lo Stato
La Corte dei Conti ha chiesto alla società Arcus, di proprietà pubblica, la restituzione allo Stato dei cinque milioni di euro impiegati a beneficio della congregazione vaticana di Propaganda Fide. La “pietra dello scandalo” sono i lavori di ristrutturazione di una palazzetto a Piazza di Spagna che doveva diventare il museo della congregazione: la magistratura contabile contesta ai dirigenti di Arcus il finanziamento di lavori già iniziati o effettuati, il mancato utilizzo pubblico del museo e l’aver erogato fondi senza avere garanzie sull’effettiva destinazione dell’edificio. La richiesta di finanziamento fu inoltrata dall’allora prefetto di Propaganda Fide, card. Crescenzio Sepe, all’allora ministro Pietro Lunardi, che per sua stessa ammissione è stato prima inquilino di un palazzo della stessa congregazione (senza pagare alcun affitto), poi acquirente del medesimo palazzo a un prezzo sensibilmente inferiore a quello di mercato.
La vicenda rappresenta un filone collaterale dell’inchiesta sulla cosiddetta “cricca del G8″, ben introdotta in Vaticano fin dai tempi del Giubileo del 2000, la cui organizzazione fu diretta in prima persona proprio dal cardinale Sepe. In proposito l’ADUC ricorda che l’85% delle opere previste per l’Anno Santo non è stato realizzato.
Fonte : http://www.uaar.it/news/2010/06/30/propaganda-fide-corte-dei-conti-chiede-che-risarcisca-stato/
La Corte dei Conti ha chiesto alla società Arcus, di proprietà pubblica, la restituzione allo Stato dei cinque milioni di euro impiegati a beneficio della congregazione vaticana di Propaganda Fide. La “pietra dello scandalo” sono i lavori di ristrutturazione di una palazzetto a Piazza di Spagna che doveva diventare il museo della congregazione: la magistratura contabile contesta ai dirigenti di Arcus il finanziamento di lavori già iniziati o effettuati, il mancato utilizzo pubblico del museo e l’aver erogato fondi senza avere garanzie sull’effettiva destinazione dell’edificio. La richiesta di finanziamento fu inoltrata dall’allora prefetto di Propaganda Fide, card. Crescenzio Sepe, all’allora ministro Pietro Lunardi, che per sua stessa ammissione è stato prima inquilino di un palazzo della stessa congregazione (senza pagare alcun affitto), poi acquirente del medesimo palazzo a un prezzo sensibilmente inferiore a quello di mercato.
La vicenda rappresenta un filone collaterale dell’inchiesta sulla cosiddetta “cricca del G8″, ben introdotta in Vaticano fin dai tempi del Giubileo del 2000, la cui organizzazione fu diretta in prima persona proprio dal cardinale Sepe. In proposito l’ADUC ricorda che l’85% delle opere previste per l’Anno Santo non è stato realizzato.
Fonte : http://www.uaar.it/news/2010/06/30/propaganda-fide-corte-dei-conti-chiede-che-risarcisca-stato/