c.m.g
29-06-2010, 10:10
lunedì 28 giugno 2010
La Casa Bianca pensa a un sistema di identificazione cifrato e sotto il completo controllo dell'utente. Per rendere le transazioni finanziarie sicure e a prova di truffa
Roma - Negli USA politica e governo sono particolarmente attivi sul fronte della cyber-sicurezza e, dopo la proposta dell'istituzione di una legge sulla emergenza telematica (http://punto-informatico.it/2916457/PI/News/usa-piu-vicina-legge-sull-emergenza-telematica.aspx) sotto il diretto controllo del Presidente, la Casa Bianca pensa ora alla nascita di un ecosistema di identità online. Obiettivo: ridurre drasticamente i danni (http://www.pcworld.com/article/199952/ftc_says_scammers_stole_millions_using_virtual_companies.html?tk=rss_news) delle truffe online e proteggere in maniera adeguata le transazioni finanziarie.
A proporre l'ecosistema di identità è Howard Schmidt, zar della cyber-sicurezza nominato da Barack Obama, che descrive (http://www.whitehouse.gov/blog/2010/06/25/national-strategy-trusted-identities-cyberspace) i molti vantaggi presumibilmente derivanti dal sistema: il sistema "permetterebbe a individui e organizzazioni di concludere le transazioni finanziarie online con fiducia - scrive Schmidt - fidandosi ognuno dell'identità dell'altro e dell'identità dell'infrastruttura su cui gira la transazione".
Niente più necessità di ricordarsi una lista "in crescita continua e potenzialmente insicura" di credenziali di accesso per i vari servizi online, dice Schmidt: nel nuovo ecosistema di identità basterà adoperare uno dei tanti (http://blog.quintarelli.it/blog/2010/06/la-casa-bianca-vuole-fare-le-carte-di-identità-elettroniche-smartcard-per-lautenticazione-online.html) strumenti di autenticazione già ampiamente utilizzati nel settore finanziario - smart card con microchip, cellulari, certificati software, dispositivi USB - per rendere sicura la connessione ed effettuare transazioni in tutta comodità.
Il futuro ecosistema di ID telematiche, suggerisce lo zar della cyber-sicurezza, dovrebbe permettere ai netizen statunitensi di scegliere "su base volontaria" di ottenere una di queste ID interoperabili, rispettose della privacy e sotto il completo controllo (http://www.tgdaily.com/security-features/50379-us-cybersecurity-czar-wants-online-identity-cards) dell'utente dal punto di vista dei dati scambiati col server.
"L'ecosistema di identità è costruito attorno all'utente - assicura Schmidt - il che vuol dire che tu, in quanto utente, sarai in grado di avere un maggiore controllo delle informazioni private usate per autenticarti online e in genere non dovrai rivelare più di quanto è necessario per l'operazione".
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2926390/PI/News/usa-identita-certificate.aspx)
La Casa Bianca pensa a un sistema di identificazione cifrato e sotto il completo controllo dell'utente. Per rendere le transazioni finanziarie sicure e a prova di truffa
Roma - Negli USA politica e governo sono particolarmente attivi sul fronte della cyber-sicurezza e, dopo la proposta dell'istituzione di una legge sulla emergenza telematica (http://punto-informatico.it/2916457/PI/News/usa-piu-vicina-legge-sull-emergenza-telematica.aspx) sotto il diretto controllo del Presidente, la Casa Bianca pensa ora alla nascita di un ecosistema di identità online. Obiettivo: ridurre drasticamente i danni (http://www.pcworld.com/article/199952/ftc_says_scammers_stole_millions_using_virtual_companies.html?tk=rss_news) delle truffe online e proteggere in maniera adeguata le transazioni finanziarie.
A proporre l'ecosistema di identità è Howard Schmidt, zar della cyber-sicurezza nominato da Barack Obama, che descrive (http://www.whitehouse.gov/blog/2010/06/25/national-strategy-trusted-identities-cyberspace) i molti vantaggi presumibilmente derivanti dal sistema: il sistema "permetterebbe a individui e organizzazioni di concludere le transazioni finanziarie online con fiducia - scrive Schmidt - fidandosi ognuno dell'identità dell'altro e dell'identità dell'infrastruttura su cui gira la transazione".
Niente più necessità di ricordarsi una lista "in crescita continua e potenzialmente insicura" di credenziali di accesso per i vari servizi online, dice Schmidt: nel nuovo ecosistema di identità basterà adoperare uno dei tanti (http://blog.quintarelli.it/blog/2010/06/la-casa-bianca-vuole-fare-le-carte-di-identità-elettroniche-smartcard-per-lautenticazione-online.html) strumenti di autenticazione già ampiamente utilizzati nel settore finanziario - smart card con microchip, cellulari, certificati software, dispositivi USB - per rendere sicura la connessione ed effettuare transazioni in tutta comodità.
Il futuro ecosistema di ID telematiche, suggerisce lo zar della cyber-sicurezza, dovrebbe permettere ai netizen statunitensi di scegliere "su base volontaria" di ottenere una di queste ID interoperabili, rispettose della privacy e sotto il completo controllo (http://www.tgdaily.com/security-features/50379-us-cybersecurity-czar-wants-online-identity-cards) dell'utente dal punto di vista dei dati scambiati col server.
"L'ecosistema di identità è costruito attorno all'utente - assicura Schmidt - il che vuol dire che tu, in quanto utente, sarai in grado di avere un maggiore controllo delle informazioni private usate per autenticarti online e in genere non dovrai rivelare più di quanto è necessario per l'operazione".
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2926390/PI/News/usa-identita-certificate.aspx)