Sheera
26-06-2010, 15:04
ROMA (26 giugno) - C'è un filo che collega Ustica con il traffico nucleare che l'Italia gestiva a cavallo degli anni Ottanta e che riguardava principalmente l'Iraq. Non è una tesi nuova ma un libro appena uscito la ripropone con una documentazione che fa riflettere: Avvelenati di Manuela Iatì e Giuseppe Baldessarro è edito da una piccola casa editrice calabrese, Città del Sole. Un filo, quello che illustra l'inchiesta, che passa per la Basilicata e che ha già più volte interessato la commissione parlamentare ecomafie e i magistrati della Basilicata ed anche quelli che hanno indagato sulla strage di trent'anni fa.
Così gli autori del libro raccontano la loro inchiesta che intreccia uranio, rifiuti e la strage di Ustica: «I traffici di rifiuti tossici e nucleari che raccontiamo nel nostro volume sono quelli di cui si viene a conoscenza a partire dal 1994, grazie a un'inchiesta della procura di Reggio Calabria. L'inchiesta nasce da un esposto di Legambiente sull'ipotesi di interramento di rifiuti in Aspromonte, ma arriva molto lontano, si dirama in decine di rivoli che dipingono*'scenari inquietanti' e inimmaginabili, come scrivono nel 1996 i carabinieri reggini in un'informativa: la fuga di Licio Gelli dalle carceri svizzere, la morte del dirigente della partecipazioni statali Sergio Castellari, l'omicidio di Ilaria Alpi e il caso Somalia e, appunto, il coinvolgimento dell'Enea nei traffici di rifiuti radioattivi, la vendita di armi all'Iran e all'Iraq da parte dell'Italia e la strage di Ustica. Questi ultimi tre filoni sono collegati tra loro e sembrano trovare il loro fulcro nel centro Enea di Rotondella, in Basilicata. Per le procure lucane, infatti, quel centro sarebbe stato da un lato il punto di partenza di una serie di traffici di scorie radioattive gestiti dallo stesso Enea attraverso la 'ndrangheta, dall'altro una sorta di outlet del nucleare, di centro commerciale per chi volesse acquistare tecnologie e materiali nucleari, tra cui l'uranio. Le trattative per la vendita a Stati come l'Iraq, e altri i Paesi arabi sarebbero state condotte dallo Stato italiano, causando la reazione di Stati Uniti e Israele. Per fermare questi traffici, il Mossad avrebbe compiuto dei veri e propri atti terroristici. Per esempio l'attentato agli uffici romani della Snia Tecnit, società del settore di proprietà statale, o la strage di Ustica. L'ipotesi uscita da queste inchieste*è che il Dc9 dell'Itavia sia stato abbattuto dai servizi segreti israeliani, in quanto trasportava, verso la Libia, barre di uranio rubate a Bologna, dove c'erano due impianti nucleari di ricerca gestiti dall'Eni e dall'Agip nucleare. Si ipotizzò addirittura che, per fornire clandestinamente alla Libia combustibile nucleare, venissero sistematicamente usati aerei di linea».
Non si capisce perchè si deve parlare di "traffici" e ci si deve mettere di mezzo la 'ndrangheta.
Erano regolari vendite di uno stato sovrano, illecitamente osteggiate da Israele e dalla componente USA filoisraeliana.
Alla base di quasi tutti gli attentati avvenuti in Italia e variamente attribuiti.
Compreso il sequestro e l'assassinio di Moro, precedentemente minacciato da Kissinger (ebreo) proprio per questa ragione.
Sono gli attentati compiuti dai governi quelli che non vengono mai fuori.
Specialmente quelli compiuti dai governi amici.
Ma chissà che con il crollo dell'impero angloamericano (con l'appendice di Israele)...
Così gli autori del libro raccontano la loro inchiesta che intreccia uranio, rifiuti e la strage di Ustica: «I traffici di rifiuti tossici e nucleari che raccontiamo nel nostro volume sono quelli di cui si viene a conoscenza a partire dal 1994, grazie a un'inchiesta della procura di Reggio Calabria. L'inchiesta nasce da un esposto di Legambiente sull'ipotesi di interramento di rifiuti in Aspromonte, ma arriva molto lontano, si dirama in decine di rivoli che dipingono*'scenari inquietanti' e inimmaginabili, come scrivono nel 1996 i carabinieri reggini in un'informativa: la fuga di Licio Gelli dalle carceri svizzere, la morte del dirigente della partecipazioni statali Sergio Castellari, l'omicidio di Ilaria Alpi e il caso Somalia e, appunto, il coinvolgimento dell'Enea nei traffici di rifiuti radioattivi, la vendita di armi all'Iran e all'Iraq da parte dell'Italia e la strage di Ustica. Questi ultimi tre filoni sono collegati tra loro e sembrano trovare il loro fulcro nel centro Enea di Rotondella, in Basilicata. Per le procure lucane, infatti, quel centro sarebbe stato da un lato il punto di partenza di una serie di traffici di scorie radioattive gestiti dallo stesso Enea attraverso la 'ndrangheta, dall'altro una sorta di outlet del nucleare, di centro commerciale per chi volesse acquistare tecnologie e materiali nucleari, tra cui l'uranio. Le trattative per la vendita a Stati come l'Iraq, e altri i Paesi arabi sarebbero state condotte dallo Stato italiano, causando la reazione di Stati Uniti e Israele. Per fermare questi traffici, il Mossad avrebbe compiuto dei veri e propri atti terroristici. Per esempio l'attentato agli uffici romani della Snia Tecnit, società del settore di proprietà statale, o la strage di Ustica. L'ipotesi uscita da queste inchieste*è che il Dc9 dell'Itavia sia stato abbattuto dai servizi segreti israeliani, in quanto trasportava, verso la Libia, barre di uranio rubate a Bologna, dove c'erano due impianti nucleari di ricerca gestiti dall'Eni e dall'Agip nucleare. Si ipotizzò addirittura che, per fornire clandestinamente alla Libia combustibile nucleare, venissero sistematicamente usati aerei di linea».
Non si capisce perchè si deve parlare di "traffici" e ci si deve mettere di mezzo la 'ndrangheta.
Erano regolari vendite di uno stato sovrano, illecitamente osteggiate da Israele e dalla componente USA filoisraeliana.
Alla base di quasi tutti gli attentati avvenuti in Italia e variamente attribuiti.
Compreso il sequestro e l'assassinio di Moro, precedentemente minacciato da Kissinger (ebreo) proprio per questa ragione.
Sono gli attentati compiuti dai governi quelli che non vengono mai fuori.
Specialmente quelli compiuti dai governi amici.
Ma chissà che con il crollo dell'impero angloamericano (con l'appendice di Israele)...