dave4mame
18-06-2010, 08:23
Sette colli e una montagna di debiti: il Comune di Roma ha accumulato 11 miliardi di euro circa di massa passiva fino al 28 aprile 2008, giorno in cui è scattata la gestione commissariale del piano di rientro del vecchio debito. È questo, stando a fonti bene informate vicine al ministero dell’Economia, il risultato della due diligence realizzata dal commissario straordinario Domenico Oriani sulle passività e attività della Capitale rilevabili nel bilancio della gestione commissariale. Il dato sfora di circa 1,3 miliardi il debito «programmato» da 9,7 miliardi rilevato dalla Ragioneria generale dello Stato nella primavera del 2008: si avvicina comunque al buco fino a 12 miliardi temuto fin dai primi giorni del suo insediamento al Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno. Il documento definitivo di calcolo della massa passiva e attiva di Roma al 28 aprile 2008 è stato consegnato ieri da Oriani alla Ragioneria generale dello stato e al ministero dell’Economia. Il commissario, un magistrato della Corte dei conti che ha affiancato il sindaco Alemanno nella gestione commissariale per poi prenderne le redini agli inizi di maggio, aveva tempo fino al 15 giugno per la «definitiva ricognizione dell’attivo e del passivo», come stabilito da decreto della Presidenza del consiglio dei ministri.
Ad Oriani è stato anche assegnato il delicato compito di attestare le coperture finanziarie per la tenuta del piano di rientro: resta da vedere se il fondo da 500 milioni di euro l’anno previsto dalla manovra 2011-2012 (con 300 milioni di euro a carico dello stato e 200 milioni a carico del Campidoglio) sia sufficiente alla luce degli 11 miliardi di buco contro i 9,7 stimati inizialmente e dell’attivo (per esempio recupero multe non pagate). Secondo i calcoli dell’assessorato al bilancio della Capitale, le sole rate di ammortamento dei mutui sarebbero pari a 565 milioni l’anno, senza contare debiti commerciali nei confronti di un esercito di fornitori, molti dei quali aziende di dimensioni medio-piccole.
La gestione ordinaria di Roma ha anticipato pagamenti vari a carico della gestione commissariale – soprattutto ai fornitori – fino a 2,6 miliardi di euro tra il 28 aprile 2008 e gli inizi dello scorso maggio: proprio dal fronte aperto con i fornitori, molti dei quali con contenziosi avviati e azioni legali chiuse con sentenze sfavorevoli al Campidoglio, il debito pregresso sarebbe lievitato da 9,7 a 11 miliardi. La gestione ordinaria del Comune, che non ha debito finanziario, è ora il primo creditore nei confronti della gestione commissariale.
La ricognizione definitiva dei conti pregressi di Roma sblocca infine la stesura del bilancio 2010: apre la strada al finanziamento strutturale del piano di rientro e, quindi sgancia il bilancio ordinario dai debiti anteriori al 28 aprile 2008, «condizione indispensabile per poter mettere a punto il bilancio del 2010 e degli anni successivi e procedere sulla strada di una seria programmazione degli interventi», aveva detto l’assessore al bilancio Maurizio Leo. Il sindaco Alemanno ha dunque pronta la “manovra” per il Comune che sarà presentata alla città e alle parti sociali nei prossimi giorni.
sarà semplice colpa (a.k.a. incapacità) o proprio dolo?
Ad Oriani è stato anche assegnato il delicato compito di attestare le coperture finanziarie per la tenuta del piano di rientro: resta da vedere se il fondo da 500 milioni di euro l’anno previsto dalla manovra 2011-2012 (con 300 milioni di euro a carico dello stato e 200 milioni a carico del Campidoglio) sia sufficiente alla luce degli 11 miliardi di buco contro i 9,7 stimati inizialmente e dell’attivo (per esempio recupero multe non pagate). Secondo i calcoli dell’assessorato al bilancio della Capitale, le sole rate di ammortamento dei mutui sarebbero pari a 565 milioni l’anno, senza contare debiti commerciali nei confronti di un esercito di fornitori, molti dei quali aziende di dimensioni medio-piccole.
La gestione ordinaria di Roma ha anticipato pagamenti vari a carico della gestione commissariale – soprattutto ai fornitori – fino a 2,6 miliardi di euro tra il 28 aprile 2008 e gli inizi dello scorso maggio: proprio dal fronte aperto con i fornitori, molti dei quali con contenziosi avviati e azioni legali chiuse con sentenze sfavorevoli al Campidoglio, il debito pregresso sarebbe lievitato da 9,7 a 11 miliardi. La gestione ordinaria del Comune, che non ha debito finanziario, è ora il primo creditore nei confronti della gestione commissariale.
La ricognizione definitiva dei conti pregressi di Roma sblocca infine la stesura del bilancio 2010: apre la strada al finanziamento strutturale del piano di rientro e, quindi sgancia il bilancio ordinario dai debiti anteriori al 28 aprile 2008, «condizione indispensabile per poter mettere a punto il bilancio del 2010 e degli anni successivi e procedere sulla strada di una seria programmazione degli interventi», aveva detto l’assessore al bilancio Maurizio Leo. Il sindaco Alemanno ha dunque pronta la “manovra” per il Comune che sarà presentata alla città e alle parti sociali nei prossimi giorni.
sarà semplice colpa (a.k.a. incapacità) o proprio dolo?