luxorl
12-06-2010, 11:06
Il Tg1 sparisce da Facebook: basta agli insulti?
Sparito, scomparso, non raggiungibile. Su Facebook il Tg1 non c’è più. Che sia in attesa di un restyling come il sito web o lo studio, oppure che sia stato definitivamente chiuso, al momento non è dato saperlo. Fatto sta che oggi le reazioni all’ultimo editoriale del direttore non si possono leggere. Così come sono scomparsi la sequela di insulti che quotidianamente facevano da commento ad ogni nuova edizione o notizia appena postata.
Per mesi uno spettacolo imbarazzante
La pagina Facebook del Tg1 è stata per mesi uno spettacolo davvero imbarazzante. Da “Minchiolini” a “servi”, dai sarcastici “complimenti per il servizio sui cappellini estivi” ad “assoluzione non è prescrizione” (ndr: riferito al caso Mills), fino agli elogi per Maria Luisa Busi, gli utenti hanno criticato senza sosta la linea editoriale del primo telegiornale nazionale. Senza alcun tipo di reazione o feedback dalla redazione. Solo una volta - a quanto si ricorda - una delle amministratrici era intervenuta nella discussione, subito presa d’assalto da richieste di intervento.
Insulti nel silenzio più assoluto della redazione
E invece niente: insulti, insulti, nient’altro che insulti. Nel silenzio più assoluto degli amministratori della pagina e della redazione. Quindi, forse, meglio così. Se il Tg1 avesse chiuso per sempre la sua avventura sul social network sarebbe una scelta più che comprensibile. E d’altronde era l’invito che diversi utenti avevano rivolto negli ultimi tempi. Con frasi che suonavano più o meno così: “Questa pagina è ridicola, ma perché la tenete ancora aperta”?
L'editoriale di Minzolini sull'Italia che funziona
Giusto ieri il direttore Augusto Minzolini (qui il video dell’editoriale su YouTube) aveva detto - a un anno dal suo insediamento - che tra i tanti limiti del nostro paese “c'è anche un'Italia che funziona”. Una realtà che “a volte sui giornali è sottostimata e magari se la racconti accanto alla dovuta denuncia delle disfunzioni e dei vizi italiani qualche catastrofista di professione ti accusa di essere servile verso questo a quel potere”.
Minzolini chiudeva così: “In realtà è la manifestazione di un pizzico di orgoglio nazionale che manca a troppi nel nostro paese”.
Che il pizzico d’orgoglio sia stato anche nel chiudere su Facebook? In ogni caso “servi”, quei catastrofisti degli utenti, per ora sulla bacheca del Tg1 non lo scrivono più.
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Il+Tg1+sparisce+da+Facebook:+basta+agli+insulti%3F&idSezione=7274
Sparito, scomparso, non raggiungibile. Su Facebook il Tg1 non c’è più. Che sia in attesa di un restyling come il sito web o lo studio, oppure che sia stato definitivamente chiuso, al momento non è dato saperlo. Fatto sta che oggi le reazioni all’ultimo editoriale del direttore non si possono leggere. Così come sono scomparsi la sequela di insulti che quotidianamente facevano da commento ad ogni nuova edizione o notizia appena postata.
Per mesi uno spettacolo imbarazzante
La pagina Facebook del Tg1 è stata per mesi uno spettacolo davvero imbarazzante. Da “Minchiolini” a “servi”, dai sarcastici “complimenti per il servizio sui cappellini estivi” ad “assoluzione non è prescrizione” (ndr: riferito al caso Mills), fino agli elogi per Maria Luisa Busi, gli utenti hanno criticato senza sosta la linea editoriale del primo telegiornale nazionale. Senza alcun tipo di reazione o feedback dalla redazione. Solo una volta - a quanto si ricorda - una delle amministratrici era intervenuta nella discussione, subito presa d’assalto da richieste di intervento.
Insulti nel silenzio più assoluto della redazione
E invece niente: insulti, insulti, nient’altro che insulti. Nel silenzio più assoluto degli amministratori della pagina e della redazione. Quindi, forse, meglio così. Se il Tg1 avesse chiuso per sempre la sua avventura sul social network sarebbe una scelta più che comprensibile. E d’altronde era l’invito che diversi utenti avevano rivolto negli ultimi tempi. Con frasi che suonavano più o meno così: “Questa pagina è ridicola, ma perché la tenete ancora aperta”?
L'editoriale di Minzolini sull'Italia che funziona
Giusto ieri il direttore Augusto Minzolini (qui il video dell’editoriale su YouTube) aveva detto - a un anno dal suo insediamento - che tra i tanti limiti del nostro paese “c'è anche un'Italia che funziona”. Una realtà che “a volte sui giornali è sottostimata e magari se la racconti accanto alla dovuta denuncia delle disfunzioni e dei vizi italiani qualche catastrofista di professione ti accusa di essere servile verso questo a quel potere”.
Minzolini chiudeva così: “In realtà è la manifestazione di un pizzico di orgoglio nazionale che manca a troppi nel nostro paese”.
Che il pizzico d’orgoglio sia stato anche nel chiudere su Facebook? In ogni caso “servi”, quei catastrofisti degli utenti, per ora sulla bacheca del Tg1 non lo scrivono più.
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Il+Tg1+sparisce+da+Facebook:+basta+agli+insulti%3F&idSezione=7274