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View Full Version : Architettura: com'è in Italia?


leolas
11-06-2010, 20:16
Tra meno di un'anno dovrò scegliere l'università, e nonostante fossi sempre stato sicuro per medicina, adesso "per colpa" dell'anno all'estero in germania, e di alcuni incontri con un architetto (per disegno tecnico), ho scoperto che mi interessa molto l'architettura.

Il punto è che sono anche una persona che si annoia se si deve mettere su una scrivania a disegnare sempre le stesse cose, e non ho neanche voglia di entrare in uno studio in cui magari sono sottopagato, e chi è sopra di me mi dice cosa fare.


Quello che mi chiedo, è di fatto, quanto è libero un architetto in italia?
E' possibile avere successo/fare un pò di soldi, o bisogna avere parenti in mezzo?

Perchè l'architetto tedesco in questione lavora in un piccolo studio di 3 persone, dove è libero al 100%, ma il problema è che essendo uno studio piccolo, arrivano sempre commissioni piccole, e si guadagna 20000€ per progetto quando viene accettato, più magari bonus vari..
E visto che un progetto può anche non piacere al committente, si rischia di lavorare per niente.
Visto che è anche giocatore di pallaamano, diceva che se entrasse in uno studio grande, dove magari arrivano le grandi commissioni, finirebbe per fare sempre le stesse cose, sotto il comando dei capi eccetera..


Quindi, le domande per eventuali architetti qui:
-siete contenti della situazione in italia?
-Quantà libertà avete nello scegliere progetti, studio ecc?
-Qual'è la percentuale di guadagno per commissione (in germania è tra il 10 e il 20%, mi pare), sul costo del progetto?
-E la libertà espressiva, invece? Bisogna costruire tutto allo stesso modo, causa catasto (o come si chiama...)?

Thanks in anticipo :)

leolas
11-06-2010, 22:05
ok, dal tuo commento mi pare di capire che in italia non è comunque il caso, eh??

In effetti da noi di "Renzi Piani" ne conosco pochi :O
Anzi, oltre a lui non conosco un architetto famoso italiano.. C'è Botta che parla italiano, ma è svizzero :D


In ogni caso, quindi dici che o conosco gente in mezzo alle istituzioni, o da privato nada?
Possibilie che la meritocrazia qui non esista in nessun campo?! :muro:

Poi io mi faccio venire in mente proprio le cose peggiori... medico ricercatore o architettura.. Proprio il massimo, se voglio restare in italia! :D
Vabbè, la Germania forse ha vinto un abitante stabile...

:dissident:
11-06-2010, 22:53
Quindi, le domande per eventuali architetti qui:
-siete contenti della situazione in italia?

No, ma al contrario di quello che pensi il problema principale e' lka mancanza di cultura architettonica dell'italiano medio, non il resto.


-Quantà libertà avete nello scegliere progetti, studio ecc?

In che senso scegliere progetti, studio? :confused:


-Qual'è la percentuale di guadagno per commissione (in germania è tra il 10 e il 20%, mi pare), sul costo del progetto?

Dipende molto dal tipo di progetto e dal committente (pubblico o privato), e' difficile quantificarlo a priori


-E la libertà espressiva, invece? Bisogna costruire tutto allo stesso modo, causa catasto (o come si chiama...)?

Come ti dicevo il problema e' il committente solitamente, non il comune.


si chiama "rischio d'impresa".

Il rischio d'impresa a dire il vero e' un'altra cosa...


In effetti da noi di "Renzi Piani" ne conosco pochi
Anzi, oltre a lui non conosco un architetto famoso italiano.. C'è Botta che parla italiano, ma è svizzero

Si ma siamo ragionevoli: Renzo Piano (e, in misura minore, Botta) sono "archistar", per intenderci siamo al livello di rockstar o calciatori di livello mondiale, ovvio che non ce ne siano tanti e ovvio che non possano essere loro il tuo metro di paragone. Peraltro di architetti italiani validi e molto noti a livello mondiale ce ne sono parecchi altri.

Il vero punto della questione e': perche' dici di voler fare architettura?
Da quel (poco) che ho capito da quello che hai scritto non hai molta conoscenza del campo, non si tratta di una passione, quindi cos'e' che ti ha fatto ipotizzare di intraprendere questa strada?

leolas
11-06-2010, 23:07
no, l'idea di fare architettura l'ho sempre un pò avuta, e in generale sono molto interessato a come vengono costruite le città, a edifici moderni eccetera... mi faccio spesso dei giretti su archiportale.it, per dire.. ;)

Solo che ero sempre stato più propenso a medicina, che ad architettura..

Poi, adesso che era venuto questo architetto qui in germania, ho visto come funziona qui, e mi ha appassionato..

Il motivo per cui forse non sembro molto passionato, è che sono molto scettico sull'italia..
Non perchè tutti gli edifici in italia fanno schifo, anzi, abbiamo un bel passato, un orribile passato vicino, e adesso si sta tornando a costruire cose decenti; il fatto, mi pare di capire, è che qui verrei sottopagato, e che lavorando in uno studio piccolo non guadagnerei niente, mentre in uno grande finirei per fare le stesse cose per tutta la vita.

Quindi, se l'architettura mi piace molto, il dover fare sempre le stesse cose per essere trattato male e sottopagato non mi ispira..
Per me la figura dell'architetto dev'essere quella di un artista, non quello di un impiegato :O

Sarò venale, ma purtroppo nelle condizioni in cui siamo ora, mi interessa abbastanza anche la parte economica..

:dissident:
11-06-2010, 23:17
no, l'idea di fare architettura l'ho sempre un pò avuta, e in generale sono molto interessato a come vengono costruite le città, a edifici moderni eccetera... mi faccio spesso dei giretti su archiportale.it, per dire.. ;)

Boh vista la sparata su Piano l'idea che ne emergeva era quella..

il fatto, mi pare di capire, è che qui verrei sottopagato, e che lavorando in uno studio piccolo non guadagnerei niente, mentre in uno grande finirei per fare le stesse cose per tutta la vita.

Si ma intendiamoci, quelli sono step che fai per arrivare a metterti in proprio, ricordati che un giovane architetto di solito e' over 40. Se tu vuoi un lavoro subordinato, secondo me non e' la strada che fa per te.



Per me la figura dell'architetto dev'essere quella di un artista, non quello di un impiegato :O

Qui sbagli di grosso pero', l'architetto e' in primis un tecnico e al giorno d'oggi sempre piu' un manager che si occupa di unire in maniera organica il frutto del sempre maggior numero di professionalita' coinvolte nel lavoro edilizio (strutturisti, impiantisti, ecc.).
La bellezza di un edificio e' determinata da quanto tutte le parti funzionino nel migliore dei modi e all'unisono.


Sarò venale, ma purtroppo nelle condizioni in cui siamo ora, mi interessa abbastanza anche la parte economica..

Se sei bravo guadagni anche molto bene, se sei moto bravo guadagni moltissimo. Pero' e' difficile.

leolas
11-06-2010, 23:37
Boh vista la sparata su Piano l'idea che ne emergeva era quella..
bè sì, lui è sicuramente molto di più di altri, ma era per dire..


Si ma intendiamoci, quelli sono step che fai per arrivare a metterti in proprio, ricordati che un giovane architetto di solito e' over 40. Se tu vuoi un lavoro subordinato, secondo me non e' la strada che fa per te.

non subordinato, intendi? :p
Quindi over 40? faccio prima a laurearmi in medicina e avere uno studio, quasi.. :D

Qui sbagli di grosso pero', l'architetto e' in primis un tecnico e al giorno d'oggi sempre piu' un manager che si occupa di unire in maniera organica il frutto del sempre maggior numero di professionalita' coinvolte nel lavoro edilizio (strutturisti, impiantisti, ecc.).
La bellezza di un edificio e' determinata da quanto tutte le parti funzionino nel migliore dei modi e all'unisono.

Bè, per me l'arte è anche quella.
Non intendo che l'architetto deve fare solo cose belle, ma piuttosto che deve fare edifici belli e funzionali.. l'arte di chi costruisce è quella...
una casa bella ma organizzata male non vende :D

Però da come descrivi il tutto, mi sa che l'architetto italiano e quello tedesco siano diversi, perchè sì, qui lui raccontava che ovviamente bisogna fare tutto funzionale e fare in modo che il cliente si trovi bene così, ma le parti puramente tecniche (materiali eccetera) le fanno altri specializzati in quel campo, generalmente.. Poi lui ovviamente deve seguire i lavori e controllare che vada tutto bene.

Però effettivamente, lui diceva che il suo lavoro è principalmente circoscritto all'ambito visivo, organizzativo e "manageriale" (per vendere il prodotto, bisogna anche essere convincenti :p)

Se sei bravo guadagni anche molto bene, se sei moto bravo guadagni moltissimo. Pero' e' difficile.

Bè, qui non intendo livelli alla renzo piano o botta ovviamente, ma di un architetto discreto..

sauro82
11-06-2010, 23:48
.

:dissident:
11-06-2010, 23:55
non subordinato, intendi? :p
Quindi over 40? faccio prima a laurearmi in medicina e avere uno studio, quasi.. :D

Sono due tipi di carriere molto diverse. Avere uno studio medico al 90% vuol dire fare tutti i giorni cose molto simili. La carriera ospedaliera e' molto piu' stimolante ma e' molto piu' lunga e prima di avere guadagni decenti anche li' ci vogliono tanti tanti anni, cosi' come avviene nel campo della ricerca.



Bè, per me l'arte è anche quella.
Non intendo che l'architetto deve fare solo cose belle, ma piuttosto che deve fare edifici belli e funzionali.. l'arte di chi costruisce è quella...
una casa bella ma organizzata male non vende :D

Mah, non e' vero, anzi ti potrei dire che e' quasi il contrario perche' mentre l'aspetto estetico e' una cosa prettamente esplicita e sotto gli occhidi tutti, quello che c'e' dietro e' comprensibile solo a chi e' del mestiere prima di viverci dentro.
Cmq di "artistico" non c'e' molto, fidati, e' tutto un gioco di rapporti fra elementi.


Però da come descrivi il tutto, mi sa che l'architetto italiano e quello tedesco siano diversi, perchè sì, qui lui raccontava che ovviamente bisogna fare tutto funzionale e fare in modo che il cliente si trovi bene così, ma le parti puramente tecniche (materiali eccetera) le fanno altri specializzati in quel campo, generalmente.. Poi lui ovviamente deve seguire i lavori e controllare che vada tutto bene.

Però effettivamente, lui diceva che il suo lavoro è principalmente circoscritto all'ambito visivo, organizzativo e "manageriale" (per vendere il prodotto, bisogna anche essere convincenti :p)

Io conosco alcuni colleghi tedeschi e il lavoro in se' non e' particolarmente differente. Come ti dicevo grossomodo le fasi sono progettazione del manufatto e management delle figure professionali coinvolte. In lavori di dimensioni molto grosse il numero di queste figure professionali e' molto maggiore ovviamente.
Il discorso su quello che definisci l'ambito "visivo" per la mia esperienza e' solo una conseguenza di scelte progettuali, a loro volta spesso determinate da altri fattori ancora.

Tirando le somme cmq io posso solo dirti che fare l'architetto e' un mestiere che ti consiglierei solo se da parte tua c'e' grande passione, perche' ti occupa molto tempo, cosa che avviene gia' negli anni dell'universita' e che in un certo senso ti abitua ai ritmi della professione. Il fatto e' che se e' una passione, tutto il tempo che ci dedichi non ti pesa e i frutti arrivano, altrimenti il gioco non vale la candela.

:dissident:
11-06-2010, 23:59
L'unica cosa su cui esprimerei riserva è il rapporto estetica-funzione, ma è meglio non creare discussioni OT.

Si' io infatti non parlavo di funzionalismo, cosa ben superata da parecchie decadi, ma di un rapporto piu' sottile e difficile da definire.
Ti faccio un esempio: la cantina di Napa Valley di Herzog e De Meuron

http://www.jfluscher.com/typo3temp/pics/59e4929373.jpg

La scelta del materiale di facciata (gabbioni pieni di pietre) e' eccezionale, ma lo e' nella misura in cui e' stata determinata dall'effetto che volevano ottenere all'interno (gioco di luci, passaggio dell'aria ecc.) piu' che dall'aspetto estetico in se' che puo', ovviamente, piacere o meno.

sauro82
12-06-2010, 00:12
.

:dissident:
12-06-2010, 00:16
Bhe ma, in un certo senso, sarebbe IT visto che si parla di come sia l'architettura in Italia e quindi di come siano i vari punti di vista :D

leolas
12-06-2010, 00:48
continuate, continuate, così mi faccio un'idea :read:


comunque, quel bel gioco di luci di cui parli, è "arte", in un certo senso..


Voglio dire, adesso non si costruiscono più quei palazzi assolutamente orrendi di alcune decadi fa.. Qualunque cosa che non sia piacevole da vedere, è sicuramente difficile da vendere..

E poi, anche per quanto riguarda le "grandi opere", lì non si può che parlare di arte..
Non per forza deve piacere a tutti, in quanto arte: non esiste artista o quadro che piaccia a tutti nel mondo.
Quindi, nel suo piccolo, anche la cantina che descrivevi è arte, è frutto di una mente creativa.

Poi si potrebbe discutere all'inifinito su cosa è arte e cosa no, ma fatto sta' che quella cantina per molti è piacevole da vedere ed è particolare, unica o comunque rara..
Ed è questo che mi piacerebbe dell'architettura, come dicevo: non dover fare tutto uguale o quasi..

In germania è da decenni che costruiscono le casette dei paesi e delle cittadine tutte uguali: sono molto belle, nel loro Io, e molto comode (monofamilia, poco costose, ecologiche, veloci da costruire, con giardino, tante stanze ecc), però alla lunga diventano noiose, sono tutte uguali..
Per dire, la vecchia casa di mia nonna qua in germania è stata venduta a della gente che le ha dato un tocco artistico, colorando le mura blu, un altro pezzo di rosso, finestre e porte di giallo.... vi assicuro che è venuta fuori una cosa stupenda, e c'è gente che viene da città vicine per vedere quella casa.. [edit: colori kandinskiani, mi sa]
Se non ci fosse quella casa, quel quartiere sarebbe il solito quartiere uguale ad ogni altro quartiere di ogni altra cittadina..
Questa, per quanto mi riguarda, è arte, nel suo piccolo...

:dissident:
12-06-2010, 00:53
Si', ma e' una creativita' diversa e, secondo me, piu' difficile, perche' se e' solo bello ma non funziona e' una scultura, non piu' un'architettura.

sauro82
12-06-2010, 01:10
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:dissident:
12-06-2010, 01:22
Sicuramente la preparazione universitaria e' deficitaria sotto il punto di vista delle esperienze "sul campo", c'e' poco da fare.
Per quanto riguarda il resto della formazione, secondo me in poche facolta' come in architettura conta tantissimo che professori ti trovi ad insegnare. Ma proprio cambia dal giorno alla notte: noi agli studenti del laboratorio di progettazione abbiamo sempre cercato di proporre temi sia stimolanti dal punto di vista intellettuale, sia completi dal punto di vista progettuale (ovviamente con i limiti dovuti alle tempistiche di un laboratorio semestrale). Quindi cercando di inserire tutte quelle tematiche (normative, funzionali, costruttive ecc.) che si presentano nel mondo reale della professione, ma conosco molti altri laboratori in cui tutto e' del tutto virtuale ed astratta, davvero quasi piu' simile alla scultura che all'architettura. Ma il bello e' che non posso dirti che un metodo sia meglio dell'altro, perche' dipende anche da chi hai davanti :D

sauro82
12-06-2010, 01:36
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:dissident:
12-06-2010, 01:48
Il dottorato vale la pena farlo solo in due casi, il primo se vuoi perseguire una carriera accademica seria (ossia che vada oltre la carica di professore a contratto), il secondo se sei davvero interessato a qualche argomento di dottorato e hai accesso alla borsa, senno' e' tempo sprecato, imho..

:dissident:
12-06-2010, 01:50
Ah, ovviamente con semestrali era per differenziare da annuali (che erano come li ho fatti io)

sauro82
12-06-2010, 02:15
.

leolas
12-06-2010, 12:10
ah, visto che ancora non l'ho fatto, vi ringrazio per le risposte a me... adesso ci penserò un pò su :O

Ma voi due continuae pure :D

recky
12-06-2010, 13:05
anche io avevo una mezza idea per architettura.Ma parliamoci chiaro:

Qui, in italia la figura dell'architetto è pagata e rispettata?Non ne le eccezzioni ma un architetto normale,comune bravo si,ma che non è certo conosciuto.


Per questo credo di scegliere l'ingegneria, la figura dell'ingegnere è diversa, e lavoro ne trova certamente di più..

sauro82
12-06-2010, 14:33
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:dissident:
12-06-2010, 14:46
anche io avevo una mezza idea per architettura.Ma parliamoci chiaro:

Qui, in italia la figura dell'architetto è pagata e rispettata?Non ne le eccezzioni ma un architetto normale,comune bravo si,ma che non è certo conosciuto.


Per questo credo di scegliere l'ingegneria, la figura dell'ingegnere è diversa, e lavoro ne trova certamente di più..

Ma guarda che questi sono discorsi senza senso, di ingegneri specialmente civili ed edili che fanno fatica a trovare ne conosco un bel po', e non e' certo questo il motivo su cui basare una scelta, perche' da quando sceglierai la facolta' a quando ne uscirai il mercato del lavoro sara' nuovamente cambiato.
La scelta devi farla in base a quello che ti appassiona e per cui sei portato, perche' solo cosi' puoi raggiungere un buon livello di professionalita' e di soddisfazione sul lavoro. Se sei bravo il lavoro lo trovi e guadagni bene.

Pero' se vuoi il tuo bel posto di lavoro in ufficio, allora lascia stare.

sauro82
12-06-2010, 14:58
.

:dissident:
12-06-2010, 15:03
Si parlava di "prof. vecchio stampo":

Io intendevo "professori vecchio stampo" rispetto al metodo di lavoro per l'iter progettuale. Non c'è dubbio che alcuni abbiano delle manie tradizionaliste, ma secondo me la cosa più importante è che essi difficilmente si adeguano all'organizzazione attuale dei corsi di progettazione.
Mi spiego meglio.
Allo IUAV i corsi di laurea in architettura rispettano la riforma (3 anni+2 specialistica): in questa organizzazione i "semetri" sono tali solo nel nome, cioè i corsi di progettazione durano 3 mesi con un totale max di 200 ore (di cui la metà riservate a lezioni ex cattedra).
I professori quindi si trovano già dal 1° progettuale del 1° anno con 50/60 studenti da vedere una volta a settimana (i corsi generalmente sono concentrati in un giorno). Nelle liste per fare revisione si sommano 20/30 gruppi (formati da 1, 2 o 3 persone). Con questi tempi dei corsi l'iter progettuale è diventato solo una ricerca del disegno risolutore bello e accattivante (magari scopiazzato qua e là) che si spera venga approvato dal prof. nell'unica revisione (che dura 15/20 minuti) che fai in 2 settimane (perchè la lista delle revisioni non viene completata in un giorno).
Ovvio che i prof. si devono cmq adeguare a questa organizzazione dei tempi, a scapito della qualità dell'insegnamento. Se gli studenti non imparano un corretto metodo di progettare, questa ignoranza resterà. Alle revisioni per la tesi di laurea ho visto cose allucinanti: gente che arriva dal prof. con "bellissimo" disegno di masterplan (in parte scopiazzato qua e là) senza alcuno studio di base, alcuna idea concreta che lega quel disegno al contesto. Alle domande del prof. sulle ragioni di quel disegno, fanno quasi scena muta, dicendo che per loro risolve i problemi dell'area. Ma se non l'hanno neanche studiata l'area, hanno fatto le solite analisi costruito-viabilità-verde! Per non parlare della scelta dei riferimenti....
Ora non voglio sembrare quello che sa perfettamente come progettare, ma cazzo...certe cose non si possono presentare all'ultimo anno, dopo aver fatto una decina di progettuali (ora non so il numero esatto, non li ho contati, quindi non è indicativo , ma racchiude un pò tutto, urbanistica, interni, progettazione, ecc...).
Questa cosa indica che c'è qualcosa che non va...

Perchè dicevo sopra che i prof. vecchio stampo non riescono ad adeguarsi come gli altri al questo sistema di lavoro?
Perchè non sono abituati ad essere d'accordo con disegni e proposte se non c'è un ragionamento concreto di base e un ragionamento forte sul contesto. Perchè se devi progettare delle residenze a schiera ti fanno portare per la successiva revisione una raccolta RAGIONATA di almeno 20/30 esempi (di tutte le epoche e autori, basta che siano coerenti con il lavoro). Perchè durante il corso vogliono vedere obbligatoriamente tavole, carte da schizzi, pennarelli e non solo un insieme di computer sui tavoli (questo lo dicono tutti i prof. ma poi, nella maggior parte dei casi, non viene rispettato).
Perchè tendono a non considerare il tempo come elemento per organizzare il corso: le revisioni possono durare 1 ora o 1 e 1/2 ciascuna ma alla fine hai spunti, idee, materiale da produrre per le successive 2 settimane.

Nella mia carriera universitaria ho seguito solo 3/4 corsi con prof. vecchio stampo: sono stati i più duri che io abbia frequentato, ma ho imparato tanto, per tutte le fasi del progetto, dal livello urbanistico al livello delle tecnologie di costruzione. Questo perchè i prof. erano competenti in tutti questi ambiti e potevano interagire con professori di altri corsi per gli approfondimenti tematici del progetto degli studenti.
La cosa buona del nuovo ordinamento è che traduce un pò questa cosa in maniera forse più efficace, perchè ora (da 2/3 anni) i corsi progettazione (almeno da noi) sono organizzati come corsi integrati che uniscono 3/4 professori di varie materie (tecnologia, fisica tecnica, urbanistica, progettazione).

Per quanto riguarda le manie tradizionaliste e nei confronti di alcuni architetti...nella mia esperienza è vero in parte. Non c'è dubbio che alcuni prof. considerino meglio un architetto o un movimento rispetto ad altri, ma non ho mai conosciuto prof. che imponessero questo agli studenti. Boh...forse sono stato fortunato

Scusa se sono stato un pò prolisso, ma ci tenevo ad essere chiaro. Questi discorsi si fanno spesso nella nostra facoltà, perchè sono legati alla qualità dell'insegnamento, cioè alla cosa più importante per un'università.


Guarda io penso di poter parlare dell'argomento a ragion veduta perche' ho fatto l'assistente a progettazione per quasi 10 anni, iniziando anche prima di laurearmi, e quindi di esperienza al riguardo ne ho abbastanza.

Intanto non pensare che prima della riforma 3+2 la situazione nei laboratori fosse diversa, io nel vecchio ordinamento ho avuto laboratori annuali (che ovviamente non duravano un anno, cosi' come i semestrali non durano un semestre) in cui c'erano anche 200 studenti, e solitamente accadeva perche' si trattava di un buon insegnante che richiamava molto interesse. Ma con una buona organizzazione da parte della docenza e un adeguato numero di assistenti non ci sono mai stati problemi, questo per dirti che in realta' non e' il numero degli studenti quanto la capacita' del professore a fare la differenza anche sulle revisioni e sulla loro qualita'.
Ma anche nel nostro piccolo, noi negli ultimi anni abbiamo sempre avuto una media di un'ottantina di studenti e le revisioni ai singoli gruppi, settimanali, non sono mai durate meno di 3/4 d'ora, ma piu' spesso un'ora.

Io sono convinto che tutti i problemi che hai elencato siano riconducibili esclusivamente ad un fattore: scarsa qualita' degli insegnanti. e non e' una questione di "vecchio stampo" o "nuovo stampo", che peraltro non vuol dire nulla.
Pero' occhio che la scelta del docente e' fatta solitamente dallo studente, che a volte preferisce un esame (per sentito dire) facile o leggero, e, aggiungo, almeno da noi al Polimi, dalle valutazioni che gli studenti danno della docenza all'osservatorio della didattica, perche' almeno da noi, visto che ormai la gran parte dei professori e' a contratto, il mercato degli insegnanti e' molto flessibile.

:dissident:
12-06-2010, 15:04
Tanto per dirla tutta sul livello dell'insegnamento e dei servizi:

http://www.iuav.it/Ateneo1/chi-siamo/news-e-ini/news/2010/Assemblea-/index.htm

Questa è l'ennesima assemblea fatta per "discutere" sul futuro dello Iuav :rolleyes:

Infatti io sono parecchio convinto che il problema sia lo IUAV, non l'insegnamento dell'architettura ;)

sauro82
12-06-2010, 15:23
.

sauro82
12-06-2010, 15:32
.

:dissident:
12-06-2010, 15:42
No qui la scelta del docente la fa la segreteria. Ma questo è inevitabile proprio per evitare corsi con più di 70/80 studenti.
Quindi tu al momento dell'iscrizione dai una preferenza, ma non sei sicuro di entrare nel corso.
I parametri di assegnazione sono sempre stati oggetti di polemica all'interno dell'ateneo.

Da noi i parametri di assegnazione sono sempre stati meritocratici. Per quanto possa essere "ingiusto", credo sia l'unica cosa sensata da fare.



Io vedo molti studenti in difficoltà perchè arriva la fine del corso e brancolano ancora nel buio.

Beh io su questo sono molto cinico: l'universita' non e' e non deve essere un liceo (nonostante ogni nuovo ordinamento vada sempre di piu' in quella direzione), perche' quando entri nel mondo del lavoro sei in balia di te stesso. Chi brancola nel buio, forse sarebbe meglio cambiasse facolta'...


Per fortuna ora hanno capito che serve obbligatoriamente un numero adeguato di assistenti.

Il problema non e' capirlo, quanto trovare gente che lo faccia e investa del tempo gratis, visto che di anno in anno i fondi per la didattica sono diminuiti sempre piu'.


C'è anche il fatto che a volte gli assistenti hanno punti di vista opposti ai professori. Quindi puoi aver fatto 1 revisione con il prof. e 3/4 revisioni con gli assistenti, puoi arrivare all'esame e venire segato dal prof. mentre l'assistente fa scena muta senza difenderti.

Torniamo al discorso di prima: scarsa qualita' degli insegnanti.

sauro82
12-06-2010, 15:52
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atarum0r0
12-06-2010, 18:11
sia l' architetto che l' ingegnere edile possono approvare i progetti di costruzione?

:dissident:
12-06-2010, 18:23
Nono ci sono proprio professori che si ostinano a fare tutto da soli.
Mentre ci sono prof. che selezionano gente da lauree, dottorati, ecc...

Per esempio la prof. Viganò ha un paio di corsi e 3 assistenti per ogni corso, che cambia ogni anno.
E' vero però che bisogna avere un "vivaio" ben fornito di gente disposta a prendere 1000 euro per tutto il corso.

1000 euro per tutto il corso li ho visti forse solo nel 2002, e da li' sono sempre diminuiti fino a zero euro gli ultimi 3 anni. Ovvio che alcuni professori debbano fare tutto da soli in queste condizioni..

:dissident:
12-06-2010, 18:25
sia l' architetto che l' ingegnere edile possono approvare i progetti di costruzione?

I progetti non vengono "approvati" dai progettisti, immagino tu intenda se possano firmarli, e la risposta e' mediamente si', ma dipende dal tipo di progetto.

sauro82
13-06-2010, 23:02
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Marci
13-06-2010, 23:42
io credo che dipenda molto anche dal corso che si sceglie, nel mio, ad esempio che è Arch delle costruzioni questi giorni siam qui che sputiamo sangue per dimensionare anche i bulloni di una struttura in acciaio e i ferri di una in cls armato:muro: a Scienze invece si fermano molto prima ma lavorano più sulla composizione

:dissident:
13-06-2010, 23:49
Uno degli architetti che lavora in studio è assistente di un prof. di progettazione allo iuav e mi ha detto che prende 1000 euro. Però facendo una ricerca ho visto che quando era a Trieste risultava come professore a contratto. Boh..non vorrei fosse contato come una specie di professore. La prossima volta gli domando di nuovo.
Comunque conosco molto bene altri assistenti, potrei chiedere anche a loro per curiosità. :fagiano: Farei la figura dell'impiccione? :fagiano:

I fondi per i cultori della materia sono stanziati dai dipartimenti, quindi dipenda molto da caso a caso. Cmq e' anche possibile che facesse un'integrazione piuttosto che l'assistente.