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View Full Version : Si allargano le proteste operaie in Cina


frankytop
10-06-2010, 11:54
Un tempo era una città famosa per le porcellane. Ora sta diventando l'epicentro dei venti di cambiamento nell'economia cinese che complicano i piani industriali dei gruppi internazionali, tra segnali di tensioni sociali ma anche di un orientamento del governo di Pechino più favorevole alla promozione di un incremento del potere di acquisto dei lavoratori. Foshan, terza città della provincia del Guangdong, ha fatto notizia ieri in due direzioni apparentemente contraddittorie. Lo sciopero iniziato lunedì presso la Foshan Fengfu, fornitore della Honda, ha costretto l'azienda giapponese a tenere chiusi i suoi due impianti di assemblaggio della regione, rilanciando i timori di un effetto-domino sulle relazioni industriali nell'intera area costiera cinese, specialmente presso le joint venture partecipate da investitori esteri.

La produzione di un'altra fabbrica di componentistica per la Honda, a Zhongshan, si è interrotta per le proteste dei lavoratori che chiedono salari più alti: sviluppi che hanno provocato un calo di quasi il 3% alla Borsa di Tokyo del titolo della Honda, che sembrava aver risolto i suoi problemi cinesi dopo aver concesso alcuni giorni fa un incremento del 24% delle retribuzioni ad altri dipendenti nella regione (ponendo fine a due settimane di scioperi a singhiozzo).
Proprio ieri, però, il numero uno della Volkswagen Martin Winterkorn ha firmato il contratto per la costruzione di un nuovo stabilimento a Foshan, il decimo in Cina: un investimento da 520 milioni di euro (oltre un miliardo in totale) per produrre 300mila vetture (anche per alcuni mercati del sud-est asiatico), con 4 mila dipendenti. «La Cina è diventata il maggior mercato per il gruppo Vw – ha dichiarato Winterkorn –. Con investimenti senza precedenti, intendiamo raddoppiare le nostre capacità in Cina a 3 milioni di veicoli l'anno entro il 2013-14». Si tratterà del primo impianto del gruppo tedesco nel sud della Cina, all'interno di un piano del valore totale di 6 miliardi di euro.

La coincidenza tra il riesplodere degli scioperi e il contratto per la nuova maxifabbrica è casuale, ma lascia capire come – almeno nel settore delle quattro ruote – allarmismi eccessivi siano fuori luogo: i grandi costruttori di autoveicoli continueranno ad avere i fari puntati sulla Cina non perché luogo di produzione a costi bassi, ma come il mercato più promettente del globo per i suoi volumi e tassi di espansione. L'aumento del costo del lavoro, in questo quadro, appare scontato e accettabile. Più complicata è la situazione di altri settori manifatturieri che lavorano principalmente per l'export, con potenziali riflessi per il ruolo della Cina come fornitore globale di prodotti a prezzi bassi.

Con il risveglio della conflittualità in fabbrica, la sensazione di un turning point del modello cinese e della sua attrattività come destinazione di investimenti sta diventando diffusa. In Giappone molti ritengono che la Honda sia diventata un target non casuale: la cavia di una nuova strategia nazionale. A parte il peso della storia tra i due paesi, le fabbriche Honda sulla costa cinese scontano il fatto che a volte la società abbia fatto a meno di partner locali o si appoggi troppo al management giapponese, divenendo un obiettivo ideale di risentimenti; senza contare che Honda è di per sé più "ricattabile" in quanto produce anche per le esportazioni.

Il quotidiano "Nikkei" ha enfatizzato un altro aspetto: Pechino starebbe considerando una strategia modellata sul famoso «Piano di Raddoppio del Reddito» varato dall'ex premier Hayato Ikeda agli inizi del boom economico nipponico del dopoguerra.
Il piano quinquennale che sarà rilasciato in autunno, potrebbe includere questo obiettivo (in 5 anni a partire dal 2011), in una logica di ampio respiro: il rialzo del potere d'acquisto dei lavoratori contribuirebbe a stimolare la domanda interna e a ridurre il gap tra ricchi e poveri, evitando l'esplosione di tensioni sociali concentrate intorno alle fabbriche. Ultimo esempio: nell'est del Paese, a Kunshan, una cinquantina di operai sono rimasti feriti alla Kok, azienda taiwanese di plastiche per auto, dopo l'intervento della polizia che cercava di impedire ai dipendenti in sciopero di manifestare.

Il primo caso che ha attirato l'attenzione dei media internazionali è stato quello di Foxconn, il gigante dell'outsourcing di elettronica investito da una serie di suicidi. I lavoratori hanno denunciato i ritmi di lavoro e il clima irregimentato in azienda. La società ha reagito alzando del 30% gli stipendi
Honda e Kok
Una catena di scioperi ha bloccato il lavoro nelle fabbriche che producono componenti per Honda. Una prima protesta è stata sedata con aumenti salariali, ma negli ultimi giorni un'altra fabbrica ha dovuto fermare la produzione
Scontri e feriti infine a Kunshan, nell'Est della Cina, durante le proteste dei lavoratori dell'azienda taiwanese Kok.

Il Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-06-10/allargano-proteste-operaie-cina-080300.shtml?uuid=AYED4OxB)

Era ora che che si cominciasse l'apertura verso il mercato interno cinese;che questo sia il risultato della strategia americana nell'incitare la ribellione dei lavoratori come era stato annunciato mesi fa o se risulta essere solo una ovvia evoluzione indipendente da pungoli esterni poco importa,l'importante è che qualcosa finalmente cominci a muoversi.

Wolfgang Grimmer
10-06-2010, 11:56
Ti sei svegliato comunista questa mattina? :o

lowenz
10-06-2010, 11:57
strategia americana nell'incitare la ribellione dei lavoratori
Detto così fa pensare a questo :asd:

http://ainostriposti.files.wordpress.com/2009/07/obamamarxiw5.jpg

Amsirak
10-06-2010, 11:58
Prima o poi la Cina dovrà adeguarsi agli accordi internazionali in materia di tutela dell'ambiente, e già da ora sta andando verso un miglioramento dei salari degli operai. Finirà che i costi di produzione aumentati non permetteranno più di essere competitivi come adesso sul mercato internazionale, le esportazioni caleranno e la sua crescita si allineerà a quella del resto del mondo occidentale.

frankytop
10-06-2010, 12:06
Detto così fa pensare a questo :asd:

http://ainostriposti.files.wordpress.com/2009/07/obamamarxiw5.jpg

Mi riferivo agli articoli di giornale del Sole che avevo postato mesi fa che ne parlavano esplicitamente,ricordo che più o meno era nello stesso periodo in cui Google era intenzionata a lasciare la Cina.

ConteZero
10-06-2010, 12:07
Prima o poi la Cina dovrà adeguarsi agli accordi internazionali in materia di tutela dell'ambiente, e già da ora sta andando verso un miglioramento dei salari degli operai. Finirà che i costi di produzione aumentati non permetteranno più di essere competitivi come adesso sul mercato internazionale, le esportazioni caleranno e la sua crescita si allineerà a quella del resto del mondo occidentale.

Tanto c'è una decina di paesi limitrofi in cui spostare la produzione.
Se poi l'Asia si esaurisse si può sempre andare in Africa...

frankytop
10-06-2010, 12:08
Ti sei svegliato comunista questa mattina? :o

No,giacchè la c'è un regime fascista,non comunista.

lowenz
10-06-2010, 12:22
No,giacchè la c'è un regime fascista,non comunista.
Ok, svegliato ironico :asd:

Jammed_Death
10-06-2010, 13:33
in cina stanno passando il periodo della rivoluzione industriale...magari è la volta che tutti smettono di spostarsi in cina per risparmiare

etzocri
10-06-2010, 13:34
INVESTITE IN CINA - Berlusconi ha poi invitato gli artigiani a investire in Cina, «un Paese straordinario che si sta sviluppando in modo incredibile. Cercate uno sfogo dei vostri prodotti nel vastissimo mercato dei consumatori cinesi. Mia figlia», ha illustrato il premier, «si è laureata con il massimo dei voti in un'università americana di economia e mi ha chiesto come regalo di essere mandata un mese in Cina. È tornata impressionata e mi ha detto: "Meno male che c'è stato il comunismo in Cina altrimenti sarebbero già i padroni del mondo"».

:O

sider
10-06-2010, 14:17
Quello che auspicavo forse si sta verificando. La presa di coscienza del proletariato cinese. :asd:

Scalor
10-06-2010, 14:25
quanto guadagnano loro ?
quanto guadagnano coloro che li fanno lavorare ?

http://www.bestnotizie.com/wp-content/plugins/wp-o-matic/cache/57f5f_15.jpg

http://3.bp.blogspot.com/_a9bMGEeoPtU/SstGmSUQs9I/AAAAAAAACRw/LBKlQmTXchw/s400/miracolo_economico_cinese1254751165.jpg
http://image.made-in-china.com/6f3j00aCOQoFYgaTkcM/company-kms-army.jpg

Dream_River
10-06-2010, 14:28
Di sicuro la Cina sta imparando qualcosa dall'Occidente, bisogna vedere se anche noi sapremo imparare qualcosa dal capi-comunismo cinese

aeterna
10-06-2010, 14:29
... bisogna vedere se anche noi sapremo imparare qualcosa dal capi-comunismo cinese


in quanto a caporalato non siamo secondi a nessuno

:fagiano:

Kars
10-06-2010, 14:32
prima o poi non gli converrà più sfruttare i cinesi e verranno a sfruttare noi

NexusMM
10-06-2010, 14:41
È tornata impressionata e mi ha detto: "Meno male che c'è stato il comunismo in Cina altrimenti adesso non conterebbero un cazzo"».

Fixed.

berserkdan78
10-06-2010, 15:27
Tanto c'è una decina di paesi limitrofi in cui spostare la produzione.
Se poi l'Asia si esaurisse si può sempre andare in Africa...

il mercato, il capitalismo sarà il grande livellatore, ci vorranno un centinaio di anni e forse piu', ma alla fine ci arriveremo

sottovento
10-06-2010, 16:39
quanto guadagnano loro ?
quanto guadagnano coloro che li fanno lavorare ?


Mia moglie (ovviamente prima che la sposassi) guadagnava l'equivalente di 60 Euro al mese. Tuttavia riusciva anche a risparmiare qualcosa, ma solo perche' e' una taccagna esagerata.
Non mi sento pero' di criticarla, visto che lei, la fame, l'ha provata DAVVERO.
E forse e' per questo che quando andiamo a far spesa, compra sempre piu' cibo del necessario. Forse e' quel senso di sicurezza....

Vas.ko!
10-06-2010, 16:53
Prima o poi la Cina dovrà adeguarsi agli accordi internazionali in materia di tutela dell'ambiente, e già da ora sta andando verso un miglioramento dei salari degli operai. Finirà che i costi di produzione aumentati non permetteranno più di essere competitivi come adesso sul mercato internazionale, le esportazioni caleranno e la sua crescita si allineerà a quella del resto del mondo occidentale.

cmq ricordo che perlomeno a livello di emissioni di CO2 la Cina si è imposta nel quinquennio 2005-2010 di ridurre le emissioni, grazie ad una migliore intensità energetica, di 1.5 miliardi di tonnellate. E in 5 anni ci è riuscita, mentre l'Europa con Kyoto aveva promesso la riduzione di 300 milioni dal 97 al 2012 e non ci è ancora minimamente vicina.

Credo che la Cina, nei prossimi 50 anni, potrà sorprenderci in positivo, soprattutto se riusciranno a democratizzarsi....sarà dura comunque

Amsirak
10-06-2010, 17:39
Non lo sapevo, ma in Cina chi apre un'impresa ha dei limiti da quel punto di vista come qua?

marcello1854
10-06-2010, 20:22
No,giacchè la c'è un regime fascista,non comunista.

Ma voi leghisti non dovevate spezzare le reni alla Cina.....?

frankytop
10-06-2010, 20:37
Ma voi leghisti non dovevate spezzare le reni alla Cina.....?

Certamente...tutto a suo tempo,prima dobbiamo spezzare le reni ad altri,sai questione di priorità. :cool:

berserkdan78
11-06-2010, 20:20
cmq ricordo che perlomeno a livello di emissioni di CO2 la Cina si è imposta nel quinquennio 2005-2010 di ridurre le emissioni, grazie ad una migliore intensità energetica, di 1.5 miliardi di tonnellate. E in 5 anni ci è riuscita, mentre l'Europa con Kyoto aveva promesso la riduzione di 300 milioni dal 97 al 2012 e non ci è ancora minimamente vicina.

Credo che la Cina, nei prossimi 50 anni, potrà sorprenderci in positivo, soprattutto se riusciranno a democratizzarsi....sarà dura comunque

secondo me invece stiamo assistendo ad un superamento della convinzione che la democrazia sia la miglio cosa per lo sviluppo dei popoli.
dovrebbero dare solo piu' liberta, per il resto, vedo che con un governo forte riescono a far cose che in una democrazia spesso non riescono, perchè chi governa pensa a farsi i cazzi suoi finchè non muore.

berserkdan78
11-06-2010, 20:22
Certamente...tutto a suo tempo,prima dobbiamo spezzare le reni ad altri,sai questione di priorità. :cool:

come si spezzano le reni ai vostri migliori clienti?:D

giorno
11-06-2010, 22:11
come si spezzano le reni ai vostri migliori clienti?:D

La Padania e La lega sono dei micromoscerini in confronto alla Cina,non è neanche da prendere in considerazione quello che ha detto.

Vas.ko!
11-06-2010, 23:28
secondo me invece stiamo assistendo ad un superamento della convinzione che la democrazia sia la miglio cosa per lo sviluppo dei popoli.
dovrebbero dare solo piu' liberta, per il resto, vedo che con un governo forte riescono a far cose che in una democrazia spesso non riescono, perchè chi governa pensa a farsi i cazzi suoi finchè non muore.


ahahah questo perché tu sei abituato alla non-democrazia che vige praticamente ovunque in occidente. Io ne ho vissuta un'altra e ti posso dire che finora non posso assolutamente lamentarmi. Purtroppo hai ragione: nelle altre nazioni chi ha il potere non lo smolla, e quindi si instaura una pseudo-democrazia. Io quando parlo di democratizzazione parlo di democrazia vera.