View Full Version : Abolizione delle province: ma è realmente fattibile?
havanaclub83
07-06-2010, 12:53
Apro questo thread in relazione ad una discussione riguardo all'abolizione delle province in Italia, mi riferisco in particolare alla proposta lanciata dall'IDV di recente e alle promesse elettorali fatte nel 2008 da PDL e Lega.
Quello che posso dire è che sull'argomento noto moltissima confusione ed approssimazione da parte di tutte le forze politiche. Anche i principali giornali italiani (Repubblica, Corriere, Sole24Ore) non mi sembra abbiano idee chiarissime a proposito, il che lo trovo piuttosto grave.
Ad esempio, non ho ancora avuto il piacere di leggere uno studio SERIO ed IMPARZIALE sui vantaggi e svantaggi dell'abolizione delle province.
Uno studio che mi presenti esattamente i risparmi e i costi di questa operazione, per vedere se economicamente ne vale davvero la pena.
Da "non addetto ai lavori", ma cmq applicando un minimo di ragionamento logico, trovo parecchi punti oscuri in questa proposta, alcuni probabilmente risolvibili in breve tempo, altri meno, altri non ne ho la più pallida idea.
I miei dubbi principali sono i seguenti:
I dipendenti della provincia che fine faranno? Assorbiti dalle regioni, dai comuni, dallo stato? Oppure licenziati? O pre-pensionati? Avrebbero degli appigli legali per fare causa allo stato per un'eventuale decisione di abolizione delle province? (da non trascurare questo aspetto)
L'esistenza delle province è garantita dalla costituzione? Bisognerà quindi intraprendere una lunga procedura di modifica? Quanto costerà?
Le sigle delle province scompariranno dagli indirizzi? Bisognerà passare ad un sistema solo con CAP e nuove "sigle" regionali? Quanto costerà?
L'ubicazione di questure, caserme (forse anche prefetture, ma ammetto di non intendermene) ed altri uffici strettamente legati all'esistenza delle province dovrà essere rivista/modificata? Quanto costerà?
I compiti delle province, che essenzialmente riguardano la viabilità e le strade a chi passano? Alle regioni? Allo stato? Chi decide?
Gli incassi delle province (TEFA, IPT, RC auto, COSAP, etc.) che fine fanno? A chi vanno? Regioni? Comuni? Stato? Verranno abolite tutte le imposte provinciali? Sulla faccenda "soldi" in genere c'è sempre da litigare
Se l'operazione di abolizione delle province portasse solo vantaggi economici a me starebbe più che bene. Si aboliscano e basta.
Ma mi piacerebbe sapere se sia davvero così.
Perchè se dovessero saltare fuori elevati costi "indiretti", non so quanto l'operazione sia conveniente.
Voi che ne pensate?
stemanca
07-06-2010, 13:04
Credo sarebbe relativamente semplice riassegnare i compiti delle provincie a regioni (in max parte) e comuni (in misura minore, e riaccorpando i comuni piccoli), bisognerebbe fare un tavolo congiunto regioni-stato e stabilire metodi e tempi
Il problema è che l'Italia è sostanzialmente divisa in "baronati", e nessun barone vede di buon occhio il perdere la propria isola di potere (anche se in pratica sta solo vampirizzando la parte sana della società); essendovi in gioco interessi per lo più trasversali (in troppi hanno una fetta importante di interesse nella istituzione della provincia), è improbabile che si possa trovare un accordo circa lo smantellamento di una struttura del genere.
STE
havanaclub83
07-06-2010, 13:16
Credo sarebbe relativamente semplice riassegnare i compiti delle provincie a regioni (in max parte) e comuni (in misura minore, e riaccorpando i comuni piccoli), bisognerebbe fare un tavolo congiunto regioni-stato e stabilire metodi e tempi
Questo è un altro aspetto interessante della faccenda. In caso di eliminazione delle province avrebbe senso ridurre il numero dei comuni italiani procedendo con accorpamenti. Semplice ho paura di no IMHO.
Quali sarebbero i criteri per stabilire quali comuni devono fondersi? In caso un comune non sia d'accordo potrebbe rivalersi legalmente sulla decisione facendo ricorsi e bloccando tutto?
Il problema è che l'Italia è sostanzialmente divisa in "baronati", e nessun barone vede di buon occhio il perdere la propria isola di potere (anche se in pratica sta solo vampirizzando la parte sana della società); essendovi in gioco interessi per lo più trasversali (in troppi hanno una fetta importante di interesse nella istituzione della provincia), è improbabile che si possa trovare un accordo circa lo smantellamento di una struttura del genere.
Quoto. Credo anch'io che un accordo sia impossibile in questo caso. Dovrà essere un'imposizione dall'alto, con tutte le conseguenze negative del caso.
stemanca
07-06-2010, 13:29
Credo anch'io che un accordo sia impossibile in questo caso. Dovrà essere un'imposizione dall'alto, con tutte le conseguenze negative del caso.
Proprio questo è il nocciolo del problema IMHO, "dall'alto" c'è gente che ha interessi più o meno diretti all'interno delle provincie :stordita: :(
Senza contare che fatalmente tutta la precarietà (eventuale, ma so che per esempio nei comuni ce n'è) presente all'interno delle provincie verrebbe rimessa in discussione, venendo meno i "protettori" che l'avevano favorita... mah
l'italia è divisa in feudi, ogni feudo ha i suoi scagnozzi che occupano le poltrone e ogni occupante di poltrona oltre a magnare a sbafo deve elargire oboli a coloro che l'hanno sostenuto.
abolire una provincia significa togliere questo sistema, e siccome i politici ci campano su questo sistema..... sono solo parole al vento, di fatto nulla !
AlexGatti
07-06-2010, 15:49
Apro questo thread in relazione ad una discussione riguardo all'abolizione delle province in Italia, mi riferisco in particolare alla proposta lanciata dall'IDV di recente e alle promesse elettorali fatte nel 2008 da PDL e Lega.
[...]
Voi che ne pensate?
Io penso che in parte i conti di chi dice che abolendo le province si risparmierebbero 40 miliardi di euro sono esagerati. Spesso nei conti si pensa di poter, da un giorno all'altro, far scomparire tutti gli uffici e gli impiegati provinciali, magari senza conseguenze.
In realtà l'unico modo di fare una cosa veloce, indolore ed in cui si risparmia qualcosa è la seguente:
Si aboliscono le province, nel senso che si scioglie il consiglio provinciale, tutti i consiglieri, il presidente e gli assessori vanno a casa (e qui sta il risparmio).
Tutte le direzioni provinciali vengono rinominate "direzioni regionali distaccate" e mantengono le loro competenze. Queste "direzioni regionali distaccate" che prima rispondevano all'assessore provinciale dopo risponderanno alla corrispondente direzione regionale che farà da coordinamento con l'assessore regionale.
In questo modo si risparmierebbero solo gli stipendi degli assessori provinciali, del consiglio e del presidente.
40 consiglieri+assessori in media per provincia
110 province
2700 euro al mese per consigliere/assessore
il risparmio è 40 * 110 * 2700 *12 mesi = 142'560'000 euro all'anno di risparmio subito. Non sono i 40 miliardi che qualcuno paventa, ma qualcosa è.
Poi bisognerebbe affinare le cose, magari accentrando in regione alcuni tipi di uffici che possono evitare di rimanere decentrati e riducendo gradatamente l'organico.
Spantegu
07-06-2010, 16:13
il socialismo, democratico o nazionalista, gerarchizza, stratifica, sovrappone competenze.
uno dei primi a mettere in pratica il meccanismo fu Adolf Hitler, ogni tedesco doveva essere un Fuhrer su qualcuno, a partire dalla scuola, alle associazioni, gli enti pubblici etc.
anche il più inetto della società ha nella vita la possibilità di farsi una posizione.
per me vale anche in democrazia, le province e la stramaggioranza degli enti pubblici ed associazioni sono un placebo, non servono assolutamente ad un cazzo, ma fanno bene all'ego del cittadino medio.
è anche una forma di controllo sociale, di distribuzione del denaro pubblico, evitando di distribuire sussidi per i disoccupati o inoccupati, perchè per costituzione l'italia è fondata sul lavoro.
questo è quello che penso io delle provincie, se non si cambia la costituzione sono necessarie, altrimenti si fanno le rape a mano armata, non c'è soluzione, uno stipendio per tutti bisogna che ci sia per garantire una convivenza civile.
Se le persone che lavorano in provincia vengono reindirizzate nelle regioni o comuni non vedo questo gran risparmio. Il vero risparmio si avrebbe licenziando le persone che ci lavorano, ma ovviamente non è pensabile una cosa del genere.
Varilion
07-06-2010, 20:17
1 - Inizialmente li passi alle regioni, poi, con calma, come dopo ogni fusione aziendale si riduce il personale per evitare le ridondanze. Magari non cacciando la gente ma con le solite beghe del turn-over, trasferimenti etc..
2 - La procedura di modifica della costituzione prende 3 mesi e non ha un costo significativo di suo.
3 - Come denominazione territoriale possono anche rimanere...come le contee in UK
4 - Inizialmente si lasciano li dove sono...sul medio termine si dovrebbe ottimizzare
5 - (Imho) alle regioni. Ma la decisione spetta allo stato (tramite il parlamento?).
6 - Darei tutto alle regioni...
Le province non servono ad altri che ai politici che le occupano.
Pancho Villa
07-06-2010, 20:29
il socialismo, democratico o nazionalista, gerarchizza, stratifica, sovrappone competenze.
uno dei primi a mettere in pratica il meccanismo fu Adolf Hitler, ogni tedesco doveva essere un Fuhrer su qualcuno, a partire dalla scuola, alle associazioni, gli enti pubblici etc.
anche il più inetto della società ha nella vita la possibilità di farsi una posizione.
per me vale anche in democrazia, le province e la stramaggioranza degli enti pubblici ed associazioni sono un placebo, non servono assolutamente ad un cazzo, ma fanno bene all'ego del cittadino medio.
è anche una forma di controllo sociale, di distribuzione del denaro pubblico, evitando di distribuire sussidi per i disoccupati o inoccupati, perchè per costituzione l'italia è fondata sul lavoro.
questo è quello che penso io delle provincie, se non si cambia la costituzione sono necessarie, altrimenti si fanno le rape a mano armata, non c'è soluzione, uno stipendio per tutti bisogna che ci sia per garantire una convivenza civile.
la degenerazione del socialismo.
Spantegu
07-06-2010, 21:51
no non è degenerazione, è socialismo come deve essere, in uno stato democratico quello usato da noi italiani è un modo utilitaristico di governare la nazione.
I dipendenti della provincia che fine faranno? Assorbiti dalle regioni, dai comuni, dallo stato? Oppure licenziati? O pre-pensionati? Avrebbero degli appigli legali per fare causa allo stato per un'eventuale decisione di abolizione delle province? (da non trascurare questo aspetto)
Assorbiti dalle regioni (uffici decentrati per gestione distretti = ex province)
L'esistenza delle province è garantita dalla costituzione? Bisognerà quindi intraprendere una lunga procedura di modifica? Quanto costerà?
se c'e accordo tra le parti politiche NON c'è nessun problema...
Le sigle delle province scompariranno dagli indirizzi? Bisognerà passare ad un sistema solo con CAP e nuove "sigle" regionali? Quanto costerà?
i CAP / indirizzi faranno riferimento al comune/regione
L'ubicazione di questure, caserme (forse anche prefetture, ma ammetto di non intendermene) ed altri uffici strettamente legati all'esistenza delle province dovrà essere rivista/modificata? Quanto costerà?
le prefetture/questure/caserme rimarranno saranno NON provinciali ma "distrettuali"
I compiti delle province, che essenzialmente riguardano la viabilità e le strade a chi passano? Alle regioni? Allo stato? Chi decide?
essenzialmente alle regioni, in piccola parte ai comuni
Gli incassi delle province (TEFA, IPT, RC auto, COSAP, etc.) che fine fanno? A chi vanno? Regioni? Comuni? Stato? Verranno abolite tutte le imposte provinciali? Sulla faccenda "soldi" in genere c'è sempre da litigare
tutte le tasse provinciali saranno riorganizzate e affidate alla regione
personalmente aggiungo: ACCORPAMENTO per i comuni inferiori ai 3000 abitanti (all'interno della regione di attuale riferimento)
link interessante:
http://www.destradipopolo.net/?p=2068
Se le persone che lavorano in provincia vengono reindirizzate nelle regioni o comuni non vedo questo gran risparmio. Il vero risparmio si avrebbe licenziando le persone che ci lavorano, ma ovviamente non è pensabile una cosa del genere.
c'è un errore di fondo che imperversa molto ultimamente....
ci sono settori della PA che sono SOTTORGANICO in quanto c'è un blocco delle assunzioni che dura da un pò (sopperito da precari e/o consulenti esterni).... basta riorganizzare e favorire la mobilità intersettore per bilanciare il tutto senza lasciare a casa nessuno....
il vero guaio è la politica..... pensate quanti assessori/consiglieri/consulenti/presidenti rimarranno a casa?????
e soprattutto i partiti perderanno una parte importante del loro potere/gestione
pensate una regione come la Campania .....
5 province con relatici consigli/giunte/presidenti/consulenti (e relativi magna/magna) che svaniscono..
certo resta la regione ed i comuni, ma viene tolta una PARTE CONSISTENTE di politica & C.
e dice che taglia le province
e dice che non è vero
e aritorna il taglio delle province...
:D
articolo (http://www.ilgiornale.it/interni/province_torna_labolizione_quota_200mila_ne_cancellera_9/04-06-2010/articolo-id=450298-page=0-comments=1)
per fortuna che hanno rivisto i parametri, nella prima stesura avrebbero fatto fuori 2 province su 4 delle marche, tagliando la ragione a metà e lasciandone 2 al nord e zero al sud
AlexGatti
08-06-2010, 15:23
[LIST=1]
personalmente aggiungo: ACCORPAMENTO per i comuni inferiori ai 3000 abitanti (all'interno della regione di attuale riferimento)
link interessante:
http://www.destradipopolo.net/?p=2068
Per quanto riguarda i comuni, io farei l'accorpamento per i comuni Inferiori a 10000 abitanti e TOT kmq di territorio comunale (dove TOT è da decidere)
Ovvero: posso capire che possano esistere comuni inferiori a 10mila abitanti ma che devono pensare ad un territorio ampio, oppure comuni con poco territorio ma più di 10000 abitanti.
Comuni piccoli e con pochi abitanti sono solo uno spreco di risorse.
P.s.:
Ho abitato per anni in un paese (è un centro abitato unico, con un nome solo) che è diviso fra tre comuni. Il paesello tutto insieme conta piu di 10000 abitanti ma non fa comune, di qui la mia avversione quando vedo comuni con 3000 o 4000 abitanti, quando il mio paesello è stato, e sarà sempre, tiranneggiato dai comuni vicini.
Primo sì al taglio. Verso l'abolizione Vercelli, Isernia, Fermo e Vibo Valentia. Si dovrebbero salvare Biella e Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, e Crotone in Calabria. Il Pd all'attacco.
Il Pd all'attacco. E perche'?
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